Nonviolenza. Femminile plurale. 314



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 314 del 4 aprile 2011

 

In questo numero:

1. Contro la guerra una proposta agli enti locali

2. Amelia Crisantino: Bice Mortillaro Salatiello

3. Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri: Jane Austen

4. Luciana Percovich: Mary Daly

5. Giovanna Providenti: Goliarda Sapienza

 

1. INIZIATIVE. CONTRO LA GUERRA UNA PROPOSTA AGLI ENTI LOCALI

[Riproponiamo il seguente appello]

 

Proponiamo a tutte le persone amiche della nonviolenza di inviare al sindaco del Comune, al presidente della Provincia ed al presidente della Regione in cui si risiede, una lettera aperta (da diffondere quindi anche a tutti i membri del consiglio comunale, provinciale, regionale, ed ai mezzi d'informazione) con cui chiedere che l'assemblea dell'ente locale approvi una deliberazione recante il testo seguente o uno analogo.

*

"Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... ripudia la guerra, nemica dell'umanita'.

Il Consiglio Comunale [Provinciale, Regionale] di ... riconosce, rispetta e promuove la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.

Richiede al Governo e al Parlamento che cessi la partecipazione italiana alle guerre in corso.

Richiede al Governo e al Parlamento che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana.

Richiede al Governo e al Parlamento che l'Italia svolga una politica internazionale di pace con mezzi di pace, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti, per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

Solo la pace salva le vite".

 

2. PROFILI. AMELIA CRISANTINO: BICE MORTILLARO SALATIELLO

[Dal sito www.enciclopediadelledonne.it

Amelia Crisantino e' una prestigiosa studiosa e militante antimafia, storica, docente di lettere, collaboratrice dell'edizione palermitana del quotidiano "La Repubblica", socia del Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato" di Palermo. Tra le opere di Amelia Crisantino: (con Giovanni La Fiura), La mafia come metodo e come sistema, Pellegrini, Cosenza 1989; La citta' spugna. Palermo nella ricerca sociologica, Centro Impastato, Palermo 1990; Cercando Palermo, La Luna, Palermo; Ho trovato l'Occidente. Storie di donne immigrate a Palermo, La Luna, Palermo 1992; Capire la mafia, La Luna, Palermo 1994; Della segreta e operosa associazione. Una setta all'origine della mafia, Sellerio, Palermo 2000]

 

Bice Mortillaro Salatiello (Palermo 1928 - vivente).

"Nella mia vita ho fatto tutto tardi" sorride Bice Mortillaro Salatiello, mentre ricorda il suo affacciarsi alla politica dopo avere cresciuto tre figli, di cui uno, Gabriele, ambientalista morto mentre guidava un'escursione sul fiume Alcantara. Siamo a Palermo e Bice e' un punto di riferimento per moltissime donne, che ne conoscono il quotidiano impegno sociale.

Lei e' stata sempre testarda, con tanta voglia di autonomia, decisa a non esaurire la vita nell'unico ruolo di madre. In un anno simbolico, nel 1968, anche se e' gia' laureata si iscrive alla Scuola di Servizio Sociale; negli stessi giorni la sua primogenita e' fra i ragazzi che occupano l'Universita'. Con candore lei adesso dice "volevo recuperare il tempo perduto". Sembra niente, ma e' il piu' rivoluzionario degli obiettivi. Specie se "recuperare il tempo" diventa decisione di non sprecare nemmeno un giorno, e se il bisogno personale riesce a trasformarsi in progetto comune.

Bice comincia a lavorare nella periferia urbana. Fa tirocinio a Borgonuovo in una zona di edilizia popolare, dove le assistenti sociali aiutano gli abitanti che lottano per avere servizi dall'amministrazione. Lei ricorda "assemblee sempre affollate. Con noi c'era un parroco, bravissimo". Poi va a lavorare a Bonagia, per conto di un ente regionale di edilizia popolare che s'era ritrovato con le case abusivamente occupate. Quindi, arriva nel quartiere con un ruolo gia' stabilito. Ma le circostanze spingono lei e la sua collega a mettersi dalla parte degli abusivi: le case erano state ultimate da anni e mai assegnate; la scuola rimaneva vuota e chiusa, chissa' se per ritorsione verso i bambini figli degli occupanti o per banale disservizio. I problemi erano i soliti di Palermo, il quartiere formato da alcuni palazzoni in mezzo alla campagna conservava un suo nome rurale - Fondo Musacchia - ma era gia' periferia degradata. Lei adesso dice "a fare politica me l'hanno insegnato gli operai del cantiere navale, che avevano occupato e lottavano per ottenere i servizi". A casa di una donna del Pci c'era una sezione dell'Udi, Bice comincia il lavoro con le donne e le riunioni al mattino, quando i bambini sono a scuola. Anni belli, pieni di voglia di fare. Le lotte erano per diritti minimi, ma la solidarieta' era tanta. E ricorda di quando nel quartiere Bonagia nemmeno ci arrivava l'autobus, con l'ufficiale motivazione che la strada era troppo stretta. Ma un giorno un intoppo nel consueto tragitto costrinse l'autobus a percorrere proprio quella strada "troppo stretta": allora le donne, cioe' i cittadini che piu' degli altri soffrivano l'isolamento e la mancanza di servizi, scesero da casa in vestaglia e pantofole e occuparono l'autobus, chiedendo un capolinea.

Nei quartieri popolari si rischiava di morire per aborto, e le donne di Bonagia diventarono visibili. "Quando andavamo alle manifestazioni, lo striscione delle donne di Bonagia poteva anche aprire il corteo. Partecipare era una scelta coraggiosa, ma rischiavano di continuo. Avere coraggio era obbligatorio". Nel 1972 Bice entra a far parte dell'Assemblea nazionale dell'Udi, da indipendente: "non avevo la tessera del Pci ma il partito si voleva aprire, in quel momento le indipendenti erano utili". Le leader di riferimento erano Anna Grasso e Lina Colajanni, vivevano su uno scomodo crinale fra il Partito Comunista Italiano e il movimento femminista: e in fondo erano pensate come inaffidabili, sia dal partito che dal movimento. Bice cercava di mediare, adesso pensa che "era paradossale, un po' buffo" ma allora la frustrazione era tanta. Ricorda le giovani donne che si avvicinano all'Udi "tutte splendide, determinate" e l'Udi a Palermo ha avuto un percorso di autonomia dai partiti che e' da ricordare, tutto da ricostruire, "ma purtroppo non abbiamo scritto niente". La divisione con le femministe comincia a colmarsi quando chiedono di incontrare le donne dell'Udi: "eravamo assieme quando la polizia carico' il nostro corteo, credo per la legge sull'aborto. Ci unimmo anche quando il sindacato tento' di scipparci l'8 marzo".

