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Nonviolenza. Femminile plurale. 287
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 287
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sat, 17 Oct 2009 08:50:25 +0200
- Importance: Normal
============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 287 del 17 ottobre 2009 In questo numero: 1. Tutte le donne che hanno ricevuto il Nobel 2. Cettina Militello intervista Ann Lomas Loades (2002) 3. Franca Cavagnoli presenta "Lasciami l'ultimo valzer" di Zelda Fitzgerald 1. TUTTE LE DONNE CHE HANNO RICEVUTO IL NOBEL [Dal sito della Libera universita' delle donne di Milano (www.universitadelledonne.it) riprendiamo il seguente elenco a cura di Sara Sesti] 1903 Marie Curie Fisica 1905 Bertha von Suttner Pace 1909 Selma Lagerlof Letteratura 1911 Marie Curie Chimica 1926 Grazia Deledda Letteratura 1928 Sigrid Undset Letteratura 1931 Jane Addams Pace 1935 Irene Joliot-Curie Chimica 1938 Pearl Buck Letteratura 1945 Gabriela Mistral Letteratura 1946 Emily Greene Balch Pace 1947 Gerty Cori Medicina 1963 Maria Goeppert-Mayer Fisica 1964 Dorothy Crowfoot Hodgkin Chimica 1966 Nelly Sachs Letteratura 1976 Betty Williams Pace 1976 Mairead Corrigan Pace 1977 Rosalyn Yalow Medicina 1979 Madre Teresa Pace 1982 Alva Myrdal Pace 1983 Barbara McClintock Medicina 1986 Rita Levi-Montalcini Medicina 1988 Gertrude B. Elion Medicina 1991 Nadine Gordimer Letteratura 1991 Aung San Suu Kyi Pace 1992 Rigoberta Menchu' Tum Pace 1993 Toni Morrison Letteratura 1995 Christiane Nusslein-Volhard Medicina 1996 Wislawa Szymborska Letteratura 1997 Jody Williams Pace 2003 Shirin Ebadi Pace 2004 Linda B. Buck Medicina 2004 Elfriede Jelinek Letteratura 2004 Wangari Maathai Pace 2007 Doris Lessing Letteratura 2008 Francoise Barre'-Sinoussi Medicina 2009 Ada E. Yonath Chimica 2009 Elizabeth H. Blackburn Medicina 2009 Carol W. Greider Medicina 2009 Herta Muller Letteratura 2009 Elinor Ostrom Economia 2. RIFLESSIONE. CETTINA MILITELLO INTERVISTA ANN LOMAS LOADES (2002) [Da "Vita pastorale", n. 6, giugno 2002, col titolo "Donne e teologia: intervista a Ann Lomas Loades. Il primo canonico con la gonna" e il sommario "La teologa anglicana ha ottenuto una cattedra all'Universita' di Durham e numerosi incarichi nella cattedrale della citta'. Dai primi studi sulla teodicea l'interesse si e' ampliato alla sacramentaria e alla spiritualita': 'Noi vogliamo', dice, 'riappropriarci del mondo come l'ha fatto Dio'"] Ho conosciuto la teologa anglicana Ann Lomas Loades nel 1997, suggeritami da Ursula King, per un convegno su "Donne e Teologia". La Loades e' arrivata a un femminismo non militante in senso radicale, integrandolo quanto piu' possibile nelle sue materie d'insegnamento; non si trovano nelle sue disamine invettive violente; non c'e' niente di passionale o istintivo nelle sue scelte di campo che, proprio per questo, credo siano ancora piu' taglienti. Si e' trovata a essere la prima in un certo campo e a percorrerlo con esiti singolari, non senza problemi, ma di certo senza sconfitte. Direi anzi con molte soddisfazioni. Non solo e' stata la prima donna ad avere la cattedra in una universita' come quella di Durham di antica tradizione teologica, ma si e' trovata dentro percorsi molteplici che investono la sua vita come ricercatrice certo, ma soprattutto come credente. E' questa la ragione per cui, volendo cercare un registro unitario, occorre trovarlo proprio a Durham e nella cattedrale, prima e piu' che nell'universita'. Ann Loades, che si occupi di pedagogia, di letteratura, di teologia, di femminismo e di altro ancora (come prova la sua attivita' di conferenziera in contesti accademici e non o di scrittrice), e' innanzitutto una credente che avverte ed elabora questa sua identita' a partire da una Chiesa concreta, simbolizzata da una singolarissima cattedrale. Come non ricordarla nella storia complessa dell'architettura "normanna"? Domande che per altri non avrebbero senso (dove partecipare alla liturgia, fuori da Durham?) per lei lo hanno e diventano addirittura un criterio discriminante. Lo stesso dilemma "giovanile" - musica o che? - si scioglie alla fine nella liturgia, perseguita come esperienza globale e totale che esige d'essere reinterpretata in una sinergia espressiva di simboli e di spiritualita'. Ma tutto cio' ha senso a partire da quelle mura, da quello spazio, da quelle pietre, metonimia figurativa dei credenti di Durham, le pietre vive del solo e autentico tempio inabitato dallo Spirito. Paradossalmente sembra che la sua Chiesa abbia corrisposto a tanto amore eleggendola prima donna canonico della sua storia