Coi piedi per terra. 348



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 348 dell'8 settembre 2010
 
In questo numero:
1. Paolo Arena e Marco Graziotti intervistano Giampiero Girardi
2. Si e' svolto lunedi' 6 settembre un incontro di riflessione a Viterbo
3. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
 
1. LA NONVIOLENZA OGGI IN ITALIA. PAOLO ARENA E MARCO GRAZIOTTI INTERVISTANO GIAMPIERO GIRARDI

[Ringraziamo Paolo Arena (per contatti: paoloarena at fastwebnet.it) e Marco Graziotti (per contatti: graziottimarco at gmail.com) per averci messo a disposizione questa intervista a Giampiero Girardi.

Paolo Arena e Marco Graziotti fanno parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che si svolgono settimanalmente a Viterbo.
Per un breve profilo di Giampiero Girardi si veda la risposta all'ultima domanda di questa intervista]
 
- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

- Giampiero Girardi: Mi sono avvicinato alla nv durante gli anni della mia formazione studentesca. Ricordo che cercavo i libri che ne parlavano e seguivo (anche se da lontano) l’attivita' del Movimento Nonviolento. Leggevo "Azione nonviolenta".

All’universita' (ho fatto Sociologia) ho approfondito alcuni temi legati alla nonviolenza, come quello dell’educazione (ricordo un esame di pedagogia su “nonviolenza e educazione”) o dell’obiezione di coscienza (una parte dell’esame di diritto pubblico).

Fondamentale e' stato poi l’incontro con due personaggi di grande caratura morale ed intellettuale, come monsignor Giovanni Catti (che mi ha insegnato la concretezza della nonviolenza) e Giuliano Pontara, che mi ha insegnato a studiare e approfondire la nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei, e perche'?

- Giampiero Girardi: Oltre ai due “grandi” gia' ricordati sopra, cui aggiungerei padre Angelo Cavagna, sono sempre stato molto attratto da Lanza del Vasto e da Aldo Capitini. Poi c’e' Franz Jaegerstaetter, che non e' formalmente un nonviolento, ma ha vissuto la nonviolenza fino a pagare con la vita la coerenza ai valori etici.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

- Giampiero Girardi: In ogni biblioteca deve esserci Teoria e pratica della nonviolenza, volume su Gandhi curato da Pontara, oltre ai testi dei “padri” citati sopra.

Ad un giovane suggerirei La personalita' nonviolenta, di Pontara.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

- Giampiero Girardi: Per me la nonviolenza e' amore verso l’uomo e il creato. Tutto cio' che, rispettando i valori di fondo della nonviolenza, porta avanti la causa della giustizia, dell’uguaglianza, della pace, della tutela dell’ambiente, va sostenuto e partecipato.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza e' uno spirito che deve innervare dal di dentro tutti i campi, a cominciare dalla politica e dalla difesa del bene comune. Essa e' uno stile di vita, prima e oltre che un modo per condurre battaglie sociali e civile.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

- Giampiero Girardi: Le case per la pace nelle varie citta', il Mir, Pax Christi, il Movimento Nonviolento.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

- Giampiero Girardi: “La nonviolenza e' un modo di essere”, diceva Gandhi. E' la ricerca della verita', nel senso di essere umili e disposti all’ascolto. E' impegno concreto e quotidiano di pace, giustizia, amore.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

- Giampiero Girardi: I legami sono stretti, se femminismo e' liberazione della donna in quanto persona, valorizzazione del di lei contributo alla vita sociale, riconoscimento della sua dignita'.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

- Giampiero Girardi: Molto stretti, come ho detto anche prima.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza e' di per se stessa “impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani”. Non c’e' rapporto tra diversi: e' la stessa cosa.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

- Giampiero Girardi: Stessa risposta che alla domanda precedente.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza e' liberazione, e' movimento di azione per la liberazione. Anche se storicamente cio' e' stato spesso sottaciuto perche' i movimenti dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse hanno spesso diffidato di chi rifiutava la violenza. Il nostro percorso e' piu' lento, ma la nostra liberazione e' piu' vera.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

- Giampiero Girardi: Stessa risposta che alla domanda precedente.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

- Giampiero Girardi: Direi che il pacifismo e' una piccola e specifica parte della nonviolenza. E' metodo e prassi, ma da solo resta senza la sostanza dei valori e della dottrina, che (solo loro) possono dare senso e direzione all’impegno per la pace.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza e' di per se stessa antimilitarista. E' inconciliabile con ogni forma di militarismo. Come ho detto per il pacifismo, anche l’antimilitarismo ha meno senso senza la sostanza della nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

