Coi piedi per terra. 361
- Subject: Coi piedi per terra. 361
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 21 Sep 2010 11:34:15 +0200
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in
cammino"
Numero 361 del 21 settembre
2010 In questo numero:
1.
Antonella Litta: Giustizia, pace, rispetto per l'armonia del creato
2. Verso il 2 ottobre, giornata internazionale della nonviolenza
3. Si
sono svolte ad Arezzo le quinte "Giornate mediche italiane
dell'ambiente"
4. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. EDITORIALE. ANTONELLA LITTA: GIUSTIZIA, PACE, RISPETTO PER L'ARMONIA DEL CREATO [Ringraziamo Antonella Litta (per contatti: antonella.litta at gmail.com) per questo intervento. Antonella Litta svolge
l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso
l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra
i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi
elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista
"Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente
locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society
of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e'
responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo
come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per
l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela
del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre".
Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei
paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato
"Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla
legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E'
la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna
per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente,
della democrazia, dei diritti di
tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento
delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei
comuni circumlacuali] Penso
che celebrare il 2 ottobre, giorno della nascita di Gandhi, il valore della
nonviolenza sia una straordinaria occasione di riflessione per tutte le persone
e i popoli del mondo. Un’occasione anche
personale per ripensare, rimodulare e confrontare tutte le proprie azioni
pubbliche e private con un limpido e vincente esempio di lotta di liberazione,
di affermazione della giustizia, della pace e di rispetto profondo per l'armonia
del creato. Aderisco
pertanto con profonda convinzione, anche a nome del comitato Nepi per la
pace, alle celebrazioni del 2 ottobre. 2. INIZIATIVE. VERSO IL 2 OTTOBRE, GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA
NONVIOLENZA
Il 2 ottobre, che l'Onu ha dichiarato "Giornata internazionale della
nonviolenza" nell'anniversario della nascita di Gandhi, impegnamoci a promuovere
e sollecitare ovunque possibile - nelle scuole, nelle istituzioni, nei luoghi di
incontro e di aggregazione - iniziative di accostamento alla nonviolenza.
3. INCONTRI. SI SONO SVOLTE AD AREZZO LE QUINTE "GIORNATE MEDICHE ITALIANE DELL'AMBIENTE" [Dall’Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) riceviamo e diffondiamo]
Grande attenzione e preoccupazione della comunita' scientifica nazionale e internazionale per la grave situazione del lago di Vico e per i possibili rischi sanitari. * Si sono
svolte ad Arezzo dal 17 al 19 settembre 2010 le quinte "Giornate mediche
italiane dell’ambiente", promosse dalla sezione italiana dell’International
Society of Doctors for the Environment - Isde (Associazione italiana medici per
l’ambiente). Nei tre giorni di studio si e' discusso dell’origine epigenetica delle malattie dell’adulto e in particolare delle patologie neurodegenerative, immunomediate, endocrino-metaboliche e neoplastiche, in relazione all’esposizione delle popolazioni a fonti di inquinamento ambientale. Al convegno, hanno preso parte insigni studiosi, ricercatori e professori della comunita' scientifica nazionale ed internazionale e i rappresentanti delle associazioni dei pazienti affetti da neoplasie e in particolare le associazioni dei genitori dei bambini affetti da leucemie. * La dottoressa Antonella Litta, referente dell’Isde di Viterbo, ha svolto una importante ed apprezzata relazione sul tema: ”La pandemia silenziosa: esposizione materna agli inquinanti ambientali e danni neurologici “. Questa relazione ha esaminato l’aumento delle patologie del neurosviluppo, del morbo di Parkinson e delle altre malattie neurodegenerative, evidenziando la connessione, sempre piu' evidente scientificamente, con l’esposizione materna ad inquinanti chimici ambientali sia in epoca pre-concezionale che durante il periodo della gravidanza. * La
