Telegrammi. 314



TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 314 del 15 settembre 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
 
Sommario di questo numero:
1. Maria G. Di Rienzo: Supermercato Italia
2. Invitiamo Comuni e scuole a celebrare la Giornata internazionale della nonviolenza istituita dall'Onu
3. Modello di lettera ai sindaci
4. Modello di lettera ai dirigenti scolastici
5. Luciano Benini: Ogni giorno
6. Marta Ghezzi: Alcune regole gandhiane
7. Guido Ghiani: Empatia
8. Nello Margiotta: I semi dell'odio e della violenza
9. Lea Melandri: Una rivoluzione pacifica
10. Michele Meomartino: La scelta vegetariana e nonviolenta
11. Daniela Musumeci: L'amore non puo' mai andare perduto
12. Helene Paraskeva': La collina della forza e della verita'
13. Elena Pulcini: Un mondo migliore
14. Luigi Sandri: La vera realpolitik
15. Per sostenere il Movimento Nonviolento
16. "Azione nonviolenta"
17. Segnalazioni librarie
18. La "Carta" del Movimento Nonviolento
19. Per saperne di piu'
 
1. EDITORIALE. MARIA G. DI RIENZO: SUPERMERCATO ITALIA
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per questo intervento.
Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu' ampio profilo di Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della nonviolenza" n. 81; si veda anche l'intervista in "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 250]

 

Anche i deputati sognano. Persino quelli italiani, persino quelli del partito di governo. Ieri (13 settembre 2010) uno di essi ci ha svelato il proprio sogno, pure se inconsapevolmente, e ci ha detto cosa dobbiamo aspettarci, a cosa dobbiamo tendere, cosa dobbiamo sperare. Chiudete gli occhi, ascoltate: “E' assolutamente legittimo prostituirsi per fare carriera”; “Ci si presenta anche fisicamente agli elettori”; “Se una deputata o un deputato ammettessero di essersi venduti per fare carriera o per un posto in lizza non sarebbe una ragione sufficiente per lasciare la Camera o il Senato”.

Il deputato guarda l'orizzonte e vede un enorme supermercato, superbe colate di asfalto e cemento, metalli e marmi che splendono, odore di linoleum nuovo di zecca, scaffalature impeccabili, registratori di cassa che tintinnano la celestiale musica delle sfere (alte). E' il Supermercato Italia. Nelle scaffalature dal grandioso design stiamo rannicchiati tutti noi, donne ed uomini, giovani e anziani, bambine e bambini. Il supermercato e' assai democratico, oltre ad essere splendido, almeno cosi' crede il deputato che lo sogna: chi ha libertarie e rispettose carte di credito compra senza “stupidi moralismi” (parole sue) la merce che piu' gradisce. Anche se la merce e' fatta di esseri umani.

E' tutto normale, probabilmente sta nell'ambito dei trattati internazionali, della globalizzazione economica, della modernita' e del programma di sviluppo. Fra poco lo difenderemo come diritto umano fondamentale alla “nostra cultura”. E non e' neanche discriminatorio, perbacco, il deputato permette di prostituirsi a donne ed uomini, e ci ammonisce a non essere sessisti, perche' “chi e' dotato di un bel corpo non e' necessariamente un cretino”. Dopotutto, aggiunge: “Oggi la politica ha anche una dimensione pubblica” e “Per fare carriera ognuno di noi utilizza quel che ha, l'intelligenza o la bellezza”.

Poiche' la politica e' per definizione e da sempre “cosa pubblica”, mi trovo costretta a credere che il deputato non abbia venduto la propria intelligenza per avere il posto in Parlamento. La sua immagine non sembra poi rispondere ai criteri vigenti di avvenenza maschile: non somiglia a nessun attore, modello o cantante in voga. Cos'avra' venduto? Se ci sono altre possibilita', sarebbe carino metterne al corrente noi sudditi in un supremo sforzo democratico che ci renderebbe preclari fra le nazioni.

Nel frattempo dobbiamo ringraziarlo per averci chiarito senz'ombra di dubbio che le sale di Montecitorio equivalgono a quelle di un postribolo; in Italia rompere il cosiddetto “soffitto di vetro” che impedisce alle donne di raggiungere posti dirigenziali e' infine semplicissimo: come diceva proprio la tenutaria di un bordello, circa un secolo fa, “Ogni ragazza sta seduta sulla propria fortuna”.

Fa star bene saperlo, non credete? Uomini e donne che hanno dato via tutto per la carriera, persino la dignita' propria e nostra, che sarebbero disponibili a qualsiasi cosa per salire un gradino, per un seggio, un posto, una mazzetta, si stanno occupando della nostra salute, del nostro lavoro, dei nostri figli, del nostro futuro negli scaffali del supermercato. Evviva.
 
