Coi piedi per terra. 387



 

===================

COI PIEDI PER TERRA

===================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 387 del 17 ottobre 2010

 

In questo numero:

1. Enrico Peyretti: Un invito e un augurio al congresso del Movimento Nonviolento

2. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Angelo Bertani

3. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Alessandro Capuzzo

4. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Piero P. Giorgi

5. Alcune interviste ed alcuni interventi sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia

6. Giuliano Pontara: Porre un argine alla offerta di violenza in tv

7. Silvia Vegetti Finzi: La sfida

8. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. EDITORIALE. ENRICO PEYRETTI: UN INVITO E UN AUGURIO AL CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

[Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per questo intervento di invito e di augurio al XXIII congresso del Movimento Nonviolento che si svolgera' a Brescia tra il 29 ottobre e il primo novembre 2010.

Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.serenoregis.org, www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68; una recente ampia intervista e' nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 264]

 

Cari amici della nonviolenza,

tutti quelli che possono partecipino al congresso di Brescia del Movimento Nonviolento.

Io mando un augurio, non potendo venire per l'impegno preso in precedenza con un bel gruppo di ricerca spirituale, convergente con la nostra, che s'incontra periodicamente a Camaldoli.

Credo che riflessioni e linee d'impegno della "nonviolenza per la citta' aperta", da sempre nostro lavoro, avranno a Brescia un bel momento positivo.

Nel manifesto avrei visto bene, oltre la torre civica e la chiesa cristiana, anche un minareto e uno stupa per la pace.

I temi sono grandi, ma sono pure costruiti dai passi quotidiani di ciascuno:

- l'osceno cruento spettacolo della guerra da interrompere nelle menti e nelle mani dei popoli e della politica, trasformando i conflitti in costruttivi e inventivi dialoghi tra le culture e i popoli umani;

- l'economia da restituire alla vita dell'umanita' e della terra, togliendola alla rapina dei profitti violenti;

- i poteri di ogni tipo da sottoporre ai limiti e controlli dei diritti umani, dei mezzi democratici, da rigenerare e da dstribuire tra tutti (il "potere di tutti"), da restituire ai deprivati;

- l'educazione e la scuola viste e sostenute come prima impresa, produttrice di umanita', in una societa' civile;

- la convivenza da ricostruire nel ripudio del razzismo e delle superbie culturali, nella "fecondazione reciproca" (termine di Panikkar) tra culture e religioni;

- la politica, ora ostaggio di banditi, che va praticata secondo il principio "per tutti e non per se'";

- la collaborazione necessaria tra tutte le associazioni e movimenti nonviolenti, per una crescita di valore e di presenza della nonviolenza culturale e politica.

Buon lavoro, con fiducia e tenacia.

Buona salute, buon coraggio, buona resistenza, buona speranza!

 

2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ANGELO BERTANI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Angelo Bertani.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Per un profilo di Angelo Bertani si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Angelo Bertani: Direi che la nonviolenza e' la "vita secondo lo Spirito". Non basta infatti pensare alla mancanza, al rifiuto della violenza, alla costruzione della pace e della fraternita'. Il fatto e' che queste parole in concreto hanno contenuti assai differenti secondo le persone e le circostanze; e invece troppo spesso ciascuno di noi e' convinto che per se' e per gli altri c'e' un modo definito e stabile di essere nonviolenti. In tal modo rischiamo noi stessi di essere violenti; oppure melliflui e insinceri; e cio' avviene di frequente e spiega la difficolta' della nonviolenza a diffondersi e ad essere, per quanto possibile, "efficace". Dicendo "vita secondo lo Spirito" intendo la necessita' di uscire in qualche modo da se stessi; di ascoltare la Parola (quella del Libro, quella nella Storia e nella Coscienza) e di lasciarsi abitare dall'amore, dalla grazia-gratuita'; accettare di inserirsi in una dinamica del provvisorio che non sai dove ti porta; sapere e accettare che le forme esteriori della nonviolenza possono anche esser diverse. Vivere secondo lo Spirito naturalmente non si fa di solito da soli, ma impegna ad entrare in un contesto interpersonale, direi in un "ambiente divino". Se uno ci riesce, almeno in parte, e' gia' in grado di cambiare il mondo. Gesu', Francesco, Gandhi sono esempi trasparenti perche' radicali e dunque efficaci. Noi troppo spesso ne facciamo un'ideologia, un tema quasi di scontro e di condanna verso gli altri; e tuttavia la buona volonta' di chi sceglie la nonviolenza anche se la incarna in maniera insufficiente... e' ben meglio di chi crede ancora che la violenza possa esser levatrice di un mondo nuovo e/o migliore.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Angelo Bertani: Ho gia' fatto tre nomi illustri. Altri si trovano su libri e giornali. Vorrei dire che ho conosciuto tante persone eroicamente nonviolente; persone umili, silenziose che hanno accettato e trasfigurato, ma anche a volte cambiato visibilmente, tante situazioni difficili: in famiglia, sul lavoro, per strada, in ospedale... Devo dire, e lo dico con gioia e ammirazione, che la maggior parte di queste persone sono donne. L'uso poi del termine personalita' mi sembra inadatto: di solito le personalita' lo sono diventate perche' non erano proprio discepole della nonviolenza. Non proprio persone miti, accoglienti, col grembiule. E il termine "personalita'" evoca un mondo diverso da quello in cui ho riconosciuto soprattutto la nonviolenza.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Angelo Bertani: Oltre ai maestri riconosciuti della nonviolenza direi, se gia' non vi sono ricompresi, gli scritti di Carlo de Foucauld e Vittorio Bachelet. E aggiungerei - spero di non sorprendere nessuno - Aldo Moro. E consiglierei di leggere non solo i testi o i passi esplicitamente sul rifiuto della violenza, ma anche altri scritti perche' la nonviolenza e' lo spirito e il frutto di un pensiero, di un progetto di vita e di una visione del mondo.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Angelo Bertani: Faccio fatica a rispondere. Certo meritano ogni sostegno gli organismi e le associazioni che fanno della nonviolenza il loro distintivo esplicito. Ma lo meritano anche tutte quelle realta' ed esperienze che si piegano nel servizio, nella mitezza e nella fedelta' perche' e' cosi' che si affermano i valori; ed e' cosi' che si costruisce, si ri-crea il mondo nonviolento.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Angelo Bertani: Da giovane sono stato in Fuci, poi Meic e Azione cattolica con Bachelet e Monticone. Come giornalista mi sono occupato di "Ricerca", "Coscienza", "Avvenire", "Segno Sette", "Jesus", "Famiglia Cristiana", "Europa"; ho collaborato anche a vari periodici e riviste, da "Appunti" a "Servitium", da "Adista" a "Evangelizzare". Da alcuni anni sono pensionato e per ora nonno di due nipotine. Negli anni '70-'80 ho fatto per nove anni il segretario della Commissione Giustizia e Pace della Cei.

