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Legalita' e' umanita'. 61
- Subject: Legalita' e' umanita'. 61
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 7 Oct 2009 15:38:54 +0200
- Importance: Normal
===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 61 del 7 ottobre 2009 In questo numero: 1. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 3. Cosa fare 4. Mauro Barletta: Dal Tribunale di Torino alla Corte Costituzionale. La persecuzione degli immigrati e' incostituzionale 5. "La Stampa": Dal Tribunale di Torino alla Corte Costituzionale. La persecuzione degli immigrati e' incostituzionale 6. Raphael Zanotti: Dal Tribunale di Torino alla Corte Costituzionale. La persecuzione degli immigrati e' incostituzionale 7. Chiara Saraceno: La sanatoria parziale e sbagliata. Il governo razzista e disumano 8. "L'Unita'": Verso la manifestazione nazionale antirazzista del 17 ottobre a Roma 1. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 3. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 4. UNA SOLA UMANITA'. MAURO BARLETTA: DAL TRIBUNALE DI TORINO ALLA CORTE COSTITUZIONALE. LA PERSECUZIONE DEGLI IMMIGRATI E' INCOSTITUZIONALE [Dal sito della "Gazzetta del Sud" riprendiamo il seguente articolo del 7 ottobre 2009 dal titolo "Il Tribunale di Torino ha sollevato la questione di legittimita'. La norma sugli extracomunitari non in linea con la Costituzione"] Il reato di immigrazione clandestina non e' in sintonia con la Costituzione e ricorda pure certe vituperate teorie giuridiche ottocentesche: e' il parere di un giudice di Torino, Alberto Polotti di Zumaglia, che ieri mattina ha sollevato una questione di legittimita' disponendo la trasmissione delle carte alla Consulta. Il magistrato, nel quadro di un processo a un giardiniere egiziano, ha accolto una richiesta della procura di Torino, alle cui tesi ne ha aggiunte alcune di suo pugno. Sono parecchi, secondo il giudice, i punti in cui l'articolo 10 bis, quello che punisce il soggiorno illegale nel territorio dello Stato, potrebbe violare la Costituzione. E dall'ordinanza, letta in aula, si ricava che quella norma merita una censura anche perche' sembra riportare l'orologio del diritto indietro di un secolo e mezzo: il reato di clandestinita', infatti, e' "una fattispecie criminosa di mera condotta", non un comportamento pericoloso di per se', e ricorda una certa "dottrina tedesca dell'Ottocento", che individuava "una colpa nel modo di essere". Teorie - spiega Polotti - criticate e ormai superare dai giuristi, perche' le condanne si giustificano solo quando l'individuo non rispetta la legge. Mentre fra i clandestini, se e' vero che molti sono criminali, "molti altri non commettono reati e non minacciano la sicurezza collettiva". Tanto che se ne e' accorto - sottolinea il giudice - anche lo stesso legislatore, che ha previsto una sanatoria per le badanti. Il "10 bis" stride, in definitiva, con cinque articoli della Costituzione: il 2, il 3, il 24, il 25 per quel che riguarda i principi fondamentali della Repubblica e i diritti dei cittadini, e persino il 97 sul "buon andamento e l'imparzialita'" della pubblica amministrazione, visto che la norma genera un inutile raddoppio delle procedure di espulsione. Oltre all'"irragionevolezza" delle sanzioni (da cinque a diecimila euro per i clandestini). E, in ultimo, ai profili umanitari che emergono dalla vicenda del giardiniere. L'uomo, un trentaseienne che vive in un paese della provincia di Torino, ha sposato una cittadina marocchina regolare, dalla quale nove mesi fa ha avuto una bimba: quando ha chiesto alla Questura il permesso di soggiorno, e' stato denunciato. "La questione di costituzionalita' - conclude il giudice - e' rilevante nel processo per i risvolti sociali che influirebbero sullo straniero, sulla sua famiglia e sull'educazione del figlio". 