Telegrammi. 475
- Subject: Telegrammi. 475
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- Date: Wed, 23 Feb 2011 00:55:40 +0100 (CET)
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 475 del 23 febbraio 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Sommario di questo numero:
1. Olutosin Oladosu Adebowale: Una lettera a Michelle Bachelet, direttrice dell'Agenzia Donne delle Nazioni Unite
2. Peppe Sini: Coi popoli in lotta contro i poteri assassini. Per la scelta della nonviolenza
3. Paola Baglioni. In memoria di Jochen Lorentzen
4. Ancora una lettera aperta al Prefetto di Viterbo
5. Alcune poesie di Wislawa Szymborska
6. Un incontro di accostamento alla nonviolenza a Montefiascone
7. Si e' svolto il 22 febbraio a Viterbo un incontro di studio
8. Per sostenere il Movimento Nonviolento
9. "Azione nonviolenta"
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'
1. APPELLI. OLUTOSIN OLADOSU ADEBOWALE: UNA LETTERA A MICHELLE BACHELET, DIRETTRICE DELL'AGENZIA DONNE DELLE NAZIONI UNITE
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento del 4 febbraio 2011.
Olutosin Oladosu Adebowale e' un'attivista nigeriana per i diritti umani]
Cara Michelle Bachelet,
le donne non le si ascolta, ed alle nostre opinioni non si da' ne' riconoscimento ne' rispetto. Le donne in tutto il mondo attraversano esperienze diverse, e sanno come risolvere al meglio i propri problemi. Legga le nostre lettere. La questione e' urgente. Abbiamo bisogno della nostra saggezza collettiva.
E' con il cuore dolente che le ripeto cio' che ha gia' letto o visto: nei nostri paesi, una donna e' una cittadina di seconda classe. Se una bimba sopravvive all'infanticidio femminile in India, puo' non sopravvivere in Thailandia, dove la pratica e' ritenuta accettabile. Se riesce a raggiungere i dieci anni d'eta', puo' essere venduta all'industria del sesso.
Una bambina che sopravvive a questa tragedia in Thailandia o in India, puo' non sopravvivere in Pakistan o in Nepal, dove le bambine sono tenute nei bordelli assieme ai serpenti, sino a che vengono costrette con il terrore a sottomettersi ai loro carcerieri.
Lei riesce ad immaginare il tradimento provato da una bambina che vede i suoi genitori venderla come schiava? Riesce ad immaginare una piccola a cui e' stato detto che questo nuovo zio la iscrivera' ad una scuola di Mumbai, riesce a vederla mentre saluta la madre con la mano e poi si sveglia in un albergo? E' la forma peggiore di tradimento che si possa sperimentare, ed i rappresentanti delle forze dell'ordine spesso sono a conoscenza di tutta la faccenda, e la favoreggiano. Persino nel mondo cosiddetto sviluppato alle donne non sono risparmiate le aggressioni sessuali e i pestaggi dai mariti.
Le bambine che sopravvivono ai matrimoni precoci nella Nigeria del nord non sopravvivono alle fistole vescico-vaginali, una condizione devastante causata dai parti precoci che pure sarebbe curabile. E' una condizione dolorosa, ma la sofferenza fisica non e' comparabile alla sofferenza causata dal rigetto che la bambina subisce da parte della sua famiglia e di suo marito, che e' vecchio abbastanza per essere suo nonno.
Anche la mutilazione genitale femminile e' dolorosa. Lo so perche' ne ho fatto esperienza di persona. Ma non e' paragonabile al dolore che ho provato quando sono stata accusata di aver permesso ad un uomo di stuprarmi.
Cara Michelle,
lei lo sa che senza tre testimoni un caso di stupro e' chiuso, nella Nigeria del nord? Lo sa che molti dei nostri leader sono sposati a bambine? Uno dei nostri senatori ha preso in moglie una tredicenne egiziana l'anno scorso. Un altro leader ha divorziato ormai 17 volte, perche' per le leggi "islamiche" un uomo che e' stanco della moglie puo' dire "Divorzio da te, divorzio da te, divorzio da te": questa formula ripetuta tre volte ed il matrimonio e' finito. Una donna puo' dirlo quante volte vuole, e farebbe lo stesso se lo cantasse: non puo' divorziare.
Vede il modo in cui la religione e' usata per perpetuare la diseguaglianza di genere? Una donna non puo' godere di eguaglianza nelle nostre societa'. Si dice che un maschietto valga cinque femminucce. Lei lo sa che le mucche valgono di piu' delle bambine? La diseguaglianza affligge la nostra psiche, ci sentiamo completamente prive di valore. Visto che non c'e' richiesta di bambine, nei nostri paesi, non ne facciamo scorta. Al momento, ci sono circa 5.000 bambine nigeriane vendute come schiave in Mali. Ma ce ne sono ancora di piu' in Italia e in Spagna.
La preferenza per i maschi e' vantata e propagandata anche dai nostri leader politici. Non ho ancora visto le donne corrompere, mutilare o uccidere per raggiungere una posizione politica. Ma durante le primarie nigeriane del 2010 c'era una sola candidata alla presidenza, Sarah Jibril, ed ha ottenuto un solo voto sui circa 300 disponibili.
Ci sara' eguaglianza, nelle nostre nazioni, quando vi sara' un'eguale quota di donne e di uomini nei nostri parlamenti ed un'eguale quota di femmine e maschi nelle nostre scuole. O quando lo stesso numero di bambini e bambine saranno forzati a matrimoni precoci e venduti come schiavi sessuali, quando lo stesso numero di infanti maschi e femmine saranno soppressi, quando la percentuale di maschi e femmine che lasciano la scuola senza diplomarsi sara' uguale, quando lo stesso numero di ragazzi e di ragazze saranno espulsi da scuola perche' un compagno di studi o un insegnante li ha messi incinti. Se mi risponde che questo e' impossibile, allora mettiamo fine completamente a questi vizi e creiamo un mondo pacifico per tutti, femmine e maschi.
