Coi piedi per terra. 386



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 386 del 16 ottobre 2010

 

In questo numero:

1. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Massimo Bonfatti

2. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Alessandro Murgia

3. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Nora Rodriguez

4. Alcune interviste ed alcuni interventi sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia

5. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO MASSIMO BONFATTI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Massimo Bonfatti.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Per un profilo di Massimo Bonfatti si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Massimo Bonfatti: L'atteggiamento piu' intimo e razionale per dare concrete possibilita' all'etica del futuro.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Massimo Bonfatti: Mohandas Gandhi, Danilo Dolci, mons. Tonino Bello, Martin Luther King, Aldo Capitini, don Lorenzo Milani, Johan Galtung.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Massimo Bonfatti: "L'obbedienza non e' piu' una virtu'" di don Milani, "Politica dell'azione nonviolenta" di Gene Sharp.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Massimo Bonfatti: Indipendentemente dall'ambito di intervento ritengo fondamentale la "controinformazione", cioe' azioni per un'informazione libera e democratica (ambiti attualmente piu' importanti: nucleare, conflitti regionali/terrorismo, differenze etniche e religiose).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Massimo Bonfatti: Vive e lavora a Carmagnola (To). Impegnato da decenni in campo sociale, alterna la sua attivita' in campo sanitario con l'attivita' nell'ambito del volontariato. Giornalista pubblicista, diplomato in lingua russa ed esperto di tematiche dell'Europa Centro-orientale e dello spazio post-sovietico, ha fondato nel 2005 l'organizzazione di volontariato per la solidarieta' "Mondo in cammino", di cui e' presidente. Al di la' dei riconoscimenti e dell'affermazione, continua a sostenere che il volontariato debba essere fatto con i piedi, ovvero con la costante presenza nei territori sedi dell'intervento previsto. Per questo ha svolto, e continua a svolgere, diverse missioni in Bielorussia, Russia, Ucraina, Ossezia del Nord, Inguscezia e Cecenia e ha dato vita a diverse iniziative innovative in campo cooperativo e solidaristico nell'Est Europa, fra cui l'accoglienza cooperante e il Progetto Humus per le vittime del fallout di Chernobyl e, nell'ambito del Progetto Kavkas, la campagna "Tutti figli di Noe'" e la prima esperienza mondiale di accoglienza interetnica dal Caucaso del Nord.

 

2. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ALESSANDRO MURGIA

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Alessandro Murgia.

