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Legalita' e' umanita'. 65
- Subject: Legalita' e' umanita'. 65
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 11 Oct 2009 12:46:57 +0200
- Importance: Normal
===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 65 dell'11 ottobre 2009 In questo numero: 1. Randa Ghazy: Uniamoci, incontriamoci, conosciamoci 2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 4. Cosa fare 5. Associazione "3 febbraio": Basta al razzismo, dignita' e diritti per tutti 6. Comunita' di base di San Paolo (Roma): Tre iniziative contro il razzismo 7. Gruppo Everyone: L'ennesima tragedia, la consueta indifferenza 8. Pietro Soldini: Il 17 ottobre a Roma 9. Giulio Vittorangeli: Quelli dell'altra parte 1. UNA SOLA UMANITA'. RANDA GHAZY: UNIAMOCI, INCONTRIAMOCI, CONOSCIAMOCI [Dal quotidiano "L'Unita'" dell'11 ottobre 2009 col titolo "Solo uniti non saremo stupidi"] Sant'Agostino scriveva che "un uomo solo e' in compagnia dei suoi peggiori nemici". Noi uomini di oggi dobbiamo essere davvero molto, molto soli per giustificare l'imbarbarimento quotidiano a cui stiamo assistendo. Spegniamo la televisione e diamo un'occhiata alla realta'. Un solo episodio. Un ragazzo senegalese di ventisei anni si ferma a un chiosco, e ordina un panino. Siamo a Milano. Il panino non gli piace, lo dice al proprietario del chiosco. Quello che fa? Tira fuori un coltello e lo conficca nel petto del giovane. Diallo Germe Usmane, per fortuna, si e' salvato. Non e' un'esagerazione, un modo melodrammatico di estremizzare un fatto singolo. Questi non sono casi singoli. Ho una lunga lista da raccontarvi, se volete: ragazzi picchiati, accoltellati, uccisi, insultati, umiliati, posso persino parlarvi della famiglia brianzola che ha preso a bastonate mio padre per un parcheggio urlandogli "Tornatene al tuo paese". L'intera famiglia. Padre, madre, figlio, nonno e nonna. Pero' sarebbero racconti dalla viva voce delle vittime, e non dai giornali o dalla televisione. Ve lo dimostro: i mezzi di comunicazione ci hanno raccontato in ogni dettaglio l'assassinio della povera Sanaa ad opera del padre che non voleva che lei fosse come era. Ma nel 2007 a Monza un uomo ha ucciso il figlio omosessuale con dodici colpi di revolver. Anche quel padre non voleva che il figlio fosse quel che era. Quanti di voi hanno saputo di quella notizia? Un detto buddista dice che se discuti con uno stupido, dopo la discussione ti sentirai stupido. Stiamo tutti diventando stupidi. Siamo anestetizzati, immuni al dolore e all'indignazione. Ma io mi rifiuto di rimanere sola con i miei peggiori nemici. Uniamoci, incontriamoci, conosciamoci. Recuperiamo il senso profondo della nostra umanita', manifestando a Roma il 17 ottobre, ma anche rieducando noi stessi, ed opponendoci al silenzio complice che aggredisce le vittime del razzismo. 2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 5. UNA SOLA UMANITA'. ASSOCIAZIONE "3 FEBBRAIO": BASTA AL RAZZISMO, DIGNITA' E DIRITTI PER TUTTI [Da varie persone amiche riceviamo il seguente comunicato dell'Associazione nazionale antirazzista ed interetnica "3 febbraio"] Basta al razzismo, dignita' e diritti per tutti. Il 17 ottobre manifestazione nazionale antirazzista a Roma. E' il momento di unirsi e organizzarsi per difenderci, per affermare i nostri diritti e per continuare a sperare in un futuro migliore. Con l'approvazione del decreto sicurezza il razzismo crescera' ancora di piu' in questo Paese. Tanti di noi non saranno curati, saranno criminalizzati e offesi solo perche' immigrati. Ci indigna questa cattiveria perche' offende la nostra dignita' di essere umani. Cosi' come non possiamo tollerare la violenza dei respingimenti attuata dal governo che ha gia' provocato tante morti. E' fondamentale reagire, non far passare queste ingiustizie e unirci, organizzarci per esprimere e costruire solidarieta'. I profughi di via Oberdan a Milano ci hanno insegnato questo: il protagonismo, il coraggio e l'affermazione della propria