5. UNA SOLA UMANITA'. "LA STAMPA": DAL TRIBUNALE DI TORINO ALLA CORTE COSTITUZIONALE. LA PERSECUZIONE DEGLI IMMIGRATI E' INCOSTITUZIONALE [Dal sito del quotidiano "La stampa" riprendiamo il seguente articolo del 6 ottobre 2009 col titolo "Immigrazione, il giudice solleva la questione di legittimita' costituzionale" e il sommario "Il caso riguarda un clandestino sposato con una marocchina regolare. Torino: Il Tribunale di Torino ha sollevato la questione di legittimita' costituzionale dell'articolo 10 bis della legge sull'immigrazione, che punisce la permanenza e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato"] Il giudice Polotti di Zumaglia ha accolto alcune tesi proposte dalla Procura di Torino nell'ambito di un processo che riguardava un giovane giardiniere egiziano che, dopo avere sposato una cittadina marocchina (regolare) e avere avuto una figlia, oggi di nove mesi, si era presentato in questura per regolarizzare la sua posizione ma era stato denunciato. Nel sollevare la questione, il giudice ha aggiunto qualche concetto. La Consulta, dunque, viene interpellata per vagliare l'aderenza della legge agli articoli 2, 3, 24, 25 e 97 della Costituzione, nonche' per verificarne la "ragionevolezza". La norma, secondo il giudice, potrebbe essere in contrasto con il principio di eguaglianza davanti alla legge ("situazioni simili sono trattate in maniera diversa"); duplica le procedure per le espulsioni, cosa che non rispetta il principio secondo cui i pubblici uffici vanno organizzati assicurando il buon andamento e l'imparzialita' dell'amministrazione; incide sulla ragionevole durata del processo; introduce un reato di semplice "condotta" che ricorda - e' scritto nell'ordinanza - un passo della dottrina penale tedesca dell'Ottocento poi superato e "decisamente criticato"; presenta infine aspetti rilevanti nello specifico processo al giardiniere egiziano "anche per i risvolti umani e sociali che influirebbero sullo straniero, sulla sua famiglia e sull'educazione del figlio". 6. UNA SOLA UMANITA'. RAPHAEL ZANOTTI: DAL TRIBUNALE DI TORINO ALLA CORTE COSTITUZIONALE. LA PERSECUZIONE DEGLI IMMIGRATI E' INCOSTITUZIONALE [Dal quotidiano "La Stampa", cronaca di Torino, del 7 ottobre 2009 col titolo "Clandestini, parola alla Consulta" e il sommario "L'istanza della Procura inviata alla Corte Costituzionale: 'Quella legge viola diversi articoli della Carta'"] Il giudice di pace Alberto Polotti di Zumaglia ha ritenuto "non manifestamente infondata" l'eccezione di costituzionalita' sulla legge anti-clandestini sollevata dalla Procura di Torino nel caso dell'egiziano Eid Abdellatif (clandestino che a gennaio ha avuto una figlia e che era stato denunciato quando si era presentato in questura per la sua domanda di regolarizzazione). Il giudice ha inviato la documentazione alla Corte Costituzionale. Sara' la Consulta a valutare se l'art. 10 bis che ha fatto diventare reato la clandestinita' viola i principi della Costituzione. Ecco, secondo il magistrato onorario, quali sono i principi che potrebbero essere lesi. * Principio di uguaglianza La norma tratta situazioni diverse in modo identico. Per il giudice non si puo' prevedere lo stesso tipo di reato per chi entra in Italia illegalmente e vi si trattiene magari vivendo di attivita' illecite e chi invece e' entrato illegalmente ma si e' integrato e si comporta onestamente. Oppure, addirittura, per chi ha perso l'aereo o non ha ricevuto in tempo i soldi del biglietto da parenti all'estero. Il legislatore stesso ha previsto che ci siano condizioni diverse quando ha promulgato la deroga per le badanti. Non solo. C'e' disparita' tra chi, intimato ad andarsene, non lo fa (violando la Bossi-Fini) e chi invece viene denunciato per la prima volta per l'art. 10 bis. Nel primo caso, piu' grave, e' prevista addirittura la sospensione condizionale della pena, per il secondo no. La norma, poi, tratta situazioni simili in modo diverso. L'espulsione amministrativa del questore e' prevista quando il clandestino non si e' allontanato dall'Italia "salvo giustificato motivo". Una scriminante che per l'art. 10 bis non c'e'. Cosi' motivi giustificati gia' individuati dalla Corte di Cassazione non vengono nemmeno presi in considerazione. Un clandestino commette reato se non ha i soldi per pagarsi i soldi del biglietto, o anche se e' in attesa dei documenti da parte di ambasciate e consolati. Perche' chi viola la Bossi-Fini puo' essere giustificato a restare e chi viene denunciato per l'art. 10 bis no? * Colpiti anche gli onesti L'art. 10 bis non prevede una moratoria per mettersi in regola. Chi e' entrato illegalmente in Italia e vuole ottemperare, deve lasciare il Paese clandestinamente per non autodenunciarsi. Lo stesso succede per quei genitori che iscrivono i figli a