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Coi piedi per terra. 330
- Subject: Coi piedi per terra. 330
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 21 Aug 2010 12:37:19 +0200
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in
cammino"
Numero 330 del 21 agosto
2010
In questo numero:
1. Hannah Arendt: Una forte tendenza
2. Luce Fabbri: Il mio anarchismo
3. Franca Ongaro Basaglia: Il
conflitto
4. Vandana Shiva: La conservazione della
biodiversita'
5. Silvia Vegetti Finzi: Per questo e'
necessario
6. Simone Weil: Questo dramma 7. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo
1. TESTI. HANNAH ARENDT: UNA FORTE
TENDENZA
[Da
Hannah Arendt, Sulla violenza, Guanda, Parma 1996, p. 36.
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia
ebraica nel 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del
nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in
America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente,
scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto
di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New
York nel 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi
tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo
l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione
originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951),
Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959),
Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La
banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla
rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita
della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di
intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto
interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e
politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La
corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo
1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948,
Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano
2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004;
la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati
Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la
biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino
1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano
1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?,
Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995;
Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996;
Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati,
Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994;
Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva,
Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli,
Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie
divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer,
Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf,
Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000]
Una
forte tendenza al rifiuto di obbedire e' spesso accompagnata da una tendenza
altrettanto forte al rifiuto di dominare e di
comandare.
2.
TESTI. LUCE FABBRI: IL MIO ANARCHISMO
[Dall'intervista
a Luce Fabbri di Cristina Valenti, "Vivendo la mia vita", in "A. Rivista
anarchica" n. 247, estate 1998.
Luce
Fabbri, pensatrice e militante anarchica, educatrice profonda e generosa, un
punto di riferimento per tutti gli amici della dignita' umana e della
nonviolenza. Nata il 25 luglio 1908, figlia di Luigi Fabbri (il grande militante
e teorico libertario collaboratore di Errico Malatesta), dal 1929 in esilio
dapprima a Parigi, poi a Bruxelles e via Anversa in America Latina, a Montevideo
in Uruguay, ove da allora risiedera' (ma ancora sovente molto viaggiando); la
morte la coglie il 19 agosto 2000, operosa fino alla fine, sempre attiva,
generosa, mite, accogliente; sempre lucida, sempre limpida, per sempre Luce.
Opere di Luce Fabbri: per un primo avvio segnaliamo l'ampia e preziosa
intervista a cura di Cristina Valenti: Luce Fabbri, vivendo la mia vita,
apparsa su "A. rivista anarchica" dell'estate 1998 (disponibile anche nella rete
telematica alla pagina web: http://www.anarca-bolo.ch/a-rivista/247/22.htm; ora anche nel sito: www.arivista.org). Tra le sue opere in
volume ed in opuscolo segnaliamo: a) scritti politici: Camisas negras, Ediciones
Nervio, Buenos Aires 1935; (con lo pseudonimo Luz D. Alba), 19 de julio.
Antologia de la revolucion espanola, Coleccion Esfuerzo, Montevideo 1937; (con
Diego Abad de Santillan), Gli anarchici e la rivoluzione spagnola, Carlo
Frigerio Editore, Lugano 1938; La liberta' nelle crisi rivoluzionarie, Edizioni
Studi Sociali, Montevideo 1947; El totalitarismo entre las dos guerras,
Ediciones Union Socialista Libertaria, Buenos Aires 1948; L'anticomunismo,
l'antimperialismo e la pace, Edizioni di Studi Sociali, Montevideo 1949; La
strada, Edizioni Studi Sociali, Montevideo 1952; Sotto la minaccia totalitaria,
Edizioni RL, Napoli 1955; Problemi d'oggi, Edizioni RL, Napoli 1958; La libertad
entre la historia y la utopia, Ediciones Union Socialista Libertaria, Rosario
1962; El anarquismo: mas alla' de la democracia, Editorial Reconstruir, Buenos
Aires 1983; Luigi Fabbri. Storia d'un uomo libero, BFS, Pisa 1996; Una strada
concreta verso l'utopia, Samizdat, Pescara 1998; La libertad entre la historia y
la utopia. Tres ensayos y otros textos del siglo XX, Barcelona 1998; b) volumi
di poesia: I canti dell'attesa, M. O. Bertani, Montevideo 1932; Propinqua
Libertas, Bfs, Pisa 2005; c) scritti di storia e di critica letteraria:
Influenza della letteratura italiana sulla cultura rioplatense (1810-1853),
Ediciones Nuestro Tiempo, Montevideo 1966; L'influenza della letteratura
italiana sulla cultura rioplatense (1853-1915), Editorial Lena & Cia. S. A.,
Montevideo 1967; La poesia de Leopardi, Instituto Italiano de Cultura,
Montevideo 1971; Machiavelli escritor, Instituto Italiano de Cultura, Montevideo
1972; La Divina Comedia de Dante Alighieri, Universidad de la Republica,
Montevideo 1994. Ad essi si aggiungono i saggi pubblicati nella "Revista de la
Facultad de Humanidad y Ciencias" di Montevideo, e gli interventi e le
interviste su molte pubblicazioni, e le notevoli traduzioni - con impegnati
testi propri di introduzione e commento - (tra cui, in volume: di opere di
Nettlau, di Malatesta, del padre Luigi Fabbri, e l'edizione bilingue commentata
del Principe di Machiavelli). Opere su Luce Fabbri: un punto di partenza e'
l'utilissimo dossier, Ricordando Luce Fabbri, in "A. rivista anarchica", n. 266
dell'ottobre 2000, pp. 28-41 (disponibile anche nel sito: www.arivista.org)]
Credo
che per l'anarchismo sia essenziale il valore attribuito alla liberta' della
persona, credo che sia questo il valore centrale, accompagnato alla solidarieta'
in campo economico al posto della competitivita'. Ovvero il socialismo, perche'
il mio anarchismo e' il socialismo libertario.
