Nonviolenza. Femminile plurale. 345



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 345 del 14 maggio 2011

 

In questo numero:

1. Annamaria Rivera: Bin Laden e il suo fantasma

2. Annamaria Rivera: La Tunisia e noi, l'ospitalita' e l'egoismo in-civile

3. Annamaria Rivera: Il ritorno della neolingua razzista

4. Annamaria Rivera: E la Lega si scopre patriottica

5. Anna Santoro: Eva Cattermole Mancini (Contessa Lara)

6. Anna Santoro: Eugenia Codronchi Angeli (Sfinge)

7. Anna Santoro: Isabella Cortese

8. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

9. Riferimenti utili per l'informazione sui referendum. Per fermare il nucleare e per l'acqua bene comune

 

1. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: BIN LADEN E IL SUO FANTASMA

[Dal blog di Annamaria Rivera nel sito di "MicroMega" (blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it) riprendiamo il seguente articolo del 3 maggio 2011.

Annamaria Rivera, antropologa, vive a Roma e insegna etnologia all'Universita' di Bari. Fortemente impegnata nella difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ha sempre cercato di coniugare lo studio e la ricerca con l'impegno sociale e politico. Attiva nei movimenti femminista, antirazzista e per la pace, si occupa, anche professionalmente, di temi attinenti. Al centro della sua ricerca, infatti, sono l'analisi delle molteplici forme di razzismo, l'indagine sui nodi e i problemi della societa' pluriculturale, la ricerca di modelli, strategie e pratiche di concittadinanza e convivenza fra eguali e diversi. Fra le opere di Annamaria Rivera piu' recenti: (con Gallissot e Kilani), L'imbroglio etnico, in quattordici parole-chiave, Dedalo, Bari 2001; (a cura di), L'inquietudine dell'Islam, Dedalo, Bari 2002; Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia, DeriveApprodi, Roma 2003; La guerra dei simboli. Veli postcoloniali e retoriche sull'alterita', Dedalo, Bari 2005; Regole e roghi. Metamorfosi del razzismo, Dedalo, Bari 2009; La Bella, la Bestia e l'Umano. Sessismo e razzismo senza escludere lo specismo, Ediesse, Roma 2010]

 

Non so se l'avete notato. I commenti dei Nostri sulla fine violenta di Osama Bin Laden sembrano speculari a quelli dei jihadisti, specie nel linguaggio. E' tutta un'orgia di Bene contro il Male, di Barbarie contro Civilta': la sua morte "e' un grande risultato nella lotta contro il Male" (Berlusconi); "e' una vittoria del Bene contro il Male" (Frattini). Quanto al capo dell'opposizione per finta,  Bersani tenta il guizzo letterario: si congratula con il governo e il popolo americano - come se il popolo ne avesse saputo o deciso qualcosa - per l'annientamento del "Principe della barbarie e della guerra fra civilta'".

Quando l'avversario e' il Nemico totale, assoluto, ontologico, si finisce per somigliargli. L'islamismo radicale invoca la guerra santa contro l'Occidente, ma gli islamisti radicali non potrebbero essere piu' occidentalizzati e globalizzati. Gli Stati Uniti presentano la loro "guerra al terrore" - formula di per se' aberrante - come guerra globale e permanente contro il fanatismo e l'oscurantismo, ma essi stessi ricorrono a qualche discorso fondato su valori ultimi, in definitiva fondamentalista. Per i jihadisti questo o quel leader occidentale e' il nuovo Satana; per gli occidentali Satana (o il "nuovo Hitler") s'incarna di volta in volta nel Nemico totale del momento: Milosevic, Saddam Hussein, Osama Bin Laden...

Non sono certo la prima a sostenerlo: una decina d'anni fa Carlo Galli aveva parlato di due teologie estreme simmetriche, che annullano i soggetti storici in favore delle immagini mitiche dei rispettivi Imperi del Male.

Anche sul piano concreto i due Imperi sono di fatto complici. Da parte occidentale, c'e' la pretesa di agire come una polizia planetaria da romanzo di Philip Dick, che interviene nelle aree del globo piu' disparate per riportare ordine e sicurezza. Ma questa pretesa alimenta la risposta endemica e permanente del terrorismo e dei conflitti armati, ai quali si risponde con un nuovo intervento poliziesco.

Alla trappola della retorica para-religiosa non e' sfuggito neppure Barack Obama, quando ha annunciato che "giustizia e' fatta", confondendo la vendetta con la giustizia. Giustizia parziale sarebbe stata fatta se Bin Laden fosse stato catturato vivo e  processato da una corte internazionale per i crimini che ha commesso. Una vera giustizia si farebbe se fossero portati in giudizio tutti i responsabili di stragi di civili e di popolazioni inermi: le stragi quotidiane in Iraq e in Afganistan, l'eccidio provocato da "Piombo fuso", i massacri compiuti tutt'oggi dai vari regimi dispotici, non solo da quello di Gheddafi...

A proposito delle teorie dietrologiche che dilagano in rete, autorizzate dallo strano comportamento del Pentagono e dalla gestione quasi astratta e clandestina dell'Evento. Che il commando americano abbia ucciso un Osama Bin Laden in carne e ossa o solo il suo fantasma in fondo e' irrilevante. Il terrorista e' gia' di per se' un fantasma, essendo "il nemico che si mimetizza, che assume le nostre fattezze (...), che ci costringe ad agire come lui", per citare ancora Galli. D'altra parte, in questo momento storico, quel che piu' interessa al potere statunitense e' che folle esultanti - anche un po' fanatiche - possano scendere in piazza a festeggiare l'annientamento dell'Icona del Terrorismo. In realta', poi, Bin Laden era stato gia' ferito quasi a morte (o forse ucciso?) dalle rivolte popolari per la liberta', la dignita', la democrazia che dilagano nel mondo arabo.