Per un profilo di Alessandro Murgia si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Alessandro Murgia: Il mio accostamento alla nonviolenza e' avvenuto in maniera graduale. Non e' possibile individuare un vero e proprio inizio. Per anni, come attivista dapprima di un movimento missionario poi di un'associazione "new global" ho, per principio, rifiutato la violenza come metodo di risoluzione dei problemi. La scoperta della nonviolenza attiva e' venuta col tempo, approfondendo le mie conoscenze sulla biografia di Gandhi e ripensando in questa chiave il Nuovo Testamento.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Alessandro Murgia: La rivista "La nonviolenza in cammino", ha avuto sicuramente un ruolo fondamentale nel darmi la possibilita' di studiare biografie e testi che, per mancanza di tempo, non avrei avuto la possibilita' di cercare. Enrico Euli, che mi ha fatto comprendere quanta preparazione sia necessaria prima di intraprendere un'azione nonviolenta. Padre Zanotelli, che mi ha fornito una chiave di lettura nonviolenta del Nuovo Testamento. Francuccio Gesualdi, che mi ha instradato sul difficile cammino del consumo critico, delle campagne di boicottaggio e dello sviluppo sostenibile. Don Luigi Ciotti e l'Associazione Libera, impegnati contro tutte le mafie.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Alessandro Murgia: Gli scritti di Gandhi, la collana biblica della Editrice Missionaria Italiana (Rigenerare i poteri. Discernimento e resistenza in un mondo di dominio, di Walter Wink; L'Impero Svelato. Riscoprire la forza dell'Apocalisse nel nostro tempo, di Wes Howard-Brook e Anthony Gwyther; Essere Pace. Seguire Gesu' con il Vangelo secondo Giovanni, di Wes Howard-Brook; Liberare Paolo. L'Impero e il sogno dell'Apostolo, di Neil Elliot; Parole vere. Le beatitudini per l'oggi nel mondo, di Michael H. Crosby; Solleva lo sguardo. L'Antico Testamento in una prospettiva di liberazione di Anthony R. Ceresko e vari altri testi ), le opere di Capitini...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Alessandro Murgia: Ogni iniziativa nonviolenta in ogni settore della vita umana e' importante e va sostenuta: il consumo critico, la rete del Commercio equo e solidale e la Banca Etica contro la violenza economica; l'impegno di Emergency e di Medici senza Frontiere nel denunciare il vero volto di ogni guerra; le tantissime iniziative di dialogo interculturale e interreligioso; le campagne di sensibilizzazione per denunciare la guerra dei governi italiani contro gli immigrati e i richiedenti asilo...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Alessandro Murgia: La cultura neoliberista e' il cancro etico del nostro tempo e ha ripercussioni sull'economia, ovviamente, ma anche sulla dignita' delle persone e sull'ecosistema globale. E' urgente costruire un sistema culturale, economico, sociale e politico alternativo, su base locale, etico, sostenibile, che riporti l'economia al servizio di tutti gli uomini e di ogni singolo uomo, contro la logica egoista e suicida del primato del profitto (pubblico o privato).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Alessandro Murgia: Non seguo direttamente iniziative centri o organizzazioni che si occupino specificamente di nonviolenza, per cui penso che indirizzerei un giovane interessato al Centro di ricerca per la pace di Viterbo. A Roma c'e' anche un'Accademia Internazionale delle Scienze della Pace fondata e diretta da un diacono africano, Jonas Shamuana Mabenga.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Alessandro Murgia: La nonviolenza e' uno stile di vita attivo. La persona nonviolenta non rimane mai impassibile o inattiva nei confronti della propria ed altrui vita. Ha un ruolo attivo, che rifiuta ogni forma di violenza, fisica, psicologica, verbale, ma che si oppone attivamente ad ogni ingiustizia con azioni che tendono a sconcertare l'interlocutore in modo che questo rifletta sulle proprie azioni e cambi atteggiamento.

Ogni azione nonviolenta, condotta da soli o in gruppo, presuppone una preparazione in cui si analizzano rischi e benefici dell'azione stessa e si valuta la propria ed altrui propensione a sopportare le conseguenze immediate e tardive dell'azione.