millenaria. Confesso che a me un desiderio del genere non e' mai venuto (da cattolica, resto spiazzata; le nostre "canonichesse regolari" hanno altra identita'...). I canonici sono chierici, si sa. Ma proprio per questo ricordo bene quanto fascinoso fosse per i miei colleghi, anche in tempi in cui l'essere canonici alla fin fine non era cosi' rilevante, l'essere canonico teologo o canonico arcidiacono o canonico archivista. Essere annoverati tra i canonici insomma come legame esplicito alla cattedrale e a tutto cio' che nell'immaginario teologico la supporta - la liturgia, innanzitutto -. Ebbene, la Loades e' riuscita da laica (non ha mai pensato di candidarsi agli ordini, che io sappia, benche' non avversi la scelta di quante nella Comunione anglicana l'hanno fatto) a fruire di una riforma, certo dettata dai tempi, ma che comunque a lei per prima ha consentito qualcosa di inusitato. * - Cettina Militello: Come mai hai scelto di studiare e poi di insegnare teologia? - Ann Lomas Loades: Non mi e' facile spiegarlo. Occorre considerare il diverso ordinamento degli studi e le condizioni per accedervi, in Inghilterra, rispetto all'Italia. Da noi non e' semplice acquisire in partenza le condizioni ottimali per accedere all'universita'. Sono stata pero' abbastanza fortunata da fruire di un posto alla scuola secondaria femminile, molto importante per l'orientamento accademico. Poiche' mia madre lavorava come nurse, guadagnando pochi soldi, fu assai importante poter frequentare una scuola che avrebbe provveduto a me, offrendomi la giusta educazione e preparazione per poter accedere all'universita'. * - Cettina Militello: Che tipo di formazione hai ricevuto e che cosa ti interessava maggiormente? - Ann Lomas Loades: Ho avuto bravissimi professori che mi hanno dato un'ottima preparazione in lingue classiche, storia, inglese, Sacra Scrittura e musica (mio insegnante in quest'ultima materia era il fratello piu' giovane del compositore William Walton), soprattutto tra i 16 e i 18 anni, quando dovevo prepararmi per gli esami di ammissione all'universita'. Non avevo preferenze; non sapevo neppure se orientarmi verso la musica (nel qual caso avrei finito per fare la cantante). * - Cettina Militello: Perche' allora hai scelto la teologia e l'Universita' di Durham? - Ann Lomas Loades: Forse perche' nessuno aveva ancora scelto la teologia come materia del proprio baccellierato (BA degree) e mia madre si opponeva fortemente a un mio orientamento verso la musica. Inoltre la mia insegnante di Sacra Scrittura aveva due fratelli chierici della Chiesa d'Inghilterra. Incontrandoli ho scoperto che la teologia era ben altro che la sola Scrittura! Pur con certe limitazioni, continuai comunque a coltivare anche la musica. L'Università di Durham godeva di una grossa considerazione nell'ambito della teologia, anche se i suoi corsi non erano proprio su misura per me: l'attenzione prevalente era diretta alle origini del cristianesimo; a scuola avevo imparato solo il latino, fui cosi' costretta a studiare il greco antico e l'ebraico, e su libri di base davvero inadeguati... * - Cettina Militello: Come superasti questi ostacoli? - Ann Lomas Loades: Trovai a Durham un tutor straordinario, W.A. Whitehouse (Alec), che faceva parte della Chiesa congregazionalista (successivamente ne e' uscito per creare il Dipartimento di teologia presso l'Universita' del Kent). Fu con me enormemente gentile, e, soprattutto, mi aiuto' con estrema serieta' a raggiungere un buon livello intellettuale. Tutti gli iscritti erano obbligati a produrre un saggio a settimana, da leggere ad alta voce ai loro tutor; ho potuto cosi' imparare altre cose ancora. Le difficolta', poi, non erano solo relative allo studio; ero anche molto emotiva e psicologicamente non ero abbastanza forte. Avrei voluto vestirmi in maniera piu' adeguata, ma mi mancavano i soldi. Alla fine ho imparato a cucire, con molta soddisfazione. A ogni modo, il tutor e sua moglie mi hanno dato una sorta di stabilita'; siamo rimasti amici; continuo ancora a mandare loro ogni cosa che pubblico. Proprio per questa grande ammirazione, ho realizzato con Alec studi occasionali di teologia filosofica e, grazie alla collaborazione con lui, ho messo a fuoco il mio principale interesse: l'interrelazione tra la riflessione filosofica e lo sviluppo della dottrina cristiana. * - Cettina Militello: Sei cosi' diventata una studentessa di teologia... - Ann Lomas Loades: Nel Regno Unito erano davvero molto rare le donne impegnate in questi studi. Le cose cominciarono a cambiare solo dopo la seconda guerra mondiale. Gli uomini studiavano teologia per