Nonviolenza. Femminile plurale. 263



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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 263 del 27 luglio 2009

In questo numero:
1. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte
nona)
2. Sergio Casali: Il pensiero e la critica letteraria femminista (parte
decima e conclusiva)
3. Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in
Italia
4. Appello dei giuristi contro l'introduzione dei reati di ingresso e
soggiorno illegale dei migranti
5. Riletture: Julia Kristeva, Etrangers a' nous-memes
6. Riletture: Francoise Sironi, Persecutori e vittime

1. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA
(PARTE NONA)
[Riproponiamo (l'abbamo gia' pubblicata nelle "Minime" dal n. 156 al n. 165
nel 2007) la seguente dispensa predisposta nell'aprile 2004 per il secondo
semestre dell'anno accademico 2003/2004 del corso su "Femminismo, studi di
genere e letteratura latina" che abbiamo ripreso dal sito www.uniroma2.it]

9. La critica letteraria femminista
Contenuto del capitolo
In questo capitolo rivolgeremo la nostra attenzione in particolare alla
critica letteraria femminista, citando alcuni dei libri piu' significativi
in questo campo. Vedremo in particolare l'opera di Elaine Showalter, che
distingue tra "critica femminista" (studiare la letteratura maschile da un
punto di vista femminile) e "ginocritica" (studiare la letteratura prodotta
da donne), e un libro particolarmente significativo, La pazza in soffitta
(1979) di Sandra Gilbert e Susan Gubar. L'insistenza delle femministe sulla
questione della parzialita' dei punti di vista portera' come sua conseguenza
estrema l'elaborazione della critica della "voce personale", in cui la
studiosa di letteratura parla esplicitamente in prima persona e legge i
testi alla luce della propria esperienza autobiografica.
*
9. 1. La critica letteraria femminista: studi sulla letteratura
angloamericana e studi sul linguaggio
La critica letteraria femminista nasce nei primi anni Settanta negli
"English Departments" delle universita' inglesi e statunitensi.
Il 1970 e' una data importante per il femminismo "letterario", perche' in
quell'anno la poetessa Adrienne Rich (parr. 3. 5, 4. 2) e' incaricata dalla
"Modern Language Association" (Mla), un potente organo accademico, di
stendere un contributo per il forum sullo "status delle donne nelle
professioni". Il saggio di Rich, "When We Dead Awaken: Writing as Re-vision"
("Quando noi morte ci destiamo: la scrittura come re-visione", 1971, trad.
it. in A. Rich, Segreti, silenzi, bugie: il mondo comune delle donne, La
Tartaruga, Milano 1989) introduce il concetto di re-visione nei confronti di
un testo: in sostanza; si tratta di accostarsi a un vecchio testo, prodotto
della societa' degli uomini, con occhi nuovi, quelli delle donne. E' la
nascita di una nuova prospettiva nella critica letteraria, che trovera' il
suo pieno sviluppo nel corso degli anni Settanta con il duplice intento di
svelare i luoghi comuni sulle donne da parte dei grandi autori uomini del
passato, e di rivalutare la cultura e la scrittura delle donne.
Questi anni vedono la pubblicazione di vari lavori significativi, tra cui
sono da ricordare almeno Patricia Meyer Spacks, The Female Imagination,
Knopf, New York 1975; Ellen Moers, Literary Women: The Great Writers,
Doubleday, New York 1976 (trad. it. Grandi scrittrici, grandi letterate,
Milano, Edizioni di Comunita' 1979); Elaine Showalter, A Literature of Their
Own: British Women Novelists from Bronte to Lessing, Princeton University
Press, Princeton 1977 (2a ed. rivista e ampliata Virago, London 1999; trad.
it. Una letteratura tutta per se', Milano, La Salamandra 1984); Sandra
Gilbert e Susan Gubar, The Madwoman in the Attic. The Woman Writer in the
Nineteenth Century Imagination, Yale University Press, New Haven 1979; Toril
Moi, Sexual/Textual Politics: Feminist Literary Theory, Routledge, New
York - London 1985.
Importante e' il libro di Judith Fetterley The Resisting Reader: A Feminist
Approach to American Fiction, Bloomington, Indiana, Indiana University
Press, 1978, che analizza i modi in cui la lettrice donna, nella tradizione
americana, e' costretta dalla pragmatica testuale ad assumere
identificazioni profondamente antifemminili.