2. INIZIATIVE. INVITIAMO COMUNI E SCUOLE A CELEBRARE LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA ISTITUITA DALL'ONU
 
Il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, l'Onu ha istituito la Giornata internazionale della nonviolenza, proponendo che si svolgano ovunque iniziative di commemorazione e di impegno.
Chiediamo che in tutti gli enti locali ed in tutte le scuole d'Italia si svolgano iniziative.
A tal fine presentiamo di seguito due modelli di lettere ai Sindaci ed ai Dirigenti scolastici, pregando i lettori di utilizzarli sottoscrivendoli ed inviandoli all'amministrazione comunale ed alle scuole del proprio territorio.
 
3. MATERIALI. MODELLO DI LETTERA AI SINDACI
 
Al Sindaco del Comune di ...
Oggetto: Proposta di iniziative per la "Giornata internazionale della nonviolenza" del 2 ottobre, istituita dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi
Egregio sindaco,
l'Onu ha dichiarato il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, "Giornata internazionale della nonviolenza".
Sarebbe opportuno che in ogni realta' locale in quel giorno venissero promosse iniziative di commemorazione e di sensibilizzazione.
Con la presente formuliamo anche a lei tale proposta.
Distinti saluti,
Firma
luogo e data
Mittente
 
4. MATERIALI. MODELLO DI LETTERA AI DIRIGENTI SCOLASTICI
 
Al dirigente scolastico del ...
Oggetto: Proposta di iniziative per la "Giornata internazionale della nonviolenza" del 2 ottobre, istituita dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi
Egregio dirigente scolastico,
l'Onu ha dichiarato il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi, "Giornata internazionale della nonviolenza".
Sarebbe opportuno che in ogni istituto scolastico in quel giorno venissero promosse iniziative di commemorazione e di sensibilizzazione.
Con la presente formuliamo anche a lei tale proposta.
Distinti saluti,
Firma
luogo e data
Mittente
 
5. VERSO IL 2 OTTOBRE. LUCIANO BENINI: OGNI GIORNO
[Ringraziamo Luciano Benini (per contatti: luciano.benini at tin.it) per questo intervento.
Luciano Benini: Laureato in Fisica all’Universita' di Padova. Specializzato in Fisica Sanitaria all’Universita' di Milano. Attualmente responsabile del Servizio Radiazioni/Rumore del Dipartimento Arpam di Pesaro. Impegno politico: ondatore nel 1984 di una delle prime Liste Verdi italiane, quella di Trieste. Consigliere comunale a Muggia (Trieste) nel 1989. Promotore dell’iniziativa politica “Progetto per Fano” nel 1991. Assessore alle politiche sociali e giovanili del Comune di Fano dal 1995 al 1999. Consigliere comunale per i Verdi a Fano dal 1999 al 2004. Consigliere comunale per la lista civica “Bene Comune” a Fano dal 2009 ad oggi. Impegno sociale e per la pace: fondatore, nel 1976, della sede Mir - Movimento Internazionale della Riconciliazione - di Padova (il Mir e' il movimento di Martin Luther King, Albert Schweitzer, Adolfo Perez Esquivel, Rigoberta Menchu' e altri quattro premi Nobel per la pace). Segretario nazionale del Mir dal 1983 al 1993 e dal 2001 al 2002. Vicepresidente nazionale del Mir dal 1996 al 1998 e dal 2005 al 2008. Presidente Nazionale del Mir dal 1999 al 2001. Promotore delle prime lotte antinucleari in Italia nel 1976. Fondatore della Comunita' Emmaus (quelle dell’Abbe' Pierre) di Padova nel 1978. Promotore delle iniziative nonviolente contro i missili nucleari a Comiso all’inizio degli anni ’80. Promotore della campagna nazionale di obiezione di coscienza alle spese militari nel 1981. Fondatore e presidente della Commissione Giustizia e Pace della Diocesi di Trieste nel 1987. Promotore del Commercio Equo e Solidale nel Friuli Venezia Giulia, 1985, e poi a Fano, nel 1990. Ideatore e promotore della Scuola di Pace del Comune di Fano nel 1998. Ideatore e promotore del centro di documentazione ed iniziative “Equilibri” del Comune di Fano nel 1998. Ideatore e responsabile della Scuola di Pace della diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola dal 2004 ad oggi. Ideatore e responsabile del centro di documentazione “Sala della Pace” della Caritas di Fano. Membro fondatore del Coordinamento Regionale per la Pace delle Marche. Nel 1994 ho ricevuto il ministero di Lettore nella diocesi di Fano. Una sua ampia intervista e' nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 304]
 
