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Coi piedi per terra. 227
- Subject: Coi piedi per terra. 227
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 16 Sep 2009 07:54:30 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 227 del 16 settembre 2009 In questo numero: 1. Una iniziativa a Viterbo per l'informazione libera, democratica e veritiera 2. Sabato 19 settembre in piazza San Pellegrino a Viterbo 3. Aggiornato ed ampliato il sito www.coipiediperterra.org 4. Carla Ravaioli: Insostenibilita' 5. Gianni Mattioli, Massimo Scalia: Allarme scorie 6. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 7. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 8. Cosa fare 9. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo 1. EDITORIALE. UNA INIZIATIVA A VITERBO PER L'INFORMAZIONE LIBERA, DEMOCRATICA E VERITIERA Sabato 19 settembre, in contemporanea con la manifestazione nazionale di Roma, si svolgera' anche a Viterbo una iniziativa per l'informazione libera, democratica e veritiera: l'iniziativa promossa dal comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti; iniziativa che comincera' alle ore 18 e proseguira' per tutta la serata in piazza San Pellegrino nel cuore medioevale di Viterbo e che avra' come momento centrale la prima assoluta del racconto teatrale di e con Antonello Ricci (e con lui Alfonso Prota, Michela Benedetti, Olindo Cicchetti, Domenico Coletta, Sara Grimaldi): "Aeroportini di carta. Atterraggi e decolli dalla polla sulfurea piu' famosa del medioevo". L'iniziativa di Viterbo vuol essere infatti anche un contributo qualificato all'impegno per un'informazione libera, democratica e veritiera; in solidarieta' con quanti manifesteranno (onestamente, non ipocritamente) per lo stesso fine a Roma come altrove; un contributo che il comitato, del resto, sta dando da anni con la sua azione che ha smascherato l'illegalita' della realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e ha dimostrato come quell'opera speculativa e sciagurata avrebbe effetti catastrofici per l'ambiente e l'economia locale, per la salute e i diritti della popolazione di Viterbo e dell'Alto Lazio. Come e' stato infatti gia' enunciato in un documento del comitato che ha avuto ampia circolazione, "L'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e risorse terapeutiche, e' minacciata di distruzione dalla volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un mega-aeroporto. La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze: a) lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; b) la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; c) l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sara' di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); e) il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio". 2. INIZIATIVE. SABATO 19 SETTEMBRE IN PIAZZA SAN PELLEGRINO A VITERBO La bellezza, il paesaggio, la poesia, il Bulicame. Contro il mega-aeroporto di Viterbo. Sabato 19 settembre, alle ore 18, in piazza San Pellegrino, a Viterbo: "Aeroportini di carta. Atterraggi e decolli dalla polla sulfurea piu' famosa del medioevo", racconto teatrale di e con Antonello Ricci e Alfonso Prota, e con Michela Benedetti, Olindo Cicchetti, Domenico Coletta, Sara Grimaldi. Iniziativa promossa dal comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Per informazioni: tel. 3383810091, e-mail: info at coipiediperterra.org 3. STRUMENTI. AGGIORNATO ED AMPLIATO IL SITO WWW.COIPIEDIPERTERRA.ORG E' stato aggiornato con ulteriori materiali di informazione, documentazione e riflessione il sito del comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: www.coipiediperterra.org Sono stati inseriti tutti gli ultimi fascicoli del notiziario "Coi piedi per terra" e sono cosi' consultabili nel sito tutti gli oltre duecento fascicoli del notiziario, un enorme archivio di materiali non solo sulle