Coi piedi per terra. 352



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 352 del 12 settembre 2010
 
In questo numero:
1. Associazione "Respirare": Sommesso elogio del pudore
2. Peppe Sini: Una storia semplice (2007)
3. Peppe Sini: Quer pasticciaccio brutto der Ministro de' Trasporti (2008)
4. Peppe Sini: Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo (1995)
5. Leoluca Orlando: Interrogazione parlamentare sul mega-aeroporto di Viterbo del 7 maggio 2009
6. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
 
1. RIFLESSIONE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": SOMMESSO ELOGIO DEL PUDORE
[Riceviamo e diffondiamo]
 
Ne avessero certi pubblici amministratori della lobby speculativa e vandalica del mega-aeroporto fuorilegge, non persevererebbero oltre nello scellerato intento di devastare l'area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame ed avvelenare la popolazione viterbese.
E tuttavia perseverano.
Sara' allora opportuno ricordare ancora una volta a loro e a tutti quale sarebbe l'esito di tale dissennato, immorale ed illecito agire.
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La realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell'area del Bulicame avrebbe come immediate e disastrose conseguenze:
a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante;
c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta');
e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu';
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici;
g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
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Quell'area va tutelata nel modo piu' adeguato: istituendovi un parco naturalistico, archeologico e termale; e fin d'ora respingendo ogni operazione speculativa, inquinante, devastatrice, illecita.
Ed a certi pubblici amministratori della lobby speculativa e vandalica del mega-aeroporto fuorilegge, distruttivo e nocivo, occorrera' ricordare una volta di piu' che del loro osceno operato verra' il giorno che dovranno rendere conto. E non solo per oltraggio al pudore.
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L'associazione "Respirare"
Viterbo, 11 settembre 2010
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
 
2. DOCUMENTAZIONE. PEPPE SINI: UNA STORIA SEMPLICE (2007)
[Riproponiamo il seguente testo gia' pubblicato in "Coi piedi per terra" n. 33 del primo ottobre 2007.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, gia' consigliere comunale e provinciale, e' stato dagli anni '70 uno dei principali animatori del movimento che si opponeva alle servitu' energetiche e militari nell'Alto Lazio, e il principale animatore del movimento che si oppose al devastante progetto autostradale della cosiddetta "Supercassia"; nel 1979 ha fondato il Comitato democratico contro l'emarginazione che ha condotto rilevanti campagne di solidarieta'; ha promosso e presieduto il primo convegno nazionale di studi sulla figura e l'opera di Primo Levi; nel 1987 ha coordinato per l'Italia la campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; nel 1999 ha ideato, promosso e realizzato l'esperienza delle "mongolfiere della pace" con cui ostacolare i decolli dei bombardieri che dalla base di Aviano recavano strage in Jugoslavia; nel 2001 e' stato l'animatore dell'iniziativa che - dopo la tragedia di Genova - ha portato alla presentazione in parlamento di una proposta di legge per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza; e' stato dagli anni '80 il principale animatore dell'attivita' di denuncia e opposizione alla penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio - e negli anni '90 ha presieduto la Commissione d'inchiesta ad hoc istituita dal Consiglio Provinciale di Viterbo -; dal 2000 e' direttore del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Una sua lettera aperta del 3 luglio 2007 ha dato avvio al movimento che si oppone al devastante progetto del mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo]
 