Gli anni '80 di Bice sono pieni di militanza femminista, di lotte per i diritti dei piu' deboli e di impegno culturale nella Societa' italiana delle storiche. Nell'88 fonda assieme ad altri volontari l'Associazione Laboratorio Zen Insieme, di cui e' presidente, e da allora lavora con le donne e i ragazzi del quartiere, non e' piu' andata via. Racconta di iniziative che sembrano piccole, sono minuscoli segmenti per costruire il diritto alla cittadinanza e al futuro. Iniziative che spesso si scontrano col muro di gomma delle istituzioni, in una citta' distratta e lontana che scoraggia la speranza.

Ma Bice, coi suoi 82 anni cosi' ricchi di vita, in fondo e' la prova che un'altra Palermo e' possibile.

 

3. PROFILI. MARIATERESA FUMAGALLI BEONIO BROCCHIERI: JANE AUSTEN

[Dal sito www.enciclopediadelledonne.it

Mariateresa Fumagalli, "professore di Storia della filosofia medievale all'Universita' degli Studi di Milano, condirettore della "Rivista di Storia della Filosofia" fondata da M. Dal Pra, e delle collane Quodlibet (Lubrina, Bergamo) e di Filosofia (Franco Angeli). Ultimi libri: Cristiani in armi (Laterza); Luoghi e voci del pensiero medievale, con Riccardo Fedriga (Encyclomedia Publishers); Pico della Mirandola (Laterza); in preparazione Santi e eroi (Laterza) con G. Guidorizzi. Sul medioevo, e sulla filosofia medievale, vedi la bibliografia al sito http://www.mtfbb.com/bibliografia_generale.htm . Su Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri da "La nonviolenza e' in cammino" n. 1352 (del 2006) riprendiamo la seguente biobibliografia essenziale estratta dal sito di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri (www.mtfbb.com): "Professoressa ordinaria di storia della filosofia medievale all'Universita' degli studi di Milano, libera docente in storia della filosofia, membro della redazione e gia' direttrice responsabile della "Rivista di storia della filosofia" fondata da Mario Dal Pra, condirettrice della Collana di Storia della Filosofia (Franco Angeli, Milano), condirettrice di "Doctor Virtualis", rivista online e su carta di storia della filosofia medievale, membro del comitato scientifico della rivista "Nuova civilta' delle macchine". Direttrice, con Luca Bianchi e Massimo Parodi, della collana Quodlibet (Lubrina, Bergamo). Visiting Professor alla Universita' di Pennsylvania (Philadelphia), alla U. B. A. (Buenos Aires), alla Universita' Ebraica di Gerusalemme. Coordinatrice di alcuni progetti di ricerca. Collaboratrice, dal 1988 al 2003, all'inserto culturale de "Il Sole 24 Ore". Bibliografia di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri: Cristiani in armi. Da sant'Agostino a papa Wojtyla, Roma-Bari, Laterza, 2006; Lettere di due amanti. Abelardo ed Eloisa?, prefazione di Mariteresa Fumagalli Beonio Brocchieri, traduzione di Claudio Fiocchi, Milano, Rcs Libri, 2006; Numero monografico della "Rivista di Storia della Filosofia" sul tema Filosofie e teologie nel medioevo, a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, con contributi di Claudio Fiocchi, Stefano Simonetta, Massimo Parodi et alii, Nuova serie 61 (2006 - I), Milano, Franco Angeli; Premessa, in Rivista di Storia della Filosofia - Nuova serie 61 (2006 - I), Milano, Franco Angeli; Federico II. Ragione e fortuna, Roma-Bari, Laterza, 2004; Il filosofo e la citta' nel Medioevo, in Atti del convegno "I filosofi e la citta'", Francavilla al Mare 16-18 novembre 2000, a cura di Carlo Tatasciore, Istituto Italiano per gli Studi Filosofici - Societa' Filosofica Italiana, Sezione di Francavilla al Mare, La Citta' del Sole, 2003, pp. 51-66; AA. VV., John Wyclif: logica, politica, teologia. Atti del Convegno Internazionale - Milano, 12-13 febbraio 1999, a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri e Stefano Simonetta, premessa di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Firenze, Sismel - Edizioni del Galluzzo, 2003; Guerra, per i cristiani era il simbolo della Caduta, in "Reset" 76 (Marzo - Aprile 2003); Profilo del pensiero medievale, in collaborazione con Gianluca Briguglia, Roma-Bari, Laterza, 2002; L'estetica medievale, Bologna, Il Mulino, 2002; Ma e' possibile moderare l'Onnipotente? in "Reset" 69 (Gennaio - Febbraio 2002); Marsilio da Padova, Il difensore della pace, introduzione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, traduzione e note di Mario Conetti, Claudio Fiocchi, Stefano Radice e Stefano Simonetta, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 2001; Il meraviglioso, in Milano. Meraviglie. Miracoli. Misteri, a cura di Roberta Cordani, Milano, Casa Editrice Libreria Internazionale Partipilo, 2001, pp. 6-7; Tre storie gotiche. Idee e uomini del Medioevo, Bologna, Il Mulino, 2000; Il pensiero politico medievale, con la collaborazione di Mario Conetti e Stefano Simonetta, Roma-Bari, Laterza, 2000; Ildegarda di Bingen. Invito alla lettura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, traduzione dei brani di Claudio Fiocchi, Cinisello Balsamo (Milano), San Paolo, 2000; Potentia absoluta - potentia ordinata: une longue histoire au moyen-age, in Potentia Dei. L'onnipotenza divina nel pensiero dei secoli XVI e XVII, a cura di Guido Canziani, Miguel A. Granda, Yves Charles Zarka, Milano, Franco Angeli, 2000, pp. 13-23; Pico della Mirandola, Casale Monferrato, Piemme, 1999; Le due chiese. Progetti di riforma politico-religiosa nei secoli XII-XV, a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Milano, Unicopli, 1998 (Introduzione alle pp. 9-78); Riccardo da Bury, Philobiblon, o l'amore per i libri, introduzione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, traduzione e note di Riccardo Fedriga, Milano, Rizzoli, 1998; Guglielmo d'Ockham, La spada e lo scettro. Due scritti politici, introduzione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri; traduzione, note e schede di Stefano Simonetta, Milano, Biblioteca Universale Rizzoli, 1997; Numero monografico della "Rivista di Storia della Filosofia" sul pensiero politico medievale a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Nuova serie, 52 (1997 - I), Milano, Franco Angeli; Premessa. Venti generazioni fa, in "Rivista di Storia della Filosofia", Nuova serie, 52 (1997 - I), Milano, Franco Angeli, pp. 7-15; Lettere di Abelardo e Eloisa, a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri (con introduzione della curatrice), trad. di Cecilia Scerbanenco, Milano, Rizzoli, 1996; Platone e Aristotele nel Medioevo, in Aristotelismo e Platonismo nella cultura del Medioevo, a cura di Arianna Arisi Rota e Massimiliano De Conca, Pavia, Collegio Ghislieri, Ibis, 1996, pp. 33-43; Genoveffa e il drago. L'avventura di una donna medievale, in collaborazione con Cecilia Scerbanenco, Roma-Bari, Laterza, 1995; Sant'Agostino, La felicita'. La liberta', introduzione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, traduzione e note di Riccardo Fedriga e Sara Puggioni, Milano, Rizzoli, 1995 (riedizioni 1997 e 2001); L'amore passione assoluta, in Storia delle passioni, a cura di Silvia Vegetti Finzi, Roma-Bari, Laterza, 1995 (nuova edizione 2000, pp. 75-100); The feminine mind in medieval mysticism, in Creative women in medieval and early modern Italy, a cura di E. Ann Matter e John Coakley, University of Pennsylvania Press, 1995; Logica e linguaggio nel Medioevo, a cura di Riccardo Fedriga e Sara Puggioni; con una premessa di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Milano, Led, 1993; L'eta' filosofica di Matteo d'Acquasparta, in Matteo d'Acquasparta, francescano, filosofo, politico. Atti del XXIX Convegno storico internazionale. Todi, 11-14 ottobre 1992, Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 1993, pp. 1-17 (discorso inaugurale); Anselmo d'Aosta: logica e dottrina, Numero monografico della "Rivista di Storia della Filosofia" a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Nuova serie, XLVIII (1993 - III), Milano, Franco Angeli; Anselmo