prepararsi all'ordinazione nella Chiesa d'Inghilterra. Quanto alle donne, semplicemente si presumeva che avrebbero potuto essere insegnanti di religione nella scuola statale, cosa che in verita' gia' avveniva. Non si avvertivano altre possibilita'; ed era piuttosto evidente che non ci fossero, per noi, spazi lavorativi nelle istituzioni ecclesiali. Tutt'al piu' si poteva lavorare come segretarie o qualcosa di simile. Cosi' ho conseguito l'abilitazione all'insegnamento nella scuola secondaria, e ci ho lavorato per un paio d'anni. * - Cettina Militello: Mi pare pero' che non ti siano mancate altre opportunita'... - Ann Lomas Loades: Mi venne offerta una borsa di studio per conseguire un master (MA) alla McMaster University di Hamilton (Ontario, Canada). Questo favorìi' il mio avvicinamento a Platone, Aristotele e a molta della teologia medievale. Scelsi come dissertazione di lavorare sulla Teodicea di Leibniz. * - Cettina Militello: Alla fine sei tornata a Durham... - Ann Lomas Loades: Si', e ancora piu' per caso che per mia dichiarata intenzione. Il lavoro offertomi mi impegnava principalmente nel College e in piccolissima parte in un insegnamento nel Dipartimento di teologia. A un certo punto ho compreso che non ero tornata per accontentarmi di una cosa qualunque, e che avrei potuto compiere un salto di qualita' solo conseguendo il dottorato in filosofia (PhD). Ho cosi' stretto i denti, continuando a studiare. Alla fine ero frequentemente ammalata; ho quindi lavorato senza la supervisione di qualcuno, sebbene mi sia venuto in aiuto John Rogerson, un collega del Dipartimento, piu' tardi divenuto professore di studi biblici presso l'Universita' di Sheffield. Era un uomo di larghi e ampi interessi che coltivava con la lettura. * - Cettina Militello: Su cosa lavoravi esattamente? - Ann Lomas Loades: La tesi comprendeva argomenti di ampio raggio. Cercavo di verificare se la teodicea, un tempo vista piu' come "stabilita' delle specie", si fosse evoluta in "trasformismo", cosi' come s'era iniziato con Pierre Bayle e terminato con John Stuart Mill. Ho alla fine pubblicato un ampio volume dedicato a Coleridge e un libro su Kant; mi ha molto divertito che solo piu' tardi sia stato scoperto questo mio lavoro giovanile sul filosofo tedesco, tanto da volere che io scrivessi ancora su di lui. La discussione sulla teodicea ha costituito a lungo una preoccupazione; si pensi alle reazioni di S.T. Coleridge (e alla mediazione di Kant e di altri teologi tedeschi e filosofi di lingua inglese) sino ad Austin Farrer, C.S. Lewis, Simone Weil e Margareth Spufford. * - Cettina Militello: Potevi finalmente aspirare a un impegno accademico piu' stabile... - Ann Lomas Loades: Si'. Al rientro dal dottorato di ricerca ho cercato di ottenere un lavoro come ricercatrice a tempo pieno al Dipartimento di teologia. Sono stata la prima donna a essere impegnata all'Universita' di Durham. Da allora la situazione e' leggermente migliorata e oggi ci sono tre donne nel Dipartimento. Nei lunghi anni trascorsi come allieva non avevo sperimentato sino a che punto si potesse essere maschilisti. Avevo conosciuto molto bene solamente Alec e John Rogerson; c'erano ancora alcuni dei miei professori piu' eminenti (C.K. Barrett e C.E.B. Cranfield) che erano sempre cortesi e pieni di riguardi, e sono rimasti miei amici per lungo tempo ancora. La scena cambio' definitivamente quando, essendosi loro ritirati dall'insegnamento, iniziai sia a competere con i miei colleghi per la promozione, sia a sviluppare le ricerche sulla mia area e sui miei soggetti. Fui la prima donna decano del Dipartimento e questo comporto' un incremento del mio salario universitario. Ho avuto due promozioni e nel 1995 (l'anno del centenario che sanciva la possibilita' della laurea anche per le donne, a eccezione della Facolta' di teologia) l'allora vicecancelliere, il professor E. Ebsworth, stabili' che si doveva fare qualcosa riguardo allo status delle donne nell'universita'. Sin li', a Durham, non s'era fatto niente se non inserire un professore donna in ogni dipartimento. Fui la prima ad avere una cattedra tutta mia per circa 25 anni e la prima in assoluto nella storia dell'universita' ad accedere a una cattedra. Le reazioni dei colleghi furono tali da farmi sentire felice di essere uscita dallo status di ricercatrice. Lo lasciai poco tempo dopo l'annuncio della cattedra vinta. L'anno successivo, anche alla mia collega di ricerca venne assegnata una cattedra e dopo questi avvenimenti le cose sono state molto piu' semplici per tutte le donne a tutti i livelli. * - Cettina Militello: Cosa significa per te l'espressione