 

2. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: LA TUNISIA E NOI, L'OSPITALITA' E L'EGOISMO IN-CIVILE

[Dal blog di Annamaria Rivera nel sito di "MicroMega" (blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it) riprendiamo il seguente articolo del 29 aprile 2011]

 

Sono seduta con mio marito a un tavolino all'esterno d'un caffe' nell'Avenue Bourghiba, a Tunisi. E' quello dove abitualmente si danno convegno, oltre che persone comuni, ragazze e ragazzi che hanno fatto la rivoluzione, sindacalisti, militanti e dirigenti di partiti di sinistra. Tutt'intorno, fitti capannelli permanenti in cui si discute appassionatamente di politica, sit-in e cortei spontanei quotidiani per protestare o rivendicare qualcosa che ha a che fare con la rivoluzione e la transizione. In uno dei rarissimi momenti in cui accade di restare da soli, un giovane, l'aria da studente, si avvicina timidamente al nostro tavolino. Dapprima non capiamo cosa voglia, comunque lo invitiamo a sedersi e gli offriamo un caffe'. Si rilassa un poco e in un francese stentato ci racconta d'essere algerino, laureato, disoccupato. E' arrivato a Tunisi in tassi', due mesi fa, da un villaggio quasi alla frontiera. E' venuto, dice, perche' non ne poteva piu' del clima repressivo del suo Paese, perche' attratto dalla rivoluzione tunisina, ma soprattutto per cercare lavoro. Ha da mantenere la famiglia: i genitori senza reddito e sei fra sorelle e fratelli ancora a casa. Da due mesi dorme per strada e mangia grazie alla compassione di camerieri e ristoratori, ma quel giorno non e' riuscito ancora a rimediare qualcosa. Prima di accomiatarci gli lasciamo dei dinari per il pasto e ci scambiamo i numeri di cellulare.

Quando ritrovo gli amici tunisini, persone impegnate in politica e nel sindacato, racconto loro dell'incontro, pregandoli di diffondere la voce: chissa' che qualcuno non abbia da offrire all'algerino uno straccio di lavoro... Io stessa non ci credo: la Tunisia post-rivoluzione e' ancor piu' afflitta da disoccupazione e indigenza, dato il crollo del settore turistico e del suo vasto indotto informale.  Perfino nella capitale, ovunque si aggirano homeless e poveri - anziani, adulti, bambini - che chiedono l'elemosina o tentano di mascherare la mendicita' con la vendita di rose o fazzoletti di carta.

Siamo appena tornati a Roma quando squilla il mio cellulare e sul display compare un numero tunisino. E' N., un'amica sindacalista che abita in un sobborgo della banlieue di Tunisi: mi annuncia trionfante che I., l'algerino, ha gia' un lavoro e un alloggio. Non e' il massimo, certo, mi dice, ma meglio che niente: gia' da oggi fa il guardiano di notte in un cantiere, proprio qui, ad  Hammam Lif.

La com-passione e la solidarieta' fra non-ricchi e non-potenti, tratto peculiare della societa' tunisina, e' forse uno dei fattori che hanno reso possibile la rivoluzione del 14 gennaio e la sua spinta propulsiva potente. I poveri villaggi prossimi al confine fra la Tunisia e la Libia sono stati capaci di accogliere un flusso di 250.000 rifugiati, in una gara di solidarieta' che ha qualcosa di commovente. La naturalezza serena e lo slancio generoso con cui le popolazioni di quella zona - e le stesse istituzioni tunisine - hanno accolto l'arrivo dei rifugiati, anche ospitandoli nelle proprie case, risaltano ancor piu' se si considera che la Tunisia e' un Paese di appena dieci milioni e mezzo di abitanti, immerso in una fase di difficile transizione politica, sociale, economica.

Se si compara questo atteggiamento con quello italiano di fronte all'esodo, del tutto prevedibile, di appena 25.000 fra migranti e profughi dalla Tunisia e dalla Libia, si comprende perche' non siamo capaci di liberarci del nostro despota e del suo regime quasi-golpista. La pratica dell'ospitalita', ha scritto Etienne Balibar in un articolo del 27 aprile, echeggiando Jacques Derrida, e' anzitutto prova di lungimiranza e di rispetto per se stessi: esercitandola, si riceve dall'altro "una lezione di umanita' e di universalita', piu' di quanto non la si impartisca". La solidarieta' e l'ospitalita' sono espressioni di cittadinanza attiva, se e' vero che la cittadinanza non puo' ridursi alla lealta' o all'obbedienza verso i poteri.

Dunque, che cittadini sono quegli italiani che di fronte all'arrivo di alcune migliaia di persone si agitano scompostamente e fanno le vittime dello "tsunami" e frignano d'essere stati abbandonati dall'Europa? Quale lezione di cittadinanza impartiscono le istituzioni che rispondono all'esodo perlopiu' col caos, l'allarmismo sociale, i campi di concentramento, i rimpatri collettivi? Le stesse che, concedendo la sola cosa degna, i permessi di protezione temporanea,  lo fanno solo allo scopo di liberarsi in fretta d'una molesta eccedenza umana. Per non parlare di certi comportamenti popolari, dalle ronde "spontanee" alla caccia ai fuggitivi, solo parzialmente compensati dall'attivismo solidale d'una frazione della societa' civile. Infine, che cittadino e' il Primo cittadino della Capitale che non si vergogna di dichiarare che Roma non puo' accogliere cento tunisini?

"Siamo decaduti rispetto ad altre civilta', conclude amaramente Balibar, alle quali, pero', pretendiamo di dare delle lezioni". Perfino mediante aggressioni militari e bombardamenti umanitari, possiamo aggiungere. In realta', oggi sono gli "altri" a darci lezioni di liberta', di cittadinanza, di dignita'. Ma noi non sappiamo ascoltarle, intrappolati come siamo entro il bozzolo del nostro egoismo meschino, provinciale, in-civile.

 

3. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: IL RITORNO DELLA NEOLINGUA RAZZISTA

[Dal blog di Annamaria Rivera nel sito di "MicroMega" (blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it) riprendiamo il seguente articolo del 20 aprile 2011]

 

"Protesta venditori souvenir contro vu' cumpra'". Il  titolo non e' della "Padania", ne' d'un qualche foglio locale, ma dell'Ansa, la maggiore agenzia di stampa italiana, da cui ci si aspetterebbe tono neutro e linguaggio corretto. Con questo titolo, il 18 aprile, l'Ansa riporta una notizia minima, in apparenza banale: a Venezia un gruppo di ambulanti forse regolari, di sicuro "autoctoni", protesta contro gli immigrati che vendono senza licenza nei pressi dell'Hotel Danieli.Lo stesso giorno "Il Gazzettino" informa che Massimo Cacciari, intervistato in proposito, sdrammatizza: a me non danno fastidio, dichiara, qualsiasi citta' italiana "e' piena di vu' cumpra'". Se lo ha accolto il raffinato filosofo, possiamo metterci l'animo in pace:  vu' cumpra' e' ormai entrato nella lingua italiana, come del resto lo spregiativo "clandestino" e il plebeo "badante", pronunciato per la prima volta da labbra leghiste.

