Telegrammi. 345



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 345 del 16 ottobre 2010

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

 

Sommario di questo numero:

1. Con i metalmeccanici in lotta

2. Peppe Sini: L'orrore della guerra assassina, l'orrore del colpo di stato razzista, l'orrore dell'indifferenza di massa

3. Mai piu' guerre (2003)

4. Coordinamento per la pace nel Centopievese: 4 novembre, trasformare una ricorrenza "armata" in una pacifica "Memoria dei caduti di tutte le guerre"

5. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Angela Dogliotti Marasso

6. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Ermete Ferraro

7. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Alberto L'Abate

8. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Silvano Tartarini

9. Il 16 ottobre a Modena

10. Il 17 ottobre a Ferrara

11. Il 17 ottobre a Viterbo

12. Il 21 ottobre a Verona

13. Il programma del XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento

14. Per sostenere il Movimento Nonviolento

15. "Azione nonviolenta"

16. Segnalazioni librarie

17. La "Carta" del Movimento Nonviolento

18. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. CON I METALMECCANICI IN LOTTA

 

Oggi le donne e gli uomini metalmeccanici manifestano in difesa della dignita' di tutte e tutti, per la liberta' di tutte e tutti, per i diritti di tutte e tutti.

Due parole grandi sono state dette dalla Fiom-Cgil come scelta di metodo e di valore per questa manifestazione: democrazia e nonviolenza.

Tutte le persone amiche della nonviolenza sono con le lavoratrici ed i lavoratori in lotta.

 

2. EDITORIALE. PEPPE SINI: L'ORRORE DELLA GUERRA ASSASSINA, L'ORRORE DEL COLPO DI STATO RAZZISTA, L'ORRORE DELL'INDIFFERENZA DI MASSA

 

Qual e' il compito di ogni persona decente dinanzi all'orrore?

Insorgere contro l'orrore. Difendere la civilta'. Soccorrere tutte le vittime del male.

L'orrore della guerra assassina.

L'orrore del colpo di stato razzista.

L'orrore dell'indifferenza di massa.

 

3. MEMORIA. MAI PIU' GUERRE (2003)

[Riproponiamo questo editoriale del 2003]

 

Giorno verra' che quel patto giurato dai vivi emersi dall'orrore della guerra e posto come legge a fondamento dell'Italia risorta con la liberazione dei popoli avra' adempimento, sara' non piu' solo speranza, parola che chiama a un adempimento, ma effettuale verita', stoffa dei giorni, sale della convivenza civile: "L'Italia ripudia la guerra". Quanto tarda a venire quel giorno: e tu di buona lena ad avvicinarlo coopera.

Il 4 novembre cessera' di essere stolto festeggiamento degli apparati di morte e indecente esaltazione di un'identita' fondata sull'uccisione dell'altro.

Diventera' memoria addolorata e sincera di tutte le vittime di tutte le guerre, diventera' cerimonia solenne di impegno affinche' mai piu' guerre si diano. Che e' il voto del coro dei morti, che e' il voto dell'umanita' intera.

Oggi le persone amiche della nonviolenza a Viterbo per il secondo anno consecutivo con una cerimonia pubblica silenziosa, austera, rigorosa, rendono omaggio a tutti gli uccisi, e ricordano quella verita' che Heinrich Boell espresse lapidariamente: "ogni vittima ha il volto di Abele".

E senza parole, con il nudo gesto della pieta' verso i defunti, testimoniano altresi' quanto crudele, e crassa e lugubre a un tempo, e ripugnante alla coscienza e alla ragione, sia la festa che poche ore dopo nella stessa piazza terranno i poteri militari per celebrare tronfi se stessi la memoria ingiuriando di coloro che trucidarono.

Mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' eserciti, mai piu' armi.

 

4. MEMORIA. COORDINAMENTO PER LA PACE NEL CENTOPIEVESE: 4 NOVEMBRE, TRASFORMARE UNA RICORRENZA "ARMATA" IN UNA PACIFICA "MEMORIA DEI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE"

[Dal "Coordinamento per la pace nel Centopievese" (per contatti: fbardasi at tiscali.it, xenos at iii.it) riceviamo e diffondiamo]

Giunge la data del 4 novembre, dopo 92 anni dalla fine della prima guerra mondiale, e si continua a ripetere la cosiddetta "Festa dell'Unita' nazionale e delle Forze armate".
Il "Coordinamento per la Pace nel Centopievese" ritiene anacronistica e retorica una tale celebrazione che quasi ovunque diventa motivo di esaltazione degli eserciti e non tanto un pacato ricordo dei Caduti in una guerra che lo stesso Pontefice di allora, Benedetto XV, il primo agosto 1917 defini' una "inutile strage", stante la provata possibilita' di addivenire ad accordi  che avrebbero comunque consentito all'Italia di acquisire pacificamente le terre poi conquistate invece con le armi ad un prezzo durissimo (fra le due parti, si sono stimati oltre 16 milioni di morti di cui circa 10 milioni i militari).