Il brano del Vangelo che, nella sua interpretazione tradizionale, si cita come paradigma di un atteggiamento passivo e' quello in cui Gesu' invita a porgere l'altra guancia. Se invece lo si legge alla luce della nonviolenza acquista un significato completamente diverso: "... se uno ti colpisce alla guancia destra, volgigli anche la sinistra". Per dare uno schiaffo sulla guancia destra la maggior parte delle persone, destrimane, deve dare un malrovescio. Questo era il tipo di schiaffo che ai tempi di Gesu' si dava agli schiavi ed in generale alle persone considerate di rango inferiore, mentre tra pari si poteva dare uno schiaffo solo col palmo della mano, cioe' sulla guancia sinistra. Porgere la guancia sinistra era un modo nonviolento per affermare la propria dignita' umana. Matteo prosegue: "a chi ti vuole portare in giudizio per prenderti la tunica, dagli anche il mantello" e denuncia con la tua nudita' integrale (scandalosa per un ebreo) l'avidita' di chi si professa tuo fratello, ma e' disposto a portarti via l'unico abito che possiedi pur di non rinunciare ad esigere un credito. Infine: "se uno ti costringe a fare un miglio, tu fanne con lui due". I soldati dell'esercito romano portavano con se', ad ogni spostamento, tutto il proprio bagaglio in spalla (varie decine di chilogrammi). Per alleviare la fatica potevano farsi trasportare il carico da un qualsiasi viandante, ma per un tragitto non superiore ad un miglio, pena essere passibili di punizione. Fare volontariamente due miglia esponeva il soldato al rischio di una sanzione ed era una forma nonviolenta di reazione ad un sopruso.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Alessandro Murgia: In un'ottica nonviolenta cambiano anche i rapporti tra maschi e femmine, che non saranno piu' visti come rapporti di forza tra sesso forte e sesso debole, ma come rapporto costruttivo nel rispetto delle peculiarita' di ciascuno. Da questo punto di vista le iniziative femministe per il riconoscimento di pari dignita' e pari diritti tra i sessi hanno quasi sempre rispettato i canoni delle azioni nonviolente.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Alessandro Murgia: Anche nei confronti dell'ambiente si dovrebbe abbandonare la mentalita' da padroni-predatori che caratterizza il nostro atteggiamento nei confronti dell'ecosistema che ci ospita, insieme ad una moltitudine di altre specie viventi, animali e vegetali. Ad esempio, gli attivisti di Greenpeace realizzano azioni nonviolente per contrastare la caccia ai cetacei, affontando fatica, freddo e rischi notevoli per la propria incolumita' fisica.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Alessandro Murgia: Per definizione chi pratica la nonviolenza si impegna a rimuovere le ingiustizie, i pregiudizi, la mentalita' egoistica e l'ignoranza che stanno alla base di fenomeni diffusissimi come il razzismo e la costante e sistematica violazione dei diritti umani fondamentali.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Alessandro Murgia: Un discorso analogo vale anche nei confronti delle mafie, militare e politica soprattutto, ma anche nei confronti di quel terreno di coltura fatto di connivenze e opportunismi in cui le mafie prosperano. Sono tantissimi gli esempi positivi di azioni nonviolente agite contro l'oppressione mafiosa da singole persone, purtroppo anche a prezzo della propria vita, e da sindacati, partiti, associazioni... Una di queste e' l'Associazione Libera che instancabilmente fa opera di sensibilizzazione e di informazione sulle mafie, ma si adopera anche perche' i beni confiscati ai mafiosi vengano utilizzati per fini sociali.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Alessandro Murgia: I rapporti sono molto stretti in quanto qualsiasi discorso di nonviolenza attiva non puo' ignorare la perpetua violenza del sistema economico neo-liberista dominante nel mondo, la cui azione determina lo sfruttamento, l'oppressione e la tensione sociale per il riconoscimento della dignita', dei diritti sociali e sindacali dei lavoratori.

Per capirci meglio, nel vecchio catechismo di Pio X si parlava di quattro peccati "che gridavano vendetta al cospetto di Dio", cosi' definiti per sottolinearne l'estrema gravita': omicidio volontario; peccato impuro contro natura; oppressione del povero; negare la giusta mercede all'operaio. Come si può vedere, due di questi quattro "peccati" hanno una precisa matrice socio-economica.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Alessandro Murgia: Stesso discorso di prima: di fronte all'oppressione di un popolo, come anche di un singolo o una classe sociale, non e' ammessa l'indifferenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Alessandro Murgia: Nonviolenza e pacifismo non sono, nonostante l'apparenza, termini equivalenti. Anzi, spesso chi pratica la nonviolenza attiva suscita la ribellione, sempre e solo con metodi nonviolenti, contro l'ingiustizia in qualunque modo essa venga realizzata. Detto questo, l'aspirazione alla pace e' un valore sicuramente condiviso, ma sempre con la consapevolezza che solo la giustizia e la solidarieta' possono costruire una pace vera. Mi viene in mente la tragica e ironica definizione di Tacito della Pax Romana: "auferre, trucidare, rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt pacem appellant" ("rubare, trucidare, rapinare con falso nome chiamano impero e dove fanno il deserto la chiamano pace").

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Alessandro Murgia: Il militarismo non e' antitetico alla nonviolenza solo per l'ovvio suo rapporto con gli armamenti, ma anche per la mentalita' di dominio violento sui singoli e sui popoli che ne sta alla base.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Alessandro Murgia: Lavoriamo per il disarmo, ma ricordiamo che si puo' essere violenti anche con le parole, con i comportamenti discriminanti, con l'egoismo, ecc. Certamente se potessimo investire la quantita' enorme di capitali che si spendono annualmente nel mondo in armamenti per l'istruzione, la sanita', la corretta alimentazione, l'educazione al dialogo, alla tolleranza, alla solidarieta', ecc. potremmo vivere in un mondo molto migliore, di giustizia e pace, e potremmo anche pensare di aver realizzato il Regno di Dio (per chi crede).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