d'Aosta: logica e dottrina. Premessa, in "Rivista di Storia della Filosofia" - Nuova serie, XLVIII (1993 - III), Milano, Franco Angeli, pp. 453-455; In una aria diversa. La sapienza di Ildegarda di Bingen, Milano, Mondadori, 1992; Pietro Abelardo, Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano, introduzione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, traduzione e note di Cristina Trovo', Milano, Rizzoli, 1992; Le enciclopedie, in Lo spazio letterario del Medioevo, Roma, 1992, I. Il Medioevo latino, Vol. I. La produzione del testo, tomo II, pp. 635-657; L'universita': le idee, in Antiche universita' d'Europa. Storia e personaggi degli atenei nel Medio Evo, a cura di Franco Cardini e Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Milano, G. Mondadori, 1991, pp. 10-27; Luca Bianchi, Eugenio Randi, Le verita' dissonanti: Aristotele alla fine del Medioevo, prefazione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Roma-Bari, Laterza, 1990; Ricordo di Eugenio Randi 1957-1990, in "Rivista di Storia della Filosofia", nuova serie, XLV (1990 - IV), Milano, Franco Angeli, pp. 825-826; Storia della filosofia medievale. Da Boezio a Wyclif, con Massimo Parodi, Roma-Bari, Laterza, 1989 (terza edizione 1996, quarta edizione 2002); Eloisa, l'intellettuale, in F. Bertini, F. Cardini, C. Leonardi, Mt. Fumagalli Beonio Brocchieri, Medioevo al femminile, Roma-Bari, Laterza, 1989 (terza edizione nella collana "Storia e societa'" 1992; prima edizione nella collana "Economica Laterza" 1996; terza edizione nella collana "Economica Laterza" 2001, pp. 121-144); Ildegarda, la profetessa, in F. Bertini, F. Cardini, C. Leonardi, Mt. Fumagalli Beonio Brocchieri, Medioevo al femminile, Roma-Bari, Laterza, 1989 (terza edizione nella collana "Storia e societa'" 1992; prima edizione nella collana "Economica Laterza" 1996; terza edizione nella collana "Economica Laterza" 2001, pp. 145-169); Le bugie di Isotta. Immagini della mente medievale, Roma-Bari, Laterza, 1987 (seconda edizione 2002); L'intellettuale, in L'uomo medievale, a cura di Jacques Le Goff, Roma-Bari, Laterza, 1987, (riedizione nella collana "Economica Laterza", Roma-Bari 1993, pp. 203-233), poi in Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri - Eugenio Garin, L'intellettuale tra Medioevo e Rinascimento, Roma-Bari, Laterza, 1994; Il pensiero di John Wyclif nel quadro della filosofia del suo secolo, in AA. VV., John Wiclif e la tradizione degli studi biblici in Inghilterra, Genova 1987, pp. 45-59; Peter Dronke, Donne e cultura nel Medioevo: scrittrici medievali dal II al XIV secolo, prefazione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, traduzione di Eugenio Randi, Milano, Il saggiatore, 1986; Sopra la volta del mondo. Onnipotenza e potenza assoluta di Dio tra Medioevo e eta' moderna, a cura di Mariateresa Beonio Brocchieri, Bergamo, Lubrina, 1986; Piu' cose in cielo e in terra, in AA. VV., Sopra la volta del mondo. Onnipotenza e potenza assoluta di Dio tra Medioevo e eta' moderna, a cura di Mariateresa Beonio Brocchieri, Bergamo, Lubrina (collana Quodlibet), 1986, pp. 17-31; Momenti e modelli nella storia dell'enciclopedia. Il mondo musulmano, ebraico e latino a confronto sul tema dell'organizzazione del sapere, Numero monografico della "Rivista di Storia della Filosofia" a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, nuova serie, XL (1985 - I), Milano, Franco Angeli; Momenti e modelli nella storia dell'enciclopedia. Il mondo musulmano, ebraico e latino a confronto sul tema dell'organizzazione del sapere. Premessa, in "Rivista di Storia della Filosofia", nuova serie, XL (1985 - I), Milano, Franco Angeli, pp. 3-6; Due enciclopedie dell'Occidente medievale: Alessandro Neckam e Bartolomeo Anglico, con Massimo Parodi, in "Rivista di Storia della Filosofia", nuova serie, XL (1985 - I), Milano, Franco Angeli, pp. 51-90; Giovanni di Salisbury, Policraticus. L'uomo di governo nel pensiero medievale, presentazione di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, introduzione di Luca Bianchi, traduzione di L. Bianchi e P. Feltrin, Milano, Jaca Book, 1984; Il gentile uomo innamorato. Note sul "De amore", in AA. VV., La storia della filosofia come sapere critico. Studi offerti a Mario Dal Pra, Milano, Franco Angeli, 1984, pp. 36-51; Eloisa e Abelardo: parole al posto di cose, Milano, A. Mondadori, 1984; Inos Biffi, Costante Marabelli, Invito al Medioevo, conversazioni con Mariateresa Beonio Brocchieri e altri, Milano, Jaca Book, 1982; Le enciclopedie dell'occidente medioevale, Torino, Loescher, 1981; Perche' il Medioevo? Il Medioevo nei romanzi contemporanei, in "Quaderni medievali", 12 (1981), p. 174-178; Marsilio e Wyclif: analogie?, in "Medioevo", 6 (1980), pp. 569-575; Numero monografico della "Rivista critica di Storia della Filosofia" sul pensiero di Abelardo a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, XXXIV (1979 - IV), Milano, Franco Angeli; Sull'unita' dell'opera abelardiana, in "Rivista critica di Storia della Filosofia", XXXIV (1979 - IV), Milano, Franco Angeli, pp. 429-438; La Chiesa invisibile: riforme politico-religiose nel basso Medioevo, a cura di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Milano, Feltrinelli, 1978; Wyclif: il comunismo dei predestinati, Firenze, Sansoni, 1975; Dalla "Sacra Doctrina" alla "Theologia": Pietro Abelardo (cap. X, pp. 201-235), Filosofia della natura e fede: le scuole di Chartres e di S. Vittore (cap. XI, pp. 237-257), Giovanni di Salisbury, Alano di Lilla e Nicola di Amiens (cap. XII, pp. 259-271), in Storia della filosofia, diretta da Mario Dal Pra, vol. quinto ("La filosofia medievale. dal sec. VI al sec. XII"), Milano, Casa Editrice Dr. Francesco Vallardi - Societa' Editrice Libraria, 1975-1976; Ratio, sensus e auctoritas nelle opere di Adelardo di Bath, in Pierre Abelard et Pierre le Venerable. Les courants philosophiques, litteraires et artistiques en occident au milieu du XIIe siecle, a cura di Rene' Louis, Jean Jolivet e Jean Chatillon (Abbaye de Cluny, 2 au 9 juillet 1972. Actes et memoires des colloques internationaux du Centre National de la Recherche Scientifique 546), Paris 1975, pp. 631-638, discussione pp. 639-640; Introduzione a Abelardo, Roma-Bari, Laterza, 1974 (seconda edizione 1988, terza edizione 2000); La relation entre logique, physique et theologie, in Peter Abelard. Proceedings of the International Conference, Louvain, 10-12 maggio 1972, a cura di E. M. Buytaert, Leuven The Hague 1974, pp. 153-162; Etienne Gilson, La filosofia nel Medioevo. Dalle origini patristiche alla fine del XIV secolo, traduzione di Maria Assunta del Torre, aggiornamento bibliografico di Mariateresa Fumagalli Beonio Brocchieri, Firenze, La Nuova Italia, 1973; Durando di S. Porziano. Elementi filosofici della terza redazione del "Commento alle Sentenze", Firenze, La nuova Italia, 1969; Note per una indagine del concetto di retorica in Abelardo, in AA. VV., Arts liberaux et philosophie au Moyen Age, Montreal-Paris 1969, pp. 829-832; La logica di Abelardo, Firenze, La nuova Italia, 1964 (seconda edizione 1969); Note sulla logica di Abelardo. V. L'"Argumentatio", in "Rivista critica di Storia della Filosofia", XVIII (1963 - II), Milano, Franco Angeli, pp. 131-146; Note sulla logica di Abelardo. IV. Il significato della "propositio", in "Rivista critica di Storia della Filosofia", XV (1960 - I), Milano, Franco Angeli, pp. 14-21; Note sulla logica di Abelardo. III. Il significato dei nomi universali, in "Rivista critica di Storia della Filosofia", XIV (1959 - I), Milano, Franco Angeli, pp. 3-27; Note sulla logica di Abelardo. II. Il problema del significato, in "Rivista critica di Storia della Filosofia", XIII (1958 - III), Milano, Franco Angeli, pp. 280-290; Note sulla logica di Abelardo. I. La concezione abelardiana della logica, in "Rivista critica di Storia della Filosofia", XIII (1958 - I), Milano, Franco Angeli, pp. 12-26".

