Telegrammi. 552



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 552 dell'11 maggio 2011

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Contro la guerra e contro il razzismo occorre l'azione diretta nonviolenta

2. Maria G. Di Rienzo: La bellezza e' una canzone

3. Mao Valpiana: Quarantaseiesimo giorno di digiuno nonviolento collettivo a staffetta per opporsi alla guerra e al nucleare

4. Si e' svolto il 9 maggio a Viterbo un incontro di studio e di organizzazione contro il nucleare

5. Un nuovo libro di Enrico Peyretti: Dialoghi con Norberto Bobbio

6. Dacia Maraini: Prefazione a "La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi" a cura di Anna Vinci

7. Barbara Gabotto: Anna Bon

8. Barbara Gabotto: Nadia Boulanger

9. Barbara Gabotto: Isabella Agneta Elisabeth van Tuyll van Serooskerken Zuylen (nota anche come Belle van Zuylen, e come Isabelle de Charriere)

10. Per sostenere il Movimento Nonviolento

11. Segnalazioni librarie

12. La "Carta" del Movimento Nonviolento

13. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO OCCORRE L'AZIONE DIRETTA NONVIOLENTA

 

Contro la guerra e contro il razzismo occorre l'azione diretta nonviolenta per difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Contro l'eversione dall'alto berlusconiana occorre l'azione diretta nonviolenta per difendere la legalita' e la democrazia, la nostra Repubblica e la nostra Costituzione.

Contro la violenza assassina del terrorismo degli stati, delle associazioni criminali e dei singoli, occorre l'azione diretta nonviolenta in difesa della vita di ogni essere umano.

Solo la nonviolenza si oppone alla violenza.

Solo se si oppone alla violenza la nonviolenza e' tale.

 

2. EDITORIALE. MARIA G. DI RIENZO: LA BELLEZZA E' UNA CANZONE

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo intervento.

Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Cfr. il suo blog lunanuvola.wordpress.com Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81; si veda anche l'intervista in "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 250, e quella nei "Telegrammi" n. 425]

 

"La bellezza di una donna non sta nei vestiti che indossa, nella figura che ha, o nel modo in cui si pettina i capelli. La bellezza di una donna si vede nei suoi occhi, perche' i suoi occhi sono la soglia che porta al suo cuore. La bellezza di una donna e' cio' che viene riflesso dalla sua anima. E' la cura amorevole che ha delle cose, la passione che mostra: e la bellezza di una donna non fa che crescere con il passare degli anni" (attribuito a Audrey Hepburn)

*

In alcune tribu' africane, quando una donna e' certa di essere incinta raduna un po' di amiche e va con loro all'interno della boscaglia. Qui le donne pregano e meditano insieme sino a che non odono la "canzone del bambino", perche' ogni essere vivente ha la sua propria vibrazione e la esprime in modo specifico per gusti e per scopi. Quando le donne sono in sintonia con la canzone, la cantano a voce alta. Poi tornano al villaggio e la insegnano a tutti gli altri.

Il giorno in cui la creatura viene alla luce, l'intera comunita' si raduna attorno a lei per cantarle questa canzone. E lo stesso fara' in occasione dei suoi riti di passaggio all'eta' adulta, del suo matrimonio e della sua dipartita da questo mondo.

C'e' un'altra occasione in cui la canzone puo' essere cantata dall'intera tribu', ed e' quando l'individuo di cui e' significante commette un atto di violenza: gli abitanti del villaggio formano un cerchio attorno a lui o lei e tramite il canto ricordano a questa persona chi e', quali sono i suoi legami, di cos'e' fatta la sua identita' umana. Sembra che riconoscendo questo non si abbia piu' ne' desiderio ne' bisogno di ferire qualcun altro.

Sorella mia, ascolta. Un amico o un'amica, un compagno o una compagna, la persona di cui puoi fidarti, che ti aiutera' a trovare forza e speranza, e' qualcuno che conosce la tua canzone e la canta a te quando la dimentichi. Chi ti ama davvero, chi si cura di te, chi ti riconosce come uguale essere umano, non sara' ingannato dai tuoi errori o dall'immagine oscura che a volte hai di te stessa. Ti ricordera' la tua bellezza quando ti sentirai orribile, ti ricordera' la tua interezza quando ti sentirai spezzata, ti ricordera' la tua innocenza quando ti sentirai colpevole ed il tuo scopo quando ti sentirai confusa. E se tu ami qualcuno e ti curi di qualcuno, farai la stessa cosa per lei o lui.

Riprenditi la tua bellezza. Condividila. Se cosi' tante donne sono infelici del proprio corpo e sono insultate e ferite a causa di esso, e' lo standard a loro proposto che deve cambiare, non le donne stesse. Se sei una madre, apprezza il tuo corpo davanti alle tue figlie e figli. Quel corpo vivente non e' un fardello, e' un dono fantastico, un'opportunita' grandiosa, che si sia femmine o maschi.

Dietro i cartelloni pubblicitari, i "consigli per gli acquisti", le riviste specializzate, gli show televisivi, che suggeriscono ad ogni donna di provare disgusto per se stessa e di correre a riparare i suoi "difetti", c'e' il flusso di miliardi che le industrie relative guadagnano: cosmetici, moda, prodotti dietetici, chirurgia plastica. Nessuna delle immagini proposte cambiera' il suo scopo, che e' quello di farti sentire inadeguata e insoddisfatta di te stessa, neppure se imponiamo codici di autoregolamentazione o veri e propri regolamenti ai pubblicitari. Potranno coprire una mutanda se protestiamo, o togliere quel cartello dalla strada davanti alla scuola elementare, ma non muteranno la loro attitudine a meno che noi non si rifiuti il modello proposto e si smetta di comprare: i prodotti e le bugie vendute assieme ad essi.