 

3. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ALESSANDRO CAPUZZO

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Alessandro Capuzzo.

Per un profilo di Alessandro Capuzzo si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Alessandro Capuzzo: Riprendo la definizione ricordata da Alberto L'Abate: "Il termine piu' giusto e che mi corrisponde meglio e' la traduzione del termine Satyagraha fatta da don Sirio Politi, che l'aveva tradotto come il titolo del suo giornaletto, 'Lotta come Amore'. Queste tre parole mostrano bene il collegamento tra le 'mani' della nonviolenza, l'azione diretta nonviolenta (lotta) e il progetto costruttivo (amore)". Non ho conosciuto don Sirio Politi, ma credo che la sintesi trovata sia pressoche' perfetta, comprensibile da tutti, ed evangelica. L'accostamento fra azione diretta e progetto costruttivo, ne rende pratica la comprensione.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Alessandro Capuzzo: Essendo triestino e facendo parte del Comitato pace convivenza e solidarieta' che prende il suo nome, esprimo un tributo particolare a Danilo Dolci, italo-sloveno di Sezana (la z si legge come la j francese) tre volte candidato al premio Nobel per la pace per il lavoro di emancipazione ed opposizione nonviolenta alla mafia condotto in Sicilia fra la gente (nel '24 quando nacque Danilo Sezana era in Italia; dopo il periodo jugoslavo, ora si trova in Slovenia). Praticamente sconosciuto a Trieste, che da Sezana dista una quindicina di chilometri (ma dalla Sicilia piu' di 1500) Danilo sta riguadagnando lentamente considerazione, grazie al lavoro certosino dell'amico Peppino Meli e dell'appassionata traduttrice Jolka Milic. La sua figura e' per noi molto importante, in quanto sintetizza nell'essere italo-sloveno e pacifista, oltre che poeta sociologo architetto e filosofo, lo spirito migliore della gente di confine. Saprete che sul confine orientale d'Italia si sono compiute le piu' orrende nefandezze, e in buona parte per responsabilita' di noi italiani. Ebbene, Danilo seppur non piu' vivente, porta con se' una possibilita' di lenimento per quelle ferite, ormai discretamente lontane ma ancora sanguinanti. Il fatto che la sua riscoperta stia iniziando - assieme - in Italia ed in Slovenia, ne puo' divenire la conferma.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Alessandro Capuzzo: Avendo parlato di Dolci, vorrei citare prima di tutto qualcosa da vedere. La mostra sulla sua vita e il suo lavoro, tratta dall'archivio degli anarchici ragusani e curata da Natale Musarra, consultabile in internet grazie a Francesco Cappello, all'indirizzo www.danilodolci.toscana.it Ne vorremmo curare un'adeguata edizione a stampa per la quale chiediamo la collaborazione di tutti gli interessati. Ma veniamo ai libri. Peppino Meli sta preparando un libro su di lui, mentre Jolka Milic ne ha appena fatto uscire uno bellissimo e completamente bilingue (Non sai scegliere - Ne znas izbirati) edito in sole mille copie dalla Kosovelova knjiznica (biblioteca Kosovel, il maggiore poeta sloveno). Con una selezione accurata di poesie e la cronaca anche fotografica delle visite di Danilo a Sezana, dove ha lasciato una profonda traccia ispirando la nascita del Premio letterario internazionale "Vilenica" (pron. Vileniza) assegnato ogni anno a settembre nella Grotta delle Fate, in Carso. Affiancare l'esperienza di Dolci al Museo della guerra per la pace voluto dal professor Diego de Henriquez, e lasciato in eredita' al Comune di Trieste che mai lo ha valorizzato per le sue reali potenzialita', potrebbe contribuire a determinare un cambio di mentalita', per la citta' e per l'immagine che ne conserva la nazione.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente oggi meritano maggior sostegno, ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Alessandro Capuzzo: Sono d'accordo con L'Abate: le lotte dei vicentini contro il raddoppio della base militare, la lotta contro gli F 35 ed il tentativo dell'Ipri - Rete Corpi Civili di Pace di dar vita ad un fondo unico per la pace, che metta insieme i residui dell'Obiezione di coscienza alle spese militari, con una parte del 5 per mille delle Ong che lo ricevono, per poter realizzare dei seri progetti d'intervento nonviolento in Italia e all'estero. A quanto esposto aggiungerei con priorita' massima la ripresa di un'aggiornata Campagna di Obiezione di coscienza, come proposto anche da Tonino Drago; alla quale dedicare una parte specifica delle energie e dei mezzi di tutti, pacifisti e nonviolenti, individui come associazioni ed enti.