femminismo, e quando hai iniziato a occupartene? - Ann Lomas Loades: Femminismo vuol dire giustizia per le donne. Il che comporta la necessita' di un impegno sociale e politico nella societa' e non solo nelle Chiese. C'e' ancora tanto da fare. Ho lavorato molto sul tema della donna nella teologia: su Josephine Butler, Dorothy L. Sayers ed Evelyn Hunderhill recentemente. Soprattutto ho cercato di collegare il loro lavoro alle conclusioni, importanti, sociali e morali, nell'ambito della teologia. Sono approdata alla ricerca femminista quasi subito dopo l'ottenimento della cattedra. Inaspettatamente, mi giunse dalla Scott Holland Trust un invito a tenere delle lezioni pubbliche su Scott Holland. Mi fu anche dato il tema: "La teologia e il significato del genere". Anche l'Universita' di Newcastle a Tyne mi invito' a trattare questo tema con lezioni pubbliche. Inoltre ho avuto diversi candidati al dottorato di ricerca, molto bravi, ragazzi e ragazze, su temi relativi alla teologia femminista. * - Cettina Militello: Sei impegnata in prima persona nella Chiesa d'Inghilterra. Qual e' la situazione, senza volerla rinchiudere nel dibattito sul ministero? - Ann Lomas Loades: Non ho mai dimenticato l'isteria di uno o due colleghi uomini quando nel 1990 le donne vennero ordinate, ne' ho dimenticato ogni lettera inequivocabilmente positiva che ho ricevuto su questo tema. Si', ho svolto tantissimo lavoro per la Chiesa d'Inghilterra e oggi faccio parte di un gruppo di donne che lavorano sul tema donna-episcopato. Sentiamo e risentiamo gli stessi tristi e monotoni argomenti ripetuti mille volte: la "preminenza" paolina da un lato (qualsiasi cosa essa sia) e, dall'altro, l'istanza che la "redenzione" debba essere simbolizzata attraverso il maschio e il maschile; un punto di vista che irrita molte donne e che dovrebbe piuttosto farle ridere. Molte studentesse ancora oggi incontrano una misoginia inveterata nelle loro Chiese e faccio del mio meglio per aiutarle. Le donne che sono state ordinate e che ritornano a visitare il Dipartimento, vengono accolte con incredibile rozzezza da parte di alcuni dei miei colleghi (non da tutti). In Gran Bretagna la teologia e' studiata principalmente da laici che, una volta usciti, potranno svolgere qualsiasi professione. Attualmente infatti la preparazione all'ordinazione e' condotta in collegi e seminari teologici. * - Cettina Militello: Dunque, diversamente da me, non lavori direttamente a contatto con candidati agli ordini o con giovani gia' ordinati? - Ann Lomas Loades: No. Dato il nostro ordinamento universitario - e ne sono veramente molto contenta - posso insegnare a studenti di tutte le categorie sociali. Tra i miei studenti ci sono pero' anche i seminaristi cattolico-romani provenienti dal College Ushaw. Quasi il 50% del nostro Dipartimento e' composto da candidati laureati provenienti da tutto il mondo, oltre che dal Regno Unito. Il mio interesse nello sviluppo del lavoro post-laurea mi ha condotta, su invito, a dirigere il gruppo dei candidati che hanno una borsa di studio per ricerche in teologia, studi religiosi, filosofia, legge sulle arti e sugli studi umanistici. Il che mi da' anche l'opportunita' di dare uno sguardo d'insieme a cio' che accade in tutto il Regno Unito. Sono poi sempre piu' numerosi gli studenti che dalla vecchia Europa desiderano venire a studiare qui da noi. * - Cettina Militello: Attualmente qual e' l'ambito della tua ricerca? - Ann Lomas Loades: Sono impegnata nella teologia sacramentaria e nella spiritualita'. Che e' un diretto risultato dell'arrivo a Durham di un nuovo canonico professore (Canon Professor), David Brown, che ha un incarico a tempo pieno nel Dipartimento ed e' canonico della cattedrale. Egli ha forti interessi filosofici, essendo il responsabile diretto della teologia sistematica nel Dipartimento. Congiuntamente abbiamo avviato una nuova laurea in filosofia e teologia che supporta molto bene lo studio antecedente la laurea, e abbiamo riorganizzato tutti i nostri insegnamenti degli ultimi dieci anni. Interpretiamo la teologia sacramentaria in modo molto ampio, pensando alla musica, alla danza, all'architettura, cosi' come alla pittura e alla scultura nel cosiddetto mondo "secolare". Noi vogliamo, come era, riappropriarci del mondo cosi' come fatto da Dio (progetto ambizioso, ma affascinante). Cerco di tenere conferenze, interventi e quant'altro, dovunque sia invitata a relazionare sulla "sacramentalita'", in modo tale da poter cogliere gli obiettivi della ricerca nel suo svolgimento. * - Cettina Militello: Parlami ancora del rapporto con la tua Chiesa. Mi pare di