Il 2 ottobre, anniversario della nascita di Gandhi e Giornata internazionale della nonviolenza istituita dall'Onu, sara' l'occasione per riflettere ancora una volta sul perche' l'umanita' si ostini ancora ad usare la violenza e la somma violenza, la guerra, per dirimere le controversie internazionali.
Il secolo scorso ha mostrato infinite volte, a chi sa leggere la storia dalla parte dei piccoli, dei poveri e degli oppressi, che la guerra produce violenza e ingiustizie mentre la nonviolenza (dialogo, capacita' di assumere su di se' una parte della colpa nel conflitto, disponibilita' a vincere assieme invece che sopraffare, ecc.) apre prospettive straordinarie di convivenza e di pace nella giustizia.
Cosi' nelle rivoluzioni nonviolente del 1989, cosi' in Kossovo, cosi' in tanti momenti del conflitto israeliano-palestinese, cosi' nel Sudafrica di Nelson Mandela.
Eppure si continua a spendere piu' di mille miliardi di euro all'anno in spese militari, si coinvolgono nella preparazione centinaia di milioni di persone in tutto il mondo, mentre si investe poco o niente nelle alternative nonviolente.
Occorre progettare l'alternativa, educare alla pace e alla nonviolenza sin dalle scuole, costituire un corpo civile di pace che dimostri che la nonviolenza e' possibile, rimuovere le ingiustizie cause delle guerre, ridurre drasticamente le spese militari nel mondo.
Di tutto questo ci ricorderemo il 2 ottobre, affinche' ogni giorno diventi giorno di impegno per la nonviolenza.
 
6. VERSO IL 2 OTTOBRE. MARTA GHEZZI: ALCUNE REGOLE GANDHIANE

[Ringraziamo Marta Ghezzi (per contatti: martatullio at virgilio.it) per questo intervento.

Da un'ampia intervista apparsa in "Coi piedi per terra" n. 319 riprendiamo la seguente notizia autobiografica di Marta Ghezzi: "Sono una donna di 69 anni. Dopo aver lavorato per 40 anni come dirigente di servizi sociali pubblici sono pensionata e badante di mio marito affetto da Alzheimer. Ho avuto la fortuna di viaggiare e di partecipare a molti social forum internazionali. Sono femminista, ambientalista, di sinistra alternativa e religiosa, un po' eretica... Ho scritto molti articoli e libri, tra cui Il rispetto dell'altro, edito da Carocci, sulla esperienza di lavoro con extracomunitari]

 
In occasione dell'anniversario della nascita di Gandhi  e della Giornata internazionale dedicata dall'Onu alla nonviolenza, mi permetto di ricordare questa ricorrenza non una volta l'anno ma tutti i giorni.
Tutti i giorni assistiamo impotenti e annichiliti a episodi di violenza nelle nostre case, nel nostro Paese, in tutto il mondo.
E allora dobbiamo pensare che le cause non sono solo la miseria materiale e morale, l'ingiustizia e le disuguaglianze, ma anche l'avidita', l'avarizia, l'invidia, la gelosia, la superbia. In altri termini la mancanza di valori fondanti come il rispetto dell'altro, la tolleranza, la misericordia, l'Amore (di cui si parla nei Vangeli).
E allora e' nell'educare se stessi e gli altri a riappropriarci di questi valori che puo' esserci speranza nel ridurre la violenza gestendo i conflitti in modo incruento.
Ecco alcune regole gandhiane che possono servire a controllare il tasso di violenza che e' in tutti noi:
- nei conflitti agisci subito senza negarli;
- definisci i tuoi fini, cerca di capire quelli dell'avversario e metti in evidenza i fini compatibili;
- agisci in modo nonviolento in conformita' al fine, con flessibilita' e lealta';
- ricordati che puoi essere in torto e quindi ammetti i tuoi errori;
- cerca soluzioni negoziate che siano accettabili per te e per l'avversario.
 
7. VERSO IL 2 OTTOBRE. GUIDO GHIANI: EMPATIA

[Ringraziamo Guido Ghiani (per contatti: 3351743541 at tim.it) per questo intervento.

Guido Ghiani e' coordinatore del Movimento Nonviolento in Sardegna; cura la redazione di "Azione nonviolenta de Sardigna", periodico che riferisce delle riflessioni e delle iniziative delle persone amiche della nonviolenza operanti in Sardegna]

 
Amo la filosofia morale di Capitini: l'empatia, ovvero l'immersione totale nel dolore di un amico, come Gesu': "non c'e' amore piu' grande di dare la vita per un amico" (Giov 15, 13).
 