Ora, a preoccuparci non e' certo la purezza della lingua. E' che va affermandosi in Italia una specie di gergo del senso comune razzista, adoperato e legittimato da politici, veicolato e incoraggiato dai media. In modo inconsapevole o deliberato, s'inventano o si accettano, si propagano e si rendono neutre parole che nominano i migranti secondo il registro dell'irrisione e del disprezzo, della discriminazione e della de-umanizzazione.

Di origine napoletana, vu' cumpra' fu ritenuta la frase tipica con cui il tipico ambulante straniero avvicina i passanti. Nato da uno stereotipo derisorio, a sua volta modellato sulla vecchia figura del migrante marocchino, stagionale e venditore di tappeti, l'appellativo servira' poi a nominare tutti i migranti maghrebini, piu' tardi anche i venditori senegalesi, infine qualsiasi straniero non ricco proveniente da qualche Sud del mondo.

Appartenendo alla preistoria dell'immigrazione, vu' cumpra' sembrava ormai desueto. Il suo ritorno e' indizio del fatto che una buona parte d'italiani - per quanto discendenti da ours, ritals, macaronis, dagos, katzelmacher, babis, cristos - non ha mai accettato come ovvia, normale, permanente la realta' dell'immigrazione e tutt'oggi vede i migranti come massa informe e omogenea di pezzenti e/o delinquenti.

Perfino il "negro" del vecchio razzismo biologico e' tornato in voga. Certi abitanti del mio quartiere usano l'affettuoso "negretti" per parlare dei negozianti bangladesi di frutta e verdura, dei quali pure sono clienti soddisfatti. Il tassista catanese, pelle ambrata e capelli neri, che qualche giorno fa mi ha condotta in aeroporto, diceva "i negri" per dire i tunisini sbarcati a Lampedusa. Ignorava (o faceva finta) non solo i due secoli e mezzo di Sicilia arabo-musulmana ma anche le decine di migliaia di siciliani emigrati in Tunisia a partire dall'Unita' d'Italia e, per dirne solo un'altra, la presenza annosa e consolidata dei tunisini a Mazara del Vallo.

Anche questa tendenza e' parte del decadimento della memoria collettiva e della regressione della coscienza civile, quindi del linguaggio pubblico e di quello quotidiano. Del resto, che aspettarsi da un Paese che ha come primo ministro un eversore, puttaniere abituale e barzellettiere infimo, che fa freddure sui lager nazisti e sui desaparecidos argentini e chiama "tsunami" l'arrivo di ventimila profughi? Bisognerebbe avvertirlo: per quanto dispiaccia a lui e ai suoi compari, le rivoluzioni arabe hanno gia' stabilito che viviamo in un'unica regione euromediterranea. Anche per questo osiamo sperare che, chissa', dopo Ben Ali e Mubarak potrebbe toccare a lui.

 

4. RIFLESSIONE. ANNAMARIA RIVERA: E LA LEGA SI SCOPRE PATRIOTTICA

[Dal blog di Annamaria Rivera nel sito di "MicroMega" (blog-micromega.blogautore.espresso.repubblica.it) riprendiamo il seguente articolo del 13 aprile 2011]

 

Non era voce dal sen fuggita quella di Roberto Castelli, viceministro della Repubblica italiana. Sicche' il suo timore (l'auspicio?) che in un futuro prossimo si debba far ricorso alle armi per respingere le "orde" d'immigrati e' subito tradotto in proposta concreta dal compare Francesco Speroni. Autentico pioniere del razzismo leghista, a suo tempo indagato per attentato alla Costituzione e banda armata, costui e' uno senza peli sulla lingua quando si tratta di competere in rozzezza, cattiveria, disprezzo degli "altri", dei diritti e della democrazia.

Usiamole subito, le armi, replica infatti l'eurodeputato. Ohibo', "qui si tratta di difendere i sacri confini della Patria!", s'indigna il Nostro, ripetendo alla lettera una dichiarazione del 2002 (deve avere una collezione di frasi fatte da riesumare alla bisogna). Del tutto oscuro e' cosa c'entrino con la difesa dei confini patri la Lega Nord e il suo programma limpidamente secessionista. Basta citarne qualche illustrazione recente: il rifiuto della bandiera e della lingua nazionali, il rigetto schifato delle celebrazioni dell'Unita' d'Italia, la proposta di legge per l'istituzione di milizie regionali...

Ma, si sa, quando si tratta di esercitare il proprio razzismo di lotta e di governo, il Carroccio le usa tutte: anche il patriottismo puo' far brodo.

Se tutto cio' fosse solo il frutto marcio di un partito di estrema destra che trae una delle ispirazioni dal nazionalsocialismo - "dal pensiero voelkisch, che si sviluppo' in Germania tra gli anni '20 e '30", precisa  un loro ideologo, tal Federico Prati - la cosa sarebbe deprecabile, ma non cosi' pericolosa. Il fatto e' che son costoro a dettare l'agenda e la linea di governo. Son costoro a esercitare quella pedagogia di massa che un tempo era prerogativa dei partiti operai e di sinistra. Il precipitato esemplare e' il clima di questi giorni di fronte al prevedibile arrivo di poco piu' di ventimila profughi e migranti. Da parte governativa, improvvisazione, caos, maltrattamenti, tendopoli-lager, spettacolarizzazione dello "tsunami", vittimismo antieuropeo. Dall'altra, non scatta quasi alcun moto corale di solidarieta' dal basso, come invece e' accaduto in passato. Ne' le immagini di esseri umani che giungono stremati, assetati, feriti, ne' l'ecatombe di duecentocinquanta persone in fuga dalla Libia, ne' la morte per annegamento, sotto i nostri occhi, di due donne ugualmente sospinte dalla guerra civile valgono a sollecitare l'empatia e la solidarieta' collettive.

Siamo davvero un paese infelice. C'e' solo da sperare che le "orde" vengano a salvarci dalla pulsione autodistruttiva o almeno che il vento della primavera araba si metta a soffiare cosi' forte da scuotere la nostra decadenza.

P.S. A chi voglia documentarsi sulle infamie della Lega Nord consiglio la lettura del libro di Walter Peruzzi e Gianluca Paciucci, Svastica verde, Editori Riuniti 2011.