scuola, il che li mette nella condizione di violare comunque la legge: se li iscrivono denunciano la loro clandestinita', se non li iscrivono commettono un reato perche' non fanno frequentare ai figli la scuola dell'obbligo. * Legge discriminatoria Infine l'art. 10 bis e' discriminatorio perche' non colpisce una condotta illecita, ma una condizione d'essere: quella di chi e' povero e migrante. Una legge che, per il giudice, violerebbe anche i principi di solidarieta' politica, economica e sociale previsti dall'art. 2 della Costituzione. La vicenda di Eid sara' affrontata dalla Corte Costituzionale probabilmente non prima di un anno. 7. UNA SOLA UMANITA'. CHIARA SARACENO: LA SANATORIA PARZIALE E SBAGLIATA. IL GOVERNO RAZZISTA E DISUMANO [Dal quotidiano "La Repubblica" del 2 ottobre 2009 col titolo "La sanatoria sbagliata"] La sanatoria delle badanti e' stata di fatto l'unica consistente iniziativa nel campo delle politiche della famiglia attuata da questo governo fino ad oggi. Essa consiste non gia' nel fornire risorse (servizi) alle famiglie perche' possano far fronte ai bisogni di cura delle persone piu' fragili e meno o per nulla autosufficienti, bensi' nella, parziale, regolarizzazione del mercato del lavoro di cura. Un mercato che negli ultimi anni in Italia si e' sviluppato in modo molto piu' selvaggio e spesso al di fuori di ogni regolarita' proprio per il combinarsi di mancanza di servizi e disponibilita' di lavoratrici immigrate a basso costo perche' irregolari. Sia chi ha chiesto la regolarizzazione delle badanti (cui poi si sono aggiunte le colf) come categoria particolare all'interno degli immigrati irregolari, che chi la ha concessa, non era tanto preoccupato di difendere i loro diritti, quanto di non mettere in crisi il precario equilibrio su cui si sostiene l'organizzazione di molte famiglie e cui e' affidato il benessere e la sicurezza delle persone non autosufficienti. Ma anche questo obiettivo cosi' riduttivo non e' stato realizzato pienamente a motivo dei criteri introdotti per definire le famiglie (si badi bene, non le lavoratrici) che potevano aspirare alla sanatoria. Ancora una volta (era gia' successo con la social card), il disegno della misura non si e' basato su una conoscenza effettiva del fenomeno. E' stato infatti basato sulla presunzione che la maggior parte delle badanti e delle colf lavorino a pieno tempo presso una sola famiglia (e da questa presunzione sono derivati i requisiti di reddito del datore di lavoro). Solo loro potevano essere messe in regola. Ma cio' non corrisponde alla realta'. Molte famiglie non hanno bisogno di una lavoratrice a pieno tempo, o non possono permetterselo. Vale per le badanti e ancor piu' per le colf, che spesso lavorano per piu' famiglie. E nessuna di queste era ovviamente disponibile a fare da capofila per tutte le altre. Aver individuato le famiglie, invece che le lavoratrici, come protagoniste della sanatoria ha avuto il doppio effetto di lasciar fuori sia una grossa fetta di lavoratrici che una grossa porzione di famiglie che non potevano regolarizzare la lavoratrice neppure se lo avessero voluto. Alla palese ingiustizia di aver scelto di regolarizzare solo una particolare categoria di lavoratori, si e' aggiunta cosi' quella di aver permesso di regolarizzare solo le lavoratrici con un unico rapporto di lavoro consistente e di privilegiare di fatto le famiglie piu' abbienti, che possono permettersi di assumere una (e fino a tre!) persona a pieno tempo. Ma lo scarto tra domande di regolarizzazione e la stima del numero delle badanti e colf irregolari presenti sul nostro territorio segnala anche un'altra cosa. Non e' affatto vero che tutti, o la maggior parte, dei datori di lavoro desiderano mettere in regola le proprie colf e badanti. Non e' vero quando queste sono italiane, tanto meno quando sono straniere, il cui status di irregolare contribuisce a tenere basso il compenso. L'irregolarita' e' conveniente per i datori di lavoro. La norma sul reato di clandestinita' ha modificato questo vantaggio, introducendo un rischio in piu'. Per questo, mentre chi ha accettato di regolarizzare spesso ha imposto alla lavoratrice di pagare i 500 euro richiesti (e probabilmente anche di pagarsi i contributi futuri), molti altri si sono limitati a licenziare e magari a cercare una alternativa tra le persone provenienti dai paesi dell'Est Europeo ora parte della Ue, quindi esenti dal reato di clandestinita' anche quando lavorano irregolarmente. Altri continueranno a impiegare lavoratrici clandestine, confidando sulla mancanza di controlli e avendo un'arma di ricatto in piu' per pagarle poco e sfruttarle molto. In compenso il governo potra' dire che ha risolto il problema della cura, senza aver sborsato neppure un euro, anzi avendone incassati un bel po'. E che al solito, come nel caso della poverta' e della social card, il bisogno era inferiore al previsto. 