Nonviolenza. Femminile plurale. 342



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 342 dell'11 maggio 2011

 

In questo numero:

1. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento

2. Riferimenti utili per l'informazione sui referendum. Per fermare il nucleare e per l'acqua bene comune

3. Giovanna Ricoveri: Il disastro ambientale del Cavaliere

4. Simone Weil: Bene, male, realta'

5. Anna Santoro: Adelaide Bernardini Capuana

6. Anna Santoro: Paola Bianchetti Drigo

7. Anna Santoro: Maria Selvaggia Borghini

8. Anna Santoro: Veneranda Bragadina Cavalli

 

1. APPELLI. IL 5 PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Giova ripetere le cose che e' giusto fare.

Tra le cose sicuramente ragionevoli e buone che una persona onesta che paga le tasse in Italia puo' fare, c'e' la scelta di destinare il 5 per mille al Movimento Nonviolento.

"Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli". Cosi' recita la "carta programmatica" del movimento fondato da Aldo Capitini.

Sostenere il Movimento Nonviolento e' un modo semplice e chiaro, esplicito e netto, per opporsi alla guerra e al razzismo, per opporsi alle stragi e alle persecuzioni.

Per destinare il 5 per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' sufficiente apporre la propria firma nell'apposito spazio del modulo per la dichiarazione dei redditi e scrivere il numero di codice fiscale dell'associazione: 93100500235.

Per contattare il Movimento Nonviolento, per saperne di piu' e contribuire ad esso anche in altri modi (ad esempio aderendovi): via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

2. REPETITA IUVANT. RIFERIMENTI UTILI PER L'INFORMAZIONE SUI REFERENDUM. PER FERMARE IL NUCLEARE E PER L'ACQUA BENE COMUNE

[Riproponiamo la seguente segnalazione]

 

Segnaliamo il sito del Comitato nazionale "Vota si' per fermare il nucleare": www.fermiamoilnucleare.it

Segnaliamo il sito del Comitato referendario "2 si' per l'acqua bene comune": www.referendumacqua.it

Segnaliamo anche il sito del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: www.acquabenecomune.org

Quattro si' ai referendum: per la legalita' e la dignita', per la democrazia ed il bene comune, per la biosfera e per l'umanita'.

 

3. RIFLESSIONE. GIOVANNA RICOVERI: IL DISASTRO AMBIENTLE DEL CAVALIERE

[Dal sito di "MicroMega-online" riprendiamo il seguente articolo gia' apparso su "MicroMega" 2/2011, col titolo "Il disastro ambientale del Cavaliere" e il sommario "Meno nota e non sempre sotto i riflettori, la (non) politica ambientale dei vari governi Berlusconi ha provocato effetti disastrosi da molti punti di vista: la salute, la fertilita' dei suoli, la sicurezza alimentare, il riscaldamento climatico, le frane e le alluvioni. Oltre a distruggere il nostro ecosistema, ha un costo economico e sociale enorme che ricade soprattutto sui soggetti piu' deboli".

Giovanna Ricoveri, direttrice responsabile e principale animatrice della rivista "CNS Capitalismo Natura Socialismo - Ecologia Politica", intellettuale della sinistra critica, economista, collaboratrice di James O'Connor, particolarmente impegnata sui temi dell'ecologia e della critica del modello di sviluppo dominante, e' tra le studiose e militanti piu' rilevanti della riflessione e dell'impegno ecologista. Tra le opere di Giovanna Ricoveri: (a cura di), Capitalismo Natura Socialismo, Jaca Book, Milano 2006; Beni comuni vs merci, Jaca Book, Milano 2010]

 

Il problema

Il filo rosso che attraversa e orienta la politica ambientale dei governi Berlusconi dal 1994 ad oggi e' efficacemente espresso dallo slogan "Padroni a casa propria", con cui Forza Italia vinse le elezioni politiche del 1994. Questo slogan, usato ripetutamente a sostegno delle scelte liberiste della politica ambientale, ne esprime bene anche le ambiguita': dichiara di voler sostenere la liberta' individuale di tutti i cittadini, mentre nella sostanza serve a costruire e foraggiare l'alleanza con le forze della rendita, della speculazione, degli affari e spesso della malavita organizzata. L'ambientalismo berlusconiano si fonda sull'ideologia del "mercato senza regole", della privatizzazione di tutto quello che e' "comune" o statale, dell'equiparazione tra il pubblico e il privato, della cancellazione dello Stato ridotto a impresa.

Tra il berlusconismo e l'ambiente esiste una contrapposizione insanabile e a priori: il primo si basa sul privato e sull'arricchimento individuale, sull'appropriazione individuale delle risorse naturali, sociali e culturali, sul governo della cosa pubblica da parte di un comitato d'affari; il secondo, sul pubblico e sulle regole, sui beni comuni, sul rispetto della natura e dei suoi cicli vitali, sulla giustizia ambientale oltre che su quella sociale, sulla democrazia intesa come partecipazione dei cittadini alle scelte che regolano la loro vita.

Negli anni Ottanta, e in particolare con la caduta del Muro di Berlino, l'ideologia del libero mercato ha fatto breccia anche nelle forze politiche di sinistra - in tutta la gamma delle sue articolazioni - e questo ha aperto un varco importante per il diffondersi in Italia di una destra populista, che si autodefinisce "liberale". Il rispetto delle regole e il controllo sulla loro applicazione non fanno parte del resto della tradizione italiana, come avviene in altri paesi europei; la cultura ecologista e' nata in Italia molto piu' tardi che nel resto d'Europa e "il mattone" e' un male antico, che trovava giustificazione in passato quando il paese era povero e la casa di proprieta' era un fattore di sicurezza, e ne trova una anche oggi perche' il costo delle abitazioni e il livello degli affitti e' proibitivo per la stragrande maggioranza della popolazione rispetto al livello dei salari, molto di piu' di quanto non avvenga negli altri paesi europei. L'edilizia continua inoltre a essere considerata il motore o volano dello sviluppo da parte delle forze produttive - imprenditoriali e del lavoro - senza alcun serio ripensamento sui limiti intrinseci e sulla pochezza di un tale modello di sviluppo.