dottoressa Litta, inoltre, con
la relazione: “Potabilita' e salubrita' dell'acqua, bene comune e
risorsa da tutelare per contrastare la pandemia silenziosa: il caso di
studio del lago di Vico", ha posto all’attenzione della comunita' scientifica
nazionale ed internazionale la grave situazione del degrado della qualita' delle
acque del lago di Vico e i possibili rischi sanitari derivanti per le popolazioni di Caprarola
e Ronciglione che ne utilizzano le acque. Sono
state illustrate anche l’azione di
studio e di documentazione scientifica svolta dall’Isde di Viterbo su
questa vicenda, insieme alle proposte
elaborate per la
bonifica del lago e per la tutela
della salute delle persone. La
relazione sulla situazione del lago di Vico ha destato notevole attenzione e
preoccupazione tra tutti i partecipanti al convegno che hanno espresso
apprezzamento, solidarieta' e pieno sostegno alle attivita' dell’Isde di
Viterbo. * Abstract della relazione della dottoressa Antonella Litta su "La pandemia silenziosa: esposizione materna agli inquinanti ambientali e danni neurologici" Recenti indagini hanno rilevato che un bambino su sei
negli Stati Uniti d’America e'
affetto da disturbi dell’apprendimento, disordini e/o deficit del livello di
attenzione e problemi di tipo comportamentale. Per quanto riguarda i Paesi
europei i dati sono simili. Questa
situazione impone quindi una particolare attenzione per
quanto riguarda l’esposizione materna ad inquinanti chimici, sia in epoca
pre-concezionale che gestazionale; infatti durante questo particolare periodo si
possono determinare alterazioni permanenti nella struttura organica, nella
fisiologia e nel metabolismo del feto, favorendo successivamente la comparsa di
numerose patologie anche di tipo
neurologico. Patologie
del neurosviluppo (NDD) - autismo, disturbo da deficit dell’attenzione (ADD
- attention
deficit disorder), disturbo dell’attenzione da iperattivita'
(ADHD - attention
deficit hyperactivity disorder) e
ritardo mentale, come un aumentato rischio di morbo di Parkinson, morbo
di Alzheimer
e altre malattie neuro-degenerative e neoplastiche, sono infatti, con sempre
maggiori evidenze scientifiche, correlate anche all’esposizione materna ad
inquinanti chimici ambientali. E’
noto che nei nove mesi di gestazione si stabilisce un rapporto materno-fetale dalle
caratteristiche uniche ed estremamente
complesse e delicate; si tratta di una interrelazione particolarissima le cui
dinamiche rivestono un ruolo strategico nel determinare cio' che definiamo
benessere psico-fisico del feto, del bambino e infine del soggetto
adulto. E’ conoscenza medica acquisita da decenni che: infezioni, intossicazioni, disturbi metabolici, assunzioni di alcuni tipi di farmaci, fumo di sigaretta, alcool e droghe possono causare danni importanti e spesso irreversibili al futuro nascituro; meno noti ed indagati sono invece i danni neurologici da esposizione a quegli inquinanti chimici ambientali che non provocano una intossicazione acuta diretta. Le
ricerche hanno dimostrato che molte sostanze tossiche immesse nell’ambiente
e in grado di superare la barriera
placentare ed emato-cerebrale
fetale e del bambino, anche a livelli di esposizione ammessi per legge nei
soggetti adulti, possono avere effetti non immediatamente visibili clinicamente
ma tuttavia essere in grado di
determinare effetti avversi importanti anche a distanza di molti anni
dall’esposizione materna. La maggiore vulnerabilita' delle strutture cerebrali nel feto e nel bambino rispetto ai soggetti
adulti e' determinata dal rapido accrescimento e dai processi propri dello sviluppo
ontogenetico (enorme numero di cellule in attiva proliferazione e differenziazione cellulare) che conducono
allo sviluppo e organizzazione di complessi sistemi e organi
vitali. Durante l’intero sviluppo fetale e ancora oltre, il sistema nervoso centrale e il cervello in particolare vanno incontro a tutta una serie di trasformazioni complesse: sebbene il maggior numero di neuroni sia gia' formato al momento della nascita, lo sviluppo delle cellule gliali e la mielinizzazione degli assoni prosegue per diversi anni; e' pertanto evidente che un’interferenza, dovuta all’azione di sostanze tossiche, che disturbi questi processi complessi, puo' avere conseguenze gravi e permanenti. In
una rassegna della letteratura, pubblicata
sulla prestigiosa rivista scientifica "The Lancet" nel 2006 dai
ricercatori P. Grandjean,
della
Harvard School of Public Health, e da P. J.