Jane Austen (1775-1817) e' scrittrice di acutezza sovrana e sensibilita' cosi' profonda e vibratile che leggendola ci si chiede sovente se non sia sottovalutata per il fatto che nella scrittura e nell'invenzione evito' sempre il fracasso e il vortice, e quel linguaggio espressionistico che equivale all'abuso dei timpani in un'esecuzione musicale, preferendo invece la levita', l'ironia, l'ellissi, il ritegno espressivo, l'arte del fluire e del sottrarre anziche' quella delle cataste e delle cascate. Opere di Jane Austen: Senno e sensibilita' (1811), Orgoglio e pregiudizio (1813), Mansfield Park (1814), Emma (1816), L'abbazia di Northanger (1817), Persuasione (1817)]

 

Jane Austen (Steventon (Hampshire) 1775 - Winchester 1817).

Se Cassandra Austen, la sorella maggiore cosi' amata, non avesse bruciato quasi tutte le numerose lettere indirizzatele da Jane, forse l'avremmo conosciuta meglio: Jane Austen e' un personaggio limpido solo all'apparenza, in realta' enigmatico e quasi insondabile ai nostri occhi di "moderni" (La Woolf scrive: "imperscrutabile e misteriosa rimarra' sempre").

La sua vita si svolge in un tempo breve e in uno spazio limitato: a Oxford e Reading con la sorella per studiare; nel Gloucestershire, nel Kent, a Bath in visita da parenti; in Cornovaglia e nel Galles e infine a Winchester, nell'illusione di potersi meglio curare dalla sua malattia allora ignota, probabilmente una forma del morbo di Addison, che le causo' molte sofferenze e una morte prematura.

La sua esistenza scorre senza avvenimenti clamorosi, in una famiglia borghese e benestante di otto figli con padre ecclesiastico: e' una vita senza scosse, ma probabilmente non monotona, attenta alle relazioni, agli affetti e alle amicizie, ai ritmi della natura, osservata dalla finestra del salotto, la' fuori, nel giardino ben curato. Qualche viaggio a Londra, letture, musica, conversazioni, sciarade, recite in salotto e nel granaio di casa, feste da ballo e pic nic, forse due amori infelici o comunque incompiuti di cui sappiamo poco o nulla: ecco tutto. Almeno cosi' sembra.