8. VERSO IL 2 OTTOBRE. NELLO MARGIOTTA: I SEMI DELL'ODIO E DELLA VIOLENZA
[Ringraziamo Nello margiotta (per contatti: nellomargiotta55 at virgilio.it) per questo intervento.
Nello Margiotta e' uno degli storici animatori dell'esperienza di Peacelink, ma e' anche impegnato in molte altre esperienze di pace e di solidarieta', per i diritti dei popoli oppressi e per il commercio equo e solidale, in difesa dell'ambiente a livello locale e globale, per i diritti umani di tutti gli esseri umani]
 
In vista della Giornata internazionale della nonviolenza non posso non fare un'amara osservazione: la nonviolenza si nutre di cultura e di conoscenza, mentre al contrario la violenza, mossa dall'ignoranza, ha bisogno dell'odio e delle armi: se pensiamo a quanto ancora gli stati spendano in armi, mentre sottraggono fondi allo sviluppo delle scuole e della promozione della cultura, non possiamo non sentirci avviliti; e se cio' avviene nel nostro paese la cosa deve farci riflettere tutti e fare di questa ricorrenza una giornata di riflessione su come vincere con la cultura e la conoscenza tra i popoli i semi dell'odio e della violenza.
 
9. VERSO IL 2 OTTOBRE. LEA MELANDRI: UNA RIVOLUZIONE PACIFICA
[Ringraziamo Lea Melandri (per contatti: lea.melandri at tiscali.it) per questo intervento.
Lea Melandri, nata nel 1941, acutissima intellettuale, fine saggista, redattrice della rivista "L'erba voglio" (1971-1975), direttrice della rivista "Lapis", e' impegnata nel movimento femminista e nella riflessione teorica delle donne. Opere di Lea Melandri: segnaliamo particolarmente L'infamia originaria, L'erba voglio, Milano 1977, Manifestolibri, Roma 1997; Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli, Milano 1988, Bollati Boringhieri, Torino 2002; Lo strabismo della memoria, La Tartaruga, Milano 1991; La mappa del cuore, Rubbettino, Soveria Mannelli 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralita' indicibile, Franco Angeli, Milano 2000; Le passioni del corpo, Bollati Boringhieri, Torino 2001. Dal sito www.universitadelledonne.it riprendiamo la seguente scheda: "Lea Melandri ha insegnato in vari ordini di scuole e nei corsi per adulti. Attualmente tiene corsi presso l'Associazione per una Libera Universita' delle Donne di Milano, di cui e' stata promotrice insieme ad altre fin dal 1987. E' stata redattrice, insieme allo psicanalista Elvio Fachinelli, della rivista L'erba voglio (1971-1978), di cui ha curato l'antologia: L'erba voglio. Il desiderio dissidente, Baldini & Castoldi 1998. Ha preso parte attiva al movimento delle donne negli anni '70 e di questa ricerca sulla problematica dei sessi, che continua fino ad oggi, sono testimonianza le pubblicazioni: L'infamia originaria, edizioni L'erba voglio 1977 (Manifestolibri 1997); Come nasce il sogno d'amore, Rizzoli 1988 ( ristampato da Bollati Boringhieri, 2002); Lo strabismo della memoria, La Tartaruga edizioni 1991; La mappa del cuore, Rubbettino 1992; Migliaia di foglietti, Moby Dick 1996; Una visceralita' indicibile. La pratica dell'inconscio nel movimento delle donne degli anni Settanta, Fondazione Badaracco, Franco Angeli editore 2000; Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri 2001. Ha tenuto rubriche di posta su diversi giornali: 'Ragazza In', 'Noi donne', 'Extra Manifesto', 'L'Unita''. Collaboratrice della rivista 'Carnet' e di altre testate, ha diretto, dal 1987 al 1997, la rivista 'Lapis. Percorsi della riflessione femminile', di cui ha curato, insieme ad altre, l'antologia Lapis. Sezione aurea di una rivista, Manifestolibri 1998. Nel sito dell'Universita' delle donne scrive per le rubriche 'Pensiamoci' e 'Femminismi'"]
 