ragioni per opporsi all'illegale e devastante mega-aeroporto a Viterbo, e piu' complessivamente al dissennato incremento del trasporto aereo, ma anche sui temi dell'ambientalismo scientifico e dell'impegno ecologista in una prospettiva nonviolenta, equosolidale, di pace e di giustizia. Nel sito e' disponibile anche una sezione di documentazione fotografica di alcune precedenti iniziative; sezioni specifiche che presentano comunicati, relazioni, interviste, bibliografie e sitografie; link utili e siti amici; un'ampia cronologia delle attivita' svolte; una sezione in lingua inglese particolarmente apprezzata. Di particolare rilevanza e' l'ampia sezione di testi di studio, che presenta anche opere integrali di Gunther Anders, Piero Calamandrei, Aldo Capitini, Susan George, Martin Luther King, Alexander Langer, Primo Levi, Giulio A. Maccacaro, Jean-Marie Muller, Vandana Shiva, ed ancora altre autrici ed altri autori. In evidenza nella home page la locandina dello spettacolo che si terra' sabato 19 settembre, con inizio alle ore 18, in piazza San Pellegrino a Viterbo: "Aeroportini di carta. Atterraggi e decolli dalla polla sulfurea piu' famosa del medioevo", racconto teatrale di e con Antonello Ricci e Alfonso Prota, e con Michela Benedetti, Olindo Cicchetti, Domenico Coletta, Sara Grimaldi. 4. TERRA. CARLA RAVAIOLI: INSOSTENIBILITA' [Dal quotidiano "Il manifesto" del 25 agosto 2009 col titolo "La banda delle quattroruote" e il sommario "La Cina parco macchine piu' grande del mondo. Che accadra' se il rapporto tra popolazione e autoveicoli si estendera' a tutto il mondo? La terribile domanda di Oscar Marchisio torna d'attualita' anche con il nuovo accordo tra la Fiat e Pechino, esaltato quasi da tutti. Cosi' la Cina diventa l'esempio-limite della insostenibilita' quantitativa e qualitativa del modello economico imperante"] "Tra due anni la prima Fiat Cinese", "Alla Chrysler arriva lo stile Lingotto", "Fiat produrra' la 500 in Messico". Eccetera. Non e' che qualche esempio dell'euforia con cui i nostri giornali salutavano in questi giorni la rinascita dell'auto italiana nel mondo. D'altronde affiancati dalla stampa straniera. Nessuno trova di che stupirne, in un panorama di economia in grande affanno, tra mercati che affondano, crollo dei consumi, calo degli investimenti per l'80%, "riprese" via via annunciate e smentite. * Il rapporto popolazione-autoveicoli Per la verita' di che stupirne ce ne sarebbe eccome, anche se rarissimi sono quelli che hanno il coraggio di riconoscerlo, e soprattutto di dirlo. Uno degli esempi piu' significativi di questa eccezionale consapevolezza e' un articolo firmato da quello straordinario personaggio che e' stato Oscar Marchisio, e apparso sul "Manifesto" del 15 scorso, due giorni prima della sua improvvisa scomparsa. Proprio dall'automobile (simbolo e mito della societa' moderna, che al nostro vivere a lungo ha consentito facilita' e velocita' di movimento, euforia di liberta', perfino illusione di onnipotenza) Oscar Marchisio muove per descrivere la fine inesorabile di un'epoca e di un modello economico. Cominciando (prima ancora di considerare i problemi piu' noti e discussi del traffico automobilistico, progressivo esaurimento dei carburanti fossili, inquinamento atmosferico sempre piu' pericoloso, ecc.) proprio dalla velocita', di fatto ormai messa a rischio, anzi decisamente negata dalla stessa inarrestabile dilatazione del parco macchine, italiano e mondiale, "che esaurisce e satura citta' e rete stradale": cosi' che "il sistema dell'auto a proprieta' individuale si sta bloccando e nega le premesse per cui e' nato", addirittura capovolgendosi nel suo opposto, fino a trasformarsi in "autoimmobile", responsabile di un ormai intollerabile "inquinamento spaziale". In Italia, con un parco-macchine di 35.297.600 veicoli, siamo tornati a "velocita' commerciali (15 km a Milano, 5 km a