Com'era Jane? Il fratello Henry la descrive alta e graziosa, allegra, simpatica, ottima conversatrice, amante delle cose belle, giardini, fiori, libri e case... Nel ritratto fatto dalla sorella Cassandra appare invece insignificante, i riccioli che sfuggono dalla cuffia, faccia tonda, bocca stretta e sottile. Forse pero' l'impressione sconcertante dipende dall'arte non eccelsa della disegnatrice. Jane era probabilmente carina, "non abbastanza bella" (come diceva Darcy di Elisabeth Bennet prima di innamorarsi) ma con gli occhi grandi e vivi, dotata dell'intelligenza pronta e penetrante e della conversazione acuta ed elegante che, leggendo Pride and prejudice, possiamo ammirare ancor oggi nella maggiore delle sorelle Bennet.

Nella classifica dei grandi romanzieri inglesi la Austen e' considerata - notava Virginia Woolf - "la prima o la seconda o al massimo la terza in ordine di importanza e fama"; nella storia del romanzo (questo "portavoce della borghesia" come lo definisce Mario Praz) la Austen e' "l'estremo limite del carattere antiromantico" e rappresenta nel suo tempo la persistenza dell'atteggiamento razionalista del romanzo illuminista. "Un romanzo in miracoloso equilibrio fra due secoli", scrive Attilio Bertolucci a proposito di Pride and Prejudice, e verrebbe da aggiungere fra il giardino e lo spazio aperto e incommensurabile, spesso teatro di un temporale che coglie di sorpresa i suoi personaggi, insidioso e sublime.

Sono definizioni utili a capire il tempo e in parte i modi della scrittura della Austen, che non esauriscono pero' la complessa percezione che abbiamo leggendo i suoi sei romanzi, soprattutto i piu' grandi Pride and prejudice, Sense and sensibility, Emma, nei quali il centro, almeno apparentemente, e' l'amore, l'aspirazione al matrimonio e le complesse manovre per arrivarci. Quello sguardo di Jane cosi' lucido, vicino e attento alle emozioni trattenute a fatica, ai rossori improvvisi dei suoi personaggi, quell'ironia lieve e affettuosa che sottolinea l'inclinazione (soprattutto maschile) a un comportamento corretto anzi rigido, e, al contrario, la positiva considerazione del coraggio silenzioso e della padronanza sugli eventi, dell'attenzione ai piccoli gesti e alle parole piu' che ai discorsi, e l'apprezzamento palese della pazienza "attiva" di fronte alle sventure e ai dispiaceri, propria delle ragazze Bennet o Dashwood, sono tutti aspetti che si attribuiscono spontaneamente alla singolare intelligenza dell'autrice piu' che a una scelta stilistica.

Le stanze di una casa di campagna, bella ma non grandiosa, sono lo scenario di un via vai di personaggi: da un lato i protagonisti che esitano a svelarsi l'uno all'altro e sullo sfondo i comprimari che, come in una piece teatrale agitandosi in modo esagerato e buffo (quelle madri che parlano troppo, sventatamente e senza logica...) hanno il compito di far risaltare gli sguardi e i silenzi dei primi. Il romanzo diventa quasi teatro: Jane e' la regista esperta del suo piccolo mondo che appare secoli dopo inspiegabilmente ancora cosi' vero, forse perche' descritto sempre da una posizione ravvicinata ai personaggi. Una verita' attraente e illusoriamente "completa", tanto che il lettore puo' pensare di poterla comprendere e sperare di abitarvi: ma essa sta tutta soltanto nel genio di chi scrive. Si tratta invece di un "piccolo mondo" ritagliato con arte consapevole (crudele?) dal grande mondo. Fuori dalle case e dai giardini di Elisabeth, Elinor e Emma, lontano dalle campagne serene e soprattutto dai pensieri e dalle conversazioni dei protagonisti, infuria la guerra contro Napoleone; nelle strade di Londra sono evidenti i segni della miseria dei piu', insieme agli effetti entusiasmanti e alla immane fatica generata dalla rivoluzione industriale.

Sulle qualita' morali delle donne e degli uomini il giudizio piu' negativo e' quello della Woolf che pensa che nella Austen ci sia "troppa poca ribellione, troppo poca insoddisfazione" e che non ci sia stata epoca "in cui donne e uomini siano stati meno a loro agio insieme". Credo si possa dissentire in parte dalla grande Virginia. La "mancanza di ribellione" nel descrivere la societa' del suo tempo, circoscrivendola in un'isola quasi felice, fuori dalla storia collettiva, non e', a mio parere, dovuta a pigrizia intellettuale o mediocrita' morale, ma e' una scelta singolare e forte dell'autrice che intende cosi' rappresentare "oggettivamente" la verita' di un mondo, quel mondo, il solo che conosce. E lo fa in modo cosi' miracolosamente efficace da sembrare approvazione.

Ma non si puo' non avvertire l'amarezza nella riflessione di Jane che scrive "Le donne sole hanno una spaventosa tendenza a essere povere e questo e' un fortissimo argomento a favore del matrimonio".

Fonti, risorse bibliografiche, siti: G. Bompiani, Jane Austen, in Lo spazio narrante, La Tartaruga 1978; G. Livi, Da una stanza all'altra, Garzanti 1984; O. Mac Donagh, Jane Austen: real and immagined Worlds, Yale University Press 1991. Lo scritto di Virginia Woolf su J. Austen e' in parte tradotto nell'introduzione all'edizione di Ragione e sentimento, Oscar Mondadori 2007. Contributi interessanti nei Reports della Jane Austen Society. Sito dedicato a Jane Austen (in italiano): www.jausten.it

 

