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Telegrammi. 219
- Subject: Telegrammi. 219
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 12 Jun 2010 00:44:58 +0200
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 219 del
12 giugno 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino
proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche
della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero:
1. Un incontro con Riccardo Orioles domani a Viterbo
2. Franco Fortini: Una poesia del 7 gennaio 1984
3. Riccardo Orioles ricorda Franco Fortini
4. Benito D'Ippolito: Ad alcuni amici suoi di Catania
5. La dottoressa Antonella Litta relatrice scientifica al Consiglio
provinciale di Viterbo sulla grave situazione del lago di Vico
6. Non si dovrebbe
7. Il cinque per mille al Movimento Nonviolento
8.
"Azione nonviolenta"
9. Segnalazioni librarie 10. La "Carta" del Movimento
Nonviolento 11. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. UN INCONTRO CON RICCARDO ORIOLES
DOMANI A VITERBO
Domenica 13 giugno 2010 con inizio alle ore 15,30
presso il centro sociale autogestito "Valle Faul" in strada Castel d'Asso
snc a Viterbo si svolgera' un incontro con Riccardo Orioles.
L'incontro si tiene nell'ambito del percorso di
formazione e informazione nonviolenta in corso da alcuni mesi e giunto al
ventottesimo appuntamento.
L'iniziativa e' ovviamente aperta alla
partecipazione di tutte le persone interessate.
*
Riccardo Orioles (per contatti: riccardoorioles at gmail.com) e'
giornalista eccellente ed esempio pressoche' unico di rigore morale e
intellettuale (e quindi di limpido impegno civile); militante antimafia tra i
piu' lucidi e coraggiosi, ha preso parte con Pippo Fava all'esperienza de "I
Siciliani", poi e' stato tra i fondatori del settimanale "Avvenimenti", cura in
rete "La Catena di San Libero", un eccellente notiziario che puo' essere
richiesto gratuitamente scrivendo al suo indirizzo di posta elettronica; ha
formato al giornalismo d'inchiesta e d'impegno civile moltissimi
giovani.
Per gli utenti della rete telematica vi e' anche la
possibilita' di leggere una raccolta dei suoi scritti (curata dallo stesso
autore) nel libro elettronico Allonsanfan. Storie di un'altra sinistra (ora e'
anche il titolo di un suo libro a stampa, una raccolta di suoi scritti a
cura di Francesco Feola e Luca Rossomando, pubblicato dalla casa editrice
Melampo, Milano 2009). Sempre in rete e' possibile leggere una sua raccolta di
traduzioni di lirici greci, ed altri suoi lavori di analisi (e lotta) politica e
culturale, giornalistici e letterari.
Due ampi profili di Riccardo Orioles sono in due
libri di Nando Dalla Chiesa, Storie (Einaudi, Torino 1990), e Storie eretiche di
cittadini perbene (Einaudi, Torino 1999).
2. MAESTRI. FRANCO FORTINI: UNA POESIA DEL 7 GENNAIO 1984
[Da "La nonviolenza e' in cammino", n. 476 del 14 gennaio 2003 riprendiamo
questo testo li' presentato con queste parole introduttive "Ringraziamo Riccardo
Orioles per aver pubblicato sulla sua stupenda rivista diffusa solo per e-mail
"tanto per abbaiare", nel n. 161 del 13 gennaio 2003, questa fin qui inedita
poesia di Franco Fortini del 1984. Fortini la invio' per fax alla redazione de
"I Siciliani" subito dopo un intervento di Riccardo all'indomani dell'assassinio
di Pippo Fava...".
Franco Fortini (all'anagrafe Franco Lattes, Fortini e' il cognome della
madre assunto come nom de plume) e' nato a Firenze nel 1917, antifascista,
partecipa all'esperienza della repubblica partigiana in Val d'Ossola. Nel
dopoguerra e' redattore del "Politecnico" di Vittorini; in seguito ha
collaborato a varie riviste, da "Comunita'" a "Ragionamenti", da "Officina" ai
"Quaderni rossi" ed ai "Quaderni piacentini", ad altre ancora. Ha lavorato
nell'industria, nell'editoria, come traduttore e come insegnante. E' stato una
delle persone piu' limpide e piu' lucide (e per questo piu' isolate) della
sinistra italiana, un uomo di un rigore morale ed intellettuale pressoche'
leggendario. E' scomparso nel 1994. Opere di Franco Fortini: per l'opera in
versi sono fondamentali almeno le raccolte complessive Poesie scelte
(1938-1973), Mondadori; Una volta per sempre. Poesie 1938-1973, Einaudi; Versi
scelti. 1939-1989, Einaudi; cui si aggiungano l'ultima raccoltina Composita
solvantur, Einaudi, e postuma la serie di Poesie inedite, sempre presso Einaudi.