C'e' anche, nascosto dalle immagini di divette e modelle, un preciso schema di dominio teso ad esautorarti da qualsiasi ingerenza sociale e politica. Se la tua apparenza diventa piu' importante della tua salute, piu' importante dei tuoi talenti, piu' importante delle tue relazioni, ed il solo focus della tua autostima, si puo' star certi che non disturberai nessuno preoccupandoti della centrale nucleare che ti costruiscono sotto casa o del fatto che la tua laurea non serve a niente, e meno che mai della gente che muore uccisa dalle bombe lanciate dal tuo paese o annega in mare nel tentativo di raggiungerlo. Devi misurare il giro-coscia, non c'e' tempo per sapere cosa stanno facendo a tutto il resto del villaggio, non c'e' tempo per ascoltare la tua canzone, e meno che mai per cantarla. Percepisci di essa un disperato desiderio sospeso, e cio' ti fa sperimentare un malessere senza nome e senza volto.

Spesso vediamo piu' immagini di donne manipolate dai media di quanto incontriamo donne in carne ed ossa, e finiamo per dimenticare le nostre vere vite. E' in esse che la nostra canzone risuona. Le nostre esistenze sono un sistema relazionale, non lo specchio di Biancaneve in una stanza dove stiamo da sole. Le nostre parenti, le nostre amiche, le nostre colleghe di lavoro o di studio, le nostre vicine di casa: di sicuro c'e' qualcuna di loro che ci ha fatto dono della sua particolare bellezza (ispirandoci, ascoltandoci, preparando un pasto per noi, giocando con noi, ridendo o piangendo con noi), e di sicuro alcune delle loro canzoni si intonano alle nostre. L'attrazione che proviamo l'una verso l'altra in questo caso va molto al di la' dell'apprezzamento superficiale, e spesso proviamo il desiderio di cantare insieme le nostre canzoni, per vedere dove ci porteranno, se ci sara' qualcuno ad ascoltare, e qualcuno che cerchera' di armonizzare al nostro canto il proprio.

Certo, ci sara' sempre anche chi verra' a dirci che non possiamo cantare quella canzone a voce alta, che non dobbiamo farla conoscere a nessuno e che dobbiamo toglierci dalla testa l'idea di formare un coro, un coro di donne che cantano ognuna la propria specifica bellezza legandola a quella delle altre. Ma anche costoro possono essere d'aiuto. Ci stimolano a trovare coraggio, a superare la sfida. Sono come i fuochi da campo che bisogna saltare in momenti particolari (chi ha celebrato un solstizio o chi ha fatto la girl-scout mi capisce bene, vero?); spesso il salto si fa tenendo per mano una seconda persona, il che e' ancora piu' esaltante perche' ci da' immediatamente il senso di quanto altro potremo fare cooperando invece che confliggendo.

Anche se non siete nate in un villaggio che canta per voi, la vostra canzone vi ricorda sempre quando siete in sintonia con voi stesse e quando non lo siete. Potreste sentirvi a disagio se l'avete appena riconosciuta o se avete cominciato a cantarla da poco, ma perseverate: tutte le grandi soprano si sono sentite cosi' almeno una volta. Continuate a cantare e troverete la via di casa.

 

3. INIZIATIVE. MAO VALPIANA: QUARANTASEIESIMO GIORNO DI DIGIUNO NONVIOLENTO COLLETTIVO A STAFFETTA PER OPPORSI ALLA GUERRA E AL NUCLEARE

[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) per questo intervento.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' segretario nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Minime" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

Giova ripetere le motivazioni che ci hanno portato ad iniziare ed organizzare questo digiuno.

Libia e Giappone, militare e nucleare, sono due facce della stessa moneta. Si fa la guerra, contro l'umanita' e contro la natura, per il potere energetico, per lo sviluppo infinito dei consumi. Quello che sta accadendo, in Giappone come in Libia, e' un segnale di allarme che dobbiamo cogliere. Tutti dicono che le cose vanno sempre peggio, che cosi' non si puo' andare avanti. Ci vuole un cambiamento.

Pace tra le persone e con la natura, di questo ha bisogno il mondo.

Noi del Movimento Nonviolento vogliamo iniziare con un'assunzione di responsabilita'. Mettiamo in campo un'iniziativa simbolica, ma concreta.

Il digiuno e' un'azione semplice ma incisiva - se non altro su noi stessi - per riflettere sulla necessita' di rifiutare la violenza per scegliere la strada della nonviolenza.

Rinunciare a mangiare e' anche un modo per condividere le tante sofferenza e la fame che porta la guerra.

Sappiamo bene che la guerra non si ferma con i digiuni. Vogliamo pero' richiamare l'attenzione sulla necessita' di prevenire la prossima, contrastando eserciti e armi che la renderanno possibile, e lavorando per costruire gli strumenti utili per veri interventi umanitari di pace.

Il digiuno che stiamo conducendo e' un gesto di nonviolenza attiva, e' un atto di speranza, e' un fatto concreto contro la guerra e la sua preparazione, contro il nucleare che uccide il presente e il futuro.

Sono piu' di 140 le amiche e gli amici della nonviolenza che hanno finora aderito al digiuno promosso dal Movimento Nonviolento "per opporsi alla guerra e al nucleare".