Napoli) inferiori al traino animale ottocentesco". Che accadra' quando, e se, il rapporto tra popolazione e autoveicoli si estendera' a tutto il mondo, insistendo in quel processo secondo cui "il capitale sfrutta fino al limite del disastro" la diffusione dell'auto? Marchisio risponde assumendo la Cina (paese che per anni ha assiduamente frequentato, acquisendone una conoscenza d'eccezione) quale esempio piu' significativo del fenomeno e ponendola a confronto con l'Italia: in dieci anni (tra il 1997 e il 2007), mentre da noi la produzione di auto diminuiva del 30%, in Cina aumentava del 562%. Se questo andamento seguitasse fino a raggiungere il livello del nostro rapporto auto-abitanti, si toccherebbe "l'assurdo di piu' di 700-800 milioni di auto solo per il mercato cinese, nettamente superiore ai 664 milioni di veicoli circolanti attualmente nel mondo". Una proiezione ipotetica, ma assolutamente coerente con i modelli attualmente in essere in Cina e nel mondo: che da un lato non puo' non costringere la Cina a confrontarsi seriamente con i propri problemi di inquinamento gia' oggi assai oltre il sopportabile, dall'altro non dovrebbe mancare di rimettere in causa l'intero modello di mobilita' oggi invalso, e il suo rapporto con le risorse energetiche ancora disponibili. La Cina potrebbe insomma essere l'esempio-limite dell'insostenibilita' quantitativa e qualitativa del modello economico imperante, il quale ormai sempre meno - e non solo nella produzione di autoveicoli - riesce a rispondere alla crescita esponenziale di valore che e' regola fondante del capitalismo. Marchisio parla di una realta'-limite, lo fa con la verve e il coraggio che gli erano propri, e ci mette anche i numeri (che sono sempre l'argomento piu' convincente). Ma in fondo si muove nell'ambito di una critica che ha gia' una sua storia e una sua elaborata razionalita'. I limiti del pianeta, fin dall'Ottocento per piu' aspetti considerati, anche da parte dei grandi del marxismo, da piu' di mezzo secolo sono oggetto di impegnate e sistematiche analisi scientifiche, e sempre piu' anche di divulgazione non di rado di qualita' (oltre che, spesso, di tutt'altro che innocente banalizzazione). L'impossibilita' fisica della esportazione in tutto il mondo dei modi di vita dell'occidente e' un fatto non solo scientificamente incontestabile, ma (cosi' almeno parrebbe) di elementare ovvieta', e d'altronde largamente noto. Un fatto che dunque non puo' non essere parte del bagaglio conoscitivo di tutti i politici, gli economisti, i banchieri, i grandi manager, i capi delle compagnie multinazionali: i quali pero' sembrano rimuovere questa elementare nozione dal proprio orizzonte mentale, per affidare concordemente ogni giorno alla comunicazione il loro insistito, convinto, talora accorato auspicio di ripresa, di fuoruscita dalla crisi, di crescita. * Le catastrofi adesso In questo quadro l'esultanza per la Fiat cinese non puo' certo stupire. Come non stupisce che si taccia o si dia il minimo rilievo possibile agli eventi catastrofici a ripetizione causati dallo squilibrio ambientale. Cito i piu' gravi fatti del genere verificatisi negli ultimi dieci-quindici giorni, riportati dall'informazione nel modo piu' casuale e distratto. La rottura di un grande oleodotto nel sud della Francia ha determinato il rovesciamento di enormi quantitivi di petrolio, con pesante inquinamento del Parco del Rodano, uno dei piu' celebrati del genere. Il Monsone, abituale regolatore climatico dell'India, e' arrivato quest'anno con forte ritardo e in forma insolitamente leggera, causando gravissimi danni all'agricoltura. Insolita pesante siccita' e addirittura vaste zone di desertificazione, causate da temperature insolitamente elevate, vengono denunciate anche dal governo australiano. Lo scioglimento dei ghiacci in Antartide procede sempre piu' celermente e via via aggredisce ampie