Non avevo neppure quattro anni quando mio padre mori'. A mia madre fu negato l'accesso alle proprieta' di mio padre perche' aveva solo figlie. Le fu pure negato l'accesso alle proprieta' di suo padre, perche' una donna non ha diritti ereditari in Nigeria. Le mie due figlie ed io, oggi, siamo disconosciute allo stesso modo. Mia madre mi aveva messo in guardia, ma fino a che non mi sono sposata non ho capito quanto poco valevo. Sono sposata da dieci anni, ormai, e non mi e' mai stato permesso di partecipare alle assemblee familiari: perche' il mio ventre produce solo bambine.
Il mio ventre porta solo femmine e non le scambierei con nessun maschio per nulla al mondo. Non ha idea di quanto dolci siano le mie figlie. Posso parlar loro con gli occhi, e mi capiscono. Posso storcere il naso, e loro sanno cosa significa. Non sono sola, nella mia lotta.
La prego, lei e' la nostra voce. La faccia risuonare. Grazie mille per aver ascoltato le donne e per aver lottato sino ad ora.
Saluti solidali da Olutosin Oladosu Adebowale, Lagos, Nigeria.
2. EDITORIALE. PEPPE SINI: COI POPOLI IN LOTTA CONTRO I POTERI ASSASSINI. PER LA SCELTA DELLA NONVIOLENZA
Le grandi sollevazioni popolari che stanno provocando la caduta di regimi dispotici in alcuni paesi africani suscitano profonde memorie, sincere trepidazioni ed intense speranze. E convocano ad una solidarieta' attiva e concreta con le popolazioni che a mani nude affrontano regimi assassini per chiedere pane e giustizia, come Renzo Tramaglino a Milano.
*
E' ovvio che nessuno puo' prevedere gli esiti di queste lotte: per quelli di noi non piu' giovani il ricordo va immediatamente alla rivoluzione algerina, alla Primavera e all'autunno di Praga, alla strage in piazza delle Tre culture a Citta' del Messico come molti anni dopo in piazza Tien An Men a Pechino, alla caduta dello Scia', al 1989, alla guerra di secessione jugoslava. E sappiamo quindi che nulla e' univoco, nulla e' certo, nulla e' scontato. Puo' vincere la repressione piu' brutale. Ed anche dove la lotta popolare abbatte longeve dittature possono vincere con abile trasformismo le medesime nomeklature corrotte e sanguinarie, ovvero le mafie, il militarismo, o nuovi regimi altrettanto o addirittura vieppiu' corrotti e criminali, sostenuti da fanatismi in se stessi totalitari, o proni a poteri ideologici ed economici che non esitano neppure dinanzi al genocidio. Nulla e' univoco, nulla e' certo, nulla e' scontato. Ma gia' aver vinto la paura e la rassegnazione, gia' l'affrontare a mani nude e a viso aperto regimi armati sino ai denti, gia' questo e' un levarsi dell'umanita' di contro all'inumano.
E pur senza ingenuita' ed illusioni, pur con tutta l'attenzione al contesto e alle dinamiche, alle forze in campo ed ai condizionamenti esterni, e fermo restando il bisogno e il dovere di un'analisi concreta della situazione concreta, tuttavia commuove e persuade questo rimettersi in marcia dei popoli, questo collettivo scendere per le strade a sfidare il potere che opprime, questo mobilitarsi di popoli interi che dai tempi della decolonizzazione non si vedeva svilupparsi in forme cosi' massive, cosi' partecipate, cosi' condivise.
E questa lotta a mani nude per il pane e la giustizia, per la dignita' e i diritti di tutte e tutti, e' gia' in nuce la nonviolenza in cammino.
Che possa sconfiggere le tendenze naziste che agiscono nel mondo attuale.
*
Ed allora sara' anche decisivo il contributo nostro, ovvero cio' che faremo noi che ci troviamo nel versante nord del Mediterraneo.
E quello che dobbiamo fare e' semplice e chiaro.
Primo: recare aiuto al movimento di massa che disarmato si oppone ai poteri corrotti e criminali ed alla loro violenza armata. E questo aiuto sia rigorosamente nonviolento ed esplicitamente a sostegno dei movimenti esplicitamente nonviolenti e per i diritti umani di tutti gli esseri umani, e quindi primariamente e decisivamente ai movimenti delle donne.
Secondo: accogliere ed assistere tutti i profughi, tutti i fuggiaschi, tutti i migranti, tutti: nessun essere umano deve essere abbandonato alla persecuzione, alla schiavitu' e alla morte.
Terzo: contrastare e sconfiggere il regime della corruzione qui, con la forza della verita', della legalita' e della democrazia, con la scelta della nonviolenza.
Quarto: far cessare la partecipazione italiana alla guerra, imporre una politica di smilitarizzazione dei conflitti, di disarmo, di pace con mezzi di pace, nella piu' rigorosa fedelta' al dettato dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana.
Quinto: cacciare il governo criminale e criminogeno che nel nostro paese ha compiuto un colpo di stato razzista, ed abrogare tutte le misure in cui il colpo di stato razzista si e' concretizzato.
Sesto: contrastare e sconfiggere maschilismo e patrarcato. Senza questa lotta non e' possibile affermare la dignita' e i diritti umani di tutti gli esseri umani. E' questo il cuore della lotta politica nell'attuale momento storico: o si contrasta e si sconfigge il maschilismo e il patriarcato, o tutto e' perduto.
