Minime. 937



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 937 dell'8 settembre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Il Presidente della Camera dei Deputati ha trasmesso alla Commissione
parlamentare competente l'esposto contro il favoreggiamento dello squadrismo
2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
4. Cosa fare
5. Wislawa Szymborska: Tutto
6. Piero Viotto: Presenza paolina in Jacques Maritain
7. Roberto Finelli presenta "L'ultimo Marx" di Enrique Dussel
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'

1. UNA SOLA UMANITA'. IL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI HA TRASMESSO
ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE COMPETENTE L'ESPOSTO CONTRO IL FAVOREGGIAMENTO
DELLO SQUADRISMO

Con una nota della sua segreteria il Presidente della Camera dei Deputati,
on. Gianfranco Fini, ha comunicato a varie associazioni e persone che hanno
aderito alla campagna nonviolenta dei due esposti contro le misure razziste
e squadriste contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza", di aver
disposto la trasmissione dell'esposto recante la notitia criminis
concernente il favoreggiamento dello squadrismo alla competente Commissione
parlamentare "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne
visione ed assumere le iniziative che ritengano opportune".
Dopo la Commissione Europea, anche il presidente della Camera dei Deputati
da' un significativo riscontro all'iniziativa antirazzista nonviolenta degli
esposti recanti la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato
configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94, e la
notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo.
Si ricordera' che per settimane - dopo la promulgazione della legge 94 e
fino alla sospensione dei lavori del Parlamento per la pausa estiva -
abbiamo insistito affinche' i Presidenti delle Camere, anche sulla base
della lettera del Presidente della Repubblica del 15 luglio 2009,
accogliessero l'invito affinche' il Parlamento riesaminasse le misure
contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza" e procedesse ad abolire
quelle palesemente incostituzionali ed antigiuridiche. La lettera del
Presidente della Camera dei Deputati ci sembra essere un importante segnale
in questa direzione.
Ricordiamo anche che il Tribunale di Pesaro ha gia' rinviato alla Corte
Costituzionale la misura concernente i reati di ingresso e soggiorno
illegali, misura la cui inaccettabilita' era stata gia' denunciata da un
appello di illustri giuristi (tra cui due presidenti emeriti della stessa
Corte Costituzionale). Confidiamo che la Corte Costituzionale abroghi al
piu' presto quella misura palesemente incostituzionale.
Sollecitiamo ancora una volta l'impegno di ogni persona di volonta' buona,
di ogni associazione democratica, di ogni istituzione fedele alla
Costituzione della Repubblica Italiana ad opporsi al razzismo e a difendere
la legalita', la democrazia, l'ordinamento giuridico, la civilta',
l'umanita'.

2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

5. MAESTRE. WISLAWA SZYMBORSKA: TUTTO
[Da Wislawa Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009),
Adelphi, Milano 2009, p. 623]

Tutto -
una parola sfrontata e gonfia di boria.
Andrebbe scritta fra virgolette.
Finge di non tralasciare nulla,
di concentrare, includere, contenere e avere.
E invece e' soltanto
un brandello di bufera.

6. RIFLESSIONE. PIERO VIOTTO: PRESENZA PAOLINA IN JACQUES MARITAIN
[Dal mensile "Jesus", n. 4, aprile 2009, col titolo "L'apostolo
dell'umanesimo", l'occhiello "Anno paolino. San Paolo e Maritain" e il
sommario "In tutte le maggiori opere del filosofo francese si intravvede, in
filigrana, l'ispirazione del pensiero paolino. Umanesimo integrale,
d'altronde, non e' che la traduzione moderna dell'antropologia esistenziale
di san Paolo"]