Questa iniziativa nonviolenta prosegue dal 27 marzo scorso, e nuovi aderenti hanno gia' annunciato la loro partecipazione almeno fino a domenica 22 maggio. Ma altri ancora si stanno aggiungendo, e si proseguira' oltre. Si digiuna in ogni parte d'Italia, da Trieste a Palermo, da Torino a Venezia, da Verona a Bari.

La nonviolenza e' contagiosa; abbiamo iniziato con un digiuno di 48 ore, che sta proseguendo da 46 giorni.

Chi desidera aderire al digiuno lo puo' comunicare a: azionenonviolenta at sis.it (indicare nome, cognome, citta', giorno o giorni di digiuno).

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Di seguito l'elenco dei digiunanti aggiornato alle ore 17 del 10 maggio 2011.

Hanno finora digiunato a staffetta: Mao Valpiana (Verona), Caterina Del Torto (Ferrara - Verona), Elisabetta Pavani (Ferrara), Raffaella Mendolia (Mestre - Venezia), Lucia Grieco (Mestre - Venezia), Sergio Paronetto (Verona), Daniele Lugli (Ferrara), Maddalena Soffi (Verona), Domenico Letizia (Caserta), Alessandro Pizzi (Soriano - Viterbo), Luca Giusti (Genova), Massimiliano Pilati (Trento), Piercarlo Racca (Torino), Angela Dogliotti Marasso (Torino), Enrico Peyretti (Torino), Rocco Pompeo (Livorno), Caterina Bianciardi (Livorno), Mirella Martini (Mestre - Venezia), Vincenzo Benciolini (Verona), Gabriella Falcicchio (Bari), Albachiara Orlando e Stefano Daga (Oristano), Gavina Galleri (Cagliari), Giovanni e Graziella Ricchiardi (Torino), Mira Mondo (Condove - Torino), Claudia Pallottino (Torino), Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi), Pier Cesare Bori (Bologna), Marzia Manca (Cagliari), Tommaso Gradi (Ferrara), Laura Cappellari (Pedavena - Verona), Aurora Bedeschi (Ferrara), Marco Baleani (Gubbio), Silvana Valpiana (Verona), Claudia Capra (Brescia), Paolo Predieri (Brescia), Adriano Moratto (Brescia), Anna Zonari (Ferrara), Tiziana Valpiana (Verona), Marina Nardovino (Verona), Carmine Buro (Prato), Pier Cesare Bori (Bologna), Pietro Del Zanna (Poggibonsi), Pierpaolo Loi (Monserrato - Cagliari), Raffaele Ibba (Cagliari), Maria Erminia Satta (Tempio Pausania), Andrea Zanetti (Orvieto), Lucia Agrati (Roma), Claudia Bernacchi (Padova), Marzia Manca (Cagliari), Maria Elena Sulis (Cagliari), Ignazio Carta (Cagliari), Frate Antonio Santini (Trieste), Ettorina Rubino (Trieste), Massimiliano Brignone (Torino), Danilo Villa (Monza), Maria Grazia Misani (Monza), Stefano Panozzo (Padova - Bruxelles), Tiziana Cimolino (Trieste), Francesca Cimolino (Trieste), Arianna Salan (Verona), Beatrice Pascucci (Cesena), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Liliana Obad (Trieste), Gianfranco Aldrovandi (Guastalla), Paolo Predieri (Brescia), Pier Cesare Bori (Bologna), Giorgio Pellis (Trieste), Marzia Manca (Cagliari), Raffaele Ibba (Cagliari), Pietro Del Zanna (Poggibonsi), Marco Baleani (Gubbio), Paola, Giovanni, Benedetta Baleani (Gubbio), Alessandro Capuzzo (Trieste), Giorgio Pellis (Trieste), Anna Bellini (Ferrara), Claudia Pallottino (Torino), Massimiliano Brignone (Torino), Serena Pulcini (Trieste), Gloria Germani (San Casciano - Firenze), Teresa Piras (Iglesias), Edvino Ugolini (Trieste), Cristina Cometti (Milis - Oristano), Enrico Peyretti (Torino), Peppe Sini (Viterbo), Pasquale Dioguardi (Livorno), Mao Valpiana (Verona), Jolanda Spallitta (Alessandria), Enrico Gabbioneta (Sesto ed Uniti - Cremona), Raffaele Barbiero (Forli' - Cesena), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Anna Bellini (Ferrara), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Tiziana Cimolino (Trieste), Rosaria Totino (Trieste), Antonio Poce (Ferentino - Frosinone), Tiziana Valpiana (Verona), Alessandro Natalini (Perugia), Loretta Viscuso (Verona), Cinzia Picchioni (Torino), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Salerno), Liliana Obad (Trieste), Caterina Giustolisi (Firenze), Andrea Ferralasco (Genova), Paolo Predieri (Brescia), Loredana Caletti (Sesto ed Uniti - Cremona), Antonio Santini (Trieste), Luciano Ferluga (Trieste), Tonino Bisceglia (Varazze - Savona), Furio Semerari (Bari), Gabriella Falcicchio (Bari), Gianni D'Elia (Rivalta di Torino), Ettorina Rubino (Trieste), Alessio Di Florio (Casalbordino - Chieti), Andrea Salvoni (Barga - Lucca), Marzia Manca (Cagliari), Samuele Venturi (Castel San Pietro Terme - Bologna), Graziella Prendivoi (Trieste), Luca Dorizzi (Verona), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Anna Bellini (Ferrara), frate Antonio Santini (Trieste), Francesco Spagnolo (Roma), Adriano Moratto (Brescia), Francesco Montanari (provincia Pesaro-Urbino), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Francesco Comina (Bolzano/Bozen), Pierpaolo Loi (Monserrato - Cagliari), Luca Alberghi (Faenza - Ravenna), Massimiliano Brignone (Barbania - Torino), Claudia Pallottino (Barbania - Torino), Cinzia Picchioni (Torino), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Lorenzo Porta (Firenze), Massimiliano Pilati (Lavis - Trento), Raffaella Mendolia (Mestre - Venezia), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Silvana Valpiana (Verona), Elena Buccoliero (Ferrara), Daniele Lugli (Ferrara), Maria Longhi (Vicenza), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Antonio Saulle (Trieste), Marco Iannelli (Roma), Paolo Predieri (Brescia), Franca Maria Bagnoli (Pescara), Antonio Santini (Trieste), Liliana Obad (Trieste), Maddalena Soffi (Verona), Michele Boato (Mestre), Maria Cossu (Mestre), Marzia Manca (Cagliari), Giusi Danelon (Trieste), Anna Bellini (Ferrara), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Anna Bravo (Torino), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Maurizio Grotta (Verona), Cinzia Picchioni (Torino), Graziella Prendivoi (Trieste), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Sandro Capuzzo (Trieste), Bruno Salvador (Treviso), Massimiliano Brignone (Barbania - Torino), Raffaele Ibba (Cagliari), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Ignazio Carta (Cagliari), Maria Elena Sulis (Cagliari), Giovanni Chianchini (Chieti), Adriano Sincovich (Trieste), Daniele Taurino (Fiumicino - Roma), Tiziana Cimolino (Trieste), Pasquale Dioguardi, Rosaria Totino (Trieste), Silvana Valpiana (Verona), Marino Bergagna (Trieste), Francesco Lo Cascio (Palermo), Adriano Moratto (Brescia), Ettorina Rubino (Trieste), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Paola e Marco Baleani (Gubbio), Marco Iannelli (Roma), Marzia Manca (Cagliari), Aldo Matzeu (Settimo San Pietro - Cagliari), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari), Tiziana Cimolino (Trieste), Saverio Ciarrocchi (San Benedetto del Tronto), Giovanni Chianchini (Chieti), Marco Iannelli (Roma), Antonio Santini (Trieste), Serena Pulcini (Trieste), Giovanni Baleani (Gubbio - Pg), Aris Elezeri (Gubbio - Pg), Leone Faccio (Gubbio - Pg), Jyotis Medici (Pietralunga - Pg), Raydas Medici (Pietralunga - Pg), Daniela Medici (Pietralunga - Pg), Manuele Medici (Pietralunga - Pg), Jaimal Preta (Pietralunga - Pg), Maria Cossu (Mestre - Venezia), Michele Boato (Mestre - Venezia), Mirella Mancini (Mestre - Venezia), Pasquale Dioguardi (Livorno), Gianluca D'Andrea (Potenza), Rosaria Totino (Trieste), Oriana Gorinelli (Rivalta di Torino), Serena Lapel (Trieste), Anna Pau (Settimo San Pietro - Cagliari).