Settimo: riaprire quindi una prospettiva socialista e libertaria, femminista ed ecologista nella riflessione e nell'azione politica per la liberazione dell'umanita', per la civilta' contro la barbarie, per la legalita' che salva le vite, per la democrazia che invera i diritti. Ricominciando da Rosa Luxemburg e da Virginia Woolf, da Mohandas Gandhi e da Nelson Mandela, da Ivan Illich e da Murray Bookchin, da Piero Gobetti e da Antonio Gramsci, da Hannah Arendt e da Shirin Ebadi, da Victor Serge e da Guenther Anders, da Franco Basaglia e da Franca Ongaro Basaglia, da Simone Weil e da Simone de Beauvoir, da Luce Irigaray e da Wangari Maathai, da Paulo Freire e da Vandana Shiva.
Chiamiamo nonviolenza in cammino questa prospettiva politica concreta, che invera le promesse del moderno costituzionalismo, che si nutre delle tradizioni forti del movimento operaio e contadino, dell'anticolonialismo e dell'antirazzismo, del femminismo, dell'ecologia.
Ci attendono ardui doveri, difficili passaggi: sara' necessaria tutta l'intransigenza e tutta la misericordia di cui saremo capaci.
La nonviolenza e' in cammino.
3. LUTTI. PAOLA BAGLIONI: IN MEMORIA DI JOCHEN LORENTZEN
[Dalla Casa per la pace di Vicenza (per contatti: casaperlapace at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]
Abbiamo conosciuto Jochen nei primi anni '80, quando ci aiuto' a far conoscere il traning nonviolento in Italia, una pratica che era sorta per facilitare la formazione dei quaccheri americani e dei nonviolenti olandesi, e che ha aiutato il movimento nonviolento, e poi tutto il movimento pacifista degli anni '80, a sperimentare non solo forme di resistenza nonviolente ma anche modi nuovi di comunicare e di fare politica.
Era bello Jochen, in tanti modi. I suoi capelli in cui era imprigionato il sole brillavano nelle giornate di agosto dell'83, durante i blocchi nonviolenti a Comiso. Jochen e' tra i partecipanti al campo internazionale (International Meeting Against Cruise) che manifestano davanti ai cancelli dell'aeroporto Magliocco contro la nuova base missilistica americana. La sua capacita' di mediare, la sua autorevolezza, lo rendono riconoscibile, tanto che viene picchiato, arrestato e poi espulso dall'Italia per la sua attivita'.
Negli anni ha continuato a studiare fino a diventare Associate professor of Business International alla Business School di Copenhagen. Ha insegnato a Copenaghen e poi in Sud Africa. Continuava a mantenere rapporti in Italia con l'Universita' di Firenze.
Proprio mentre stava tenendo un ciclo di lezioni all'Universita' di Pisa il suo cuore l'ha tradito.
E' morto di infarto, a 49 anni, martedi' 15 febbraio mattina.
Chi lo ha amato e conosciuto ha la certezza che il sole continuera' a giocare e a riflettersi nei suoi capelli e nel suo sguardo.
4. DOCUMENTI. ANCORA UNA LETTERA APERTA AL PREFETTO DI VITERBO
[Riceviamo e diffondiamo]
Al Prefetto di Viterbo
e per opportuna conoscenza: al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente della Commissione Europea, ai capigruppo parlamentari della Camera dei Deputati, ai capigruppo parlamentari del Senato della Repubblica, ai capigruppo parlamentari del Parlamento Europeo, al sindaco del Comune di Caprarola, al sindaco del Comune di Ronciglione, al presidente della Provincia di Viterbo, alla presidente della Regione Lazio, a tutti i consiglieri del Comune di Caprarola, a tutti i consiglieri del Comune di Ronciglione, a tutti i consiglieri della Provincia di Viterbo, a tutti i consiglieri della Regione Lazio, alla ministra dell'Ambiente, al ministro dei Beni culturali, al ministro della Salute, alla ministra del Turismo, al commissario europeo all'Ambiente, al commissario europeo alla Salute, ai mezzi d'informazione locali e nazionali
Oggetto: Richiesta di intervento per il risanamento del lago di Vico, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione
*
Gentile Prefetto,
gentili signori,
e' nota la grave situazione delle acque del lago di Vico, sulla quale da tempo e' stato sollecitato un intervento delle competenti istituzioni al fine dell'adozione di urgenti e adeguati provvedimenti per il risanamento del bacino lacustre, per la salubrita' delle acque e la tutela della salute dei cittadini di Caprarola e Ronciglione.
Non risulta tuttavia che i Ministeri variamente competenti abbiano fin qui esercitato una adeguata, tempestiva, efficace azione, ne' che le altre istituzioni anch'esse titolari di specifiche competenze abbiano adottato tutti i provvedimenti necessari ed urgenti: la situazione continua pertanto ad essere assai preoccupante.
*
Un quadro della situazione si evince dall'esposto inviato dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)" al Commissario Europeo all'Ambiente il 24 maggio 2010, che di seguito testualmente riproduciamo:
"Al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Ambiente
e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, ai responsabili dell'Ato 1 - Lazio, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, all'Assessore alla Sanita' della Regione Lazio, al Presidente della Commissione Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati
Oggetto: Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione agli sviluppi della vicenda del lago di Vico dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo.
L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo il 30 marzo 2010 ha presentato un esposto (in allegato) al Ministro dell'Ambiente e al Ministro della Salute sul gravissimo rischio sanitario ed ambientale derivante dal degrado e dall'inquinamento dell'ecosistema del lago di Vico.
L'esposto, oltre a fornire un quadro dettagliato, documentato e circostanziato delle problematiche ambientali e del rischio sanitario determinato dal rapido deterioramento della qualita' delle acque del lago, ha indicato anche le proposte, piu' volte formulate, dell'Isde di Viterbo per l'avvio di una rapida ed efficace bonifica e tutela dell'intero ecosistema lacustre e per garantire acque salubri e potabili alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.
A seguito di questo esposto sono state presentate numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori ed europarlamentari.
L'Isde, in relazione ai piu' recenti sviluppi di questa situazione, intende con il presente documento mettere a disposizione un ulteriore contributo sia di informazione, sia di replica a erronee dichiarazioni altrui e sia di rinnovata proposta di interventi ormai non piu' procrastinabili.