4. PROFILI. LUCIANA PERCOVICH: MARY DALY

[Dal sito www.enciclopediadelledonne.it

Luciana Percovich, saggista, docente e ricercatrice della Libera Universita' delle donne di Milano (del cui comitato di gestione fa parte); ha diretto la collana di saggistica "Il Vaso di Pandora" per La Salamandra edizioni, cura la collana di storia, mito e spiritualita' femminile "Le Civette/Saggi" per l'Editrice Venexia; ha collaborato con La Tartaruga edizioni e con diverse riviste, tra cui "Fluttuaria", "Lapis", "Madreperla", "Memoria", "Orsaminore", "Reti", "Sottosopra"; suoi saggi sono apparsi anche in vari volumi collettanei, tra cui Verso il luogo delle origini, La Tartaruga, Milano 1992; Donne del Nord / donne del Sud, Angeli, Milano 1994; Figuras de la madre, Catedra, Madrid 1996; e' autrice e curatrice di vari volumi. Su Luciana Percovich dal sito della Libera universita' delle donne di Milano riprendiamo la seguente scheda: "Attiva nel movimento delle donne dall'inizio degli anni Settanta (Movimento per una medicina delle donne, Libreria delle donne di via Dogana), ha tenuto numerosi corsi per la Libera Universita' delle Donne di Milano, diretto collane di saggistica e scritto su varie riviste occupandosi di medicina delle donne, scienza, antropologia, mitologia e spiritualita' femminile. Attualmente cura la collana Le Civette/Saggi per l'Editrice Venexia. Tra le pubblicazioni, i saggi apparsi su Orsaminore, Reti, Lapis, Fluttuaria, Madreperla; le dispense dei corsi tenuti per la Libera Universita' delle donne (Passaggi, Momenti della costruzione di se', 1993; Guerre che non ho visto: sull'aggressivita' femminile, 1995; Islam e islamismo: ne parlano le donne,1996; La rivoluzione Cyber, Nuove reti di Donne, 1997; Donne, Medicina, Scienza, 1998; Mitologie del Divino: Immagini del Sacro femminile, 2000; Storie di Creazione: Immagini del Sacro femminile, 2001; Mito-Archeologia d'Europa: Immagini del Sacro femminile, 2002; Il viaggio metapatriarcale di Mary Daly, 2003); e i volumi: Posizioni amorali e relazioni etiche, Melusine, 1993 (tradotto in Figuras de la madre, Madrid, 1996); La coscienza nel corpo. Donne, salute e medicina negli anni Settanta, Fondazione Badaracco/Franco Angeli, 2005; Oscure Madri Splendenti. Le radici del sacro e delle religioni, Venexia, 2007; Colei che da' la vita, Colei che da' la forma. Miti di creazione femminili, Venexia, 2009. Ha curato l'edizione italiana di I sentieri dei sogni. La religione degli aborigeni dell'Australia Centrale, Mimesis,1997. Nel sito www.universitadelledonne.it cura la rubrica "MitoReligioni".

Su Mary Daly cfr. i materiali in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 21; e cfr. anche il necrologio in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 302, da cui riprendiamo la seguente scheda biobibliografica: "Mary Daly (1928- 2010), di famiglia irlandese, filosofa, teologa, femminista radicale, e' tra le piu' potenti creatrici di pensiero, linguaggio e visione, generate dal movimento femminista degli anni Settanta. Conseguito il primo Ph.D. in Religione presso il Saint Mary's College a Notre Dame, Indiana, per specializzarsi in teologia - studio ancora precluso alle donne in quegli anni negli Stati Uniti - si iscrisse all'Universita' di Friburgo, in Svizzera, dove ottenne una seconda laurea (summa cum laude) in Teologia. Rimase ancora a Friburgo per conseguire la sua terza laurea in Filosofia e segui' il Concilio Vaticano II. Tornata negli Stati Uniti, ebbe l'incarico di Assistant Professor al Boston College, gestito dai Gesuiti.

Dopo la pubblicazione, nel 1968, di La Chiesa e il Secondo Sesso, fu licenziata nella primavera del 1969. Quattro mesi di proteste studentesche, una petizione firmata da 2.500 persone, una tavola rotonda di sette ore, la decorazione notturna con brillanti graffiti rossi dell'edificio dell' amministrazione centrale del Boston College, provocarono la revoca del licenziamento e il suo rientro con la promozione a ordinario di cattedra nel giugno dello stesso anno. Seguirono le pubblicazioni di: Al di la' di Dio Padre. Verso una filosofia della Liberazione delle donne (1973), Gyn/Ecology: the Metaethics of Radical Feminism (1978), Pure Lust: Elemental Feminist Philosophy (1984), Webster's' First New lntergalactic Wickedary of the English Language (1987), Outercourse: the Be-Dazzling Voyage (1992) e Quintessenza... Realizzare il Futuro Arcaico (1998). Licenziata definitivamente nel 1998, a causa del suo rifiuto di tenere lezioni in una classe mista, continua a scrivere e a viaggiare negli Stati Uniti e in Europa, tenendo conferenze e presentando le traduzioni dei suoi libri. Nel 2006 ha pubblicato ancora Amazon Grace. Re-Calling the Courage to Sin Big. E' deceduta il 4 gennaio 2010"]

 

Mary Daly (Schenectady, New York 1928 - Gardner, Massachusetts 2010).

Filosofa, teologa, femminista radicale, e' stata tra le piu' potenti creatrici di pensiero, linguaggio e visione generate dal movimento femminista degli anni Settanta.

Figlia unica di una famiglia irlandese, fu sostenuta in particolare dalla madre nelle sue scelte di studio. Dopo essersi laureata in Religione, nel 1953, presso il Saint Mary's College di Notre Dame, Indiana, per specializzarsi in teologia - studio precluso alle donne in quegli anni negli Stati Uniti - si iscrisse all'Universita' di Friburgo, in Svizzera, dove consegui' una seconda laurea (summa cum laude) in Teologia. Rimase ancora a Friburgo per ottenere la sua terza laurea, in Filosofia.

Tornata negli Stati Uniti, ebbe l'incarico di Assistant Professor al Boston College, universita' retta dai Gesuiti, incarico che mantenne con alterne sorti per piu' di trent'anni, tenendo corsi di teologia, etica femminista e teorie del patriarcato.

Nella primavera del 1969, dopo la pubblicazione di The Church and the Second Sex (1968), fu licenziata.

Quattro mesi di proteste studentesche resero possibile la revoca del licenziamento e il suo rientro con la promozione a una cattedra stabile, nel giugno dello stesso anno. Seguirono le pubblicazioni di: Beyond God the father. Towards a Phylosophy of Women's Liberation (1973), Gyn/Ecology: the Metaethics of Radical Feminism (1978), Pure Lust: Elemental Feminist Philosophy (1984), Websters' First New lntergalactic Wickedary of the English Language (1987), Outercourse: the Be-Dazzling Voyage (1992), Quintessence... Realizing the Archaic Future: A Radical Elemental Feminist Manifesto (1998) e l'ultimo, Amazon Grace. Re-Calling the Courage to Sin Big (2006).

Mary Daly e' considerata la madre della teologia femminista, il suo pensiero ha preparato il terreno negli Stati Uniti al lavoro di studiose come Rosemary Radford Reuther, Elizabeth Schussler, Fiorenza e Rosemary Haughton. Nella sua formazione si possono trovare le impronte lasciate da pensatori e pensatrici diversi tra loro, come Tommaso d'Aquino, Simone de Beauvoir e Virginia Woolf.

