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Legalita' e' umanita'. 23
- Subject: Legalita' e' umanita'. 23
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 30 Aug 2009 15:23:49 +0200
- Importance: Normal
===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 23 del 30 agosto 2009 In questo numero: 1. Il punto e un appello 2. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 3. Modello di esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo 4. Cosa fare 5. Michele Smargiassi presenta "Migrazioni" a cura di Paola Corti e Matteo Sanfilippo 1. EDITORIALE. IL PUNTO E UN APPELLO A che punto stiamo con la campagna degli esposti contro il colpo di stato razzista? A buon punto ed ancora agli inizi. A buon punto perche' abbiamo ormai gia' raggiunto con almeno una coppia di esposti gran parte delle Procure, delle Prefetture, delle Questure d'Italia. E ne abbiamo avuto riscontro diretto in sede ufficiale, con l'esplicito apprezzamento dei rappresentanti delle istituzioni. Bene. Tra le adesioni particolarmente care quelle di parroci, di educatori, di operatori sociali, di pubblici amministratori, di circoli dell'Anpi (che si oppongono alle nuove leggi razziali per le stesse ragioni per cui combatterono il nazifascismo nell'epopea partigiana), e di amiche ed amici che sono da sempre maestri di pace e di nonviolenza: gia' molti, gia' troppo numerosi per poterli citare qui uno per uno. Ancora agli inizi perche' vorremmo che non solo ogni Procura, ogni Prefettura, ogni Questura, ma anche ogni Comune, Provincia, Regione, e tutti i parlamentari e tutti i ministri, e la Cassazione, e il Csm, e la Corte Costituzionale, e il capo dello Stato, e le principali istituzioni sovrannazionali cui l'Italia partecipa, ricevessero non due o duecento, ma duemila o ventimila esposti e ancor piu'. Che cioe' emergesse visibile, corale, luminosa una richiesta del popolo italiano: che ogni istituzione resti fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana, che ogni istituzione contrasti il colpo di stato razzista, e che con la forza della legalita', con gli strumenti dell'ordinamento giuridico, con l'azione adeguata e coerente delle istituzioni, quelle misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94 siano al piu' presto rese ineffettuali e il prima possibile siano definitivamente abrogate - o per pronunciamento della Corte Costituzionale, o per nuova deliberazione del Parlamento. * Rivolgiamo quindi ancora un accorato appello a chiunque ci legge: affinche' ovunque siano presentati gli esposti, ed affinche' ovunque sia diffusa la notizia di questa iniziativa. Lo ripetiamo: non e' l'unica iniziativa possibile, molte altre cose si possono e debbono fare; ma essa ha il merito di porre la questione nei suoi termini corretti: ovvero che le misure razziste, schiaviste e squadriste contenute nella legge 94 sono incostituzionali ed antigiuridiche, criminali e criminogene, e stanno provocando hic et nunc una abominevole persecuzione di milioni di persone del tutto oneste e di tutto innocenti; e che quindi e' dovere oltre che diritto di ogni persona di volonta' buona, di ogni associazione democratica, di ogni istituzione fedele alla Costituzione della Repubblica Italiana difendere ad un tempo la legalita', la civilta' e l'umanita', e pertanto opporsi al colpo di stato razzista. Che la Repubblica Italiana sia piu' forte dei golpisti razzisti. Che la legalita' vinca sull'eversione dall'alto. Che il popolo italiano non sia aggiogato alla barbarie nazista. Che prevalga la civilta' giuridica, l'ordinamento democratico, l'umanita'. 2. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE VARIE FATTISPECIE DI REATO CONFIGURATE DA MISURE CONTENUTE NELLA LEGGE 15 LUGLIO 2009, N. 94 Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente varie fattispecie di reato configurate da misure contenute nella legge 15 luglio 2009, n. 94 Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", sono contenute varie misure, particolarmente all'art. 1 e passim, che configurano varie fattispecie di reato con specifico riferimento a: a) violazioni dei diritti umani e delle garanzie di essi sancite dalla Costituzione della Repubblica Italiana; b) violazione dei diritti dei bambini; c) persecuzione di persone non per condotte illecite, ma per mera condizione esistenziale; d) violazione dell'obbligo di soccorso ed accoglienza delle persone di cui all'art. 10 Cost.; e) violazione del principio dell'eguaglianza dinanzi alla legge. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ESPOSTO RECANTE LA NOTITIA CRIMINIS CONCERNENTE IL FAVOREGGIAMENTO DELLO SQUADRISMO Alla Procura della Repubblica di ... Al Presidente del Tribunale di ... Al Presidente della Corte d'Appello di ... Al Presidente della Corte di Cassazione Al Presidente della Corte Costituzionale Al Sindaco del Comune di ... Al Presidente della Provincia di ... Al Presidente della Regione ... Al Questore di ... Al Prefetto di ... Al Presidente del Consiglio dei Ministri Al Presidente della Camera dei Deputati Al Presidente del Senato della Repubblica Al Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Al Presidente della Repubblica Italiana Al Presidente del Parlamento Europeo Al Presidente della Commissione Europea Al Presidente del Consiglio d'Europa Al Segretario generale delle Nazioni Unite Oggetto: Esposto recante la notitia criminis concernente il favoreggiamento dello squadrismo Con il presente esposto si segnala alle istituzioni in indirizzo, al fine di attivare tutti i provvedimenti di competenza cui l'ordinamento in vigore fa obbligo ai pubblici ufficiali che le rappresentano, la notitia criminis concernente il fatto che nella legge 15 luglio 2009, n. 94, recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza", e' contenuta una misura, quella di cui all'art. 3, commi 40-44, istitutiva delle cosiddette "ronde", che palesemente configura il favoreggiamento dello squadrismo (attivita' che integra varie fattispecie di reato), anche alla luce di pregresse inquietanti esternazioni ed iniziative di dirigenti rappresentativi del partito politico cui appartiene il Ministro dell'Interno e di altri soggetti che non hanno fatto mistero ed anzi hanno dato prova di voler far uso di tale istituto a fini di violenza privata, intimidazione e persecuzione, con palese violazione della legalita' e finanche intento di sovvertimento di caratteri e guarentigie fondamentali dell'ordinamento giuridico vigente. Si richiede il piu' sollecito intervento. Alle magistrature giurisdizionalmente competenti si richiede in particolare che esaminati i fatti di cui sopra procedano nelle forme previste nei confronti di tutti coloro che risulteranno colpevoli per tutti i reati che riterranno sussistere nella concreta fattispecie. L'esponente richiede altresi' di essere avvisato in caso di archiviazione da parte della Procura ex artt. 406 e 408 c. p. p. Firma della persona e/o dell'associazione esponente indirizzo luogo e data 4. UNA SOLA UMANITA'. COSA FARE Un esposto all'autorita' giudiziaria piu' essere presentato recandosi presso gli uffici giudiziari o presso un commissariato di polizia o una stazione dei carabinieri. Puo' essere anche inviato per posta. Deve essere firmato da una persona fisica, precisamente identificata, e deve recare un indirizzo per ogni comunicazione. * Noi proponiamo alle persone che vogliono partecipare all'iniziativa di presentare e/o inviare i due esposti che abbiamo preparato alla Procura competente per il territorio in cui il firmatario (o i firmatari - gli esposti possono essere anche sottoscritti da piu' persone) risiede, e ad altre magistrature di grado superiore (la Corte d'appello e' nel capoluogo di Regione, la Corte di Cassazione e' a Roma; sempre a Roma sono le altre istituzioni statali centrali). Proponiamo anche di inviare l'esposto al sindaco del Comune in cui si risiede (idem per il presidente della Provincia, idem per il presidente della Regione; ed analogamente per questore e prefetto che hanno sede nel capoluogo di provincia). Ovviamente i modelli di esposto da noi preparati possono essere resi piu' dettagliati se lo si ritiene opportuno. Ed altrettanto ovviamente gli esposti possono essere inviati anche ad ulteriori istituzioni. * Indirizzi cui inviare gli esposti: Naturalmente gli indirizzi delle istituzioni territoriali variano da Comune a Comune, da Provincia a Provincia e da Regione a Regione. Comunque solitamente: - l'indirizzo e-mail delle Procure e' composto secondo il seguente criterio: procura.