L'attuale situazione ambientale del lago di Vico
Sono evidenti e ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico (presenza di periodiche fioriture dell'alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina tossica e cancerogena, marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e della loro trasparenza, presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nelle acque e nei suoi sedimenti, etc.).
Nella riunione, promossa dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo, svoltasi il 2 marzo 2010, sul tema "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", sono stati presentati dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) -.
Ulteriori risultati di indagine, presentati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo alla riunione svoltasi il 10 maggio 2010 presso il Dipartimento Regionale Rifiuti ed Energia, hanno confermano la presenza di Arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri.
Un recente documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia riferisce i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione (indagine che ha evidenziato la presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito).
Da questo documento emerge che da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati sono stati rilevati valori di Arsenico superiori a quanto previsto dalla normativa in vigore e pertanto il sito militare in prossimita' del lago risulta contaminato.
Questi dati e documenti confermato il degrado e l'inquinamento del lago di Vico e impongono immediate norme di tutela ed interventi di bonifica non piu' rimandabili: riduzione immediata e drastica dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; controllo e verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago; intensificazione dei controlli di tutte le attivita' all'interno della riserva; avvio della bonifica del sito militare Nbc di Ronciglione.
La potabilizzazione delle acque erogate alla popolazioni di Ronciglione e Caprarola
I comuni di Caprarola e Ronciglione utilizzano per la maggior parte acque captate dal lago di Vico.
Le acque in relazione alla loro classificazione devono subire un efficace processo di filtrazione e potabilizzazione prima di essere distribuite alle popolazioni per uso umano.
L'inadeguatezza della filtrazione e quindi della potabilizzazione delle acque distribuite alla popolazioni di Caprarola e Ronciglione risulta evidente da una nota del 4 gennaio 2008, con la quale il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica, sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, in considerazione dei risultati degli esami effettuati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo che evidenziavano la presenza di Cianobatteri - Plankthotrix spp -, proponeva ordinanza di non potabilita' dell'acqua ai sindaci di Caprarola e Ronciglione.
L'inadeguatezza della filtrazione risulta anche da alcuni esami condotti sempre dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nel periodo compreso da marzo 2008 a dicembre 2009, che evidenziano l'abbondante e costante presenza di alghe (Diatomee, Cloroficee e Microflagellati) e in particolare la massiccia presenza di Cianobatteri anche dopo l'esecuzione di lavori di adeguamento dei potabilizzatori nei Comuni lacustri.
Una conferma del pregresso cattivo stato dell'impianto di potabilizzazione nel comune di Ronciglione e' inoltre contenuta in un "Memorandum" redatto in data 23/12/2009 dal Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo; nella relazione tecnica "Verifica delle condizioni tecnico-qualitative dell'acquedotto comunale di Ronciglione - Vt" redatta dalla societa' Sif (Sistema Integrato di Fitodepurazione) e nell'ordinanza n. 12/2010 del sindaco di Ronciglione nella quale si fa addirittura risalire al maggio 2002 il riscontro dell'inadeguatezza dei filtri e quindi il loro non utilizzo.
Le pregresse e le attuali condizioni di funzionamento dei potabilizzatori comunali sembrano pertanto non garantire in modo completo ed efficace la potabilita' delle acque captate dal lago e tale situazione accresce la preoccupazione per il rischio sanitario al quale sono state esposte e sono esposte le popolazioni anche in considerazione della presenza dei nuovi ed eterogenei elementi inquinanti rilevati di recente nelle acque del lago e nei suoi sedimenti.
E' urgente quindi che siano predisposte ed individuate immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l'ospedale di Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali.
E' altresi' necessario avviare, come piu' volte richiesto dall'Isde di Viterbo, uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi da dotare di dearsenificatori per garantire un approvvigionamento idrico di migliore qualita' e sicurezza e che siano posti in opera in tempi brevissimi impianti di filtrazione e potabilizzazione cosiddetti pilota per studiare le migliori tecniche di purificazione dell'acqua in relazione alle peculiari problematiche di degrado ed inquinamento del lago di Vico.
Il monitoraggio della microcistina tossica e cancerogena nelle acque destinate a consumo umano
Il microrganismo Planktothrix rubescens, detta comunemente alga rossa e segnalata dal 2007 nelle acque del lago di Vico, produce numerosi tipi di tossine dette microcistine a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena.
Gli effetti delle microcistine sulle persone e gli animali possono essere cosi' riassunti: epatotossicosi acuta per ingestione diretta; polmoniti allergiche ed epatotossicosi se respirate, nel corso di attivita' ricreative e sportive in sistemi idrici contaminati da alghe in fase di fioritura; promozione di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo (tumori epatici, gastrointestinali, epiteliali).
Le persone possono essere esposte alle tossine attraverso l'ingestione di acqua potabile contaminata, tramite la balneazione, l'inalazione di aerosol durante attivita' ricreative in prossimita' delle aree di fioritura dell'alga, con l'assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque contaminate (la microcistina non e' termolabile), durante i trattamenti di emodialisi.
La fauna ittica che vive nei bacini e negli invasi contaminati e' anch'essa esposta alle tossine cosi' come gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque contaminate dalle microcistine, e le specie vegetali irrigate con le stesse.
La flora e la fauna contaminata da queste microcistine possono divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a far parte della catena alimentare.
Da quanto sopra esposto risulta del tutto evidente che sarebbe stato indispensabile e di grande importanza, a partire dal 2007, un costante monitoraggio della concentrazione e della presenza di questa microcistina nelle acque del lago, nella fauna ittica e soprattutto, e per evidenti motivi di tutela della salute pubblica, nelle acque destinate a consumo umano.
Dalla documentazione in possesso dell'Isde: il Memorandum del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, e un carteggio tra questo stesso Dipartimento, l'Arpa Lazio - sezione di Viterbo e l'Ato1 -Lazio, non risulta che finora sia stato attuato alcun monitoraggio di questa microcistina.