So che e' inelegante, ma devo chiedere al cortese lettore e alla gentile lettrice non solo di voler dedicare la loro attenzione a quanto di seguito si narra, ma di voler arrivare fino in fondo, e di trarre da quanto qui esposto le conclusioni che ne discendono.
Poiche' qui si allineano dei fatti, e si demanda alla chiara intelligenza e alla volonta' buona di chi legge di trarne le conseguenze logiche e pratiche.
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Un comitato, alcuni nomi
Esiste un "Comitato per l'aeroporto di Viterbo". Ne e' presidente l'avvocato Giovanni Bartoletti, ne e' vicepresidente il signor Stefano Caporossi, ne e' segretario il signor Maurizio Pinna. Questo comitato ha un sito internet (www.aeroportoviterbo.it) che presenta molti materiali propagandistici.
Giovanni Bartoletti e' un dirigente locale di Alleanza Nazionale.
Stefano Caporossi e' presidente della V circoscrizione di Viterbo, di Alleanza Nazionale.
Maurizio Pinna e' consigliere della V circoscrizione, di Alleanza Nazionale.
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Un'impresa, alcuni nomi
Esiste - o e' esistita - con sede legale a Roma una societa' denominata "Mediterranea Skyward Aviation". Nel sito tuttora visitabile (www.mswa.it) nella home page essa si presenta cosi': "Mediterranea s.r.l. e' una societa' di servizi aeronautici che svolge attivita' di intermediazione...". E piu' innanzi: "La societa' svolge anche attivita' di lavoro aereo, aerotaxi, voli sanitari e fornisce servizi di consulenza prevenzione incidenti ed assistenza legale, investigativa e peritale aeronautica per il tramite di uno studio associato ad essa collegata...".
Nel medesimo sito, alla pagina web "Chi siamo" si legge "Siamo un team di operatori aeronautici che si e' costituito in societa' per fornire servizi di avanzata specializzazione in particolare nei campi dell'organizzazione, della regolamentazione, della formazione professionale, della sicurezza del volo e del diritto aereo, avvalendosi di collaboratori esterni di larga esperienza nazionale ed internazionale. Alla Societa' fa capo un Amministratore Unico". Segue l'organigramma: "Amministratore Unico Dott. Bruno Barra; Pilota Av. Commerc. Dott. Emilio Gentile; Pilota Av. Gen. Stefano Caporossi; Avvocato Giovanni Bartoletti; Revisore dei conti Massimo Liberati; Pilota Istruttore Av. Commerc. Roberto Niutta".
Il dottor Bruno Barra ha ricoperto incarichi direttivi e di responsabilita' sia presso unita' periferiche che presso organi centrali della Difesa ed ha partecipato alla fase riorganizzativa dei servizi di Assistenza al Volo in Italia (1979-'82) presso il Commissariato per l'Assistenza al Volo del Ministero dei Trasporti dove ha ricoperto l'incarico di responsabile dell'Ufficio ispezioni ed inchieste; e' stato assessore alla Provincia di Viterbo di Alleanza Nazionale, nonche' presidente dell'Ater (ex-Iacp) di Viterbo in quota Alleanza Nazionale. A lungo dirigente di Alleanza Nazionale, nell'ottobre 2006 e' passato da Alleanza Nazionale a Forza Italia. Da fonti di stampa ("Il messaggero" del 10 ottobre 2006) si apprende che non sarebbe piu' amministratore unico della Mediterranea srl.
Bartoletti e' lo stesso Bartoletti di cui sopra.
Caporossi e' lo stesso Caporossi di cui sopra.
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Un'associazione, e il suo presidente
Esiste a Viterbo, come in tante citta' d'Italia, un Aeroclub di appassionati del volo. Ne e' presidente da anni Stefano Caporossi. Lo stesso Caporossi.
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La finanziaria di Berlusconi e un senatore viterbese
Nella Finanziaria 2005 dal governo Berlusconi, attraverso l'emendamento di un senatore viterbese, Michele Bonatesta, di Alleanza Nazionale, vengono previsti oltre tre milioni di euro per l'aeroporto di Viterbo.
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Due delibere della giunta comunale: la prima...
In data primo dicembre 2005 il Comune di Viterbo con delibera di Giunta n. 743 avente a oggetto: "Realizzazione degli interventi infrastrutturali per il completamento dell'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare di Viterbo - impegno alla subconcessione di aree e manufatti in favore della Mediterranea Skyward Aviation srl" (presenti oltre al sindaco Giancarlo Gabbianelli - di Alleanza Nazionale - tutti gli assessori, tranne Marco Maria Bracaglia - che rappresenta il Comune nella societa' pubblica Savit spa, costituita da Comune, Provincia e Camera di Commercio di Viterbo per gestire l'aeroporto), dopo aver premesso che "sono da tempo state avviate le attivita' preliminari finalizzate alla ristrutturazione dell'aeroporto militare di Viterbo al fine di consentirne l'apertura al traffico civile; che conseguentemente e con riferimento a quanto previsto dall'art. 1 commi 28 e 29 della Legge 30.12.2004 n. 311 (legge finanziaria 2005) relativamente ad interventi diretti a promuovere lo sviluppo sociale ed economico del territorio, con decreto 18.3.2005 del Ministero dell'Economia e delle Finanze il Comune di Viterbo e' stato individuato come beneficiario di un contributo statale finalizzato alla realizzazione delle opere necessarie per consentire l'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare;"... "rilevato altresi' che sull'aeroporto di Viterbo, stante l'esiguita' del sedime disponibile, le uniche aree adatte per la realizzazione delle opere finanziate ricadono in maggior parte su quelle gia' pre-assegnate - a seguito dell'istanza in tal senso presentata il 16.10.2003 - dall'Enac alla societa' Mediterranea Skyward Aviation s.r.l. di Roma al fine di avere una base operativa sulla piazza di Viterbo;"... decide infine di "assumere, pertanto, l'impegno a concedere alla Mediterranea Skyward Aviation s.r.l. di Roma in subconcessione, a valore nominale da definirsi a tempo debito, le stesse aree precedentemente richieste dalla societa' in concessione all'Enac, unitamente - non appena eseguiti - ai manufatti che ivi insisteranno in tutto o in parte". Sottolineiamo: "unitamente - non appena eseguiti - ai manufatti".
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... e la seconda
Subito dopo, con delibera di giunta n. 744, sempre del primo dicembre 2005, avente a oggetto "Realizzazione degli interventi infrastrutturali per il completamento dell'apertura al traffico civile dell'aeroporto militare di Viterbo - impegno alla subconcessione di superfici in favore dell'Aero Club di Viterbo", la Giunta Comunale di Viterbo (sempre tutti i medesimi presenti, con l'assenza di Bracaglia), fatte analoghe premesse e "rilevato altresi' che sull'aeroporto di Viterbo, stante l'esiguita' del sedime disponibile, le uniche aree adatte per la realizzazione delle opere finanziate ricadono in parte su quelle gia' concesse all'Aero Club di Viterbo e destinate ad uffici e sede", delibera infine di "assumere, pertanto, l'impegno a concedere all'Aero Club di Viterbo in subconcessione, sulla base di un valore nominale da definirsi in seguito, le stesse superfici di uffici...".
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Il sindaco, la sua coalizione e un po' di storia