Il "Coordinamento per la Pace nel Centopievese" ritiene negative, ormai incomprensibili e persino diseducative per i giovani, le consuete manifestazioni con discorsi che esaltano ancora il ruolo degli eserciti  (definiti "difensori della patria"), con sfilate recanti labari e medaglieri, alzabandiera, squilli di tromba, suoni di fanfara, letture di bollettini di guerra, esibizioni di aerei militari, recita di preghiere varie (fante, alpino, marinaio, bersagliere, ecc.), permeate comunque di spirito militaresco, ecc.

Il "Coordinamento per la Pace del Centopievese" ritiene che, dopo quasi un secolo dai tragici avvenimenti della prima guerra mondiale, dopo i gravissimi lutti della seconda guerra, dopo le esperienze pure tragiche degli "interventi umanitari" piu' recenti (vere guerre in cui l'Italia e' stata ed e' presente con suoi contingenti armati, sino a quelle ancora in corso in Iraq e Afghanistan dove ha pagato e sta pagando un alto tributo di sangue), sia giunto il momento di abbandonare ogni retorica militaresca e ripensare una celebrazione nuova e attuale del 4 novembre facendone la "memoria dei caduti di tutte le guerre, sia militari che civili". Questo tanto piu' che l'Italia, dal 1948 ha una Costituzione che all'art. 11 la impegna a "ripudiare la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali". Sappiamo, purtroppo, che tale dettato e' stato spesso aggirato con vari pretesti mascherati di "umanitarismo" ma per fortuna e' aumentata, nei cittadini piu' responsabili, di fronte all'evidenza storica, la consapevolezza che mediante le guerre, tutte le guerre (veri omicidi di massa e sperperatrici di grandi risorse economiche), non si risolvono in modo duraturo i contrasti tra i popoli che si possono sanare soltanto con pazienti accordi e trattati lungimiranti, cioe' con l'adozione convinta della nonviolenza attiva invocata e applicata da tanti profeti e martiri, a cominciare dal grande Mohandas Gandhi.

In forza delle argomentazioni sopra citate, il "Coordinamento per la Pace nel Centopievese" si appella a tutte le Istituzioni preposte e alle tante associazioni che tradizionalmente sono impegnate nella celebrazione del 4 novembre, per  trasformare, anche mediante una nuova legge, il 4 novembre in "Giornata della memoria dei caduti di tutte le guerre, sia militari che civili", senza alcuna esibizione di apparati militari di qualsiasi genere. Vanno attuate, invece, semplici cerimonie che valorizzino anche l'impegno morale e civile dei cittadini nell'opporsi a tutte le guerre con il metodo della nonviolenza e con l'impegno dei giovani in un efficiente "servizio civile nazionale", anziche' in assurdi corsi paramilitari denominati "Allenati alla vita" che due Ministri hanno introdotto nelle scuole superiori.

In attesa che una legge recepisca queste istanze di pace, invitiamo caldamente Istituzioni e Associazioni a organizzare comunque per il prossimo 4 novembre e in futuro, le manifestazioni secondo il nuovo spirito, dando un forte segnale di maturita' culturale e politica in sintonia con i principi basilari della nostra Costituzione repubblicana, per costruire una societa' piu' pacifica e solidale.

"Coordinamento per la Pace nel Centopievese"

Cento, 10 ottobre 2010

5. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ANGELA DOGLIOTTI MARASSO

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Angela Dogliotti Marasso.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.

