Coi piedi per terra. 380



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 380 del 10 ottobre 2010

 

In questo numero:

1. Leslie Scrivener: Luci della citta'

2. L'on. Domenico Scilipoti dell'"Italia dei valori" nuovamente denuncia la gravita' della situazione del lago di Vico

3. Antonella Litta: Un esposto al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea sulla situazione del lago di Vico del 24 maggio 2010

4. Associazione italiana medici per l'ambiente: Il Commissario europeo all'Ambiente interviene sulla situazione del lago di Vico

5. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

 

1. DIRITTI. LESLIE SCRIVENER: LUCI DELLA CITTA'

[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per averci messo a disposizione nella sua traduzione il seguente intervento di Leslie Scrivener apparso su "The Toronto Star" il 18 settembre 2010 col titolo "Bright lights, big city - does it work for girls in the developing world?".

Leslie Scrivener, giornalista e saggista, e' nata a Tokio ed ha vissuto in Australia, Stati Uniti e Canada. Tra le opere di Leslie Scrivener: Terry Fox: His Story, 2000]

 

Le luci brillanti della citta' attirano le ragazze adolescenti in tutto il mondo. Ma le citta' sono accoglienti con le ragazze? Ce la faranno, le ragazze, ad essere meglio istruite e ad avere migliori impieghi, e troveranno maggior tolleranza mentre crescono sino a diventare donne, o saranno prede, vulnerabili all'abuso ed all'isolamento?

Negli ultimi quattro anni, l'organizzazione Plan ha analizzato lo status delle ragazze nel mondo, innanzitutto nei paesi in via di sviluppo. Quest'anno diffonde un altro eccezionale rapporto che esamina il tema delle ragazze nelle citta' (il potenziale ed i pericoli della situazione) ed il ruolo che le tecnologie come i telefoni cellulari ed i computer hanno nelle loro vite. Le Nazioni Unite stimano che entro il 2030 circa un miliardo e mezzo di ragazze vivra' nelle citta'.

Lo scorso anno il rapporto "Because I am a Girl" ("Perche' sono una ragazza") ha mostrato quanto le ragazze e le donne contribuiscono alle economie locali, ed e' in misura considerevole, perche' quando una donna riceve un mandato di pagamento lo porta a casa. Istruire le ragazze e' l'investimento piu' redditizio che si possa fare nel mondo in via di sviluppo. Quest'anno Plan ha spostato la sua attenzione sulle ragazze di citta', notando che nel 2008, per la prima volta nella storia, vivono piu' persone nelle citta' che nelle aree rurali.

Le possibilita' sono buone: le ragazze che vivono nelle citta' hanno maggiori possibilita' di completare la scuola secondaria, si sposano meno in giovane eta', e resistono meglio alle mutilazioni genitali. "Piu' vengono istruite, piu' sono inclini ad esercitare i loro diritti", dice Rosemary McCarney, presidente di Plan per il Canada. Come ha detto ai ricercatori una ragazza che vive in uno slum di Nairobi (dove teme di essere aggredita se lascia la casa di sera): "Mi piace essere una ragazza, ma vorrei conoscere i miei diritti".

Mentre l'istruzione di una ragazza puo' non essere giudicata necessaria per alcune famiglie, ci sono anche genitori che non mandano le figlie a scuola perche' temono che esse vengano assalite o molestate per strada e in classe. Nelle zone rurali, le scuole primarie sono di solito locali, mentre le scuole secondarie sono piu' distanti. E molte ragazze non hanno i soldi per l'autobus. Nello studio sulla Tanzania, due terzi delle ragazze riportano di essere state maltrattate dai guidatori degli autobus: "Ho urlato dal dolore, da quanto forte mi ha pizzicato il seno", e alcune ragazze si tengono a distanza dalla scuola perche' i bagni sono pubblici, o perche' i bagni non sono separati da quelli dei ragazzi. "Le ragazze degli slum devono scegliere se fare i loro bisogni in una busta di plastica o rischiare lo stupro osando avventurarsi in una toilette pubblica, e sporca, di notte", scrive Anna Tibaijuka di Un-Habitat nel rapporto "Digital and Urban Frontiers: Girls in a Changing Landscape".