Jacques Maritain nel 1944, al Congresso di filosofia a Port-au-Prince
(Haiti), indicando la missione del filosofo, ebbe a dire: "Piu' questa causa
e' grande, piu' ci sentiamo piccoli e inadeguati ad essa. E' la causa
dell'intelligenza e della filosofia nella ricerca della verita' e di
quell'assoluto nel quale noi siamo, noi viviamo, noi ci moviamo, come diceva
Bergson, recuperando un pensiero di san Paolo. E' la causa di questo
umanesimo integrale che ci attende come il segno e il simbolo di una nuova
civilta', nella quale l'ispirazione democratica e l'ispirazione evangelica
saranno riconciliate". Con queste parole Maritain non solo riassume la sua
filosofia ma indica anche gli inizi della sua avventura culturale, che prima
ancora di incontrare san Tommaso e' stata influenzata da Bergson e da san
Paolo. Fatte le debite distinzioni concernenti i piani di ricerca, perche'
le tre saggezze, filosofica, teologica, mistica, si muovano a livelli
diversi e complementari, Maritain cita nelle sue opere le Lettere lavorando
su quei testi sacri, ma distingue con chiarezza l'approccio della ragione e
l'approccio della fede e distingue tra il vocabolario del sapere pratico e
il vocabolario del sapere teoretico, perche' bisogna tenere presente la
natura specifica delle Lettere di San Paolo, e degli Atti degli apostoli che
riportano i discorsi e le vicende dell'Apostolo delle Genti. Gli Atti degli
apostoli sono una narrazione storica e le Lettere di San Paolo sono lettere
pastorali, anche se, implicitamente, veicolano definizioni dogmatiche. Cio'
detto, Maritain in Della grazia e della umanita' di Gesu' (1967) scrive:
"Per quanto cari e per quanto venerabili siano per noi i Padri della Chiesa
e i Dottori, i piu' grandi tra di loro, un milione di sant'Agostino, un
milione di san Tommaso, non faranno mai un san Luca o un san Paolo".
Maritain interpreta e commenta i numerosi testi paolini, trovando le
connessioni tra i diversi gradi del sapere, e prende proprio da un versetto
di Paolo l'ispirazione per il suo programma di vita intellettuale. Paolo,
presentando la sua missione, aveva scritto "Guai a me se non evangelizzo" (I
Corinzi 9, 16); Maritain dichiara "Guai a me se non tomistizzo"; ma in
filigrana, sotto le argomentazioni filosofiche, si puo' cogliere lo
zampillare del pensiero di san Paolo. Journet, che in una lunga
corrispondenza (quasi duemila lettere dal 1920 al 1973) segue il filosofo
nelle sue riflessioni, discutendo con lui temi teologici, gli scrive:
"Ovunque voi andiate, e' un po' della Chiesa che va con voi, e' un po' di
san Paolo, che voi tanto amate e che vi accompagna nella testimonianza che
voi date alla verita'" (29 giugno 1949).
Maritain dedica un libro all'Apostolo delle Genti: Il pensiero di san Paolo
(1941), col sottotitolo "Testi scelti e presentati dall'autore", ma che e'
una vera ristrutturazione per temi delle Lettere che presenta il pensiero
paolino in un modo sistematico. E' interessante il giudizio sulla formazione
di Paolo: "Il padre di Saulo era fariseo, ed e' facile pensare che
l'educazione giovanile del futuro apostolo non sia stata ispirata che in
piccola parte alla mentalita' ellenistica. Il suo greco restera' sempre una
lingua viva, immaginifica, popolaresca, mirabilmente espressiva e pratica,
ma ben diversa dal linguaggio delle scuole. Ciononostante, egli acquisi',
indubbiamente piu' attraverso la letteratura ellenistica o greco-giudaica
che dai maestri greci di Tarso, la cultura ellenistica conveniente a un uomo
di educazione umanistica, e di cui troveremo tracce nelle sue lettere".
Seguendo la cronologia degli avvenimenti, Maritain sottolinea come due
pensieri abbiano orientato la sua riflessione teologica: la frase di
Stefano, che sta per essere lapidato ("Voi che avete accolto la legge e non
l'avete osservata"); e quella di Gesu', che gli appare sulla via di Damasco
("Io sono colui che tu perseguiti"). Il filosofo scorge in questi approcci
le due tematiche fondamentali di Paolo: la legge e' necessaria, va