 

5. PROFILI. ANNA SANTORO. EVA CATTERMOLE MANCINI (CONTESSA LARA)

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Anna Santoro e' nata nel 1945 a Napoli, citta' in cui vive; femminista, scrittrice, docente, operatrice culturale. "Come studiosa di letteratura italiana, mi sono interessata inizialmente alla letteratura meridionale tra '700 e '800 (narrativa, saggistica, teatro), ma sin dai primi anni '70, ho cominciato a lavorare alla storia delle donne e a meta' degli anni '70 ho avviato una ricerca tesa a ricostruire i segni della presenza delle donne nella scrittura, partendo dai 'luoghi' della memoria della produzione letteraria, cioe' dalle biblioteche". Socia fondatrice della Societa' delle letterate Italiane; nel 1985 ha fondato a Napoli l'associazione culturale "L'Araba Felice" di cui e' presidente. Dal medesimo sito riprendiamo la seguente notizia: "Nata a Napoli il 22 settembre 1945, ho lasciato la mia citta' da qualche anno per troppa immaginazione. Ho casa ora nella campagna toscana (e' un classico?!) e da li' continuo ad esplorare il mondo, le persone, gli avvenimenti. Ho un figlio meraviglioso, Francesco (la mia migliore poesia), musicista, che vive a Roma con la sua amata compagnuccia: presto avranno un bambino e faranno di me una felicissima nonnina. Ho partecipato (e partecipo) agli eventi del mio tempo e del mio spazio (che e' vasto): negli anni '60 (del secolo scorso!) ho occupato case, ho poi militato come extraparlamentare di sinistra e, successivamente, come femminista. E ho sempre scritto. Ho anche fatto fotografie, ho suonato il piano, ho cantato nei cortei e in casa. Come studiosa di letteratura italiana, mi sono interessata inizialmente alla letteratura meridionale tra '700 e '800 (narrativa, saggistica, teatro), ma sin dai primi anni '70 ho cominciato a lavorare alla storia delle donne e a meta' degli anni '70 ho avviato una ricerca tesa a ricostruire i segni della presenza delle donne nella scrittura, partendo dai "luoghi" della memoria della produzione letteraria, cioe' dalle biblioteche. Agli inizi degli anni '80, grazie a un piccolo finanziamento del Cnr, ho realizzato, con un gruppo di lavoro dalle oscillanti presenze, il Catalogo della produzione femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli (dalle origini della stampa al 1860), in dotazione ora della Universita' Federico II, che successivamente e' andato a stampa in due edizioni. Questo lavoro e' stato, ed e', utilissimo per "leggere" autrici cancellate dalla memoria o lette in maniera riduttiva e di parte, per elaborare una serie di riflessioni teoriche (la differenza di genere nella scrittura e nella lettura, la buona lettrice, il campo d'ambiguita', il punto di vista, il corpo e la scrittura, il rapporto scrittrici-pubblico, la tradizione letteraria e gli scarti, la rivisitazione dei canoni, ecc.), per segnalare e recuperare con riedizioni (in antologie o in volumi monografici) testi di scrittrici italiane cancellate dalla memoria, e ora per realizzare Dominae. Socia fondatrice della Societa' delle Letterate Italiane (dalla quale pero' sono uscita) ho collaborato e collaboro a giornali e riviste, organizzo o partecipo a seminari, convegni e master. Nel 1985, assieme ad altre e ad altri, ho fondato a Napoli l'Associazione culturale L'Araba Felice, che e' stata iscritta, fino a che non ho cambiato residenza, nell'Albo delle Associazioni della Regione Campania e del Comune di Napoli, della quale sono la presidente. Ho ideato e curato vari progetti e manifestazioni. Rimando alle informazioni (su questo stesso sito) e segnalo piu' sotto alcuni eventi a cui tengo in modo particolare. Mentre poetavo e mi dilettavo, lavoravo: per la mia autonomia economica (sic!). Laureata nel 1968 (e abilitata con concorso nel 1969), ho ottenuto una borsa di studio, nell'Anno Accademico 1968-69, presso la cattedra di Letteratura italiana della  Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di  Napoli, per attivita' di ricerca e con funzioni inerenti le esercitazioni pratiche degli studenti. Negli anni 1981-89, sono stata comandata (vai!) presso la Facolta' di Magistero dell'Universita' di Salerno per attivita' di ricerca e per la conduzione di seminari. Negli anni 1996-2000, ho elaborato e diretto, in qualita' di referente provinciale, il Piano provinciale del Provveditorato agli Studi di Napoli per la promozione della lettura, contro la dispersione e l'abbandono. Dal 2000 Il Piano e' scomparso dalle iniziative del Provveditorato, ma molte scuole continuano e articolano questo percorso. A parte queste escursioni, sono stata ordinaria (che pessimo termine!) di Italiano e Storia negli istituti di istruzione secondaria di II grado. Ho insegnato con grande passione e molte gratificazioni grazie al rapporto con studenti e studentesse e nonostante la grandissima insofferenza verso presidi e maggioranza di colleghi e colleghe (ma con queste, da brava femminista, ho cercato complicita'). Dal settembre 2001 sono felicemente in pensione, e posso dedicarmi alle "sudate carte". Opere: a) racconti e/o poesie su riviste specializzate (Alfabeta, La Repubblica (di Napoli), Tracce, Lettera, Gradiva, Offerta Speciale, Novilunio, Leggendaria, Tuttestorie, Leggere donna...); siti internet (donneinviaggio.com, kila.it, libreriadonna.com, paroladidonna.net, fuoricentroscampia.it, letteraturaalfemminile.it, segniesensi.it, nonsoloparole.com, milanocosa.it, bolledicartone.it, paginazero.info, etc.); antologie e rassegne collettive di poesia e/o di narrativa (La Battana, a cura di A. Spatola; Coscienza ed evanescenza, a cura di F. Cavallo; Poesia italiana anni '70-'80: la Campania, a cura di Biagio Cipollaro; Momenti erotici della poesia napoletana, a cura di G. Longone e S. M. Martini, Dibattito col poeta, di G. Battista Nazzaro, Ilitia Ed., 1997; Luna a mezzogiorno, 274 haiku italiani inediti di 53 autrici contemporanee, Edizioni del Girasole, 1998; Un sottil pensero, 333 aforismi inediti di 50 scrittrici contemporanee, Edizioni del Girasole, 2000; La Notte e' il mio giorno preferito, poesie e prose inedite sulla notte di 77 scrittrici contemporanee, Edizioni del Girasole, 2001; Di madri ne abbiamo tante, remix, in Piccola Antologia di scrittrici campane, Intramoenia, 2001; Vertenza Sud - La poesia nelle regioni dell'Italia meridionale, Besa Ed. 2001; Guerra, Cd e libro, primo numero della collana Le preziose, a cura dell'Araba Felice, Napoli, 2002; Dei Mali, Dieci racconti di narratori italiani, Avagliano, 2003 (Finalista al premio Stellato 2003); Donneinpoesia, oggi, Associazione per una Libera Universita' delle donne, Milano 2003; Lentamente muore chi non viaggia, Traven books, a cura di Reinhard Christanell, 2004;  Donne di parola, Traven books, 2005. Trentadue poetesse contemporanee, a cura di Alina Rizzi...); nell'Archivio dei Poeti dell'Universita' della Calabria e nelle edizioni sonore di Tam Tam; b) in volume: Sestessenze, Tam Tam, 1985 (Prefazione di Adriano Spatola); Tra gangli, bulbi e vene, Periferia, 