- Alessandro Murgia: Credo di avere già risposto.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Alessandro Murgia: Non credo che sia ragionevolmente possibile rispondere a questa domanda, perche' le tecniche di psicoterapia sono tantissime, come pure sono molti gli atteggiamenti psicologici e culturali di chi tali trattamenti deve gestire.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Alessandro Murgia: Questo e' un problema di grande attualita', non solo in Italia ma in tutto il mondo. Quando i mezzi di comunicazione di massa sono asserviti al potere dominante diventano essi stessi un'arma molto potente, che esercita una violenza pari a quella delle armi o del potere economico e finanziario. Molte sono le iniziative nonviolente di controinformazione, soprattutto attraverso internet. Non dimentichiamo che la comunicazione e' uno degli strumenti che il potere dominante usa per manipolare il consenso e autoperpetuarsi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Alessandro Murgia: Alessandro Murgia ( Cagliari, 7 settembre 1957), medico specialista in Ematologia e Oncologia, lavora presso l'U. O. di Ematologia dell'Ospedale San Francesco di Nuoro. Da 22 anni coniugato con Flavia, con la quale condivide da sempre tutti gli impegni sociali ed ecclesiali. Padre di tre figli, Giulio, Chiara e Luca. Dopo una militanza di dieci anni nel Movimento Giovanile Missionario delle Pontificie Opere Missionarie ha fondato con Flavia e altri tre soci ( cioe' quattro gatti...) l'Associazione Mondo Amico che si occupa di educazione alla mondialita', sviluppo sostenibile, dialogo interculturale e interreligioso, commercio equo e solidale con annessa bottega per soci, educazione alla nonviolenza ed a stili di vita improntati alla sobrieta', al riciclo e riuso, allo scambio gratuito e alla solidarieta'. Collabora con il Centro Famiglia Diocesano nei corsi di preparazione al matrimonio e con chiunque abbia bisogno di una mano per costruire un mondo migliore. Alle ultime elezioni amministrative del Comune di Nuoro ha partecipato in qualita' di candidato sindaco come espressione di una lista civica, Idea Comune, www.ideacomune.net, nata al di fuori da ogni logica partitica o di schieramento dal concorso di diverse associazioni di volontariato, con un programma ispirato agli stessi ideali di Mondo Amico e di tutte le associazioni sostenitrici.

 

3. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ALESSANDRO MURGIA

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Nora Rodriguez.

