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Legalita' e' umanita'. 71
- Subject: Legalita' e' umanita'. 71
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 17 Oct 2009 11:51:16 +0200
- Importance: Normal
===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 71 del 17 ottobre 2009 In questo numero: 1. Annamaria Rivera: La mutazione 2. Igiaba Scego: Per la felicita' di tutti 3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 4. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 5. Cosa fare 6. Tonio Dell'Olio: L'urlo e la bestia 7. Livio Pepino: Al termine della catena 1. UNA SOLA UMANITA'. ANNAMARIA RIVERA: LA MUTAZIONE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 16 ottobre 2009 col titolo "Questo nostro fascismo postmoderno"] Un paese che ha decretato, attraverso leggi e pratiche sociali, che migranti, rom e omosessuali sono, di diritto e di fatto, fuori del consesso civile e' un paese che si e' posto fuori del consesso dei paesi civili, nonche' degli standard e delle convenzioni internazionali. Un paese in cui, senza discriminazione alcuna, ogni giorno si sprangano "stranieri" come gay, senza che si manifesti una reazione proporzionata alla gravita' dell'escalation e' un paese sull'orlo dell'abisso. Un paese in cui governo, istituzioni, mezzi d'informazione concorrono a formare un'opinione pubblica intollerante e forcaiola, a incoraggiare, legittimare, banalizzare aggressioni razziste contro chi sia percepito e bollato come estraneo o diverso, e' un paese in cui si e' gia' instaurata una forma, per quanto "postmoderna", di fascismo. Entro e grazie alla quale, attraverso leggi segregazioniste come il "pacchetto sicurezza", si rafforza un sistema neo-castale che separa cittadini e meteci: forza-lavoro bruta, priva di diritti o con diritti differenziati, resa docile dal ricatto del razzismo e della repressione, dell'internamento e dell'espulsione. Di fronte a questa mutazione, avvenuta per tappe progressive e con la complicita', attiva o implicita, dello schieramento "democratico" e di alcuni degli opinion leader che oggi gridano all'emergenza-razzismo (ricordate le campagne contro i lavavetri e altri agenti del "degrado urbano"?), una sinistra degna di questo nome dovrebbe interrogarsi sulle proprie responsabilita'. Farebbe bene a chiedersi se non abbia contribuito, sia pure "solo" per inettitudine o subalternita', a porre una pietra tombale su ogni tentativo di opporre le ragioni della cittadinanza, dell'uguaglianza, dell'inclusione sociale a quelle della segregazione, della criminalizzazione, della persecuzione dei migranti e delle minoranze. Per farsi un'idea sintetica di quanto radicale e profonda sia la mutazione, basta fare un modesto raffronto. Vent'anni fa l'assassinio di Jerry E. Masslo per mano di camorristi fu condannato pubblicamente e solennemente dai massimi rappresentanti del governo e delle istituzioni. Niente del genere e' accaduto l'anno scorso allorche', sempre nel casertano, sei lavoratori africani furono trucidati in un agguato camorristico. Addirittura, subito dopo la strage, il ministro degli interni ebbe la spudoratezza di annunciare la costruzione di dieci nuovi lager per migranti e limitazioni drastiche al ricongiungimento familiare. E la manifestazione spontanea di lavoratori immigrati che segui' all'eccidio fu violentemente repressa dalla polizia. Chi, come colei che scrive, ha dedicato l'impegno intellettuale e politico degli ultimi vent'anni a tentare di contrastare questa deriva potrebbe concludere con le parole di Massimo Fusillo a commento della sepoltura della legge contro l'omofobia: "Sale spontaneo un pericoloso senso dell'inutilita' del fare". E' anche per questo che la manifestazione nazionale di sabato 17 ottobre assume valore e senso strategici: contrastare il sentimento dell'inanita' di ogni impegno politico controcorrente, spezzare la subalternita' culturale, portare in piazza le ragioni limpide e nette dell'antirazzismo. 