Nel secondo dopoguerra, anche in Italia c'e' stata una stagione positiva di pianificazione territoriale e una "primavera" ambientale, che hanno prodotto strumenti e leggi di regolazione, ora nel mirino della destra al potere. Il berlusconismo, coadiuvato dalla Lega, ha cavalcato la situazione dando dignita' di progetto politico a un disegno reazionario, senza trovare un'opposizione convinta da parte delle forze politiche di sinistra. Nella politica ambientale di questo governo c'e' molta arroganza ma anche ignoranza sul ruolo insostituibile delle regole nella convivenza umana e dei servizi ecosistemici che la natura offre gratuitamente a tutti noi.

Gli effetti sono disastrosi da molti punti di vista: la salute, la fertilita' dei suoli, la sicurezza alimentare, il riscaldamento climatico, le frane e le alluvioni, e hanno anche un notevole costo economico che pesa sulle casse dello Stato e che potrebbe essere evitato con politiche di prevenzione. Questa politica ambientale e' inoltre iniqua e ingiusta, perche' il suo costo ricade soprattutto sui soggetti piu' deboli - bambini, anziani e meno abbienti - e appare tanto piu' grave in un paese come l'Italia geologicamente giovane, fragile e instabile dal punto di vista idrogeologico sia nella pianura padana che lungo l'Appennino.

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Uno sguardo d'insieme

La politica ambientale dei governi Berlusconi - che resta tale anche quando e' una non politica, perche' l'assenza di norme e' in questo caso funzionale al progetto - ha spaziato fin dall'inizio in tutte le direzioni, usando tattiche diverse a seconda delle opportunita', sempre allo scopo di ottenere il consenso del popolo, che di quelle scelte e non scelte e' comunque chiamato a pagare il prezzo maggiore.

Ha tagliato fin dagli inizi il bilancio del ministero dell'Ambiente fino al 60 per cento di quest'anno e ne ha ridimensionato il ruolo modificandone la legge istitutiva; non ha finanziato nessuno dei piani di riforestazione, la cui realizzazione spetta alle Regioni; nel gennaio 2010 ha concesso a quest'ultime liberta' di deroga sui calendari della caccia stabiliti dalla legge 157 dell'11 febbraio 1992 per gli uccelli migratori e alcuni mammiferi come cervi, caprioli e cinghiali, con conseguenze negative sulla biodiversita'; ha negato l'esistenza del cambiamento climatico in molte dichiarazioni ufficiali e paga all'Unione Europea 42 euro al secondo per violazione degli accordi climatici; usa il milleproroghe - il decreto del Consiglio dei ministri per "prorogare o risolvere disposizioni urgenti entro la fine dell'anno in corso" - per cancellare, reintegrare o istituire norme e finanziamenti come nel caso della detrazione fiscale del 55 per cento sulla spesa di riqualificazione energetica degli edifici gia' esistenti; o, peggio ancora, per smembrare il Parco dello Stelvio tra le province di Trento e Bolzano e la regione Lombardia e "ringraziare" in questo modo i deputati della Svp che si sono astenuti sulla mozione di sfiducia il 14 dicembre 2010; inserisce norme ambientali in coda a leggi che si occupano d'altro o gioca sulle parole per dire e non dire, come nel caso della legge sulla prima sanatoria edilizia del 1994 dove un articolo esclude dal condono le volumetrie superiori a 750 mc per edificio mentre un altro articolo precisa che l'esclusione non riguarda la volumetria dell'intero edificio ma la singola domanda di condono: basta dunque presentare due domande, per aggirare l'ostacolo. Last but not least, il federalismo demaniale approvato dal Consiglio dei ministri il 20 maggio 2010, che trasferisce agli enti locali i beni del demanio patrimoniale dello Stato, al fine della loro "valorizzazione ambientale": ma che cosa ci puo' essere di ambientale nella messa sul mercato dei beni pubblici? L'idea e' quella che i "gioielli di famiglia" possano restare pubblici anche se dati in gestione al privato, che ne trae un profitto con cui compensare il taglio dei trasferimenti da parte dello Stato. L'esperienza dell'acqua, in Italia e nel mondo, dimostra che la gestione privata di un bene comune serve solo a privatizzare quel bene e, con esso, lo Stato e il pubblico in generale.

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Condoni edilizi e morte dell'urbanistica

Urbanistica e assetto idrogeologico del suolo sono i due terreni privilegiati della controriforma ambientale berlusconiana. Per sostenere l'edilizia, e quindi con il consenso trasversale di cittadini, costruttori, speculazione edilizia, lobby del cemento e sempre piu' spesso della mafia e della camorra, il governo Berlusconi ha realizzato due condoni edilizi (rispettivamente nel 1994 e nel 2003), mentre un terzo e' nell'aria; ha abolito l'Ici (2008) sulla prima casa per tutti indipendentemente dalla tipologia dell'abitazione e dal livello di reddito del proprietario; ha approvato un piano di edilizia abitativa (2009) da realizzare con l'ampliamento delle abitazioni esistenti senza alcuna considerazione dei servizi pubblici che tale piano richiede e che graveranno sulla spesa pubblica. Il piano stenta a decollare per vincoli burocratici, affermano governo e Confindustria. Era gia' stato realizzato abusivamente, fa capire l'Istat quando informa che nei dieci anni precedenti 24.000 alloggi (e 87.000 stanze) in media ogni anno erano gia' stati ampliati, abusivamente e illegalmente.

