Archivi. 63
- Subject: Archivi. 63
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 4 Mar 2011 07:00:16 +0100 (CET)
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XII)
Numero 63 del 4 marzo 2011
In questo numero:
1. Alcuni estratti dai "Telegrammi della nonviolenza in cammino" di novembre 2010
2. La corruzione
3. La persuasione contro la rettorica
4. La guerra assassina, i volti delle vittime
5. L'orgia degli assassini che offende gli assassinati
6. Ed e' detto tutto
7. Incidenti mortali
8. Leone Tolstoj, cosi' lontano, cosi' vicino
9. Contro guerra e razzismo
10. Giobbe Santabarbara: Chi redige questo foglio
11. Una rivoluzione che comincia. Nonviolenta
12. Aung San Suu Kyi e' libera
13. Aung San Suu Kyi
14. Le parole di Aung San Suu Kyi
15. Con gli immigrati, contro il razzismo
16. Fermare la guerra
17. Costruire l'alternativa nonviolenta
18. I nostri compiti
19. Diciamolo chiaramente
20. Un programma antifascista
21. Contro la guerra e contro il razzismo
22. Ma due cose prima di tutto
23. Per la liberazione del premio Nobel per la pace Liu Xiaobo
24. Il diritto a non essere uccisi
25. Opporsi alla guerra e al colpo di stato razzista
26. Contro la guerra, gli eserciti, le armi; contro il colpo di stato razzista
27. L'alternativa
28. Il caso Enav-Finmeccanica: una conferma
29. Simulacri
1. MATERIALI. ALCUNI ESTRATTI DAI "TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO" DI NOVEMBRE 2010
Riproponamo alcuni estratti dai "Telegrammi della nonviolenza in cammino" di novembre 2010.
2. LA CORRUZIONE
Tre cose.
La prima: la guerra assassina che tuttora perdura con la totalitaria complicita' di quanti non si oppongono a questo crimine contro l'umanita'.
La seconda: il colpo di stato razzista contro cui stanno resistendo pressoche' solo gli immigrati, e il resto della popolazione e' complice dei nazisti al governo.
La terza: un presidente del consiglio dei ministri, capo e padrone del governo della guerra assassina e del golpe razzista, che per l'ennesima volta si manifesta altresi' quale individuo a) corruttore di giovani (nell'attivita' imprenditoriale, nell'ideologia propalata, nel ruolo pubblico come nella vita privata); b) che fa sistematico uso della menzogna; c) che abusa del potere pubblico a fini privati.
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Due compiti, che sono uno
Occorre rovesciare il regime della corruzione, ripristinare la vigenza della Costituzione della Repubblica Italiana, riaffermare la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Occorre rovesciare il governo della guerra assassina e del colpo di stato razzista, e restituire il nostro paese alla democrazia che salva le vite ed onora l'umanita'.
Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza: insorgere per risorgere.
3. LA PERSUASIONE CONTRO LA RETTORICA
Sotto il peso degli ennesimi turpi scandali potrebbe avviarsi al tramonto il governo personale dell'attuale presidente del Consiglio dei ministri.
Ma occorre che il fronte antifascista ed antimafioso non resti su una posizione di mero attendismo (e' attendismo anche quello di tanti urlatori che ogni giorno dicono il contrario di quel che hanno detto - e fatto - il giorno prima, ovvero nel precedente governo) bensi' elabori un programma comune minimo sulla base del quale proporsi come alleanza ed alternativa (e le due cose sono connesse: non c'e' ragione di alleanza senza un programma di alternativa, ma non c'e' neppure possibilita' di vera alternativa senza un'alleanza del fronte antifascista).
E questo programma comune minimo dovrebbe avere i seguenti irrinunciabili punti condivisi:
1. l'immediata cessazione della illegale partecipazione militare italiana alla guerra in Afghanistan; e il conseguente impegno per la pace con mezzi di pace, attraverso il disarmo e la smilitarizzazione del conflitto, la promozione concreta dei diritti umani di tutti gli esseri umani con effettivi aiuti umanitari alla popolazione gestiti democraticamente;
2. l'abolizione di tutte le disposizioni razziste in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana: e quindi innanzitutto l'abrogazione della legge 94/2009; la cessazione delle illegali espulsioni di massa; l'abolizione degli antigiuridici Centri di identificazione ed espulsione.