Proseguono: mercoledi' 11 maggio: Tiziana Volta (Brescia), Marco Palombo (Isola d'Elba - Roma), Marco Rizzinelli (Marcheno - Brescia), Adalgisa Freddi (Marcheno - Brescia), Anna Bellini (Ferrara), Elisa Tessarotto (Trieste), Giovanni Commare (Firenze); giovedi' 12 maggio: Igor Kocijancic (Trieste); venerdi' 13 maggio: Rocco Altieri (Pisa), Raffaele Ibba (Cagliari), Teresa Gargiulo (Castellamare di Stabia - Napoli), Giovanni Mannino (Acireale - Catania), Paola e Marco Baleani (Gubbio), Massimiliano Brignone (Barbiana - Torino); sabato 14 maggio: Anna Xausa (Zugliano - Vicenza); domenica 15 maggio: Gloria Germani (San Casciano - Firenze); mercoledi' 18 maggio: Franco Perna (Padenghe sul Garda), Giovanni Commare (Firenze); domenica 22 maggio: Franco Perna (Padenghe sul Garda).

Evelina Savini (Jesi), Angela Genco (Jesi), Angela Liuzzi (Jesi) porteranno avanti il digiuno a staffetta, alternandosi, fino alla fine della guerra; Gianluca D'Andrea e Pasquale Dioguardi digiuneranno tutti i lunedi'; Oriana Gorinelli digiunera' tutti i martedi'; Anna Bellini, Adalgisa Freddi, Marco Palombo e Marco Rizzinelli digiuneranno tutti i mercoledi'; Rocco Altieri, Paola e Marco Baleani, Teresa Gargiulo, Raffaele Ibba e Giovanni Mannino digiuneranno tutti i venerdi'; Marco Iannelli digiunera' tutti i venerdi' e i sabato; Giovanni Cianchini digiunera' tutti i sabato. Alessandro Natalini e Marzia Manca digiuneranno un giorno a settimana.

 

4. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 9 MAGGIO A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO E DI ORGANIZZAZIONE CONTRO IL NUCLEARE

 

Lunedi' 9 maggio si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di studio e di organizzazione contro il nucleare, per il si' ai referendum.

Nel corso dell'incontro e' stata ricordata la vicenda dell'opposizione al nucleare negli anni Settanta e Ottanta: il responsabile della struttura pacifista viterbese, che fu tra gli organizzatori del movimento e di varie iniziative antinucleari in quegli anni, ha ricostruito esperienze e riflessioni di allora di nuovo necessarie oggi.

I partecipanti all'incontro rivolgono all'intera popolazione un appello alla partecipazione al referendum, votando si' a tutti i quesiti.

