Legalita' e' umanita'. 31



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LEGALITA' E' UMANITA'
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 31 del 7 settembre 2009

In questo numero:
1. Peppe Sini: Di alcuni errori da non commettere
2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie
fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio
2009, n. 94
3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il
favoreggiamento dello squadrismo
4. Cosa fare
5. Alcune religiose ed alcuni religiosi cattolici: "Il Signore protegge lo
straniero" (Salmo 146)
6. Giovani musulmani d'Italia: Solidarieta' per i profughi migranti
7. Sinodo delle chiese metodiste e valdesi: Ordine del giorno con
riferimento critico alla legge 94/2009 sulla sicurezza, e di solidarieta'
con gli immigrati

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: DI ALCUNI ERRORI DA NON COMMETTERE

Il primo errore e' la subalternita': tutti coloro (tra gli indigeni
privilegiati del ceto politico ed intellettuale) che sproloquiano di
"disobbedire" non si rendono conto che il loro linguaggio rivela che si sono
gia' arresi al colpo di stato razzista, alla sua retorica, alla sua
ideologia, alla sua effettuale violenza.
Non si tratta di scavarsi una nicchia di fuga individuale, ma di insorgere
coralmente contro il colpo di stato razzista.
La parola d'ordine corretta e': insurrezione nonviolenta contro il colpo di
stato razzista, schiavista e squadrista. Insurrezione nonviolenta in difesa
della legalita', della civilta', dell'umanita'. Insurrezione nonviolenta
delle persone di volonta' buona, delle associazioni demopcratiche, delle
istituzioni fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana contro il
colpo di stato del governo dell'eversione dall'alto che tenta di imporre in
Italia il regime dell'apartheid.
*
Il secondo errore e' la memoria corta: non basta contrastare le deportazioni
e l'apartheid e le altre misure naziste imposte negli ultimi mesi dal
governo golpista attuale, occorre contrastare anche i campi di
concentramento e la normativa schiavista da anni introdotti nel corpus
legislativo italiano rispettivamente con la legge Turco-Napolitano prima e
con la legge Bossi-Fini poi.
Occorre contrastare immediatamente i cosiddetti "respingimenti" e le misure
razziste, schiaviste e squadriste del cosiddetto "pacchetto sicurezza"; ma
occorre altresi' contrastare le infami misure razziste pregresse.
La parola d'ordine corretta e': rispetto integrale della Costituzione della
Repubblica Italiana. Rispetto integrale della Dichiarazione universale dei
diritti umani. Abolizione dell'apartheid, abolizione delle deportazioni,
abolizione dei campi di concentramento. Legge uguale per tutti, solidarieta'
che ogni essere umano riconosca e raggiunga, vi e' una sola umanita'.
*
Il terzo errore e' lo sguardo miope: non vi e' piu' una politica interna e
una politica estera; le sorti dell'umanita' sono da tempo unificate.
O la democrazia e la solidarieta' si estendono ad abbracciare l'intera
umanita' ed inverare i diritti umani di tutti gli esseri umani, o prevarra'
la catastrofe bellica ed ecologica.
La parola d'ordine corretta e': abolire la guerra, abolire le dittature,
abolire lo sfruttamento. Realizzare la promessa della Carta delle Nazioni
Unite, realizzare la promessa della Costituzione della Repubblica Italiana.
Scelte di giustizia che garantiscano alle generazioni presenti e future
un'esistenza degna nell'equa condivisione delle risorse e nella salvaguardia
della biosfera.
*
Il colpo di stato razzista puo' e deve essere denunciato, contrastato,
sconfitto.
Con l'insurrezione nonviolenta del popolo italiano e delle sue legittime
istituzioni in difesa della legalita', della civilta', dell'umanita'.
Che viva la Costituzione.
Che viva la Repubblica.