*
Su tanti altri temi (il principio di legalita', la divisione dei poteri...) non sara' difficile raggiungere un accordo fra tutte le forze del fronte antifascista ed antimafioso; ma questi due punti di programma sono decisivi ed irrinunciabili.
E sono decisivi proprio perche' il campo delle forze politiche non-berlusconiane quando ha governato all'interno del ventennio berlusconiano - il governo Prodi, poi D'Alema, poi Amato tra 1996 e 2001; il secondo governo Prodi tra 2006 e 2008 - su questi due temi, la guerra e il razzismo, cedette e cedette, fu anch'esso criminalmente complice di guerra e razzismo, e cosi' prostituendosi al male favoreggio' il ripetuto trionfo dell'eversione dall'alto berlusconiana.
Sull'opposizione alla guerra assassina e sull'opposizione al colpo di stato razzista va costruito il programma e il significato del fronte antifascista ed antimafioso che affronti e sconfigga l'eversione dall'alto berlusconiana alle prossime elezioni.
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Cada il regime della corruzione.
Si unisca un fronte antifascista ed antimafioso per la pace e per la dignita' e i diritti di ogni essere umano, contro la guerra assassina e contro il colpo di stato razzista.
Che viva la Costituzione della Repubblica Italiana, che viva la Dichiarazione universale dei diritti umani.
4. LA GUERRA ASSASSINA, I VOLTI DELLE VITTIME
La guerra e' sempre assassina.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Cessi l'illegale partecipazione militare italiana alla guerra in Afghanistan.
S'impegni l'Italia per la pace che salva le vite.
5. L'ORGIA DEGLI ASSASSINI CHE OFFENDE GLI ASSASSINATI
Gli amici carissimi del Movimento Nonviolento, dell'associazione Beati i costruttori di pace e dell'associazione PeaceLink ripropongono per il 4 novembre un'iniziativa errata e subalterna, laddove invitano i cittadini "a partecipare alla manifestazioni ufficiali esprimendo una voce di dissenso": cosi' avallando l'immagine menzognera degli oppositori alla guerra come esigua minoranza meramente inanemente dissenziente, cosi' avallando l'immagine menzognera dei poteri illegali e assassini - illegali perche' violatori della Costituzione della Repubblica Italiana cui pure avevano giurato fedelta', assassini perche' responsabili della criminale partecipazione italiana a una guerra che gia' tante vittime ha provocato - come rappresentativi del popolo italiano.
No.
Occorre uscire dalla subalternita'.
Occorre rompere ogni ambiguita'.
Occorre affermare la verita'.
E la verita' e' che i governanti che violando la Costituzione (che afferma che "L'Italia ripudia la guerra") hanno coinvolto l'Italia nella guerra afgana sono degli assassini, e coloro che non li contrastano sono complici di assassini. E all'orgia degli assassini non si deve partecipare.
La verita' e' che le armi servono a uccidere, e chi non si impegna per il disarmo e' complice degli assassini. E all'orgia degli assassini non si deve partecipare.
La verita' e' che gli eserciti servono a uccidere, e chi non si impegna per la smilitarizzazione e' complice degli assassini. E all'orgia degli assassini non si deve partecipare.
Da alcuni anni proponiamo quindi di disertare il 4 novembre le celebrazioni dei poteri illegali e assassini; di disertare quelle orge di sanguinari che offendono gli assassinati che pretendono di commemorare.
Da alcuni anni proponiamo invece di realizzare il 4 novembre nostre iniziative di memoria e di lutto e di lotta contro tutte le stragi; nostre iniziative del tutto alternative a quelle degli assassini.
Con la persuasione di essere noi - noi che ci battiamo contro tutte le uccisioni - realmente rappresentativi della maggioranza del popolo italiano e dell'umanita'.
Con la certezza di essere noi - noi che ci battiamo contro tutte le uccisioni - ad onorare la memoria delle vittime tutte di tutte le guerre, non coloro che dinanzi alle tombe delle vittime delle guerre inneggiano alle guerre passate, sostengono le guerre presenti, preparano le guerre future, ed alacremente allucinatamente scelleratamente operano perche' si diano nuove stragi, nuovi assassinati.