 

5. SEGNALAZIONI. UN NUOVO LIBRO DI ENRICO PEYRETTI: DIALOGHI CON NORBERTO BOBBIO

[Riceviamo e diffondiamo la seguente segnalazione editoriale.

Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.serenoregis.org, www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68.

Norberto Bobbio e' nato a Torino nel 1909 ed e' deceduto nel 2004, antifascista, filosofo della politica e del diritto, autore di opere fondamentali sui temi della democrazia, dei diritti umani, della pace, e' stato uno dei piu' prestigiosi intellettuali italiani del XX secolo. Tra le opere di Norberto Bobbio: per la biografia (che si intreccia con decisive vicende e cruciali dibattiti della storia italiana di questo secolo) si vedano il volume di scritti autobiografici De Senectute, Einaudi, Torino 1996; e l'Autobiografia, Laterza, Roma-Bari 1997; tra i suoi libri di testimonianze su amici scomparsi (alcune delle figure piu' alte dell'impegno politico, morale e intellettuale del Novecento) cfr. almeno Italia civile, Maestri e compagni, Italia fedele, La mia Italia, tutti presso l'editore Passigli, Firenze. Per la sua riflessione sulla democrazia cfr. Il futuro della democrazia; Stato, governo e societa'; Eguaglianza e liberta'; tutti presso Einaudi, Torino. Sui diritti umani si veda L'eta' dei diritti, Einaudi, Torino 1990. Sulla pace si veda Il problema della guerra e le vie della pace, Il Mulino, Bologna, varie riedizioni; Il terzo assente, Sonda, Torino 1989; Una guerra giusta?, Marsilio, Venezia 1991; Elogio della mitezza, Linea d'ombra, Milano 1994. A nostro avviso indispensabile e' anche la lettura di Politica e cultura, Einaudi, Torino 1955, 1977; Profilo ideologico del Novecento, Garzanti, Milano 1990; Teoria generale del diritto, Giappichelli, Torino 1993. Tra le opere su Norberto Bobbio: segnaliamo almeno Enrico Lanfranchi, Un filosofo militante, Bollati Boringhieri, Torino 1989; Piero Meaglia, Bobbio e la democrazia: le regole del gioco, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1994; Tommaso Greco, Norberto Bobbio, Donzelli, Roma 2000; AA. VV., Norberto Bobbio tra diritto e politica, Laterza, Roma-Bari 2005; AA. VV., Norberto Bobbio maestro di democrazia e di liberta', Cittadella, Assisi 2005; AA. VV., Lezioni Bobbio, Einaudi, Torino 2006. Per la bibliografia di e su Norberto Bobbio uno strumento di lavoro utilissimo e' il sito del Centro studi Piero Gobetti (www.erasmo.it/gobetti)]

 

Enrico Peyretti, Dialoghi con Norberto Bobbio su politica, fede, nonviolenza. Con trentanove lettere inedite del filosofo, Editrice Claudiana, Torino 2011, pp. 256, euro 15.

Queste pagine sono un resoconto di quasi vent'anni di dialoghi e discussioni con Norberto Bobbio, nonche' la trascrizione di trentanove sue lettere inedite.

Tra i temi toccati, la politica - in primis la pace e la nonviolenza -, il senso della vita, la religione, la fede, la mitezza, il male, la morte, senza dimenticare l'amicizia, grande sostegno dell'esistenza.

Un confronto tra un credente che prega "Signore, vieni in aiuto alla mia incredulita'" (Marco 9, 24) e l'agnostico Bobbio, acutamente sensibile ai temi morali, ai grandi interrogativi sulla vita e alla religiosita'.

Per richieste: Editrice Claudiana, tel. 0116689804, e-mail: info at claudiana.it, sito: www.claudiana.it

 

6. LIBRI. DACIA MARAINI: PREFAZIONE A "LA P2 NEI DIARI SEGRETI DI TINA ANSELMI" A CURA DI ANNA VINCI

[Dal sito di "MicroMega-online" riprendiamo la prefazione di Dacia Maraini (col titolo "Tina Anselmi, la donna che ha smascherato Licio Gelli e la P2") al libro "La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi" a cura di Anna Vinci pubblicato da Chiarelettere.

Dacia Maraini, nata a Firenze nel 1936, scrittrice, intellettuale femminista, e' una delle figure piu' prestigiose della cultura democratica italiana. Un breve profilo biografico e' in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 47. Tra le opere di Dacia Maraini segnaliamo particolarmente: L'eta' del malessere (1963); Crudelta' all'aria aperta (1966); Memorie di una ladra (1973); Donne mie (1974); Fare teatro (1974); Donne in guerra (1975); (con Piera Degli Esposti), Storia di Piera (1980); Isolina (1985); La lunga vita di Marianna Ucria (1990); Bagheria (1993). Vari materiali di e su Dacia Maraini sono disponibili nel sito www.daciamaraini.it Si veda anche l'intervista nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 247; e cfr. anche la voce nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 513.