2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA
LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie
di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art.
1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico
riferimento a:
a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla
Costituzione della Repubblica Italiana;
b) violazione dei diritti dei bambini;
c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione
esistenziale;
d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui
all'art. 10 Cost.;
e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS
CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO

Alla Procura della Repubblica di ...
Al Presidente del Tribunale di ...
Al Presidente della Corte d'Appello di ...
Al Presidente della Corte di Cassazione
Al Presidente della Corte Costituzionale
Al Sindaco del Comune di ...
Al Presidente della Provincia di ...
Al Presidente della Regione ...
Al Questore di ...
Al Prefetto di ...
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Presidente della Camera dei Deputati
Al Presidente del Senato della Repubblica
Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Al Presidente della Repubblica Italiana
Al Presidente del Parlamento Europeo
Al Presidente della Commissione Europea
Al Presidente del Consiglio d'Europa
Al Segretario generale delle Nazioni Unite
Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento
dello squadrismo
Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di
attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa
obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis
concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante
"Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come
"pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3,
commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura
il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie
di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed
iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene
il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed
anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza
privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita'
e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali
dell'ordinamento giuridico vigente.
Si richiede il piu' sollecito intervento.
Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare
che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei
confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che
riterranno sussistere nella concreta fattispecie.
L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da
parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p.
Firma della persona e/o dell'associazione esponente
indirizzo
luogo e data

4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE

Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso
gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione
dei carabinieri.
Puo' essere anche inviato per posta.
Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve
recare un indirizzo per ogni comunicazione.
*
Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di
presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura
competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli
esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad
altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo
di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre
istituzioni statali centrali).
Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si
risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente
della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel
capoluogo di provincia).
Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu'
dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli
esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni.
*
Indirizzi cui inviare gli esposti:
Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune
a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione.
Comunque solitamente:
- l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio:
procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della
Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it
(analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio:
tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del
Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per
le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente
criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo
e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it
(analogamente per le altre province).
- Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento
e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province).
- L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente
criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad
esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e'
uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp),
composto secondo il seguente criterio:
urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio
l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e'
urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province).
- E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche
all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente
criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it,
quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della
Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente
per le altre province).
Quanto alle istituzioni nazionali:
- Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour,
00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it
- Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187
Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it;
sito: www.cortecostituzionale.it
- Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370,
00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it
- Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza
Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito:
www.camera.it
- Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel.
0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it
- Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza
dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it;
sito: www.csm.it
- Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma;
fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito:
www.quirinale.it
Quanto alle istituzioni sovranazionali:
- Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047
Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555;
sito: www.europarl.europa.eu
Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito:
http://ec.europa.eu/index_it.htm
- Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg
(France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito:
www.coe.int/DefaultIT.asp
- Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters,
Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York
(Usa); sito: www.un.org
*
Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei
siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti
all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto
riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti
per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata).
Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran
parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii
cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che
costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa.
*
Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi
d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle
funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro
il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo
piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile
nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica
Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.
*
Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo
per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it
Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro.

5. UNA SOLA UMANITA'. ALCUNE RELIGIOSE ED ALCUNI RELIGIOSI CATTOLICI: "IL
SIGNORE PROTEGGE LO STRANIERO" (SALMO 146)
[Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo il seguente appello]