Testi narrativi sono Agonia di Natale (poi riedito col titolo Giovanni e le
mani), Einaudi; e Sere in Valdossola, Mondadori, poi Marsilio. Tra i volumi di
saggi, fondamentali sono: Asia Maggiore, Einaudi; Dieci inverni, Feltrinelli,
poi De Donato; Tre testi per film, Edizioni Avanti!; Verifica dei poteri, Il
Saggiatore, poi Garzanti, poi Einaudi; L'ospite ingrato, De Donato, poi una
nuova edizione assai ampliata col titolo L'ospite ingrato. Primo e secondo,
presso Marietti; I cani del Sinai, Einaudi; Ventiquattro voci per un dizionario
di lettere, Il Saggiatore; Questioni di frontiera, Einaudi; I poeti del
Novecento, Laterza; Insistenze, Garzanti; Saggi italiani. Nuovi saggi italiani,
Garzanti (che riprende nel primo volume i Saggi italiani apparsi precedentemente
presso De Donato); Extrema ratio, Garzanti; Attraverso Pasolini, Einaudi; e
adesso il postumo incompiuto Un giorno o l'altro, Quodlibet, Macerata 2006. Si
veda anche l'antologia fortiniana curata da Paolo Jachia, Non solo oggi, Editori
Riuniti; la recente bella raccolta di interviste, Un dialogo ininterrotto,
Bollati Boringhieri; e la raccolta di Saggi ed epigrammi, Mondadori, Milano
2003. Tra le opere su Franco Fortini in volume cfr. AA. VV., Uomini usciti di
pianto in ragione, Manifestolibri, Roma 1996; Alfonso Berardinelli, Fortini, La
Nuova Italia, Firenze 1974; Romano Luperini, La lotta mentale, Editori Riuniti,
Roma 1986; Remo Pagnanelli, Fortini, Transeuropa, Jesi 1988; Daniele Balicco,
Non parlo a tutti. Franco Fortini intellettuale politico, Manifestolibri, Roma
2006. Su Fortini hanno scritto molti protagonisti della cultura e dell'impegno
civile; fondamentali sono i saggi fortiniani di Pier Vincenzo Mengaldo; la
bibliogafia generale degli scritti di Franco Fortini e' in corso di stampa
presso le edizioni Quodlibet a cura del Centro studi Franco Fortini; una
bibliografia essenziale della critica e' nel succitato "Meridiano" mondadoriano
pubblicato nel 2003]
Al redattore de "Il Siciliano"
che e' comparso in televisione la sera del 7 gennaio 1984 e che forse si chiama Ordales o Rosales vorrei dire la mia riconoscenza per l'intelligenza e l'esattezza, quelle che dal fondo della negazione e dello sconforto fanno capire che nulla e' morto mai veramente se c'e' la volonta' di capire tranquillamente - e di volere la verita'. A quel redattore che parlava da Catania come da Managua, da Ciudad de Guatemala, la riconoscenza, la gratitudine e anche il silenzio di un vecchio che venti anni fa a Catania parlo' a cento o duecento studenti, forse anche a lui; e sa di essere stato compreso. Con lui tutto continua. (Franco Fortini, Milano, 7 gennaio 1984) 3. MAESTRI. RICCARDO ORIOLES RICORDA FRANCO FORTINI
[Da "La nonviolenza e' in cammino" n. 486 del 24 gennaio 2003 riprendiamo
questo testo li' presentato con queste parole introduttive "Ringraziamo di cuore
Riccardo Orioles per averci autorizzato a pubblicare questa sua lettera del 13
gennaio con la quale ci consentiva di pubblicare su questo foglio (nel n.
476 del 14 gennaio 2003) una poesia di Franco Fortini del gennaio 1984 a lui
dedicata"]
Caro Peppe, ok per pubblicarla.