Su Tina Anselmi dalla Wikipedia riprendiamo per stralci la seguente notizia: "Tina Anselmi (Castelfranco Veneto, 25 marzo 1927) e' una ragazza di 17 anni quando vede un gruppo di giovani partigiani impiccati dai fascisti: decide cosi' di prender parte attivamente alla Resistenza e di diventare staffetta della brigata "Cesare Battisti", al comando di Gino Sartor. Nel 1944 s'iscrive alla Democrazia Cristiana, e partecipa attivamente alla vita del partito. Laureatasi in lettere all'Universita' Cattolica di Milano, divenne insegnante nella scuola elementare. Dal 1945 al 1948 Tina Anselmi e' dirigente del sindacato dei tessili, e dal 1948 al 1955 del sindacato delle maestre. Dal 1958 al 1964 e' incaricata nazionale dei giovani nella DC. Nel 1963 e' eletta membro del comitato direttivo dell'Unione europea femminile, di cui diventa vicepresidente nello stesso anno. Nel 1959 entra nel consiglio nazionale della DC, ed e' deputata dal 1968 al 1992, eletta sempre nella circoscrizione Venezia-Treviso: nel corso del suo lungo mandato parlamentare ha fatto parte delle commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanita', Affari sociali. Si occupa molto dei problemi della famiglia e della donna: si deve a lei la legge sulle pari opportunita'. Per tre volte sottosegretaria al ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, dal 29 luglio 1976 occupo' il dicastero del Lavoro... divento' la prima donna ministro in Italia. Dopo quest'esperienza e' stata anche ministro della Sanita'... E' fra i principali autori della riforma che introdusse il Servizio Sanitario Nazionale. Nel 1981 e' nominata presidente della Commissione d'inchiesta sulla loggia massonica P2... Nel 2004 ha promosso la pubblicazione di un libro intitolato Tra la citta' di Dio e la citta' dell'uomo. Donne cattoliche nella Resistenza veneta, di cui ha scritto l'introduzione e un saggio. E' stata piu' volte presa in considerazione da politici e societa' civile per la carica di Presidente della Repubblica: nel 1992 fu il settimanale "Cuore" a sostenerne la candidatura e il gruppo parlamentare de La Rete a votarla, mentre nel 2006 un gruppo di blogger l'ha sostenuta attraverso un tam-tam mediatico che prende le mosse dal blog "Tina Anselmi al Quirinale". Tra le opere di Tina Anselmi: La rocca del paradiso, Sei, Torino, 1985; Zia, cos'e' la Resistenza?, Manni, San Cesario di Lecce 2003; Bella ciao: la resistenza raccontata ai ragazzi, Biblioteca dell'immagine, Pordenone 2004; con Anna Vinci, Storia di una passione politica, Sperling & Kupfer, Milano 2006; a cura di Anna Vinci, La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi, Chiarelettere, Milano 2011".

Anna Vinci e' nata a Roma, dove vive e lavora. E' madre di tre figli. Scrittrice, tra i suoi romanzi ricordiamo: L'usuraia (Edizioni Associate, Roma 1996), Marta dei vocabolari (Ila Palma, Palermo 1994), Restituta del porto (Voland, Roma 2002). Tra i suoi saggi: Tina Anselmi, storia di una passione politica (Sperling & Kupfer, Milano 2006), La politica con il cuore (con Stefania Pezzopane, Castelvecchi, Roma 2010). Come autrice, regista e conduttrice, ha lavorato alla radio, in programmi d'informazione. In televisione si e' occupata di programmi culturali intervistando scrittori e scrittrici, tra cui Natalia Ginzburg, Dacia Maraini, Vasco Pratolini, Gore Vidal, Jorge Amado, Alberto Moravia, Mario Soldati, nell'ambito di una serie sui grandi scrittori del Novecento. E' inoltre autrice televisiva di trasmissioni sulla storia culturale, sociale e politica del nostro paese, come "I migliori anni della nostra vita", e di trasmissioni di invito alla lettura dei classici, come "Macondo". Ha scritto e diretto il video Leggere la Costituzione con i bambini, con la partecipazione straordinaria del presidente Carlo Azeglio Ciampi. Per il teatro ha scritto e messo in scena, da un suo testo satirico liberamente ispirato alla vita di Silvio Berlusconi, Il Signore del Sorriso, rappresentato anche alla Comedie italienne di Parigi. Nel 2009-2010 e' andata in scena la sua piece La terra senza, prodotta dal Teatro stabile di Catanzaro. Nel marzo 2011 ha pubblicato per Chiarelettere il libro La P2 nei diari segreti di Tina Anselmi]

 

Ho conosciuto Tina Anselmi molti anni fa, in un tempo in cui sembrava possibile cambiare sia la famiglia che la societa'. Pur in settori diversi, con un'ideologia differente, Tina e io, come tante altre donne alla meta' degli anni Settanta, eravamo unite da una medesima passione civile e da un legame che andava oltre le differenze: la consapevolezza che tutte insieme si poteva fare qualcosa per migliorare non solo noi, ma l'intero paese. Tina nel 1976 fu la prima donna ministro nella storia italiana, e certo per le donne fu una grande conquista.

Negli stessi anni conobbi Anna Vinci, era piu' precisamente il 1978. Era venuta a casa mia per un'intervista, lavorava a "Sala F", un programma della seconda rete radiofonica che aveva progetti ambiziosi. Prettamente femminili erano i temi trattati, cosi' come le conduttrici che si avvicendavano al programma e una donna, Lidia Motta, una dirigente all'avanguardia che l'aveva ideata. Anna mi ha subito conquistato per la sua generosita', per la sua sorridente disponibilita', per la serieta' con cui affrontava il suo lavoro. Da allora abbiamo continuato a rimanere vicine affettivamente, anche se passavamo lunghi periodi senza vederci.

Se rimetto insieme quelle due date, 1976 e 1978, non posso che valutare il cambiamento che in due anni ha vissuto il nostro paese: dalla conquista di un dicastero per una donna, con tante speranze e la sensazione di un inizio ricco di possibilita', al rapimento Moro e all'uccisione degli uomini della sua scorta, fino, dopo 55 giorni di prigionia, il 9 maggio, alla morte dello statista democristiano.