rispettata, ma non e' sufficiente alla salvezza, e i cristiani costituiscono
il corpo mistico di Cristo, di cui egli e' il Capo.
Maritain riscontra un parallelismo tra la passione di Paolo e la Passione di
Gesu'. Entrambi sono accusati di irreligiosita' e di non rispettare le leggi
mosaiche e consegnati ai Gentili, al tribunale civile. Entrambi vengono
condannati alla flagellazione, ma Paolo riesce ad evitarla perche' dichiara
di essere cittadino romano. Entrambi sono giudicati dal tribunale religioso,
ma Paolo viene liberato dai soldati romani, che lo portano via dal Sinedrio.
Entrambi si trovarono di fronte al potere politico locale: Gesu' fu
trascinato davanti a Erode, Paolo durante la prigionia a Cesarea fu condotto
davanti al re Erode Agrippa II. Ma in queste sequenze di avvenimenti si
riscontra una diversita' di comportamento, perche' mentre Gesu' rimane
silenzioso e risponde brevemente agli interrogatori, immerso gia' nelle
tenebre della morte imminente, Paolo, che dopo la morte di Gesu' vive nel
tempo della Chiesa, continua la sua predicazione anche in tribunale.
Maritain individua le caratteristiche della vocazione di san Paolo chiamato
a evangelizzare i Gentili, gli infedeli per gli ebrei, quelli che non
avrebbero parte all'elezione divina. "Paolo ha ricevuto una consapevolezza
straordinaria, chiara e profonda della sua missione, cosciente cosi' della
sua debolezza di creatura umana come della potenza della grazia; l'apostolo
non e' legato a nulla e a nessuno, fuorche' a Dio". Maritain considera la
natura specifica della saggezza paolina, che si muove tra la teologia e la
mistica, piu' scienza pratica al servizio della pastorale, che una scienza
teoretica, che mira a definizioni concettuali.
L'opera piu' nota di Maritain, Umanesimo integrale (1936), non fa che
tradurre in termini moderni l'antropologia esistenziale di san Paolo.
Infatti, umanesimo integrale non e' altro che il cristianesimo integrale,
che distingue senza separare il piano dello spirituale dal piano del
temporale, la grazia dalla liberta', la soprannatura dalla natura, la
politica dalla religione. La conclusione dell'opera, che distingue tra agire
da cristiano sul piano della cultura e della politica e agire in quanto
cristiano sul piano della religione, e' in sintonia col pensiero paolino,
tanto che Maritain scrive: "Qualunque cosa facciate, dice san Paolo, fatela
in nome di Cristo. Se la grazia ci rigenera, se fa di ciascuno di noi un
uomo nuovo, non avviene perche' noi mercanteggiamo con l'uomo vecchio... In
realta' la giustizia evangelica e la vita di Cristo in noi vogliono tutto in
noi, vogliono impadronirsi di tutto cio' che noi facciamo, nel sacro come
nel profano".
I testi di san Paolo riguardanti l'uomo carnale, che si contrappone all'uomo
spirituale, non vanno letti in senso ontologico, come contrapposizione tra
il corpo e l'anima, ma in senso morale, come contrapposizione tra una vita
di peccato e una vita nella grazia. Maritain riporta questo testo: "L'uomo
naturale non puo' comprendere le cose dello Spirito di Dio, esse sono follia
per lui e non e' capace di intenderle, perche' se ne puo' giudicare solo per
mezzo dello spirito; l'uomo spirituale invece giudica ogni cosa, senza poter
essere giudicato da nessuno" (1 Corinzi II, 14-15). Ha cosi' assimilato
questo testo paolino che, giudicando l'uomo borghese, che separa la morale
dalla politica, la coscienza etica dagli affari economici, scrive: "Lo
sforzo di Marx, come piu' tardi quello di Freud, sara' stato quello di
denunciare la menzogna di questa falsa coscienza, che ricopre e dissimula
profonde correnti incoscienti, non solo gli interessi economici, gli
interessi di classe, ma tutto quel mondo della concupiscenza e dell'amore
egoistico di se', dell'irrazionale e del demoniaco, che si e' voluto negare
e che nessuno caratterizzera' mai meglio di come abbia fatto san Paolo".
Bisogna vivere in questo mondo con spirito di poverta' e di sobrieta'