dignita' possono alimentare solidarieta' fra le gente. E' questo che ha fatto vincere la loro lotta per il diritto ad avere un'accoglienza e un'abitazione dignitosa. Manifesteremo a Roma contro il razzismo per la dignita' e i diritti per tutte e tutti e per fare vedere che sono tantissimi coloro che in questo Paese si impegnano per costruire una societa' piu' libera per tutti e tutte. Unisciti e costruisci la manifestazione del 17 ottobre a Roma. - No al razzismo; - per la regolarizzazione generalizzata per tutti; - ritiro del pacchetto sicurezza; - accoglienza per tutti; - no ai respingimenti in mare e agli accordi bilaterali che li prevedono; - per la rottura netta del legame tra il permesso di soggiorno e il contratto di lavoro; - diritto di asilo per i rifugiati e i profughi; - per la chiusura definitiva dei Centri di identificazione ed espulsione (Cie); - no alle divisioni tra italiani e stranieri; - diritto al lavoro, alla salute, alla casa e all'istruzione per tutti; - mantenimento del permesso di soggiorno per chi ha perso il lavoro. 6. UNA SOLA UMANITA'. COMUNITA' DI BASE DI SAN PAOLO (ROMA): TRE INIZIATIVE CONTRO IL RAZZISMO [Da varie persone amiche riceviamo il seguente comunicato che reca notizia di tre iniziative della Comunita' di base di San Paolo (Roma)] Siamo contro la Legge n. 94/2009, nota come "pacchetto sicurezza". Presentati esposti agli organi giudiziari e istituzionali. * La Comunita' di base non rispettera' la legge che discrimina poveri e migranti. L'assemblea della Comunita' cristiana di base San Paolo di Roma, riunitasi il 18 settembre 2009 nella sede di Via Ostiense 52, espressi viva preoccupazione e profondo sconcerto per le misure contenute nella Legge n. 94/2009, nota come Pacchetto Sicurezza, che, contraddicendo fondamentali principi garantisti della civilta' giuridica, e norme internazionali ispirate ai principi della Carta dei Diritti dell'Uomo, costituiscono un vulnus grave dell'ordinamento giuridico del nostro Paese, ha deciso all'unanimita' di sottoscrivere la seguente Dichiarazione di obiezione di coscienza riportata sul n. 86 del 5 settembre scorso di "Adista notizie". Non rispetteremo la legge che discrimina poveri e migranti Riteniamo strumentale e pretestuosa la categoria della clandestinita' applicata agli immigrati non in regola, dal momento che e' lo Stato che rifiuta il riconoscimento. Per chi perde il lavoro a causa della crisi, e' lo Stato che induce alla clandestinita', decidendo arbitrariamente l'interruzione della regolarizzazione. Di null'altro sono colpevoli queste persone se non di essere troppo bisognose. Per lo Stato italiano oggi e' questo che costituisce reato. Con i fatti e non solo a parole ci riconosciamo nella umanita' e nella dignita' di tutte le persone che vengono colpite da questa legge iniqua; intendiamo onorare i poveri. Se non lo facessimo negheremmo le nostre persone e la nostra missione e tradiremmo le nostre comunita'. Percio' dichiariamo in coscienza la nostra obiezione pubblica. Siamo incoraggiati in questa decisione non solo in riferimento alla fede, ma anche come comuni cittadini, in ottemperanza ai corpi giuridici vincolanti per lo Stato italiano: la Dichiarazione universale dei diritti umani, la Convenzione sullo stato dei rifugiati, la Convenzione sui diritti dell'infanzia e la nostra stessa Costituzione, che questo "pacchetto sicurezza" non ha tenuto in considerazione. Percio' la nostra disobbedienza non riguarda soltanto il nostro comportamento individuale, ma faremo quanto e' in nostro potere perche' un numero sempre crescente di cittadini metta in atto pratiche di accoglienza, di solidarieta' e anche di disobbedienza pubblica, perche' nel tempo il piu' breve possibile questa legge venga radicalmente cambiata. * La Comunita' cristiana di base San Paolo di Roma in data 24 settembre 2009 ha inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente della Regione Lazio, al Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Roma ed al Sindaco