1987 (Prefazione di Giorgio Barberi Squarotti); In altro modo?, romanzo, Altri Termini, 1986; Per corsi, Forum Q.G., 1990 (con una nota di M.Luisa Spaziani); Album, racconti, L'Araba Felice, 1992; La ballata delle sette streghe e altri versi, Colonnese, 1998; Le amiche di Carla, romanzo, Filema, 1999; Di madri ne abbiamo tante, remix, in Piccola Antologia di scrittrici campane, Napoli, Intramoenia, 2001; Pausa per rincorsa, romanzo, Avagliano, 2003; certincantamenti, (a stampa), Marsilio. Performances tra cui: Metropolitripili, La ballata delle sette streghe, Ah l'amore!, Per passione e per gioco, Randevu', Di questi tempi, Leggoleros, Concerto di vocali, Il suono della voce, Concerto in due tempi, Concerto di poesie in tempi di guerra. Letture, spettacoli di poesia e musica, rassegne internazionali di poesia, tra cui: Woman Turn, Spettacolo di poesia (prima nazionale Napoli, Imago, 13 marzo 1986); Woman Turn n. 2 (Roma, Magazzini Generali, 1985); New Woman Turn (Napoli, 1986, Coregliano Calabro 1986); Rassegna nazionale di poesia "Confluenze" (Arezzo 1985); Rassegna del Circolo Malombra (Parma 1985), del Nowall (Bologna 1985), di Topia (Bologna 1985), del Cenacolo (Roma 1986), di Marginalia (Torino 1986 ); Centauri, farfalle e appassionatamente tutti gli altri. Indagine sui linguaggi poetici, Napoli, IstitutoGrenoble,23-25 ottobre 1986; Rassegna internazionale D'Art Room (Bologna 1986); Natale ad Angri (1987); Poesia al Calderone (Napoli 1988); Per Passione e per gioco (Napoli, Ist. Grenoble, 1989); Serata di letture e commenti, al Centro Internazionale Eugenio Montale (Roma 1989); "Per corsi" (Napoli 1990), "Poiein" (Napoli, 1992); Manifestazioni di letture o performances a Futuro Remoto (Napoli 1994 e 1995), a Galassia Gutemberg (Napoli 1995); Leggere poesia (Napoli, Osservatorio di Capodimonte, 1995); Di questi tempi (Napoli, Gauguin, 1995); Sta per arrivare una donna (Napoli, Teatro Nuovo, 1998); Dialogue among Civilisations through Poetry (Napoli, 23 aprile 2001); Scrittrici campane, spettacolo di letture e musica, Napoli, Caffe' Letterario Liberty, 7 maggio 2001; Movimento in due tempi, S. Giovanni (Napoli), Venus Cafe' sul Lago, Festival dell'Unita', 22 settembre 2001; E' guerra, Napoli, Libreria Jamm, 26 settembre 2001; Id., Centro sociale Ska, Napoli, 13 dicembre 2001; Id., Intramoenia, Napoli, 19 dicembre 2001; Concerto di poesie in tempi di guerra, Napoli Facolta' d'Architettura, Palazzo Gravina, Gennaio 2002; Id., Carovana di poesia e musica, Libreria Colonnese 2002; Id. in varie citta' e in diversi contesti, tra cui Giardino dei Ciliegi, Firenze 2003, Libreria delle donne, Milano, 2003; Convegno nazionale delle Letterate, Ferrara 2004; Guerra, performance presentazione CD, Firenze, Giardino dei Ciliegi,  febbraio 2004; V Convegno nazionale delle Letterate, Reading, Ferrara, 26 Marzo 2004; Reading, Arezzo, Libreria Einaudi, 2006, Reading 8 marzo, Arezzo, 2006; Reading, Arezzo, Circolo Aurora, 13 dicembre 2006. Cura e organizzazione di eventi, tra cui: Il Convegno Centauri, farfalle e appassionatamente tutti gli altri - Indagine sui linguaggi poetici, con relativo Catalogo, Napoli, Ist. Grenoble, 1986; Tre Incontri con l'autrice, Istituto di Studi Filosofici, Napoli, 1987: Maria Luisa Spaziani, Dacia Maraini, Camilla Cederna; Per passione e per gioco, Spettacolo di poesia e musica, Napoli, Ist. Grenoble, 1989; Le scritture delle donne in Italia: La ricerca, Convegno di Studi, Napoli, Istituto di Studi Filosofici, 5-7 novembre 1992; A Viva Voce - Portiamo i libri nelle case, dal 1994 a tutto oggi, il Sito su cui state leggendo (ma ci siete?). Corsi di aggiornamento per docenti (all'intero del Piano provinciale per la promozione della lettura): L'importanza della lettura nella scuola elementare (1996-97), Lettura ad alta voce (1997-98), Scrittrici italiane tra '800 e '900 (1997-98), Lettura ad alta voce 1998-99. L'ideazione e la cura del sito www.arabafelice.it . Il Progetto Dominae, sullo stesso sito. L'ideazione e la realizzazione della collana Le preziose (Cd e volumetto), testi e musica. Il primo numero Guerra, (18 poeti) ed. Intramoenia, musica e produzione artistica del Cd di Francesco Forni. Ideazione (e realizzazione assieme a tante e a tanti) de La prima Carovana nazionale di Poesia e Musica, 2003; Manifestazioni in occasione del 21 Marzo (cfr. su questo sito). Ideazione e realizzazione della Collana "Scrittrici italiane". Prima pubblicazione: Impressioni e ricordi, Il Diario di Grazia Mancini. Collaborazione ai seguenti video, in dotazione dell'Araba Felice: New Woman Turn, Teatro Imago, Napoli, 1986; In altro modo?, Centro Ellisse, Napoli, 1986; Sotto il vulcano. La festa della Lucerna, Casamale, 1987; "Centauri, farfalle e appassionatamente tutti gli altri", Istituto Grenoble, Napoli, 1986; Per passione e per gioco, Istituto Grenoble, Napoli, 1989; Per/corsi, Istituto Grenoble, Napoli, 1991; Il libro parlante 1997, Napoli, 1998; Il libro parlante 1998, Napoli, 1999; Scrittrici campane (in uscita), Napoli, 2001. Partecipazione a convegni, seminari, giornate di studi: tra i piu' recenti: Seminario "Per una cultura delle Pari Opportunita' nel sistema scolastico italiano" (dicembre-gennaio 1998-99), 29mo distretto Napoli; Corso di aggiornamento "Scrittrici italiane tra '800 e '900" Napoli 1998-99; Corso di aggiornamento "Racconto come dono, lettura come piacere" a.s. 1998-99, organizzato dalla Commissione per le Pari Opportunita' Provincia di Livorno; Seminario nazionale di formazione per la promozione della lettura nelle scuole, Torino, Ministero della Pubblica Istruzione (1995-6); Convegno nazionale della Societa' delle Letterate Italiane (Orvieto 1998); Master in Women' Studies presso il Centro Adelaide Pignatelli degli Studi sulla Donna, Istituto Universitario S. Orsola Benincasa di Napoli (docente negli anni 1999 e 2000); Convegno della Societa' delle Letterate italiane: Grafie del se'. Letterature comparate al femminile, Bari, 2000; Tavola rotonda su La scrittura delle donne, Napoli, Galassia Gutemberg, 2001; Master in Women' Studies, Universita' Federico II Napoli (docente nell'anno 2001); Convegno internazionale "Fare Letteratura oggi", Universita' degli Studi di Trento (maggio 2001); Convegno internazionale "Rappresentare-rappresentarsi: firmato donna" (Huelva, 2001); Convegno Societa' delle Letterate "Guerra e pace. Esistere oltre il terrore", Bari 2002; Convegno Donne e sviluppo, Casoria 2003; Convegno nazionale della Societa' delle letterate, Leggere e scrivere per cambiare il mondo: Donne letteratura e politica, Ferrara 2003; Convegno sulla Scuola estiva: Luoghi della memoria - Memoria dei luoghi, Palazzo Doria d'Angri, Napoli 2003; Convegno: Corpo-amore-desiderio, Acri, maggio 2004; Scuola internazionale di pace. Seminario di ricerca su: "Passaggi all'inferno. La letteratura come strumento di liberazione e di riconciliazione", Arezzo, 4-7 novembre 2004; Seminario Societa' delle Letterate. Il dono della politica, Le tre ghinee di Virginia Woolf,  