Nora H. Rodriguez, nata a Buenos Aires, vive a Vicenza, docente, amica della nonviolenza, protagonista di molte iniziative di pace e di solidarieta', e' impegnata nell'Arci servizio civile e nell'Arciragazzi (esperienza di cui e' una delle piu' prestigiose figure). Si vedano anche le risposte alla prima e alla seconda domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Nora Rodriguez: E' avvenuto naturalmente. Sono nata e cresciuta a Buenos Aires, in Argentina. Paese che come sapete ha avuto pochi periodi di governo democratico; la sua storia si puo' raccontare tra un colpo di stato ed un altro, quindi la pressione della cultura militare e' stata sempre fortissima, e la conseguente divisioni in parti opposte ed in continua lotta era filosofia di vita. Gia' dalla scoperta delle nostre terre, gli spagnoli "giustificavano" il colonialismo - e gli strumenti che usavano per prendersi terre e vite - con il paganesimo e lo stato "barbaro" dei popoli originali. Gli europei arrivati dopo hanno portato con se' la cultura eurocentrica per la quale non esiste un'altra possibilita' di concepire il mondo. (Per fortuna oggi le voci dei nativi si stanno alzando, o meglio c'e' chi finalmente le sta ascoltando). Sono cresciuta tra il racconto dei miei nonni paterni spagnoli emigrati nel 1910 dalla loro terra a causa delle persecuzioni politiche, e la negazione delle radici indigene della famiglia materna perche' la discriminazione razziale era fortissima. Tra una parte della famiglia di profonda tradizione nella sinistra europea, e l'altra peronista di destra, ma che per fortuna si sostenevano a vicenda quando l'orientamento politico del paese perseguiva una parte piu' dell'altra. Nella mia famiglia ci sono stati detenuti politici e scomparsi durante le dittature piu' feroci della nostra storia patria. Durante l'adolescenza - lavorando nell'animazione con i bambini della periferia urbana povera e discriminata - ho conosciuto la violenza familiare, che non rispetta ne' donne ne' bambini, e ho capito quanto queste situazioni di emarginazione sociale divenivano facilmente luogo di coltura di repressori e repressi. Quando scoppio' in America Latina il nostro '68, ho avuto la fortuna di incontrare la gente di Augusto Boal ed il suo Teatro dell'Oppresso, e questo incontro mi apri' gli occhi ed il cuore ad un linguaggio nuovo, che indirizzo' sia la mia formazione politica che culturale. Quando altri della mia generazione scelsero la lotta armata, io scelsi l'educazione popolare nonviolenta.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Nora Rodriguez: Durante la mia infanzia ho ricevuto da parte dei miei nonni insegnamenti di apertura verso l'altro e di tolleranza delle diversita', fosse questa di appartenenza politica, religiosa o etnica. Mia nonna materna, basca francese arrivata piccolissima nelle pampas argentine, sposatasi con un bellissimo uomo di cognome spagnolo ma di evidente origine locale, ha generato tredici figli e poi rimase vedova ancora giovane. Trasferitasi nella metropoli attirata dallo sviluppo industriale, ha voluto che tutte e tutti i suoi discendenti godessero degli stessi diritti senza alcuna differenza. Quindi ho avuto anche un modello femminile molto impegnato per i diritti della donna. Mio padre, militante del partito comunista argentino, ha fatto sempre scelte di vita che ho ammirato. Era - senza saperlo - quello che oggi chiamiamo un animatore sociale. Apri' con alcuni amici un circolo culturale nel quartiere, ed il suo chiodo fisso era l'educazione, ma quella che nasce dal bisogno reale delle persone, e non da un programma scolastico fissato da burocrati ministeriali. Li' ho avuto accesso ad una biblioteca molto particolare, creata tra tanti immigranti residenti nel nostro quartiere, cosi' come a corsi di meccanografia, burattini, cucina "etnica", taglio e cucito (tenuti da mia mamma), inglese, disegno e pittura, e teatro. Eranno gli anni '60, avevo poco piu' di dieci anni, e mentre nella nostra Patagonia o nel nord del paese gli scioperi di braccianti venivano repressi nel sangue, a Buenos Aires si cominciava a formare la mia generazione, quella che poi subi' la represione piu' feroce a partire dal 1975, con ancora il governo di Isabel Peron. Sono stati anni intensi nei quali incontrai anche preti e suore terzomondiste (teologia della liberazione), professori delle scuole superiori che ci portavano al porto della citta' (dove oggi c'e' il museo dell'immigrazione) a tenere lezioni di storia e di diritto, che rifiutavano i libri stampati dalla grosse case editrici spagnole per farci ricercare nelle biblioteche del Congresso, dei Ministeri, dei Musei e poi produrre i nostri testi lavorando in gruppo. Che ci facevano conoscere la nostra citta' e le mille storie che l'avevano fatto cosi' speciale. Di alcune di queste personalita' che mi hanno formato al pensiero nonviolento ho potuto conservare le foto, perche' miei familiari stretti, di altri mi e' rimasto il metodo, perche' o sono scomparsi o emigrati o semplicemente sono persone non famose per gli altri.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Nora Rodriguez: Durante i miei studi universitari (sono laureata in lettere moderne) ho letto molto, ma sempre con la curiosita' di leggere anche quello che sembrava opposto a quello che mi proponevano i miei formatori. Quindi non saprei consigliare libri, tranne quelli di Paolo Freire. Preferisco consigliare di leggere in modo critico. Per me i maestri di pensiero sono quelli che mi aiutano a pensare, non quelli che mi danno un pensiero gia' confezionato.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Nora Rodriguez: Senza cadere nella logica dell'emergenza (oggi il clima, domani le guerre "per portare la democrazia", ecc.) credo significative le iniziative nonviolente che si occupano del fenomeno dell'immigrazione, cercando di capire le cause e le conseguenze, come quelle che aiutano le persone a conoscere le storie e le risorse dei territori per scoprire gli anticorpi al pensiero unico che e' fonte di discriminazione, emarginazione, disperazione e violenza. Sempre e comunque quelle che si oppongono alla militarizzazione e alle logiche della guerra.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Nora Rodriguez: Nell'educazione dei bambini e delle bambine, e dei giovani in generale. Il discorso che passa attraverso la televisione, i videogiochi, alcuni siti della rete ed alcune radio ha coperto di una patina di "spontaneita'" atteggiamenti che sono solo irrispettosi e violenti.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Nora Rodriguez: Quelle organizzazioni e iniziative che nel loro territorio non siano discriminatrici e siano promotrici dell'intercultura e del rispetto dei beni comuni.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Nora Rodriguez: La nonviolenza e' per me quella risorsa che mi ha permesso di sopravivere quando la violenza era ragione di vita per altri. E quell'atteggiamento mentale e fisico che trae la sua forza nella convinzione che nessun uomo, nessuna donna, ha il diritto di prevaricare sugli altri o sulla nostra terra, con nessuna giustificazione o pretesto. E quel metodo che puo' sottostare a qualsiasi forma di resistenza o di lotta per produrre cambiamento, sia nell'ambito dei diritti delle persone, dell'ambiente, dell'antimilitarismo, della promozione della pace, etc.