Il primo condono, subito dopo l'ingresso di Berlusconi a Palazzo Chigi, era una promessa fatta in campagna elettorale, con lo slogan: "Padroni a casa propria". Il condono riguardava tutte le costruzioni abusive anche quelle realizzate nelle zone ecologicamente fragili e soggette a rischio frana, nelle aree a elevato livello di biodiversita' e in quelle soggette a vincolo paesaggistico, e quindi con divieto di edificazione in base alla legge Galasso (n. 431 del 1985), perche' vicine a fiumi o sulla riva dal mare; la disposizione mirava a consentire ai fiumi di avere lo spazio di espansione nei periodi di piena. Quel condono rispondeva del resto a una domanda popolare diffusa anche perche' le costruzioni abusive non erano piu' opera della vecchia borghesia parassitaria e dei grossi speculatori sulle aree del secondo dopoguerra ma di gruppi medi di proprietari e di esponenti della nuova borghesia commerciale. La legge di condono 724 del 23 dicembre 1994 si intitolava "Misure di razionalizzazione della finanza pubblica", evidenziando un altro punto fermo della politica berlusconiana, far credere ai cittadini che il nuovo governo alimenta le casse dello Stato con le entrate della sanatoria "senza mettere le mani nelle tasche degli italiani". Era una grandissima bugia, perche' i costi di urbanizzazione a carico dello Stato sono stati, in questo caso, almeno cinque volte superiori alle entrate.

Il secondo condono (decreto legge 269 del 2003) e' servito soprattutto a sanare il cambiamento della destinazione d'uso di magazzini e capannoni in piccole attivita' artigianali, palestre, supermercati e centri commerciali, discoteche e altre attivita' terziarie necessarie al modello di sviluppo del Nord-Est ora in crisi e alla trasformazione della pianura padana in un continuo urbano senza forma ne' identita'. Anche in questo caso, la legge aveva un titolo ambiguo: "Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici". L'esiguita' delle somme stanziate per lo sviluppo - 50 milioni di euro per la riqualificazione urbanistica e 100 per la sicurezza idrogeologica - rivelarono subito l'imbroglio del titolo, che dice una cosa diversa da quella che si sta facendo.

L'abusivismo dell'era berlusconiana e' un piaga storica, che la legislazione urbanistica del secondo dopoguerra non e' riuscita a debellare perche' l'abusivismo porta voti e perche' lo Stato italiano non ha ne' la forza ne' l'autorita' per far rispettare le sue leggi, specie in materia di edilizia; non per una predisposizione alla trasgressione del popolo italiano, come ha recentemente precisato Paolo Berdini (Breve storia dell'abuso edilizio in Italia, Donzelli 2010). Con i governi Berlusconi questa piaga non e' piu' un costo da pagare ma un'opportunita' da utilizzare: l'illegalita' nelle costruzioni e' pertanto diventata permanente. L'abusivismo edilizio tollerato, e anzi "atteso", esprime anche il tentativo di chiudere definitivamente la stagione delle leggi di regolazione urbanistica e territoriale, che avevano dato agli enti locali gli strumenti per il controllo della rendita fondiaria: l'esproprio a prezzi agricoli della aree da edificare e l'abbattimento degli edifici costruiti illegalmente. Il poker delle leggi importanti, per il periodo preso in esame, era costituito dalle seguenti leggi (tra altre): la 167 del 1962 per l'edilizia economica e popolare, la 765 del 1967 contro l'abusivismo nei centri storici, la 10 del 1978 sull'edificabilita' dei suoli, la 457 del 1978 sull'edilizia residenziale.

I costi ambientali dei condoni edilizi sono molto elevati da molti punti di vista, primo tra tutti la devastazione del territorio che e' in larga misura irreversibile, e quindi non quantificabile. Puo' essere in parte reversibile, ma a un costo elevato e nei tempi lunghi. I suoi effetti negativi dipendono da un consumo di suolo superiore a quello ecologicamente e socialmente sostenibile; dalla scomparsa di aree verdi e agricole essenziali per respirare e per un'agricoltura sana; dalla deturpazione del paesaggio; da un sistema di trasporti caotico che insegue gli insediamenti senza mai raggiungerli; dall'inquinamento idrico per la mancanza di fognature; dal degrado sociale e umano di chi e' costretto a vivere lontano dai servizi e dalle scuole, senza negozi, parchi, librerie, teatri e spazi pubblici. Costi elevati si calcolano anche nell'industria edile - da quelli legati al ciclo del cemento scavato nell'alveo dei fiumi agli incidenti sul lavoro nei cantieri privi di controlli.

Gia' verso la fine degli anni Ottanta la pianificazione urbanistica e territoriale cedeva il passo all'urbanistica contrattata e alla privatizzazione dell'urbanistica, che consegnava le trasformazioni del territorio alla proprieta' immobiliare, con il consenso e anche il concorso della sinistra entrata nell'ottica del mercato, in particolare di alcune amministrazioni come il comune di Roma delle giunte Rutelli e Veltroni. Al cuore delle politiche di privatizzazione delle nostre citta' c'e' la proposta presentata dall'onorevole Maurizio Lupi di riforma della legge urbanistica del 1942, che da anni il governo di destra cerca di far passare in parlamento. L'obiettivo della proposta e' liquidare i piani regolatori e "convincere" le amministrazioni pubbliche a scendere a patti con la proprieta' fondiaria, i cui esponenti sono equiparati allo Stato.

 

4. MAESTRE. SIMONE WEIL: BENE, MALE, REALTA'

[Da Simone Weil, L'ombra e la grazia, Rusconi, Milano 1972, 1996, p. 87.

Simone Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica, miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel 1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero' conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE, Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane (Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale (Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso (Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil: fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil, Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem, Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Maurizio Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994]

 

Bene e male. Realta'. E' bene cio' che da' piu' realta' agli esseri e alle cose; male cio' che gliene toglie.