E' del tutto inedita. Fortini ce la mando' per fax ai "Siciliani" l'8 gennaio di quell'anno; da allora l'abbiamo vista solo io e pochissimi amici. Una specie di pudore; ma ora sono passati vent'anni, e del resto non e' che uno possa tenersi per se' una poesia di Fortini. Con lui ci siamo sentiti per telefono poi alcune volte, quell'anno e mi pare anche quello successivo, ma non ci siamo mai visti (per quell'imbarazzo di cui sopra: mi pareva di personalizzare una cosa collettiva). In compenso, ho mandato da lui un giovane compagno, che scriveva belle poesie, e che allora viveva a Milano. Si chiamava Vincenzo e mi ha parlato con molta felicita' del suo incontro con Fortini, delle domande che gli aveva fatto ecc. Questo ragazzo, che ora avra' una quarantina d'anni, adesso vive - credo - a Piacenza o Cremona. La grafia di Fortini e' esattamente quella che dici tu, molto aguzza e all'antica. Io ho ancora il fax originario, e se posso confessarlo per molti anni ne ho portato una fotocopia sempre con me assieme a una lettera del direttore, a una conchiglia di Milazzo e a una foto di Antonella, dentro una bustina di plastica nella tasca interna della giacca. Non so: adesso m'e' sembrato giusto renderla pubblica. Sono vecchio, e non credo che qualcuno possa pensare che lo faccio per vanita'. Fortini poi, per fortuna, ha sbagliato sia il nome del giornale ("Il Siciliano") che il mio: percio' mi sembra chiaro che non e' stata scritta per me personalmente ma per un "giovane catanese" come tanti altri. Mi piacerebbe molto "passare alla storia" (almeno alla nostra piccola storia) come uno che "forse si chiama Ordales o Rosales", senza che il nome preciso abbia importanza e debba essere dunque meticolosamente ricordato (i maestri comacini, ricordi?). Uno dei tanti, un compagno. Mi sono deciso a pubblicarla soprattutto per questo. 4. MEMORIA. BENITO D'IPPOLITO: AD ALCUNI AMICI SUOI DI CATANIA
[La poesia di Fortini sopra riportata, cosi' come l'intervista
televisiva a Riccardo Orioles cui fa riferimento, seguivano di due
giorni la morte di Giuseppe Fava, il fondatore de "I Siciliani",
assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984. Il testo seguente - che anch'esso,
anni dopo, intende fare memoria di Giuseppe Fava - e' stato piu' volte
pubblicato sul nostro notiziario e dapprima nel n. 466 del 4 gennaio 2003 de "La
nonviolenza e' in cammino" con la seguente premessa: "Approssimandosi
l'anniversario della morte di Pippo Fava, assassinato dai sicari mafiosi in un
agguato il 5 gennaio 1984, il nostro collaboratore Benito D'Ippolito ha scritto
queste righe agli amici suoi di Catania che in questi giorni lo ricordano, e nel
ricordo ne proseguono la lotta, e proseguendone la lotta lo ricordano nell'unico
modo possibile e necessario". Giuseppe Fava e' nato a Palazzolo Acreide (Siracusa) il 15 settembre 1925.
Laureato in giurisprudenza nel 1947, giornalista professionista dal 1952,
redattore e inviato speciale nei settori di attualita' e di cinema per riviste
come "Tempo illustrato" e "La domenica del Corriere", corrispondente di
"Tuttosport", variamente collaboro' a "La Sicilia", dal 1956 al 1980
capocronista del quotidiano "Espresso sera". Drammaturgo, romanziere, autore di
libri-inchiesta; nel 1975 ottiene grande successo il suo romanzo Gente di
rispetto; nel 1977 pubblica un altro grande romanzo: Prima che vi uccidano. Nel
1983 pubblica L'ultima violenza, da molti considerato il suo capolavoro
drammaturgico. Nei primi anni '80 si consuma l'esperienza di direzione del
quotidiano catanese "Giornale del Sud", due anni di limpide battaglie civili,
antimafia e pacifiste, ed una rottura conclusiva di testimonianza esemplare. Nel
gennaio del 1983 esce il primo numero del mensile "I Siciliani" che Fava fonda
con un gruppo di giovani: sara' una delle esperienze decisive per il movimento
antimafia che si sta formando in Italia, e resta un punto di riferimento
fondamentale. Il 5 gennaio 1984 Pippo Fava e' assassinato dalla mafia a Catania.
Opere di Giuseppe Fava: I. Opere letterarie e teatrali di Fava pubblicate in
volume: Pagine, Ites, Catania 1969; Gente di rispetto, Bompiani, Milano 1975;
Prima che vi uccidano, Bompiani, Milano 1977; Passione di Michele, Cappelli,
Firenze 1980; Teatro, Tringale, Catania 1988; II. Libri-inchiesta: Processo alla
Sicilia, Ites, Catania 1967; I Siciliani, Cappelli, Firenze 1980; Mafia. Da
Giuliano a Dalla Chiesa, Siciliani Editori - Editori Riuniti, Roma 1983; III.