Dicono bene gli amici carissimi del Movimento Nonviolento, dell'associazione Beati i costruttori di pace e dell'associazione PeaceLink: "4 novembre, non festa ma lutto". Opporsi occorre alle guerre, agli eserciti, alle armi. Impegnarsi occorre, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per costruire la pace con mezzi di pace, la pace che salva le vite.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
6. ED E' DETTO TUTTO
Opporsi occorre alla guerra assassina ed al colpo di stato razzista.
Opporsi occorre al femminicidio e alla devastazione della biosfera.
La nonviolenza e' questa opposizione alla violenza.
La nonviolenza e' questa lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, incluse le generazioni future.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
7. INCIDENTI MORTALI
La frequenza sempre piu' impressionante di incidenti aerei dovrebbe indurre ogni persona ragionevole alla semplice considerazione che occorre fermare l'incremento del trasporto aereo, ed anzi ridurlo.
Ma non solo per il numero crescente di incidenti mortali occorre ridurre il trasporto aereo: occorre ridurlo altresi' per l'inquinamento che esso produce, dal pesantissimo impatto sull'ambiente e sulla salute degli esseri umani.
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Puo' forse essere interessante riproporre una delle prime riflessioni diffuse all'inizio dell'esperienza del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Scrivevamo allora quanto segue.
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1. Volare fa male alla salute
E innanzitutto alla salute di chi non vola.
Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.
Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.
Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.
E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita'di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.
Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?
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2. Volare fa male all'ambiente
Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.
Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.
Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.
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3. Volare e' antieconomico
Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.
Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.
Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.
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4. Volare e' pericoloso
Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.
Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.
Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.
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5. Volare e' alienante
Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.
Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.
Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.
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6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie
Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.
Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.
Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.
Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.
Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.
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7. Della virtu' del limite
Il volo lasciamolo agli uccelli.
Il cielo lasciamolo alle stelle.
Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.
E' l'unica Terra che abbiamo.
Vi e' una sola umanita'.
8. LEONE TOLSTOJ, COSI' LONTANO, COSI' VICINO
E' lontano da noi Tolstoj, deceduto cento anni fa.
Ma ogni giorno che passa ci e' piu' vicino Tolstoj.
Indagatore del cuore degli uomini e del mondo, generoso elargitore di bellezza e bonta', misericordioso e intransigente compagno di lotte, maestro di nonviolenza.
Vi e' una sola umanita'.
La nonviolenza e' in cammino.
9. CONTRO GUERRA E RAZZISMO
La guerra che continua. La guerra assassina. La guerra illegale. La guerra che la Costituzione della Repubblica Italiana ripudia.
Il colpo di stato razzista. Il colpo di stato razzista. Il colpo di stato razzista. Che viola ogni legge ed ogni morale.
E noi che dobbiamo scegliere: se essere complici della politica hitleriana del governo, o se opporre a quel crimine la nostra resistenza.
La nostra resistenza. Contro il crimine della guerra. Contro il crimine del razzismo.
La nostra resistenza. Con la forza della verita'. Con la scelta della nonviolenza.
Vi e' una sola umanita'.
10. GIOBBE SANTABARBARA: CHI REDIGE QUESTO FOGLIO
Se a nome e per conto della redazione di questo foglio avessi ad esprimere alcune delle semplici, essenziali idee che da dieci anni ne sono non solo la prima mozione ma il quotidiano movente, forse le cose che seguono direi.
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Chi redige questo foglio nel femminismo vede il maggior inveramento storico della nonviolenza.
Chi redige questo foglio nel maschilismo e nel patriarcato vede la prima radice della violenza assassina che da millenni tortura, opprime, dilacera e disquatra l'umanita'.
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Chi redige questo foglio fermamente si attiene al principio "tu non uccidere".
Chi redige questo foglio fermamente si attiene al principio dell'universale compassione.
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Chi redige questo foglio della nonviolenza propone una nozione plurale e aperta, sperimentale e contestuale, complessa e processuale, fallibilista.
Essa e' lotta contro la violenza, l'ingiustizia, la menzogna; essa e' solidarieta' che sostiene, condivide, e quando riesce libera, salva.
Principio responsabilita', cammino comune; ripudio di ogni autoritarismo, dogmatismo, militarismo.
Prendersi cura, riconoscersi eguali in diritti: il prossimo tuo come te stesso.
Sapere di non sapere. Ascolto ed aita parimenti offrire. Amare la vita e il mondo.