Uno dei temi che si iniziano ad affrontare alla fine degli anni Settanta e'
la comunicazione dal punto di vista femminile: in particolare la raccolta
curata da Deborah Cameron, The Feminist Critique of Language: A Reader,
London-New York, Routledge 1990, concentra l'attenzione sull'interesse per
il "silenzio" delle donne, la loro esclusione dalla voce del potere, la
differenza di genere nei modi dell'espressione linguistica, la ricerca di
una vera "voce femminile".
*
9. 2. Elaine Showalter e la "gynocritics"
Significativa, sempre in questi anni, e' la nascita della rivista femminista
americana "Signs", e l'inizio di un dibattito tra pensiero femminista e
mondo accademico, ad opera di Elaine Showalter con l'articolo "Women and the
Literary Curriculum", nella rivista "College English" (1970). Il contributo
di Showalter ha particolare valore perche' inaugura un nuovo modello di
critica letteraria, quello della "gynocritics". Showalter opera una
distinzione tra feminist critic, "critica femminista", che si concentra
sulla donna come lettrice e si propone di analizzare e decostruire i
presupposti ideologici patriarcali nella letteratura maschile, e, appunto,
quella che chiama "ginocritica", cioe' la critica che si occupa della donna
in quanto scrittrice.
Se il critico decostruzionista della "Yale School" Geoffrey Hartman aveva
usato la metafora del "criticism in the wilderness" (titolo di un suo libro
del 1980), Showalter la riprende per la critica femminista, nell'articolo
"Feminist Criticism in the Wilderness", "Critical Inquiry" 8 (1981) pp.
179-205, anche nel volume da lei curato The New Feminist Criticism: Essays
on Women, Literature, and Theory, Pantheon Books, New York 1985, pp. 243-70.
*
9. 3. Sandra Gilbert e Susan Gubar: la "pazza in soffitta"
L'approccio di Showalter non condivide il separatismo femminista, e punta
invece al confronto e al dialogo con la tradizione maschile. Questo
atteggiamento e' sostanzialmente fatto proprio anche da Gilbert e Gubar in
The Madwoman in the Attic (1979), che pongono al centro dell'attenzione il
duro processo che la donna scrittrice deve affrontare: all'"anxiety of
influence" (Harold Bloom) propria di ogni scrittore, che deve fare i conti
con la tradizione preesistente, si aggiunge per la donna l'"anxiety of
authorship", l'"angoscia di essere autrice" in un mondo condizionato da una
prospettiva maschile, che le impone inevitabilmente complicita' e
compromessi frustranti.
La "pazza in soffitta" del titolo di Gilbert e Gubar si riferisce al
personaggio di Bertha Mason in Jane Eyre (di Charlotte Bronte, 1847), la
moglie del signore di Rochester che, diventata pazza, viene tenuta segregata
da tutti nella soffitta del castello. Questa figura, vista come una sorta di
"doppio" della scrittrice, viene assunta dalle autrici come metafora
dell'irriducibile alterita' della condizione femminile. (Abbiamo visto sopra
come il tema della "pazzia" sia caratteristico anche del lavoro di Juliet
Mitchell: par. 9. 1).
*
9. 4. L'influenza del femminismo francese sulla critica americana
Le teorizzazioni di Cixous sull'ecriture feminine (par. 6. 3) e di Luce
Irigaray sul parler femme (par. 6. 2), nonche' l'opera di Kristeva (par. 6.
4; Kristeva, ricordiamo, e' invece scettica nei riguardi della "scrittura
femminile"), hanno esercitato notevole influenza non solo sulla riflessione
teorico-filosofica del femminismo americano, ma anche sulla critica
letteraria.
Tra i nomi che si possono accostare a questa tendenza, ricordiamo quelli di
Mary Jacobus, Alice Jardine, Jane Gallop, Nancy K. Miller, tutte variamente
impegnate nell'analisi delle relazioni esistenti tra genere, identita' e
linguaggio, e della loro influenza sulla scrittura femminile.