Il sindaco Giancarlo Gabbianelli e' stato per molti anni principale dirigente viterbese del Msi, ed a lungo ha svolto il ruolo di consigliere d'opposizione in Consiglio comunale; governa ora da anni la citta' con una coalizione che comprende, oltre ad Alleanza Nazionale, Forza Italia e l'Udc: dell'Udc attualmente e' magna pars in Consiglio comunale quel Rodolfo Gigli detto Nando gia' sindaco di Viterbo, presidente della Regione, poi anche parlamentare, che e' stato per decenni il vertice operativo del sistema di potere andreottiano a Viterbo (mentre Rodolfo Gigli attualmente e' nel centrodestra, il fratello Ugo - direttore dello Iacp, ora Ater, di Viterbo - e' stato negli ultimi anni e fino a tempi recenti assessore alla Provincia nella coalizione di centrosinistra, e il ventennale delfino di Gigli nella Dc e anch'egli gia' sindaco di Viterbo Giuseppe Fioroni e' attualmente Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Prodi; sulle vicende del sistema di potere andreottiano nel viterbese e sulla penetrazione mafiosa a Viterbo nei decenni del potere andreottiano si vedano varie pubblicazioni di chi scrive queste righe e riassuntivamente almeno Modello di sviluppo, sistema di potere, penetrazione mafiosa, Viterbo 1989; Il caso Gigli-Icem, Viterbo 1991; Regime della corruzione e penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio, Viterbo 1993; Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo. Dieci note bibliografico-documentarie, Viterbo 1995).
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Dieci mesi dopo
Passano dieci mesi dalle due delibere. E ne devono essere successe di cose.
In Alleanza Nazionale viterbese continua una lotta interna senza esclusione di colpi che si prolunga da molti anni. Barra passa fragorosamente da Alleanza Nazionale a Forza Italia.
Il 2 ottobre 2006 su precedente richiesta dei gruppi consiliari di opposizione si riunisce in Comune la seconda commissione consiliare permanente per ascoltare i vertici della Savit. Dopo l'incontro i gruppi consiliari di opposizione (tutto il centrosinistra) diffondono un comunicato, pubblicato sul sito informativo locale "Tusciaweb" il 4 ottobre 2006, in cui tra l'altro si afferma che "la giunta Gabbianelli - con un atteggiamento politico unilaterale - di fatto ha espropriato la Savit di un ruolo effettivo" e si chiede "che senso ha avviare una procedura amministrativa unilaterale, tortuosa e discutibile, di impiego delle risorse pubbliche disponibili (tre milioni di euro ex Finanziaria 2005) su aree in sub-concessione di terzi privati al di fuori di una programmazione coerente con gli impegni societari e parasociali sottoscritti in ambito Savit?". Gia', che senso ha? Se i consiglieri comunali d'opposizione si sforzano un po', forse ci arrivano.
Sul quotidiano "Il messaggero" dell'8 ottobre 2006 compare una dichiarazione di Michele Bonatesta, non piu' senatore dopo le elezioni dell'aprile 2006, ed in guerra aperta con il sindaco Gabbianelli; nell'articolo siglato Re. Vi. si riferisce che "Dopo aver tuonato in lungo e in largo nei giorni scorsi, ieri Bonatesta ha investito gli assessori Antonio Fracassini (Lavori pubblici) e Marco Maria Bracaglia (Bilancio) al grido: 'Dimettetevi'. E il motivo e' presto detto: quella delibera del dicembre 2005 con la quale Palazzo dei Priori subconcede alla societa' Mediterranea Skyward Aviation aree e manufatti dello scalo, che e', a suo dire, il presupposto amministrativo per dirottare sulla societa' di Stefano Caporossi i tre milioni di euro, inseriti nella Finanziaria 2005 proprio grazie a un emendamento presentato... dall'ex parlamentare". E la dichiarazione di Bonatesta si conclude con le seguenti parole: "Noi non abbiamo nulla - conclude Bonatesta - contro la Mediterranea: i privati perseguono i loro legittimi interessi alla ricerca del massimo profitto, anche se a volte non possono coincidere con quelli della collettivita'. Il problema sorge quando sono gli amministratori a non apparire in grado di garantire gli interessi altrettanto legittimi del proprio territorio e dei propri amministrati". Che detto dal senatore che fece inserire nella Legge Finanziaria quei tre milioni e passa di euro e' davvero una esternazione alquanto interessante. E c'e' di piu'.
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Intermezzo: come si scrivono le leggi finanziarie
Replicando a Bonatesta sul "Messaggero" del 10 ottobre 2006 quel Barra di cui sopra (e che nell'articolo che ospita la sua replica viene definito "gia' amministratore unico della Mediterranea") rivela che dell'emendamento Bonatesta - quello che stanziava oltre tre milioni di euro per l'ampliamento dell'aeroporto di Viterbo - "avevo curato il dispositivo tecnico". Non c'e' bisogno di tradurre in lingua corrente.
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Il sindaco rivendica
Ci si aspetterebbe che il sindaco di Viterbo respingesse con sdegno l'esplicita accusa di aver di fatto esautorato la societa' pubblica Savit (di cui il Comune e' socio al 33% insieme a Provincia e Camera di Commercio che detengono anch'esse un pari numero di quote ciascuna), e di averlo fatto a vantaggio di una societa' privata di cui sono magna pars esponenti del suo stesso partito.
E invece il sindaco di Viterbo in una intervista apparsa sul quotidiano "Il messaggero" del 31 ottobre 2006 alla soave domanda del giornalista: "Ma quella di far gestire i fondi a una societa' vicina ad An, e non alla Savit, e' una mossa autoreferenziale", risponde serafico: "E' l'unica societa' che ha un sedime vicino all'aeroporto". Piu' chiaro di cosi'.
E subito aggiunge: "Ma nessun timore: sia per la gestione che per l'ultimazione verranno effettuate gare d'appalto europee. E gia' sono arrivate le prime richieste. Anche perche', lo ripeto: Viterbo diventera' a breve un aeroporto per voli low cost". Si noti: "per la gestione" e "per l'ultimazione". E si noti ancora: "sono arrivate le prime richieste".
Nei giorni successivi seguono flebili commenti di altre figure istituzionali, la riunione pacificatrice che non si nega a nessuno, e nessuno piu' fiata.
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L'amministratore imprenditore
In un intervento apparso l'11 dicembre 2006 sul sito d'informazione locale "Tusciaweb" Stefano Caporossi dapprima premette che "parlo da amministratore e nella qualita' di imprenditore", e poi prosegue "Sono presidente dell'Aeroclub da quattro anni; frequento l'aeroporto quotidianamente in quanto sono il responsabile di una scuola di volo per il rilascio delle licenze commerciali per piloti di linea... La pista di oltre 1500 metri e' stata ultimata e puo' essere aperta all'aviazione generale per consentire l'atterraggio dei velivoli civili..."; poi elenca varie opere da realizzare e gli ingentissimi finanziamenti necessari "per conferire allo scalo aeroportuale la completa capacita' operativa senza alcuna limitazione", successivamente "annuncia la possibilita' di ufficializzare la nascita della societa' 'Mediterranea Air Service'...", e trionfalmente conclude: "Il mio impegno... sara' quello di collegare inizialmente Viterbo con alcune regioni italiane ed europee...".
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La morale della storia
La realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto per i voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma provocherebbe gravissimi danni all'ambiente, alla salute delle persone, a rilevanti beni storico-culturali, sociali, economici.
Eppure certi propagandisti pro aeroporto, certi imprenditori pro aeroporto, certi pubblici amministratori e dirigenti politici pro aeroporto, sostengono che non c'e' motivo di preoccupazione, che tutto va bene. Ed insistono perche' l'opera si realizzi al piu' presto, perche' si attinga al pubblico erario per ingenti finanziamenti.
Forse attraverso le brevi, fredde notizie che abbiamo allineato sopra (che ovviamente sono una minima parte della documentazione disponibile e di pubblico dominio) si capisce anche perche'.
 