11. UNA RIVOLUZIONE CHE COMINCIA. NONVIOLENTA
La lotta dei lavoratori immigrati, che da Brescia si va estendendo, unifica ed evidenzia questioni cruciali.
Come la lotta delle classi oppresse e la solidarieta' internazionale siano una cosa sola.
Come sfruttamento schiavista, sistema imperialista, regime della mafia e della corruzione, ideologia e pratica razzista siano una cosa sola.
Come solo con la scelta della lotta nonviolenta rinasca quel conflitto sociale che e' la base della democrazia e il motore della civilta' umana.
Ed il ciclo di lotte operaie per i diritti umani fondamentali che si sta avviando si intreccia con la sempre piu' diffusa esigenza di una corale azione nonviolenta, di una complessiva iniziativa politica antifascista, che costruisca nel vivo della lotta un'alternativa democratica caratterizzata da scelte ecoequosolidali, di pace e di giustizia, mentre precipita la crisi del regime della corruzione giunto alla fase terminale del governo autocratico berlusconiano.
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Le sorelle e i fratelli migranti hanno saputo risollevare le bandiere degli immortali principi rivoluzionari - liberta', uguaglianza, fraternita' - che nel nostro paese i nativi avevano da tempo lasciato cadere e infangare.
La loro lotta e' la lotta di ogni persona di volonta' buona e di retto sentire, di ogni persona decente non dimentica della propria e comune umanita', ovvero all'umanita' propria e di tutti risvegliatasi finalmente.
Occorre adesso che questa lotta irrompa dal conflitto sociale nell'agone politico e si faccia progetto civile, azione giuriscostituente, riforma morale e intellettuale, inveramento nuovo e adeguato di quella filosofia della prassi che nasce dal dolore e dalla speranza degli esseri umani che al disordine costituito della violenza non vogliono piu' sottostare.
Occorre adesso che i nativi si uniscano ai migranti nella lotta comune per la civilta' e la giustizia.
Lasciar soli i fratelli e le sorelle migranti sarebbe estrema un'infamia.
Occorre adesso abbattere tutte le scellerate misure hitleriane del colpo di stato razzista.
Riconoscere a tutti gli esseri umani tutti i diritti umani.
Tornare ad essere l'Italia del Risorgimento, della Resistenza e della Costituzione: un paese civile, un popolo solidale, una sola umanita'.
La nonviolenza e' in cammino.
12. AUNG SAN SUU KYI E' LIBERA
La liberazione di Aung San Suu Kyi e' una vittoria dell'umanita'.
E la conferma, una volta di piu', che la nonviolenza e' piu' forte.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
13. AUNG SAN SUU KYI
E' finalmente libera Aung San Suu Kyi.
La nonviolenza ha volto di donna.
La nonviolenza e' l'umanita' in cammino.
14. LE PAROLE DI AUNG SAN SUU KYI
Le parole pronunciate da Aung San Suu Kyi nel suo primo discorso dopo la liberazione costituiscono un programma per tutte le persone di volonta' buona e di retto sentire.
Ed evidenziano come la scelta della nonviolenza sia ormai l'unica proposta politica adeguata alle sfide del tempo presente.
Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
15. CON GLI IMMIGRATI, CONTRO IL RAZZISMO
Due forze si confrontano oggi in Italia: il governo hitleriano del colpo di stato razzista, e l'antifascismo nonviolento.
Antifascismo nonviolento oggi rappresentato nel nostro paese pressoche' esclusivamente dagli immigrati in lotta per il rispetto della democrazia e della Costituzione, per il rispetto della civilta' giuridica, per il rispetto della dignita' umana.
Ogni persona decente e' chiamata a sostenere la lotta antifascista nonviolenta delle sorelle e dei fratelli immigrati contro la mafia, contro lo schiavismo, contro il razzismo, contro il governo golpista.
Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
16. FERMARE LA GUERRA
Continua la guerra assassina in Afghanistan cui l'Italia criminalmente partecipa in violazione della stessa legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico.
Cessi questo crimine contro l'umanita'.
Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra, e si adoperi l'Italia per la pace con mezzi di pace, si adoperi l'Italia per la pace che salva le vite, si adoperi l'Italia per la pace che sola invera il diritto.