Alice A. Jardine. Esemplare di questo orientamento "francesizzante" della
critica statunitense e' Alice A. Jardine (Professor of Romance Languages and
Literatures, Harvard University), Gynesis: Configurations of Woman and
Modernity, Cornell University Press, Ithaca NY, 1985. "Gynesis" e' un altro
neologismo, formato da "donna" (in greco gyne) + "genesi", cioe' "il mettere
'la donna' nel discorso ("the putting into discourse of 'woman'") come quel
processo diagnosticato in Francia come la condizione della modernita'; anzi,
la valorizzazione del femminile, della donna, e le sue connotazioni
obbligatorie, cioe' storiche, come qualcosa di intriseco a nuovi e necessari
modi di pensare, di scrivere, di parlare" (p. 25). "Gynesis", in altri
termini, sta ad indicare il ruolo fondamentale svolto dal femminile nella
filosofia moderna da Nietzsche fino a Lacan, Derrida, Deleuze, in cui
"donna" e' diventato "un nuovo spazio retorico... inseparabile dai mementi
piu' radicali di gran parte delle discipline contemporanee", sinonimo di
"quei processi che sconvolgono le strutture simboliche dell'Occidente" (pp.
38, 42).
*
9. 5. Problemi della critica femminista
Il livello sempre crescente di astrazione e sottigliezza della teorizzazione
femminista sulla letteratura, ha portato recentemente a forme di disagio nei
confronti della "teoria" all'interno dello stesso ambito femminista.
Da un lato, varie studiose hanno sentito il bisogno di ammonire le colleghe
circa i potenziali rischi di impoverimento e stereotipizzazione dell'analisi
insiti nell'adozione talora superficiale di metodologie intepretative
precostituite. E' il caso di Sally Minogue, curatrice della raccolta
Problems for Feminist Criticism, Routledge, London-New York 1990.
Similmente, Janet Todd in Gender, Art and Death, Polity Press, Cambridge
1993, rivendica il proprio ruolo di critico letterario femminista di "prima
generazione", quella che univa l'ottica di genere all'attenzione
"tradizionale" al contesto socio-culturale delle opere letterarie.
*
9. 6. La critica della "voce personale"
D'altro canto, sempre come espressione di un certo scetticismo nei confronti
della teoria, altre studiose hanno sviluppato un approccio alla pratica
della critica letteraria di tipo "autobiografistico", preoccupate
dall'apparente insorgere di quello che e' stato definito un "femminismo
senza donne" (vedi Tania Modleski, Feminism without Women: Culture and
Criticism in a "Postfeminist" Age, Routledge, New York-London 1991). La
pratica del cosiddetto personal criticism o autobiographical criticism, o
"critica della voce personale", e' stata presentata e sostenuta da Nancy K.
Miller nel suo libro Getting Personal: Feminist Occasions and Other
Autobiographical Acts, Columbia University Press, New York 1992, e nella
raccolta di saggi curata da Gayle Greene e Coppelia Kahn, Changing Subjects:
The Making of Feminist Literary, Routledge, London-New York 1993.
La "critica personale" mette in primo piano la dimensione individuale,
autobiografica, della singola studiosa, in una sorta di tentativo di
recuperare le esperienze legate al vissuto della prima critica femminista.
Tuttavia, questo tipo di critica non e' solo legato allo scetticismo nei
confronti degli eccessi personalizzanti e alla fine desessualizzanti della
teorizzazione. Infatti, essa ha una sua propria motivazione teorica che
consiste nel portare avanti, fino alle estreme conseguenze, la
sottolineatura delle "differenze" e della particolarizzazione etnica,
politica e sociale che era un elemento essenziale della riflessione
femminista sull'identita' e sulla soggettivita'.
(Parte nona - segue)

2. MATERIALI. SERGIO CASALI: IL PENSIERO E LA CRITICA LETTERARIA FEMMINISTA
(PARTE DECIMA E CONCLUSIVA)

Abbreviazioni bibliografiche
- Baccolini, Raffaella - Maria Giulia Fabi - Vita Fortunati - Rita
Monticelli (edd.). 1997. Critiche femministe e teorie letterarie, Clueb,
Bologna (con antologia di testi).
- Biagini, Enza - Augusta Brettoni - Paolo Orvieto (edd.). 2001. Teorie
critiche del Novecento. Con antologia di testi, Roma, Carocci.
- Cavarero, Adriana - Franco Restaino (edd.). 2002. Le filosofie femministe.
Due secoli di battaglie teoriche e pratiche, Bruno Mondadori, Milano (con
antologia di testi).
- Ceserani, Remo. 1999. Guida allo studio della letteratura, Laterza,
Roma-Bari.
- Di Cori, Paola - Donatella Barazzetti (edd.). 2001. Gli studi delle donne
in Italia. Una guida critica, Carocci, Roma.