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Procura della Repubblica ad Agrigento e' procura.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail dei Tribunali e' composto secondo il seguente criterio: tribunale.citta'sede at giustizia.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail del Tribunale ad Agrigento e' tribunale.agrigento at giustizia.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Prefetture e' composto secondo il seguente criterio: prefettura.citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Prefettura di Agrigento e' prefettura.agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le prefetture e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.pref_citta'sede at interno.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.pref_agrigento at interno.it (analogamente per le altre province). - L'indirizzo e-mail delle Questure e' composto secondo il seguente criterio: uffgab.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail della Questura di Agrigento e' uffgab.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - Sempre per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per le relazioni con il pubblico (in sigla: urp), composto secondo il seguente criterio: urp.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Urp della Prefettura di Agrigento e' urp.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). - E ancora per le questure e' opportuno inviare gli esposti per e-mail anche all'indirizzo dell'Ufficio per gli immigrati, composto secondo il seguente criterio: immigrazione.siglaautomobilisticacitta'sede at poliziadistato.it, quindi ad esempio l'indirizzo e-mail dell'Ufficio per gli immigrati della Prefettura di Agrigento e' immigrazione.ag at poliziadistato.it (analogamente per le altre province). Quanto alle istituzioni nazionali: - Presidente della Corte di Cassazione: Palazzo di Giustizia, Piazza Cavour, 00193 Roma; e-mail: cassazione at giustizia.it; sito: www.cortedicassazione.it - Presidente della Corte Costituzionale: Piazza del Quirinale 41, 00187 Roma; tel. 0646981; fax: 064698916; e-mail: ccost at cortecostituzionale.it; sito: www.cortecostituzionale.it - Presidente del Consiglio dei Ministri: Palazzo Chigi, Piazza Colonna 370, 00187 Roma; tel. 0667791; sito: www.governo.it - Presidente della Camera dei Deputati: Palazzo Montecitorio, Piazza Montecitorio, 00186 Roma; tel. 0667601; e-mail: fini_g at camera.it; sito: www.camera.it - Presidente del Senato della Repubblica: Piazza Madama, 00186 Roma; tel. 0667061; e-mail: schifani_r at posta.senato.it; sito: www.senato.it - Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura: Piazza dell'Indipendenza 6, 00185 Roma; tel. 06444911; e-mail: segvpres at cosmag.it; sito: www.csm.it - Presidente della Repubblica Italiana: piazza del Quirinale, 00187 Roma; fax: 0646993125; e-mail: presidenza.repubblica at quirinale.it; sito: www.quirinale.it Quanto alle istituzioni sovranazionali: - Presidente del Parlamento Europeo: rue Wiertz 60 - Wiertzstraat 60, B-1047 Bruxelles - B-1047 Brussel (Belgium); tel. +32(0)22842005 - +32(0)22307555; sito: www.europarl.europa.eu Al Presidente della Commissione Europea: 1049 Brussels (Belgium); sito: http://ec.europa.eu/index_it.htm - Presidente del Consiglio d'Europa: Avenue de l'Europe, 67075 Strasbourg (France); tel. +33(0)388412000; e-mail: cm at coe.int; sito: www.coe.int/DefaultIT.asp - Segretario generale delle Nazioni Unite: United Nations Headquarters, Between 42nd and 48th streets, First Avenue and the East River, New York (Usa); sito: www.un.org * Gli invii per fax o per posta elettronica o attraverso gli spazi ad hoc nei siti istituzionali possono non essere ritenuti dai destinatari equipollenti all'invio postale dell'esposto: si suggerisce quindi, almeno per quanto riguarda le Procure, di inviare comunque anche copia cartacea degli esposti per posta ordinaria (preferenzialmente per raccomandata). Ma poiche' ormai crediamo di aver gia' raggiunto con almeno un invio gran parte delle Procure, chi non avesse tempo ed agio di procedere agli invii cartacei per posta ordinaria puo' limitarsi all'invio per e-mail, che