A livello locale, l'ultimo lavoro da noi realizzato e' stato la Giornata Onu della Nonviolenza, il 2 ottobre compleanno del mahatma Gandhi, dolcianamente dedicato alla convivenza attraverso interventi parlati e intermezzi sonori di studenti e docenti, per "Trieste e il liceo musicale: un'opportunita' per cambiare". Da sempre la musica e' considerata strumento di coesione tra le diverse culture, linguaggio universale che valica i confini fra i popoli. Nei territori storicamente complessi la musica puo' essere utile ad oltrepassare antiche divisioni, come dimostrato dal concerto per la pace diretto dal maestro Muti alla presenza dei presidenti di Croazia, Slovenia ed Italia, il 13 luglio in Piazza dell'Unita' d'Italia. Il 2 ottobre al Teatro Basaglia, abbiamo utilizzato il linguaggio universale sonoro per una riflessione sul neonato Liceo musicale, inteso quale possibile occasione di crescita e scambio fra la comunita' italiana e slovena, di Trieste e della regione, con riferimenti oltre che a Danilo Dolci, anche al lavoro di Franca e Franco Basaglia, a 30 anni dalla riforma psichiatrica che porta il loro nome, come lo porta da pochi mesi il teatro che ci ha ospitato. Sempre il 2 ottobre, ma del 2009, e' partita dalla Nuova Zelanda la prima Marcia mondiale per la pace e la nonviolenza, passata significativamente proprio per Sezana e Trieste il 7 novembre scorso.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Alessandro Capuzzo: Mi chiamo Alessandro Capuzzo, ho 56 anni, sono sposato, ho due figli, da piu' di trenta anni sono bidello al Conservatorio "Tartini", dove sono anche Rsu per la Cgil, ho un passato di animatore culturale e musicale giovanile e sono stato fra i fondatori della Lista verde alternativa di Trieste, con esperienze amministrative in Provincia e nel Comune bilingue di S. Dorligo della Valle / Dolina. Ho lasciato la politica dopo la votazione parlamentare per la guerra in Afghanistan, per dedicarmi al movimento per la pace attraverso il citato Comitato "Danilo Dolci" e la Tavola per la pace del Friuli Venezia Giulia.

 

4. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO PIERO P. GIORGI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Piero P. Giorgi.

Per un profilo di Piero P. Giorgi si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista. Il suo sito e': www.pierogiorgi.org]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Piero P. Giorgi: Vivere la nonviolenza significa avere un'idea speciale della natura umana (non violenta per natura), un modo speciale di interagire con le persone secondo l'insegnamento di Gesu' (empatia e amore), un progetto sociale da promuovere secondo la filosofia politica di Gandhi, una grande fiducia nel futuro. Non basta definirla e parlarne.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Piero P. Giorgi: Mohandas K. Gandhi, Vinoba Bhave, Gene Sharp, Johan Galtung.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Piero P. Giorgi: I loro scritti e libri sul loro lavoro.