 

4. MATERIALI. ALCUNE INTERVISTE ED ALCUNI INTERVENTI SULLA SITUAZIONE DELLA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA

 

Di seguito riportiamo l'elenco delle interviste e degli interventi della e sulla inchiesta sulla situazione della nonviolenza oggi in Italia condotta da Paolo Arena e Marco Graziotti apparsi fin qui su "La nonviolenza e' in cammino" nei mesi da luglio 2010 a oggi (aggiornato al 16 ottobre 2010).

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- "Telegrammi", n. 240 del 3 luglio 2010: Andrea Cozzo;

- "Telegrammi", n. 242 del 5 luglio 2010: Roberto Malini;

- "Telegrammi", n. 243 del 6 luglio 2010: Leila D'Angelo, Enzo Mazzi;

- "Telegrammi", n. 244 del 7 luglio 2010: Michela De Santis;

- "Telegrammi", n. 245 dell'8 luglio 2010: Norma Bertullacelli, Augusto Cavadi, Franca Guana;

- "Telegrammi", n. 246 del 9 luglio 2010: Michele Meomartino, Sergio Paronetto;

- "Telegrammi", n. 247 del 10 luglio 2010: Paola Mancinelli, Dacia Maraini, Helene Paraskeva;

- "Telegrammi", n. 248 dell'11 luglio 2010: Omero Caiami Persichi, Mimma Ianno' Latorre;

- "Telegrammi", n. 249 del 12 luglio 2010: Benito D'Ippolito, Marco Palombo, Piercarlo Racca, Carlo Schenone, Alberto Castiglione;

- "Telegrammi", n. 250 del 13 luglio 2010: Maria G. Di Rienzo, Roberto Mazzini, Marilena Spriano;

- "Coi piedi per terra", n. 291 del 13 luglio 2010: Laura Tussi (parte prima);

- "Telegrammi", n. 251 del 14 luglio 2010: Paolo Cacciari, Giobbe Santabarbara;

- "Coi piedi per terra", n. 292 del 14 luglio 2010: Mario Di Marco, Laura Tussi (parte seconda e conclusiva);

- "Telegrammi", n. 252 del 15 luglio 2010: Gino Buratti;

- "Telegrammi", n. 253 del 16 luglio 2010: Letizia Lanza, Paolo Predieri;

- "Coi piedi per terra", n. 294 del 16 luglio 2010: Eleonora Bellini, Alessio Di Florio;

- "Telegrammi", n. 254 del 17 luglio 2010: Luisa Mondo, Anselmo Palini;

- "Coi piedi per terra", n. 295 del 17 luglio 2010: Mao Valpiana;

- "Telegrammi", n. 255 del 18 luglio 2010: Benito D'Ippolito, redazionale, Carla Biavati;

- "Coi piedi per terra", n. 296 del 18 luglio 2010: Nicoletta Crocella;