Landrigan,
del Mount Sinai School of Medicine, sono stati presi in esame i dati pubblici
disponibili sulla tossicita' chimica per identificare le sostanze che con
maggior probabilita' interferiscono
nello sviluppo delle strutture cerebrali: 202 sostanze chimiche industriali sono
state identificate come capaci di danneggiare il cervello umano. I due ricercatori fanno presente che questo elenco non puo' essere considerato completo; infatti il numero di sostanze chimiche in grado di causare neurotossicita' in test su animali di laboratorio supera il numero di 1.000. I due autori hanno quindi esaminato le pubblicazioni relative alle sole cinque sostanze dell’elenco - piombo, metilmercurio, arsenico, i PCB (bifenili policlorurati) e toluene - la cui tossicita' per il cervello in via di sviluppo era stata gia' sufficientemente documentata. Il lavoro succitato rappresenta una pietra miliare in questo particolare campo d’indagine e si conclude con la forte ed impegnativa affermazione che l’inquinamento chimico puo' aver danneggiato milioni di bambini in tutto il mondo, e che gli effetti tossici delle sostanze chimiche industriali sui bambini sono stati e sono in genere trascurati. Successivi
studi hanno valutato e confermato, sia in esperimenti di laboratorio che nei bambini attraverso visite, raccolta dell’anamnesi, test
neuro-psico-motori, la nocivita' cerebrale di sostanze quali: pesticidi,
diossine, furani, Pcb, solventi, metalli pesanti e tossine alle quali erano
state esposte le madri nel periodo antecedente e durante la
gravidanza. L’inquinamento
e la contaminazione dell’aria, dell’acqua e delle catene alimentari sono le vie
di esposizione materno-fetale oltre alle esposizioni
occupazionali. Il
fenomeno del bioaccumulo, della bioconcentrazione e biomagnificazione, amplificano l’esposizione riconducibile
fondamentalmente all’inquinamento delle catene alimentari. Questi tre processi possono cosi' essere definiti: con il termine bioaccumulo si indica la capacita' di una sostanza di accumularsi all’interno di un organismo (le sostanze ad elevato potere di bioaccumulo sono quelle con piu' elevata solubilita' nei grassi); con il termine bioconcentrazione si indica un processo che porta ad una maggiore concentrazione di una sostanza in un organismo rispetto a quella presente nell’ambiente; e infine si definisce biomagnificazione il processo nel quale un composto chimico si accumula in modo seriale attraverso la catena alimentare passando da concentrazioni piu' basse nelle specie preda a concentrazioni via via piu' alte nelle specie predatrici. L’inquinamento
dell’aria dovuto anche alle polveri sottili ed ultrasottili: il particolato fine ed ultrafine prodotto
dal traffico veicolare, dal traffico aereo, in generale dalle combustioni di
combustibili fossili e dall’incenerimento di rifiuti, rappresenta anch’esso una
fonte d’inquinamento ed esposizione che puo' interferire nello sviluppo
cerebrale fetale. L’acqua
inquinata e non efficacemente potabilizzata puo' contenere: arsenico, vanadio,
selenio, fluoro, metalli pesanti e radioattivi, pesticidi, fitofarmaci, diossine, sottoprodotti
della disinfezione dell’acqua per clorazione, batteri, virus, parassiti, alghe e
le microcistine prodotte da particolari tipi di alghe e cianobatteri, questi
sono tutti elementi che possono
determinare rischio e danno alla salute della madre e, con molteplici meccanismi diversi da quello
della sola e semplice sommazione (interazione sinergica, interferenza endocrina
e amplificazione), anche al feto e al bambino. Il
crescente e diffuso inquinamento delle risorse idriche e degli altri comparti
dell’ecosfera (litosfera, atmosfera, biosfera, catene alimentari) sta
determinando una inaccettabile
condizione di rischio e danno alla salute delle persone, delle future