Torino, 4 dicembre 2004; Provincia e Comune di Arezzo, Universita' di Siena, Facolta' di Lettere di Arezzo: Donne che raccontano le donne. Incontri di scrittrici nelle valli aretine (10-22 marzo 2005); Seminario: Leggere le scrittrici italiane, Proposta di conversazione, Centro Unesco, Arezzo 3-2-2006; Paradiso 2006, incontri letterari. Una scia di silenzio. Le parole di Atonia Pozzi, Trento, Biblioteca Comunale; Seminario: La tradizione che e' in noi - Percorsi di lettura delle scrittrici italiane, Arezzo, Centro Mandala, ottobre 2006; Giornata di Studi: La selvatica timidezza di Lina Pietravalle, Universita' degli Studi del Molise, 24 novembre 2006; Firenze, 31 marzo 2007: Lina Pietravalle, I racconti della terra; Convegno: Clelia Romano Pellicano, Giojosa Ionica, 19 maggio 2007; Fare poesia e' fare politica, Seminario su "Il pensiero femminile", Gallipoli, 26 maggio 2007. Principali pubblicazioni (oltre recensioni, interviste, interventi, su quotidiani (Repubblica, Paese Sera, Repubblica, Il Mattino, L'Unita', La Citta', etc.): Il romanzo politico di Ippolito Pindemonte, in "Filologia e Letteratura", 1970, n. 61; La crisi dell'intellettuale nella narrativa dell'ultimo Ottocento: Entusiasmi di R. Sacchetti, in "Esperienze Letterarie", 1976, n. 4; La crisi dell'intellettuale nella narrativa dell'ultimo Ottocento: L'ultimo borghese di E. Onufrio, in "Esperienze Letterarie", 1977, n. 4; "Gli amori di una letterata" della Sig. D, in "Esperienze Letterarie", 1980, n. 2; Il problema dell'identita' femminile, in I modi e le tematiche del femminismo a Napoli, 1980; Tra gioco e ragione: L'eroismo tra i nemici o sia La Faustina, Napoli, Sen, 1982; Due polemiche di P. Napoli Signorelli, in "Esperienze Letterarie", 1982, n. 3; Una rilettura della polemica Serio-Galiani, in "Esperienze Letterarie", 1983, n. 2; Sul dibattito linguistico nella Napoli del Settecento: vere e false antinomie, in "Prospettive Settanta", 1983, n. 2-3; La mentalita' trasformata: il "Pulcinella da quacquero " di A. Jerocades, in "Esperienze Letterarie", 1984, n. 2; Caterina Franceschi Ferrucci e "Le lezioni di letteratura italiana", in "Esperienze Letterarie", 1984, n. 3; Catalogo della scrittura femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli (dalle origini al 1860), Napoli, 1984; Per un'analisi dello stato socio-economico delle scrittrici italiane (dalle origini della stampa al 1860): appunti su produzione femminile, stampa, mercato, in "Prospettive Settanta", 1984, n. 1; Narratrici italiane dell'Ottocento, Napoli, 1987; Letteratura femminile e mentalita' nella Calabria dell'Ottocento. In Atti del Convegno, Cosenza, 1987; Appunti per lo studio delle scrittrici italiane. In "Passaggi di confine", Napoli, 1990; Ricerca e lettura delle scritture delle donne in Italia: 1) Questioni di metodo, in "Esperienze Letterarie", 1990, n. 3; Scrittura della differenza, lettura della differenza... in D. Corona (a cura di), Donna e scrittura, Palermo, 1990; Catalogo della scrittura femminile... (dalle origini della stampa al 1900), Napoli, 1990; Guida al Catalogo..., Napoli 1990; La lettura non è neutra, in Guida al Catalogo...; La Margherita, giornale per le donne, in Guida al Catalogo...; Appunti per lo studio delle scrittrici italiane, in Guida al Catalogo...; Ricerca e lettura...: 2) La lettrice, in "Esperienze Letterarie", 1991, n. 1; Funzione dei personaggi femminili nell'Ariosto di Mario Santoro, in "Esperienze Letterarie", 1991, n. 2-3; Narrativa di fine Ottocento: le scrittrici e il pubblico, in "Italiana" IV, 1992; "Il fatto e' che ingrasso". Lettura di "Un matrimonio in provincia" della Marchesa Colombi, in S. Marino e A. Nunziante Cesaro (a cura di), Soggetto femminile e scienze umane, Bologna, 1993; Pagine di Biblioteca, in "Leggendaria", luglio-agosto 1993; Intellettuali sulla scena, in "Leggendaria", novembre-dicembre 1994; Intellettuali dell'800: operazione svelamento, in "Leggendaria", marzo-maggio 1996; Il Novecento. Antologia di scrittrici italiane del primo ventennio. Roma, Bulzoni, 1997; Prefazione a: Raccontandosi, 12 sguardi di donne, Napoli 1997; Nuovi modelli di soggettivita', in "Leggendaria", aprile 1998; I secreti della Sig. Isabella Cortese... (a cura), Napoli, Massa, 1999 (riproduzione in anastatica di Venezia, Bariletto, 1545); Piccola nota, in: Leopardi, altre tracce, giugno 1999; Adelaide Bernardini, L'altro dissidio (a cura e con presentazione), Napoli, Filema, 2000; M. Pia Lombardi, Nei vortici del 2000, commedia (a cura e con prefazione), Napoli, 2000; Piccola antologia di scrittrici campane, Napoli, Intramoenia, 2001; Scrittrici, in Napoli e la Campania. Il '900, a cura dell'Istituto Croce e dell'Universita' di Napoli. Editore Guida (in corso di stampa); Maestre di chi?, in Leggere donna, 2001, n. 95; Leggere le scrittrici di un territorio: la Campania, in Leggendaria, luglio 2001; Il Diario di Grazia Mancini, in Atti del Convegno di Huelva, Huelva, 2001; Creativita' ed etica della lettura di genere, in "Quaderns d'Italia", n. 6, 2001; Lo sguardo della scrittura, in Atti del Convegno dell'Universita' di Trento "Fare letteratura oggi", 2003; Fausta Cialente, in Italiane, Ministero della Pubblica Istruzione, 2003; Annamaria Ortese: Inimitabile e inimitata, in "Leggendaria", n. 38, aprile 2003; Ricercare nella scrittura la forma della differenza, in "Raccontarsi, comunicare, trasmettere: il cammino del genere", Filema, 2004; Fausta Cialente: Il tempo fermato si fa incanto, in "Leggendaria", n.44, aprile 2004; Impressioni e ricordi, Il Diario di Grazia Mancini Pierantoni (a cura di A. S.), L'arabafelice, 2006; L'incanto che nasce, Dwf, n. 2, 2006; Adelaide Bernardini Capua e Cettina Natoli Ajossa Grifeo, in "Siciliane", a cura di Marinella Fiume, Siracusa 2006; La cura e il lavoro di cura, in "Nello sguardo dell'altra", Briciole, ottobre 2006. Bibliografia: hanno scritto e/o parlato di me: Giorgio Agnisola, Flaviana Alongi, Antonella Anedda, Mercede Arriaga, Paola Azzolini, Imma Barbarossa, Clotilde Barbarulli, Eleonora Bertolotto, Carla Bonora, Giovanna Borrello, Antonella Cagnolati, Adele Cambria, Maria Clelia Cardona, Gianni Caroli, Daniela Carpisassi, Gabriella Carrino, Marina Cavallieri, Franco Cavallo, Gigliola Cultrera, Anna Maria Crispino, Assunta De Crescenzo, Giuseppe De Marco, Francesco Durante, Anna Maria Farabbi, Marinella Fiume, Antonio Fiore, Titta Fiore, Tonia Fiorino, Renzo Frattarolo, Monica Gemelli, Emma Giammattei, Fiorella Gobbini, Francesco Graziano, Annamaria Lamarra, Mirella Laraia, Carla Locatelli, Loredana Magazzeni, Liliana Madeo, Carmela Maietta, Titti Marrone, Mariuccia Masala, Patrizia Melluso, Alberto M. Moriconi, G. B. Nazzaro, Matteo Palumbo, Ernesto Paolozzi, Silvio Perrella, Felice Piemontese, Ugo Piscopo, Marina Pivetta, Chiara Pradelli, Eleonora Puntillo, Alina Rizzi, Paola Rosa Rosa, Corrado Ruggiero, Gianna Sarra, Maria Grazia Storini, Luciana Tavernini, Pietro Treccagnoli, Donatella Trotta, Domenico Tuccillo, A. Vitaliano, Veena Kumar..."]