costituira' comunque un sostegno visibile e rilevante all'iniziativa. * Ovviamente e' opportuno che gli esposti siano inviati anche a mezzi d'informazione, movimenti democratici, persone interessate: una delle funzioni dell'iniziativa e' anche quella di ampliare la mobilitazione contro il colpo di stato razzista informandone l'opinione pubblica e coinvolgendo piu' persone, piu' associazioni e piu' istituzioni che sia possibile nell'impegno in difesa della legalita', della Costituzione della Repubblica Italiana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani. * Infine preghiamo tutte le persone che presenteranno esposti di comunicarcelo per e-mail all'indirizzo: nbawac at tin.it Grazie a tutte e tutti, e buon lavoro. 5. LIBRI. MICHELE SMARGIASSI PRESENTA "MIGRAZIONI" A CURA DI PAOLA CORTI E MATTEO SANFILIPPO Dal quotidiano "La Repubblica" del 28 agosto 2009 col titolo "Siamo tutti emigranti" e il sommario "Perche' l'italiano rimane nomade. Un volume degli annali Einaudi dedicato al fenomeno. Uno stereotipo che si rivela falso: prima i poveracci eravamo noi e ora sono gli altri. Oggi ci si continua a spostare per lavoro anche se in forme diverse dal passato" Una bella mattina di giugno del 1907, a bordo del transatlantico Kaiser Wilhelm, Alfred Stieglitz scatta la sua foto piu' famosa, ammirata perfino da Picasso: sul ponte di terza classe, un'umanità malvestita attende paziente la fine del viaggio. The Steerage e' ancora oggi, per il pubblico di massa, e ahime' anche per molti storici della fotografia, l'icona della grande migrazione negli Usa a cavallo del '900. C'e' un problema, pero': quella nave va in direzione sbagliata. Fa rotta verso l'Europa, precisamente Brema, Germania. L'autore stesso ce ne informa: ma pochi ne tengono conto. Lo stereotipo e' piu' potente: gli emigranti partono soltanto, non tornano mai. E invece si', tornarono, in tanti. Tra il 1861 e il 1941 uscirono dai patri confini venti milioni di italiani: ma alla fine dei conti i rientri furono piu' degli espatri permanenti. Piu' che una strada a senso unico, la rotta di quei bastimenti pieni di speranze somiglia a un circuito. Incrostata da troppi luoghi comuni, la storia delle migrazioni italiane e' ampiamente da riscrivere. Forse perche' una tradizione storiografica specialistica sui grandi movimenti di popoli nell'era moderna in realta' non esiste: la pubblicistica esplosa negli ultimi anni, sotto l'impatto emotivo delle "carrette del mare", e' cresciuta su un vuoto analitico di oltre due secoli. Gli emigranti, in fondo, sono apolidi anche in questo: lo storico del paese d'origine ha sempre pensato che a occuparsene dovesse essere il collega del paese di destinazione, e viceversa. A occuparsene, alla fine, sono stati solo i romanzi, la memorialistica, le tradizioni orali, qualche fotografo con coscienza. Intonsa dal bisturi critico dello storico, la memoria della nostra emigrazione e' fondata ancora sull'oleografia sentimental-miserabilista da Mamma mia dammi cento lire. A cui hanno dovuto ricorrere anche i benintenzionati che di recente hanno tentato di contrapporre al "cattivismo" xenofobo dei governanti la storia speculare dei nostri "clandestini" di un secolo fa. Col risultato involontario di produrre un nuovo stereotipo, solidale ma incompleto: prima i poveracci con la valigia di cartone eravamo noi, adesso i poveracci sono loro. Invece no: la valigia, magari piu' robusta e alla moda, noi l'abbiamo ancora, e loro l'hanno sempre avuta. La mappa delle migrazioni non e' un senso unico alternato, e' fatta a rete: nel tempo, magari, certe maglie si stringono e altre s'allargano, ma la trama non si rompe mai, e vibra in tutte le direzioni. Al punto che l'Annale numero 24 della Storia d'Italia Einaudi, dedicato appunto alle Migrazioni e curato da Paola Corti e Matteo Sanfilippo (803 pagine, 95 euro), parte negando alla radice la distinzione classica tra popoli sedentari e popoli nomadi, e fa conflagrare deliberatamente i concetti di emigrazione e immigrazione in quello di mobilita' di tempo lungo che, se non riuscira' ad attenuare certi sciovinismi attuali, almeno puo' togliere loro molti pretesti. Lanciata come un molo nel Mediterraneo, la Penisola e' luogo di movimenti umani