Opporsi alla guerra e' diritto e dovere di ogni persona, dell'umanita' intera.
Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
17. COSTRUIRE L'ALTERNATIVA NONVIOLENTA
Tutto lascia presagire che si approssimi la possibilita' della fine del regime autocratico di Berlusconi. Ma cio' accadra' solo se il fronte democratico sapra' coalizzarsi su posizioni non equivoche. Il principio di legalita', certo; la difesa della democrazia, certo; il rispetto della Costituzione, appunto. Ma la scelta della legalita' democratica come sancita dalla Costituzione della Repubblica Italiana ha implicazioni cogenti: il ripudio della guerra, l'opposizione al colpo di stato razzista.
Occorre quindi che le persone amiche della nonviolenza si adoperino per questo: affinche' si vada al piu' presto alle elezioni; affinche' alle elezioni si presenti un ampio fronte democratico; affinche' in questo ampio fronte democratico vi sia un punto di riferimento rigorosamente impegnato per la pace e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani, un punto di riferimento rigorosamente impegnato contro la guerra assassina e contro il colpo di stato razzista.
Questo punto di riferimento non puo' essere costituito dai partiti e dai personaggi che nella penultima legislatura alla guerra e al razzismo si sono prostituiti: questo punto di riferimento va costruito hic et nunc. Il tempo e' poco e il compito arduo. Ma necessario, ma ineludibile.
Per i diritti umani di tutti gli esseri umani.
18. I NOSTRI COMPITI
Ad uno sguardo superficiale il governo della guerra assassina e del colpo di stato razzista sta cadendo per una congiura di palazzo.
A uno sguardo piu' acuto esso cade perche' il potere autocratico di Berlusconi sta crollando sotto il cumulo dei crimini commessi dal despota golpista e dal suo gangsteristico entourage. E tra i crimini annoveriamo anche la gigantesca opera di corruzione di cui i cosiddetti festini con minorenni poco piu' che bambine sono la punta estrema di abissale degradazione e mercificazione dell'umanita', e gli spettacoli televisivi - tutti gli spettacoli televisivi - la manifestazione piu' pervasiva.
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Ma nella crisi del regime della corruzione non solo sono possibili colpi di coda, non solo sono possibili esiti ulteriormente autoritari, liberticidi e vieppiu' corruttivi (serbiamo memoria di come alla catastrofe dello scellerato regime di Craxi, Andreotti e Forlani segui' proprio la presa di potere berlusconiana), ma anche si evidenziano percorsi palesemente gattopardeschi: il crollo di Berlusconi e il permanere del berlusconismo, da cui e di cui pressoche' l'intero ceto politico in vario modo e misura al potere nel corso degli ultimi vent'anni e' stato plasmato ed e' complice ed erede.
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La catastrofe morale e intellettuale richiede quindi una risposta adeguata di riforma morale e intellettuale.
Questa risposta e' la nonviolenza, unica teoria-prassi della liberazione e della solidarieta' umana emersa dai gorghi del XX secolo.
Occorre quindi che nel cuore della proposta politica di alternativa si collochi una posizione nonviolenta, che due punti di programma metta al cuore della sua proposta immediata come contributo specifico ad una eventuale - ma necessaria - coalizione elettorale antiberlusconiana ovvero antifascista e antimafia: la cessazione della guerra e l'abolizione di tutte le misure in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista.
Solo con la scelta dell'opposizione alla guerra assassina e al colpo di stato razzista si costruisce l'alternativa democratica e antifascista.
Solo con la scelta dell'opposizione alla guerra assassina e al colpo di stato razzista si costruisce il programma di lotta per abbattere il barbaro dominio gansteristico e neofascista.
Solo con la scelta dell'opposizione alla guerra assassina e al colpo di stato razzista si difende la legalita' costituzionale.
Solo con la scelta dell'opposizione alla guerra assassina e al colpo di stato razzista si costruisce il riscatto di questo paese dal ventennio del regime dell'infamia e del crimine, della generalizzata prostituzione al male, della denegazione dell'umanita'.
19. DICIAMOLO CHIARAMENTE
Diciamolo chiaramente: il regime berlusconiano puo' e deve essere battuto alle elezioni, ma sara' possibile solo se si costituira' un fronte democratico che non solo si opponga in astratto al cesarismo, ma che concretamente si impegni per ripristinare nel nostro paese la vigenza della legalita' costituzionale, della democrazia e dei diritti umani.