Inoltre, anche se le ragazze vanno a scuola (e le percentuali di iscrizione stanno salendo) ci si aspetta da loro che lavorino in casa dal 33 all'85% in piu' dei ragazzi, dice Sarah Hendriks di Plan: "Si', possono essercene di piu' in classe, ma non hanno tempo per fare i compiti a casa, sono esauste". Pure, se vanno a scuola, le ragazze resistono meglio alle pressioni familiari sui matrimoni precoci. Shimu, una ragazza che vive a Dhaka, la capitale del Bangladesh, ha detto ai ricercatori di Plan di essere fuggita dal proprio villaggio perche' non voleva sposare l'uomo anziano che i suoi genitori avevano scelto per lei: "Qui posso lavorare, e vivere e pensare a modo mio". Lo studio sugli slums di Addis Abeba ha mostrato che il 25% delle giovani migranti (fra i 10 ed i 19 anni) sono fuggite in citta' per evitare matrimoni imposti. "Mia madre ha detto che non sono piu' sua figlia", ha raccontato una diciassettenne, "Ma io voglio studiare, e' per questo che sono venuta".

Nelle citta', dove hanno una gran varieta' di esperienze e piu' amicizie diverse, le aspirazioni delle ragazze tendono ad essere piu' alte. Il matrimonio non e' la sola scelta a disposizione. Il numero di ragazze delle zone rurali che sono gia' sposate all'eta' di 18 anni e' il doppio rispetto a quello delle citta'. In uno slum di Alessandria, Egitto, la ricercatrice e scrittrice Nikki van der Gaag ha parlato con dozzine di giovani donne che avevano lasciato i loro villaggi, alcune da sole ed altre con le loro famiglie. E' rimasta meravigliata da quante ragazze povere possedevano un cellulare o erano in grado di affittarlo o prenderlo in prestito: ma a loro non serve solo per socializzare con gli amici, ha scoperto. I cellulari, per queste ragazze, sono i potenti strumenti con cui contattano le agenzie governative per chiedere aiuto rispetto agli abusi che subiscono in casa, o rispetto alla minaccia di un matrimonio precoce e non voluto.

"Uomini molto piu' anziani di loro vengono da altre parti del Medio Oriente in cerca di ragazzine da sposare, perche' con dei genitori in poverta' si trova piu' facilmente un accordo", dice Nikki van der Gaag, "Le tengono come mogli per qualche mese, poi le abbandonano. Se una ragazza sa che i suoi parenti intendono farla sposare a questo tizio di Dubai che ha 45 anni, mentre lei ne ha 15, chiama i telefoni amici predisposti allo scopo, e questo le da' una via d'uscita". Nikki ha anche scoperto che per molte famiglie nelle zone rurali una figlia disabile e' una vergogna e uno stigma. Una di queste ragazze ha tentato il suicidio, il padre di un'altra ha tentato di ucciderla. La scrittrice ha poi parlato con le donne che sono venute in citta' perche' volevano proteggere le loro figlie dalle mutilazioni genitali: "Mi dicevano: E' accaduto a me, non voglio che accada alle mie bambine. Le madri di oggi sono le avanguardie della protezione delle ragazze".

In Egitto le mutilazioni sono legalmente bandite, ma le subiscono ancora circa l'85% delle ragazze di citta' e circa il 96% di quelle delle zone rurali. "Io avevo nove anni", ha raccontato una madre, "e non ho capito cosa stava per succedere sino a che non ho visto il rasoio. Mia madre ed altre due donne mi hanno tenuta ferma mentre il barbiere faceva il suo lavoro. E' stato molto rozzo. Il dolore era terribile, e l'emorragia intensa". La ferita fu "sigillata" con terriccio, e da allora chi la subi' ha dovuto convivere con infezioni croniche alle vie urinarie. Nikki van der Gaag ha notato che quando le famiglie si muovono nelle citta', dove le ragazze hanno piu' possibilita' di continuare a studiare, vi e' una sorta di "effetto riverbero". Una donna di nome Leila, estremamente orgogliosa del fatto che la figlia avesse vinto un computer in una competizione scolastica, si e' per esempio iscritta ad un corso di alfabetizzazione: "Le mie figlie staranno meglio di me, perche' io non sono mai andata a scuola, e ho sempre sofferto del fatto che non sapevo ne' leggere ne' scrivere". Nelle citta', aggiunge Rosemary McCarney, la pressione del gruppo di pari puo' indurre le famiglie rurali a cambiare attitudini e comportamenti: "Possono sentirsi dire: Cosa significa che non permetti a tua figlia di andare a scuola? Guarda questa famiglia e quest'altra, sono perfettamente rispettabili, e le loro figlie frequentano il liceo".