Angela Dogliotti Marasso, rappresentante autorevolissima del Movimento Internazionale della Riconciliazione e del Movimento Nonviolento, svolge attivita' di ricerca e formazione presso il Centro studi "Sereno Regis" di Torino e fa parte della Commissione di educazione alla pace dell'International peace research association; studiosa e testimone, educatrice e formatrice, e' una delle figure piu' nitide della nonviolenza in Italia. Tra le sue opere segnaliamo particolarmente Aggressivita' e violenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino; il saggio su Domenico Sereno Regis, in AA. VV., Le periferie della memoria, Anppia - Movimento Nonviolento, Torino-Verona 1999; con Maria Chiara Tropea, La mia storia, la tua storia, il nostro futuro, Edizioni Gruppo Abele, Torino 2003; Con Elena Camino (a cura di), Il conflitto: rischio e opportunita', Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2004. Un'ampia intervista ad Angela Dogliotti Marasso e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 220. Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Angela Dogliotti Marasso: Definirei la nonviolenza come la scienza della pace, cioe' la ricerca profonda, che interpella tutti i livelli, dal micro al macro (politico, sociale, economico, ambientale) di relazioni capaci di contenere la violenza, di promuovere la giustizia ed il reciproco riconoscimento, in uno sguardo aperto alla dimensione planetaria come al piccolo e al fragile.

Scoperta e accettazione del limite, insieme a ricerca di cio' che trascende l'esperienza umana individuale, nell'apertura al capitiniano Tu-Tutti; strumento formidabile di lotta e di trasformazione sociale che apre le prospettivie di una nuova storia, ma anche percorso di crescita personale e spirituale che ci viene da una sapienza "antica come le montagne".

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Angela Dogliotti Marasso: A livello storico certamente figure come quelle di Gandhi, Martin Luther King, Lanza del Vasto, Capitini, Dolci e molti altri. Ma il Novecento ha espresso anche formidabili esperienze collettive come i casi di resistenza civile che in Europa sono riusciti a sottrarre gli ebrei danesi allo sterminio nazista, per citare solo l'esempio piu' eclatante. E poi le rivoluzioni nonviolente nelle Filippine, nell'Europa dell'Est e oggi di Aung San Sun Kyi e dei monaci birmani, anche qui per citare solo qualche esempio significativo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Angela Dogliotti Marasso: Ci sono ormai molti testi, ma il libro fondamentale per me resta l'antologia di scritti di Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, curata da Giuliano Pontara, pubblicata da Einaudi nel 1973 e riedita nel 1996 dallo stesso Einaudi e nel 2006 nella Biblioteca di Repubblica ed Espresso.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Angela Dogliotti Marasso: Oggi mi pare particolarmente urgente ed essenziale un lavoro capillare in campo educativo e culturale, per contrastare la deriva individualistica e violenta che ha preso la cultura profonda delle nostre societa'.

A cio' si collegano tutte le iniziative volte a sviluppare consapevolezza e impegno nella ricerca di stili di vita, personali e collettivi, orientati a maggiore equita' e sostenibilita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Angela Dogliotti Marasso: Sono una donna ormai sessantenne che, dopo l'esperienza appassionante di insegnamento e formazione, la condivisione di lotte e percorsi di nonviolenza a livello politico e culturale, vorrebbe continuare nella ricerca a partire dall'attenzione meravigliata e amorevole ai propri piccoli nipoti e ai giovani che sono la nostra speranza di futuro.

 

6. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ERMETE FERRARO

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Ermete Ferraro.