Settantatre eritrei sono lasciati morire di fame e di sete mentre tentano di
attraversare il Mediterraneo per arrivare sulle nostre coste. Ne' il governo
italiano ne' quello maltese li soccorrono. Questo e' un crimine contro
l'umanita' che si puo' spiegare solo con l'abbrutimento delle nostre
coscienze. E' sangue innocente, sangue dei "dannati della storia".
Abbiamo appreso questa notizia assurda l'ultimo giorno del campo di lavoro
Gim (Giovani Impegno Missione) sul tema "In ascolto degli immigrati",
svoltosi a Castelvolturno (Caserta), che e' diventato il simbolo di come
trattiamo e sfruttiamo gli immigrati. Abbiamo potuto toccare con mano come
gli oltre cinquemila immigrati lungo il litorale domizio vivano in
condizioni disumane sia per quanto riguarda le loro case che per il loro
lavoro. Abbiamo colto la loro rabbia (e' rabbia quella che si coglie negli
occhi e nelle parole degli africani) sia incontrandoli e parlando con loro
per strada, sia nelle serate al campo. Con loro abbiamo visto il
documentario "Come un uomo sulla terra", una forte denuncia di come i libici
trattano gli africani: altro capitolo vergognoso di questa tragica storia
d'Africa. Dopo aver visto quell'agghiacciante documentario, gli africani ci
hanno raccontato quello spaventoso viaggio della morte per arrivare in
Libia: i fuggiaschi dell'Africa Orientale via Khartoum (Sudan), quelli
dell'Africa Centrale via Agadez (Niger). Molti i morti in quella traversata.
E chi raggiunge la Libia, lo aspetta una vita d'inferno per pagarsi il
viaggio sulle "zattere del mare".
E' un esodo apocalittico questo da un'Africa che sprofonda sempre di piu'
nella miseria (la Banca Mondiale afferma che 280 milioni di africani vivono
con meno di 75 centesimi di euro al giorno). E il nostro governo risponde a
questa tragedia tagliando i fondi ai paesi impoveriti (nonostante tutte le
promesse fatte a L'Aquila durante il G8) e infischiandosi dei diritti umani
in Africa. L'esempio clamoroso di questo e' il nostro appoggio alla
terribile dittatura di Afeworki (ecco il perche' della fuga degli eritrei).
Lasciarli morire in mare e' il massimo dell'ingiustizia. Lo stesso vale per
la politica estera italiana nei confronti della Libia di Gheddafi, la piu'
longeva dittatura del continente.
La visita ora di Berlusconi a Tripoli a bordo delle frecce tricolori e' un
insulto alla violazione dei diritti umani in quel paese e al genocidio in
atto nel Mediterraneo. In questo mare infatti, secondo la stima del
giornalista de "La Repubblica" Giampaolo Visetti, sono gia' morti dal 2002
al 2008 42.000 uomini e donne con una media di una trentina di annegati al
giorno. E' questo il piu' grande genocidio europeo dopo quello della Shoah:
sono esseri inutili ed esclusi dal sistema. Sono in piu', non servono al
mercato (e' la UE dei mercati o dei popoli)? Sono gravi le responsabilita'
della UE con il Frontex.
Ha ragione Marina Corradi a ricordarci, su "Avvenire", l'indifferenza
dell'Europa 65 anni fa di fronte al genocidio degli ebrei considerati
"untermenschen", "sottouomini". Con la stessa indifferenza oggi assistiamo
noncuranti alla morte di migliaia e migliaia di immigrati, che per noi sono
"sottouomini". Il vocabolario e il razzismo leghista trionfano e diventano
la nuova cultura italiana. E questo gli immigrati lo sentono. E questo si
trasforma in rabbia.
A Castelvolturno abbiamo visto negli occhi degli africani tanta "rabbia"
contro un paese come l'Italia che ritenevano ospitale, ma che ora si mostra
sempre piu' razzista e xenofoba. Rabbia contro il "pacchetto sicurezza" di
Maroni che criminalizza il clandestino. Rabbia contro un decreto che obbliga
cosi' tanti immigrati malati a non farsi curare in ospedale. Rabbia contro
la costruzione di 10 nuovi Cie (Centri di identificazione ed espulsione),
vissuti da loro come veri lager. Rabbia contro la sanatoria di colf e
badanti, lasciando da parte i lavoratori, in particolare i braccianti che
lavorano spesso in nero, per 8-12 ore sotto il sole. E' possibile che noi
italiani abbiamo gia' dimenticato che siamo stati anche noi "forestieri in
terra di Egitto", dove abbiamo sperimentato anche noi l'emarginazione, il
disprezzo e l'oppressione?
Siamo grati che gli organi centrali della Chiesa e tanti vescovi italiani
abbiano preso posizione in difesa degli immigrati. Ma la situazione e'
gravissima: e' in ballo la stessa democrazia e per i cristiani la nostra
stessa fede. Infatti il Dio in cui crediamo e' il Dio degli stranieri, dei
forestieri, delle vedove e degli orfani e ascolta il loro grido. Avranno ora
i nostri pastori il coraggio di chiedere la disobbedienza civile di fronte a
leggi ingiuste e razziste, come il cardinale di Los Angeles R. Mahony aveva
minacciato di fare nel 2006, in situazioni analoghe, negli Usa?
Non possiamo piu' starcene con le mani in mano. Dobbiamo parlare, gridare,
agire tutti insieme, al di la' di fedi e di ideologie.
Napoli, 31 agosto 2009
Alex Zanotelli, Domenico Guarino (missionari comboniani, Rione Sanita',
Napoli)
missionari comboniani di Castelvolturno
missionarie comboniane di Torre Annunziata
padre Fernando Zolli (missionario comboniano, Firenze)
padri sacramentini (Caserta)
suore orsoline (Casa Rut, Caserta)