Il femminismo viene riconosciuto come "rivoluzione pacifica", una rivoluzione che tenta di portare allo scoperto e modificare rapporti di potere millenari, e che percio' si puo' considerare solo all'inizio.
La' dove la violenza si e' confusa con l'amore, il dominio con le esperienze umane piu' intime - come la maternita', la sessualita', i sentimenti, le relazioni famigliari - mi sembra superfluo dire che la strada praticabile non e' quella delle armi o della logica amico-nemico.
Le pratiche che si e' dato il movimento delle donne comprendono la storia personale, la vita psichica, e arrivano persino a interrogare la memoria del corpo - o, come le ha definite Rossana Rossanda, "le acque insondate della persona".
Portare la politica "alle radici dell'umano", partire dall'infanzia, dalla formazione prima degli individui, consapevoli che la violenza di un sistema la si respira e interiorizza fin dai primi anni di vita, e' il modo meno astratto e ideologico di rifiutare le logiche di guerra e le spinte distruttive che ancora dominano nella nostra societa', a destra come a sinistra.
C'e' poi un altro aspetto, che mi preme sottolineare. Molti confondono il conflitto, la disobbedienza, l'insubordinazione, il dissenso con la guerra. Oggi e' venuto di moda tacciare di "squadrismo" anche i fischi a un comizio. Il movimento non autoritario e il femminismo negli anni '70 hanno conosciuto momenti che potevano sembrare violenti ma che sono stati invece asssunzione di responsabilita', uscita dal silenzio e dall'adattamento passivo, presa di parola pubblica di soggetti "imprevisti" - come i giovani e le donne -, messa a tema di problematiche politiche fino ad allora innominabili.
Nella speranza che la nonviolenza diventi una questione di cui occuparsi quotidianamente - cosi' come quotidiana e' la violenza tra le classi, i popoli, i sessi, le culture, ecc. - ben venga la giornata internazionale del 2 ottobre che l'Onu vi ha dedicato. Servira', quantomeno, a impedire che venga del tutto rimossa.
 
10. VERSO IL 2 OTTOBRE. MICHELE MEOMARTINO: LA SCELTA VEGETARIANA E NONVIOLENTA

[Ringraziamo Michele Meomartino (per contatti: michelemeomartino at tiscali.it) per questo intervento.

Michele Meomartino, amico della nonviolenza, scultore, coltivatore biologico, coordinatore della Rete nonviolenta Abruzzo e referente del nodo di Pescara-Chieti della Rete Lilliput, e' impegnato anche nel coordinamento di Libera, ed in molte iniziative di pace, equosolidali ed ecologiche. Opere di Michele Meomartino: Frammenti di pace, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2005]

 
Anche quest’anno dal primo al 7 ottobre si svolgera' la Settimana vegetariana mondiale. Molte sono le iniziative che sono state programmate in quei giorni.
Il 2 ottobre si commemora la Giornata mondiale della nonviolenza.
Il legame strettissimo tra questi due eventi e' fin troppo evidente se solo considerassimo la testimonianza di Aldo Capitini, l’uomo che per primo in Italia parlo' di nonviolenza, nonche' ideatore della celebre Marcia della pace Perugia-Assisi. Com' e' noto, Capitini fu anche il fondatore nel 1952 della prima Associazione vegetariana in Italia. Per il pensiero capitiniano la scelta vegetariana e l’antimilitarismo sono i primi passi verso una societa' autenticamente nonviolenta.
Anche per me che mi sono avvicinato alla nonviolenza leggendo tutti i libri di Lanza del Vasto la scelta vegetariana e' stata contestuale con l'opzione nonviolenta.
Il circolo OliS, che si ispira al metodo nonviolento e promuove uno stile di vita vegetariano, con l'adesione dell'Associazione vegetariana d'Abruzzo, organizzera' una cena vegetariana a base di prodotti biologici, sabato 2 ottobre. Durante la serata verra' proiettato un filmato e distribuito materiale informativo.
Spesso si pensa alla nonviolenza solo come reazione a qualcosa o in relazione ai conflitti e meno come fonte di ispirazione per i nostri stili di vita quotidiani. Una concezione eroica e ideologica la sottrae alla vita di tutti i giorni ai quali dovra' far ritorno se non vogliamo relegarla alla sola teoria.
 
11. VERSO IL 2 OTTOBRE. DANIELA MUSUMECI: L'AMORE NON PUO' MAI ANDARE PERDUTO
[Ringraziamo Daniela Musumeci (per contatti: d.musumeci at libero.it) per questo florilegio.
Da un'ampia intervista apparsa nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 258" riprendiamo la seguente notizia autobiografica di Daniela Musumeci: "Ho 57 anni, insegno filosofia e storia presso il liceo classico Umberto I di Palermo. Dal ’68 in poi ho sempre partecipato alle iniziative politiche e sociali della mia isola nel mondo dell’associazionismo ed anche dei partiti di sinistra. In particolare, ho fatto parte dell’Associazione siciliana delle donne per la lotta contro la mafia ed ho collaborato con la rivista di donne "Mezzocielo", occupandomi soprattutto di pedagogia della differenza e interculturalita'. Oltre a numerosissimi articoli, anche a carattere filosofico, ho pubblicato tre libri: due raccolte di poesie (Doveri d’allegria e La quinta dimora) e una raccolta di riflessioni sui quattro elementi alla luce dell’antropologia e della storia delle religioni (Devota come un ramo) per i tipi della Ila Palma. In preparazione, ancora poesie"]
 