- Giampiero Girardi: Ripeterei quanto detto sopra, anche se con qualche distinguo, nel senso che la proposta del disarmo deve essere praticabile e deve tener conto di complesse dinamiche di natura internazionale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

- Giampiero Girardi: Diritto alla salute e all'assistenza sono dimensioni della promozione completa della persona umana, quindi fanno parte delle finalita' della nonviolenza. Penso, ad esempio, al “programma costruttivo” di Gandhi.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

- Giampiero Girardi: La psicologia umanista richiama senz’altro dimensioni e prospettive nonviolente, ma non ho altri elementi di riflessione sul tema.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza puo' apportare al lavoro informativo quel “di piu'” di trasparenza, correttezza, ricerca della verita' che le sono propri.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?

- Giampiero Girardi: Una visione piena dell’uomo, nella sua interezza umana e spirituale; l’attenzione al valore della dignita' umana; la coscienza della finitezza della ragione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza e' un completamento del discorso religioso, perche' ne favorisce l’inveramento nella quotidianita' delle persone. In altre parole, essa e' un modo per vivere i valori religiosi (per chi crede).

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza e' “educazione” perche' e' uno stile di vita ed e' autoeducazione continua. E' ricerca dinamica e costruttiva. E' il continuo “tirar fuori” l’umanita' dall’uomo.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?

- Giampiero Girardi: Credo che i nonviolenti dovrebbero essere piu' presenti nelle esperienze e nel dibattito sull’economia solidale (o “economia civile”) per portare il loro contributo di senso e di valori, per esempio l’essenzialita', la condivisione, l’eguaglianza...

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?

- Giampiero Girardi: Insegna a non assolutizzare la norma e a mettere prima l’uomo. Con l’obiezione di coscienza insegna a rispettare le leggi ma a saper pagare per cambiare quelle ingiuste.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?
- Giampiero Girardi: Il metodo del consenso riconosce il valore e l’importanza di ogni persona e gli concede il giusto spazio. Va, pero', utilizzato in modo intelligente e nelle occasioni dove sia davvero indispensabile, essendo molto “costoso” in termini di tempo e di organizzazione. Come tutte le tecniche non ha un valore assoluto, ma il suo uso e' relativo alle diverse contingenze.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

- Giampiero Girardi: Le tecniche piu' importanti sono quelle piu' peculiari, cioe' quelle che coinvolgono profondamente ed intimamente il nonviolento e si basano sul suo convincimento e sulla sua sofferenza. Mi riferisco al digiuno, alla disobbedienza, alla non-collaborazione, al rifiuto di collaborazione ecc.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

- Giampiero Girardi: E' la formazione dell’anima e dello spirito del nonviolento, la fortificazione delle sue capacita' interiori, l’approfondimento del suo essere coerente e trasparente.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?

- Giampiero Girardi: E' l’apprendimento delle specifiche abilita' tecniche, che pero' deve essere strettamente connesso alla formazione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

- Giampiero Girardi: Trovo importante il lavoro di approfondimento di "Azione nonviolenta". Mi pare eccezionale l’azione informativa del Centro di Viterbo, con le varie testate trasmesse via e-mail. Importante l’approfondimento del Centro studi di Pisa.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

- Giampiero Girardi: Temo sia inevitabile essere marginali e poco influenti se si porta avanti un discorso di pace, di giustizia, di uguaglianza. La radicalita' del messaggio nonviolento non e' certo “digeribile” da tutti e non e' facile diffonderla. Noi dobbiamo concentrarci su un lavoro di base, di formazione delle coscienze, di crescita delle persone. Nel contempo, pero', dobbiamo evitare il rischio di essere dogmatici e di pretendere un unico modo di vivere la nonviolenza. La diffusione implica inevitabilmente un pluralismo di modalita' e anche una qualita' non sempre totale.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?
- Giampiero Girardi: I nonviolenti devono essere presenti nelle varie forze politiche, in coerenza con i propri valori di fondo. Bisogna evitare di etichettare la nonviolenza con un unico partito o forza politica: la nonviolenza e' un insieme di valori, non puo' essere rappresentata da nessun partito.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?

- Giampiero Girardi: Il sindacato e' (era?) uno spazio privilegiato per mettere in pratica i valori della nonviolenza.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?