Nonostante le opportunita' offerte dalla vita urbana, le ragazze di citta' sono piu' preoccupate per le possibili aggressioni. McCarney, tuttavia, crede vi sia piu' potenziale che rischio, e che i pianificatori cittadini abbiano il dovere di incorporare le necessita' delle ragazze e delle giovani donne nel disegnare l'assetto delle citta', includendo l'illuminazione ed i trasporti: "E' completamente inaccettabile che nel 2010 dei genitori debbano temere che le loro figlie subiscano assalti e molestie mentre vanno a scuola. I pianificatori devono prendere questi fattori in considerazione e devono esserci ufficiali delle forze di sicurezza addestrati allo scopo, il cui dovere numero uno sia proteggere queste ragazze e creare per loro un ambiente sicuro".

Ci sono segni che mostrano una comprensione almeno nascente del bisogno di sicurezza delle giovani donne e delle bambine e ragazze. A Bogota', in Colombia, i cittadini hanno votato i progetti che vogliono iscritti nel budget municipale: per i circa 23.000 votanti, l'istanza principale e' risultata il contrasto alla violenza contro donne e bambine. "E' certo inusuale, ma mostra che la gente ha riconosciuto il problema", commenta Gabriela Bucher, direttrice di Plan in Colombia, "Questo e' un paese in cui la violenza contro le donne e' alta". Nel 2009, in tutta la Colombia, l'80% dei delitti a sfondo sessuale contro le donne e' stato commesso a danno di ragazze minorenni: le vittime sono state in maggioranza fanciulle fra i 10 ed i 14 anni.

A Bogota' e a Delhi si tengono sessioni di ascolto della cittadinanza sulla sicurezza delle donne, e per fornire servizi di trasporto sicuri per le donne, alcune citta' come Mumbai e Calcutta hanno introdotto vagoni di treni e metropolitane esclusivamente femminili (i "Ladies Special"); in Sudafrica, il progetto "Adotta una luce" vede le compagnie commerciali pagare per l'illuminazione stradale nelle zone scarsamente illuminate e si e' diffuso in tutta l'Africa: il beneficio per le ditte e' che la luce illumina anche la loro pubblicita'.

La chiave, conclude Sarah Hendriks, e' fare in modo che la citta' funzioni per le ragazze: "La nostra posizione e' che le ragazze non sono solo vittime. Hanno il potenziale per cambiare se stesse e la direzione in cui va il mondo".

 

2. AMBIENTE E SALUTE. L'ON. DOMENICO SCILIPOTI DELL'"ITALIA DEI VALORI" NUOVAMENTE DENUNCIA LA GRAVITA' DELLA SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO

[Riceviamo e diffondiamo]

 

Con una energica e preoccupatissima dichiarazione ufficiale dell'8 ottobre 2010 l'on. Domenico Scilipoti, medico e parlamentare dell'"Italia dei valori", ha nuovamente denunciato la gravita' della situazione delle acque del lago di Vico e la necessita' e l'urgenza di interventi da parte delle istituzioni preposte per il risanamento del lago e per la tutela della salute della popolazione dei comuni di Caprarola e Ronciglione.

Scrive l'on. Scilipoti: "una gestione criminale dei rifiuti, soprattutto con scarichi abusivi, e l'utilizzo abnorme di pesticidi, ha provocato l'inquinamento del bacino idrico e causato lo sviluppo sproporzionato della cosiddetta alga rossa, ricca di tossine che possono avere effetti neurologici, epatici e cancerogeni. Da anni, ormai, denunciamo questa pericolosissima situazione: l'acqua contenente l'alga rossa finisce nelle falde acquifere; da queste falde si attinge acqua potabile e per usi irrigui".