"Il bene non e' uguale al male. Respingi il male con un bene piu' grande e chi ti era nemico diventera' intimo amico"
(Corano, Sura 41, 34)
*
"La terra e' quieta. Essa non agisce da se', bensi' accoglie le influenze del cielo. Cosi' diventa inesauribile e sempiterna nel suo vivere, accogliente e generosa: dolcezza e dedizione non escludono la forza"
(I King, esagramma 2)
*
"Il Beato Signore disse: L'intrepidezza, la purezza luminosa, la fermezza della conoscenza e la concentrazione, la liberalita', la padronanza di se', il sacrificio, lo studio, la mortificazione, la rettitudine, la nonviolenza, la veracita', l'assenza di collera, la rinunzia, l'assenza di cupidigia, la dolcezza, la modestia, la ponderatezza, l'energia, la pazienza, la tolleranza, la fermezza, la benevolenza, l'assenza di vanita' sono proprie di chi e' destinato dalla nascita alla condizione divina"
(Baghavad Gita, canto XVI, 1-2-3)
*
"L'amore sopporta tutto. L'amore e' benefico, l'amore non conosce l'invidia, non conosce la superbia, l'amore non offende, non ricerca il proprio vantaggio, non si irrita, non pensa male, non gode dell'ingiustizia, ma si rallegra della verita'. L'amore scusa tutto, pervade ogni fede, ha tutta la speranza, sopporta ogni cosa. L'amore non puo' mai andare perduto"
(Paolo di Traso, I Corinzi, 13)
*
"Datemi alloggio per la notte
e l'uomo getta a terra la spada
tormenta di neve"
(Yosa Buson)
 

12. VERSO IL 2 OTTOBRE. HELENE PARASKEVA': LA COLLINA DELLA FORZA E DELLA VERITA'

[Ringraziamo Helene Paraskeva' (per contatti: helenep at tiscali.it) per questo intervento.

Helene Paraskeva' e' nata ad Atene e risiede a Roma, scrittrice, docente, impegnata per la pace e i diritti umani, ha pubblicato tra l'altro vari racconti in rivista e in volume e un testo per i licei. Opere di Helene Paraskeva': Nell'uovo cosmico, Fara Editore, Sant'Arcangelo di Romagna 2006]

 

Il 2 ottobre celebriamo il compleanno di Mahatma Gandhi, la Grande Anima, padre della nonviolenza.

Insieme all’accorato appello ad aderire a questa commemorazione, vorrei fare una distinzione, cercare di chiarire a me stessa che la scelta della nonviolenza non e' un rifugio per “mammolette”, non e' una non-scelta, una nicchia e un pretesto per i vigliacchi.

La nonviolenza si identifica con gli obiettivi che si pone. E’ una scelta di lotta contro l’ingiustizia, la schiavitu', la sopraffazione, il razzismo, la discriminazione di ogni genere, lo sfruttamento dell’uomo sull’ “anthropos” (uomo, donna, bambino), la corruzione, l’apartheid, lo sfruttamento indiscriminato e ingordo delle risorse naturali.

Ma la nonviolenza si contraddistingue anche per i mezzi che adopera, perche' rifiuta la violenza come mezzo di lotta ma non rinuncia alla lotta. I mezzi che si adoperano sono modalita' differenti, pensate, riflettute, ragionate, inventate, ideate. Sono scelte di livello superiore alla violenza. Superiore non solo eticamente, perche' parte dal principio di “non uccidere”, ma anche culturalmente. E’ una scelta di livello culturale e antropologico superiore, analoga a quella che compie l’uomo quando passa dalla cultura del consumo del cibo crudo alla cultura della cottura.

L’uomo trascorre i secoli studiando la terra, l’ambiente, la materia, il proprio corpo e la propria mente e chiama questi studi “scienze”. Su una miniatura fiorentina del tardo Cinquecento intitolata “La collina della Conoscenza” c’e' la raffigurazione allegorica di una collina a terrazze, come quella per la coltivazione delle vigne sui terreni scoscesi. Si comincia dalla Grammatica e si sale all’Aritmetica e poi la Logica, la Musica salendo ancora, verso l’Astronomia, la Geometria, le Scienze. La cima della collina della conoscenza la tengono la Teologia e la Filosofia.

Ebbene, riteniamo che in cima a questa collina vada collocato il Satyagraha, che significa “la forza che proviene dalla verita'”, un concetto che Gandhi ha regalato non solo ai suoi connazionali ma a tutta l’umanita'.

E’ la forza che proviene dal coraggio di lottare per una giusta causa senza distruggere e senza uccidere. E’ la forza di ragionare sulle cause del male e lottare contro di esso e non contro gli “avversari”. E’ la forza illuminata della verita' assoluta.