capire che sei strettamente legata alla comunita' di Durham, e che, alla fine, la tua scelta della teologia non si e' configurata come domanda ministeriale ma come percorso laicale... - Ann Lomas Loades: Sono stata per lungo tempo membro della Chiesa d'Inghilterra; mi sono trovata per la maggior parte della vita in una sorta di "High Church" (Chiesa Alta). Ho avuto moltissime possibilita' di visitare altre nazioni e conoscere altre modalita' del culto cristiano, ma sono sempre grata a Dio nel momento in cui ritorno alla cattedrale di Durham. In essa ho partecipato ai servizi liturgici per la maggior parte della mia esistenza lavorativa. Quando mi e' stato richiesto di considerare altri lavori fuori da Durham mi sono sempre domandata, non solo se quella offerta mi avrebbe realmente condotta a una diversa e migliore qualita' di vita (in verita' tutte le opportunita' mi sono giunte mentre gia' stavo a Durham), ma anche dove avrei voluto prender parte ai servizi religiosi nel caso mi fossi trasferita... Ho sentito come un grande privilegio l'essere stata invitata a diventare, a Durham, uno dei primi membri laici del capitolo della cattedrale, che e' il risultato delle nuove riforme operate dalla Chiesa in cio' che concerne la gestione della cattedrale. Ovviamente sono stata anche la prima donna canonico, in assoluto, da quando la cattedrale e' stata costruita piu' di 900 anni fa. * - Cettina Militello: So che la tua antica passione per la musica ti rende particolarmente attenta ai problemi del coro... - Ann Lomas Loades: Abbiamo a Durham un coro adulto a voci miste, e i cori dei College che cantano per noi; siamo immensamente orgogliosi di cio' (del suo superbo organista, James Lancelot, e del suo direttore, Keith Wright) e siamo saldamente determinati a mantenerlo in vita. Il tempo passa, certamente, ma non appena andro' in pensione, dovro' mettermi alla ricerca di un fondo per i nostri coristi e per il nostro coro. * - Cettina Militello: Anche fuori dalla Chiesa hai ricevuto riconoscimenti importanti. - Ann Lomas Loades: Per quanto me ne stupisca io stessa, a ragione del lavoro fatto all'esterno dell'universita', ho avuto un Cbe nella Lista d'Onore del Capodanno 2001 della Regina. Questa onorificenza mi e' stata conferita per "servizi alla teologia", come recita la citazione, la prima di questo tipo. Spero che questo sia stato una sorta di riconoscimento per cio' che le donne possono fare nella Chiesa e nella societa'. * - Cettina Militello: Pensi che il riconoscimento della presenza delle donne comportera' nel futuro difficolta' e ostacoli? - Ann Lomas Loades: Penso che sia ancora molto difficile per le donne in qualunque contesto ritrovare se stesse. Intraprendono la loro strada cosi' piene di speranze e di coraggio, e arrivano cosi' stanche alle battaglie che devono sostenere per il proprio vantaggio e per quello di altre donne. Francamente se la Chiesa non prendesse le donne seriamente, andrebbe incontro a una perdita molto grave. Le donne devolvono le energie ai bisogni femminili, ai loro figli e ad altro, e meritano un supporto dichiarato della Chiesa. Cornelius Ernst, domenicano, ha pronunciato una frase meravigliosa: "La grazia ha un volto umano". La grazia di Cristo e' evidente sia nelle donne che negli uomini. Spero davvero che le donne facciano causa comune tra di loro, anche se di tradizioni religiose diverse (se le donne ebree potessero aver fiducia in quelle cristiane e se le islamiche potessero fare altrettanto...). Questo mi sembra disperatamente importante in Occidente; non so abbastanza per esprimere un giudizio sulle altre culture. Cosi', nonostante speri che le Chiese prendano sul serio le donne, nel modo in cui esse stesse necessitano, ci sono ancora tanti altri spazi in cui le donne possono impegnarsi e credo fermamente che in cio' saranno benedette da Dio. * Postilla prima. Una cospicua produzione. Tra femminismo e sacramenti Sarebbe troppo lungo indicare nel dettaglio gli articoli apparsi su riviste o i saggi in collaborazione. Ci limitiamo perciò a segnalare soltanto i volumi interamente scritti da Ann Lomas Loades. The Authority of Grace: Essays in Response to Karl Barth (curato con W.A. Whitehouse), T&T 1981; For God and Clarity: New Essays in Honor of Austin Farrer (curato con J.C. Eaton), Pickwick 1983; Kant and Job's Comforters, Avero (Eighteenth Century Publications) 1985; Searching for Lost Coins: Explorations in Christianity and Feminism, Scott Holland Lectures Spck 1987; Pickwick (Usa) 1988; Feminist Theology: a Reader, Spck 1990 (piu' volte ristampato e tradotto in lingua spagnola); Contemporary Classics