- Izzo, Donatella (ed.). 1996. Teoria della letteratura. Prospettive dagli
Stati Uniti, La Nuova Italia Scientifica [ora Carocci], Roma.
- Chialant, Maria Teresa - Eleonora Rao (edd.). 2000. Letteratura e
femminismi. Teorie della critica in area inglese e americana, Liguori,
Napoli (con antologia di testi).
*
Approfondimenti bibliografici e internet
Tra i migliori siti internet italiani per un'introduzione al femminismo e
agli studi di genere segnaliamo "Donne e conoscenza storica"
(www.url.it/donnestoria), con molti saggi e documenti (solo alcuni dei quali
verranno segnalati nelle brevi indicazioni seguenti); e
www.storiadelledonne.it, a cura dell'Unione femminile nazionale
(www.unionefemminile.it) con la Societa' italiana delle storiche. Utile
anche "Il sito delle
streghe"(www.geocities.com/~tesorino/Il_sito_delle_streghe/index1.html).
Un'ottima introduzione storica allo sviluppo del pensiero femminista e'
quella di Franco Restaino, "Il pensiero femminista. Una storia possibile",
in Cavarero-Restaino (2002) pp. 3-77. Il cap. 1 ("The Contemporary Women's
Movement"), di Linda Nicholson, Gender and History (Columbia University
Press 1986), molto utile per un inquadramento storico del movimento
femminista, si puo' leggere a:
www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/nichols2.htm
*
1. La "Dichiarazione" di Olympe de Gouges si trova a
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/dichiarazione.htm
Moltissimi sono gli studi su Mary Wollstonecraft; sul web, per esempio,
www.edgehill.ac.uk/acadepts/humarts/english/subject/mw.htm Il testo di A
Vindication of the Rights of Women si puo' leggere on line a:
www.orst.edu/instruct/phl302/texts/wollstonecraft/woman-contents.html Brani
in Cavarero-Restaino (2002) pp. 119-22. Possiamo anche ricordare che la
scrittrice italiana Elisabetta Rasy ha dedicato a Mary Wollestonecraft il
recente romanzo biografico L'ombra della luna (Rizzoli).
Recentemente e' stata pubblicata in italiano la raccolta di scritti di John
Stuart Mill e Harriett Taylor, Sull'eguaglianza e l'emancipazione femminile,
a cura di Nadia Urbinati, Einaudi, Torino 2001. Brani in Cavarero-Restaino
(2002) pp. 123-6.
Il testo della Dichiarazione di Seneca Falls e' pubblicato, insieme al
resoconto della successiva "Convenzione di Rochester", in un volume curato
da Raffaella Baritono, Il sentimento delle liberta', La Rosa Editrice,
Torino 2002. La Dichiarazione e' anche leggibile a
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/seneca.htm
Brani dall'Autobiografia di Aleksandra M. Kollontai (Feltrinelli, Milano
1975) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 127-30.
Sul movimento delle donne nel Novecento italiano, vedi Il Novecento delle
italiane: una storia ancora da raccontare, a cura del gruppo "Controparola",
Editori Riuniti, Roma 2001.
Biografia di Anna Kuliscioff a
www.romacivica.net/anpiroma/antifascismo/biografie%20antifascisti17.html
*
2. Sterminata la bibliografia e sitografia su Virginia Woolf e Simone de
Beauvoir. Si puo' partire da:
www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/VaWoolf.htm ,
www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/SdeBeauvoir.htm
Brani da Tre ghinee di V. Woolf, dal Secondo sesso di de Beauvoir, e da La
mistica della femminilita' di Betty Friedan (trad. it. Edizioni di
Comunita', Milano 1964) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 131-42. Il libro
piu' recente di Friedan in trad. it. e' L'eta' da inventare: la seconda
meta' della vita, Frassinelli 1994 (2a ed. 2000).
*
3. Una raccolta di slogan e "frasi celebri" del femminismo radicale a
http://feminism.marhost.com/f/radfemquotes.html
Su Firestone cfr. Sarah Franklin, "The Dialectic of Sex: Shulamith Firestone
Revisited" pubblicato dal Department of Sociology, Lancaster University a
www.comp.lancs.ac.uk/sociology/soc050sf.html Il primo capitolo di Dialectic
of Sex e' leggibile a
www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/us/fireston.htm Brani
dalla trad. it. La dialettica dei sessi: autorita' maschile e societa'
tardo-capitalistica, a cura di L. Personemi, Guaraldi, Firenze 1971, in
Cavarero-Restaino (2002) pp. 147-50.