In tre lettere inviate all'Isde dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanita', rispettivamente: n. di protocollo 11/05/2010 - 0020790, n. 11/05/2010 - 0020791 e n. 11/05/2010 - 0020792, si afferma che non esiste alcuna convenzione tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e le amministrazioni comunali di Caprarola e Ronciglione ma che sono stati effettuati finora solo esami estemporanei su alcuni campioni di acqua prelevati il 5 marzo 2010 a Caprarola e il 7 aprile 2010 a Ronciglione, mentre e' iniziata solo dal 15 marzo 2010, e in forma sperimentale, una ricerca "sull'eventuale presenza e rimozione di tossine algali nelle acque da destinare e destinare a consumo umano prelevate dal lago di Vico" ad integrazione di una precedente convenzione sempre tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e l'Ato 1 - Lazio.
Il mancato monitoraggio, dal 2007 ad oggi, della presenza e della concentrazione di questa microcistina tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed in quelle utilizzate nei pubblici esercizi, nelle scuole e per le preparazioni di alimenti ha di fatto determinato una condizione di elevato rischio sanitario derivante dall'esposizione cronica e non quantificata a questa sostanza per le popolazioni e in particolare per i bambini, le donne in gravidanza e i malati.
L'Isde ribadisce l'estrema urgenza dell'avvio del monitoraggio nelle acque destinate a consumo umano di questa sostanza e di tutti gli altri possibili inquinanti, soprattutto di quelli individuati dalle recenti ricerche dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nelle acque e nei sedimenti del lago.
L'Isde, per le ragioni esposte, ribadisce la necessita' e il dovere che gli enti preposti programmino e diano inizio a studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.
L'Arsenico, gli IPA e i metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico
Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia.
Il valore limite ammesso da questo Decreto per l'Arsenico nelle acque destinate a consumo umano e' di 10 microgrammi/litro e solo per continue deroghe regionali e' stato innalzato a 50 microgrammi/litro per i Comuni dell'Alto Lazio appartenenti all'Ato1 - Lazio.
L'arsenico in considerazione della sua cancerogenicita' e tossicita' e della possibile interazione con le altre sostanze tossiche derivanti dal degrado e dall'inquinamento del lago di Vico, dovrebbe essere monitorato con una frequenza di sicuro maggiore rispetto a quanto fatto finora e secondo quanto prescritto e disposto dal D. Lgs. 31/2001 all'art. 8 comma 1, che, in situazioni di criticita' delle acque, impone di aumentare i controlli rispetto a quelli effettuati di routine in modo tale da "garantire la significativa rappresentativita' della qualita' delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II".
I recenti dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di Vico di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) , Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) - costituiscono un'ulteriore e seria preoccupazione per le possibili conseguenze sanitarie e ambientali.
E' del tutto evidente inoltre che devono essere indagate ed individuate provenienza e responsabilita' per le sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di Vico che di norma sono estranee agli ecosistemi lacustri.
L'Isde ritiene necessario ed urgente, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati nei sedimenti del lago, un monitoraggio piu' frequente di tutte le sostanze tossiche che possano essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, in quanto esiste la possibilita' che gli elementi inquinanti presenti nei sedimenti possano essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali anche in concentrazioni dannose per la salute soprattutto se il livello delle acque del lago dovesse essere ridotto.
E' inoltre un dato scientificamente acquisito che piu' elementi tossici e/o cancerogeni possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione delle diverse concentrazioni dei singoli elementi nocivi.
Relativamente all'Arsenico, presente nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico, e' noto che l' Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica questo elemento come cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.
L'assunzione cronica di Arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici quale responsabile anche di patologie cardiovascolari (in particolare della "malattia del piede nero - black foot disease" per compromissione della vascolarizzazione periferica); di neuropatie periferiche; di diabete di tipo 2; di lesioni cutanee (iperpigmentazione ed ipopigmentazione, cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.
L'Isde torna quindi a ribadire la necessita' di un monitoraggio che sia effettuato con maggiore frequenza e su un piu' largo e rappresentativo numero di fonti e punti di distribuzione rispetto a quanto fatto in passato e rispetto al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine in aree non sottoposte a provvedimenti di deroga.
L'informazione ai cittadini
L'Isde, come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31, torna a chiedere la convocazione di assemblee pubbliche, nelle quali i dirigenti del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo insieme ai Sindaci delle due amministrazioni comunali, informino i cittadini sulle problematiche ambientali del lago di Vico e sulle possibili conseguenze sanitarie che ne possono derivare.
E' necessario convocare queste assemblee anche per rispondere alla motivata e crescente preoccupazione dei cittadini di Caprarola e Ronciglione e per dare consigli ed istruzioni per un corretto utilizzo dell'acqua teso a ridurre il rischio sanitario in attesa di interventi risolutivi e definitivi.
Conclusioni
Il lago di Vico e' una risorsa idrica fondamentale per l'intero territorio viterbese oltre ad essere un'area di inestimabile valore paesaggistico, naturalistico ed economico per le tante attivita' legate al turismo.
Il suo attuale inquinamento e degrado sono anche la conseguenza di quella stessa mancanza di legalita' e senso di responsabilita' che ha generato e continua a generare disastri ambientali e sanitari in tante parti d'Italia.
Il lago di Vico deve essere subito protetto, tutelato e risanato e questo e' possibile, come indicato in piu' occasioni dall'Isde, attraverso l'uso di specifiche tecnologie di bonifica, interventi mirati di studio, monitoraggio e l'eliminazione di ogni fonte di inquinamento.
L'Isde chiede un impegno concreto e collegiale perche' si arrivi rapidamente ad una soluzione positiva di questa vicenda nell'interesse della collettivita' e per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale e sanitaria e per la tutela del diritto alla salute per tutte le persone e in particolare per i bambini".