"Le istituzioni vigilino maggiormente", conclude l'on. Scilipoti, denunciando l'inammissibilita' di "negligenza o irresponsabilita'" ed evidenziando che "sara' giusto che i colpevoli paghino, civilmente e penalmente, in prima persona".

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Nota per la stampa a cura dell''associazione "Respirare"

Viterbo, 9 ottobre 2010

L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.

 

3. AMBIENTE E SALUTE. ANTONELLA LITTA: UN ESPOSTO AL COMMISSARIO ALL'AMBIENTE DELL'UNIONE EUROPEA SULLA SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO DEL 24 MAGGIO 2010
[Riproponiamo il seguente documento.
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali]

Al Commissario all'Ambiente dell'Unione Europea, al Ministro della Salute, al Ministro dell'Ambiente
e per opportuna conoscenza: al Prefetto di Viterbo, al Sindaco di Caprarola, al Sindaco di Ronciglione, al Direttore generale della Asl di Viterbo, al Direttore sanitario della Asl di Viterbo, al Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, al Servizio veterinario della Asl di Viterbo, al Direttore generale dell'Istituto superiore di sanita', al Presidente dell'Istituto superiore di sanita', all'Arpa Lazio - sezione di Viterbo, al Presidente della Provincia di Viterbo, ai responsabili dell'Ato 1 - Lazio, al Presidente della Giunta Regionale del Lazio, al Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio, al Direttore dell'Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo, al Direttore Regionale Energia e Rifiuti, al Direttore del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc, all'Assessore all'Ambiente della Provincia di Viterbo, all'Assessore all'Ambiente della Regione Lazio, all'Assessore alla Sanita' della Regione Lazio, al Presidente della Commissione  Ambiente del Senato, al Presidente della Commissione Igiene e sanita' del Senato, al Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, al Presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati
Oggetto: Un contributo di analisi ed una ennesima richiesta di intervento in relazione agli sviluppi della vicenda del lago di Vico dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo.
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L'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo il  30 marzo 2010  ha presentato un esposto (in allegato) al Ministro dell'Ambiente e al Ministro della Salute sul gravissimo rischio sanitario ed ambientale derivante dal degrado e dall'inquinamento dell'ecosistema del lago di Vico.

 

L'esposto, oltre a fornire un quadro dettagliato, documentato e circostanziato delle problematiche ambientali e del rischio sanitario determinato dal rapido deterioramento della qualita' delle acque del lago, ha indicato anche le proposte, piu' volte formulate, dell'Isde di Viterbo per l'avvio di una rapida ed efficace bonifica e tutela dell'intero ecosistema lacustre e per garantire acque salubri e potabili alle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

 

A seguito di questo esposto sono state presentate numerose interrogazioni da parte di deputati, senatori ed europarlamentari.

 

L'Isde, in relazione ai piu' recenti sviluppi di questa situazione, intende con il presente documento mettere a disposizione un ulteriore contributo sia di informazione, sia di replica a erronee dichiarazioni altrui e sia di rinnovata proposta di interventi ormai non piu' procrastinabili.

 

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L'attuale situazione ambientale del  lago di Vico

 

Sono evidenti e ormai ben documentate le gravi problematiche ambientali del lago di Vico (presenza di periodiche fioriture dell'alga rossa Plankthotrix rubescens, produttrice di una microcistina tossica e cancerogena, marcata riduzione del quantitativo di ossigeno nelle sue acque e della loro trasparenza, presenza di metalli pesanti in elevata concentrazione nelle acque e nei suoi sedimenti, etc.).

 

Nella riunione, promossa dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Viterbo, svoltasi il  2 marzo 2010, sul tema "Attivita' di contrasto al degrado della qualita' delle acque del lago di Vico", sono stati presentati dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di valori elevati di Arsenico (As) e di  altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e  Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) -.

 

Ulteriori risultati di indagine, presentati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo alla riunione svoltasi il 10 maggio 2010 presso il  Dipartimento Regionale Rifiuti ed Energia, hanno confermano la presenza di Arsenico in concentrazioni molto elevate nei sedimenti lacustri.