*

4. Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Piero P. Giorgi: L'analisi della violenza strutturale nella vita quotidiana e formulazione di proposte di soluzioni sociali nonviolente basate sulla disubbidienza all'oppressione commerciale-mediatica, proposte perseguite in pratica attraverso la cittadinanza attiva e la democrazia partecipata, cioe' la Politica del servizio, invece della politica del potere dei partiti.

*

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Piero P. Giorgi: Come biologo ho insegnato e fatto ricerca in neurobiologia e antropologia in diverse universita' del mondo. Da venti anni applico semplici concetti delle mie discipline all'insegnamento sulla pace, superando le barriere tra materie umanistiche e scientifiche. Con altri ho creato la prima laurea in studi sulla pace e il maggior centro di ricerca in Australia (University of Queensland). Ora promuovo una societa' nonviolenta in Italia (www.neotopia.it) e sono professore associato presso l'University of Otago (Dunedin, New Zealand). Ultimo libro: Violenza inevitabile. Una menzogna moderna, Jaca Book, Milano 2008.

 

5. MATERIALI. ALCUNE INTERVISTE ED ALCUNI INTERVENTI SULLA SITUAZIONE DELLA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA

 

Di seguito riportiamo l'elenco delle interviste e degli interventi della e sulla inchiesta sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia condotta da Paolo Arena e Marco Graziotti apparsi fin qui su "La nonviolenza e' in cammino" nei mesi da luglio 2010 a oggi (aggiornato al 17 ottobre 2010).

*

- "Telegrammi", n. 240 del 3 luglio 2010: Andrea Cozzo;

- "Telegrammi", n. 242 del 5 luglio 2010: Roberto Malini;

- "Telegrammi", n. 243 del 6 luglio 2010: Leila D'Angelo, Enzo Mazzi;

- "Telegrammi", n. 244 del 7 luglio 2010: Michela De Santis;

- "Telegrammi", n. 245 dell'8 luglio 2010: Norma Bertullacelli, Augusto Cavadi, Franca Guana;

- "Telegrammi", n. 246 del 9 luglio 2010: Michele Meomartino, Sergio Paronetto;

- "Telegrammi", n. 247 del 10 luglio 2010: Paola Mancinelli, Dacia Maraini, Helene Paraskeva;

- "Telegrammi", n. 248 dell'11 luglio 2010: Omero Caiami Persichi, Mimma Ianno' Latorre;

- "Telegrammi", n. 249 del 12 luglio 2010: Benito D'Ippolito, Marco Palombo, Piercarlo Racca, Carlo Schenone, Alberto Castiglione;

- "Telegrammi", n. 250 del 13 luglio 2010: Maria G. Di Rienzo, Roberto Mazzini, Marilena Spriano;

- "Coi piedi per terra", n. 291 del 13 luglio 2010: Laura Tussi (parte prima);

- "Telegrammi", n. 251 del 14 luglio 2010: Paolo Cacciari, Giobbe Santabarbara;

- "Coi piedi per terra", n. 292 del 14 luglio 2010: Mario Di Marco, Laura Tussi (parte seconda e conclusiva);

- "Telegrammi", n. 252 del 15 luglio 2010: Gino Buratti;

- "Telegrammi", n. 253 del 16 luglio 2010: Letizia Lanza, Paolo Predieri;

- "Coi piedi per terra", n. 294 del 16 luglio 2010: Eleonora Bellini, Alessio Di Florio;

- "Telegrammi", n. 254 del 17 luglio 2010: Luisa Mondo, Anselmo Palini;

- "Coi piedi per terra", n. 295 del 17 luglio 2010: Mao Valpiana;

- "Telegrammi", n. 255 del 18 luglio 2010: Benito D'Ippolito, redazionale, Carla Biavati;

- "Coi piedi per terra", n. 296 del 18 luglio 2010: Nicoletta Crocella;

- "Telegrammi", n. 256 del 19 luglio 2010: Raffaele Mantegazza;

- "Telegrammi", n. 257 del 20 luglio 2010: Matteo Renato Dabascio;

- "Telegrammi", n. 258 del 21 luglio 2010: Daniela Musumeci;

- "Telegrammi", n. 260 del 23 luglio 2010: redazionale, Marina Martignone;

- "Telegrammi", n. 261 del 24 luglio 2010: Marilena Salvarezza;

- "Telegrammi", n. 262 del 25 luglio 2010: Peppe Sini, Franca Bimbi, Sonia Giardina, Giorgio Montagnoli;

- "Coi piedi per terra", n. 303 del 25 luglio 2010: Franca Maria Bagnoli;

- "Telegrammi", n. 263 del 26 luglio 2010: Sandro Canestrini, Alberto Camata, Christiana Soccini, Paola Pavese;

- "Telegrammi", n. 264 del 27 luglio 2010: Enrico Peyretti;

- Coi piedi per terra, n. 305 del 27 luglio 2010: Alessandro Colocolli, Carlo Ruta;

- "Telegrammi", n. 266 del 29 luglio 2010: Aristarco Scardanelli;