Ovvero occorre un fronte democratico che si opponga alla guerra assassina e al colpo di stato razzista. Un fronte democratico che abbia nel suo programma la cessazione immediata della partecipazione italiana alla guerra afgana e l'abrogazione immediata di tutte le criminali misure razziste oggi in vigore nel nostro paese per imposizione del governo golpista (e dei complici che gli hanno spianato la strada e tenuto mano).
Ma dir questo implica anche condannare senza esitazioni alcune cruciali sciagurate scelte dei precedenti governi non berlusconiani degli ultimi due decenni. E non potersi affidare a gruppi dirigenti e a personaggi che gia' piu' volte al razzismo e alla guerra si sono prostituiti. Dir questo implica quindi la necessita' che nella coalizione elettorale del fronte democratico vi sia anche un soggetto politico rigorosamente nonviolento, rigorosamente contrario alla guerra e rigorosamente contrario al razzismo. Questo soggetto occorre costruire ora con la massima urgenza.
20. UN PROGRAMMA ANTIFASCISTA
Vi e' un solo modo per impedire che l'ennesima crisi del regime autocratico-gangsteristico berlusconiano si risolva in una nuova conferma o in un gattopardesco proseguire del berlusconismo senza Berlusconi attraverso i suoi associati e caudatari di lungo corso.
Vi e' un solo modo per impedire che questa ora di verita' generi nuova menzogna e nuova prostituzione al male.
Ed il solo modo per impedire un esito vieppiu' avvilente e' quello di impegnarsi subito a costruire una coalizione per la legalita' democratica, una coalizione per la democrazia progressiva, una coalizione per l'alternativa nonviolenta al regime della corruzione, del neofascismo, della guerra e del colpo di stato razzista.
Ma una coalizione per la Costituzione e per la civilta' deve avere come suo elemento costitutivo e costruttivo un programma antifascista nitido e intransigente.
E cuore di questo programma devono essere due scelte politiche decisive: l'impegno per l'immediata cessazione della partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan; l'impegno per l'immediata abrogazione di tutte le scellerate misure in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista nel nostro paese.
Ma perche' una coalizione antifascista e un programma antifascista possano darsi, occorre che entri in scena un soggetto politico che senza piu' alcuna subalternita' e ambiguita' si ponga come portatore di una proposta politica nonviolenta.
Un soggetto politico che non degeneri subito in nuove burocrazie e vecchi cialtroni, sempiterni beoni e rampicanti dell'ultim'ora, nel machiavellismo degli stenterelli che tanto catastrofico e' stato; un soggetto politico che nasca dall'incontro laico e plurale delle tante esperienze del femminismo, dell'ambientalismo, delle lotte delle e degli sfruttati ed oppressi, che recuperi la corrente calda delle tradizioni di lotta, di solidarieta' e di liberazione datesi negli ultimi due secoli, e che colga la necessita' storica di scegliere la nonviolenza come teoria-prassi adeguata ai compiti dell'ora, che nel quadro della nonviolenza sappia comporre le istanze di giustizia e di liberta', che con la forza della nonviolenza sappia porsi come elemento trainante di una mobilitazione che dal basso contribuisca alla nascita di una coalizione e di un programma antifascista.
Per sconfiggere l'autocrazia berlusconiana.
Per promuovere una politica ecoequosolidale, di pace e di liberazione, femminista, nonviolenta.
Nella concretezza dell'agire, nell'intransigenza della scelta della riforma morale e intellettuale, nella misericordia per tutti i viventi.
21. CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO
Le due decisive questioni: la guerra assassina e il colpo di stato razzista.
Un'alternativa democratica per la legalita' costituzionale, per la pace e i diritti umani, per la civilta' giuridica e la dignita', si costruisce a partire dall'opposizione alla guerra assassina e dall'opposizione al colpo di stato razzista.
Un programma antifascista per sconfiggere il regime berlusconiano ed i suoi complici deve avere al suo cuore la scelta della nonviolenza.
22. MA DUE COSE PRIMA DI TUTTO
Opporsi alla guerra assassina.
Opporsi al colpo di stato razzista.