3. DOCUMENTAZIONE. PEPPE SINI: QUER PASTICCIACCIO BRUTTO DER MINISTRO DE' TRASPORTI (2008)
[Riportiamo nuovamente il seguente comunicato del 16 marzo 2008 dal titolo completo "Quer pasticciaccio brutto der Ministro de' Trasporti. E perche' anche sotto il profilo amministrativo e procedurale quella sciagurata decisione di condannare Viterbo al devastate mega-aeroporto per voli low cost del turismo 'mordi e fuggi' per Roma deve essere annullata"]
 
1. Ancora un complotto degli "ambientalisti del no"?
Chi scrive queste righe, diciamolo subito, e' uno di quei famigerati "ambientalisti del no" - che mi par di capire sia la locuzione con cui la propaganda degli Attila in carriera chiama chi difende il diritto alla salute, alla sicurezza e ad un ambiente vivibile per l'umanita' presente e futura.
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2. Le pentole e i coperchi
Ma non e' certo un parto degli "ambientalisti del no" un recente documento del Centro studi "Demetra" (una struttura di cui fanno parte prominenti personaggi della lobby aeronautica, e non solo) che denuncia e argomenta in punto di diritto che la decisione del Ministro dei Trasporti di indicare Viterbo come sede di un nuovo devastante mega-aeroporto per voli low-cost e' una decisione presa senza aver seguito le corrette procedure dall'ordinamento previste.
Quello del Centro studi "Demetra" e' un documento evidentemente interno a un conflitto intestino tra i sostenitori del dissennato incremento del trasporto aereo.
La nostra posizione, si sa, e' ben diversa: noi riteniamo necessario ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo, riduzione indispensabile ed urgente per difendere il diritto alla salute delle persone, gli ecosistemi locali, la biosfera, fondamentali diritti umani.
Ma il documento del Centro studi "Demetra" rivela come anche all'interno della lobby aeronautica vi sia piena contezza del fatto che la decisione di realizzare a Viterbo un devastante mega-aeroporto per voli low-cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma costituisca una scelta errata e censurabile, una scelta che noi definiamo senza perifrasi come un crimine e una follia.
Proviamo a riassumerne ed interpretarne alcuni punti cruciali.
a) Il devastante mega-aeroporto di Viterbo e' al servizio di Roma. Non di Viterbo, non dell'Alto Lazio, non dell'Italia centrale, quindi non della comunita' locale, non dell'economia locale, non della nostra gente e dei suoi giusti diritti e legittimi interessi: e' al servizio di Roma, punto. E' quindi quel che gia' sappiamo per pregresse penose esperienze: una ennesima servitu' che utilizza Viterbo come colonia e come discarica.
b) Il devastante mega-aeroporto di Viterbo non liberera' Ciampino (la cui popolazione subisce i terrificanti effetti di una situazione assai nociva che tutti riconoscono essere intollerabile): sicuramente non adesso, e verosimilmente neppure in futuro (se non in limitata parte, sicuramente non in toto), e questo nonostante le promesse da marinaio dei cialtroni che vorrebbero "ciampinizzare" Viterbo, raddoppiando cosi' il danno e la beffa.
c) La procedura decisionale che ha condannato Viterbo e' stata viziata da cosi' flagranti errori (a volerli definire solo errori) che essa deve essere semplicemente annullata.
d) L'istruttoria e' stata peggio che approssimativa, assai peggio che approssimativa. E non aggiungiamo altro, rinviando al testo integrale del documento.
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3. L'assalto alla diligenza, tanto paga Pantalone
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un'opera sommamente nociva e distruttiva e' stata presa a vantaggio di una cordata politico-affaristica e a danno dei cittadini tutti.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a una devastazione irreversibile e' stata presa violando scandalosamente le procedure previste dalla vigente normativa.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un disastro sanitario ed ambientale (che si aggiunge ad altri disastri che l'Alto Lazio ha subito e subisce, a cominciare dall'inquinamento provocato dal polo energetico Civitavecchia-Montalto fino ad arrivare alle discariche abusive) e' stata presa in modo irresponsabile e sciagurato da lobbies di affaristi e di amministratori che definiremo insipienti per usare un eufemismo, ma che riteniamo assai peggio che insipienti.
Come si evince facilmente, la decisione di condannare Viterbo a un'opera sciagurata e folle e' stata presa sulla base di interessi speculativi, di propaganda ingannevole, di aggiramento delle corrette procedure, di elusione di verifiche e vincoli.
Come si evince facilmente, non solo noi "ambientalisti del no", ma anche gran parte della stessa lobby aeronautica ritiene che la decisione di realizzare a Viterbo il devastante mega-aeroporto per voli low-cost del turismo "mordi fuggi" per Roma costituisce una decisione scellerata e inammissibile.
Perche' allora questo accade?
Per il motivo piu' antico del mondo: perche' un gruppo di potere politico-affaristico vuole arricchirsi a danno della collettivita', vuole arricchirsi saccheggiando il pubblico erario, vuole arricchirsi infischiandosene del fatto di provocare danni enormi ed irreversibili alla salute di tante persone, danni enormi ed irreversibili ai beni ambientali, culturali, economici e sociali di tutti, danni enormi ed irreversibili alla biosfera.
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4. Ancora una predica di padre Mapple
Sara' allora opportuno una volta di piu' chiarire perche' realizzare a Viterbo il devastante mega-aeroporto per voli low-cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma sia un crimine e una follia:
- poiche' esso danneggerebbe gravemente la salute dei cittadini con l'inquinamento chimico, acustico, elettromagnetico;
- poiche' esso devasterebbe rilevantissimi beni ambientali, culturali, economici e sociali;
- poiche' esso non porterebbe affatto ne' lavoro (i pochi posti di lavoro sotto ricatto che procurerebbe avrebbero come contropartita la perdita dei molti posti di lavoro che sarebbero possibili con un modello di sviluppo che valorizzasse e non distruggesse i rilevanti beni ambientali e culturali che la devastante opera danneggia e distrugge) ne' sviluppo (ma il suo contrario: degrado ambientale, patologie, economia speculativa);
- poiche' esso si configura quindi come una ennesima servitu', causa di gravissimi danni certi e di non meno gravi rischi probabili per la salute, la sicurezza e i diritti di tante persone e dell'intera comunita' cittadina ed altolaziale;
- poiche' esso si configura come uno sperpero di ingenti risorse pubbliche violando la legge e a fini di danno alla popolazione; risorse pubbliche che dovrebbero essere utilizzate invece a beneficio della collettivita' e nel rispetto della legge.
A Viterbo e all'Alto Lazio non serve affatto un devastante mega-aeroporto che solo colossali danni provocherebbe.
A Viterbo e all'Alto Lazio occorre invece un modello di mobilita' sostenibile centrato sul trasporto pubblico a vantaggio della popolazione e delle attivita' locali, e particolarmente centrato sulle ferrovie che attualmente versano in uno stato terribilmente inadeguato (anche perche' si continuano a sperperare i soldi pubblici per opere pessime, invece di investirli per opere ad effettivo beneficio della popolazione).
A Viterbo e all'Alto Lazio occorre un modello di sviluppo che valorizzi e sostenga le cospicue risorse del territorio: i beni ambientali e culturali e le attivita' produttive connesse, l'agricoltura di qualita', il turismo di qualita', il termalismo, l'alta formazione.
Non solo: invece di perseguire operazioni speculative, nocive e distruttive come quella del devastante mega-aeroporto, occorrerebbe piuttosto che le strutture gia' utilizzate dall'aeronautica militare (in primo luogo gli edifici adibiti a caserma) venissero finalmente tolte tout court ai poteri militari e destinate ad uso civile e sociale (ad esempio i numerosissimi posti letto dell'accasermamento di migliaia di ragazzi di leva, cessata ormai da anni la leva militare obbligatoria, potrebbero e dovrebbero essere utilizzati per creare ospitalita' in forma di ostello per giovani e studenti).
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5. Una sommessa proposta: rispettare la legge
Ed infine: la proposta del devastante mega-aeroporto e' del tutto priva delle verifiche e quindi dei requisiti previsti dalla vigente normativa in materia di Via (Valutazione d'impatto ambientale), Vas (Valutazione ambientale strategica), Vis (Valutazione d'impatto sulla salute).
Sara' il caso di cominciare a rispettare la legge in questo paese?
Sara' il caso di cominciare a rispettare la salute, la sicurezza e i diritti dei cittadini in questo paese?
Sara' il caso di contrastare la speculazione, lo sperpero del pubblico denaro a fini di male, la devastazione del pubblico bene?
Sara' il caso di rispettare la dignita' umana, la democrazia, la civilta' giuridica?
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6. Non solum, sed etiam
Ma non solo per difendere Viterbo ci opponiamo al terzo polo aeroportuale laziale.
Nel Lazio vi e' gia' un eccesso di attivita' aeroportuale. Non solo non si deve realizzare il nuovo aeroporto, ne' a Viterbo ne' altrove, ma si deve subito drasticamente ridurre l'attivita' a Ciampino, senza altri ritardi, senza altre dilazioni, senza altri imbrogli a danno della salute, della sicurezza, dei diritti dei cittadini.
Ma non solo nel Lazio: ugualmente in Italia e a livello internazionale: occorre ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo, per le ragioni indicate dall'Onu, dagli illustri scienziati dell'Ipcc, dagli statisti piu' avvertiti: il trasporto aereo e' corresponsabile del surriscaldamento del clima. Il trasporto aereo provoca gravi danni agli ecosistemi locali e alla biosfera complessivamente considerata. Il trasporto aereo provoca danni alla salute umana. Il trasporto aereo deve essere drasticamente ridotto.
Naturalmente e' evidente che non basta ridurre il trasporto aereo per risolvere la crisi ambientale globale, che occorre intervenire anche su altri fattori; ma intanto si puo' e si deve cominciare evitando di realizzare nuove opere distruttive, evitando di incrementare attivita' nocive e devastanti.
Non c'e' bisogno di consultare l'oracolo di Delfi per capire che occorre impedire la realizzazione di un nuovo devastante mega-aeroporto nel Lazio; che occorre ridurre drasticamente i voli su Ciampino e non "ciampinizzare" altre citta'; che occorre difendere il diritto alla salute, alla sicurezza e a un ambiente vivibile; che occorre impedire che ingenti risorse finanziarie pubbliche siano sperperate per realizzare opere speculative, nocive e distruttive di pubblici beni; che occorre impegnarsi tutti - cittadini ed istituzioni - per ottenere il pieno rispetto delle leggi, della verita', della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
Non c'e' bisogno di consultare l'oracolo di Delfi: basta guardare con limpido sguardo nella propria coscienza di persone senzienti e pensanti, di persone sollecite del pubblico bene e della dignita' propria e di tutti. Chiunque e' in grado di farlo.
 