Ermete (Ermes) Ferraro (Napoli, 1952) e' stato uno dei primi obiettori di coscienza napoletani e si e' occupato a lungo di azione per la pace, educazione alla pace e ricerca sulla pace. Tra i fondatori dei Verdi nella sua citta', li ha rappresentati a livello circoscrizionale e provinciale e resta tuttora impegnato in campo ambientalista ed ecopacifista. Per dieci anni animatore ed operatore sociale in un centro comunitario napoletano, da 23 anni insegna lettere nelle scuole medie, continuando ad occuparsi anche di disagio minorile e di amministrazione sociale. (sito: www.ermeteferraro.it). Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Ermete Ferraro: La nonviolenza e' fine e mezzo di una relazione - a livello interpersonale, comunitario ma anche internazionale - che si propone di risolvere i conflitti in modo costruttivo anziche' distruttivo, eliminando ogni genere di violenza e di sopraffazione. Il termine latino "in-nocentia" risulta piu' fedele al concetto gandhiano di "ahimsa". Per evitare un uso della parola che accentui l'aspetto della negazione (non-violenza), comunque, ritengo che "Nonviolenza" sia la dizione corrente migliore del termine.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Ermete Ferraro: Ovviamente il pensiero corre a personalita' famose in tutto il mondo, come il mahatma Gandhi e Martin Luther King. Da italiani, pero', non dovremmo assolutamente trascurare l'insegnamento e l'esperienza concreta di un grande "persuaso della Nonviolenza" come Aldo Capitini, soprattutto per il suo riferimento ad una societa' che cerca di trasformarsi in una vera comunita', capace di autogovernarsi e di restare laica, pur ispirandosi ad una profonda religiosita'. Un personaggio fondamentale, inoltre, resta per me don Lorenzo Milani, col suo accorato e sofferto appello alla coscienza di una nazione che si proclamava cristiana, ma non sapeva coniugare giustizia e pace come inscindibili valori morali e civili.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Ermete Ferraro: La letteratura sulla nonviolenza e' davvero enorme. Mi sembra evidente che gli autori citati prima dovrebbero essere al centro di una formazione al pensiero ed all'azione nonviolenta, capace di cogliere una matrice comune ed universale, senza pero' rinunciare alle particolarita' di una radice culturale piu' vicina alla nostra storia e tradizione nazionale. Un aspetto forse un po' trascurato, ma che va senz'altro coltivato, e' la conoscenza dei fini e dei metodi della difesa civile e popolare nonviolenta, supportata dalle molte esperienze storiche che ne dimostrano l'efficacia e non solo la giustezza morale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Ermete Ferraro: Purtroppo, negli ultimi decenni non mi sembra che lo spirito della Nonviolenza abbia fatto molta strada nella mente e nel cuore delle persone. Una "monocultura della mente" sempre piu' pervasiva ed una sempre minore propensione a "sperimentare" risposte alternative, infatti, hanno di fatto ridotto la carica innovativa del movimento nonviolento in Italia, soprattutto negli anni '70 e '80. Non mancano, tuttavia, interessanti esperienze di resistenza alla guerra, importanti studi sulla difesa civile nonviolenta, movimenti che s'ispirano in modo esplicito alla Nonviolenza gandhiana ed altri casi di autogestione e piccole comunita' che a tali valori fanno riferimento. Il guaio e' che manca un efficace "network" che sappia far interagire tali esperienze ed un movimento unitario, capace di attualizzare e dare risonanza e concretezza organizzativa ad un'alternativa che non si rivolga piu' a pochi "nostalgici" e a qualche accademico.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Ermete Ferraro: Nel 2012 entrero' nel mio quarantennio di conoscenza e di pratica della Nonviolenza, ma credo di essere comunque molto lontano dal potermi definire un autentico "nonviolento". La mia matrice cristiano-cattolica di fondo, unita ad un impegno trentennale per la pace, la solidarieta' sociale, l'educazione dei minori a rischio e la salvaguardia dell'ambiente, infatti, mi hanno lasciato un'impronta molto particolare. Questo non mi sembra un fatto negativo, ma un modo per "incarnare" la Nonviolenza con la lettera maiuscola in un'esperienza di vita che la renda attuale "qui e ora", come ho scritto in un mio recente contributo, cui rinvio (http://forummediterraneoforpeace.it.forumfree.it/?t=50946838#lastpost).

 

7. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO ALBERTO L'ABATE

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista ad Alberto L'Abate.