3.
TESTI. FRANCA ONGARO BASAGLIA: IL CONFLITTO
[Da
Maria Grazia Giannichedda, Franca Ongaro Basaglia (a cura di), Psichiatria,
tossicodipendenze, perizia. Ricerche su forme di tutela, diritti, modelli di
servizio, Franco Angeli, Milano 1987, p. 44.
Franca
Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile,
pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito
Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria
democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo
particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme
Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano
1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui
medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha
scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso
Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria,
e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco
Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della
realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la
seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di
entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha
fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi
racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una
riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del
romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro
nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo
attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi
interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi
saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi
testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e
"Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri
che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di
Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua
la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in
pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi
introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche
il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70
Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco
Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da
Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per
Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca
Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico
sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione
della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi
testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi,
Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per
l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano
1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'?
(Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate
scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi,
Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia
dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze
scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila.
Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica,
Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta
Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti
nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e'
stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa
veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per
l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come
autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera',
negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale
(1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il
premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e
nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris
causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio
2005"]
Il
conflitto dovrebbe essere il primo elemento di ricchezza su cui basare ogni
possibilita' di cambiamento.
4. TESTI. VANDANA SHIVA: LA CONSERVAZIONE DELLA
BIODIVERSITA'
[Da
Vandana Shiva, Campi di battaglia. Biodiversita' e agricoltura industriale,
Edizioni Ambiente, Milano 2009, pp. 221-222. Sono le parole conclusive del
libro.
Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana,
direttrice di importanti istituti di ricerca e docente nelle istituzioni
universitarie delle Nazioni Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche
come militante nella difesa dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i
principali punti di riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di
liberazione dei popoli, di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e
distruttivi, e di denuncia di operazioni e programmi scientifico-industriali
dagli esiti pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo
sviluppo, Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri,
Torino 1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze,
DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di
Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano 2002.
Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della
globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli,
Milano 2006; India spezzata, Il Saggiatore, Milano 2008; Campi di battaglia,
Edizioni Ambiente, Milano 2009]
La conservazione della biodiversita' implica la
liberta' per tutte le specie di continuare a vivere e a svilupparsi nel futuro,
la liberta' dei poveri di accedere al cibo e ai farmaci, la liberta' per le
generazioni future di beneficiare della generosita' della diversita'. Questa
lberta' e' cio' che la biodiversita' ci offre, e il suo futuro e' nelle nostre
mani.
5. TESTI. SILVIA VEGETTI FINZI: PER QUESTO E'
NECESSARIO
[Da
Silvia Vegetti Finzi, Volere un figlio. La nuova maternita' fra natura e
scienza, Mondadori, Milano 1997, 1999, p. 15.
Silvia Vegetti Finzi (Brescia 1938), psicologa,
pedagogista, psicoterapeuta, docente universitaria, saggista, e' una prestigiosa
intellettuale femminista. Su Silvia Vegetti Finzi dal sito dell'Enciclopedia
multimediale delle scienze filosofiche (www.emsf.rai.it) riprendiamo la seguente
notizia biografica: "Silvia Vegetti Finzi e' nata a Brescia il 5 ottobre 1938.