Lo studio degli archetipi e delle religioni arcaiche mostra con grande evidenza, sostiene Daly, che la dottrina della Chiesa cattolica e' basata su una serie assai significativa di capovolgimenti, tra cui la trasformazione della Triplice Dea nella Trinita' del Padre, Figlio e Spirito Santo, della partenogenesi degli originari miti di creazione in Immacolata Concezione e di Adamo, diventato origine di Eva.

Da un punto di vista filosofico, Mary Daly abbandona definitivamente l'opposizione ontologica, propria del pensiero occidentale, che separa nettamente l'Essere e il Divenire, la Permanenza e il Cambiamento. Il Verbo proprio del Femminile non e' to be, essere, ma e' Be-ing, Essere-in-divenire, ossia come si manifesta l'Essere del Quinto Elemento (l'etere, lo spirito).

La sua visione e' rivolta al futuro, a quando avra' fine la "diaspora" delle donne. In Quintessenza, dialoga con una interlocutrice immaginaria del 2048, nata all'inizio di una nuova "Era Biofila", un'era di armonia ritrovata, che la interroga sul passato patriarcale e sulla lotta delle Antenate. E' un salto metamorfico nella "quinta dimensione" di un futuro felice, da cui prendere la forza per trasformare la disperazione e la rabbia del presente in Speranza Sperante, in un incontro tra Antenate del Passato, del Presente e del Futuro: "Realizzare il Futuro Arcaico non significa semplicemente Svegliarsi e Vedere, ma anche affrontare l'orrore estremo che circonda le Furenti, per liberarle e spingerle a essere Indomite e capaci del Balzo in avanti, finalmente pronte alla grande Avventura della Vita. Siamo veramente nella situazione di farlo Ora o Mai piu'".

Fonti, risorse bibliografiche, siti: La Chiesa e il Secondo Sesso, Rizzoli, 1982; Al di la' di Dio Padre, Editori Riuniti, 1985; Quintessenza. Realizzare il Futuro Arcaico, Venexia 2005. Universita' delle Donne: www.universitadelledonne.it/mitoreligioni; sito su Mary Daly: www.marydaly.org; in Fuoricampo: www.fuoricampo.net/marydaly/index.html

 

5. PROFILI. GIOVANNA PROVIDENTI: GOLIARDA SAPIENZA

[Dal sito www.enciclopediadelledonne.it

Giovanna Providenti (Messina, 1965) e' ricercatrice nel campo dei peace studies e women's and gender studies, saggista, si occupa di nonviolenza, studi sulla pace e di genere, con particolare attenzione alla prospettiva pedagogica. Ha due figli. Collabora alle attivita' del Centro studi Montessori e partecipa al Circolo Bateson di Roma. Scrive per la rivista "Noi donne". Ha curato il volume Spostando mattoni a mani nude. Per pensare le differenze, Franco Angeli, Milano 2003, e il volume La nonviolenza delle donne, "Quaderni satyagraha", Firenze-Pisa 2006; ha pubblicato numerosi saggi su rivista e in volume, tra cui: Cristianesimo sociale, democrazia e nonviolenza in Jane Addams, in "Rassegna di Teologia", n. 45, dicembre 2004; Imparare ad amare la madre leggendo romanzi. Riflessioni sul femminile nella formazione, in M. Durst (a cura di), Identita' femminili in formazione. Generazioni e genealogie delle memorie, Franco Angeli, Milano 2005; L'educazione come progetto di pace. Maria Montessori e Jane Addams, in Attualita' di Maria Montessori, Franco Angeli, Milano 2004; il suo libro piu' recente e': La porta e' aperta. Vita di Goliarda Sapienza. Scrive anche racconti, di cui alcuni pubblicati sulla rivista "Marea"; sta preparando un libro dal titolo Donne per, sulle figure di Jane Addams, Mirra Alfassa e Maria Montessori. Si veda anche l'intervista in "Coi piedi per terra" n. 399. Dalla medesima Enciclopedia delle donne da cui abbiamo ripreso l'articolo seguente riproduciamo anche la seguente breve scheda sull'autrice: "Giovanna Providenti e' autrice di La porta e' aperta. Vita di Goliarda Sapienza (premio Calvino 2009, Villaggio Maori Edizioni, 2010). Si e' laureata in lettere e filosofia a Milano e dottorata in Dottrine politiche e questione femminile all'Universita' Roma Tre. Ha collaborato per anni al mensile "Noidonne" e al master in gender studies di Roma. Oggi si occupa di processi di cura, di scienze della salute e di cultura della nonviolenza. Ha pubblicato racconti e numerosi saggi in riviste e libri e curato due volumi: La nonviolenza delle donne (Lef, 2006) e Spostando mattoni a mani nude. Per pensare le differenze (Franco Angeli, 2003)".

Goliarda Sapienza (Catania 1924 - Roma 1996), nata in una famiglia di prestigiosi militanti del movimento operaio, attrice teatrale, intellettuale, scrittrice. Tra le opere di Goliarda Sapienza: L'universita' di Rebibbia, Rizzoli, 1984, 2006; Le certezze del dubbio, Pellicanolibri, 1987; Lettera aperta, Sellerio, 1997; Destino coatto, Empiria, 2002; Il filo di mezzogiorno, La Tartaruga, 2003; L'arte della gioia, Nuovi Equilibri, 2003, 2006. Dalla Wikipedia riprendiamo per stralci la seguente scheda: "Goliarda Sapienza (Catania, 10 maggio 1924 - Gaeta, 30 agosto 1996) e' stata attrice teatrale, attrice cinematografica e scrittrice. Figlia di Giuseppe Sapienza e Maria Giudice (sua madre e' stata la prima dirigente donna della Camera del Lavoro di Torino), Goliarda crebbe, per volere dei genitori, in un clima di assoluta liberta'... il padre ritenne opportuno non farle nemmeno frequentare la scuola, per evitare che la figlia fosse soggetta a imposizioni e influenze fasciste. A sedici anni si iscrisse all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma, dove si era trasferita nel frattempo la sua famiglia. Per un periodo intraprese anche la carriera di attrice teatrale, distinguendosi in ruoli di protagoniste pirandelliane. Lavoro' saltuariamente anche nel cinema, spinta inizialmente da Alessandro Blasetti, ma in seguito si limito' a piccole apparizioni da figurante, spesso non accreditate, come in Senso di Luchino Visconti... Negli ultimi anni della sua vita fu docente di recitazione presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Lascio' la carriera di attrice per dedicarsi alla scrittura... pubblicando pero' molto poco, fatta eccezione per alcune sue opere come Le certezze del dubbio, pubblicato grazie all'incontro con il conterraneo poeta ed editore Beppe Costa, che si batte' a lungo per lei, tentando senza successo (a differenza di Anna Maria Ortese) di farle assegnare il vitalizio della Legge Bacchelli, ne' riuscendo ad ottenere la ristampa delle sue opere, pubblico' pero' con la sua casa editrice Pellicanolibri, Le certezze del dubbio, 1987, premiandola successivamente in occasione del Premio Casalotti 1994. Il suo L'arte della gioia rimase a lungo inedito: rifiutato per vent'anni dalle piu' importanti case editrici italiane, fu infine pubblicato postumo... Opere: Lettera aperta, Garzanti(1967), Sellerio (1997); Il filo di mezzogiorno, Garzanti (1969), La Tartaruga (2003); L'Universita' di Rebibbia, Rizzoli (1983, 2006); Le certezze del dubbio, Pellicanolibri (1987), Rizzoli (2007); L'arte della gioia, Stampa Alternativa (1998), Einaudi (2008); Destino coatto, Empiria (2002), Einaudi (2011); Io, Jean Gabin, Einaudi, 2010; L'isola dei fratelli (testo teatrale inedito); Appuntamento a Positano romanzo inedito; restano ancora da catalogare circa 500 poesie (raccolte in parte nella silloge Ancestrale)"]