4. DOCUMENTAZIONE. PEPPE SINI: SISTEMA DI POTERE ANDREOTTIANO E PENETRAZIONE DEI POTERI CRIMINALI A VITERBO (1995)
[Riproduciamo nuovamente a fini documentari questo testo, "Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo. Dieci note bibliografico-documentarie" del 22 settembre 1995, che ebbe all'epoca ampia diffusione in atti ufficiali, in rivista e in opuscolo, e fu anche oggetto di un processo conclusosi il 7 ottobre 2002 con la piena vittoria dell'autore. E' ovvio che questo documento riferisce di situazioni e cognizioni dell'epoca; nel frattempo ad esempio molti dei procedimenti giudiziari di seguito citati, allora in corso, si possono essere conclusi con diversificati esiti. Dal '95 ad oggi molte cose sono accadute, ma puo' essere non disutile fare opera di memoria e di testuale segnalazione di riferimenti documentari che per esser datati non sono per questo privi di un valore di testimonianza a fini, se non altro, di ricostruzione storica e per cosi' dire fin filologica di un momento e di molte vicende - di un passato, ci sembra di poter dire, che ancora non passa]
 
1. Il "caso Gigli-Icem": l'Icem di Palermo, occultamente controllata dalla famiglia Matta e titolare della manutenzione dell'illuminazione pubblica del capoluogo siciliano, venne a Viterbo negli anni '70 Rodolfo Gigli sindaco, a vincere l’appalto per la realizzazione dell’impianto di illuminazione pubblica cittadino. La vicenda Icem diede luogo a una serie di processi, tra cui uno intentato dal Gigli nei confronti di Peppe Sini, autore di un articolo dal titolo "La mafia a Viterbo". Quel processo si concluse con la vittoria di Peppe Sini e la condanna del Gigli al pagamento delle spese. Peppe Sini sosteneva nell'articolo che il sistema di potere viterbese di cui l'andreottiano Gigli era il vertice operativo aveva costruito i prerequisiti per la penetrazione mafiosa a Viterbo.
Sulla vicenda si veda l’esauriente opuscolo di Peppe Sini, Il caso Gigli-Icem, Viterbo, 1991.
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2. Le imprese dei "cavalieri dell’apocalisse mafiosa" di Catania penetrano nell’Alto Lazio: e' documentata la presenza sia nel cantiere della centrale di Montalto, sia nell'operazione "Cat-nuovo porto di Civitavecchia" di imprese dei gruppi facenti capo ai "cavalieri dell’apocalisse mafiosa" di Catania, particolarmente Graci e Rendo. Sui "cavalieri" di Catania si espressero duramente il giudice Livatino, il generale Dalla Chiesa, il giornalista Pippo Fava, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, tutti poi assassinati dalla mafia; li fece arrestare il giudice Carlo Palermo che anch’eglì subi' poi un attentato mafioso da cui si salvo' a stento. Collegate ai cavalieri erano anche alcune delle imprese che avevano composto il consorzio "Alosa" che doveva ristrutturare la Valle di Faul a Viterbo.
Sui cavalieri di Catania cfr. Peppe Sini (a cura di), L'arrembaggio del cavaliere, (dossier documentario con testi, fra gli altri, di Santino, Dalla Chiesa, Bocca, Falcone e Borsellino, Palermo), Viterbo 1992; ed i fascicoli monografici di "Alternativa Vetrallese" nn. 69, 70, 73, 96.
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3. La presenza di Alvaro Giardili: l'imprenditore, collegato alla camorra cutoliana e al Supersismi del faccendiere Pazienza, che svolse un ruolo nella vicenda del Banco Ambrosiano (fu l'ultimo a contattare il banchiere Calvi poi trovato morto a Londra sotto il Ponte dei Frati Neri), e nella vicenda della trattativa tra DC, servizi segreti deviati, camorra, brigate rosse, in relazione al sequestro Cirillo. Anni fa subi' un attentato con autobomba. Coinvolto in vari processi su alcuni dei piu' gravi misteri d’Italia.
Su Giardili cfr., tra le tantissime pubblicazioni in cui e' citato, l'atto d’accusa del giudice Carlo Alemi pubblicato in L'affare Cirillo, Roma 1993; ed il rapporto della Commissione Parlamentare Antimafia, Camorra e politica, Roma-Bari 1994.
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4. La presenza nel viterbese dei boss mafiosi Pippo Calo' e Gaspare Mutolo: Pippo Calo', il "cassiere" di Cosa Nostra, il plenipotenziario della mafia a Roma, il contatto con la banda della Magliana e con gli ambienti politico-affaristici e dell'eversione di destra romana, per lungo tempo ha avuto un alloggio a Tuscania ove era in clandestinita'; Gaspare Mutolo, importante boss palermitano poi divenuto collaboratore di giustizia, e' stato arrestato a Montalto di Castro.
Sui citati personaggi la letteratura e' immensa e si identifica con quanto pubblicato di valido sulla mafia negli ultimi anni.
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5. Il finanziamento della Cassa di Risparmio di Viterbo all'operazione "Hotel Costa Tiziana" a Crotone: la Carivit finanzio' Cafari e Telesforo nell'operazione Hotel Costa Tiziana su cui e' in corso un processo a Roma per reati gravissimi. Cafari in particolare e' personaggio collegato alla 'ndrangheta, alla criminalita' romana, alla massoneria deviata.