Alberto L'Abate e' nato a Brindisi nel 1931, docente universitario di sociologia dei conflitti e ricerca per la pace, promotore del corso di laurea in "Operazioni di pace, gestione e mediazione dei conflitti" dell'Universita' di Firenze, e' impegnato nel Movimento Nonviolento, nella Peace Research, nell'attivita' di addestramento alla nonviolenza, nelle attivita' della diplomazia non ufficiale per prevenire i conflitti; amico e collaboratore di Aldo Capitini, ha collaborato alle iniziative di Danilo Dolci e preso parte a numerose iniziative nonviolente; come ricercatore e programmatore socio-sanitario e' stato anche un esperto dell'Onu, del Consiglio d'Europa e dell'Organizzazione Mondiale della Sanita'; ha promosso e condotto l'esperienza dell'ambasciata di pace a Pristina, e si e' impegnato nella "Campagna Kossovo per la nonviolenza e la riconciliazione"; e' portavoce dei "Berretti Bianchi" e promotore dei Corpi civili di pace. Tra le opere di Alberto L'Abate: segnaliamo almeno Addestramento alla nonviolenza, Satyagraha, Torino 1985; Consenso, conflitto e mutamento sociale, Angeli, Milano 1990; Prevenire la guerra nel Kossovo, La Meridiana, Molfetta 1997; Kossovo: una guerra annunciata, La Meridiana, Molfetta 1999; Giovani e pace, Pangea, Torino 2001; Per un futuro senza guerre, Liguori, Napoli 2008. Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Alberto L'Abate: Il termine più giusto e che mi corrisponde meglio e' la traduzione del termine Satyagraha fatta da don Sirio Politi che l'aveva tradotto, come suona anche il titolo del suo giornaletto, "Lotta come Amore". Questo mostra bene il collegamento tra le due armi della nonviolenza, senza le quali questa e' spesso inefficace, e cioe' l'azione diretta nonviolenta (lotta)  ed il progetto costruttivo (amore).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Alberto L'Abate: Sicuramente a livello internazionale Gandhi e Martin Luther King, ma a livello italiano le persone che hanno molto influenzato il mio essere nonviolento sono Aldo Capitini, Danilo Dolci e don Lorenzo Milani.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Alberto L'Abate: Sicuramente l'antologia di testi gandhiani Teoria e prarica della nonviolenza curata da Giuliano Pontara  pubblicata da Einaudi, e l'ultimo libro di Giuliano sulla barbarie e sul modo per uscirne (L'Antibarbarie, Ega, 2006), di Aldo Capitini soprattutto l'aureo libretto Le tecniche della nonviolenza, ripubblicato da Linea d'Ombra, ed il libro Il potere di tutti, ultima edizione Guerra, 1999.  Di Dolci consiglierei molto il saggio "Cosa e' pace", in Inventare il futuro, Laterza, 1972. Mi fermo qui perche' altrimenti la risposta si allungherebbe troppo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Alberto L'Abate: Le lotte dei vicentini contro il raddoppio della base militare statunitense, e quelle di Novara contro gli F 35, ed il tentativo dell'Ipri - Rete Corpi Civili di Pace di dar vita ad un fondo unico per la pace che metta insieme i residui della Obiezione di coscienza alle spese militari, una tassa volontaria per la pace da promuovere (in un convegno dell'Ipri - Rete Corpi Civili di Pace un esperto internazionale di questi problemi ha sostenuto che attualmente si spende un euro per la prevenzione dei conflitti armati contro almeno 10.000 euro per fare le guerre), con le quote del 5 per mille delle Ong che lo ricevono e che vorranno dedicarne almeno una parte per questo fondo comune. Infatti lo spezzettamento del 5 per mille in tante Ong non permette attualmente di fare progetti seri di intervento nonviolento ne' in Italia ne' all'estero.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Alberto L'Abate: Amico della nonviolenza da una vita (ho quasi 80 anni), gia' collaboratore di Danilo Dolci e di Aldo Capitini, impegnato nello studio teorico sulla nonviolenza ed in azioni dirette nonviolente con due condanne a sei mesi di carcere non scontate per la condizionale. Come diceva Don Sirio mi ha scocciato di piu' dovere comportarmi bene per cinque anni che andare in carcere. Difatti non l'ho fatto, ed ho avuto un altro processo per i blocchi di Comiso, ma per paura di creare un caso che andasse sui giornali i giudici mi hanno assolto per non aver commesso il fatto  malgrado  io avessi  detto di averlo commesso. Stranezze della giustizia italiana!

 

8. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO SILVANO TARTARINI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Silvano Tartarini.