 

Un recente documento del Centro tecnico logistico interforze Nbc di Civitavecchia riferisce i risultati di una indagine geofisica commissionata dal Ministero della Difesa per la ricerca di masse anomale interrate presso il Magazzino Materiali di Difesa Nbc di Ronciglione (indagine che ha evidenziato la presenza di masse metalliche e non metalliche interrate in diversi punti del sito).

 

Da questo documento emerge che da carotaggi ed analisi chimiche su campioni di terreno prelevati sono stati rilevati valori di Arsenico superiori a quanto previsto dalla normativa in vigore e pertanto il sito militare in prossimita' del lago risulta contaminato.

 

Questi dati e documenti confermato il degrado e l'inquinamento del lago di Vico e impongono immediate norme di tutela ed interventi di bonifica non piu' rimandabili: riduzione immediata e drastica dell'uso di fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico con riconversione al biologico di tutte le attuali forme di coltivazioni agricole; controllo e verifica di  tutti gli scarichi fognari delle utenze private e pubbliche poste in prossimita' del lago; intensificazione dei controlli di tutte le attivita' all'interno della riserva; avvio della bonifica del sito militare Nbc di Ronciglione.

 

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La potabilizzazione  delle acque erogate alla popolazioni di Ronciglione e Caprarola

 

I comuni di Caprarola e Ronciglione utilizzano per la maggior parte acque captate dal lago di Vico.

 

Le acque in relazione alla loro classificazione devono subire un efficace processo di filtrazione e potabilizzazione prima di essere distribuite alle popolazioni per uso umano.

 

L'inadeguatezza della filtrazione e quindi della potabilizzazione delle acque distribuite alla popolazioni di Caprarola e Ronciglione risulta evidente da una nota del  4 gennaio 2008, con la quale il Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica, sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, in considerazione dei risultati degli esami effettuati dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo che evidenziavano la presenza di Cianobatteri - Plankthotrix spp -, proponeva ordinanza di non potabilita' dell'acqua ai sindaci di Caprarola e Ronciglione.

 

L'inadeguatezza della filtrazione risulta anche da alcuni esami condotti sempre dall'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nel periodo compreso da marzo 2008 a dicembre 2009, che evidenziano l'abbondante e costante presenza di alghe (Diatomee, Cloroficee e Microflagellati) e in particolare la massiccia presenza di Cianobatteri anche dopo l'esecuzione di lavori di adeguamento dei potabilizzatori nei Comuni lacustri.

 

Una conferma del pregresso cattivo stato dell'impianto di potabilizzazione nel comune di Ronciglione e' inoltre contenuta in un   "Memorandum" redatto in data 23/12/2009 dal  Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo; nella  relazione  tecnica "Verifica delle condizioni tecnico-qualitative dell'acquedotto comunale di Ronciglione - Vt" redatta dalla societa' Sif (Sistema Integrato di Fitodepurazione) e nell'ordinanza n. 12/2010 del sindaco di Ronciglione nella quale si fa addirittura risalire al maggio 2002 il riscontro dell'inadeguatezza dei filtri e quindi il loro non utilizzo.

 

Le pregresse e le attuali condizioni di funzionamento dei potabilizzatori comunali sembrano pertanto non garantire in modo completo ed efficace la potabilita' delle acque captate dal lago e tale situazione accresce la preoccupazione per il rischio sanitario al quale sono state esposte e sono esposte le popolazioni anche in considerazione della presenza dei nuovi ed eterogenei elementi inquinanti rilevati di recente nelle acque del lago e nei suoi sedimenti.

 

E' urgente quindi che siano predisposte ed individuate immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l'ospedale di Ronciglione e per tutte le industrie alimentari locali.

 

E' altresi' necessario avviare, come piu' volte richiesto dall'Isde di Viterbo, uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi da dotare di dearsenificatori per  garantire un approvvigionamento idrico di migliore qualita' e sicurezza e che siano posti in opera in tempi brevissimi impianti di filtrazione e potabilizzazione cosiddetti pilota per studiare le migliori tecniche di purificazione dell'acqua in relazione alle peculiari problematiche di degrado ed inquinamento del lago di Vico.