Opere teatrali di Giuseppe Fava messe in scena: Vortice - Le vie della gloria,
Palazzolo Acreide 1947; La qualcosa, Catania 1960; Cronaca di un uomo, Catania
1967; La violenza, Catania 1970; Il proboviro, Catania 1972; Bello bellissimo,
Catania 1974; Opera buffa, Taormina 1977; Delirio, Catania 1979; Foemina ridens,
Catania 1981; Ultima violenza, Catania 1983; Maffia - Parole e suoni, Catania
1984; Sinfonie d'amore, Catania 1987; IV. Opere teatrali di Giuseppe Fava mai
rappresentate: La rivoluzione; America America; Dialoghi futuri imminenti; Il
Vangelo secondo Giuda; Paradigma; L'uomo del Nord (incompiuta). [Questa nota e'
ripresa dal libro di Rosalba Cannavo', di seguito segnalato]. Opere su Giuseppe
Fava: Claudio Fava, La mafia comanda a Catania, Laterza, Roma-Bari 1991; Idem,
Nel nome del padre, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Nando dalla Chiesa,
Storie, Einaudi, Torino 1990 (e particolarmente il capitolo primo, "I carusi di
Fava"); Riccardo Orioles, L'esperienza de "I Siciliani", in Umberto Santino (a
cura di), L'antimafia difficile, Centro siciliano di documentazione Giuseppe
Impastato, Palermo 1989; Rosalba Cannavo', Pippo Fava. Cronaca di un uomo
libero, Cuecm, Catania 1990]
Degli infiniti mondi questo era
dei ciarlatani il mondo. E dei mafiosi. E delle oppresse e degli oppressi in lotta per il riscatto e per la dignita'. Ti offrivano casse di vini pregiati e sorridendo ti dicevano di smettere, ma chi te lo fa fare, pensa alla salute. Ministri e cavalieri, stallieri e magnati ti guardavano come una sfinge, cosa poteva volere quella faccia di greco antico che certo amava la vita. Amava la vita ed amava la Sicilia che e' la vita quando la vita e' insieme felice e amara. Amava la Sicilia che e' la Grecia di Empedocle e il mondo quando tutto era colmo di dei e di dee. Amava la Sicilia che non si arrende, la Sicilia dei contadini e degli zolfatari, degli emigranti e delle magre donne forti come la roccia. Era uno come Diderot: fece piu' che delle opere fece delle persone. Trovo' compagni e suscito' la lotta, quando tutti tacevano e lui levo' la voce, e cosi' quando sarebbe stato facile cedere in una smorfia, in un ammiccare ironico e lieve, e invece lui levo' la voce. Lo avevano avvisato, non dite di no. Avvisato lo avevano, ma lui niente e con quel sorriso e con quel cercare grane sempre d'attorno andando col fiuto e con la tigna. Lo avevano avvisato ma lui niente testa dura che voleva spianare le montagne. Poiche' non lo fermarono i sorrisi poiche' non lo fermavano gli avvisi poiche' cresceva intorno a lui, tramite lui quella cosa che si chiama Resistenza e puoi dirla solamente in lieve soffio, mandarono a fermarlo infine i killer. Sono passati anni e a quella notte tante altre fredde notti di dolore si sono aggiunte tale che s'incrina il mondo sotto il peso della mole. Sono passati anni e Pippo Fava e' ancora qui, compagni, e vive ancora e vivra' ancora finche' tu non cedi. 5. AMBIENTE E SALUTE. LA
DOTTORESSA ANTONELLA LITTA RELATRICE SCIENTIFICA AL CONSIGLIO PROVINCIALE
DI VITERBO SULLA GRAVE SITUAZIONE DEL LAGO DI VICO
[Riceviamo e
diffondiamo]
Questa mattina a Viterbo
La dottoressa Antonella Litta, referente
dell'"Associazione italiana medici per l'ambiente", e' stata relatrice
scientifica alla seduta straordinaria dell'11 giugno 2010 del Consiglio
provinciale di Viterbo dedicata alla situazione del lago di Vico.
La dottoressa Litta e' per unanime consenso la
persona che ha dato in questi anni il maggior contributo a sollecitare
l'attenzione e l'intervento delle istituzioni per il controllo ed il risanamento
delle acque del lago e per tutelare la salute e i diritti della popolazione
dei comuni circumlacuali che dal lago captano le acque che vengono
destinate ad uso potabile.
Nella sua relazione la dottoressa Litta ha ricostruito la situazione sulla
base dei dati scientifici disponibili ed ha indicato gli interventi piu'
necessari ed urgenti che le istituzioni variamente competenti devono
adottare.