- "Coi piedi per terra", n. 307 del 29 luglio 2010: Peppe Sini, Pierpaolo Calonaci, Antonino Drago;

- "Telegrammi", n. 267 del 30 luglio 2010: Pasquale Pugliese;

- "Telegrammi", n. 268 del 31 luglio 2010: Burbanzio Malvolenti, Assunta Signorelli;

- "Coi piedi per terra", n. 309 del 31 luglio 2010: Severino Vardacampi, Giannarosa Marino, Francesco Pullia;

- "Telegrammi", n. 269 del primo agosto 2010: Geremia Cattristi;

- "Coi piedi per terra", n. 311 del 2 agosto 2010: Paolo Borsoni;

- "Telegrammi", n. 271 del 3 agosto 2010: Arnaldo Nesti, Giuseppe Anelli, Virginia Del Re;

- "Telegrammi", n. 273 del 5 agosto 2010: Alex Zanotelli;

- "Telegrammi", n. 274 del 6 agosto 2010: Luciano Bonfrate, Nicola Lo Bianco;

- "Telegrammi", n. 275 del 7 agosto 2010: Peppe Sini, Giobbe Santabarbara, Angelo Cavagna;

- "Telegrammi", n. 276 dell'8 agosto 2010: Severino Vardacampi, Pierluigi Consorti;

- "Coi piedi per terra", n. 317 dell'8 agosto 2010: Giobbe Santabarbara, Paolo Macina;

- "Telegrammi", n. 277 del 9 agosto 2010: Nino Lisi;

- "Telegrammi", n. 278 del 10 agosto 2010: Mauro Furlotti, Daniele Lugli;

- "Coi piedi per terra", n. 319 del 10 agosto 2010: Marta Ghezzi;

- "Telegrammi", n. 279 dell'11 agosto 2010: Pia Covre, Paolo Bertagnolli, Vincenzo Puggioni;

- "Telegrammi", n. 280 del 12 agosto 2010: Catiuscia Barbarossa, Tiziano Cardosi, Francesca Fabbri;

- "Telegrammi", n. 281 del 13 agosto 2010: Giovanni Benzoni, Valter Toni, Angela Giuffrida;

- "Telegrammi", n. 282 del 14 agosto 2010: Daria Dibitonto, Achille Scatamacola;

- "Telegrammi", n. 283 del 15 agosto 2010: Vergiliano Scorticossi;

- "Telegrammi", n. 284 del 16 agosto 2010: Giuseppe Moscati;

- "Coi piedi per terra", n. 325 del 16 agosto 2010: Giulio Vittorangeli;

- "Telegrammi", n. 285 del 17 agosto 2010: Gaetano Farinelli, Gloria Gazzeri, Fredo Olivero;

- "Telegrammi", n. 286 del 18 agosto 2010: Generoso Canagliozzi;

- "Coi piedi per terra", n. 327 del 18 agosto 2010: Maria D'Asaro;

- "Telegrammi", n. 288 del 20 agosto 2010: Francesco Comina;

- "Telegrammi", n. 289 del 21 agosto 2010: Osvaldo Caffianchi;

- "Telegrammi", n. 291 del 23 agosto 2010: Crispino Scotolatori, Antonio Vigilante;

- "Telegrammi", n. 292 del 24 agosto 2010: Massimo Grandicelli; Anna Pascuzzo;

- "Telegrammi", n. 295 del 27 agosto 2010: Luigi Sandri;

- Telegrammi", numero 299 del 31 agosto 2010: Michele Boato;

- "Coi piedi per terra", numero 340 del 31 agosto 2010: Patrizia Caporossi, Alessandro Pizzi;

- "Telegrammi", numero 301 del 2 settembre 2010: Francesco de Notaris;

- "Telegrammi", numero 302 del 3 settembre 2010: Wanda Tommasi;

- "Telegrammi", numero 303 del 4 settembre 2010: Vittorio Pallotti;

- "Telegrammi", numero 304 del 5 settembre 2010: Luciano Benini;

- "Telegrammi", numero 306 del 7 settembre 2010: Anna Baluganti;

- "Telegrammi", numero 307 dell'8 settembre 2010: Mariella Cao, Mauro Cereghini, Giovanni Sarubbi;

- "Coi piedi per terra", numero 348 dell'8 settembre 2010: Giampiero Girardi;

- "Telegrammi", numero 312 del 13 settembre 2010: Carla Mariani;

- "Telegrammi", numero 313 del 14 settembre 2010: Luigi Mochi Sismondi; Bruna Peyrot; Francesco Pistolato;

- "Telegrammi", numero 315 del 16 settembre 2010: Zenone Sovilla;

- "Coi piedi per terra", numero 356 del 16 settembre 2010: Giacomo Alessandroni;

- "Telegrammi", numero 316 del 17 settembre 2010: Maria Rosaria Baldin;

- "Coi piedi per terra", numero 357 del 17 settembre 2010: Gianni Tamino;