6. UNA SOLA UMANITA'. GIOVANI MUSULMANI D'ITALIA: SOLIDARIETA' PER I
PROFUGHI MIGRANTI
[Dal sito dei Giovani musulmani d'Italia (www.giovanimusulmani.it)
riprendiamo il seguente comunicato]

L'associazione dei Giovani musulmani d'Italia intende esprimere la piu'
profonda preoccupazione e la piu' viva solidarieta' per la situazione dei
profughi migranti attraverso il canale di Sicilia dalle coste libiche e
tunisine alla penisola italiana.
Oltre alla drammatica reiterazione di naufragi in cui numerose persone,
anche recentissimamente, hanno trovato la morte per annegamento, altrettanto
preoccupanti ci sembrano le conseguenze dell'applicazione di un accordo
internazionale - quello tra lo Stato italiano e la Repubblica libica - che
e' stato pubblicamente denunciato da alcune delle piu' autorevoli
Organizzazioni Non Governative internazionali - tra cui Amnesty
International, Human Rights Watch, il Consiglio Italiano per i Rifugiati, la
Societa' Italiana di Medicina delle Migrazioni ed il Jesuit Refugees
Service - nonche' dallo stesso Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati, per le forme palesi ed occulte di tradimento del diritto
umanitario sancito dalla Convenzione di Ginevra.
Tale accordo, da un lato, nega fattivamente l'accesso al diritto di asilo ai
migranti in fuga da situazioni di conflitto e/o repressione politica -
secondo le Nazioni Unite, la maggior parte di coloro che attraversano il Mar
Mediterraneo per approdare in Italia; dall'altro, relega i profughi africani
in una persecutoria situazione di extraterritorialita', al di fuori della
tutela giuridica internazionale, in quanto reclusi in campi di
concentramento temporaneo di un Paese - la Libia - che non ha sottoscritto
gli accordi internazionali per la garanzia dei diritti dei migranti, e di
cui sono gia' stati abbondantemente documentate numerose violazioni e casi
di abusi e di violenze arbitrarie.
Consapevoli dell'imprescindibile necessita' di un governo adeguato ed
efficace dei flussi migratori attraverso il Mar Mediterraneo - i quali
rappresentano tuttavia soltanto il 10% circa dei flussi di ingresso nel
nostro Paese - i Giovani Musulmani d'Italia - confermando l'adesione alla
campagna di solidarieta' nazionale per i diritti dei migranti indetta da
"Fortress Europe" - denunciano con viva preoccupazione la tendenza dominante
di riduzione delle politiche migratorie a provvedimenti securitari
episodici, e del tutto avulsi da un orizzonte complessivo di specifici
interventi di natura socioeconomica, linguistica, di mediazione culturale e
di progettazione politica.
Il completo occultamento della dimensione personale del migrante - ed, allo
stesso modo, della complessa rete di realta' culturali, associative e di
sostegno sociale che per esso e con esso si adoperano all'interno della
societa' civile del nostro Paese - rappresenta, allo stesso tempo, sia una
miope distrazione rispetto alle innumerevoli prospettive di crescita che
un'ordinata, intelligente gestione del fenomeno migratorio puo' agevolmente
garantire ai Paesi di nuovo insediamento, sia un'infelice abdicazione ad una
consolidata tradizione di responsabilita' civile e di solidarieta'
umanitaria che - tanto attraverso la piena adesione allo spirito delle
Convenzioni internazionali, quanto tramite la convinta promozione dei
principi della nostra Carta costituzionale - ha lungamente contraddistinto
il nostro Paese.
Milano, 2 settembre 2009

7. UNA SOLA UMANITA'. SINODO DELLE CHIESE METODISTE E VALDESI: ORDINE DEL
GIORNO CON RIFERIMENTO CRITICO ALLA LEGGE 94/2009 SULLA SICUREZZA, E DI
SOLIDARIETA' CON GLI IMMIGRATI
[Dall'agenzia "Nev. Notizie Evangeliche. Servizio stampa della Federazione
delle chiese evangeliche in Italia" del 2 settembre 2009 riprendiamo il
testo dell'ordine del giorno votato all'unanimita' dal Sinodo delle chiese
metodiste e valdesi che si e' svolto a Torre Pellice (Torino) dal 23 al 28
agosto 2009]