zone finora estranee al fenomeno. Il ciclone Morakot ha investito l'isola di Taiwan, causando l'evacuazione di 14.000 persone, mentre altre 2.000 restavano isolate da una grossa frana; il ciclone ha proseguito poi nel sud della Cina, obbligando allo sfollamento circa 300.000 abitanti. Nel nord-ovest della Cina forti emissioni di piombo e cadmio da una fabbrica di tubature hanno causato l'avvelenamento di 600 bambini: ne sono seguite rivolte, sedate dall'esercito. In Siberia 11 morti e 65 dispersi, oltre a un imprecisato numero di feriti, sono conseguenza dello scoppio di una grande centrale idroelettrica. A Capri si denuncia il grave inquinamento della celebre Grotta Azzurra: pare si tratti degli scarichi di un vicino albergo, ultimo episodio della gestione dei rifiuti ormai di norma in Italia affidata alla camorra. Lo scontro con morti e feriti verificatosi tra due elicotteri sul fiume Hudson e' forse da addebitarsi a distrazione dei controllori, ma certo - come coralmente asserito - si deve innanzitutto al sempre piu' fitto traffico aereo, ormai abituale nei cieli di Manhattan. * La politica e' lontana Tutto cio' (e molto altro di cui sovente non si da' notizia alcuna) non pare interessare i responsabili mondiali delle scelte economiche immediate come delle politiche di piu' vasta portata. Il rapporto diretto e decisivo che inevitabilmente si determina nel processo economico, che vede da un lato i modi e le quantita' di produzione e consumo praticati da sei miliardi di persone, dall'altro la salute dell'ambiente naturale da cui, senza alternativa possibile, produzione e consumo traggono alimento, e in cui rovesciano i rifiuti (liquidi, solidi, gassosi) che ne derivano; la patologia che fatalmente in questo rapporto si crea, tra il primo termine, in aumento continuo, e il secondo, un pianeta di dimensioni date e non dilatabili. Tutto questo - ripeto - che ampiamente la scienza ha analizzato e descritto, e in modi che chiunque lo voglia puo' intendere, appare del tutto estraneo al dire e operare dei politici di ogni livello. La ripresa, l'uscita dalla crisi, la risalita dei mercati, i decimali del Pil in aumento dello zero virgola zero qualchecosa, sono al centro dei loro pensieri; esultano per la scoperta di giacimenti petroliferi sotto i poli in liquefazione (viva dunque l'effetto serra!), dedicano grida di giubilo alla Fiat cinese. Nei grandi meeting internazionali fissano riduzioni di gas climalteranti che, al di la' della loro assolutamente ipotetica messa in opera, non basterebbero certo a compensare l'aumento dei gas medesimi dovuti all'auspicata crescita. Nel migliore dei casi si strumentalizza la ricerca ambientalista per energie rinnovabili e sistemi produttivi meno inquinanti, sfacciatamente rilanciandola come "green growth", assimilandola cioe' alla stessa logica che mette a rischio il futuro. In questa situazione non basta impegnarsi per cambiare il modello di trasporto. Occorre aggredire radicalmente il modello economico oggi attivo. Oscar Marchisio lo sapeva bene, e piu' volte ne avevamo discusso. Per discuterne ancora lo avevo chiamato dopo aver letto il suo ultimo articolo. Non ho avuto risposta. Il giorno dopo, aprendo i giornali, ho capito perche'. 5. TERRA. GIANNI MATTIOLI, MASSIMO SCALIA: ALLARME SCORIE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 12 settembre 2009 col titolo "Allarme scorie"] Lo scoop del "Manifesto" riporta a galla, e' il caso di dirlo, l'annosa vicenda delle navi dei veleni, delle "carrette" a perdere che "armatori" tanto criminali quanto astuti facevano affondare, a partire dagli anni '80, attorno alle coste italiane, soprattutto a sud, per smaltire rifiuti tossici o addirittura radioattivi a costo zero invece che ai costi, elevati, previsti. Di piu', la perdita delle carrette affondate veniva risarcita dalle case assicuratrici. Nessuna meraviglia quindi se furono