 

5. PROFILI. ANNA SANTORO: ADELAIDE BERNARDINI CAPUANA

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Anna Santoro e' nata nel 1945 a Napoli, citta' in cui vive; femminista, scrittrice, docente, operatrice culturale. "Come studiosa di letteratura italiana, mi sono interessata inizialmente alla letteratura meridionale tra '700 e '800 (narrativa, saggistica, teatro), ma sin dai primi anni '70, ho cominciato a lavorare alla storia delle donne e a meta' degli anni '70 ho avviato una ricerca tesa a ricostruire i segni della presenza delle donne nella scrittura, partendo dai 'luoghi' della memoria della produzione letteraria, cioe' dalle biblioteche". Socia fondatrice della Societa' delle letterate Italiane; nel 1985 ha fondato a Napoli l'associazione culturale "L'Araba Felice" di cui e' presidente. Dal medesimo sito riprendiamo la seguente notizia: "Nata a Napoli il 22 settembre 1945, ho lasciato la mia citta' da qualche anno per troppa immaginazione. Ho casa ora nella campagna toscana (e' un classico?!) e da li' continuo ad esplorare il mondo, le persone, gli avvenimenti. Ho un figlio meraviglioso, Francesco (la mia migliore poesia), musicista, che vive a Roma con la sua amata compagnuccia: presto avranno un bambino e faranno di me una felicissima nonnina. Ho partecipato (e partecipo) agli eventi del mio tempo e del mio spazio (che e' vasto): negli anni '60 (del secolo scorso!) ho occupato case, ho poi militato come extraparlamentare di sinistra e, successivamente, come femminista. E ho sempre scritto. Ho anche fatto fotografie, ho suonato il piano, ho cantato nei cortei e in casa. Come studiosa di letteratura italiana, mi sono interessata inizialmente alla letteratura meridionale tra '700 e '800 (narrativa, saggistica, teatro), ma sin dai primi anni '70 ho cominciato a lavorare alla storia delle donne e a meta' degli anni '70 ho avviato una ricerca tesa a ricostruire i segni della presenza delle donne nella scrittura, partendo dai "luoghi" della memoria della produzione letteraria, cioe' dalle biblioteche. Agli inizi degli anni '80, grazie a un piccolo finanziamento del Cnr, ho realizzato, con un gruppo di lavoro dalle oscillanti presenze, il Catalogo della produzione femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli (dalle origini della stampa al 1860), in dotazione ora della Universita' Federico II, che successivamente e' andato a stampa in due edizioni. Questo lavoro e' stato, ed e', utilissimo per "leggere" autrici cancellate dalla memoria o lette in maniera riduttiva e di parte, per elaborare una serie di riflessioni teoriche (la differenza di genere nella scrittura e nella lettura, la buona lettrice, il campo d'ambiguita', il punto di vista, il corpo e la scrittura, il rapporto scrittrici-pubblico, la tradizione letteraria e gli scarti, la rivisitazione dei canoni, ecc.), per segnalare e recuperare con riedizioni (in antologie o in volumi monografici) testi di scrittrici italiane cancellate dalla memoria, e ora per realizzare Dominae. Socia fondatrice della Societa' delle Letterate Italiane (dalla quale pero' sono uscita) ho collaborato e collaboro a giornali e riviste, organizzo o partecipo a seminari, convegni e master. Nel 1985, assieme ad altre e ad altri, ho fondato a Napoli l'Associazione culturale L'Araba Felice, che e' stata iscritta, fino a che non ho cambiato residenza, nell'Albo delle Associazioni della Regione Campania e del Comune di Napoli, della quale sono la presidente. Ho ideato e curato vari progetti e manifestazioni. Rimando alle informazioni (su questo stesso sito) e segnalo piu' sotto alcuni eventi a cui tengo in modo particolare. Mentre poetavo e mi dilettavo, lavoravo: per la mia autonomia economica (sic!). Laureata nel 1968 (e abilitata con concorso nel 1969), ho ottenuto una borsa di studio, nell'Anno Accademico 1968-69, presso la cattedra di Letteratura italiana della  Facolta' di Lettere e Filosofia dell'Universita' di  Napoli, per attivita' di ricerca e con funzioni inerenti le esercitazioni pratiche degli studenti. Negli anni 1981-89, sono stata comandata (vai!) presso la Facolta' di Magistero dell'Universita' di Salerno per attivita' di ricerca e per la conduzione di seminari. Negli anni 1996-2000, ho elaborato e diretto, in qualita' di referente provinciale, il Piano provinciale del Provveditorato agli Studi di Napoli per la promozione della lettura, contro la dispersione e l'abbandono. Dal 2000 Il Piano e' scomparso dalle iniziative del Provveditorato, ma molte scuole continuano e articolano questo percorso. A parte queste escursioni, sono stata ordinaria (che pessimo termine!) di Italiano e Storia negli istituti di istruzione secondaria di II grado. Ho insegnato con grande passione e molte gratificazioni grazie al rapporto con studenti e studentesse e nonostante la grandissima insofferenza verso presidi e maggioranza di colleghi e colleghe (ma con queste, da brava femminista, ho cercato complicita'). Dal settembre 2001 sono felicemente in pensione, e posso dedicarmi alle "sudate carte". Opere: a) racconti e/o poesie su riviste specializzate (Alfabeta, La Repubblica (di Napoli), Tracce, Lettera, Gradiva, Offerta Speciale, Novilunio, Leggendaria, Tuttestorie, Leggere donna...); siti internet (donneinviaggio.com, kila.it, libreriadonna.com, paroladidonna.net, fuoricentroscampia.it, letteraturaalfemminile.it, segniesensi.it, nonsoloparole.com, milanocosa.it, bolledicartone.it, paginazero.info, etc.); antologie e rassegne collettive di poesia e/o di narrativa (La Battana, a cura di A. Spatola; Coscienza ed evanescenza, a cura di F. Cavallo; Poesia italiana anni '70-'80: la Campania, a cura di Biagio Cipollaro; Momenti erotici della poesia napoletana, a cura di G. Longone e S. M. Martini, Dibattito col poeta, di G. Battista Nazzaro, Ilitia Ed., 1997; Luna a mezzogiorno, 274 haiku italiani inediti di 53 autrici contemporanee, Edizioni del Girasole, 1998; Un sottil pensero, 333 aforismi inediti di 50 scrittrici contemporanee, Edizioni del Girasole, 2000; La Notte e' il mio giorno preferito, poesie e prose inedite sulla notte di 77 scrittrici contemporanee, Edizioni del Girasole, 2001; Di madri ne abbiamo tante, remix, in Piccola Antologia di scrittrici campane, Intramoenia, 2001; Vertenza Sud - La poesia nelle regioni dell'Italia meridionale, Besa Ed. 2001; Guerra, Cd e libro, primo numero della collana Le preziose, a cura dell'Araba Felice, Napoli, 2002; Dei Mali, Dieci racconti di narratori italiani, Avagliano, 2003 (Finalista al premio Stellato 2003); Donneinpoesia, oggi, Associazione per una Libera Universita' delle donne, Milano 2003; Lentamente muore chi non viaggia, Traven books, a cura di Reinhard Christanell, 2004;  Donne di parola, Traven books, 2005. Trentadue poetesse contemporanee, a cura di Alina Rizzi...); nell'Archivio dei Poeti dell'Universita' della Calabria e nelle edizioni sonore di Tam Tam; b) in volume: Sestessenze, Tam Tam, 1985 (Prefazione di Adriano Spatola); Tra gangli, bulbi e vene, Periferia, 1987 (Prefazione di Giorgio Barberi Squarotti); In altro modo?, romanzo, Altri Termini, 1986; Per corsi, Forum Q.G., 1990 (con una nota di M.Luisa Spaziani); Album, racconti, L'Araba Felice, 1992; La ballata delle sette streghe e altri versi, Colonnese, 1998; Le amiche di Carla, romanzo, Filema, 1999; Di madri ne abbiamo tante, remix, in Piccola Antologia di scrittrici campane, Napoli, Intramoenia, 2001; Pausa per rincorsa, romanzo, Avagliano, 2003; certincantamenti, (a stampa), Marsilio. Performances tra cui: Metropolitripili, La ballata delle sette streghe, Ah l'amore!, Per passione e per gioco, Randevu', Di questi tempi, Leggoleros, Concerto di vocali, Il suono della voce, Concerto in due tempi, Concerto di poesie in tempi di guerra. Letture, spettacoli di poesia e musica, rassegne internazionali di poesia, tra cui: Woman Turn, Spettacolo di poesia (prima nazionale Napoli, Imago, 13 marzo 1986); Woman Turn n. 2 (Roma, Magazzini Generali, 1985); New Woman Turn (Napoli, 1986, Coregliano Calabro 1986); Rassegna nazionale di poesia "Confluenze" (Arezzo 1985); Rassegna del Circolo Malombra (Parma 1985), del Nowall (Bologna 1985), di Topia (Bologna 1985), del Cenacolo (Roma 1986), di Marginalia (Torino 1986 ); Centauri, farfalle e appassionatamente tutti gli altri. Indagine sui linguaggi poetici, Napoli, IstitutoGrenoble,23-25 ottobre 1986; Rassegna internazionale D'Art Room (Bologna 1986); Natale ad Angri (1987); Poesia al Calderone (Napoli 1988); Per Passione e per gioco (Napoli, Ist. Grenoble, 1989); Serata di letture e commenti, al Centro Internazionale Eugenio Montale (Roma 1989); "Per corsi" (Napoli 1990), "Poiein" (Napoli, 1992); Manifestazioni di letture o performances a Futuro Remoto (Napoli 1994 e 1995), a Galassia Gutemberg (Napoli 1995); Leggere poesia (Napoli, Osservatorio di Capodimonte, 1995); Di questi tempi (Napoli, Gauguin, 1995); Sta per arrivare una donna (Napoli, Teatro Nuovo, 1998); Dialogue among Civilisations through Poetry (Napoli, 23 aprile 2001); Scrittrici campane, spettacolo di letture e musica, Napoli, Caffe' Letterario Liberty, 7 maggio 2001; Movimento in due tempi, S. Giovanni (Napoli), Venus Cafe' sul Lago, Festival dell'Unita', 22 settembre 2001; E' guerra, Napoli, Libreria Jamm, 26 settembre 2001; Id., Centro sociale Ska, Napoli, 13 dicembre 2001; Id., Intramoenia, Napoli, 19 dicembre 2001; Concerto di poesie in tempi di guerra, Napoli Facolta' d'Architettura, Palazzo Gravina, Gennaio 2002; Id., Carovana di poesia e musica, Libreria Colonnese 2002; Id. in varie citta' e in diversi contesti, tra cui Giardino dei Ciliegi, Firenze 2003, Libreria delle donne, Milano, 2003; Convegno nazionale delle Letterate, Ferrara 2004; Guerra, performance presentazione CD, Firenze, Giardino dei Ciliegi,  febbraio 2004; V Convegno nazionale delle Letterate, Reading, Ferrara, 26 Marzo 2004; Reading, Arezzo, Libreria Einaudi, 2006, Reading 8 marzo, Arezzo, 2006; Reading, Arezzo, Circolo Aurora, 13 dicembre 2006. Cura e organizzazione di eventi, tra cui: Il Convegno Centauri, farfalle e appassionatamente tutti gli altri - Indagine sui linguaggi poetici, con relativo Catalogo, Napoli, Ist. Grenoble, 1986; Tre Incontri con l'autrice, Istituto di Studi Filosofici, Napoli, 1987: Maria Luisa Spaziani, Dacia Maraini, Camilla Cederna; Per passione e per gioco, Spettacolo di poesia e musica, Napoli, Ist. Grenoble, 1989; Le scritture delle donne in Italia: La ricerca, Convegno di Studi, Napoli, Istituto di Studi Filosofici, 5-7 novembre 1992; A