 

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Il monitoraggio della microcistina tossica e cancerogena nelle acque destinate a consumo umano

 

Il microrganismo Planktothrix rubescens, detta comunemente alga rossa e segnalata dal 2007 nelle acque del lago di Vico, produce numerosi tipi di tossine dette microcistine a valenza epatotossica, gastroenterica e con possibile azione cancerogena.

 

Gli  effetti  delle microcistine sulle persone e gli animali possono essere cosi' riassunti: epatotossicosi acuta per ingestione diretta; polmoniti allergiche ed epatotossicosi se respirate, nel corso di attivita' ricreative e sportive in sistemi idrici contaminati da alghe in fase di fioritura; promozione di tumori, se ingerite in dosi sub-acute per diverso tempo (tumori epatici, gastrointestinali, epiteliali).

 

Le persone possono essere esposte alle tossine attraverso l'ingestione di acqua potabile contaminata, tramite la balneazione, l'inalazione di aerosol durante attivita' ricreative in prossimita' delle aree di fioritura dell'alga, con l'assunzione di alimenti trattati e realizzati con acque contaminate (la microcistina non e' termolabile), durante i trattamenti di emodialisi.

 

La  fauna ittica che vive nei bacini e negli invasi contaminati e' anch'essa esposta alle tossine cosi' come gli animali che vivono in allevamenti, nel caso vengano abbeverati con acque contaminate dalle microcistine, e le specie vegetali irrigate con le stesse.

 

La flora e la fauna contaminata da queste microcistine possono divenire ulteriori vettori di esposizione per le persone in quanto entrano a far parte della  catena alimentare.

 

Da quanto sopra esposto risulta del tutto evidente che sarebbe stato indispensabile e di grande importanza, a partire dal 2007, un costante monitoraggio della concentrazione e della presenza di questa microcistina nelle acque del lago, nella fauna ittica e soprattutto, e per evidenti motivi di tutela della salute pubblica, nelle acque destinate a consumo umano.

 

Dalla documentazione in possesso dell'Isde: il Memorandum del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica - sezione 4 Vetralla della Asl di Viterbo, e un carteggio tra questo stesso Dipartimento, l'Arpa Lazio - sezione di Viterbo e l'Ato1 -Lazio, non risulta che finora sia stato attuato alcun monitoraggio di questa microcistina.

 

In tre lettere inviate all'Isde dal Dipartimento Ambiente e connessa Prevenzione Primaria dell'Istituto Superiore di Sanita', rispettivamente: n. di protocollo 11/05/2010 - 0020790, n. 11/05/2010 - 0020791 e n. 11/05/2010 - 0020792, si afferma che non esiste alcuna convenzione tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e le amministrazioni comunali di Caprarola e Ronciglione ma che sono stati effettuati finora solo esami estemporanei su alcuni campioni di acqua prelevati il 5 marzo 2010 a Caprarola e il 7 aprile 2010 a Ronciglione, mentre e' iniziata solo dal 15 marzo 2010, e in forma sperimentale, una ricerca "sull'eventuale presenza e rimozione di tossine algali nelle acque da destinare e destinare a consumo umano prelevate dal lago di Vico" ad integrazione di una precedente convenzione sempre tra l'Istituto Istituto Superiore di Sanita' e l'Ato 1 - Lazio.

 

Il mancato monitoraggio, dal 2007 ad oggi, della presenza e della concentrazione di questa microcistina tossica e cancerogena, nelle acque destinate a consumo umano ed in quelle utilizzate nei pubblici esercizi, nelle scuole e per le preparazioni di alimenti ha di fatto determinato una condizione di elevato rischio sanitario derivante dall'esposizione cronica e non quantificata a questa sostanza per le popolazioni e in particolare per i bambini, le donne in gravidanza e i malati.

 

L'Isde ribadisce l'estrema urgenza dell'avvio del monitoraggio nelle acque destinate a consumo umano di questa sostanza e di tutti gli altri possibili inquinanti, soprattutto di quelli individuati dalle recenti ricerche dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo nelle acque e nei sedimenti del lago.

 

L'Isde, per le ragioni esposte, ribadisce la necessita' e il dovere che gli enti preposti programmino e diano inizio a studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute delle popolazioni di Caprarola e Ronciglione.