Diceva Tina, nel ricordare la sua esperienza di quei terribili 55 giorni - durante i quali era stata la "staffetta" tra la famiglia Moro e il partito - che mai piu' nulla sarebbe stato come prima e che "avremmo dovuto dare delle risposte e non fummo capaci di darle". Tina non abdicava mai alla sua liberta' di pensiero, al suo giudizio critico. Era bello parlare con lei, anche ultimamente, quando ci siamo riviste, nella sua casa di Castelfranco Veneto: sebbene affaticata dagli anni, Tina aveva la capacita' di vedere oltre, con il coraggio dell'intelligenza e la forza di una fede religiosa mai compromessa con le ragioni della politica. In qualche modo era rimasta la staffetta Gabriella, che durante la Resistenza sfidava con la sua giovane eta' - aveva diciassette anni - la barbarie nazifascista.

Negli ultimi anni, Anna Vinci si e' impegnata a tenere presente tra noi Tina Anselmi che, pur viva e robusta, sta lentamente allontanandosi dai rapidi scambi dei rapporti umani. E' una bella cosa che Anna si ostini per non fare dimenticare una donna alla quale il paese deve molto. Chi se non Tina, riflettendoci, avrebbe accettato un ruolo tanto impegnativo, come quello di essere presidente della Commissione parlamentare inquirente sulla Loggia P2 di Licio Gelli? Ancora una volta era chiamata in causa: nell'ottobre del 1981 fu la presidente della Camera Nilde Iotti a designarla per quel delicato incarico.

E lei prima di decidere prese quindici minuti per riflettere, e chiese un parere a un caro amico, Leopoldo Elia, presidente della Corte costituzionale, e infine accetto'. Amicizia e lavoro ancora una volta si uniscono. Come nel caso della Iotti, perche' appunto, pur nelle diversita' politiche e ideologiche, in quegli anni ricorda Tina: "Eravamo avversari, ma mai nemici". Aggiungendo: "Non che noi fossimo migliori dei politici di oggi, ma le nostre robuste ambizioni erano contenute da un comune sentire". E seguirono tre anni intensi di lavoro.

Ricordo le notizie che giungevano dai luoghi del potere, le preoccupazioni di alcuni per quello che si andava scoprendo del sommerso eversivo piduista, e il fatto che pochi politici furono capaci di rendersi conto fino in fondo della gravita' di cio' che era accaduto nel nostro paese.

Leggendo i foglietti che compongono gli appunti di Tina, tante sono le riflessioni che sento di dover fare, partendo da un'immagine: vedo Tina, una donna, muoversi in mondi prettamente maschili. Non che lei fosse sprovveduta, era una politica capace di lungimiranza, e conosceva le regole e le lotte del Palazzo, i cambiamenti di alleanza improvvisi, i segreti non mantenuti, i colpi bassi, le amicizie fallaci. Pur tuttavia, quello che visse negli anni della sua presidenza alla Commissione ha una cifra diversa. Non bisogna dimenticare che andava scoprendo intrecci e legami trasversali di ambienti squisitamente maschili: non solo quello politico, ma, ancor di piu', l'ambiente massone, militare e dei servizi segreti, della criminalita' organizzata, del potere finanziario e delle banche e, tra queste, quelle del Vaticano, in una miscela esplosiva di arroganza e di supponenza, d'impunita', ma anche di paura. Quegli uomini legati tra di loro, erano obbligati a restare insieme.

Il gioco del ricatto regnava sovrano e le minacce del dire tutto non risparmiavano nessuno, neanche chi, nel cerchio del potere piduista, era al centro del controllo, conosceva nomi, debolezze, intrighi, compromissioni: Licio Gelli.

Che cosa resta, a trent'anni da quell'inizio degli anni Ottanta, delle parole del potere che emergono dai preziosi foglietti di Tina, questo segreto diario, che ci proietta sul palcoscenico dell'Italia di ieri e che ci spinge a riflettere sull'Italia di oggi? Una testimonianza di persona onesta che si trova davanti alle menzogne, ai sotterfugi, alle compromissioni di un potere segreto e maligno che s'insinua nelle istituzioni e riesce troppo spesso a corrompere quello che c'e' ancora di sano nel paese. Le armi per combattere questi orrori stanno in altre mani. A lei non resta che il racconto dei fatti, con il rischio sempre di non essere creduta.

 

7. PROFILI. BARBARA GABOTTO: ANNA BON

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae" (segnaliamo che queste schede risalgono ad alcuni anni fa).

Su Barbara Gabotto dal sito www.milanocosa.it riprendiamo la seguente notizia biografica essenziale: "Nata a Pisa, ha vissuto in molte citta' italiane, tra nord e sud; attualmente risiede a Milano, dove svolge professionalmente l'attivita' di fotografa, grafica e illustratrice, per l'editoria, l'industria e la pubblicita'. Parallelamente si occupa di musica, pittura e scrittura prevalentemente poetica. Per il teatro ha sempre alternato recitazione e canto; fu tra i costituenti di un gruppo itinerante di teatro e musica, che si occupava anche della rivalutazione della musica popolare internazionale, col quale effettuo' numerose tournee in Italia ed Europa e la registrazione di alcuni lp di musica di impegno sociale. Come pittrice ha esposto, dagli anni '80, in mostre personali e collettive; recentemente ha realizzato sequenze pittoriche ispirate a testi poetici (taluni pubblicati, in plaquette con CD, da Pulcino Elefante). Sue poesie sono apparse su antologie, riviste culturali (cartacee e telematiche), quotidiani; opera anche nel campo della sperimentazione per il web con ipertesti multimediali, presenti nel sito Poemus (www.poemus.it) che cura assieme a Giacomo Guidetti. Da circa quindici anni canta un repertorio di poesie musicate, e recita, talvolta su partiture musicali, in performance di poesia. E' membro di diverse associazioni e cooperative culturali ed e' impegnata sul piano politico-sindacale nel Sindacato Nazionale Scrittori"]