*
Successivamente il Commissario Europeo all'Ambiente e' intervenuto preannunciando che "La Commissione Europea chiedera' alle autorita' italiane di riferire in merito agli ultimi risultati dei controlli effettuati sull'acqua destinata al consumo umano nei comuni di Caprarola e Ronciglione e continuera' a monitorare attentamente l'osservanza della normativa, prendendo all'occorrenza i necessari provvedimenti, tra cui l'eventuale attivazione della procedura di infrazione".
*
Ma la situazione non e' successivamente migliorata: nella seduta del tavolo tecnico istituito dalla Provincia di Viterbo sull'emergenza delle acque del lago di Vico del 7 ottobre 2010 la rappresentante dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha esposto la situazione attuale nei termini che di seguito riportiamo riprendendo la sintesi del suo intervento:
"L'"Associazione italiana medici per l'ambiente" di Viterbo esprime apprezzamento per tutte le iniziative delle istituzioni messe in programma per il risanamento e la tutela dell'ecosistema del lago di Vico ma al tempo stesso deve ribadire la forte preoccupazione per i possibili rischi sanitari connessi al ben documentato degrado della qualita' delle acque del lago.
La maggior parte delle acque erogate dagli acquedotti dei Comuni di Caprarola e Ronciglione sono infatti captate dal lago di Vico e anche recentissimi esami, eseguiti nel mese di agosto 2010 dall'Arpa Lazio continuano ad evidenziare una massiccia e costante presenza di alghe e di cianobatteri, a cui appartiene anche il Plankthotrix rubescens, detto comunemente alga rossa, sia prima che dopo i sistemi di potabilizzazione di Ronciglione e Caprarola.
Questa situazione non permette di garantire in modo sicuro e costante la pulizia e la salubrita' delle acque erogate alle popolazioni, come disposto dal Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/2002, che all'art. 4 afferma: "1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite. 2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano: a) non devono contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana".
Il Servizio igiene alimenti e nutrizione e il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla - della Asl di Viterbo hanno inviato gia' in data 8 luglio 2010 le comunicazioni n. protocollo 34971 e n. protocollo 34972 rispettivamente al sindaco di Caprarola e a quello di Ronciglione, nelle quali chiedevano di adottare le seguenti misure: " a) divieto di uso potabile, cioe' quale bevanda abituale; b) divieto d'incorporazione in alimenti prodotti da industrie alimentari; c) divieto di utilizzo per la cottura di alimenti di consumo familiare e nelle attivita' di ristorazione collettiva..." e invitavano i due sindaci a disporre: "l'espletamento di un approvvigionamento idrico alternativo mediante l'utilizzo di acqua idonea al consumo umano erogata da autobotte al fine di poter garantire un livello essenziale di assistenza alla popolazione, in alternativa alle limitazioni d'uso imposte per l'acqua".
L'"Associazione italiana medici per l'ambiente" torna quindi a chiedere che, per quanto esposto, nel rispetto del principio di precauzione e delle gia' citate comunicazioni dei servizi della Asl di Viterbo, tutte le istituzioni e gli enti preposti avvino al piu' presto interventi e programmi tali da garantire con assoluta certezza acque salubri e pulite ai cittadini di Caprarola e Ronciglione e che, in attesa di questi interventi, sia erogata acqua da fonti alternative a quella lacustre".
*
Alla luce di tutto quanto precede, ci uniamo a quanti - medici e scienziati, servizi pubblici e pubblici amministratori consapevoli, associazioni professionali, movimenti ambientalisti, comitati di cittadini - sollecitano un adeguato, tempestivo, efficace intervento in difesa del diritto alla salute della popolazione locale e per il risanamento dell'ecosistema lacustre.
Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione, distinti saluti,
*
le persone partecipanti all'incontro di formazione alla nonviolenza svoltosi domenica 20 febbraio 2011 presso il centro sociale "Valle Faul" di Viterbo
Viterbo, 22 febbraio 2011
Per comunicazioni: partecipanti agli incontri di formazione alla nonviolenza presso il centro sociale "Valle Faul", strada Castel d'Asso snc, 01100 Viterbo, e-mail: viterbooltreilmuro at gmail.com, e anche: "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: nbawac at tin.it
5. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI WISLAWA SZYMBORSKA
[Riproponiamo ancora una volta le seguenti poesie estratte da Wislawa Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009, a cura di Pietro Marchesani.
Wislawa Szymborska, poetessa, premio Nobel per la letteratura 1996, e' nata a Bnin, in Polonia, nel 1923; ha studiato lettere e sociologia a Cracovia, dove risiede; dal 1953 al 1981 collaboro' alla rivista "Vita letteraria", nel 1980, sotto lo pseudonimo di Stancykowna, alle riviste "Arka" e "Kultura"; oltre al Nobel ha ricevuto per la sua opera poetica altri importanti riconoscimenti: nel 1954 il Premio per la letteratura Citta' di Cracovia, nel 1963 il Premio del ministero della cultura polacco, nel 1991 il Premio Goethe, nel 1995 il Premio Herder e la Laurea ad honorem dell'Universita' di Poznan "Adam Mickiewicz", nel 1996 il Premio "Pen - Book of the Month Club Translation Prize". Tra le opere di Wislawa Szymborska in edizione italiana: La fiera dei miracoli, Scheiwiller, Milano 1994; Gente sul ponte, Scheiwiller, Milano 1996; La fine e l'inizio, Scheiwiller, Milano 1997; Trittico: tre poesie di Wislawa Szymborska, tre collage di Alina Kaczylska, Scheiwiller, Milano 1997; 25 poesie, Mondadori, Milano 1998; Vista con granello di sabbia, Adelphi, Milano 1998; Taccuino d'Amore, Scheiwiller, Milano 2002; Discorso all'Ufficio oggetti smarriti, Adelphi, Milano 2004; La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009]
Vietnam
Donna, come ti chiami? - Non lo so.