in the Philosophy of Religion (curato con Loyal Rue), Open Court 1991; Hermeneutics, the Bible and Literary Criticism (curato con M. MacLain), Macmillan 1992; Dorothy L. Sayers: Spiritual Writings, Spck 1993; Thinking about Child Sexual Abuse, The John Coffin Memorial Lecture, London Senate House 1994; The Sense of the Sacramental: Movement and Measure in Art and Music, Place and Time, Spck 1995; Spiritual Classics of the Late Twentieth Century, National Society/Church House Publications 1995; Christ: the Sacramental Word. Incarnation, Sacrament and Poetry (curato con D.W. Brown), Spck 1996; Evelyn Underhill, Fount 1997; Feminist Theology: Voices from the Past, Oxford: Polity/Blackwell Publishers; Malden MA, Blackvell 2001. * Postilla seconda. Quelle che lei chiama "attivita' professionali". Ricerca e insegnamento, con tanto di sermoni Ann Loades e' la prima donna a diventare professore di teologia (Professor of Divinity) con cattedra personale presso l'Universita' di Durham (Gran Bretagna), dove ha iniziato a lavorare nel 1964 come Lecturer (part time). Dal '73 al '75 era stata anche "residente", e quindi Senior Tutor, presso il College di Collingwood, e dall'83 all'85 e' stata decano della facolta' di teologia (Faculty of Divinity), sempre a Durham. Nell'86 e' stata nominata Visiting Professor in Religion, presso il Rhodes College di Memphis. Nell'88-'89 ha fruito di una borsa di studio per un posto di Visiting Professor in filosofia, al Luther College di Decorah, Iowa. Dall'89 al '91 e' stata Chairwoman presso il Consiglio di studi in teologia a Durham; nel '91 e' stata nominata Visiting Research Fellow presso l'Institute for Advanced Studies in the Humanities dell'Universita' di Edimburgo. E' stata nominata Fellow onorario, nel '99 per il centenario del St. Mary’s College e nel 2000 del St. Chad's College (Durham). Dal '99 (incarico che si protrarra' sino al 2003) e' membro del Consiglio di ricerca per la filosofia, gli studi religiosi e legge, arti e materie letterarie, del Comitato Ahrb Postgraduate; e anche del Consiglio Ahrb sui nuovi Centri di ricerca. Nel 2000 e' stata nominata copresidente del Comitato organizzatore, Hefce, della Rete di supporto di insegnamento e apprendimento, presso l'Universita' di Leeds e Lampeter, Universita' del Galles, per gli Studi filosofici e religiosi. Nel 2001 ha ottenuto il Cbe nella New Year Honours List. E' la prima donna membro laico del capitolo della cattedrale di Durham. Fuori da Durham la Loades ha tenuto conferenze in diverse parti del mondo sin dai primi anni '80, soprattutto nel Regno Unito e negli Usa. In Italia, ha partecipato al convegno "Donne e teologia: bilancio di un secolo" promosso dall'Istituto Costanza Scelfo nel 1998, presso il Marianum (Roma), relazionando sugli anni di mezzo del secolo XX; ed e' stata invitata al convegno Pami (Pontificia accademia mariana internazionale) del 2000 su "Maria e la Trinita'" offrendo un contributo in chiave ecumenica. Nell'ampio orizzonte di insegnamento, relativo allo schema modulare universitario, Ann Loades impartisce al primo anno un corso su "Cristo nella tradizione cristiana" e un altro su "Dio e il mondo"; al secondo, un corso di "Teologia contemporanea" e un altro su "Filosofia classica e medievale e sviluppo della dottrina cristiana"; al terzo anno, un corso su "la Teologia dell'incarnazione" e un altro su "la Trinita' e la Chiesa" (e' in questo ambito che si concentrano le sue attenzioni di ricerca sulla teologia femminista). Sempre al terzo anno, nell'ambito della teologia sacramentaria, il corso su "Simboli e spiritualita'" rappresenta il legame piu' forte con i suoi attuali interessi di ricerca. Il corso piu' importante nelle lezioni post-laurea e' quello relativo al "Concepire (Reconceiving), ideare, immaginare generare i sacramenti", come pure il Master in Ricerca teologica che costituisce l'asse portante del progetto di ricerca condiviso con il professor David Brown. Inoltre la Loades e' stata membro del Consiglio della Chiesa d'Inghilterra per la responsabilita' sociale e gli affari industriali ed economici (1981-1988); ha fatto parte del Consiglio di selezione finale per le nomine amministrative del servizio civile ('85-'93); della Commissione di studi del Memoriale Riddell, dell'Universita' di Newcastle ('83-'85; '90-'95). E' stata ispettore dei Corsi e collegi teologici della Chiesa d'Inghilterra (1993-2001) e ha fatto parte della Commissione per la dottrina della medesima (1995-2002). E' stata nel Consiglio di consulenti per la teologia attraverso il progetto delle arti all'Universita' di Cambridge dal 1997 al 2000; e