Viva Voce - Portiamo i libri nelle case, dal 1994 a tutto oggi, il Sito su cui state leggendo (ma ci siete?). Corsi di aggiornamento per docenti (all'intero del Piano provinciale per la promozione della lettura): L'importanza della lettura nella scuola elementare (1996-97), Lettura ad alta voce (1997-98), Scrittrici italiane tra '800 e '900 (1997-98), Lettura ad alta voce 1998-99. L'ideazione e la cura del sito www.arabafelice.it . Il Progetto Dominae, sullo stesso sito. L'ideazione e la realizzazione della collana Le preziose (Cd e volumetto), testi e musica. Il primo numero Guerra, (18 poeti) ed. Intramoenia, musica e produzione artistica del Cd di Francesco Forni. Ideazione (e realizzazione assieme a tante e a tanti) de La prima Carovana nazionale di Poesia e Musica, 2003; Manifestazioni in occasione del 21 Marzo (cfr. su questo sito). Ideazione e realizzazione della Collana "Scrittrici italiane". Prima pubblicazione: Impressioni e ricordi, Il Diario di Grazia Mancini. Collaborazione ai seguenti video, in dotazione dell'Araba Felice: New Woman Turn, Teatro Imago, Napoli, 1986; In altro modo?, Centro Ellisse, Napoli, 1986; Sotto il vulcano. La festa della Lucerna, Casamale, 1987; "Centauri, farfalle e appassionatamente tutti gli altri", Istituto Grenoble, Napoli, 1986; Per passione e per gioco, Istituto Grenoble, Napoli, 1989; Per/corsi, Istituto Grenoble, Napoli, 1991; Il libro parlante 1997, Napoli, 1998; Il libro parlante 1998, Napoli, 1999; Scrittrici campane (in uscita), Napoli, 2001. Partecipazione a convegni, seminari, giornate di studi: tra i piu' recenti: Seminario "Per una cultura delle Pari Opportunita' nel sistema scolastico italiano" (dicembre-gennaio 1998-99), 29mo distretto Napoli; Corso di aggiornamento "Scrittrici italiane tra '800 e '900" Napoli 1998-99; Corso di aggiornamento "Racconto come dono, lettura come piacere" a.s. 1998-99, organizzato dalla Commissione per le Pari Opportunita' Provincia di Livorno; Seminario nazionale di formazione per la promozione della lettura nelle scuole, Torino, Ministero della Pubblica Istruzione (1995-6); Convegno nazionale della Societa' delle Letterate Italiane (Orvieto 1998); Master in Women' Studies presso il Centro Adelaide Pignatelli degli Studi sulla Donna, Istituto Universitario S. Orsola Benincasa di Napoli (docente negli anni 1999 e 2000); Convegno della Societa' delle Letterate italiane: Grafie del se'. Letterature comparate al femminile, Bari, 2000; Tavola rotonda su La scrittura delle donne, Napoli, Galassia Gutemberg, 2001; Master in Women' Studies, Universita' Federico II Napoli (docente nell'anno 2001); Convegno internazionale "Fare Letteratura oggi", Universita' degli Studi di Trento (maggio 2001); Convegno internazionale "Rappresentare-rappresentarsi: firmato donna" (Huelva, 2001); Convegno Societa' delle Letterate "Guerra e pace. Esistere oltre il terrore", Bari 2002; Convegno Donne e sviluppo, Casoria 2003; Convegno nazionale della Societa' delle letterate, Leggere e scrivere per cambiare il mondo: Donne letteratura e politica, Ferrara 2003; Convegno sulla Scuola estiva: Luoghi della memoria - Memoria dei luoghi, Palazzo Doria d'Angri, Napoli 2003; Convegno: Corpo-amore-desiderio, Acri, maggio 2004; Scuola internazionale di pace. Seminario di ricerca su: "Passaggi all'inferno. La letteratura come strumento di liberazione e di riconciliazione", Arezzo, 4-7 novembre 2004; Seminario Societa' delle Letterate. Il dono della politica, Le tre ghinee di Virginia Woolf,  Torino, 4 dicembre 2004; Provincia e Comune di Arezzo, Universita' di Siena, Facolta' di Lettere di Arezzo: Donne che raccontano le donne. Incontri di scrittrici nelle valli aretine (10-22 marzo 2005); Seminario: Leggere le scrittrici italiane, Proposta di conversazione, Centro Unesco, Arezzo 3-2-2006; Paradiso 2006, incontri letterari. Una scia di silenzio. Le parole di Atonia Pozzi, Trento, Biblioteca Comunale; Seminario: La tradizione che e' in noi - Percorsi di lettura delle scrittrici italiane, Arezzo, Centro Mandala, ottobre 2006; Giornata di Studi: La selvatica timidezza di Lina Pietravalle, Universita' degli Studi del Molise, 24 novembre 2006; Firenze, 31 marzo 2007: Lina Pietravalle, I racconti della terra; Convegno: Clelia Romano Pellicano, Giojosa Ionica, 19 maggio 2007; Fare poesia e' fare politica, Seminario su "Il pensiero femminile", Gallipoli, 26 maggio 2007. Principali pubblicazioni (oltre recensioni, interviste, interventi, su quotidiani (Repubblica, Paese Sera, Repubblica, Il Mattino, L'Unita', La Citta', etc.): Il romanzo politico di Ippolito Pindemonte, in "Filologia e Letteratura", 1970, n. 61; La crisi dell'intellettuale nella narrativa dell'ultimo Ottocento: Entusiasmi di R. Sacchetti, in "Esperienze Letterarie", 1976, n. 4; La crisi dell'intellettuale nella narrativa dell'ultimo Ottocento: L'ultimo borghese di E. Onufrio, in "Esperienze Letterarie", 1977, n. 4; "Gli amori di una letterata" della Sig. D, in "Esperienze Letterarie", 1980, n. 2; Il problema dell'identita' femminile, in I modi e le tematiche del femminismo a Napoli, 1980; Tra gioco e ragione: L'eroismo tra i nemici o sia La Faustina, Napoli, Sen, 1982; Due polemiche di P. Napoli Signorelli, in "Esperienze Letterarie", 1982, n. 3; Una