di Roma il seguente testo. Signor Presidente, desideriamo rappresentarLe la vivissima preoccupazione e il profondo sconcerto che le misure contenute nella Legge n. 94/2009, nota come Pacchetto Sicurezza, destano in noi. Esse, non solo a parere nostro ma pure ad avviso di illustri giuristi, costituiscono un vulnus grave dell'ordinamento giuridico del nostro Paese poiche' contraddicono fondamentali principi garantisti della nostra civilta' giuridica, ed anche alcune delle norme internazionali ispirate ai principi della Carta dei Diritti dell'Uomo. Ci preoccupano in particolare le norme che definiscono reato l'ingresso e il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato con le relative conseguenze. Tali norme peraltro secondano e rafforzano la tendenza purtroppo affiorante nel nostro paese di considerare le "persone diverse", tanto piu' se in condizioni di poverta' e di emarginazione, come pericolose e colpevoli del loro stesso stato. Tutto cio' interpella fortemente la nostra coscienza di credenti e la nostra responsabilita' di cittadini di uno stato democratico. Pertanto nell'assemblea che abbiamo tenuto nella nostra sede il 18 di questo mese abbiamo deciso di mettere in atto e di sostenere pratiche di accoglienza e di solidarieta' nei confronti di chiunque si trovi in condizioni di disagio e di difficolta', a prescindere dalla loro nazionalita' e situazione. Le porgiamo i nostri rispettosi ossequi. * La Comunita' cristiana di base San Paolo di Roma in data 24 settembre 2009 ha presentato alla Procura della Repubblica di Roma, al Presidente del Tribunale di Roma, al Presidente della Corte di Appello di Roma, al Presidente della Corte Suprema di Cassazione ed al Presidente della Corte Costituzionale il seguente esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella Legge 15 luglio 2009, nota come "pacchetto sicurezza". Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 della Costituzione; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede che, esaminati i fatti di cui sopra, procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. * La Comunita' cristiana di base di San Paolo Roma, 25 settembre 2009 7. UNA SOLA UMANITA'. GRUPPO EVERYONE: L'ENNESIMA TRAGEDIA, LA CONSUETA INDIFFERENZA [Dal Gruppo EveryOne (per contatti: e-mail: info at everyongroup.com, sito: www.everyonegroup.com) riceviamo e diffondiamo il seguente comunicato dal titolo "Altri sette rifugiati somali sono morti nel mare di Sicilia. Istituzioni e media completamente indifferenti"] 10 ottobre 2009. A Gela (Caltanissetta), si e' verificata l'ennesima tragedia dell'immigrazione. Il corpo senza vita di un profugo somalo e' stato scoperto oggi sulla spiaggia da un pescatore, che ha avvertito le autorita'. E' la terza vittima del mare recuperata in questi giorni. Il conto, purtroppo, salira' a sette morti, come hanno dichiarato i venti profughi sbarcati a Gela il 6 ottobre. Ancora piu' inquietante e' il silenzio stampa riguardo a queste tragedie: poche righe di agenzia e minuscoli trafiletti sui quotidiani, in ossequio alle politiche di persecuzione dei migranti che maggioranza e opposizione hanno dimostrato di condividere, complici di innumerevoli violazioni della Convenzione di Ginevra e degli accordi internazionali sui profughi e sulle minoranze razziali. 8. UNA SOLA UMANITA'. PIETRO SOLDINI: IL 17 OTTOBRE A ROMA [Dal quotidiano "L'Unita'" dell'11 ottobre 2009 col titolo "I lavoratori in piazza per dire no al razzismo. Tutti a Roma per un'Italia migliore", il sommario "Verso il 17 ottobre. L'adesione della Cgil. Una protesta popolare gioiosa per chiedere riforme profonde: una sanatoria contro il lavoro nero, diritto di voto, cittadinanza" e la nota redazionale "Pietro Soldini e' responsabile immigrazione della Cgil"] Il razzismo e' allo stesso tempo spia, prodotto e risposta ad una profonda crisi sociale, politica e culturale. La sua ormai innegabile presenza in Italia rappresenta l'allarme piu' grave per la nostra convivenza civile. Un allarme