- Giampiero Girardi: L’amicizia e' una dimensione relazionale che prescinde dalla nonviolenza ma si base sulla consonanza umana e spirituale. La nonviolenza puo' dare un di piu' di profondita' e di condivisione.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

- Giampiero Girardi: L’azione di Gandhi resta l’esperimento storico di nonviolenza piu' pieno e completo. Perche' c’era lui. Importante anche l’esperienza di Lanza del Vasto e di Martin Luther King.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

- Giampiero Girardi: Non c’e' una percezione diffusa. Semplicemente i piu' non ne hanno mai sentito parlare.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?

- Giampiero Girardi: La nonviolenza e' uno stile di vita.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti:  Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

- Giampiero Girardi: C’e' tutto questo dentro la nonviolenza, anzi direi che proprio la capacita' di riconoscimento dell'altro nella sua diversita' e nella sua ricchezza, il principio di responsabilita' che ci lega e ci fa coinvolti gli uni per gli altri, le scelte di giustizia e la misericordia sono capisaldi della spiritualita' nonviolenta.

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- Paolo Arena e Marco Graziotti: Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

- Giampiero Girardi: Allego un estratto dal mio curriculum vitae.

Nato a Mondovi', in provincia di Cuneo, il 5 ottobre 1957. Ha 4 figli.

Si e' laureato in Sociologia presso la Libera universita' degli studi di Trento il 17 di­cembre 1981, con la votazione di 110/110 e la menzione della lode. Titolo della tesi: “Il po­sto della cultura dossettiana nel cattolicesimo della ricostruzione: La civilta' catto­lica, Vita e pen­siero, Cronache sociali” (relatore prof. Gianfranco Albertelli).

Ha assolto agli obblighi di leva prestando il servizio sostitutivo civile presso la Ca­ri­tas diocesana di Trento, impiegato in attivita' di assistenza a ragazzi con difficolta' fami­lia­ri accolti nei gruppi-apparta­mento della Comunita' Murialdo (1982­-83).

Esperienze lavorative: 12 ottobre 1983 - 28 febbraio 1984: dipendente della Comunita' Murialdo, dove svol­ge, tra l’altro, mansioni di coordinamento, formazione degli operatori e relazioni e­sterne. 1 marzo 1984 - 9 maggio 1986: dipendente della Federazione provinciale delle scuole materne di Tren­to, dove lavora nell’ufficio Studi, orientamenti, programma­zione e re­lazioni gestiona­li. Qui svolge attivita' di ricerca sociale, specializzan­dosi nel­l’uso dei metodi quantitativi, e di formazione degli adulti. Collabora alla riorganizzazione della bibliote­ca dell’en­te, curando gli aspetti di organizzazione anche con l’u­so di strumenti informatici. 1986-'88: opera come libero professionista, avendo come aree pri­vi­le­gia­te di in­ter­vento lo svolgimento di ricerche sociali e statistiche e la consulenza su a­spet­ti or­ga­niz­zativi e gestionali. Nello stesso periodo collabora con il Dipartimento di Teoria, storia e ricerca sociale (Sezione societa' e territorio) dell’Universi­ta' degli studi di Trento, svolgendo attivi­ta' di ricerca sociologica. 1986-87: collaboratore esterno dell’Accademia di commercio e turismo (Act), ente promosso dalla Camera di commercio industria agricoltura artigianato di Trento, per l’organizzazione e la conduzione di un progetto formativo in ambito Fse (Fondo sociale europeo) avente co­me titolo “Modelli, metodi e formazione dei formatori per la progettazione e la va­lu­ta­zio­ne dell’uti­lita' degli interventi formativi”. In questo contesto organizza il convegno na­­zionale di studio tenuto a Trento il 26-27 marzo 1987, avente per titolo: “La for­mazione: modelli e metodi”. 1 ottobre 1987 - 30 giugno 1992: e' direttore della Scuola di Preparazione So­cia­le (Sps) di Trento, ente di formazione ed educazione civica e politica. Qui, nello stesso pe­rio­do, svolge anche attivita' di docenza. 13 marzo 1989-31 dicembre 1991: e' dipendente statale come tecnico di ricerca presso l’Universita' degli studi di Trento, di­partimento di Teoria, storia e ri­cerca sociale, in quel periodo diretto dal prof. Renzo Gu­bert. 1 gennaio 1992-31 dicembre 2001: e' direttore dell’Istituto Regionale di Studi e Ri­cerca So­ciale di Trento, gia' Scuola Superiore Regionale di Servizio So­ciale. L’attivita' e' rivolta alla formazione degli operatori sociali e all’edu­ca­zio­ne degli a­dul­ti: gestisce l’Universita' della terza eta' e del tempo dispo­ni­bile, la Scuola per educatore pro­fessio­nale, la Scuola per operatore socio-sanitario, corsi Fse, attivita' di formazione in ser­vizio, cor­si per volontari, una biblioteca, pro­get­ti di ricerca. All’interno dell’organismo per 10 anni ha ricoperto la funzione di direttore ge­nerale... Nel corso del 2002 fornisce consulenza ad enti ed imprese sui temi di carattere organizzativo, di gestione l’impresa, di progettazione e di formazione. Par­te­ci­pa al­la predisposizione di piani di sviluppo di eGovernment, alla realizzazione di sistemi qualita', al­la progettazione formativa nella formazione professionale. Durante il 2003 svolge una consulenza organizzativo-gestionale alla Casa di ri­­poso (Rsa) di Male' (7 mesi) e opera come consulente, con funzioni di project manager, presso rilevanti aziende locali. Dal primo gennaio al 30 settembre 2004 e' direttore della Ipab “Casa di soggiorno Anaunia” di Taio, di cui cura l’istituzione e l’avvio dell’attivita'. Dal 4 ottobre 2004 al 24 luglio 2005 e' direttore dell’Ufficio Servizio civile della Provincia autonoma di Trento, dopo aver vinto il relativo concorso pubblico. Dal 25 luglio 2005 e' direttore con incarico speciale presso il Servizio Programmazione della Provincia autonoma di Trento. Ha svolto varie attivita' di formazione e aggiornamento.