23. PER LA LIBERAZIONE DEL PREMIO NOBEL PER LA PACE LIU XIAOBO
E' paradossale ed insieme assolutamente rivelatore - apocalittico quindi, se ci si consente l'uso etimologico di quest'antica parola - che lo stato che si avvia palesemente ad essere il piu' potente del mondo (ed e' forse dai tempi dell'impero romano che una tale prospettiva egemonica non si dava) tema a tal punto la forza testimoniale della parola e delle idee di una singola ragionevole persona, come fa il governo cinese che tiene tuttora detenuto l'ultimo premio Nobel per la pace Liu Xiaobo.
Vedi come tutti i soverchiatori e i persecutori, col loro radicale abissale timore finanche di una singola inerme persona, loro malgrado rivelano a fortiori quanto grande e' la potenza ermeneutica e quanto luminosa la dignita' che promana da ogni singolo essere umano.
Se vi fosse una comunita' internazionale degli ordinamenti giuridici, dei popoli e delle persone, ovvero dell'umanita', essa chiederebbe senza esitazioni e senza circonlocuzioni l'immediata piena liberazione di Liu Xiaobo e dei suoi congiunti e sodali anch'essi in varie forme e misure perseguitati per essergli vicini per vincolo naturale e civile o ideale.
Dopo la liberazione di Aung San Suu Kyi in Birmania, sia liberato Liu Xiaobo, siano liberate tutte le persone prigioniere per motivi di coscienza ovunque nel mondo. Nasca finalmente quell'internazionale delle coscienze, ovvero dell'umanita' consapevole della sua essenziale unita' e del suo ineludibilmente comune destino, che fu presagita da tante esperienze di lotta e di pensiero, di solidarieta' e di liberazione, ed infine statuita nel patto delle Nazioni Unite all'indomani della seconda guerra mondiale, dinanzi all'orrore di Auschwitz e di Hiroshima.
Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
La nonviolenza e' in cammino.
La nonviolenza e' l'umanita' in cammino.
24. IL DIRITTO A NON ESSERE UCCISI
Vi e' un diritto che fonda tutti gli altri, senza del quale nessun altro si da'. Il diritto a non essere uccisi. Negato questo diritto, ammessa l'uccisione di un essere umano, crolla ogni difesa dall'irruzione del male che tutto e tutti travolge e annienta.
Se si ammette che qualcuno possa essere ucciso, allora tutti possono essere uccisi.
Se chiedi per te il diritto a vivere, allora a ognuno questo diritto devi riconoscere: rifiutando di uccidere, e aiutando, difendendo, salvando le vite.
Tu non uccidere: e' la legge fondamentale.
25. OPPORSI ALLA GUERRA E AL COLPO DI STATO RAZZISTA
Poiche' la guerra e' sempre crimine contro l'umanita', poiche' il razzismo e' sempre crimine contro l'umanita', poiche' l'essenza di guerra e razzismo e' negare dignita', diritti e vita a degli esseri umani, ebbene, alla guerra e al razzismo ogni essere umano opporsi deve.
Per questo qui ed ora il primo impegno di ogni persona decente deve essere opporsi alla guerra assassina, deve essere opporsi al colpo di stato razzista.
La nonviolenza e' questa scelta: di pace e diritti per tutta l'umanita'; questa scelta e' la politica oggi necessaria, senza di cui non si da' piu' ne' civilta' umana ne' dignita' personale ne' mondo comune.
Vi e' una sola umanita'.
La nonviolenza e' in cammino.
26. CONTRO LA GUERRA, GLI ESERCITI, LE ARMI; CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA
Contro la guerra, gli eserciti, le armi; contro il colpo di stato razzista.
Contro tutte le persecuzioni, contro tutte le uccisioni.
Contro il regime del neofascismo, del potere mafioso, della corruzione.
Per la legalita' che salva le vite.
Per il riconoscimento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.
Per la politica oggi necessaria: femminista, ecologista, nonviolenta.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
27. L'ALTERNATIVA
L'alternativa al regime della corruzione, della guerra e del razzismo si deve fondare sull'impegno contro la corruzione, contro la guerra e contro il razzismo.
L'alternativa al regime della violenza maschilista e patriarcale si deve fondare sull'impegno contro la violenza maschilista e patriarcale.
L'alternativa al regime dei complici della mafia e del neofascismo si deve fondare sull'impegno contro la mafia e contro il fascismo.