ha ricevuto nel 2001 un analogo incarico all'Istituto per la teologia, l'immaginazione e le arti presso la Facolta' di teologia dell'Universita' di St. Andrews. E' stata ancora invitata congiuntamente dall'Archbishops' Council e dall'House of Bishops alla Commissione di lavoro di E. Working su "Le donne nell'episcopato" (2001). Nel suo curriculum, Ann Loades definisce le sue "attivita' professionali". Innanzitutto il congruo apporto al primo seminario di gruppo interdisciplinare (26 seminari complessivi), che ha fornito le basi per lo sviluppo del Centro di Durham per la ricerca teologica ('90-'92); le undici relazioni pubbliche per l'Universita' e il Dipartimento; le cinque su "Etica e gestione" presentate, nel '97, insieme al professore Brown per la Business School dell'Universita' di Durham e il Centro per l'etica applicata e gli studi; i quattro seminari pubblici su "Liturgia e genere". Come segretaria della Societa' britannica per la filosofia della religione, ha organizzato la conferenza biennale su "Razionalita' e religione" tenuta all'Oriel College di Oxford nel '97. Nell'ambito dell'attivita' formativa e' solita visitare, tenendovi discorsi e conferenze, diverse scuole. La Loades ha anche accettato diversi inviti a predicare. Ha cosi' tenuto sermoni nelle cappelle dei College di Durham, Oxford e Cambridge, e in molte chiese di tutto il Regno Unito. Le sue prime ricerche si sono dirette verso autori che hanno operato tra il XVIII e il XX secolo, con speciale riferimento alla loro elaborazione della teodicea. Con le lezioni pubbliche per le Scott Holland Lectures dell'86 su "La teologia e il significato del genere" le si e' aperto un nuovo campo di ricerca, sfociato nel best-seller Feminist Theology: a Reader. Gran parte dei suoi libri e articoli sono inscritti in questa prospettiva. Il principale obiettivo dell'attuale fase di ricerca scaturisce da un progetto intrapreso con il professor Brown intitolato "Spiritualita' sacramentale". Insieme a Brown ha organizzato 14 seminari e 16 relazioni pubbliche che si sono svolte tra l'ottobre '92 e il dicembre '93. Alcune iniziative - per incrementare il rifornimento di libri sia della biblioteca dell'Universita' di Durham che di quella della cattedrale e per un archivio bibliografico - hanno avuto uno sviluppo nelle cinque relazioni pubbliche su "La spiritualita' e le arti visive". Rilevante e' la presenza della Loades sui media: ha presentato, in collaborazione con Robert Kee, la rubrica "Seven Days" dall'84 all'87. 3. LIBRI. FRANCA CAVAGNOLI PRESENTA "LASCIAMI L'ULTIMO VALZER" DI ZELDA FITZGERALD [Dal quotidiano "Il manifesto" del 15 ottobre 2009 col titolo "Il romanzo di Zelda nonostante Fitzgerald" e il sottotitolo "Usci' nel 1932, due anni prima di Tenera e' la notte"] Zelda Fitzgerald, Lasciami l'ultimo valzer, traduzione di Flavia Abbinante, introduzione di Luca Scarlini, Bollati Boringhieri, pp. 259, euro 19. * Zelda Fitzgerald scrisse Lasciami l'ultimo valzer mentre era ricoverata in una clinica di Baltimora, dove gli psicoterapeuti avevano voluto che scrivesse quanto non riusciva a verbalizzare nel corso delle sedute, per poter rimandare la follia in agguato. In una casa di cura sarebbe poi tornata altre volte e in una clinica sarebbe infine morta nel 1948, arsa dalle fiamme di un incendio. Per tutta la vita Zelda ebbe un rimpianto: non riuscire a trovare una sua personale espressione nell'arte, dovendosi accontentare della luce riflessa del coniuge. Eppure, all'arte Zelda si dedico' con tenacia, come ci ricorda Luca Scarlini nella sua ben documentata introduzione. A Parigi studio' con Ljubov Egorova, maestra di ballo della prestigiosa compagnia di Diaghilev, dando prova di un certo talento, al punto che il San Carlo di Napoli le propose un ruolo nell'Aida. Ma dovette rinunciare perche' il marito si oppose, convinto che la danza dovesse essere tuttalpiu' un hobby raffinato. Verso la fine della sua vita Zelda si dedico' anche alla pittura, ma distrusse quasi tutti i quadri, in cui forte era l'influsso di Matisse. Con la scrittura Zelda si cimento' in varie forme: racconti, articoli, e pure una commedia e un romanzo. La pubblicazione di Lasciami l'ultimo valzer non fu facile e anche stavolta Fitzgerald si oppose, perche' la moglie aveva attinto ad aspetti della loro vita privata su cui lui stesso stava lavorando e che sarebbero confluiti in Tenera e' la notte. Dopo che Zelda ebbe inviato la prima stesura a Max Perkins, l'editor del marito, per averne un parere, Fitzgerald interferi' non poco, costringendo la moglie a non trattare argomenti come la psichiatria e a non ambientare