che riguarda tutti. Perche' il razzismo e' istituzionale (di chi governa e amministra), e' mediatico, e' popolare. E c'e' anche un razzismo militante sempre piu' disinvolto e aggressivo, che produce una enorme quantita' di vittime e intimidisce anche i settori piu' sani della societa'. La Cgil, che ha avvertito da tempo questo allarme, nei mesi scorsi ha lanciato la campagna "Stesso sangue stessi diritti". Ne e' seguita un'altra ("Non aver paura") che abbiamo svolto assieme ad associazioni di diversa ispirazione laica e religiosa, la piu' ampia coalizione trasversale che io ricordi nella storia dell'associazionismo democratico del nostro Paese. Abbiamo mobilitato energie e risorse nelle citta' e nei territori, ma abbiamo anche dovuto misurarci con contraddizioni e indifferenza. All'opposto, l'azione del Governo in questi mesi ha prodotto il cosiddetto "pacchetto sicurezza" che intacca pesantemente il profilo egualitario della nostra Costituzione e che produrra' effetti nefasti non solo su quanti saranno colpiti dalla detenzione e dalle espulsioni, ma anche, e soprattutto, sui comportamenti sociali, sugli stati d'animo profondi delle persone e della comunita'. Quindi, adesso e' il momento della mobilitazione, di una grande manifestazione. Una consapevole risposta popolare al razzismo, che sappia rappresentare in modo forte, gioioso e pacifico, i valori di una societa' che sa includere e valorizzare le diversita', che sa coniugare diritti e responsabilita', che non si chiude in se stessa, che non dichiara guerra al futuro ma si ripensa e si rinvigorisce e ringiovanisce attraverso la contaminazione interculturale, interetnica e intergenerazionale. Una manifestazione per rivendicare provvedimenti che siano in grado di sanare le ferite sociali: una riforma della cittadinanza che riconosca i nuovi cittadini che sono venuti nel nostro paese e i loro figli che sono nati qua; il diritto di voto come fattore di emancipazione non solo per gli immigrati che lo vorranno esercitare, ma soprattutto per il nostro sistema elettorale che altrimenti perde la caratteristica piu' importante della democrazia che e' il suffragio universale. E, ancora, un provvedimento di regolarizzazione di tutte le persone immigrate che lavorano in nero. Non c'e' nessuna ragione plausibile e di buon senso, se non il razzismo e la sua strumentalizzazione politica, per osteggiare questa proposta; consentirebbe infatti di legalizzare il lavoro sommerso, che e' il maggiore inquinante della nostra economia. Inoltre renderebbe piu' sicura la nostra convivenza e porterebbe risorse al sistema fiscale e contributivo del nostro Paese. Il 17 ottobre, a Roma, una buona causa ritrovera' il suo popolo. Ecco perche' la Cgil ci sta. 9. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: QUELLI DELL'ALTRA PARTE [Ringraziamo Giulio Vittorangeli (per contatti: g.vittorangeli at wooow.it) per questo intervento] La sentenza della Corte Costituzionale sulla illegittimita' del "lodo Alfano" ha ripristinato il principio fondamentale di eguaglianza sancito dall'articolo 3 nostra Costituzione. Ma non vanno dimenticate tutte quelle altre decisioni politiche governative che quotidianamente continuano a violare la Costituzione della Repubblica Italiana. * Aver accettato la guerra come normalita' (con quale facilita' e stoltezza maggioranza ed opposizione hanno messo a tacere l'art. 11) ha provocato un imbarbarimento del vivere civile, il dispiegarsi dell'assurdo che vede la guerra stessa non piu' solo strumento delle controversie politiche internazionali, ma presenza continua e polivalente. Cosi' piangiamo i nostri soldati morti in Afghanistan, ma manteniamo il silenzio su quelli "dell'altra parte", gli ormai innumerevoli poveri afgani, fra cui donne, vecchi e bambini, uccisi negli attentati o dalle bombe degli eserciti occidentali. Con loro non siamo in guerra e condividiamo la medesima condizione umana. E' degno della nostra umanita' continuare a trattare come dei semplici numeri tutti