 

Goliarda Sapienza (Catania 1924 - Roma 1996).

"Goliarda non esiste. Lei e' l'esistenza", dicevano di lei, scherzando, alcuni amici per intendere un tratto della personalita' che caratterizzava sia la donna che l'artista: mettersi sempre in gioco e sempre con estrema passionalita'. Era un tipo di donna che incuteva negli altri desiderio di autenticita'. E ancora oggi lo fa: attraverso la sua opera letteraria.

Leggere opere come L'arte della gioia (Einaudi), Lettera aperta (Sellerio), Il filo di mezzogiorno (Baldini&Castoldi), L'universita' di Rebibbia (Rizzoli) e alcune poesie ed opere teatrali rimaste ancora inedite, puo' risultare irritante. Tale e' l'insistente e spietato svelamento delle contraddizioni e imperfezioni della "bugia-realta'", in un andirivieni stilistico volutamente incompiuto che punta dritto all'animo di chi legge. Goliarda, attraverso una scrittura politica e intimista al tempo stesso, svela l'estrema problematicita' dell'esistenza umana, ma anche la prospettiva di una vita migliore: se si osa contattare ogni parte di se', senza escludere sofferenze, ambiguita', bugie, contraddizioni, paure, desideri e delitti, simbolici e reali.

Goliarda Sapienza nasce a Catania il 10 maggio 1924. I suoi genitori - la nota sindacalista lombarda Maria Giudice (1880-1953) e Giuseppe Sapienza (1880-1949), un avvocato socialista - si conoscono quando sono entrambi vedovi e quarantenni, con tre figli l'uno e sette l'altra. La loro intesa e' sia sentimentale che politica: dirigono il giornale "Unione" e partecipano attivamente alle lotte per l'espropriazione delle terre in Sicilia, nel biennio 1920-'22, durante il quale il figlio maggiore di Giuseppe, Goliardo Sapienza, viene trovato morto affogato in mare, presumibilmente ucciso dalla mafia, che difendeva gli interessi dei proprietari terrieri.

Il nome ricevuto dal fratello morto tre anni prima della sua nascita e' solo uno dei "pesi" dell'infanzia di Goliarda, segnata dalla morte di altri tre fratellastri, poco piu' che adolescenti; dalla sempre maggiore sofferenza della madre antifascista e idealista; dalla vitalita' e passionalita' del padre che non vuole rinunciare a nessun piacere della vita: ha molte donne, si dedica con fervore al suo lavoro di "avvocato del popolo", ed e' molto amato da tutti, in un'epoca difficile come quella fascista.

Le doti artistiche di attrice, ballerina, cantante e affabulatrice della parola emergono fin da quando Goliarda e' bambina ed adolescente, in cui ai "successi" di enfant prodige si alterna una salute precaria e l'insorgenza di malattie lunghe e gravi, come la difterite e la tbc.

Nel 1943 si trasferisce con la madre a Roma, dove frequenta l'Accademia d'Arte drammatica, allora diretta da Silvio D'Amico. Fare l'attrice le piace perche' attraverso la recitazione puo' esprimere la pienezza e contraddizione del suo animo, ma non le piace il mondo falso in cui spesso vivono attori e attrici di successo. Alla fine del corso non si diploma, e, contestando gli insegnamenti retrogradi dell'Accademia, forma una compagnia di avanguardia insieme ad altri ex studenti contestatari, attratti, come lei, dal metodo Stanislavskij.

Nel 1947 incontra il regista Citto Maselli: ha inizio una relazione fortissima, simbiotica, ma aperta a nuovi incontri, durata oltre diciotto anni, e che, anche dopo la sofferta separazione, si trasformera' in una sincera amicizia. Entrambi vivono tutto molto febbrilmente, ma Goliarda non resta in superficie e sa cogliere, in ogni situazione e persona, il risvolto poetico che poi trasportera' in letteratura.

Prima di diventare scrittrice la vita di Goliarda e' intensa. Frequenta ambienti esclusivi e lavora, oltre che con Maselli, con registi come Luigi Comencini, Alessandro Blasetti, Cesare Zavattini e Luchino Visconti: prendendo parte attivamente alla corrente del neorealismo italiano, luogo per eccellenza di partecipazione civile, politica e morale di quel tempo. Vivendo direttamente, ma in maniera critica, il mondo artistico, impara a riconoscerne le contraddizioni e a costruirsi una personalita' propria, che la scrittura letteraria fa emergere in tutta la sua potenza.

Ma il suo animo, tramato da tante tessiture emotive, predisposto a grandi entusiasmi e grandi disfatte, la porta a tentare il suicidio: dapprima nel 1962 (in seguito al quale subisce una serie di elettroshock) e poi nel 1964. Dal coma che ne consegue Goliarda traghetta in tutt'altro luogo esistenziale rispetto all'ambiente di intellettuali, artisti e "cinematografari" che per tanti anni aveva esercitato su di lei un grande fascino: un luogo piu' luminoso, ricco e sano, in cui l'elaborazione del lutto si trasforma in rinascita e apertura alla ricchezza umana, e in capolavori come L'arte della gioia.

Goliarda Sapienza muore il 30 agosto del 1996, scrittrice senza fama, ex attrice del neorealismo italiano. Ma e' oggi riconosciuta tra le maggiori autrici letterarie italiane del Novecento.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Numero 314 del 4 aprile 2011

 

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