 

Eva Cattermole Mancini, nota come Contessa Lara. Nata nel 1849 a Firenze, da bambina studio' musica con la madre e lingue straniere (inglese, francese e spagnolo) col padre. Piu' tardi le fu maestra la poeta Marianna Giarre' Billi e amico e sostenitore il Dall'Ongaro. Nel 1867 pubblico' la prima raccolta di versi Canti e ghirlande che le procuro' immediata notorieta'. Nel 1871 sposo' il tenente Eugenio Mancini (figlio di Laura Beatrce Oliva e di Pasquale Stanislao Mancini, fratello di Grazia Mancini) e insieme si dettero a una vita mondano-culturale, lei interessandosi in particolare all'ambiente della scapigliatura e lui alle avventure galanti. Ma quando anche lei ebbe una relazione fu subito scandalo: Eugenio Mancini uccise in duello il rivale, i coniugi si separarano e lei, tornata a Firenze (dopo Roma, Napoli, Milano), svolse attivita' giornalistica (sul quotidiano "Fieramosca"). Nel 1883 pubblica, col Sommaruga, Versi, firmandosi "Contessa Lara". Fu un successo. Negli anni seguenti, continuo' a collaborare con vari giornali ("Tribuna illustrata", "La donna", "Roma letteraria", "Il Capitan Fracassa", "Il Fanfulla della Domenica", "L'illustrazione italiana"...), si trasferi' a Roma, pubblico' altre raccolte di poesia e inizio' a cimentarsi anche nella prosa, pubblicando libri per ragazzi, romanzi e racconti. Mori' nel 1896, uccisa con un colpo di pistola da Giuseppe Pierantoni, un pittore col quale conviveva e che aveva illustrato Il romanzo della bambola (Milano 1895).