per vocazione, si sa anche senza aver letto Braudel. Ma quanto e come, questo dettagliato sguardo d'insieme finalmente ce lo fa apprezzare in pieno. I nostri confini sono sempre stati attraversati simultaneamente in entrata e in uscita. Migrazioni piu' che invasioni furono quelle di Goti, Longobardi e Normanni; ma anche le dominazioni angioine o aragonesi produssero andirivieni di gruppi, con relativi problemi e conflitti di integrazione. Tratta di schiavi, fuga individuale e collettiva di esuli politici o di eretici religiosi, trapianti di comunita' artigiane, accoglienze o ostracismi etnici (ebrei, rom): la bilancia degli arrivi e delle partenze bascula nei secoli per grandi e piccoli pesi, ma nulla ha mai potuto arrestarne il movimento. Uniche strategie: tentare di dare misura, ritmo, regola. L'accoglienza dello straniero e' stata una faticosa, perenne negoziazione esplosa a volte in violenza e pogrom, ma altre volte foriera di integrazione e strutture: nei fondachi delle citta' marinare maturo' la prima globalizzazione, e la parola forestiero nacque per indicare lo straniero che ha acquisito il diritto al rispetto nella terra di trapianto. Del resto, il concetto di clandestino debutta solo con gli stati nazionali, cioe' molto tardi. E' la labilita' storica delle "identita' di carta" che da secoli produce i sans-papiers: chi si muove non sente di abbandonare una nazionalita', ma una piccola comunita' di uomini e cose (un dialetto, un paesaggio, una cucina). Il siciliano e' tanto straniero a Milano quanto a Berna o a Chicago. Clandestini sono le migliaia di emigranti italiani (25.000 all'anno nella Francia degli anni Venti: da far impallidire le odierne polemiche su Lampedusa) che perfino negli anni in cui l'emigrazione e' incoraggiata (come strumento di quel "colonialismo da poveri" che la retorica fascista trasformera' nella retorica del "genio italico nel mondo") varcano le frontiere senza quei documenti che per loro sono imposizioni burocratiche di uno Stato astratto. Per loro conta solo quella ricerca di vita migliore che era dei nostri nonni e che rivediamo quasi identica nelle colorate famiglie del pianerottolo accanto. Progetti esistenziali che includono la possibilita' del ritorno, che non tagliano mai integralmente i ponti: famiglie "transnazionali" che mantengono saldissimi legami a cavallo di migliaia di chilometri erano anche quelle dei 'mericani nostri, leggere le loro lettere per credere. Chi pensa che oggi noi siamo diventati i sedentari (dunque titolari di un escludente ius loci) e solo loro siano i nomadi, non sa vedere che i bastimenti partono ancora. Si chiamano magari treni ad alta velocita'. Non solo la precarieta' del lavoro, ma anche la facilita' dei collegamenti mascherano da pendolarismo la nuova emigrazione interna, che oggi e' meglio chiamare "mobilita' senza sradicamento": chi negli anni Sessanta era obbligato a cambiar casa per inseguire un salario, oggi puo' tenere separati (ma uniti da poche ore di viaggio) residenza e lavoro, e cosi' non finisce nelle statistiche migratorie. In cerca di habitat migliori o piu' economici emigriamo negli hinterland, a caccia di una carriera piantiamo la tenda in una citta' dopo l'altra. Mentre le partenze dei nostri figli laureati per lunghi master all'estero, che magari diventano lavoro, sono meno strazianti di certi episodi del libro Cuore, ma numericamente non indifferenti. Insomma, ci muoviamo tutti. "Siamo tutti migranti" non e' uno slogan da corteo dei centri sociali, e' una realta' sociologica. A cui i poteri fanno resistenza, perche' puo' mettere in crisi un valore-scudo, forse l'ultimo baluardo del comunitarismo egoista: il diritto di cittadinanza. Non a caso l'Annale si chiude sulla storia tormentata di questo concetto giuridico scivoloso e contraddittorio: sono cittadini italiani persone che l'Italia non l'hanno mai vista (gli eredi degli emigrati), ma faticano a diventarlo persone che in Italia lavorano e pagano tasse da lustri. ===================== LEGALITA' E' UMANITA' ===================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 23 del 30 agosto 2009 Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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