Quando sei nata, da dove vieni? - Non lo so.
Perche' ti sei scavata una tana sottoterra? - Non lo so.
Da quando ti nascondi qui? - Non lo so.
Perche' mi hai morso la mano? - Non lo so.
Sai che non ti faremo del male? - Non lo so.
Da che parte stai? - Non lo so.
Ora c'e' la guerra, devi scegliere. - Non lo so.
Il tuo villaggio esiste ancora? - Non lo so.
Questi sono i tuoi figli? - Si'.
*
Discorso all'Ufficio oggetti smarriti
Ho perso qualche dea per via dal Sud al Nord,
e anche molti dei per via dall'Est all'Ovest.
Mi si e' spenta per sempre qualche stella, svanita.
Mi e' sprofondata nel mare un'isola, e un'altra.
Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli,
chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio.
Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva
e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza.
Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe,
me ne uscivo di senno piu' e piu' volte.
Da tempo ho chiuso su tutto cio' il mio terzo occhio,
ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde.
Perduto, smarrito, ai quattro venti se n'e' volato.
Mi stupisco io stessa del poco di me che e' restato:
una persona singola per ora di genere umano,
che ha perso solo ieri l'ombrello sul treno.
*
Sulla morte senza esagerare
Non s'intende di scherzi,
stelle, ponti,
tessiture, miniere, lavoro dei campi,
costruzione di navi e cottura di dolci.
Quando conversiamo del domani
intromette la sua ultima parola
a sproposito.
Non sa fare neppure cio'
che attiene al suo mestiere:
ne' scavare una fossa,
ne' mettere insieme una bara,
ne' rassettare il disordine che lascia.
Occupata a uccidere,
lo fa in modo maldestro,
senza metodo ne' abilita'.
Come se con ognuno di noi stesse imparando.
Vada per i trionfi,
ma quante disfatte,
colpi a vuoto
e tentativi ripetuti da capo!
A volte le manca la forza
di far cadere una mosca in volo.
Piu' d'un bruco
la batte in velocita'.
Tutti quei bulbi, baccelli,
antenne, pinne, trachee,
piumaggi nuziali e pelame invernale
testimoniano i ritardi
del suo ingrato lavoro.
La cattiva volonta' non basta
e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni
e', almeno finora, insufficiente.
I cuori battono nelle uova.
Crescono gli scheletri dei neonati.
Dai semi spuntano le prime due foglioline,
e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.
Chi ne afferma l'onnipotenza,
e' lui stesso la prova vivente
che essa onnipotente non e'.
Non c'e' vita
che almeno per un attimo
non sia stata immortale.
La morte
e' sempre in ritardo di quell'attimo.
Invano scuote la maniglia
d'una porta invisibile.
A nessuno puo' sottrarre
il tempo raggiunto.
*
La fine e l'inizio
Dopo ogni guerra
c'e' chi deve ripulire.
In fondo un po' d'ordine
da solo non si fa.
C'e' chi deve spingere le macerie
ai bordi delle strade
per far passare
i carri pieni di cadaveri.
C'e' chi deve sprofondare
nella melma e nella cenere,
tra le molle dei divani letto,
le schegge di vetro
e gli stracci insanguinati.
C'e' chi deve trascinare una trave
per puntellare il muro,
c'e' chi deve mettere i vetri alla finestra
e montare la porta sui cardini.
Non e' fotogenico,
e ci vogliono anni.
Tutte le telecamere sono gia' partite
per un'altra guerra.
Bisogna ricostruire i ponti
e anche le stazioni.
Le maniche saranno a brandelli
a forza di rimboccarle.
C'e' chi, con la scopa in mano,
ricorda ancora com'era.
C'e' chi ascolta
annuendo con la testa non mozzata.
Ma presto li' si aggireranno altri
che troveranno il tutto
un po' noioso.
C'e' chi talvolta
dissotterrera' da sotto un cespuglio
argomenti corrosi dalla ruggine
e li trasportera' sul mucchio dei rifiuti.
Chi sapeva
di che si trattava,
deve far posto a quelli
che ne sanno poco.
E meno di poco.
E infine assolutamente nulla.
Sull'erba che ha ricoperto
le cause e gli effetti,
c'e' chi deve starsene disteso
con una spiga tra i denti,
perso a fissare le nuvole.
*
L'odio
Guardate com'e' sempre efficiente,
come si mantiene in forma
nel nostro secolo l'odio.
Con quanta facilita' supera gli ostacoli.
Come gli e' facile avventarsi, agguantare.
Non e' come gli altri sentimenti.
Insieme piu' vecchio e piu' giovane di loro.
Da solo genera le cause
che lo fanno nascere.
Se si addormenta, il suo non e' mai un sonno eterno.
L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.
Religione o non religione -
purche' ci si inginocchi per il via.
Patria o no -
purche' si scatti alla partenza.
Anche la giustizi va bene all'inizio.
Poi corre tutto solo.
L'odio. L'odio.
Una smorfia di estasi amorosa
gli deforma il viso.
Oh, quegli altri sentimenti -
malaticci e fiacchi.
Da quando la fratellanza
puo' contare sulle folle?
La compassione e' mai
giunta prima al traguardo?
Il dubbio quanti volenterosi trascina?
Lui solo trascina, che sa il fatto suo.
Capace, sveglio, molto laborioso.
Occorre dire quante canzoni ha composto?
Quante pagine ha scritto nei libri di storia?
Quanti tappeti umani ha disteso
su quante piazze, stadi?
Diciamoci la verita':
sa creare bellezza.
Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.
Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.
Innegabile e' il pathos delle rovine
e l'umorismo grasso
della colonna che vigorosa le sovrasta.
E' un maestro del contrasto
tra fracasso e silenzio,
tra sangue rosso e neve bianca.
E soprattutto non lo annoia mai
il motivo del lindo carnefice
sopra la vittima insozzata.
In ogni istante e' pronto a nuovi compiti.