rilettura della polemica Serio-Galiani, in "Esperienze Letterarie", 1983, n. 2; Sul dibattito linguistico nella Napoli del Settecento: vere e false antinomie, in "Prospettive Settanta", 1983, n. 2-3; La mentalita' trasformata: il "Pulcinella da quacquero " di A. Jerocades, in "Esperienze Letterarie", 1984, n. 2; Caterina Franceschi Ferrucci e "Le lezioni di letteratura italiana", in "Esperienze Letterarie", 1984, n. 3; Catalogo della scrittura femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli (dalle origini al 1860), Napoli, 1984; Per un'analisi dello stato socio-economico delle scrittrici italiane (dalle origini della stampa al 1860): appunti su produzione femminile, stampa, mercato, in "Prospettive Settanta", 1984, n. 1; Narratrici italiane dell'Ottocento, Napoli, 1987; Letteratura femminile e mentalita' nella Calabria dell'Ottocento. In Atti del Convegno, Cosenza, 1987; Appunti per lo studio delle scrittrici italiane. In "Passaggi di confine", Napoli, 1990; Ricerca e lettura delle scritture delle donne in Italia: 1) Questioni di metodo, in "Esperienze Letterarie", 1990, n. 3; Scrittura della differenza, lettura della differenza... in D. Corona (a cura di), Donna e scrittura, Palermo, 1990; Catalogo della scrittura femminile... (dalle origini della stampa al 1900), Napoli, 1990; Guida al Catalogo..., Napoli 1990; La lettura non è neutra, in Guida al Catalogo...; La Margherita, giornale per le donne, in Guida al Catalogo...; Appunti per lo studio delle scrittrici italiane, in Guida al Catalogo...; Ricerca e lettura...: 2) La lettrice, in "Esperienze Letterarie", 1991, n. 1; Funzione dei personaggi femminili nell'Ariosto di Mario Santoro, in "Esperienze Letterarie", 1991, n. 2-3; Narrativa di fine Ottocento: le scrittrici e il pubblico, in "Italiana" IV, 1992; "Il fatto e' che ingrasso". Lettura di "Un matrimonio in provincia" della Marchesa Colombi, in S. Marino e A. Nunziante Cesaro (a cura di), Soggetto femminile e scienze umane, Bologna, 1993; Pagine di Biblioteca, in "Leggendaria", luglio-agosto 1993; Intellettuali sulla scena, in "Leggendaria", novembre-dicembre 1994; Intellettuali dell'800: operazione svelamento, in "Leggendaria", marzo-maggio 1996; Il Novecento. Antologia di scrittrici italiane del primo ventennio. Roma, Bulzoni, 1997; Prefazione a: Raccontandosi, 12 sguardi di donne, Napoli 1997; Nuovi modelli di soggettivita', in "Leggendaria", aprile 1998; I secreti della Sig. Isabella Cortese... (a cura), Napoli, Massa, 1999 (riproduzione in anastatica di Venezia, Bariletto, 1545); Piccola nota, in: Leopardi, altre tracce, giugno 1999; Adelaide Bernardini, L'altro dissidio (a cura e con presentazione), Napoli, Filema, 2000; M. Pia Lombardi, Nei vortici del 2000, commedia (a cura e con prefazione), Napoli, 2000; Piccola antologia di scrittrici campane, Napoli, Intramoenia, 2001; Scrittrici, in Napoli e la Campania. Il '900, a cura dell'Istituto Croce e dell'Universita' di Napoli. Editore Guida (in corso di stampa); Maestre di chi?, in Leggere donna, 2001, n. 95; Leggere le scrittrici di un territorio: la Campania, in Leggendaria, luglio 2001; Il Diario di Grazia Mancini, in Atti del Convegno di Huelva, Huelva, 2001; Creativita' ed etica della lettura di genere, in "Quaderns d'Italia", n. 6, 2001; Lo sguardo della scrittura, in Atti del Convegno dell'Universita' di Trento "Fare letteratura oggi", 2003; Fausta Cialente, in Italiane, Ministero della Pubblica Istruzione, 2003; Annamaria Ortese: Inimitabile e inimitata, in "Leggendaria", n. 38, aprile 2003; Ricercare nella scrittura la forma della differenza, in "Raccontarsi, comunicare, trasmettere: il cammino del genere", Filema, 2004; Fausta Cialente: Il tempo fermato si fa incanto, in "Leggendaria", n.44, aprile 2004; Impressioni e ricordi, Il Diario di Grazia Mancini Pierantoni (a cura di A. S.), L'arabafelice, 2006; L'incanto che nasce, Dwf, n. 2, 2006; Adelaide Bernardini Capua e Cettina Natoli Ajossa Grifeo, in "Siciliane", a cura di Marinella Fiume, Siracusa 2006; La cura e il lavoro di cura, in "Nello sguardo dell'altra", Briciole, ottobre 2006. Bibliografia: hanno scritto e/o parlato di me: Giorgio Agnisola, Flaviana Alongi, Antonella Anedda, Mercede Arriaga, Paola Azzolini, Imma Barbarossa, Clotilde Barbarulli, Eleonora Bertolotto, Carla Bonora, Giovanna Borrello, Antonella Cagnolati, Adele Cambria, Maria Clelia Cardona, Gianni Caroli, Daniela Carpisassi, Gabriella Carrino, Marina Cavallieri, Franco Cavallo, Gigliola Cultrera, Anna Maria Crispino, Assunta De Crescenzo, Giuseppe De Marco, Francesco Durante, Anna Maria Farabbi, Marinella Fiume, Antonio Fiore, Titta Fiore, Tonia Fiorino, Renzo Frattarolo, Monica Gemelli, Emma Giammattei, Fiorella Gobbini, Francesco Graziano, Annamaria Lamarra, Mirella Laraia, Carla Locatelli, Loredana Magazzeni, Liliana Madeo, Carmela Maietta, Titti Marrone, Mariuccia Masala, Patrizia Melluso, Alberto M. Moriconi, G. B. Nazzaro, Matteo Palumbo, Ernesto Paolozzi, Silvio Perrella, Felice Piemontese, Ugo Piscopo, Marina Pivetta, Chiara Pradelli, Eleonora Puntillo, Alina Rizzi, Paola Rosa Rosa, Corrado Ruggiero, Gianna Sarra, Maria Grazia Storini, Luciana Tavernini, Pietro Treccagnoli, Donatella Trotta, Domenico Tuccillo, A. Vitaliano, Veena Kumar..."]