L'alternativa al regime della devastazione dell'ambiente e dell'avvelenamento dei viventi si deve fondare sull'impegno contro la devastazione dell'ambiente e contro l'avvelenamento dei viventi.
L'alternativa al regime berlusconiano si deve fondare sulla scelta nitida e intransigente della nonviolenza, per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, per la difesa della biosfera unica casa comune di tutti, per la salvezza della civilta' umana.
Alle persone amiche della nonviolenza il compito di essere, qui e adesso, suscitatrici e promotrici del piu' ampio fronte democratico in difesa della legalita' costituzionale e della dignita' umana, per sconfiggere col voto l'autocrazia berlusconiana, per far cessare la scellerata partecipazione italiana alla guerra, per abrogare tutti gli atti eversivi attraverso cui si e' realizzato il colpo di stato razzista degli hitleriani al potere, per promuovere una politica della legalita' che salva le vite, della solidarieta' che nessuno abbandona, della pace, della dignita' e dei diritti umani per tutti gli esseri umani, della salvaguardia della biosfera.
La politica oggi necessaria: della civilta' umana, femminista ed ecologista, socializzatrice e liberatrice, della scelta della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
28. IL CASO ENAV-FINMECCANICA: UNA CONFERMA
Il caso Enav-Finmeccanica conferma una volta di piu' quali reali interessi iniqui ed illeciti presiedano a parte non irrilevante del business del trasporto aereo.
E quali gruppi di potere affaristici, e con quali operazioni criminali, agiscano in questo ambito.
La magistratura faccia piena luce, e tutti i responsabili di reati siano smascherati e condannati.
*
Una volta di piu' viene confermata la giustezza dell'opposizione al dissennato incremento del trasporto aereo e delle strutture aeroportuali e ai gruppi di interesse che per fini immorali ed illeciti lo promuovono.
Una volta di piu' viene confermata la verita' che difesa del territorio, difesa della salute, difesa della legalita', difesa della democrazia coincidono.
Una volta di piu' viene confermata la necessita' dell'impegno sia dei cittadini che delle istituzioni democratiche per impedire che scellerate cricche di saccheggiatori, devastatori ed inquinatori prevalgano delittuosamente sul bene comune.
29. SIMULACRI
Tutto cio' che proviene dalla televisione e' menzogna. Una volta lo sapevamo tutti, ora lo ricordiamo solo noi vecchiacci della prima internazionale.
Dei crimini del regime berlusconiano non abbiamo bisogno che ce ne parlino i funzionari Usa nelle loro corrispondenze semiriservate: ne sappiamo molto piu' di loro, perche' noi viviamo in Italia e del regime razzista e guerrafondaio, corrotto e mafioso, sappiamo tutto cio' che e' essenziale, cio' che e' decisivo: basta aprire gli occhi e saper ragionare col proprio cervello. Una volta questa capacita' l'avevamo quasi tutti, ora la conserviamo solo noi vecchiacci della prima internazionale.
Dell'orrore dell'imperialismo e di tutti gli imperi - anche quelli regionali - ne sappiamo molto piu' degli imbecilli che hanno come unica eterodiretta memoria il gigantesco immondezzaio di internet in cui per ogni perla ci sono montagne di letame. Una volta in molti sapevamo leggere e confrontare e interpretare le sudate carte, e sapevamo che l'affamato deve afferrare innanzitutto il libro come strumento della sua liberazione; ora questa virtu' residua solo in noi vecchiacci della prima internazionale.
Uscire dalla subalternita'. Rompere ogni complicita'. Contrastare ogni ambiguita'.
Al regime della guerra e del colpo di stato razzista occorre opporsi senza esitazioni, senza cedimenti, senza inquinamenti, con la forza della verita', con la scelta della lotta nonviolenta.
Al regime del femminicidio e del patriarcato occorre opporsi senza esitazioni, senza cedimenti, senza inquinamenti, con la forza della verita', con la scelta della lotta nonviolenta.
Al regime dell'ecocidio e delle mafie occorre opporsi senza esitazioni, senza cedimenti, senza inquinamenti, con la forza della verita', con la scelta della lotta nonviolenta.
Solo la nonviolenza combatte la menzogna.
Solo la nonviolenza contrasta la violenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 63 del 4 marzo 2011
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