Per un breve profilo di Silvano Tartarini riportiamo la seguente notizia di alcuni anni fa: "Silvano Tartarini e' poeta e costruttore di pace; nato a Forte dei Marmi nel 1947, ha pubblicato Primi versi e Furto a nessuno, rispettivamente nel 1966 e 1967 (Giardini, Pisa), Poeti, nel 1992 (Pananti, Firenze) e L'uno e il contrario, nel 1995 (Manni, Lecce). Con l'inedito L'uno e il contrario e' stato finalista al Carducci nel 1994; sue poesie sono uscite su "Paragone", "Erba d'Arno", "Pegaso", " La Contraddizione", "Sinopia" e altri periodici; e' stato tra i fondatori della rivista "Nativa"; e' stato curatore delle pagine di poesia della rivista "Sinopia" ed e' redattore - molto assente - del mensile  "Guerre & Pace". Ha scritto tre saggi critici su Carlo Cassola: uno di questi e' stato pubblicato negli atti del convegno "Carlo Cassola. Letteratura e disarmo", Firenze, 4 aprile 1987, un altro e' stato pubblicato dal Comune di Volterra a seguito del convegno "Volterra per Cassola" del 10 maggio 1996, mentre un altro servi' per un corso di aggiornamento per insegnanti delle scuole medie organizzato su questo tema dalla Fondazione Bianciardi di Grosseto. Di lui hanno scritto Romano Luperini, Gianfranco Ciabatti, Giovanni Commare e Carlo Cassola; si sono altresi' occupati di lui Cesare Garboli e Manlio Cancogni. E' stato segretario della Lega per il disarmo unilaterale dal 1984 al 2000; come segretario della Ldu, ha lanciato con altri nel 1990 l'iniziativa "Volontari di pace in Medio Oriente", a cui hanno subito aderito Alberto L'Abate e Francesco Tullio; sull'esperienza e' poi uscito un "Quaderno della Difesa popolare nonviolenta": Volontari di pace in Medio Oriente, a cura di Alberto L'Abate e Silvano Tartarini, La Meridiana, Molfetta (Ba) 1993. Ha partecipato all'iniziativa di Mir Sada e nel maggio del 1999 era a Belgrado bombardata anche dal governo italiano; e' stato in Iraq nel 1990, 1991, 1993 e nel 1998 con l'iniziativa "scudi umani". Ha promosso nel 1999 la fondazione dell'associazione Berretti Bianchi onlus, di cui e' segretario. Da alcuni anni coordina il lavoro organizzativo che, recentemente, ha visto la nascita della Rete italiana dei Corpi civili di pace". Si veda anche la risposta all'ultima domanda di questa intervista]

 

- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza?

- Silvano Tartarini: Si puo' definire in cento modi diversi. Per me e' una maniera di sentirmi "plurale", in comunione con gli altri e, nello stesso tempo, di cercare di non essere violento. Di cercare, perche' la via della violenza non si perde mai definitivamente. Tecnicamente, si potrebbe dire che e' una scuola di pensiero che si oppone fermamente all'esercizio di qualsiasi violenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali sono le personalita' e le esperienze a suo parere piu' significative della nonviolenza?

- Silvano Tartarini: Sostanzialmente Gandhi, la cui esperienza di liberazione dell'India dal dominio coloniale inglese e' patrimonio comune. Ma esiste il pensiero e il lavoro di molti altri: Lanza del Vasto, Danilo Dolci, Capitini ecc.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa consiglierebbe di leggere sulla nonviolenza?

- Silvano Tartarini: Gli scritti di tutti quelli che ho appena citato, sicuramente, ma anche Alberto L'Abate, che e' un amico e un berretto bianco, e mi pare un solido nonviolento.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali esperienze o iniziative nonviolente a suo parere oggi meritano maggior sostegno ovvero meriterebbero di essere intraprese?

- Silvano Tartarini: La nonviolenza non puo' stare alla finestra. Alla cultura di pace e' necessario affiancare una ricerca e una esperienza nonviolenta mirata all'uscita dal militare. In questa direzione, le esperienze che necessitano di essere seguite oggi, a mio parere, sono sostanzialmente due: ambasciate di pace e corpi civili di pace.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Silvano Tartarini: Sono un violento che tenta di non esserlo. Credo che l'umanita' dovra' prima o poi trovare la strada per uscire dal flagello della guerra, prima per sopravvivere e poi per vivere meglio. Ho promosso e fondato con altri l'Associazione Beretti Bianchi Onlus proprio con questo obiettivo. La ricerca sulle ambasciate di pace e corpi civili di pace e la creazione sul territorio internazionale di questi due strumenti di lavoro di pace sono, al momento, il progetto dei Berretti bianchi onlus, di cui sono segretario.

 

9. INCONTRI. IL 16 OTTOBRE A MODENA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]

 

Cari amici,

come saprete dalla lettura della nostra rivista, dal 29 ottobre al primo novembre si svolgera' a Brescia il XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento, che avra' per tema "La nonviolenza per la citta' aperta".

Il Congresso e' il momento in cui iscritti ed amici del Movimento Nonviolento si incontrano per fare il punto sulla politica e la cultura della nonviolenza oggi in Italia, e per decidere i programmi ed i progetti futuri del Movimento.

I lavori del Congresso sono organizzati per gruppi tematici aperti, le cui tracce si possono scaricare anche dal sito www.nonviolenti.org

In preparazione di questa importante iniziativa proponiamo agli iscritti, agli abbonati ad "Azione nonviolenta" ed agli amici della nonviolenza delle province emiliane di partecipare ad un confronto sui temi oggetto del congresso e sulla loro ricaduta anche sul piano locale. Altrettanto avverra' per le province romagnole.