2. UNA SOLA UMANITA'. IGIABA SCEGO: PER LA FELICITA' DI TUTTI [Dal quotidiano "L'Unita'" del 17 ottobre 2009 col titolo "Oggi tutti in piazza perche' vogliamo vivere in un'Italia felice" e il sommario "A Roma la manifestazione nazionale per dire no a razzismo e omofobia. Contro la 'cultura preistorica' di chi aggredisce le persone per il colore della pelle o solo perche' le accusa di essere diverse. Per un paese migliore"] Capello, sciarpa, guanti, la bandiera della pace e un ombrello. Le previsioni meteo minacciano pioggia. Ma non sara' certo questo a fermarmi. Il mio ombrello e' verde quindi ci sta anche bene, ha il colore della speranza. E' proprio la speranza (insieme a una sana voglia di cambiamento) che mi spinge verso la piazza. Questa di oggi non e' solo una manifestazione contro il razzismo e l'omofobia, per me e' soprattutto una manifestazione di persone che sono stufe di essere tristi nell'Italia disillusa che ci vogliono propinare in tv e nei talk show urlanti. L'Italia non e' il luna park dei reality, l'Italia per me e' una realta' plurale che sogna e ama. Io e tanti altri scenderemo in piazza per la nostra felicita', per la felicita' di tutti coloro che amiamo e ameremo. L'idea di un'Italia preistorica, fobica, che non fa ricerca, che aggredisce persone per il colore della pelle o la religione, che non investe sulla cultura, che fa marcire i suoi monumenti storici (vedi Pompei), che taglia la scuola, che taglia i salari, che arricchisce solo i piu' ricchi, che ingrassa la mafia, a me non piace. Manifesto per la felicita' di tutti e per i bambini. La polemica sui bambini figli di migranti nelle scuole e' un segno nefasto dei nostri tempi tristi. Bambini stranieri? Ma se molti sono nati in Italia, di quali stranieri stiamo parlando? E a quelli davvero venuti da fuori come fai ad insegnare la lingua se hanno tagliato tutti i fondi per l'italiano? Invece di potenziare la scuola, di dare una mano agli insegnanti che devono fronteggiare sfide sempre nuove, di istituire corsi di formazione, si fa la propaganda antistraniero perche' e' piu' facile aizzare la gente attanagliata dalla crisi e dai problemi. Questo governo taglia le nostre vite, ci toglie ossigeno e ci fa respirare l'anidride carbonica dell'odio che non ci portera' tanto lontano. L'Italia plurale, di italiani, migranti, figli di migranti e' una sfida che il nostro paese deve vincere per essere nel futuro alla pari, competitivo ed europeo. Dobbiamo creare un paese che investe sulla conoscenza reciproca, che crea servizi, che affronta le problematiche non con fatalismo ma con professionalita'. La convivenza non e' facile. Non e' facile in una coppia che si ama, come non lo e' in una citta', in un paese. Ma chi soffia sul razzismo vuole solo vederci tristi, poveri e soli. Io non ci sto. Il razzismo e' davvero una brutta storia come ho letto su una maglietta giorni fa. Questa volta non facciamoci fregare. 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 4. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 5. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 6. UNA SOLA UMANITA'. TONIO DELL'OLIO: L'URLO E LA BESTIA [Dal quotidiano "L'Unita'" del 15 ottobre 2009 col titolo "Obiezione di coscienza contro la belva razzista"] L'obiezione di coscienza non e' mai una decisione che si possa assumere senza una profonda consapevolezza della posta in palio e senza la piena coscienza di essere disposti ad assumerne tutti i rischi e le conseguenze. Lo abbiamo considerato attentamente quando come religiosi, religiose e preti abbiamo deciso di firmare una dichiarazione di obiezione il giorno dopo la promulgazione del "pacchetto sicurezza". L'obiezione in realta' e' l'ultima spiaggia di fronte a una legge che si scontra con la coscienza che, per definizione teologica, e' la voce di Dio in noi. La posta in palio in questo caso non e' di poco conto perche' i poveri sono immagine di Dio, in loro e' incisa indelebilmente una dignita' che non puo' essere in nessun caso ignorata, sfregiata, offesa. Il 17 ottobre con tante e tanti, pur provenendo da percorsi culturali differenti, continueremo ad affermare: "Onoriamo i poveri", che e' il titolo di quell'appello. Perche' per annunciare ai poveri la liberazione siamo stati chiamati e mandati e per noi nessuna persona puo' meritare il marchio infamante di clandestino e nessuna gazzetta ufficiale potra' mai cancellare il diritto di cittadinanza di ogni uomo e ogni donna in seno all'umanita'. Nessuna legge potra' impedirci di continuare a soccorrere, accogliere, ospitare, curare. Nessuna intimazione potra' cucirci la bocca. "La nostra disobbedienza non riguarda soltanto il nostro comportamento individuale - si legge nella dichiarazione di obiezione -, ma faremo quanto e' in nostro potere, perche' un numero sempre crescente di cittadini metta in atto pratiche di accoglienza, di solidarieta' e anche di disobbedienza pubblica, perche' nel tempo piu' breve possibile questa legge venga radicalmente cambiata". Il razzismo e' una belva accovacciata