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Legalita' e' umanita'. 39
- Subject: Legalita' e' umanita'. 39
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 15 Sep 2009 15:09:08 +0200
- Importance: Normal
===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 39 del 15 settembre 2009 In questo numero: 1. Livio Pepino: Non-persone 2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 4. Cosa fare 5. Martin Luther King: Noi vi ameremo ancora 1. UNA SOLA UMANITA'. LIVIO PEPINO: NON-PERSONE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 13 settembre 2009 col titolo "Non-persone per legge" e il sommario "Con la detenzione amministrativa e il reato di clandestinita', la liberta' degli immigrati vale meno di quella dei nativi". Livio Pepino, prestigioso magistrato, e' componente del Consiglio superiore della magistratura] La disciplina dell'immigrazione e' costruita, sin dalla legge Turco-Napolitano del 1998, su una visione astratta dei fenomeni migratori. Ma nel corso degli anni - e soprattutto nell'eta' della destra - essa ha assunto una curvatura esplicitamente proibizionista, disinteressata a governare l'immigrazione e tesa esclusivamente a esorcizzarla. Immaginare l'immigrazione come incontro a livello planetario tra domanda e offerta di lavoro e considerare, conseguentemente, legittimi solo gli ingressi dei raccoglitori senegalesi o delle badanti filippine indicati nominativamente (sic!) dall'imprenditore agricolo casertano o dalle famiglie degli anziani del Veneto o della Toscana e' opzione a dir poco irrealistica; ma se a cio' si aggiunge il divieto di transitare, a condizioni prefissate, dalla condizione di irregolare a quella di regolare, allora si realizza una vera e propria "politica di stop". Un decennio di proibizionismo peraltro - come era evidente - non ha impedito ne' limitato l'immigrazione ma, semplicemente, ha creato un numero ingente di irregolari. Superfluo dire che tale esito, lungi dall'essere l'effetto collaterale e non voluto di una politica proibizionista, risponde all'intento di "importare braccia" (da rinviare, una volta utilizzate, al Paese di provenienza) e non persone. Per fronteggiare (o fingere di fronteggiare) la situazione il meccanismo prescelto e' stato quello delle espulsioni rafforzato dal trattenimento di una quota di irregolari nei Centri di accoglienza e permanenza temporanea. Ma anche questo non e' bastato (non poteva bastare) tanto che sia i governi di centrosinistra che quelli di destra hanno periodicamente, quando la situazione diventava esplosiva, fatto ricorso a sanatorie (che hanno regolarizzato complessivamente, tra il 1986 e il 2006, quasi due milioni di migranti). Cosi' e' intervenuta una escalation sempre piu' accentuata del controllo repressivo. Si e' cominciato con il prolungamento del periodo di trattenimento nei centri di permanenza temporanea per approdare, poi, al prelievo obbligatorio e generalizzato delle impronte digitali degli stranieri e alla introduzione di una particolare aggravante per il migrante irregolare che commetta un reato; infine - ultima tappa - si e' arrivati allo strappo contenuto nella legge n. 94/2009, con la estensione sino a sei mesi della possibilita' di trattenimento coatto dei migranti irregolari in centri ad hoc (modificati nel nome ma non nella sostanza e strutturati come istituti penitenziari) e con la configurazione come reato dell'ingresso o della permanenza nel territorio dello Stato senza titolo di soggiorno. L'estensione sino a sei mesi della detenzione amministrativa ha una valenza qualitativa oltre che quantitativa. Se, infatti, un trattenimento di poche ore o di pochi giorni poteva, almeno in astratto, essere considerato solo uno strumento per rendere possibile l'espulsione, la sua protrazione per mesi - congiunta con la ripetibilita' - ne esclude ogni rapporto funzionale con l'allontanamento e lo configura come veicolo di isolamento e come sanzione tout court. Siamo, appunto, alla detenzione amministrativa, affine, nei contenuti, a quella penale ma estranea al circuito giudiziario e processuale disegnato dagli articoli 13, 24, 25 e 27 della Costituzione. Da oggi nel nostro sistema la liberta' dei migranti vale meno di quella dei nativi; e la memoria storica ci riporta ai "coatti", cioe' ai "soggetti pericolosi" (per ragioni sociali o politiche) sottoposti, nella seconda meta' dell'Ottocento, al domicilio coatto in vere e proprie colonie penali (istituite - paradosso o ironia della storia - in isole come Lampedusa e addirittura in Africa, nelle caserme di Assab...). Il diritto penale, a sua volta e parallelamente, assume una nuova curvatura: non contro il migrante che delinque ma contro il migrante in quanto tale (anche qui in singolare analogia con la repressione penale delle "classi pericolose"). Con l'introduzione del reato di "immigrazione irregolare", infatti, si prosegue nella impostazione di punire non un fatto ma una condizione personale: e', secondo una acuta definizione, "il migrante che diventa reato". Inutile minimizzare con il rilievo che il reato prevede come sanzione la sola ammenda, quasi si trattasse di un semplice proclama. La nuova fattispecie e', infatti, il tassello centrale del mosaico sin qui descritto. La riduzione degli stranieri irregolari a "non persone" e' completata dalla condizione deteriore riservata ai migranti regolari. Un esempio per tutti e' la degradazione, per i lavoratori stranieri, del soggiorno in contratto, appendice del parallelo contratto di lavoro (art. 5 bis del testo unico), con rinuncia da parte dello Stato ai suoi poteri sul punto e attribuzione degli stessi al datore di lavoro (nuovo signore feudale, padrone non solo della prestazione lavorativa del dipendente, ma anche del suo status, e dunque della sua liberta' e del suo stesso corpo). Il "contratto di soggiorno", condizionato dalla esistenza di un corrispondente "contratto di lavoro", ha, infatti, come effetto automatico la attribuzione al datore di lavoro di una sorta di potere assoluto sul lavoratore, essendo evidente, nelle attuali condizioni economiche, che il licenziamento e' l'anticamera dell'espulsione. L'attribuzione di tale potere consegna al datore di lavoro un ruolo pubblicistico, nel senso che il conseguimento o il mantenimento di uno status di rilevanza pubblica (quale la regolarita' del soggiorno) finisce, di fatto, per essere rimesso al suo arbitrio. Si passa cosi' dalla "importazione di braccia" al ripristino, nella organizzazione sociale, di modelli tipicamente feudali. E il cerchio si chiude con la considerazione del migrante, in ogni caso, come ospite in prova perpetua (anche nella ipotesi di rilascio della carta di soggiorno, che resta revocabile in un numero significativo di fattispecie); con l'esclusione del migrante - a differenza di quanto accade in altri paesi europei (tra cui Svezia, Danimarca, Olanda e alcuni cantoni svizzeri) - dai diritti politici, a cominciare dai diritti di elettorato attivo e passivo nelle elezioni amministrative; con l'estrema difficolta' per lo straniero di ottenere la cittadinanza italiana, tuttora improntata - al pari della sola Germania - al cosiddetto ius sanguinis. Il sistema complessivo realizza una condizione permanente di inferiorita' del migrante (piu' esattamente del "migrante povero", che' ben diversa e' la situazione dell'extracomunitario calciatore, artista o dirigente industriale...) considerato, se irregolare, "un delinquente" a ogni effetto, assoggettabile ad libitum a detenzione amministrativa, privato della possibilita' di regolarizzare la propria posizione, espropriato di alcuni diritti fondamentali (che, come tali, competono a tutti e non ai soli cittadini); e condannato, anche se regolare, a uno status di precarieta' e marginalizzazione nonche' a controlli e vessazioni ignote ai cittadini. Si ripropongono cosi' modelli sociali e istituzionali premoderni, come quello che caratterizzo' l'Atene del V secolo avanti Cristo, pur definita culla della democrazia, nella quale i 15.000 meteci residenti, su 40.000 cittadini, ebbero un ruolo significativo sul piano economico, e tuttavia non si videro mai riconoscere lo status di cittadini, in una logica di chiusura simboleggiata dal sistema di trasmissione della cittadinanza esclusivamente per filiazione. 