perche' "coloro che vogliono diventare ricchi incappano nella tentazione, e
in molte bramosie insensate e funeste... L'attaccamento al denaro e' la
radice di tutti i mali" (1 Timoteo VI, 9-10). Maritain commenta: "Quanto san
Paolo dice intorno al denaro concerne indubbiamente, in via principale, i
mali spirituali che esso genera, ma si riferisce anche ai disordini e ai
mali di cui soffre la citta' terrena".
Per quanto riguarda il lavoro, san Paolo, che praticava il mestiere di
tessitore di tende, raccomanda a tutti di lavorare per guadagnarsi da vivere
e giunge ad affermare "chi non vuole lavorare non mangi" (II Tessalonicesi
III, 10). Se rimanda lo schiavo Onesimo al suo padrone, nella lettera gli
raccomanda di riceverlo "non piu' come schiavo, ma molto di piu' che
schiavo, come un fratello carissimo" (Filemone I, 36).
Non c'e' in Paolo un disprezzo della natura, perche' se la grazia puo'
innalzare la natura, e' perche' la natura gia' in se stessa e' qualcosa di
buono. Maritain considera anche il matrimonio e la questione femminile. San
Paolo che proclama il matrimonio come simbolo dell'unione di Cristo e della
Chiesa (Efesini V, 22-33), nella Prima lettera ai Corinzi, in cui sottolinea
che lo stato verginale e' oggettivamente superiore allo stato sponsale,
sembra sconsigliare il matrimonio. Maritain osserva: "Cadrebbe in grave
errore chi credesse che tutto il pensiero dell'apostolo a riguardo
dell'intero problema si riduca alla visione del matrimonio come rimedio
contro la concupiscenza". Anche a riguardo della subordinazione della donna
all'uomo nel matrimonio non bisogna equivocare, perche' non si tratta di una
subordinazione a livello di valore e di dignita' ma a livello di
funzionalita' legata alla natura della sessualita', perche' i due sessi non
sono intercambiabili. La parita' nella reciprocita' e' da san Paolo
esplicitamente dichiarata quando scrive "la moglie non e' arbitra del
proprio corpo, ma lo e' il marito, allo stesso modo anche il marito non e'
arbitro del proprio corpo, ma la moglie" (1 Corinzi, VII, 4).
In due suoi libri - Il contadino della Garonna (1966) e La Chiesa del Cristo
(1970), un dittico, l'uno essendo la pars destruens e l'altro la pars
costruens della sua analisi ecclesiologica - Maritain riporta e commenta
trenta testi dalle Lettere per sostenere la tesi secondo cui la Chiesa e'
una persona. La Chiesa non e' un insieme anonimo, un collettivo di individui
che si costituiscono in un ente politico o economico, ma e' una persona, che
prolunga nella storia l'Incarnazione: "San Paolo ci insegna che la Chiesa e'
una persona, non una moltitudine dotata, in senso analogico, di una
personalita' morale, ma veramente una persona, e questo e' il suo
privilegio, essenzialmente soprannaturale e unico". Maritain analizza la
natura di questo organismo, precisando che ha un'anima, la grazia, e una
vita, la carita', che sono una partecipazione della vita divina, e un corpo,
il grande e complesso organismo visibile, che ha cominciato a prendere forma
fin dall'epoca degli apostoli. "Da Colui che e' la testa, il Cristo, il
corpo intero riceve proporzionata consistenza e coesione, per mezzo delle
varie articolazioni, che lo nutrono e lo muovono secondo la funzione di
ciascuna parte, operando cosi' la crescita e costruendo se stesso nella
carita'" (Efesini IV, 15-16).
Cosi' si costruisce l'uomo nuovo, e Maritain, continuando nel commento alla
Lettera agli Efesini, precisa che Paolo ci dice proprio questo: "Il Cristo
e' la pienezza di tutto, che si riversa nella Chiesa, e la Chiesa e' la
pienezza di Cristo". E alla fine della storia, la Chiesa "fara' ritorno alla
pienezza di Dio" in una unita' di natura, di grazia, di gloria. Per attuare
questo disegno, che l'uomo peccatore ha guastato, Paolo dice che il Cristo
si e' fatto peccato per salvarci ed e' morto crocefisso.
La Chiesa partecipa a questo mistero di redenzione, con una differenza
sostanziale, perche' essa e' santa, ma e' fatta di peccatori; e a questo