i poveri morti che giornalmente affollano le cronache distratte di quelle guerre lontane? "Sarebbe necessario e doveroso specchiarsi in quei volti, imparar a fare i conti con chi e' morto anche per colpa del nostro silenzio e della nostra acquiescenza; con quelli che non hanno nessuno che li difenda o che almeno ne rivendichi la memoria e il rispetto" (Franco Cardini). * Ed ancora, "l'altra parte" delle vite spezzate dei migranti, che fuggono dalla fame, o dalle persecuzioni o dalle guerre, per finire nella persecuzione nostrana, vittime dello scatenamento della violenza xenofoba, delle leggi razziste e incostituzionali (la n. 94 del 15 luglio 2009, il cosiddetto "pacchetto sicurezza", che prefigura un regime di apartheid facendo a pezzi la nostra Costituzione), richiedono di opporci al razzismo e di difendere la democrazia e la legalita'. Non si puo' non essere d'accordo con la manifestazione antirazzista prevista per il prossimo 17 ottobre, cosi' come non si puo' non condividere la richiesta che si arrivi ad un tempestivo pronunciamento della Corte Costituzionale; dobbiamo rafforzare l'iniziativa dei due esposti alla magistratura recanti la "notitia criminis" concernente le misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94. Del resto, gia' alcune procure come quelle di Torino, Genova, Bologna, Firenze e Pesaro, hanno definito incostituzionale quella norma che istituisce il reato di clandestinita'. Il razzismo istituzionale, che drammaticamente riflette il razzismo diffuso nella societa', non sara' mai in grado di fermare l'immigrazione, finisce solo con lo spingere gli immigrati nell'illegalita', e consegnarli cosi' al controllo delle mafie. Invece una politica a garanzia della sicurezza non solo non esclude, ma implica la massima integrazione degli immigrati, attraverso il riconoscimento della loro dignita' di persone e la garanzia di tutti i diritti della persona. * Specchio dell'ulteriore degrado sociale e' la vicenda sessuale e politica del nostro "Piccolo Cesare"; colui che come nessun altro ha modernizzato il maschilismo italiano. L'uso sistematico del sistema di scambio sesso-denaro-potere, denota un indecente disprezzo delle donne, camuffato da seduzione e galanteria; e parla del degrado della cosa pubblica. Dell'uso privato delle istituzioni e del potere. Dell'asservimento dell'informazione - non tutta, ma la maggior parte - con conseguente aggressione ai pochi spazi di liberta' e di critica. E segnala una questione di civilta', di fronte alla quale la politica non puo' tacere e non deve fare un passo indietro (attestarsi sulla distinzione fra il pubblico e il sacro "privato dell'alcova"), ma due passi avanti: riconoscendo cosi' che "la violenza sulle donne non dipende dall'ignoranza (uguale disagio sociale) e dalla follia (uguale disagio psichico), ma e' frutto della cultura di sopraffazione e dominio che l'uomo - in pieno possesso delle sue facolta' mentali, colto (dati Istat), in altre parole normale - porta avanti da secoli. Quell'uomo che considera la donna, il suo corpo, la sua vita come una sua proprieta', un oggetto di cui poter disporre a proprio piacimento; che vuole la donna oggetto di tutela e non soggetto di diritti; che utilizza il corpo della donna per affermare una superiorita', un potere che vede sempre piu' vacillare" (Centro Donna Lisa, Associazione Donne in Genere - Roma). Tutto questo riguarda direttamente la politica e piu' ancora quella che abbiamo sempre considerato come la sinistra, con la sua capacita' di raccogliere chi non ci sta, di proporre soluzione a quelli "dell'altra parte" in difficolta', quelli cui e' stato negato ogni diritto; quelli che hanno anch'essi il diritto di vivere, senza che nessuno debba dire loro come farlo o punirli perche' le loro scelte sono diverse da quelle del potere. ===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 65 dell'11 ottobre 2009 Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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