Uno che ci ha regalato questo panorama sulle nostre potenzialita' va celebrato e ricordato sempre.

 

13. VERSO IL 2 OTTOBRE. ELENA PULCINI: UN MONDO MIGLIORE
[Ringraziamo Elena Pulcini (per contatti: e_pulcini at unifi.it) per questo intervento.
Elena Pulcini e' professore ordinario di Filosofia sociale presso il Dipartimento di filosofia dell'Universita' di Firenze; al centro dei suoi interessi e' il tema delle passioni nell'ambito di una teoria della modernita' e dell'individualismo moderno, con un'attenzione anche al problema della soggettivita' femminile; acuta saggista, da anni riflette su decisivi temi morali e politici in dialogo con le esperienze piu' vive del pensiero delle donne, dei movimenti solleciti del bene comune per l'umanita' e la biosfera, e della ricerca filosofica, e specificamente assiologica, epistemologica e politica contemporanea; fa parte della redazione della rivista "Iride" (Il Mulino) e del Comitato scientifico della rivista "La societa' degli individui" (Angeli); fa parte, per l'Universita' di Firenze, del progetto europeo "Athena" (European Thematic Network Project for Women's Studies Athena) diretto da Rosi Braidotti (Universita' di Utrecht); fa parte della Giunta direttiva della Societa' Italiana di Filosofia Politica (Sifp). Fa parte del gruppo fondatore del "Collegio Italiano di Filosofia Sociale Alfredo Salsano" diretto da Giacomo Marramao; ha curato opere di Rousseau e Bataille. Tra le opere di Elena Pulcini: La famiglia al crepuscolo, Editori Riuniti, Roma 1987; (a cura di), Teorie delle passioni, Kluwer, Dordrecht, Bologna 1989; Amour-passion e amore coniugale. Rousseau e l'origine di un conflitto moderno, Marsilio, Venezia 1990 (trad. francese c/o Champion-Slatkine, Parigi 1998); (a cura di, con P. Messeri), Immagini dell'impensabile. Ricerche interdisciplinari sulla guerra nucleare, Marietti, Genova 1991; L'individuo senza passioni. Individualismo moderno e perdita del legame sociale, Bollati Boringhieri, Torino 2001 (traduzione tedesca presso l'editore Diaphanes, Berlino 2004; ristampa 2005); (a cura di, con Dimitri D'Andrea), Filosofie della globalizzazione, Ets, Pisa 2001, 2003; Il potere di unire, Bollati Boringhieri, Torino 2003; con Mariapaola Fimiani, Vanna Gessa Kurotschka (a cura di), Umano, post-umano, Editori Riuniti, Roma 2004; La cura del mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009]
 
Attraversato da molteplici forme di violenza, il mondo attuale sembra farsi beffe delle nostre illusioni e speranze illuministiche.
Non siamo affatto diventati piu' ragionevoli, piu' civili e piu' giusti. Al contrario, siamo in presenza di manifestazioni a volte atroci e arcaiche di distruttivita' che credevamo ormai superate: torture e massacri, stupri e stalking, guerre e terrorismo, fanno irruzione quotidianamente nella nostra vita rendendola sempre piu' triste, insicura e solitaria. Con queste ultime parole Thomas Hobbes definiva la condizione dei suoi contemporanei, con queste parole noi possiamo ancora, purtroppo, definire la nostra contemporaneita'.
Ma non solo. Perche' oggi assistiamo a forme inedite di violenza, meno esplicite e dirette, piu' sofisticate e sottili: come quella che ho proposto di chiamare "la violenza dell'indifferenza": dell'apatia e del narcisismo, propri di chi non concede all'altro neppure lo statuto di nemico, ma lo riduce a puro fantasma delle proprie proiezioni di onnipotenza.
L'escalation della logica della "sfida" che infetta sempre piu' le relazioni tra i giovani, grazie anche all'effetto di ampliamento e diffusione consentito dai media, ne e' un esempio rappresentativo: sfrenata competitivita' e invidia sembrano essere le "passioni tristi" di giovani e adolescenti in affannosa ricerca di un'identita' corrosa dal consumismo e dal conformismo.
Che fare di fronte a tutto questo? di fronte a questa forbice desolante tra violenza e indifferenza?
Per fortuna, possiamo rispondere senza cedere a retoriche buoniste, la nostra emotivita' e' sempre molto piu' ricca e complessa di quanto si pensi. Cosi' vediamo che parallelamente alla negativita' della violenza emergono altre passioni che possono bilanciarla e contrastarla; cosi' come Eros, la forza coesiva, si oppone a Thanatos, la forza distruttiva: empatia, dono, solidarieta', fiducia, amore, condivisione non sono gusci vuoti, ma dimensioni vive e pullulanti, forse meno rumorose ed eclatanti ma comunque capaci di non far morire la speranza in quello che ancora e' legittimo chiamare un "mondo migliore".