proposito Maritain distingue la persona della Chiesa dal suo personale,
chierici e laici compresi. "Il Corpo mistico e' composto di giusti e di
peccatori, ma il battezzato, che ha perso la grazia, non vive piu' la vita
reale dell'anima del Corpo mistico, e' un membro morto, e' un morto vivente.
Mentre chi non e' battezzato, per una fede implicita in Cristo - come i
giusti dell'antichita', di cui san Paolo tesse le lodi nella Lettera agli
Ebrei, o i Gentili che seguono la retta coscienza di cui si parla nella
Lettera ai Romani - appartengono invisibilmente a quel corpo visibile".
Il Papa e' un uomo, come gli altri membri della Chiesa: il suo carisma
d'infallibilita' non lo pone sopra la Chiesa, ma agisce come causa
strumentale della persona della Chiesa per ammaestrare i suoi fratelli.
Maritain si sofferma ad analizzare il ruolo di Pietro e di Paolo, "tutti e
due mandano avanti il gregge di Gesu', ciascuno nel suo modo. Pietro, con i
suoi fratelli nell'episcopato, costituendo il Magistero e l'organo che regge
la vita del Corpo mistico sulla terra; Paolo, con quelli che lo seguono
(senza essere investiti per questo di nessun'autorita' di magistero, fossero
pure dottori in teologia) nell'opera di sapienza, che va continuamente
ampliata, essendo il fermento della ricerca intellettuale del progresso del
Corpo mistico attraverso i tempi".
Maritain segue san Paolo nella distinzione tra i ministeri e i carismi, tra
le funzioni del ministero ordinario e i doni straordinari, molto diffusi
nella Chiesa primitiva, ma osserva: "Paolo insiste soprattutto su tali doni
perche' la debolezza umana rischiava di sviarli verso un disordinato
individualismo, e inoltre perche' essi richiedono che si distingua tra cio'
che viene veramente dallo Spirito di Dio e cio' che e' frutto di
un'esaltazione meramente umana".
Paolo evidenzia con la sua predicazione l'universalita' del messaggio
cristiano e Maritain rileva come ci si salvi nel Cristo venturo e nel Cristo
venuto, nel Cristo conosciuto e nel Cristo sconosciuto, perche' "la chiesa
del Cristo a venire, che sostanzialmente e' la Chiesa del Cristo venuto, ha
iniziato a esistere a partire da Adamo ed Eva, pentiti e rientrati in
grazia. Essa e' stata nei diversi stati culturali dell'umanita' l'insieme
invisibile di tutti coloro la cui anima viveva nella grazia e nella carita'
(penso all'altare 'al Dio sconosciuto' di cui san Paolo parla nel suo
Discorso agli ateniesi)". Cosi' tutti gli uomini di buona volonta', per una
fede implicita, si salvano e appartengono alla Chiesa visibile. La
consapevolezza dell'universalita' della salvezza non libera il cristiano dal
dovere di testimoniare la sua fede e di evangelizzare il mondo, come dice
Paolo a Timoteo, responsabile della comunita' di Efeso: "Annuncia la parola,
insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera,
esorta con ogni magnanimita' e dottrina" (2 Timoteo IV, 2). Ma Paolo sa in
speranza che tutti gli uomini di buona volonta' saranno salvati.
Nel 1966 si organizza a Parigi un Incontro delle culture all'Unesco sotto il
segno del Concilio Vaticano II a cui sono invitati a parlare un cattolico,
un ortodosso, un luterano, un musulmano, un ebreo. Maritain rappresenta la
posizione dei cattolici e parla su "Le condizioni spirituali del progresso e
della pace". Commentando la Gaudium et spes, cita san Paolo, per sostenere
il primato dello spirituale per il progresso della civilta' umana: "L'amore,
ecco la grande parola evangelica pronunciata, oggi, dalla Chiesa... Non vi
sara' niente di fatto, anche attraverso il lavoro piu' ardente di
rinnovamento sociale, anche attraverso gli sforzi piu' generosi di azione
apostolica, non vi sara' assolutamente niente di fatto, senza la carita',
senza questa agape, che ha piu' importanza delle tecniche della psicologia
di gruppo e di altre metodologie sociali, dal giorno in cui san Paolo
scrisse 'quando parlassi le lingue degli angeli e degli uomini, se non ho la
carita', non sono che un cembalo che risuona' (1 Corinzi XIII, 1)".