*
Questa sera a Siena
Dopo aver partecipato la mattina alla seduta del Consiglio provinciale
di Viterbo, la sera dello stesso giorno 11 giugno 2010 la dottoressa Litta
alle ore 21 sara' a Siena, in piazza Salimbeni, e terra' un intervento
introduttivo allo spettacolo teatrale "Aeroportini di carta", promosso dai
comitati che si oppongono al dissennato incremento del trasporto aereo e
difendono ambiente e salute dai piani folli e criminali di realizzazione di
nuovi mega-aeroporti e di ampliamento dei sedimi aeroportuali esistenti.
*
Un breve profilo
Antonella Litta svolge
l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi. E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso
l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra
i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi
elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista
"Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente
locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society
of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e'
responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo
come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per
l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela
del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre".
Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei
paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato
"Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla
legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E'
la portavoce del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna
per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente,
della democrazia, dei diritti di
tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento
delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei
comuni circumlacuali.
*
Nota per la stampa a cura del comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 11 giugno 2010
Per contattare direttamente la portavoce
del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at gmail.com
6. EDITORIALE. NON SI DOVREBBE
Non si dovrebbe guardare la televisione. E non si
dovrebbe prestar attenzione al calcio. Ne' esser corrivi ai riti della societa'
dello spettacolo.
Ma la serata musicale di apertura dei mondiali
di calcio in Sudafrica e' iniziata con "Pata pata", la canzone simbolo
dell'indimenticabile Miriam Makeba, l'eroica lottatrice antirazzista che venne a
morire in Italia sulla barricata di Castel Volturno per chiamarci alla lotta ad
un tempo contro il razzismo e contro la camorra.
E quando ha parlato il nostro fratello e
compagno e maestro Desmond Tutu, con la travolgente sua
passione, ricordando al mondo che tutti gli esseri umani sono una sola
umanita', un'umanita' che e' nata in Africa, per cui siamo tutti africani,
anche il vecchio catafratto comunardo che scrive queste righe fino alle
lacrime si commuove.
Ma asciugale queste lacrime, e continua la lotta,
qui, adesso: contro il colpo di stato razzista nel nostro paese; contro la
partecipazione italiana alla guerra afgana; per i diritti umani di tutti gli
esseri
umani. 7. APPELLI.
IL CINQUE PER MILLE AL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Anche con la prossima dichiarazione dei redditi si puo' destinare il cinque per mille al Movimento Nonviolento. Non si tratta di versare denaro in piu', ma solo di utilizzare diversamente soldi gia' destinati allo Stato. Destinare il cinque per mille delle proprie tasse al Movimento Nonviolento e' facile: basta apporre la propria firma nell'apposito spazio e scrivere il numero di codice fiscale del Movimento Nonviolento, che e': 93100500235. * Per ulteriori informazioni: tel. 0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org 8.
STRUMENTI. "AZIONE NONVIOLENTA"
"Azione nonviolenta" e' la rivista del Movimento Nonviolento, fondata
da Aldo Capitini nel 1964, mensile di formazione, informazione e dibattito sulle
tematiche della nonviolenza in Italia e nel mondo.
Redazione, direzione, amministrazione: via Spagna 8, 37123 Verona, tel.
0458009803 (da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19), fax: 0458009212, e-mail:
an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Per abbonarsi ad "Azione nonviolenta" inviare 30 euro sul ccp n. 10250363 intestato ad Azione nonviolenta, via Spagna 8, 37123 Verona. E' possibile chiedere una copia omaggio, inviando una e-mail all'indirizzo
an at nonviolenti.org scrivendo nell'oggetto
"copia di 'Azione nonviolenta'".
9. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Pietro Citati, La malattia dell'infinito. La letteratura del Novecento,
Mondadori, Milano 2008, 2010, pp. VIII + 552, euro 10.
- Agnes Heller, Gesu' l'ebreo, Mimesis, Milano-Udine 2010, pp. 72, euro
10.
*
Riedizioni
- Franco Modigliani, Consumo, risparmio, finanza, Utet, Torino 1979, 2005,
De Agostini - Il sole 24 ore, Novara-Milano 2010, pp. 558, euro 12,90.
- Jacques Monod, Il caso e la necessita', Mondadori, Milano 1970, 2009, pp.
XVI + 188, euro 8,40. 10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e
internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento
dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della
creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo
di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 11. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 219 del 12 giugno 2010
Telegrammi della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca
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