Cfr. al riguardo il dossier inviato alla Procura della Repubblica di Viterbo da Peppe Sini in data 19/9/'94 ed i materiali successivamente raccolti dalla Commissione conoscitiva istituita dalla Provincia di Viterbo e presieduta dallo stesso Peppe Sini; inoltre cfr. Tranfaglia (a cura di), Cirillo, Ligato e Lima: tre storie di mafia e politica, Bari 1994; vedi anche il volume che da' conto delle inchieste del giudice Cordova, di Forgione e Mondani, Oltre la cupola, Milano 1994; inoltre cfr. Ciconte, 'Ndrangheta: dall’Unita' ad oggi, Bari 1992.
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6. Le inquietanti allusioni di Sbardella: nel 1990 attraverso l’agenzia giornalistica "Repubblica" diretta dall’inquietante personaggio Lando Dall'Amico (su cui cfr. De Lutiis, Storia dei servizi segreti in Italia, Roma 1991), il leader andreottiano romano Vittorio Sbardella lanciava oscure allusioni a viaggi ed interessi del leader andreottiano viterbese Rodolfo Gigli in Sicilia (a Termini Imerese): cio' durante un durissimo scontro tra i luogotenenti andreottiani risoltosi rapidissimamente con una nuova alleanza di ferro tra i due; a Viterbo, feudo di Gigli, Sbardella operava con la Coop Casa Lazio guidata dall’altro andreottiano Falco che, successivamente arrestato, ammise dinanzi ai magistrati che lo inquisirono che le spericolate operazioni edilizie e finanziarie illecite eseguite erano sostenute da amministratori pubblici collegati al gruppo. A seguito di altre vicende i fratelli Gigli (Rodolfo, gia' sindaco di Viterbo, assessore e presidente della Regione Lazio, segretario regionale della DC, attualmente presidente Arsial; e Ugo, direttore generale dello Iacp di Viterbo) sono tuttora titolari di un fascicolo presso la Procura di Roma per l'ipotesi di reato di ricettazione. Il sistema di potere andreottiano domina notoriamente da decenni a Viterbo.
Su questi argomenti cfr. riassuntivamente l’ultimo dossier documentario trasmesso alla magistratura da Peppe Sini in data 21 agosto 1995 (in relazione ad una precedente serie di esposti sui fratelli Gigli) con centinaia di pagine di documenti.
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7. Salvo Lima a Viterbo: nel 1977 Salvo Lima presiedeva il congresso provinciale della DC viterbese (una DC dominata pressoche' totalitariamente dalla corrente andreottiana; gli andreottiani ovviamente controllano anche enti locali, istituti di credito, Usl, Universita', et similia).
Al riguardo cfr. quanto riportato nell’esposto-dossier citato al punto 6.
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8. La banda della Magliana: e' presente nel viterbese per vari contatti ed in varie forme. Oltre ai contatti con vari personaggi citati ai punti precedenti, va rilevato che anni fa fu presidente della societa' calcistica cittadina l'Annibaldi condannato per il crack dell'Ambrosiano, del clan Annibaldi collegato alla banda della Magliana.
Sulla banda della Magliana cfr. almeno Flamini, La banda della Magliana, Milano 1994.
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9. La confessione Mammoliti: pochi giorni fa e' stata resa nota la confessione dello 'ndranghetista Mammoliti di un intervento di Andreotti tramite la mafia siciliana su quella calabrese per far cessare attentati ai danni di un imprenditore viterbese operante in Calabria, e diminuire l’importo del "pizzo" richiesto.
Su questo argomento cfr. i quotidiani degli ultimi giorni che riportano la notizia della confessione acquisita agli atti del processo a carico di Andreotti; particolarmente "La Repubblica" del 20/9/'95, ed "Il messaggero", cronaca di Viterbo, del 21 e 22/9/'95. Una intervista all’estensore di queste note e' sul "Corriere di Viterbo" del 22/9/'95.
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10. Sistema di potere andreottiano e penetrazione dei poteri criminali nel viterbese: da anni alcuni osservatori della realta' altolaziale, ed in particolare l'estensore di queste note, hanno elaborato un modello interpretativo della situazione viterbese fondato sulla relazione tra sistema di potere andreottiano, intreccio politico-affaristico, modello di sviluppo, penetrazione dei poteri criminali.
Su questo tema, sull'approccio interpretativo e sui riscontri documentari su cui il paradigma si appoggia cfr. ad esempio i seguenti lavori: Peppe Sini, Modello di sviluppo, sistema di potere, penetrazione mafiosa, Viterbo 1989 (con enorme bibliografia ragionata); Idem, Regime della corruzione e penetrazione dei poteri criminali nell'Alto Lazio, Viterbo 1993. Fondamentale e' la consultazione delle varie annate del settimanale viterbese "Sotto Voce" che dagli anni '80 conduce un'importante azione di informazione e sensibilizzazione su questi temi.
Viterbo, 22 settembre 1995
 