alla porta della coscienza come alle porte delle citta'. Basta poco per risvegliarla e renderla famelica e sanguinaria. Una legge che respinge, non distingue, non tiene in alcun conto la sofferenza altrui e che si abbatte contro chi appartiene ad altri popoli, lancia l'urlo improvviso che sveglia la bestia. Anzi ne legittima e ne incoraggia l'azione. Prima del "pacchetto sicurezza" gli stranieri impoveriti dalle nostre politiche erano da soccorrere e il razzismo era clandestino. Oggi i poveri sono clandestini e il razzismo riceve onore di cittadinanza. Estraneo alla Costituzione e alla Dichiarazione universale dei diritti umani, il razzismo in tutte le sue forme non puo' essere sostenuto e proposto nemmeno sotto le mentite spoglie di una norma che invoca maggiore sicurezza. In quel meraviglioso testo che e' la "Lettera ai giudici" don Lorenzo Milani riferendosi ai suoi ragazzi afferma: "Essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioe' quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioe' quando sanciscono il sopruso del forte) essi dovranno battersi perche' siano cambiate". E' cio' che solennemente promettiamo di fare. 7. UNA SOLA UMANITA'. LIVIO PEPINO: AL TERMINE DELLA CATENA [Dal quotidiano "L'Unita'" del 16 ottobre 2009 col titolo "Politiche dell'immigrazione"] I migranti sono, nel nostro Paese, cinque milioni. Si tratta, all'evidenza, di un fenomeno imponente e in espansione che corrisponde al trend europeo e alla storia dell'umanita' (che e' storia di popoli che si spostano...). Tutte le migrazioni pongono a confronto diversita' culturali, linguistiche, religiose e possono provocare frizioni e difficolta'. E' una ragione di piu' per governarle in modo intelligente e lungimirante, senza costruire muri e operare esorcismi. Invece una parte della politica (purtroppo maggioritaria) preferisce percorrere la strada della propaganda e di una politica ingiusta e crudele. Incurante delle conseguenze. Un decennio di sostanziale proibizionismo non ha impedito l'immigrazione ma ha, semplicemente, creato un'ampia fascia di irregolari. Il braccio armato per fronteggiare la situazione e' stato, all'inizio, il meccanismo delle espulsioni rafforzato dal trattenimento nei Cpt. Cio', come e' ovvio, non e' bastato. Cosi' sono state messe in campo con la legge n. 94/2009 ulteriori vessazioni e discriminazioni per i migranti regolari nonche' una detenzione amministrativa sino a sei mesi e uno specifico reato di clandestinita' per quelli irregolari. Il sistema cosi' costruito non e' solo il frutto della ricerca di consenso. C'e', in esso, un veleno ancor piu' grave e pericoloso. La nuova disciplina realizza, infatti, una condizione permanente di inferiorita' del migrante (in particolare, del migrante povero) considerato, se irregolare, "un delinquente", assoggettabile ad libitum a detenzione amministrativa, privato della possibilita' di regolarizzare la propria posizione, espropriato di alcuni diritti fondamentali (che, pure, competono a tutti e non ai soli cittadini); condannato, anche se regolare, a uno status di precarieta' e marginalizzazione nonche' a controlli e vessazioni ignote ai cittadini. Cosi', da un lato, si costruisce un diritto penale del nemico e, dall'altro, si ripropongono modelli sociali e istituzionali premoderni, come quello che caratterizzo' l'Atene del V secolo, pur definita culla della democrazia, nella quale i 15.000 meteci residenti, su 40.000 cittadini, ebbero un ruolo significativo sul piano economico, e tuttavia non si videro mai riconoscere lo status di cittadini. Cio' alimenta il razzismo e crea un sistema disuguale suscettibile di ulteriore estensione. Non si tratta di pericoli ma di fatti. Questa spirale va fermata prima che sia troppo tardi. A chi sottovaluta la situazione e' bene ricordare una riflessione di Primo Levi, tratta da Se questo e' un uomo: "A molti, individui o popoli, puo' accadere di ritenere, piu' o meno consapevolmente, che 'ogni straniero e' nemico'. Per lo piu' questa convinzione giace in fondo agli animi come una infezione latente; si manifesta solo in atti saltuari e incoordinati, e non sta all'origine di un sistema di pensiero. Ma quando questo avviene, quando il dogma inespresso diventa premessa maggiore di un sillogismo, allora, al termine della catena, sta il lager". ===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 71 del 17 ottobre 2009 Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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