 

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L'Arsenico, gli IPA e i metalli pesanti nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico

 

Il Decreto legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001, modificato e integrato con successivo D. Lgs. 27/02, disciplina la qualita' delle acque potabili destinate al consumo umano garantendone la salubrita' e la pulizia.

 

Il valore limite ammesso da questo Decreto per l'Arsenico nelle acque destinate a consumo umano e' di 10 microgrammi/litro e solo per  continue deroghe regionali e' stato innalzato a 50 microgrammi/litro per i Comuni dell'Alto Lazio appartenenti all'Ato1 - Lazio.

 

L'arsenico in considerazione della sua cancerogenicita' e tossicita' e della possibile interazione con le altre sostanze tossiche derivanti dal degrado e dall'inquinamento del lago di Vico, dovrebbe essere monitorato con una frequenza di sicuro maggiore rispetto a quanto fatto finora e secondo quanto prescritto e disposto dal D. Lgs. 31/2001 all'art. 8 comma 1, che, in situazioni di criticita' delle acque, impone di aumentare i controlli rispetto a quelli effettuati di routine in modo tale da "garantire la significativa rappresentativita' della qualita' delle acque distribuite durante l'anno, nel rispetto di quanto stabilito dall'allegato II".

 

I recenti dati che hanno evidenziato la presenza nelle acque del lago di Vico di valori elevati di Arsenico (As) e di altre sostanze tossiche e cancerogene di norma estranee alle acque del lago quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti alte concentrazioni di Arsenico - 647 mg/kg SS (valore soglia 20 mg/kg SS) -, Cadmio - 12 mg/kg SS (valore soglia 2 mg/kg SS) -, e Nichel - 566 mg/kg SS (valore soglia 120 mg/kg SS) - costituiscono un'ulteriore e seria preoccupazione per le possibili conseguenze sanitarie e ambientali.

 

E' del tutto evidente inoltre che devono essere indagate ed individuate provenienza  e responsabilita' per le sostanze tossiche e cancerogene rilevate nel lago di Vico che di norma sono estranee agli ecosistemi lacustri.

 

L'Isde ritiene necessario ed urgente, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati nei sedimenti del lago, un monitoraggio piu' frequente di tutte le sostanze tossiche che possano essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, in quanto esiste la possibilita' che gli elementi inquinanti presenti nei sedimenti possano essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali anche in concentrazioni dannose per la salute soprattutto se il livello delle acque del lago dovesse essere ridotto.

 

E' inoltre un dato scientificamente acquisito che piu' elementi tossici e/o cancerogeni possono determinare rischio e danno alla salute con meccanismi di interazione ed amplificazione diversi da quello della sola e semplice sommazione delle diverse concentrazioni dei singoli elementi nocivi.

 

Relativamente all'Arsenico, presente nelle acque e nei sedimenti del lago di Vico, e' noto che l' Agenzia internazionale di ricerca sul cancro (I.A.R.C.) classifica questo elemento come cancerogeno certo di classe 1 e lo pone in diretta correlazione con diverse patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute.

 

L'assunzione cronica di Arsenico e' indicata da numerosissimi studi scientifici quale responsabile anche di patologie cardiovascolari  (in particolare della "malattia del piede nero - black foot disease" per compromissione della vascolarizzazione periferica); di  neuropatie periferiche; di diabete di tipo 2; di lesioni cutanee (iperpigmentazione ed ipopigmentazione, cheratosi); di disturbi della sfera riproduttiva e malattie ematologiche.

 

L'Isde torna quindi a ribadire la necessita' di un monitoraggio che sia effettuato con maggiore frequenza e su un piu' largo e  rappresentativo numero di fonti e punti di distribuzione rispetto a quanto fatto in passato e rispetto al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine in aree non sottoposte a provvedimenti di deroga.

 

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L'informazione ai cittadini

 

L'Isde, come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31,  torna a chiedere la convocazione di assemblee pubbliche, nelle quali i dirigenti del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, dell'Arpa Lazio - sezione di Viterbo insieme ai Sindaci delle due amministrazioni comunali, informino i cittadini sulle problematiche ambientali del lago di Vico e sulle possibili conseguenze sanitarie che ne possono derivare.