L'appuntamento per tutti e' fissato per sabato 16 ottobre, presso la Casa per la Pace di Modena, in via Ganaceto n. 45, alle ore 16 (via Ganaceto e' in centro, raggiungibile abbastanza comodamente a piedi dalla stazione centrale; per chi arriva in auto il parcheggio piu' vicino e' in via Berengario - Parco Novi Sad).

Per informazioni logistiche telefonare al n. 3493704622.

Saluti di pace.

Pasquale Pugliese, referente per il Coordinamento nazionale

Vittorio Venturi, referente per il costituendo Centro modenese del Movimento Nonviolento

 

10. INCONTRI. IL 17 OTTOBRE A FERRARA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]

 

Care amiche e cari amici,

in preparazione del XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento ci piace condividere una riflessione sul tema prescelto: "La nonviolenza per la citta' aperta".

Dalla lettura di "Azione nonviolenta" e dall'articolazione dei lavori proposta risulta chiaramente l'importanza di questo appuntamento nella programmazione dei prossimi tre anni di vita del Movimento, in un momento di difficolta' della vita sociale che appare scossa nelle sue fondamenta economiche e nelle sue istituzioni democratiche. Per questo e' importante che il pensiero e l'azione della nonviolenza possano contare sull'apporto di tutte le amiche e tutti gli amici.

Un momento di dialogo e confronto tra persone residenti in territori vicini costituisce un contributo significativo alla riuscita dei lavori congressuali.

Vi invitiamo a Ferrara domenica 17 ottobre dalle 10,30 alle 12,30 presso la sede Aias, in via Cassoli, 25 i/l (vicinissimo alla stazione ferroviaria, "dentro" allo stadio).

Per eventuali comunicazioni: elena.buccoliero at fastwebnet.it

Vi aspettiamo!

Daniele Lugli, presidente del Movimento Nonviolento

 

11. INCONTRI. IL 17 OTTOBRE A VITERBO

 

Domenica 17 ottobre 2010, con inizio alle ore 15,30, presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" a Viterbo, si svolgera' il quarantaseiesimo incontro di studio del percorso di formazione e informazione nonviolenta iniziato da alcuni mesi.

All'incontro partecipa il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo.

Il centro sociale autogestito "Valle Faul" si trova in strada Castel d'Asso snc, a Viterbo.

L'iniziativa e' ovviamente aperta alla partecipazione di tutte le persone interessate.

 

12. INCONTRI. IL 21 OTTOBRE A VERONA

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]

 

Care amiche e cari amici,

in preparazione del XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento ci piace condividere una riflessione sul tema prescelto: "La nonviolenza per la citta' aperta".

Dalla lettura di "Azione nonviolenta" e dall'articolazione dei lavori proposta risulta chiaramente l'importanza di questo appuntamento nella programmazione dei prossimi tre anni di vita del Movimento, in un momento di difficolta' della vita sociale che appare scossa nelle sue fondamenta economiche e nelle sue istituzioni democratiche. Per questo e' importante che il pensiero e l'azione della nonviolenza possano contare sull'apporto di tutte le amiche e tutti gli amici.

Un momento di dialogo e confronto tra persone residenti in territori vicini costituisce un contributo significativo alla riuscita dei lavori congressuali.

Vi invitiamo alla Casa per la Nonviolenza, in via Spagna 8 a Verona (vicino alla Basilica di San Zeno) giovedi' 21 ottobre, dalle ore 18 alle ore 19,30 per un incontro precongressuale.

Sara' anche l'occasione per organizzare la comune partecipazione al Congresso di Brescia, come gruppo veronese del Movimento Nonviolento.

Mao Valpiana, segretario del Movimento Nonviolento

 

13. INCONTRI. IL PROGRAMMA DEL XXIII CONGRESSO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

[Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo]

XXIII Congresso nazionale del Movimento Nonviolento "La nonviolenza per la citta' aperta" Brescia, 29-31 ottobre - primo novembre 2010.

Tutti i lavori si svolgono presso il Centro Saveriano di Animazione Missionaria, via Piamarta, 9 (zona via dei Musei).