- "Coi piedi per terra", numero 358 del 18 settembre 2010: Chiara Cavallaro;

- "Telegrammi", numero 318 del 19 settembre 2010: Agostino Letardi;

- "Coi piedi per terra", numero 359 del 19 settembre 2010: Marcello Vigli;

- "Telegrammi", numero 319 del 20 settembre 2010: Marino Marinelli;

- "Telegrammi", numero 322 del 23 settembre 2010: Antonio Mazzeo;

- "Telegrammi", numero 323 del 24 settembre 2010: Itala Ricaldone;

- "Telegrammi", numero 324 del 25 settembre 2010: Giovanni Balacco;

- "Telegrammi", numero 328 del 29 settembre 2010: Gennaro Abele Avalimi; Luca Carlini;

- "Coi piedi per terra", numero 369 del 29 settembre 2010: Annarosa Buttarelli; Peppe Sini;

- "Telegrammi", numero 329 del 30 settembre 2010: Giulio De la Pierre;

- "Coi piedi per terra", numero 370 del 30 settembre 2010: Amerigo Bigagli; Pancrazio Degnente;

- "Coi piedi per terra", numero 371 del primo ottobre 2010: Giuliano Falco;

- "Coi piedi per terra", numero 372 del 2 ottobre 2010: Livio Miccoli;

- "Telegrammi", numero 338 del 9 ottobre 2010: Stella Bertuglia;

- "Coi piedi per terra", numero 381 dell'11 ottobre 2010: Andrea Alessandrini; Onorato Delipomeni;

- "Telegrammi", numero 343 del 14 ottobre 2010: Giancarla Codrignani;

- "Telegrammi", numero 344 del 15 ottobre 2010: Farid Adly; Luciano Capitini; Marinella Correggia;

- "Coi piedi per terra", numero 385 del 15 ottobre 2010: Sergio Albesano;

- "Telegrammi", numero 345 del 16 ottobre 2010: Angela Dogliotti Marasso; Ermete Ferraro; Alberto L'Abate; Silvano Tartarini;

- "Coi piedi per terra", numero 386 del 16 ottobre 2010: Massimo Bonfatti; Alessandro Murgia; Nora Rodriguez;

- "Telegrammi", numero 346 del 17 ottobre 2010: Ivan Bettini; Pietro Lazagna; Nello Margiotta; Antonio Parisella; Fabrizio Truini; Beppe Pavan.

- "Coi piedi per terra", numero 387 del 17 ottobre 2010: Angelo Bertani; Alessandro Capuzzo; Piero P. Giorgi.

 

6. MAESTRI. GIULIANO PONTARA: PORRE UN ARGINE ALLA OFFERTA DI VIOLENZA IN TV

[Da Giuliano Pontara, La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996, pp. 78-79.