Il Sinodo delle chiese valdesi e metodiste,
- guidato dalla Parola di Dio "Cercate il bene della citta'..." (Ger 29, 7);
- richiamandosi ai principi che sono alla base della nostra Repubblica e
della nostra convivenza democratica, secondo i quali si devono rimuovere
tutti gli ostacoli che discriminano le persone a causa "della loro razza,
della loro fede e della loro condizione personale";
- memore delle esperienze di emigrazione, anche clandestina, di cui sono
stati protagonisti in passato tanti italiani, tra cui molti membri delle
nostre chiese, poi divenuti cittadini a pieno titolo delle nazioni in cui si
erano recati;
- convinto che la promozione della piena integrazione e dell'ottenimento
della cittadinanza da parte degli immigrati che contribuiscono al bene
dell'Italia siano interessi della Repubblica e non una minaccia da
ostacolare;
esprime la sua indignazione
- per le conseguenze che la legge 15 luglio 2009, n. 94, ha non soltanto
sugli immigrati, ma anche sui cittadini italiani, sulla qualita' della
nostra democrazia e sul grado di legittimita' del nostro ordinamento;
- per i sentimenti di diffidenza che tale legge alimenta: nei cittadini
stranieri, posti in una situazione di sudditanza psicologica
indipendentemente dalla regolarita' o meno della loro situazione; nei
cittadini italiani, irresponsabilmente spinti a credere, da un lato, che
l'immigrazione clandestina sia la principale causa di insicurezza e,
dall'altro, che questa legge renda piu' sicuro il nostro paese, mentre - in
realta' - essa contribuisce ad aumentare i casi di clandestinita', favorendo
lo sfruttamento degli stranieri e la loro caduta nella definitiva
invisibilita', esponendoli maggiormente a divenire preda della criminalita'
organizzata.
*
In particolare, il Sinodo ritiene inaccettabile una normativa come quella
della L. 94/2009 che si pone in aperto contrasto con i principi fondamentali
del nostro stato di diritto, tra l'altro:
- perseguendo come reato la condizione dello straniero irregolare, talora
determinata dalle lentezze burocratiche, e non un comportamento lesivo di un
bene giuridico effettivo e condiviso (in contrasto con il principio di
"offensivita'" riconosciuto dalla Corte costituzionale);
- elevando iniqui ostacoli al ricongiungimento familiare e al matrimonio tra
e con immigrati, laddove il nostro ordinamento riconosce particolare valore
sia alla famiglia sia al matrimonio;
- limitando il diritto alle cure mediche, laddove il nostro ordinamento
riconosce il diritto alla salute;
- limitando l'accesso all'istruzione dei bambini immigrati.
*
Le chiese valdesi e metodiste si riconoscono direttamente toccate dalla L.
94/2009 sia in quanto organismi ecclesiastici, sia attraverso le proprie
opere, i propri ministri di culto, i singoli credenti siano essi membri di
chiesa con responsabilita' istituzionali - costretti a scelte laceranti tra
i propri obblighi di coscienza e di coerenza e il rispetto di questa legge e
di molte sue disposizioni - o cittadini stranieri presenti sul territorio
dello stato italiano senza essere in regola con il permesso di soggiorno.
Il Sinodo, anche preso atto delle preoccupate osservazioni espresse dal
Presidente della Repubblica alla promulgazione della legge 94/2009 auspica -
e invita le chiese a promuoverlo - un immediato impegno da parte dei
cittadini per contrastare gli aspetti discriminatori della legge e per
giungere a una revisione della normativa sull'immigrazione.
Impegna altresi' le chiese a contrastare la cultura xenofoba con i valori
della cittadinanza repubblicana, con la tutela dei diritti umani e con la
testimonianza resa all'insegnamento biblico sull'accoglienza dello straniero
e contro il trattamento iniquo dei piu' deboli.
Incoraggia il lavoro del Servizio Rifugiati e Migranti (Srm) della
Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (Fcei) e invita a valorizzare
il contributo all'integrazione e al positivo incontro tra culture costituito
dal progetto "Essere chiesa insieme".
Invita la Tavola a protestare con le autorita' per tutti i casi in cui le
restrizioni sull'immigrazione limitano la liberta' e l'autonomia della vita
delle chiese.

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LEGALITA' E' UMANITA'
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 31 del 7 settembre 2009
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