5. DOCUMENTAZIONE. LEOLUCA ORLANDO: INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SUL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO DEL 7 MAGGIO 2009
[Riproponiamo ancora una volta l'interrogazione parlamentare presentata dall'on. Leoluca Orlando il 7 maggio 2009]
 
Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministro dell'Economia
Premesso che,
- a Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati, cattedratici, personalita' delle istituzioni e dell'impegno civile, si oppongono alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di passeggeri all'anno; un'opera del tutto priva dei requisiti di legge e del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti.
Infatti tale opera:
I. non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge;
II. confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee;
III. e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale;
IV. provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area;
V. provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area;
VI. confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale;
VII. porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale;
VIII. costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro;
IX. la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia' presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilita' dell'opera);
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- in una recente comunicazione agli Amministratori locali il Comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo:
1. Impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile.
2. Impatto sanitario sulla popolazione viterbese: gravissimi danni alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita.
3. Impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il mega-aeroporto con le altre gravosissime servitu' gia' presenti (in particolare il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei fattori di inquinamento incrementera' danni, disagi e patologie.
4. Impatto sanitario globale: essendo il trasporto aereo fortemente inquinante, ogni suo aumento si traduce in danno certo alla salute.
5. Impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto non solo costituira' una profonda aggressione alla salute e alla sicurezza delle persone, ma provochera' anche un grave degrado della qualita' della vita, una forte lesione a fondamentali diritti dei cittadini, un grave danno all'economia e alla societa', il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (gia' gravemente insufficienti), la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici.
6. Impatto sociale sull'Alto Lazio: accumulo di servitu' ed effetto sinergico dei fattori di rischio e di depauperamento e degrado del territorio e della sua economia.
7. Impatto globale sull'ambiente: essendo il mega-aeroporto finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, esso contribuira' ad accrescere l'inquinamento e l'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici che stanno mettendo in pericolo il futuro dell'umanita' e gli equilibri della biosfera.
8. Per realizzare un'opera di tali dimensioni verrebbero sperperate ingenti risorse pubbliche (che pertanto verrebbero altresi' sottratte ad opere e servizi realmente utili e fin indispensabili per la popolazione);
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- in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale e' stato evidenziato che dalla Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera, risulta che il mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di interesse archeologico con presenza di beni archeologici che la legge tutela;
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- gia' lo scorso anno, in una lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, il Comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto segnalava, tra l'altro, che "la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti:
a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008;
b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo;
c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino;
d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua rilevanza;
e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita;
f) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008;
g) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma);
h) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative;
i) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino).
A cio' si aggiunga che:
l) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud";
m) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008;
n) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute.
Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma:
o) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti";
p) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto presupposto e fondativo;
q) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma "Report").
Infine:
r) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della Rai: "Report", 27 aprile 2008);
s) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno 2008);
t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli statisti piu' avvertiti);
u) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e democratico": -
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per sapere:
quali iniziative i Ministri interrogati intendano prendere per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale priva dei requisiti previsti dalla legge, opera la cui realizzazione costituirebbe un sperpero di pubblici denari, un danno per la comunita' locale ed una flagrante violazione delle norme e dei vincoli di salvaguardia vigenti.
Roma, 7 maggio 2009
Leoluca Orlando
 
6. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
 
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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COI PIEDI PER TERRA
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 352 del 12 settembre 2010
 
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