Ha approfondito le tematiche legate all’organizzazione, alla gestione e valutazione dei servizi, al controllo di gestione, alla qualita' nei servizi. In particolare si interessa ai Si­stemi Qualita', alla certificazione Iso 9000 e alla problematica dell’ac­creditamento.
Si occupa di problematiche sociali, con particolare riferimento al volontariato, al­le po­litiche sociali, all’intervento sociale, ai pro­blemi legati al tema pace, agli aspetti at­ti­nen­­ti i rapporti internazio­nali. Ha svolto attivita' di formazione del volontariato. E' im­pe­gna­to sulle tematiche dell’immigrazione, con particolare attenzione ai fenomeni del­l’in­ter­culturalita' e dell’inte­gra­zione socio-culturale. E' stato per alcuni anni presidente della cooperativa sociale “Progetto 92” e vicepresidente dell’Atas (Associazione trentina accoglienza stranieri). Attualmente e' presidente della cooperativa Mandacaru' onlus, che si occupa di commercio equo e solidale. Ha svolto e svolge attivita' giornalistica come pubblici­sta (iscritto all’Ordine dei giornalisti), oltre che di conferenzie­re e di ani­matore. Ha svolto e svolge attivita' di formatore. Ha svolto e svolge attivita' di ricerca sociale di tipo quantitativo. Si ricorda in par­ti­colare l’in­da­gine nazionale (su incarico della Caritas italiana) sulle scelte di vita degli obiettori dopo il servizio civile...

Relazioni tenute a convegni e seminari: “Gli anziani e la societa'”, relazione al convegno provinciale pro­mosso dalla Frp-Cisl sul tema “Quale futuro per gli anziani”, Trento, 27 febbraio 1993; “L’attivita' culturale per la difesa dell’autonomia dell’anziano”, comunica­zione al Fo­rum sul Progetto obiettivo per la tutela della salute degli anziani, promosso dal­l’I­sti­tu­to trentino di cultura, Trento, 3 aprile 1993; Comunicazione al convegno “L’educazione continua in Italia. Una nuova normativa per un sistema integrato di educazione in eta' adulta”, promosso da Universita' popo­la­re di Roma (Upter) e Associa­zione italiana di educazione degli adulti (Aidea), Mon­te­catini, 18-19 ottobre 1997; “Il nuovo ruolo dei collaboratori”, comunicazione al Convegno Arge Alp, “Reti del­l’ educazione permanente alle soglie del XXI secolo”, Riva del Garda, 13-15 maggio 1998; “Per un sistema di educazione degli adulti”, relazione al convegno nazionale “Senso e bisogni di conoscenza nell’eta' adulta”, promosso dalla Federazione italiana per l’educazione continua (Fipec), Trento, 25-26 ottobre 1999.