- "Telegrammi", n. 256 del 19 luglio 2010: Raffaele Mantegazza;

- "Telegrammi", n. 257 del 20 luglio 2010: Matteo Renato Dabascio;

- "Telegrammi", n. 258 del 21 luglio 2010: Daniela Musumeci;

- "Telegrammi", n. 260 del 23 luglio 2010: redazionale, Marina Martignone;

- "Telegrammi", n. 261 del 24 luglio 2010: Marilena Salvarezza;

- "Telegrammi", n. 262 del 25 luglio 2010: Peppe Sini, Franca Bimbi, Sonia Giardina, Giorgio Montagnoli;

- "Coi piedi per terra", n. 303 del 25 luglio 2010: Franca Maria Bagnoli;

- "Telegrammi", n. 263 del 26 luglio 2010: Sandro Canestrini, Alberto Camata, Christiana Soccini, Paola Pavese;

- "Telegrammi", n. 264 del 27 luglio 2010: Enrico Peyretti;

- Coi piedi per terra, n. 305 del 27 luglio 2010: Alessandro Colocolli, Carlo Ruta;

- "Telegrammi", n. 266 del 29 luglio 2010: Aristarco Scardanelli;

- "Coi piedi per terra", n. 307 del 29 luglio 2010: Peppe Sini, Pierpaolo Calonaci, Antonino Drago;

- "Telegrammi", n. 267 del 30 luglio 2010: Pasquale Pugliese;

- "Telegrammi", n. 268 del 31 luglio 2010: Burbanzio Malvolenti, Assunta Signorelli;

- "Coi piedi per terra", n. 309 del 31 luglio 2010: Severino Vardacampi, Giannarosa Marino, Francesco Pullia;

- "Telegrammi", n. 269 del primo agosto 2010: Geremia Cattristi;

- "Coi piedi per terra", n. 311 del 2 agosto 2010: Paolo Borsoni;

- "Telegrammi", n. 271 del 3 agosto 2010: Arnaldo Nesti, Giuseppe Anelli, Virginia Del Re;

- "Telegrammi", n. 273 del 5 agosto 2010: Alex Zanotelli;

- "Telegrammi", n. 274 del 6 agosto 2010: Luciano Bonfrate, Nicola Lo Bianco;

- "Telegrammi", n. 275 del 7 agosto 2010: Peppe Sini, Giobbe Santabarbara, Angelo Cavagna;

- "Telegrammi", n. 276 dell'8 agosto 2010: Severino Vardacampi, Pierluigi Consorti;

- "Coi piedi per terra", n. 317 dell'8 agosto 2010: Giobbe Santabarbara, Paolo Macina;

- "Telegrammi", n. 277 del 9 agosto 2010: Nino Lisi;

- "Telegrammi", n. 278 del 10 agosto 2010: Mauro Furlotti, Daniele Lugli;

- "Coi piedi per terra", n. 319 del 10 agosto 2010: Marta Ghezzi;

- "Telegrammi", n. 279 dell'11 agosto 2010: Pia Covre, Paolo Bertagnolli, Vincenzo Puggioni;

- "Telegrammi", n. 280 del 12 agosto 2010: Catiuscia Barbarossa, Tiziano Cardosi, Francesca Fabbri;

- "Telegrammi", n. 281 del 13 agosto 2010: Giovanni Benzoni, Valter Toni, Angela Giuffrida;

- "Telegrammi", n. 282 del 14 agosto 2010: Daria Dibitonto, Achille Scatamacola;

- "Telegrammi", n. 283 del 15 agosto 2010: Vergiliano Scorticossi;

- "Telegrammi", n. 284 del 16 agosto 2010: Giuseppe Moscati;

- "Coi piedi per terra", n. 325 del 16 agosto 2010: Giulio Vittorangeli;

- "Telegrammi", n. 285 del 17 agosto 2010: Gaetano Farinelli, Gloria Gazzeri, Fredo Olivero;

- "Telegrammi", n. 286 del 18 agosto 2010: Generoso Canagliozzi;

- "Coi piedi per terra", n. 327 del 18 agosto 2010: Maria D'Asaro;

- "Telegrammi", n. 288 del 20 agosto 2010: Francesco Comina;