Giuliano Pontara e' uno dei massimi studiosi della nonviolenza a livello internazionale, riproduciamo di seguito una breve notizia biografica gia' apparsa in passato sul nostro notiziario (e nuovamente ringraziamo di tutto cuore Giuliano Pontara per avercela messa a disposizione): "Giuliano Pontara e' nato a Cles (Trento) il 7 settembre 1932. In seguito a forti dubbi sulla eticita' del servizio militare, alla fine del 1952 lascia l'Italia per la Svezia dove poi ha sempre vissuto. Ha insegnato Filosofia pratica per oltre trent'anni all'Istituto di filosofia dell'Universita' di Stoccolma. E' in pensione dal 1997. Negli ultimi quindici anni Pontara ha anche insegnato come professore a contratto in varie universita' italiane tra cui Torino, Siena, Cagliari, Padova, Bologna, Imperia, Trento. Pontara e' uno dei fondatori della International University of Peoples' Institutions for Peace (Iupip) - Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace (Unip), con sede a Rovereto (Tn), e dal 1994 al 2004 e' stato coordinatore del Comitato scientifico della stessa e direttore dei corsi. Dirige per le Edizioni Gruppo Abele la collana "Alternative", una serie di agili libri sui grandi temi della pace. E' membro del Tribunale permanente dei popoli fondato da Lelio Basso e in tale qualita' e' stato membro della giuria nelle sessioni del Tribunale sulla violazione dei diritti in Tibet (Strasburgo 1992), sul diritto di asilo in Europa (Berlino 1994), e sui crimini di guerra nella ex Jugoslavia (sessioni di Berna 1995, come presidente della giuria, e sessione di  Barcellona 1996). Pontara ha pubblicato libri e saggi su una molteplicita' di temi di etica pratica e teorica, metaetica  e filosofia politica. E' stato uno dei primi ad introdurre in Italia la "Peace Research" e la conoscenza sistematica del pensiero etico-politico del Mahatma Gandhi. Ha pubblicato in italiano, inglese e svedese, ed alcuni dei suoi lavori sono stati tradotti in spagnolo e francese. Tra i suoi lavori figurano: Etik, politik, revolution: en inledning och ett stallningstagande (Etica, politica, rivoluzione: una introduzione e una presa di posizione), in G. Pontara (a cura di), Etik, Politik, Revolution, Bo Cavefors Forlag,  Staffanstorp  1971, 2 voll., vol. I, pp. 11-70; Se il fine giustifichi i mezzi, Il Mulino, Bologna 1974; The Concept of Violence, Journal of Peace Research , XV, 1, 1978, pp. 19-32; Neocontrattualismo, socialismo e giustizia internazionale, in N. Bobbio, G. Pontara, S. Veca, Crisi della democrazia e neocontrattualismo, Editori Riuniti, Roma 1984, pp. 55-102; tr. spagnola, Crisis de la democracia, Ariel, Barcelona 1985; Utilitaristerna, in Samhallsvetenskapens klassiker, a cura di M. Bertilsson, B. Hansson, Studentlitteratur, Lund 1988, pp. 100-144; International Charity or International Justice?, in Democracy State and Justice, ed. by. D. Sainsbury, Almqvist & Wiksell International, Stockholm 1988, pp. 179-93; Filosofia pratica, Il Saggiatore, Milano 1988; Antigone o Creonte. Etica e politica nell'era atomica, Editori Riuniti, Roma 1990; Etica e generazioni future, Laterza, Bari 1995; tr. spagnola, Etica y generationes futuras, Ariel, Barcelona 1996; La personalita' nonviolenta, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Guerre, disobbedienza civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Breviario per un'etica quotidiana, Pratiche, Milano 1998; Il pragmatico e il persuaso, Il Ponte, LIV, n. 10, ottobre 1998, pp. 35-49; L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006. E' autore delle voci Gandhismo, Nonviolenza, Pace (ricerca scientifica sulla), Utilitarismo, in Dizionario di politica, seconda edizione, Utet, Torino 1983, 1990 (poi anche Tea, Milano 1990, 1992). E' pure autore delle voci Gandhi, Non-violence, Violence, in Dictionnaire de philosophie morale, Presses Universitaires de France, Paris 1996, seconda edizione 1998. Per Einaudi Pontara ha curato una vasta silloge di scritti di Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, nuova edizione, Torino 1996, cui ha premesso un ampio studio su Il pensiero etico-politico di Gandhi, pp. IX-CLXI". Una piu' ampia bibliografia degli scritti di Giuliano Pontara aggiornata fino al 1999 (che comprende circa cento titoli), gia' apparsa nel n. 380 de "La nonviolenza e' in cammino", abbiamo successivamente riprodotto nel n. 121 di "Voci e volti della nonviolenza"]

 

E' chiaro che la grande industria televisiva - alla quale, come ad ogni altra industria, interessa vendere merci, diminuire i costi ed aumentare i profitti - continuera' a negare che vi siano connessioni statisticamente significative tra programmi violenti in tv e violenza nella societa', o addirittura a negare che la tv abbia particolari effetti sui nostri modi di pensare e sui nostri atteggiamenti in generale. Ma e' una risposta ipocrita perche' intanto, guarda caso, vengono spesi centinaia di miliardi nella pubblicita' televisiva proprio al fine di influire sui nostri modi di pensare e reagire, manipolando in maniera piu' o meno sottile le preferenze della gente in modo tale da condizionarla a tener certi comportamenti e ad aumentare la domanda di certe cose, tra l'altro di spettacoli sempre piu' violenti. Poi si giustifica l'aumento di offerta di queste cose e di questi programmi chiamando in causa la sovranita' del consumatore e il rispetto per le sue preferenze!

Stando le cose come sopra ho accennato, si pone naturalmente il problema di come porre un argine alla offerta di violenza in tv...

 

7. MAESTRE. SILVIA VEGETTI FINZI: LA SFIDA

[Da Silvia Vegetti Finzi, Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura e scienza, Mondadori, Milano 1997, 1999, p. 169.