Opere: Canti e ghirlande, Firenze, 1867; Versi, Roma, Sommaruga, 1883; E ancora versi, Firenze, Sersale, 1886; Versi, Napoli, 1892-95; L'innamorata, romanzo, Catania, 1892; Storia d'amore e di dolore, Milano, 1893; Il romanzo della bambola, Milano, Hoepli, 1895; Nuovi versi, Milano, Galli, 1897; Storia di Natale, Rocca S. Casciano, 1897; Lettere intime, Roma, 1897; Novelle, Napoli, 1914; Racconti e novelle, Napoli, 1917.

Bibliografia: E. Levi, Dei nostri poeti viventi, Firenze, 1891; A. De Gubernatis, Dizionario biografico degli scrittori contemporanei, Roma, 1895; C. Villani, Stelle femminili, Napoli, 1915 (Appendice, Napoli, 1916); Letteratura Italiana, Einaudi, Dizionario bio-bibliografico. Gli autori; Anna Santoro, Narratrici italiane dell'800, Napoli, Federico e Ardia, 1987.

 

6. PROFILI. ANNA SANTORO: EUGENIA CODRONCHI ANGELI (SFINGE)

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Dalla antica e nobile famiglia Codronchi Angeli (o Argeli),  nasce a Imola, nel 1865 o forse nel 1875, la Contessa Eugenia, scrittrice nota con lo pseudonimo di Sfinge. Il padre fu Prefetto di Milano e di Napoli, Ministro della Pubblica Istruzione, Vicepresidente al Senato. Eugenia scrisse racconti, novelle, romanzi, saggi  e collaboro' a molte riviste come: "La Donna", "Il Giornale d'Italia", "La Tribuna", "Il Resto del Carlino". Mori' nel 1934 nella sua villa di Coccapane presso Castel San Pietro nell'Emilia.

Opere: tra le tante segnalate, spesso senza n. t., mi limito alle edizioni verificate: Il colpevole, romanzo, Bologna, Zanichelli, 1900, Milano, Baldini Castoldi; Femminismo storico, saggio, Milano, Ed. La Poligrafica, 1901; Dopo la vittoria, romanzo, Milano, Treves, 1903, 1905, 1919; Lettere intime, Milano, Ed. Nazionale, 1904, e anche Treves e Baldini-Castoldi; La vittima, romanzo, Milano-Palermo, Sandron, 1907, poi Milano, Baldini Castoldi; L'onore, novelle, Rocca S. Casciano, L. Cappelli, 1914; Novelle romagnole, Ancona, Puccini e figli, 1912; L'anima gemella, romanzo, Milano, Parini Pizzoni e C., 1911; La costola d'Adamo, romanzo, Milano, Treves, 1918; Il Castigamatti, novelle, Milano, Treves, 1919; Qui non si trova!, novelle, Milano, Treves, 1920; Romagna mia, novelle, Bologna, Cappelli, 1929; Voglio una stella!, romanzo, Milano, Treves, 1929, Garzanti, 1944.

Bibliografia: Indice Biografico Italiano (Ibi); Catalogo unico Bibliografia Italiana (Cubi); Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, Serie VI, Roma, Istituto Editoriale Tosi, 1941; A. Santoro, Il Novecento. Antologia di scrittrici italiane del primo ventennio, Roma, Bulzoni, 1997 (con bibliografia e testi).

 

7. PROFILI. ANNA SANTORO: ISABELLA CORTESE

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Dell'autrice non sappiamo che il nome. Forse romana (la famiglia Cortese proviene, pare, da Roma e a Roma nasce l'umanista Paolo Cortese), forse toscana (anche in Toscana esisteva un forte "ceppo" della famiglia), forse veneta, forse, ma con minore probabilita', legata a Napoli (dove nacque, nel 1575, e visse il poeta in lingua napoletana Giulio Cesare Cortese), certo e' che Isabella Cortese fu donna di cultura, di successo e di incerto destino.

Opere: I secreti della Sig. Isabella Cortese, ne' quali si contengono cose minerali, medicinali, arteficiose e  alchimiche, e molte dell'arte profumatoria, appartenenti ad ogni gran signora (varie edizioni: almeno dodici tra '500 e '600. Noi rimandiamo a: Venezia, Bariletto, 1561). Ristampa in anastatica: I secreti..., a cura di A. Santoro, Comune di Napoli. Assessorato alla Dignita', Araba Felice, Biblioteca Nazionale, Napoli, Massa, 1999.

 

8. APPELLI. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Giova ripetere le cose che e' giusto fare.

Tra le cose sicuramente ragionevoli e buone che una persona onesta che paga le tasse in Italia puo' fare, c'e' la scelta di destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.

"Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli". Cosi' recita la "carta programmatica" del movimento fondato da Aldo Capitini.

Sostenere il Movimento Nonviolento e' un modo semplice e chiaro, esplicito e netto, per opporsi alla guerra e al razzismo, per opporsi alle stragi e alle persecuzioni.

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

9. REPETITA IUVANT. RIFERIMENTI UTILI PER L'INFORMAZIONE SUI REFERENDUM. PER FERMARE IL NUCLEARE E PER L'ACQUA BENE COMUNE

[Riproponiamo la seguente segnalazione]

 

Segnaliamo il sito del Comitato nazionale "Vota si' per fermare il nucleare": www.fermiamoilnucleare.it

Segnaliamo il sito del Comitato referendario "2 si' per l'acqua bene comune": www.referendumacqua.it

Segnaliamo anche il sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: www.acquabenecomune.org

Quattro si' ai referendum: per la legalita' e la dignita', per la democrazia ed il bene comune, per la biosfera e per l'umanita'.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 345 del 14 maggio 2011

 

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