8. INIZIATIVE. "L'UNITA'": VERSO LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE ANTIRAZZISTA DEL 17 OTTOBRE A ROMA [Dal quotidiano "L'Unita'" del 7 ottobre 2009 riprendiamo il seguente articolo siglato G.M.B., col titolo "Verso il 17. Con 'l'Unita'' in piazza contro il razzismo" e il sommario "Comincia oggi il nostro conto alla rovescia verso la manifestazione che si terra' a Roma il prossimo 17 ottobre. Vent'anni dopo Jerry Masslo. Centinaia di adesioni. Il sostegno della Cgil, dell'Arci e di associazioni di base. Piazza della Repubblica. Il grande corteo multietnico partira' dal centro di Roma"] Meno dieci. Sono i giorni che mancano alla manifestazione antirazzista che si terra' a Roma il prossimo 17 ottobre. "L'Unita'" assieme alla Cgil, all'Arci e a decine di altre associazioni locali e nazionali ha deciso di aderire e di dare ai lettori una informazione puntuale sulle ragioni di questa protesta. Lo faremo a partire da oggi e fino a quando alle 14,30 di quel sabato da Piazza della Repubblica partira' il corteo. I promotori sono ottimisti. Lo siamo anche noi. La manifestazione per dire no al razzismo potrebbe essere la piu' grande tra quelle che si sono svolte nel nostro paese negli ultimi vent'anni. La prima si tenne il 7 ottobre del 1989, quando un'Italia inconsapevole e distratta aveva appena cominciato a conoscere gli immigrati. E ancora era convinta di essere un paese totalmente immune da pulsioni razziste. Certo, la Lega Nord, nata qualche anno prima, gia' se la prendeva con i meridionali. Ma appariva ancora un fenomeno folkloristico, passeggero. Molto probabilmente lo stesso Umberto Bossi non aveva idea che di li' a qualche anno sarebbe stato costretto a sostituire nelle sue campagne d'odio i calabresi, i siciliani e i sardi con i "Bingo bongo". Quella del 7 ottobre del 1989 fu una manifestazione gigantesca. Qualche mese prima, il 24 agosto, a Villa Literno era stato ucciso un ragazzo sudafricano, Jerry Masslo e una parte di noi aveva cominciato a intuire che una serie di valori fondamentali, che ci parevano ormai acquisiti, rischiavano di essere messi tragicamente in discussione. Ma certo nessuno in quegli anni mentre la Prima Repubblica era in procinto di dissolversi in Tangentopoli poteva immaginare che nel 2009, il nostro oggi, ci saremmo ridotti cosi'. Siamo diventati un paese sotto osservazione da parte delle Nazioni Unite e di Amnesty International. Siamo stati gia' condannati piu' di una volta per violazione dei diritti umani. Abbiamo visto approvare un "pacchetto sicurezza" che trasforma una condizione, quella di immigrato irregolare, in un crimine. Siamo diventati il feroce posto di guardia della "Fortezza Europa". Respingiamo boat people carichi di uomini, donne e bambini in un paese, la Libia, che non ha mai aderito alle fondamentali convenzioni internazionali umanitarie, a partire da quella di Ginevra sui rifugiati politici. L'elenco delle nostre infamie nazionali e' lunghissimo. Questi dieci giorni non basteranno certo a completarlo. Ma, forse, basteranno per preparare un atto di protesta che potrebbe aiutare a interromperlo. * Notizie on line. Per chi vuole venire a Roma informazioni in rete Chi volesse avere informazioni sulla manifestazione e contattare il comitato promotore puo' connettersi al sito www.17ottobreantirazzista.org che ospita notizie relative a quanto si sta facendo nelle singole citta' e regioni anche per organizzare la trasferta a Roma. Il sito de "l'Unita'", www.unita.it, seguira' quotidianamente la fase preparatoria. ===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 61 del 7 ottobre 2009 Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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