 

E' necessario convocare queste assemblee anche per rispondere alla motivata e crescente preoccupazione dei cittadini di Caprarola e Ronciglione e per dare consigli ed istruzioni per un corretto utilizzo dell'acqua  teso a ridurre il rischio sanitario in attesa di interventi risolutivi e definitivi.

 

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Conclusioni

 

Il lago di Vico e' una risorsa idrica fondamentale per l'intero territorio viterbese oltre ad essere un'area di inestimabile valore paesaggistico, naturalistico ed economico per le tante attivita' legate al turismo.

 

Il suo attuale inquinamento e degrado sono anche la conseguenza di quella stessa mancanza di legalita' e senso di responsabilita' che ha generato e continua a generare disastri ambientali e sanitari in tante parti d'Italia.

 

Il lago di Vico deve essere subito protetto, tutelato e risanato e questo e' possibile, come indicato in piu' occasioni dall'Isde, attraverso l'uso di specifiche tecnologie di bonifica, interventi mirati di studio, monitoraggio e l'eliminazione di ogni fonte di inquinamento.

 

L'Isde chiede un impegno concreto e collegiale perche' si arrivi rapidamente ad una soluzione positiva di questa vicenda nell'interesse della collettivita' e per il pieno rispetto delle vigenti disposizioni di legge in materia ambientale e sanitaria e per la tutela del diritto alla salute per tutte le persone e in particolare per i bambini.

 

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dottoressa Antonella Litta, referente per Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia)
Viterbo, 24 maggio 2010
Per comunicazioni: dottoressa Antonella Litta, tel. 3383810091, 0761559413, fax: 0761559126, e-mail: isde.viterbo at gmail.com; antonella.litta at gmail.com

4. AMBIENTE E SALUTE: ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE: IL COMMISSARIO EUROPEO ALL'AMBIENTE INTERVIENE SULLA SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO
[Riproponiamo il seguente comunicato dell'Associazione italiana medici per l'ambiente]

Il Commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik ha risposto in forma scritta all'interrogazione parlamentare presentata dall'europarlamentare Nicolo' Rinaldi, a  seguito della segnalazione-appello dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde" di Viterbo, sul grave stato del lago di Vico.
Il Commissario europeo, dopo aver indicato la normativa dell'Unione Europea applicabile alla situazione del lago di Vico, conclude affermando: "La Commissione chiederà alle autorita' italiane di riferire in merito agli ultimi risultati dei controlli effettuati sull'acqua destinata al consumo umano nei comuni di Caprarola e Ronciglione e continuera' a monitorare attentamente l'osservanza della normativa, prendendo all'occorrenza i necessari provvedimenti, tra cui l'eventuale attivazione della procedura di infrazione".
Questa interrogazione e' stata preceduta da quelle dell'on. Domenico Scilipoti presentate il 29 settembre 2009 e il 10 marzo 2010, da quella dei deputati Rao e Libe' del 22 aprile 2010, da quella dell'europarlamentare Sergio Berlato del  28 aprile 2010 e  da quelle dei senatori Belisario, Giambrone, De Toni e Di Nardo del 29 aprile 2010, dell'europarlamentare Lorenzo Fontana il 4  maggio 2010, dell'on. Realacci depositata il  5 maggio 2010 e da quella dell'on. Gino Bucchino presentata il 29 maggio 2010.
Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde, nel ringraziare tutti i parlamentari, i rappresentanti delle istituzioni e quanti si stanno concretamente impegnando per una positiva soluzione di questa vicenda, nell'esclusivo interesse della collettivita' e per il pieno rispetto dell'art. 32 della Costituzione e per la tutela e la bonifica dell'ecosistema del lago, a garanzia anche della salubrita' delle acque destinate a consumo umano, continuera' a diffondere, per opportuna conoscenza, il contenuto e i riferimenti di ogni interrogazione parlamentare e di ogni risposta delle competenti istituzioni.
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Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) di Viterbo
Viterbo, 19 agosto 2010
Il testo della risposta del Commissario Europeo e quello dell'interrogazione dell'europarlamentare Nicolo' Rinaldi possono essere richiesti all'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde di Viterbo: tel. 3383810091, e-mail: isde.viterbo at gmail.com

5
. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

 

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org

Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 380 del 10 ottobre 2010

 

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