*

Programma

Venerdi' 29 ottobre

- ore 20,30: Dibattito aperto alla cittadinanza sul tema: "La nonviolenza per la citta' aperta" con: Massimo Tedeschi, giornalista, redattore di "Bresciaoggi"; Carlo Melegari, sociologo, direttore del Cestim, Centro Studi Immigrazione; intervistati da Massimo Valpiana, direttore di "Azione nonviolenta".

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Sabato 30 ottobre

- ore 10: Apertura, accoglienza, iscrizioni, insediamento presidenza; distribuzione cartelline. Quota di iscrizione al Congresso, euro 5,00 (non richiesta agli iscritti al Movimento Nonviolento in regola per il 2010 - sara' possibile rinnovare o iscriversi anche in quella sede).

- ore 11: Relazione del presidente; relazione del segretario; saluti delle autorita' e degli ospiti; premiazione degli studenti realizzatori del Manifesto del Congresso; inizio assemblea plenaria.

- ore 13: Buffet.

- ore 15-18,30: Proseguimento dell'Assemblea plenaria.

- ore 18,30-19,30: Presentazione delle Commissioni da parte dei conduttori: Educazione aperta, nella citta' e nella scuola, Elena Buccoliero, Caterina Del Torto; Ecologia politica per fermare il nucleare, Mao Valpiana, Rocco Pompeo; La nonviolenza per la liberazione dalle mafie, Pasquale Pugliese, Daniele Lugli; Gli strumenti per l'agire del Movimento, Mao Valpiana, Piercarlo Racca; L'antimilitarismo oggi: disarmo e corpi di pace, Renato Fiorelli, Adriano Moratto; Per una nuova convivenza nella citta' aperta, Pasquale Pugliese, Elena Buccoliero, Enrico Pompeo. L'obiettivo delle commissioni e' definire gli obiettivi di lavoro del Movimento Nonviolento per i prossimi tre anni e indicare gli strumenti di praticabilita' per conseguire questi obiettivi.

- ore 20: Cena libera.

- ore 21: Spettacolo teatrale con video e letture.

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Domenica 31 ottobre

- ore 9,30: Apertura lavori.

- ore 10-13: Lavori delle commissioni (n. 1, 2, 3).

- ore 13: Pranzo.

- ore 15: Lavori  delle commissioni (n. 4, 5, 6).

- ore 18: Dibattito in plenaria sulle commissioni.

- ore 21: Cena e serata libere (con probabile visita guidata al Castello o alla citta').

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Lunedi' primo novembre

- ore 9: Presentazione dei risultati delle commissioni; dibattito.

- ore 11: Votazioni delle mozioni emerse dalle sei commissioni.

- ore 12: Votazione della mozione generale; elezioni del Presidente, del Comitato Direttivo, del Comitato di Coordinamento.

- ore 13: Conclusioni.

*

Si ricorda che il Congresso del Movimento Nonviolento e' aperto a tutti, ma possono votare solo gli iscritti.

Per informazioni: Movimento Nonviolento, sede nazionale, tel. 0458009803, Centro per la Nonviolenza di Brescia, tel. 0303229343.

Le informazioni logistiche (pernottamenti, ospitalita', vitto) saranno indicate prossimamente.

Nel numero di agosto-settembre di "Azione nonviolenta" sono state pubblicate le tracce di lavoro delle Commissioni, cosi' che ogni congressista possa partecipare in modo adeguato e portando un fattivo contributo. Il Congresso e' il massimo organo decisionale del Movimento. E' il momento di sintesi e valutazione del lavoro fatto, e di programmazione del lavoro futuro. Gli iscritti assumono la responsabilita' di contribuire - ognuno come puo' - alla realizzazione degli impegni comuni.

14. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

15. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.

Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.

E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".

 

16. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Delio Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento, Sansoni, Firenze 1939, Einaudi, Torino 1992, 2002, Societa' Europea di Edizioni, Milano s.d., pp. LXIV + 526.

- Delio Cantimori, Umanesimo e religione nel Rinascimento, Einaudi, Torino 1975, pp. VIII + 310.

*

Riedizioni

- Federico De Roberto, I Vicere', Rcs - Rizzoli Libri, Milano 1997, 2010, 2 voll. per pp. 332 + 414, euro 7,50 + 7,50 (in supplemento al "Corriere della sera").

- Daniel Goleman, Intelligenza emotiva, Rcs Libri, Milano 1996, Fabbri - Rcs Libri, Milano 2007, pp. 394, euro 9,90.

 

17. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

18. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 345 del 16 ottobre 2010

 

Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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