 

Adelaide Bernardini Capuana, nata a Narni nel 1876 (o nel 1878), visse quasi sempre a Catania. Scrisse poesie (tradotte anche in spagnolo), novelle (tradotte in francese e in tedesco), romanzi, drammi. Fino a circa il 1920 firma aggiungendo al proprio anche il nome del marito, Luigi Capuana. Collabora a molti giornali, tra i quali: "Nuova parola", "Natura ed arte", "La donna", "Poesia", "Cordelia", "Fanfulla della Domenica", "Secolo XX", "Ora", "Giornale d'Italia", "Sicilia", "Tirso"...

Opere: La signora vita e la signora morte, Catania, 1891 (poi Milano, Treves, 1920); Il tenorino, Firenze, 1894; Amaritudini, sonetti, Milano, 1897; Guerra in tempo di uva, Palermo, 1898 (poi Milano-Palermo-Napoli, Sandron); La indocile preda, Catania, 1895; Intime, poesie, Milano, 1896; Nuove intime, Catania, 1898; Sottovoce, Lanciano, 1898; L'integro, dramma in tre atti, Lanciano, 1899 (e poi  ibid. 1911); Dopo il no, novella, Milano, 1899; Pittore in erba, Palermo, 1899 (poi Milano-Palermo-Napoli, Sandron); Prime novelle, Catania, 1899; Contessina, novella, Palermo, 1899 (poi Palermo-Roma-Milano, Sandron, 1926); Flo animae, versi, Trieste, 1900; La bambola rubata, Palermo 1900; La vita urge..., novelle, Palermo, 1900; Prime novelle, Catania, 1900; Rime amorose dal diario di Lydia, Acireale, 1903; Marionette da salotto, Milano, 1920; Mai!, romanzo, Milano, 1921; Tutt'ora, novella per bambini, Palermo-Roma-Milano, Sandron, 1926. Ristampe recenti: L'altro dissidio. Racconto. Presentazione di A. Santoro, Napoli, Filema, 2000.

Bibliografia: Enciclopedia biografica e bibliografica italiana. Serie VI, Roma, Istituto  Editoriale Tosi, 1941; A. Santoro, Presentazione, in L'altro dissidio, Napoli, Filema, 2000.

 

6. PROFILI. ANNA SANTORO: PAOLA BIANCHETTI DRIGO

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Paola Bianchetti Drigo, nata a Castelfranco Veneto nel 1876, figlia del garibaldino Valerio Bianchetti, crebbe in una famiglia colta e ricca di relazioni. Compiuti gli studi classici, sposo', appena ventenne, l'ingegnere Giulio Drigo con il quale ebbe un figlio, Paolo. Collaboro' a numerosi giornali e riviste ("La Nuova Antologia", "Pegaso", "Corriere della Sera", "Illustrazione italiana", "Il Secolo XX"...). Visse a Bassano del Grappa, con frequenti viaggi a Roma, Milano, Padova, dove, trasferitasi nel 1937, mori' nel 1938.

Opere: La fortuna, Milano, Treves, 1913, 1915; Tango, in Almanacco Italiano, Firenze, 1914; Codino, Milano, Treves, 1918; Col mio infinito, poesie, Ferrara, 1921; La signorina De Friores, Roma, 1929; La signorina Anna, Vicenza, Jacchia, 1932; Fine d'anno, Milano, Treves, 1936; Maria Zef, Milano, Treves, 1936, 1937, poi Milano, Garzanti, 1939, 1942, 1944, 1948, 1982.

Bibliografia: Enciclopedia biografica e bibliografica italiana, Serie VI, Roma, Istituto Editoriale Tosi, 1941; Dizionario letterario, Milano, Bompiani, 1956; Dizionario enciclopedico della Letteratura italiana, Bari-Roma, Laterza-Unedi, 1967; P. Zambon, Paola Drigo, in Arslan-Chemello-Pizzamiglio, Le stanze ritrovate. Antologia di scrittrici venete dal Quattrocento al Novecento, Venezia, Eidos, 1991; A. Santoro, Il Novecento. Antologia di scrittrici italiane del primo ventennio, Roma, Bulzoni, 1997 (con bibliografia e testi).

 

7. PROFILI. ANNA SANTORO: MARIA SELVAGGIA BORGHINI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Maria Selvaggia Borghini, nata a Pisa nel 1654, figlia del nobile Pier Antonio, studio' da piccola con i professori dell'universita' di Pisa matematica, latino, scienze, filosofia, logica, eloquenza, greco, teologia e storia sacra. Le sue traduzioni di Tertulliano vennero stampate ventisei anni dopo la sua morte. Dama d'onore della granduchessa Vittoria di Toscana, frequento' salotti importanti e tenne corrispondenza con personaggi come Redi (che la preferiva a Vittoria Colonna), Filicaia, Megalotti... Non si volle sposare e allevo' la figlia del fratello Cosimo, Caterina, che fu poi poetessa celebre. In Arcadia, Maria Selvaggia Borghini prese il nome di Filotimia Innia. Tra gli Innominati di Bra, quello di Adattabile. Fu anche tra gli Apatisti di Firenze, i Ricovrati di Padova, gli Spensierati di Rossano, gli Stravaganti di Pisa. A Pisa mori' nel 1731.

Opere; rime in Rime della Signora Lucrezia Marinella, Veronica Gambara et Isabella della Morra, con giunta di quelle fin'ora raccolte della Signora Maria Selvaggia Borghini, Napoli, Bulifon, 1693; Rime di cinquanta illustri poetesse di nuovo date in luce da Antonio Bulifon..., Napoli, Bulifon, 1695; Componimenti poetici delle più illustri rimatrici... raccolti da Luisa Bergalli, Venezia, Mora, 1726; Raccolta del Recanati, Venezia 1716; Raccolta del Redi; Traduzione di Tertulliano, Roma 1757; Saggio di Poesia..., a cura di Domenico Moreni, Firenze, Margheri, 1827.

Bibliografia: E. Comba, Donne illustri italiane proposte ad esempio alle giovinette, Torino, 1920; Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1960.

 

8. PROFILI. ANNA SANTORO: VENERANDA BRAGADINA CAVALLI

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Veneranda Bragadina Cavalli, gentildonna veneziana del sec. XVII.

Opere: Saggio poetico, Sonetti, Madrigali, Canzoni ed Epigrammi, Padova, Ed. del Crivellari, 1613; Rime in Componimenti poetici delle piu' illustri rimatrici... raccolti da Luisa Bergalli, Venezia, Mora, 1726.

Bibliografia: L. Bergalli, Componimenti poetici..., cit.; Ginevra Canonici Fachini, Prospetto biografico delle donne italiane rinomate in letteratura dal sec. XIV fino ai nostri giorni, Venezia, 1824.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

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Numero 342 dell'11 maggio 2011

 

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