generazioni e degli ecosistemi. Per prevenire e contrastare quella che giustamente e' stata definita la pandemia silenziosa sono necessarie quindi nuove politiche di difesa e tutela dell’ambiente, il controllo e la riduzione di tutti gli inquinanti, una normativa mondiale piu' precauzionale per le sostanze chimiche con proprieta' neurotossiche per lo sviluppo cerebrale e l’applicazione concreta in ogni parte del mondo di efficaci norme di tutela della salute dei lavoratori e in particolare delle donne in gravidanza. * Abstract della relazione della dottoressa Antonella Litta su "Potabilita' e salubrita' dell'acqua, bene comune e risorsa da tutelare per contrastare la pandemia silenziosa: il caso di studio del lago di Vico" L’acqua e' un elemento fondamentale e prezioso per la vita del pianeta e di ogni essere umano. E’ una
risorsa non illimitata che va protetta con il risparmio e la razionalizzazione
della sua distribuzione, con la salvaguardia e il risanamento degli ecosistemi e
dei bacini idrici utilizzati per approvvigionamento di acque potabili, con
il miglioramento del sistema degli
acquedotti. L’accesso e la disponibilità di acque, salubri, pulite e di qualita', sono le condizioni necessarie ed indispensabili per vivere in modo sano e per tutelare e proteggere lo stato di salute di tutte le persone ed in particolare dei bambini. Il
vanadio, il selenio, il fluoro, i metalli pesanti e radioattivi, i pesticidi, i
fitofarmaci, le diossine, i sottoprodotti della disinfezione dell’acqua per
clorazione, batteri, virus, parassiti, alghe e le microcistine prodotte da
particolari tipi di alghe e cianobatteri (come nel caso del Plankthotrix
rubescens, detto anche alga rossa, presente nel lago di Vico), etc., sono tutti elementi che possono determinare rischio
e danno alla salute con molteplici meccanismi di interazione ed amplificazione
diversi da quello della sola e semplice sommazione. Il crescente e diffuso inquinamento delle risorse idriche crea una inaccettabile condizione di rischio e danno alla salute delle persone e altera inoltre gli ecosistemi. L’uso delle tecnologie oggi disponibili, insieme ad una sana politica di trasformazione e controllo di tutte quelle attivita' che immettono nell’ambiente un numero sempre piu' elevato di sostanze tossiche e dagli effetti ancora poco conosciuti, e' l’unica, rapida e fattibile soluzione per garantire in modo compiuto il diritto alla salute e alla vita per tutti. Acque salubri e pulite per contrastare la pandemia silenziosa: Il caso di studio del lago di Vico, l’impegno dell’Isde di Viterbo Il lago
di Vico per le sue acque rappresenta un patrimonio naturalistico per l’intero
territorio viterbese ed una risorsa
idrica da tutelare e risanare in particolare per le comunita' di Ronciglione e
Caprarola che ne utilizzano le acque anche per uso
potabile. Il
degrado della qualita' delle acque del lago e' ormai da anni noto, studiato
e inequivocabilmente documentato: marcata riduzione dell’ossigeno disciolto
nelle acque, eutrofizzazione con notevole incremento della biomassa algale,
periodiche e consistenti fioriture del cianobatterio Plankthotrix rubescens,
denominato comunemente “alga rossa” produttrice di una microcistina, non
termolabile, dannosa per la salute delle persone, per la flora e per la fauna, e
classificata dall’Agenzia Internazionale di ricerca sul cancro -I.A.R.C. - come elemento cancerogeno di classe
2b. Queste fioriture sono favorite verosimilmente dall’uso di fertilizzanti e fitofarmaci nelle vaste aree coltivate a noccioleti in prossimita' del lago, da scarichi fognari abusivi, come da possibili altre attivita' illecite all’interno della Riserva naturale. Le acque di questo lago, anche per la sua origine vulcanica, presentano inoltre elevati livelli di arsenico, elemento cancerogeno di classe 1, sempre secondo la classificazione dell’I.A.R.C., e con azione di interferente endocrino. Recenti studi hanno rilevato altre sostanze tossiche e cancerogene, di norma estranee alle acque lacustri quali: Mercurio, Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA), e nei suoi sedimenti elevate concentrazioni di Arsenico, Cadmio e Nichel. Un
documento del Centro Tecnico Logistico Interforze Nbc del marzo 2010 comunica la contaminazione
del sito militare indicato come Magazzino Materiali di Difesa Nbc di