Se deve aspettare, aspettera'.
Lo dicono cieco. Cieco?
Ha la vista acuta del cecchino
e guarda risoluto al futuro
- lui solo.
*
La veglia
La veglia non svanisce
come svaniscono i sogni.
Nessun brusio, nessun campanello
la scaccia,
nessun grido ne' fracasso
puo' strapparci da essa.
Torbide e ambigue
sono le immagini nei sogni,
il che puo' spiegarsi
in molti modi.
La veglia significa la veglia
ed e' un enigma maggiore.
Per i sogni ci sono chiavi.
La veglia si apre da sola
e non si lascia sbarrare.
Da essa si spargono
diplomi e stelle,
cadono giu' farfalle
e anime di vecchi ferri da stiro,
berretti senza teste
e cocci di nuvole.
Ne viene fuori un rebus
irrisolvibile.
Senza di noi non ci sarebbero sogni.
Quello senza cui non ci sarebbe veglia
e' ancora sconosciuto,
ma il prodotto della sua insonnia
si comunica a chiunque
si risvegli.
Non i sogni sono folli,
folle e' la veglia,
non fosse che per l'ostinazione
con cui si aggrappa
al corso degli eventi.
Nei sogni vive ancora
chi ci e' morto da poco,
vi gode perfino di buona salute
e ritrovata giovinezza.
La veglia depone davanti a noi
il suo corpo senza vita.
La veglia non arretra d'un passo.
La fugacita' dei sogni fa si'
che la memoria se li scrolli di dosso facilmente.
La veglia non deve temere l'oblio.
E' un osso duro.
Ci sta sul groppone,
ci pesa sul cuore,
sbarra il passo.
Non le si puo' sfuggire,
perche' ci accompagna in ogni fuga.
E non c'e' stazione
lungo il nostro viaggio
dove non ci aspetti.
*
Le tre parole piu' strane
Quando pronuncio la parola Futuro,
la prima sillaba gia' va nel passato.
Quando pronuncio la parola Silenzio,
lo distruggo.
Quando pronuncio la parola Niente,
creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.
*
Contributo alla statistica
Su cento persone:
che ne sanno sempre piu' degli altri
- cinquantadue;
insicuri a ogni passo
- quasi tutti gli altri;
pronti ad aiutare,
purche' la cosa non duri molto
- ben quarantanove;
buoni sempre,
perche' non sanno fare altrimenti
- quattro, be', forse cinque;
propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;
viventi con la continua paura
di qualcuno o qualcosa
- settantasette;
dotati per la felicita'
- al massimo poco piu' di venti;
innocui singolarmente,
che imbarbariscono nella folla
- di sicuro piu' della meta';
crudeli,
se costretti dalle circostanze
- e' meglio non saperlo
neppure approssimativamente;
quelli col senno di poi
- non molti di piu'
di quelli col senno di prima;
che dalla vita prendono solo cose
- quaranta,
anche se vorrei sbagliarmi;
ripiegati, dolenti
e senza torcia nel buio
- ottantatre'
prima o poi;
degni di compassione
- novantanove;
mortali
- cento su cento.
Numero al momento invariato.
*
Fotografia dell'11 settembre
Sono saltati giu' dai piani in fiamme -
uno, due, ancora qualcuno
sopra, sotto.
La fotografia li ha fissati vivi,
e ora li conserva
sopra la terra verso la terra.
Ognuno e' ancora un tutto
con il proprio viso
e il sangue ben nascosto.
C'e' abbastanza tempo
perche' si scompiglino i capelli
e dalle tasche cadano
gli spiccioli, le chiavi.
Restano ancora nella sfera dell'aria,
nell'ambito di luoghi
che si sono appena aperti.
Solo due cose posso fare per loro -
descrivere quel volo
e non aggiungere l'ultima frase.
*
Tutto
Tutto -
una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta fra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla,
di concentrare, includere, contenere e avere.
E invece e' soltanto
un brandello di bufera.
*
Esempio
Una bufera
di notte ha strappato tutte le foglie dell'albero
tranne una fogliolina,
lasciata
a dondolarsi in un a solo sul ramo nudo.
Con questo esempio
la Violenza dimostra
che certo -
a volte le piace scherzare un po'.
*
Vermeer
Finche' quella donna del Rijksmuseum
nel silenzio dipinto e in raccoglimento
giorno dopo giorno versa
il latte dalla brocca nella scodella,
il Mondo non merita
la fine del mondo.
6. INCONTRI. UN INCONTRO DI ACCOSTAMENTO ALLA NONVIOLENZA A MONTEFIASCONE
Martedi' 22 febbraio 2011 si e' svolto a Montefiascone (Vt) un incontro di studio di accostamento alla nonviolenza.
All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati l'opera di Ernesto Cardenal, Oracion por Marilyn Monroe; il saggio di Immanuel Kant, Per la pace perpetua. Un progetto filosofico; il libro biblico di Giona.
7. INCONTRI. SI E' SVOLTO IL 22 FEBBRAIO A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO
Nella serata di martedi' 22 febbraio 2011 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace", si e' svolto un incontro di studio.
Argomento dell'incontro una riflessione d'insieme sulla storia del XIX e XX secolo, particolarmente alla luce di alcune delle categorie storiografiche e della fondamentale opera metodologica e testimoniale di Marc Bloch.
L'incontro si e' svolto nell'ambito di un'iniziativa di promozione del diritto allo studio in corso da mesi.
8. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Sostenere economicamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.
Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
9. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
10. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Strumenti di lavoro
- AA. VV., Dizionario degli interpreti musicali (musica classica e operistica), Utet, Torino 1983-1990, 1993, Tea, Milano 1993, pp. XVIII + 666.
- AA. VV., Lexicon. Dizionario dei teologi, Piemme, Casale Monferrato (Al) 1998, pp. 1422.
11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
12. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 475 del 23 febbraio 2011
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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