2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 5. MAESTRI. MARTIN LUTHER KING: NOI VI AMEREMO ANCORA [Riproponendo questo testo, nuovamente ringraziamo Fulvio Cesare Manara per averci messo a disposizione l'antologia di scritti e discorsi di Martin Luther King da lui curata, Memoria di un volto: Martin Luther King, Dipartimento per l'educazione alla nonviolenza delle Acli di Bergamo, Bergamo 2002. Il testo seguente e' tratto da La forza di amare, Torino, Sei, 1968, 1973 e successive ristampe, pp. 86-88 (la traduzione e' dell'indimenticabile padre Ernesto Balducci)] Amici miei, abbiamo seguito la cosiddetta via pratica gia' per troppo tempo, ormai, ed essa ci ha condotti inesorabilmente ad una piu' profonda confusione ed al caos. Il tempo risuona del fragore della rovina di comunita' che si abbandonarono all'odio e alla violenza. Per la salvezza della nostra nazione e per la salvezza dell'umanita', noi dobbiamo seguire un'altra via. Questo non significa che noi abbandoniamo i nostri giusti sforzi: con ogni grammo della nostra energia dobbiamo continuare a liberare questa nazione dall'incubo della segregazione; ma, nel far questo, non dobbiamo rinunziare al nostro privilegio ed al nostro dovere di amare. Pur aborrendo la segregazione, dovremo amare i segregazionisti: questo e' l'unica via per creare la comunita' tanto desiderata. Ai nostri piu' accaniti oppositori noi diciamo: "Noi faremo fronte alla vostra capacita' di infliggere sofferenze con la nostra capacita' di sopportare le sofferenze; andremo incontro alla vostra forza fisica con la nostra forza d'animo. Fateci quello che volete, e noi continueremo ad amarvi. Noi non possiamo, in buona coscienza, obbedire alle vostre leggi ingiuste, perche' la non-cooperazione col male e' un obbligo morale non meno della cooperazione col bene. Metteteci in prigione, e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli, e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case, nell'ora di mezzanotte, batteteci e lasciateci mezzi morti, e noi vi ameremo ancora. Ma siate sicuri che vi vinceremo con la nostra capacita' di soffrire. Un giorno, noi conquisteremo la liberta', ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello al vostro cuore ed alla vostra coscienza che alla lunga conquisteremo voi, e la nostra vittoria sara' una duplice vittoria". L'amore e' il potere piu' duraturo che vi sia al mondo. Questa forza creativa, cosi' splendidamente esemplificata nella vita del nostro Signore Gesu' Cristo, e il piu' potente strumento disponibile nell'umana ricerca della pace e della sicurezza. Napoleone Bonaparte, il grande genio militare, si dice che abbia detto, guardando indietro ai suoi anni di conquista: "Alessandro, Cesare, Carlo Magno ed io abbiamo costruito grandi imperi, ma appoggiati su che cosa? Appoggiati sulla forza. Ma tanti secoli fa Gesu' diede inizio ad un impero che fu costruito sull'amore, e anche al giorno d'oggi vi sono milioni di uomini pronti a morire per lui". Chi puo' dubitare della veracita' di queste parole? I grandi capi militari del passato sono scomparsi, i loro imperi sono crollati e ridotti in cenere: ma l'impero di Gesu', costruito solidamente e maestosamente sul fondamento dell'amore, cresce ancora. Comincio' con un piccolo gruppo di uomini devoti che, per ispirazione del loro Signore, furono capaci di scuotere le fondamenta dell'impero romano e di portare il Vangelo in tutto il mondo. Oggi l'immenso regno terreno del Cristo conta piu' di novecento milioni di uomini e si estende ad ogni paese e ad ogni nazione. Oggi noi udiamo di nuovo la promessa della vittoria. "Gesu' regnera' dovunque il sole / Si volge nei suoi viaggi regolari; / Il suo regno si stende da sponda a sponda / Finche' la luna crescera' per non scemare piu'". E un altro coro gioiosamente risponde: "In Cristo non vi e' ne' Est ne' Ovest / In Lui non vi e' ne' Sud ne' Nord, / Ma una grande comunione d'amore / Attraverso l'intero orbe terrestre". Gesu' ha eternamente ragione. La storia e' piena delle ossa imbiancate dei popoli che rifiutarono di ascoltarlo. Possiamo noi nel ventesimo secolo ascoltare e seguire le sue parole, prima che sia troppo tardi. Possiamo noi solennemente renderci conto che non saremo mai veri figli del nostro Padre celeste finche' non ameremo i nostri nemici e non pregheremo per coloro che ci perseguitano. ===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 39 del 15 settembre 2009 Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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