Silvia Vegetti Finzi (Brescia 1938), psicologa, pedagogista, psicoterapeuta, docente universitaria, saggista, e' una prestigiosa intellettuale femminista. Su Silvia Vegetti Finzi dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche (www.emsf.rai.it) riprendiamo la seguente notizia biografica: "Silvia Vegetti Finzi e' nata a Brescia il 5 ottobre 1938. Laureatasi in pedagogia, si e' specializzata in psicologia clinica presso l'Istituto di psicologia dell'Universita' cattolica di Milano. All'inizio degli anni '70 ha partecipato a una vasta ricerca internazionale, progettata dalle Associazioni Iard e Van Leer, sulle cause del disadattamento scolastico. Inoltre ha lavorato come psicoterapeuta dell'infanzia e della famiglia nelle istituzioni pubbliche. Dal 1975 e' entrata a far parte del Dipartimento di Filosofia dell'Universita' di Pavia ove attualmente insegna psicologia dinamica. Dagli anni '80 partecipa al movimento femminista, collaborando con l'Universita' delle donne 'Virginia Woolf' di Roma e con il Centro documentazione donne di Firenze. Nel 1990 e' tra i fondatori della Consulta (laica) di bioetica. Dal 1986 e' pubblicista del 'Corriere della Sera' e successivamente anche di 'Io donna' e di 'Insieme"' Fa parte del comitato scientifico delle riviste: 'Bio-logica', 'Adultita'', 'Imago ricercae', nonche' dell'Istituto Gramsci di Roma, della 'Casa della cultura' di Milano, della 'Libera universita' dell'autobiografia' di Anghiari. Collabora inoltre con le riviste filosofiche 'Aut Aut' e 'Iride'. Molti suoi scritti sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco e spagnolo. E' membro dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, della Societa' italiana di psicologia; della Societe' internationale d'histoire de la psychoanalyse. Nel 1998 ha ricevuto, per i suoi scritti di psicoanalisi, il premio nazionale 'Cesare Musatti', e per quelli di bioetica il premio nazionale 'Giuseppina Teodori'. Sposata con lo storico della filosofia antica Mario Vegetti, ha due figli adulti, Valentina e Matteo. Gli interessi di Silvia Vegetti Finzi seguono quattro filoni: il primo e' volto a ricostruire una genealogia della psicoanalisi da Freud ai giorni nostri, intesa non solo come storia del movimento psicoanalitico ma anche come storia della cultura; il secondo, una archelogia dell'immaginario femminile, intende recuperare nell'inconscio individuale e nella storia delle espressioni culturali, elementi di identita' femminile e materna cancellati dal prevalere delle forme simboliche maschili: a questo scopo ha analizzato i sogni e i sintomi delle bambine, i miti delle origini, i riti di iniziazione femminile nella Grecia classica, le metafore della scienza, l'iconografia delle Grandi Madri; il terzo delinea uno sviluppo psicologico, dall'infanzia all'adolescenza, che tenga conto anche degli apporti psicoanalitici. Si propone inoltre di mettere a disposizione, tramite una corretta divulgazione, la sensibilita' e il sapere delle discipline psicologiche ai genitori e agli insegnanti; il quarto, infine, si interroga sulla maternita' e sugli effetti delle biotecnologie, cercando di dar voce all'esperienza e alla sapienza delle donne in ordine al generare". Tra le opere di Silvia Vegetti Finzi: (a cura di), Il bambino nella psicoanalisi, Zanichelli, Bologna 1976; (con L. Bellomo), Bambini a tempo pieno, Il Mulino, Bologna 1978; (con altri), Verso il luogo delle origini, La Tartaruga, Milano 1982; Storia della psicoanalisi, Mondadori, Milano 1986; La ricerca delle donne (1987); Bioetica, 1989; Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990; (a cura di), Psicoanalisi al femminile, Laterza, Roma-Bari 1992; Il romanzo della famiglia. Passioni e ragioni del vivere insieme, Mondadori, Milano 1992; (con altri), Questioni di Bioetica, Laterza, Roma-Bari 1993; (con Anna Maria Battistin), A piccoli passi. La psicologia dei bambini dall'attesa ai cinque anni, Mondadori, Milano 1994; Freud e la nascita della psicoanalisi, 1994; (con Marina Catenazzi), Psicoanalisi ed educazione sessuale, Laterza, Roma-Bari 1995; (con altri), Psicoanalisi ed identita' di genere, Laterza, Roma-Bari 1995; (con Anna Maria Battistin), I bambini sono cambiati. La psicologia dei bambini dai cinque ai dieci anni, Mondadori, Milano 1996; (con Silvia Lagorio, Lella Ravasi), Se noi siamo la terra. Identita' femminile e negazione della maternita', Il Saggiatore, Milano 1996; (con altri), Il respiro delle donne, Il Saggiatore, Milano 1996; Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura e scienza, Mondadori, Milano 1997; (con altri), Storia delle passioni, Laterza, Roma-Bari 1997; Il fantasma del patriarcato, Alma Edizioni, 1997; (con altri), Fedi e violenze, Rosenberg & Sellier, 1997; (con Anna Maria Battistin), L'eta' incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori, Milano, 2000; Parlar d'amore, Rizzoli, Milano 2003; Silvia Vegetti Finzi dialoga con le mamme, Fabbri, Milano 2004; Quando i genitori si dividono, Mondadori, Milano 2005; Nuovi nonni per nuovi nipoti, Mondadori, Milano 2008; La stanza del dialogo, Casagrande, Bellinzona 2009]

 

Ma ora la sfida e' proprio quella di congiungere il corpo con la mente, la materia con lo spirito, il mondo della vita con quello dei simboli.

 

8. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com

Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

 

===================

COI PIEDI PER TERRA

===================

Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 387 del 17 ottobre 2010

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it