7. LIBRI. ROBERTO FINELLI PRESENTA "L'ULTIMO MARX" DI ENRIQUE DUSSEL
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 5 settembre 2009 col titolo "I
manoscritti riscoperti del Moro" e il sottotitolo "Materiali. Un saggio del
filosofo Enrique Dussel"]

Enrique Dussel, L'ultimo Marx, Manifestolibri, pp. 286, euro 28.
*
Ancora la mente geniale del vecchio Marx che continua a vivere e ad essere
coltivata, nella profondita' dei suoi motivi, dalla cura e dal pensiero di
altre menti! Ancora, e di nuovo, un libro su Marx! Ora, che Marx non sia un
pensatore lineare e monocorde, bensi' sia invece nutrito da ispirazioni e
linee teoriche molteplici fino ad essere discordi e contraddittorie, e'
quanto sta emergendo sempre piu' dalla ricerca recente. Tanto che un
marxismo all'altezza dei problemi dei nostri tempi non potrebbe, a ben
vedere, evitare di costituirsi come storia e fenomenologia dei diversi
marxismi: in quanto ciascuno espressione, a suo modo, di un segmento di quel
multiversum che e' costituito appunto dalla mente di Marx. Basti pensare, in
direzione opposta, cosa abbia potuto significare, quanto a chiusure e a
debolezze teoriche, anche per buona parte della cultura del '68,
un'interpretazione, come quella avanzata da Della Volpe e poi da Lucio
Colletti, di un Marx invece sostanzialmente pensatore univoco e monolitico,
coerente con se stesso dalla giovinezza alla maturita', sia per chi
valorizzasse la dialettica sia per chi, come Colletti, la rifiutasse
scientificamente.
*
Versioni a confronto
Questa volta, a dirigere, originalmente, l'orchestra mentale formata dal
compositum marxiano e' Enrique Dussel, uno dei piu' seri studiosi del
marxismo in America Latina ed esponente della teologia della liberazione. Il
volume in questione e' una raccolta di saggi in cui Dussel, mettendo a buon
frutto lo studio scrupoloso condotto presso l'International Instituut voor
Sociale Geschiedenis di Amsterdam dov'e' conservata la maggior parte del
Nachlass di Marx ed Engels, svolge dei commenti alla cosiddetta terza e
quarta redazione de Il capitale di Marx, oltre che sui rimanenti manoscritti
su cui il Moro continuo' a lavorare fino alla sua morte. E' peraltro poco
noto - anche per il disastroso stato di abbandono in cui si trovano gli
studi marxiani/marxisti in Italia dopo l'epoca del traghettamento della
maggior parte dei nostri intellettuali, originariamente, o soi-disants,
marxisti, verso Nietzsche-Heidegger e il pensiero negativo - che del
Capitale, quale esposizione nell'intento dell'autore della natura organica e
sistematica dell'epoca della modernita', Marx scrisse, in modi che vanno dal
sistematico al frammentario, quattro redazioni: il Manoscritto del '57-'58
(i Grundrisse), i Manoscritti del '61-'63, i Manoscritti del '63-'65 e,
infine, la quarta redazione (1866-'67) che sfociera' nella pubblicazione
dell'unico libro edito da Marx (il I libro, edito appunto nel 1867).
I saggi di commento, raccolti da Dussel nell'opera che ora compare per la
Manifestolibri, sono dedicati soprattutto ai Manoscritti del '61-'63 e a
quelli del '63-'65 ma il loro significato si estende a tutto il
venticinquennio che Marx dedica alla stesura del Capitale. Con
un'osservazione di merito fondamentale. E cioe' che i tempi estremamente
dilatati, fatti d'interruzioni e riprese, di ripensamenti e di stesure
diverse, della scrittura di Marx, oltre che dalle vicissitudini e dalle