Pubblicazioni: “Il volontariato degli anni ‘80 verso il privato sociale”, Il mar­gine, n. 10 (ottobre), 1985, pagg. 28-34; “Indagine su problemi e attese degli organismi gestionali delle scuole equiparate del­l’in­fanzia. Organizzazione e metodologia di una ri­cerca sul campo”, (con R. Gubert e P. Ste­fanini), in Il quadrante scola­stico, n. 27, dicembre 1985, pagg. 104-114; “Nonviolenza, senso dello Stato, obiezione fiscale”, in L’obiezione fiscale alle spese militari. Quale pace? Quale difesa?, a cura di A. Drago e G. Mattai, Ega, Torino, 1986, pagg. 35-42 (con Michele Dossi); “Il servizio civile tra lassismo e intransigenza”, in Il margine, n. 7 (luglio-agosto), 1986, pagg. 12-17; “Scuole di politica: risposta ad una esigenza?”, in Presbyteri, n. 8 (ottobre), 1989, pagg. 581-591; Dopo l’obiezione. Le scelte di vita degli obiettori in servizio presso la Caritas, La Me­ridiana, Molfetta-Bari, 1992, 252 pa­gine; “Gli anziani e la societa'”, in Quale futuro per gli anziani, atti del convegno (Trento, 27 febbraio 1993), Frp-Cisl, Trento, 1993, pagg. 23-38; “I candidati per ‘La rete’ alle elezioni politiche. Spunti per un’analisi sociologica”, (con B. Poggio), Il margine, n. 2 (febbraio), 1993, pagg. 21-32; “L’attività culturale per la difesa dell’autonomia dell’anziano”, in Una svolta per la salute degli anziani, a cura di A. Ardigo' e G. Sciortino, Itc, Trento s.d. [1994], pagg. 197-204; “La valutazione formativa dei corsi Utetd 1992-93. Dati statistici”, in Annali del­l’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale, edizione 1993, pagg. 129-184; “Per una storia della Scuola Superiore Regionale di Servizio Sociale di Trento. I tem­pi di studio alla Scuola di servizio sociale”, in Annali del­l’Istituto Regionale di Studi e Ricerca Sociale, 1997/1, pagg. 53-71; cura del volume e stesura del capitolo 6 di: Educazione degli adulti e universita' della terza eta'. L’esperienza del Trentino. Una ricerca empirica, Istituto Regionale di Stu­di e Ricerca Sociale, Trento, 1998, 138 pagine; “L’offerta culturale del territorio. Il caso della provincia di Trento”, in Rivista dell’i­struzione (numero monografico), n. 5, settembre-ottobre 1999, pagg. 647-654; “Per un sistema di educazione degli adulti”, in Fd Formazione domani, n. 37-38, lu­glio-dicembre 2000, pagg. 14-17; cura del volume (insieme a Guglielmo Giumelli), Vecchiaia, cinema e audiovisivi. Film e documentari in lingua italiana sulla condizione anziana, Guerini, Milano, 2000, 261 pagine; cura del volume Franz Jaegerstaetter, un contadino contro Hitler, Berti, Piacenza, 2000, 252 pagine; cura del volume Scrivo con le mani legate. Lettere dal carcere e altri scritti dell’obiettore-contadino che si oppose ad Adolf Hitler, di Franz Jaegerstaetter, traduzione di Lucia Togni, prefazione di Luigi Bettazzi, premessa di Erna Putz, Berti, Piacenza, 2005, XXXV + 231 pagine; autore del volume Franz Jaegerstaetter, il contadino contro Hitler: una testimonianza per l’oggi, Berti, Piacenza, 2007, 112 pagine. E' stato redattore e direttore responsabile di numerose pubblicazioni, tra cui gli An­na­li dell’Istituto Regionale di Studi e Ricer­ca So­ciale e la rivista La vita e' sempre in a­van­ti. Ha svolto numerose collaborazioni con i quotidiani locali e con altri periodici locali e nazionali, con oltre un centinaio di testi pubblicati.

 
2. INCONTRI. SI E' SVOLTO LUNEDI' 6 SETTEMBRE UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
 
Lunedi' 6 settembre 2010 a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace", si e' svolto un incontro di riflessione sul tema del trasporto sostenibile e della difesa della biosfera.
Particolar attenzione e' stata dedicata alla questione del trasporto aereo e alla vicenda del mega-aeroporto a Viterbo.
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Sono state confermate le forti ragioni dell'impegno in difesa dell'area naturalistica, archeologica e termale del Bulicame, e quindi contro la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo e fuorilegge.
Ed in particolare e' stato dimostrato ancora una volta - documenti alla mano - che la realizzazione del mega-aeroporto nel cuore dell'area del Bullicame avrebbe come immediate e disastrose conseguenze: lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Per l'Alto Lazio occorre invece promuovere una mobilita' sostenibile e adeguata, coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali e culturali e delle autentiche vocazioni produttive del territorio.
E' stata confermata altresi' la necessita' di un impegno globale per la riduzione del trasporto aereo.
 
3. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
 
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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Numero 348 dell'8 settembre 2010
 
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