Laureatasi in pedagogia, si e' specializzata in psicologia clinica presso
l'Istituto di psicologia dell'Universita' cattolica di Milano. All'inizio degli
anni '70 ha partecipato a una vasta ricerca internazionale, progettata dalle
Associazioni Iard e Van Leer, sulle cause del disadattamento scolastico. Inoltre
ha lavorato come psicoterapeuta dell'infanzia e della famiglia nelle istituzioni
pubbliche. Dal 1975 e' entrata a far parte del Dipartimento di Filosofia
dell'Universita' di Pavia ove attualmente insegna psicologia dinamica. Dagli
anni '80 partecipa al movimento femminista, collaborando con l'Universita' delle
donne 'Virginia Woolf' di Roma e con il Centro documentazione donne di Firenze.
Nel 1990 e' tra i fondatori della Consulta (laica) di bioetica. Dal 1986 e'
pubblicista del 'Corriere della Sera' e successivamente anche di 'Io donna' e di
'Insieme"' Fa parte del comitato scientifico delle riviste: 'Bio-logica',
'Adultita'', 'Imago ricercae', nonche' dell'Istituto Gramsci di Roma, della
'Casa della cultura' di Milano, della 'Libera universita' dell'autobiografia' di
Anghiari. Collabora inoltre con le riviste filosofiche 'Aut Aut' e 'Iride'.
Molti suoi scritti sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco e spagnolo.
E' membro dell'Osservatorio nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, della
Societa' italiana di psicologia; della Societe' internationale d'histoire de la
psychoanalyse. Nel 1998 ha ricevuto, per i suoi scritti di psicoanalisi, il
premio nazionale 'Cesare Musatti', e per quelli di bioetica il premio nazionale
'Giuseppina Teodori'. Sposata con lo storico della filosofia antica Mario
Vegetti, ha due figli adulti, Valentina e Matteo. Gli interessi di Silvia
Vegetti Finzi seguono quattro filoni: il primo e' volto a ricostruire una
genealogia della psicoanalisi da Freud ai giorni nostri, intesa non solo come
storia del movimento psicoanalitico ma anche come storia della cultura; il
secondo, una archelogia dell'immaginario femminile, intende recuperare
nell'inconscio individuale e nella storia delle espressioni culturali, elementi
di identita' femminile e materna cancellati dal prevalere delle forme simboliche
maschili: a questo scopo ha analizzato i sogni e i sintomi delle bambine, i miti
delle origini, i riti di iniziazione femminile nella Grecia classica, le
metafore della scienza, l'iconografia delle Grandi Madri; il terzo delinea uno
sviluppo psicologico, dall'infanzia all'adolescenza, che tenga conto anche degli
apporti psicoanalitici. Si propone inoltre di mettere a disposizione, tramite
una corretta divulgazione, la sensibilita' e il sapere delle discipline
psicologiche ai genitori e agli insegnanti; il quarto, infine, si interroga
sulla maternita' e sugli effetti delle biotecnologie, cercando di dar voce
all'esperienza e alla sapienza delle donne in ordine al generare". Tra le opere
di Silvia Vegetti Finzi: (a cura di), Il bambino nella psicoanalisi, Zanichelli,
Bologna 1976; (con L. Bellomo), Bambini a tempo pieno, Il Mulino, Bologna 1978;
(con altri), Verso il luogo delle origini, La Tartaruga, Milano 1982; Storia
della psicoanalisi, Mondadori, Milano 1986; La ricerca delle donne (1987);
Bioetica, 1989; Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre,
Mondadori, Milano 1990; (a cura di), Psicoanalisi al femminile, Laterza,
Roma-Bari 1992; Il romanzo della famiglia. Passioni e ragioni del vivere
insieme, Mondadori, Milano 1992; (con altri), Questioni di Bioetica, Laterza,
Roma-Bari 1993; (con Anna Maria Battistin), A piccoli passi. La psicologia dei
bambini dall'attesa ai cinque anni, Mondadori, Milano 1994; Freud e la nascita
della psicoanalisi, 1994; (con Marina Catenazzi), Psicoanalisi ed educazione
sessuale, Laterza, Roma-Bari 1995; (con altri), Psicoanalisi ed identita' di
genere, Laterza, Roma-Bari 1995; (con Anna Maria Battistin), I bambini sono
cambiati. La psicologia dei bambini dai cinque ai dieci anni, Mondadori, Milano
1996; (con Silvia Lagorio, Lella Ravasi), Se noi siamo la terra. Identita'
femminile e negazione della maternita', Il Saggiatore, Milano 1996; (con altri),
Il respiro delle donne, Il Saggiatore, Milano 1996; Volere un figlio. La nuova
maternita' fra natura e scienza, Mondadori, Milano 1997; (con altri), Storia
delle passioni, Laterza, Roma-Bari 1997; Il fantasma del patriarcato, Alma
Edizioni, 1997; (con altri), Fedi e violenze, Rosenberg & Sellier, 1997;
(con Anna Maria Battistin), L'eta' incerta. I nuovi adolescenti, Mondadori,
Milano, 2000; Parlar d'amore, Rizzoli, Milano 2003; Silvia Vegetti Finzi dialoga
con le mamme, Fabbri, Milano 2004; Quando i genitori si dividono, Mondadori,
Milano 2005; Nuovi nonni per nuovi nipoti, Mondadori, Milano 2008; La stanza del
dialogo, Casagrande, Bellinzona 2009]
Per questo e' necessario decostruire l'ovvio,
abbandonare i pregiudizi, le false evidenze, porsi domande ingenue, quasi
infantili nella loro spontaneita'.