scene in Svizzera o sulla Costa Azzurra. Il romanzo usci', dopo molti rifacimenti, nel 1932, due anni prima di Tenera e' la notte, poco curato nella veste editoriale e pressoche' ignorato dalla critica. Oggi buona parte del suo fascino risiede, purtroppo per Zelda, proprio nel fatto che lei fosse la moglie di Fitzgerald e una donna psichicamente fragile. Zelda e' stata autrice e al tempo stesso il modello per piu' personaggi - Alabama, Nicole, Daisy - suoi e del marito. Cosi', ha buttato la sua vita ma e' entrata nel mito e nella storia della letteratura. Protagonista di Lasciami l'ultimo valzer e' Alabama, un nome con cui l'autrice rende omaggio alla terra del Sud in cui era nata. Sin da bambina e' una ribelle, attratta dal ballo e dalle feste per sfuggire alla "malinconia meridionale", e pericolosamente portata a vedersi da fuori, a immaginare se stessa in una certa posizione o atteggiamento. "Io si' che so dare spettacolo" afferma perentoria. Ma nessuno le ha insegnato a interpretare se stessa. Ormai cresciuta, ammette che l'orgoglio le impedisce di sentire la meta' delle cose che dovrebbe sentire. Quando sposa David Knight, un giovane tenente squattrinato, Alabama segue il suo biondo cavaliere nel Connecticut, dove David si dedica alla pittura. Gia' dopo i primi capitoli si ha la curiosa sensazione di sbirciare tra le pagine del Grande Gatsby, e quando la coppia arriva a Parigi - dove David diventa un artista famoso, e poi nel sud della Francia a bordo delle "prime navi di irrequietezza riversatesi nei porti francesi nel 1927" - il pensiero corre ad altre due coppie di americani: Nicole e Dick Diver di Tenera e' la notte e, com'e' ovvio, Zelda e F. Scott Fitzgerald stessi. Scrive Zelda della sua protagonista: "In fondo odiava l'irrequietezza di David, odiando in lui cio' che disprezzava di se'". Anche se Alabama come Nicole ama essere ammirata assieme al marito e condurre con lui una intensa vita mondana, ha un livello di consapevolezza inimmaginabile per Nicole, risucchiata com'e' nel gorgo della malattia mentale, e lotta strenuamente per ottenere quanto vuole: diventare una ballerina e "non sedere sul sedile posteriore della vita". Se vuole essere davvero diversa, Alabama sa di dover combattere. "La possibilita' di scegliere e' il privilegio per il quale soffriamo nella vita" sostiene con lucida determinazione. Cosi' ottiene cio' che invece a Zelda e' sempre sfuggito: prendere le distanze da un marito che frustra le sue aspirazioni artistiche, emanciparsi da una vita tutta lustrini e paillettes, lavorare con dedizione perche' i desideri non rimangano sogni. Una sorta di impossibilita' a sostare impregna le pagine di Lasciami l'ultimo valzer. C'e' un continuo viavai di treni, taxi, macchine e navi, un sostare per pochi mesi in lussuose camere d'albergo o in case di vacanza che si affacciano sull'azzurro scintillante del Mediterraneo, presto abbandonate per andare altrove. "Voi non vi fermate mai da nessuna parte" rimprovera i genitori la piccola Bonnie, e la madre risponde: "Un tempo credevamo che in un posto esistessero cose che in un altro non c'erano". E' in questa consapevolezza, raggiunta pagando un prezzo alto, che culmina l'assenza di quiete dei personaggi che affollano il libro. Per Alabama l'irrequietudine e' solo la veste sotto la quale si cela un male sottile: non e' semplice essere due persone contemporaneamente. Durante le faticose lezioni di ballo pensa infatti a se' come a "io e il mio corpo". Non vuole che il marito e gli amici vadano a vederla: deve tenere a tutti i costi lo studio separato dalla vita, "altrimenti il primo sarebbe presto diventato insoddisfacente come la seconda". "Perche' io e me stessa litighiamo sempre?" si chiede in una poesia scritta per il marito. E a una conoscente confessa di essere davvero se stessa solo quando diventa qualche altro personaggio che ha creato: "Sono un libro. Pura finzione". A differenza di Nicole, pero', che in Tenera e' la notte riuscira' a guarire, anche se grazie a un altro uomo, e a differenza di Zelda destinata a soccombere, Alabama sembra riuscire a convivere con l'altra dentro di se': "Per salvare il resto, per funzionare al meglio, bisogna rinunciare a una parte di se'". Per lei non si tratta di scegliere fra scissione e interezza: l'identita' ne esce rafforzata, sembra dirci, se si impara a liberarsi di parti di se' e a riconoscere di non essere mai stati del tutto interi. ============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 287 del 17 ottobre 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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