 

Di Anna Bon si conosce ben poco, le sole notizie sulla sua vita sono ricavate da alcune dediche sugli unici tre suoi lavori stampati fra il 1756 e il 1759 a Norimberga. E' ipotizzabile che fosse la figlia di Girolamo Bon, celebre architetto e scenografo veneziano che aveva soggiornato lungamente in Germania, e della cantante bolognese Rosa Rubinetti, nota soprattutto presso la corte di Federico il Grande di Prussia. Nel 1752 il padre aveva fatto stampare Sei facili sonate di violino con basso.

Dal frontespizio delle "Sei sonate da camera per il flauto traversiere violoncello o cembalo - opera I" si apprende che Anna fu "virtuosa alla corte di Potsdam" e che all'epoca (1756) aveva 16 anni. Altre opere: "Sei sonate per il cembalo - opera II", "Divertimento per due flauti e cembalo - opera III".

Opere: Sei facili sonate di violino con basso; Sei sonate da camera per il flauto traversiere Violoncello o cembalo - opera I; Sei sonate per il cembalo - opera II; Divertimento per due flauti e cembalo - opera III.

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Enrico Magni Dufflocq, La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

8. PROFILI. BARBARA GABOTTO: NADIA BOULANGER

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Nadia Boulanger, allieva di C. M. Widor e G. Faure' a Parigi, compose fino al 1913, per poi darsi alla direzione d'orchestra e all'insegnamento. Nutri' un grande interesse per Monteverdi, che in qualche modo influenzo' le sue opere.

Fra le sue composizioni Les heures claires su poesie di Verhaeren, completata nel 1912, che aveva gia' vinto il Premio di Roma nel 1908. Fra i suoi allievi ci sono stati numerosi noti musicisti del '900.

Opere: Les heures claires (1912).

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Enrico Magni Dufflocq, La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

9. PROFILI. BARBARA GABOTTO: ISABELLA AGNETA ELISABETH VAN TUYLL VAN SEROOSKERKEN ZUYLEN (NOTA ANCHE COME BELLE VAN ZUYLEN, E COME ISABELLE DE CHARRIERE)

[Dal sito www.arabafelice.it riprendiamo la seguente scheda biobibliografica della serie "Dominae"]

 

Veniva chiamata Belle van Zuylen, ma il suo nome era Isabella Agneta Elisabeth van Tuyll van Serooskerken Zuylen. Nata a Slot Zuylen presso Utrecht in Olanda, nel 1740, a 31 anni sposo' Charles Emmanuel de Charriere de Penthaz, insegnante svizzero, col quale si trasferi' presso Neuchatel. La sua personalita' fu estremamente versatile: scrisse novelle, poesie, libretti e dipinse miniature. Suonava egregiamente il clavicembalo, il pianoforte e l'arpa e fu amica di celebri musicisti (fra cui Paisiello e Cimarosa). Per questa versatilita' ed apertura, che le avevano sempre procurato anche numerose proposte di matrimonio, fu spesso al centro di scandali e soggetta a calunnie di ogni tipo. Prese posizione e difese Therese Levasseur, compagna di Rousseau, dai duri attacchi che dopo la morte di quest'ultimo dovette subire dalla corte francese, particolarmente sulla celebre disputa che aveva contrapposto gli enciclopedisti  ai sostenitori di Rameau. Fra le sue composizioni si ricorda l'opera L'incognito, per la quale Cimarosa scrisse un'aria.

Opere: L'incognito.

Bibliografia: Enrico Magni Dufflocq, Storia della musica, Societa' Editrice Libraria, Milano 1933; Enrico Magni Dufflocq, La musica contemporanea, Societa' Editrice Libraria, Milano 1937; F. G. Fetis, Biographie universelle des Musiciens et Bibliographie generale de la musique, Paris 1866-1870; H. H. Stuckenschmidt, La musica moderna, Einaudi, Torino 1960; AA.VV., La nuova enciclopedia della musica, Garzanti, Milano 1983.

 

10. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Emilia Ferreiro, Ana Teberosky, La costruzione della lingua sritta nel bambino, Giunti, Firenze 1985, 1989, pp. XXII + 350.

- Emilia Ferreiro, Ana Teberosky, Jose' A. Castorina, Diana Grunfeld, Fernando Vendano, Monica Baez, Sistemas de escritura, constructivismo y educacion. A veinte anos de la publicacion de Los sistemas de escritura en el desarrollo del nino, Homo Sapiens Ediciones, Rosario - Santa Fe 2000, pp. 124.

- Ana Teberosky, Psicopedagogia da linguagem escrita, Vozes, Petropolis 2001, pp. 152.

- Ana Teberosky, Aprendendo a escrever, Editora Atica, Sao Paulo 2003, pp. 198.

- Ana Teberosky, Beatriz Cardoso, Reflexoes sobre o ensino da leitura e da escrita, Vozes, Petropolis 1993, pp. 272.

- Ana Teberosky, Liliana Tolchinsky, Mas alla' de la alfabetizacion, Santillana, Buenos Aires 1995, 2000, pp. 326.

- Liliana Tolchinsky Landsmann, Aprendizaje del lenguaje escrito, Anthropos - Universidad Pedagogica Nacional, Barcelona-Mexico 1993, pp. 352.

 

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

13. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 552 dell'11 maggio 2011

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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