i Lloyds di Londra tra i primi a denunciare 39 affondamenti presso le coste italiane. Nonostante l'impegno della Commissione parlamentare d'inchiesta sui rifiuti ("Ecomafie") che appoggio' con determinazione l'azione delle procure piu' sensibili e attente alla questione, non si cavo' un ragno da un buco, incluse le ricerche fatte espletare dall'Anpa per la "Rigel", affondata nel 1987 in prossimita' di capo Spartivento nel sud della Calabria (non si trovo' nulla: forse non fu felice la scelta della societa' operativa cui venne affidata la ricerca). Si capi' subito che il traffico di rifiuti pericolosi aveva alte complicita', si ammantava di progetti "internazionali" quali l'Oceanic Disposal Management di Giorgio Comerio, che intendeva inabissare nei fondali piu' scoscesi - tipo quelli della Calabria, ma non solo - i "penetratori", cioe' dei contenitori ogivali carichi di scorie tossiche e radioattive. Il traffico attraversava tutto il Mediterraneo, aveva superato lo stretto di Suez per raggiungere le coste della Somalia e la "Ecomafie" fu la prima sede istituzionale a ufficializzare l'ipotesi della waste connection - armi ai signori della guerra somali in cambio di territorio per lo smaltimento dei rifiuti tossici - alla base dell'assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che attendono ancora giustizia. Oggi la solerzia di una procura e le precise indicazioni di un pentito cominciano a togliere veli a una verita' che era rimasta indimostrata. Ma in quale contesto avviene questo "svelamento"? Le ricerche del robot a largo di Cetraro avvengono non troppo lontano dalla "collina del Cesio 137", ritornata alla ribalta pochi giorni fa. E viene fuori l'immagine di un Paese in cui la labilita' dei controlli e' troppo spesso un argine immaginario all'incosciente avidita' di ditte e operatori, che si sono storicamente avvalsi della criminalita' organizzata, fossero i casalesi o la 'ndrangheta, per smaltire rifiuti di ogni genere. Si scorge sempre piu' corposa la minaccia di contaminazioni radioattive in territori gia' lesi da una loro fragilita' di fondo, dal disboscamento selvaggio, da un abusivismo demenziale. Un Paese vulnerato e vulnerabile dove "garantire la sicurezza" e' un obiettivo che non riguarda solo la violenza "metropolitana" e non, ma addirittura la capacita' e la volonta' di assicurare almeno quella fisica. Un Paese che, a proposito di radioattivita', non ha ancora un deposito per i rifiuti di "seconda categoria", quelli piu' gestibili, per colpa di un governo che proprio col piglio militaresco usato con il decreto Scanzano (novembre 2003) rivelo' una vena autoritaria e al tempo stesso fallimentare rispetto alla soluzione del problema. Un governo che si fa vanto del nucleare e marcia imperturbabile in una direzione reazionaria, nel senso piu' proprio della parola, rispetto alla politica dei tre 20% della Ue, divenuta riferimento per Obama e la stessa Cina. Fa rabbrividire che si possa affrontare il nucleare e il suo complesso ciclo nello stesso modo con cui si acquisisce il titolo di miglior premier degli ultimi 150 anni. Affronti almeno Berlusconi, al suo quarto governo, la gestione delle scorie del nucleare, assai modesto, che si e' fatto da noi. Mentre Scajola va avanti intrepido, fa annusare la mappa dei siti che gli hanno passato Enel e Edf e propone: perche' no una centrale atomica a Termini Imerese? Si potrebbe pensare a una riconversione industriale e occupazionale dell'area. Magari trova anche qualche sindacalista disposto a credergli. 6. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 7. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 8. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 9. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 227 del 16 settembre 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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