- "Telegrammi", n. 289 del 21 agosto 2010: Osvaldo Caffianchi;

- "Telegrammi", n. 291 del 23 agosto 2010: Crispino Scotolatori, Antonio Vigilante;

- "Telegrammi", n. 292 del 24 agosto 2010: Massimo Grandicelli; Anna Pascuzzo;

- "Telegrammi", n. 295 del 27 agosto 2010: Luigi Sandri;

- Telegrammi", numero 299 del 31 agosto 2010: Michele Boato;

- "Coi piedi per terra", numero 340 del 31 agosto 2010: Patrizia Caporossi, Alessandro Pizzi;

- "Telegrammi", numero 301 del 2 settembre 2010: Francesco de Notaris;

- "Telegrammi", numero 302 del 3 settembre 2010: Wanda Tommasi;

- "Telegrammi", numero 303 del 4 settembre 2010: Vittorio Pallotti;

* "Telegrammi", numero 304 del 5 settembre 2010: Luciano Benini;

* "Telegrammi", numero 306 del 7 settembre 2010: Anna Baluganti;

* "Telegrammi", numero 307 dell'8 settembre 2010: Mariella Cao, Mauro Cereghini, Giovanni Sarubbi;

* "Coi piedi per terra", numero 348 dell'8 settembre 2010: Giampiero Girardi;

* "Telegrammi", numero 312 del 13 settembre 2010: Carla Mariani;

* "Telegrammi", numero 313 del 14 settembre 2010: Luigi Mochi Sismondi; Bruna Peyrot; Francesco Pistolato;

* "Telegrammi", numero 315 del 16 settembre 2010: Zenone Sovilla;

* "Coi piedi per terra", numero 356 del 16 settembre 2010: Giacomo Alessandroni;

* "Telegrammi", numero 316 del 17 settembre 2010: Maria Rosaria Baldin;

* "Coi piedi per terra", numero 357 del 17 settembre 2010: Gianni Tamino;

* "Coi piedi per terra", numero 358 del 18 settembre 2010: Chiara Cavallaro;

* "Telegrammi", numero 318 del 19 settembre 2010: Agostino Letardi;

* "Coi piedi per terra", numero 359 del 19 settembre 2010: Marcello Vigli;

* "Telegrammi", numero 319 del 20 settembre 2010: Marino Marinelli;

* "Telegrammi", numero 322 del 23 settembre 2010: Antonio Mazzeo;

* "Telegrammi", numero 323 del 24 settembre 2010: Itala Ricaldone;

* "Telegrammi", numero 324 del 25 settembre 2010: Giovanni Balacco;

* "Telegrammi", numero 328 del 29 settembre 2010: Gennaro Abele Avalimi; Luca Carlini;

* "Coi piedi per terra", numero 369 del 29 settembre 2010: Annarosa Buttarelli; Peppe Sini;

* "Telegrammi", numero 329 del 30 settembre 2010: Giulio De la Pierre;

* "Coi piedi per terra", numero 370 del 30 settembre 2010: Amerigo Bigagli; Pancrazio Degnente;

* "Coi piedi per terra", numero 371 del primo ottobre 2010: Giuliano Falco;

* "Coi piedi per terra", numero 372 del 2 ottobre 2010: Livio Miccoli;

* "Telegrammi", numero 338 del 9 ottobre 2010: Stella Bertuglia;

* "Coi piedi per terra", numero 381 dell'11 ottobre 2010: Andrea Alessandrini; Onorato Delipomeni;

* "Telegrammi", numero 343 del 14 ottobre 2010: Giancarla Codrignani;

* "Telegrammi", numero 344 del 15 ottobre 2010: Farid Adly, Luciano Capitini, Marinella Correggia;

* "Coi piedi per terra", numero 385 del 15 ottobre 2010: Sergio Albesano;

* "Telegrammi", numero 345 del 16 ottobre 2010: Angela Dogliotti Marasso, Ermete Ferraro, Alberto L'Abate, Silvano Tartarini;

* "Coi piedi per terra", numero 386 del 16 ottobre 2010: Massimo Bonfatti, Alessandro Murgia, Nora Rodriguez.

 

5. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com

Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 386 del 16 ottobre 2010

 

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