Ronciglione posto in prossimita' delle
sponde del lago. La documentata compromissione della qualita' delle acque del lago insieme al persistere di una inefficace potabilizzazione nei due acquedotti comunali determina una condizione di possibile rischio sanitario per le persone e in particolare per i malati i bambini e le donne in gravidanza. L’Isde di Viterbo negli ultimi anni ha realizzato e promosso innumerevoli iniziative di approfondimento scientifico su questa vicenda, ha preso parte ai tavoli tecnici promossi dalla Provincia di Viterbo, ha segnalato costantemente agli enti preposti il possibile rischio per la salute umana rappresentato dal degrado delle acque del lago e chiesto interventi di bonifica e monitoraggio delle sostanze inquinanti; a cominciare dalla microcistina prodotta dal cianobatterio Plankthotrix rubescens. L’Isde,
l’11 giugno 2010, ha tenuto una relazione sul tema “Il lago di Vico: un
patrimonio naturalistico per l’intera provincia di Viterbo e una risorsa
idrica da risanare e tutelare per i cittadini di Ronciglione e
Caprarola” nella seduta
straordinaria del Consiglio Provinciale della Provincia di Viterbo, convocato
proprio su questo specifico argomento. L’Isde ha
inoltre sollecitato e richiesto continuamente notizie circa gli
interventi posti in essere a tutela della salute pubblica e per il risanamento
del lago di Vico anche attraverso
segnalazioni-esposti indirizzati ai Ministri dell’ambiente e della salute e al
Commissario europeo all’ambiente. A seguito dell’azione dell’Isde sono state presentate numerose interrogazioni parlamentari, anche da europarlamentari, e il Commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik ha assicurato la sua attenzione e l’impegno ad attivare una eventuale procedura di infrazione. Le proposte
dell’Isde di Viterbo per la bonifica del lago, per la tutela della salute
delle persone e per contrastare la pandemia silenziosa Tali proposte derivate da studio, documentazione e dibattiti scientifici promossi dal’Isde di Viterbo, possono essere cosi' riassunte sinteticamente: - drastica riduzione dell’uso di fertilizzanti e fitofarmaci in tutta la conca del lago di Vico; -
controllo e verifica di tutti gli scarichi fognari delle utenze private e
pubbliche poste in prossimita' del lago; - intensificazione dei controlli di tutte le attivita' attuali e pregresse all’interno della Riserva; - rapido avvio della bonifica del sito militare Nbc di Ronciglione; - nel rispetto del principio di precauzione predisporre ed individuare immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per le popolazioni di Caprarola e Ronciglione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l’ospedale e per le industrie alimentari locali; - realizzazione immediata di tutti gli interventi atti alla migliore e piu' sicura tutela della salute delle persone; -
informazione ampia, diffusa e
costante ai cittadini, e inizio di un monitoraggio di lungo periodo dello stato
di salute delle persone e in particolare dei bambini; - interventi rapidi per rendere efficienti ed adeguati i
sistemi di potabilizzazione in uso presso i due acquedotti comunali; -
installazione di impianti pilota per lo studio di una potabilizzazione efficace
delle acque in relazione alle loro criticita' e alle dinamiche di fioritura dei
cianobatteri; -
costante monitoraggio di tutte le sostanze tossiche e cancerogene che possono
contaminare le acque destinate a consumo umano, la fauna
e la flora lacustre; - avvio di uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi, che dotati di dearsenificatori possano fornire acqua di migliore qualita' e maggiore sicurezza con un piu' facile e meno costoso processo di potabilizzazione e manutenzione degli impianti. 4. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone
al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti:
e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione:
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 361 del 21 settembre
2010
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