6. TESTI. SIMONE WEIL: QUESTO DRAMMA
[Da
Simone Weil, Il racconto di Antigone e Elettra, Il Melangolo, Genova 2009, pp.
43-44. E' un estratto da un frammento per un articolo di presentazione del
Filottete.
Simone
Weil, nata a Parigi nel 1909, allieva di Alain, fu professoressa, militante
sindacale e politica della sinistra classista e libertaria, operaia di fabbrica,
miliziana nella guerra di Spagna contro i fascisti, lavoratrice agricola, poi
esule in America, infine a Londra impegnata a lavorare per la Resistenza. Minata
da una vita di generosita', abnegazione, sofferenze, muore in Inghilterra nel
1943. Una descrizione meramente esterna come quella che precede non rende pero'
conto della vita interiore della Weil (ed in particolare della svolta, o
intensificazione, o meglio ancora: radicalizzazione ulteriore, seguita alle
prime esperienze mistiche del 1938). Ha scritto di lei Susan Sontag: "Nessuno
che ami la vita vorrebbe imitare la sua dedizione al martirio, o se
l'augurerebbe per i propri figli o per qualunque altra persona cara. Tuttavia se
amiamo la serieta' come vita, Simone Weil ci commuove, ci da' nutrimento". Opere
di Simone Weil: tutti i volumi di Simone Weil in realta' consistono di raccolte
di scritti pubblicate postume, in vita Simone Weil aveva pubblicato poco e su
periodici (e sotto pseudonimo nella fase finale della sua permanenza in Francia
stanti le persecuzioni antiebraiche). Tra le raccolte piu' importanti in
edizione italiana segnaliamo: L'ombra e la grazia (Comunita', poi Rusconi), La
condizione operaia (Comunita', poi Mondadori), La prima radice (Comunita', SE,
Leonardo), Attesa di Dio (Rusconi), La Grecia e le intuizioni precristiane
(Rusconi), Riflessioni sulle cause della liberta' e dell'oppressione sociale
(Adelphi), Sulla Germania totalitaria (Adelphi), Lettera a un religioso
(Adelphi); Sulla guerra (Pratiche). Sono fondamentali i quattro volumi dei
Quaderni, nell'edizione Adelphi curata da Giancarlo Gaeta. Opere su Simone Weil:
fondamentale e' la grande biografia di Simone Petrement, La vita di Simone Weil,
Adelphi, Milano 1994. Tra gli studi cfr. AA. VV., Simone Weil, la passione della
verita', Morcelliana, Brescia 1985; Gabriella Fiori, Simone Weil. Biografia di
un pensiero, Garzanti, Milano 1981, 1990; Eadem, Simone Weil. Una donna
assoluta, La Tartaruga edizioni, Milano 1991, 2009; Giancarlo Gaeta, Simone
Weil, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992; Jean-Marie
Muller, Simone Weil. L'esigenza della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino
1994; Angela Putino, Simone Weil e la Passione di Dio, Edb, Bologna 1997; Eadem,
Simone Weil. Un'intima estraneita', Citta' Aperta, Troina (Enna) 2006; Maurizio
Zani, Invito al pensiero di Simone Weil, Mursia, Milano 1994]
Questo dramma e' molto vicino a noi. Certo, dopo
cosi' tanto tempo, non si abbandonano piu' le persone su un'isola deserta. Ma
non c'e' bisogno d'essere su un'isola deserta per essere abbandonati. Ai giorni
nostri, quanti esseri umani muoiono in modo oscuro di miseria e di umiliazione,
talvolta nel bel mezzo di una grande citta'. Le loro morti sono contate nelle
statistiche; qualche volta, se si sono suicidati, si accorda loro qualche riga
tra le altre notizie. Ma cio' che ha potuto attraversare le loro menti e i loro
cuori, nessuno se lo domanda. Si preferisce non pensarci. 7. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO
Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone
al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti:
e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del
comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
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COI PIEDI PER TERRA
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione:
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 330 del 21 agosto
2010
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