costrizioni della vita dell'autore, nascevano da una necessita' interiore,
intrinseca alla struttura concettuale e metodologica dell'opera. Ossia dal
fatto che Marx, intendendo spiegare la struttura del Capitale, e dell'intera
realta' del moderno che ne deriva, secondo il modello dello Spirito di
Hegel - cioe' secondo l'istanza di un fattore di realta' che tende ad
occupare di se' l'intero mondo della vita, traducendo tutto cio' che trova
come esterno e a se' presupposto in qualcosa di posto e funzionale alla sua
logica riproduttiva - dovesse, in questa circolarita' del presupposto-posto,
dell'inizio che torna riscritto e risignificato alla fine, possedere e
conoscere le conclusioni della sua ricerca del Capitale, dovesse cioe'
possedere l'intero svolgimento concettuale e categoriale della sua opera,
prima di poterla stendere e darle inizio.
*
Dall'astratto al concreto
In contrapposizione a quanto sostenne Roman Rosdolsky nel suo libro Genesi e
struttura del Capitale, Marx, sottolinea Dussel, dalla stesura dei
Grundrisse fino alla fine della sua vita, ha continuato a concepire
l'articolazione del suo progetto di scrittura in sei parti, costituite
rispettivamente da: 1) il concetto di capitale, 2) la proprieta' della terra
o la rendita, 3) il lavoro salariato o il salario, 4) lo Stato in se', 5) lo
Stato verso l'esterno: il commercio tra le nazioni, 6) il mercato mondiale e
la crisi. E tale sostanziale invarianza non e' appunto casuale, bensi'
consustanziale alla natura dell'opera marxiana, la quale procede
"dall'astratto al concreto". Ossia dall'identificazione della struttura piu'
profonda e meno visibile dell'erogazione forzata di lavoro non pagato e
della creazione del Capitale - e dunque dalla definizione di cio' che
avviene nello scambio/confronto tra le due classi fondamentali di lavoratori
e capitalisti - ai livelli piu' esteriori e visibili, ma nello stesso tempo
ricchi di apparenze e di dissimulazioni, della societa' moderna, costituiti
dalla comparsa in scena di altre classi, che vivono della ulteriore
divisione del plusvalore, e soprattutto dall'esistenza dei molti capitali,
con la concorrenza, i prezzi, la diversita' dei mercati che ne conseguono.
Ma con il dovere, da parte di quello scienziato sociale della modernita' che
e' stato Marx, di dedurre, senza discontinuita' teoriche e categoriali, i
molti uno della sfera dell'apparire e della vita concreta da quell'Uno, che
corrisponde al concetto di Capitale, della cui logica e funzione, Marx ha
fatto scienza nel I libro, l'unico riuscito a pubblicare, avendo comunque
gia' percorso e concettualizzato, sia pure in modo schematico, la mappa
dell'intero continente. Senza trascurare, infine, la grande importanza che
Dussel assegna al cambiamento di rotta nella visione della storia elaborata
dall'ultimo Marx attraverso lo studio della comune agricola nella Russia
zarista. Giacche' l'abbandono da parte di Marx di una visione dello sviluppo
lineare della storia puo' diventare la condizione teorica, anche nel caso
specifico dell'America Latina cara a Dussel, di un percorso di emancipazione
diverso da quelli tradizionali e legati alla rigidita' della successione
feudalesimo, capitalismo, socialismo.

8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

9. PER SAPERNE DI PIU'

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 937 dell'8 settembre 2009

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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