 

14. VERSO IL 2 OTTOBRE. LUIGI SANDRI: LA VERA REALPOLITIK
[Ringraziamo Luigi Sandri (per contatti: luidav at tin.it) per questo intervento.
Luigi Sandri, giornalista e scrittore, nato a Tuenno, in Val di Non, nel 1939, gia' corrispondente dell'Ansa da Mosca e Tel Aviv, vaticanista dell’"Ecumenical News International" di Ginevra, de "L'Adige" di Trento e de "Il Mattino di Bolzano", redattore di "Confronti", esperto della questione mediorientale, autorevole commentatore e collaboratore di vari quotidiani e riviste, partecipe dei movimenti che si impegnano per una profonda riforma della Chiesa cattolica nella direzione indicata dal Concilio Vaticano II, e' da sempre impegnato per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani. Tra le opere di Luigi Sandri: Dio in Piazza Rossa. Il ruolo dei cristiani nell'Urss della perestojka, 1991; L'ultimo papa re. Wojtyla, breve storia di un pontificato controverso, Datanews, Roma 1996; Citta' santa e lacerata. Gerusalemme per ebrei, cristiani, musulmani. Editrice Monti, Saronno 2001; Cronache dal futuro, Gabrielli, San Pietro in Cariano (Vr) 2008]
 
Molti ritengono che la nonviolenza sia un pallino fisso di alcune poche persone, buone ma strane, ignare di come vada il modo: queste persone, romantiche inguaribili, insomma, si sarebbero ritagliate un angolino per consolarsi, lanciare parole d'ordine inapplicabili, e cosi' estraniarsi totalmente dalla "realpolitik" dei problemi.
Chi cosi' pensi, in realta', non sa che cosa sia la nonviolenza; e nemmeno prova ad immaginare per quali vie "alternative" ai conflitti armati sia possibile risolvere positivamente, con beneficio di tutti, i gravi problemi che dividono popoli e nazioni.
In effetti, nonviolenza non significa apatia o rassegnazione; al contrario, significa piena consapevolezza della complessita' dei problemi e, per dir cosi', un suppplemento d'anima per tentare di raggiungere la pace senza dover, prima, fare la guerra.
La storia, a ben guardare, dimostra che le guerre non risolvono i problemi, ma li aggravano e li fanno poi riesplodere con maggior terribile violenza. Nel XX secolo la prima guerra mondiale genero' di fatto quei virus che poi portarono alla seconda, con uno spaventoso numero di vittime e di tragedie.
Immaginare, dunque, qualcosa di diverso dal conflitto armato per risolvere i problemi e' atto di granda saggezza, audacia e ragionevolezza. E i profeti passati e presenti della nonviolenza non sono sognatori impenitenti e inutili, ma fari che illuminano il mondo, e indicano mete di salvezza per tutti.
Parlare di nonviolenza, insegnare la nonviolenza, vivere la nonviolenza sono tutti atteggiamenti estremamente moderni, perche' indicano delle strade che, coralmente imboccate, aiuterebbero il mondo intero ad aprire tempi nuovi e a realizzare nuove ed inedite potenzialita'. Un pianeta senza guerre e' un'utopia, certo; ma, se tutte e tutti lo volessimo, e tutte e tutti diventassimo discepole e discepoli della nonviolenza, potrebbe diventare una realta'. E' dunque nelle nostre mani la possibilita' che un sogno stupendo si avveri. E
diventi, esso, la vera "realpolitik".
 
15. APPELLI. PER SOSTENERE IL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 

Sostenere finanziariamente la segreteria nazionale del Movimento Nonviolento e' un buon modo per aiutare la nonviolenza in Italia.

Per informazioni e contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

 

16. STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"

 
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona.
E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto "copia di 'Azione nonviolenta'".
 
17. SEGNALAZIONI LIBRARIE
 
Riletture
- Giacomo Leopardi, Tutte le opere, Sansoni, Firenze 1969, 1988, 2 voll. per pp. CLVIII + 1488 (vol. I) e pp. IV + 1500 (vol. II).
- Alessandro Manzoni, Tutte le opere, Sansoni, Firenze 1973, 2 voll. per complessive pp. LXXII + 2274.
*
Riedizioni
- Carlo Levi, Le parole sono pietre, Einaudi, Torino 1955, 2010, pp. XXXVI + 162, euro 11.
- Walt Whitman, Foglie d'erba, Newton Compton, Roma 2007, 2010, pp. 414, euro 4,90.
 
18. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
 
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
 
19. PER SAPERNE DI PIU'
 
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 314 del 15 settembre 2010
 
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
 
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