Kate Millett: brani da Sexual Politics (trad. it. La politica del sesso,
Rizzoli, Milano 1971) in Cavarero-Restaino (2002) pp. 143-6.
L'eunuco femmina di Germaine Greer e' ristampato negli "Oscar" Mondadori.
Cronologia degli eventi principali relativi al femminismo lesbico a
www.womens-studies.ohio-state.edu/araw/chrono1.htm
Trad. it. di "The Traffic in Women" di Gayle Rubin in dwf 1
(ottobre-dicembre 1976) pp. 23-65; brani in Cavarero-Restaino (2002) pp.
160-4. L'articolo di Rubin "Thinking Sex" si trova in C. Vance (ed.),
Pleasure and Danger: Exploring Female Sexuality, Routledge, Boston 1984 = H.
Abelove, M. A. Barale, D. M. Halperin (edd.), The Lesbian and Gay Studies
Reader, Routledge, New York and London, 1993, pp. 3-44.
*
4. Sulla psicologa femminista Phyllis Chesler, vedi www.phyllis-chesler.com
Il suo libro piu' recente e' Mad Men and Medusas: Reclaiming Hysteria and
the Effect of Sibling Relations on the Human Condition, The Penguin Press,
London 2000.
Su Adrienne Rich, vedi
www.depts.drew.edu/wmst/corecourses/wmst111/timeline_bios/ARich.htm
*
5. S. Brownmiller ha un suo sito: www.susanbrownmiller.com A
www.susanbrownmiller.com/html/antiporno.html si puo' leggere il suo articolo
"Lets Put Pornography Back in the Closet" ("Rimettiamo la pornografia nel
ripostiglio"), scritto per il giornale "Newsday" nel 1979 mentre l'autrice
stava organizzando il gruppo "Women Against Pornography".
Una semplice ricerca in Internet mostrera' quanto vivace sia ancora oggi il
dibattito sulla pornografia nel mondo americano. Una selezione di scritti di
Andrea Dworkin si puo' leggere a
www.nostatusquo.com/ACLU/dworkin/OnlineLibrary.html Su Katherine MacKinnon:
www.cddc.vt.edu/feminism/MacKinnon.html
Il punto sulla questione e' fatto in Drucilla Cornell (ed.), Feminism and
Pornography, Oxford University Press, Oxford 2000, che contiene tra l'altro
vari interventi di A. Dworkin e C. MacKinnon (anche di Judith Butler, bell
hooks, Audre Lorde, e molte altre), nonche' un "Manifesto italiano" sulla
prostituzione, e una sezione su quello che si suole chiamare "turismo
sessuale" nell'ottica degli studi postcoloniali.
*
6. Per un'introduzione alla critica decostruzionista, vedi Stefano Rosso in
Izzo (1996) pp. 31-56, con ampia bibliografia; Ceserani (1999) 116-9, pp.
492-5; Biagini in Biagini-Brettoni-Orvieto (2001) pp. 253-61, e Jonathan
Culler, Sulla decostruzione, Bompiani, Milano 1988 (ed. orig. 1982).
Sul concetto di differenza sessuale vedi anche Francesca Di Donato, "Per una
critica della differenza sessuale. Domande e risposte sulla riflessione
femminista attuale", lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/index.html
In italiano di Helene Cixous si puo' vedere Scritture del corpo. Variazioni
su un tema, a cura di Paola Bono, Sossella ed., 2000.
Su Julia Kristeva: www.cddc.vt.edu/feminism/Kristeva.html
*
7. Non sorprendentemente, Haraway e' molto popolare nel web. Il suo
"Manifesto Cyborg" si puo' leggere, per esempio, a
www.stanford.edu/dept/HPS/Haraway/CyborgManifesto.html Punti di partenza su
Haraway: www.anotherscene.com/outthere/dhwy.htm , o
www.asahi-net.or.jp/~RF6T-TYFK/haraway.html
In italiano: Testimone_Modesta@FemaleMan©_incontra_OncoTopo. Femminismo e
tecnoscienza, Feltrinelli, Milano 1999; Manifesto cyborg. Donne, tecnologie
e biopolitiche del corpo, Feltrinelli, Milano 1995.
Tra i libri in inglese di Teresa de Lauretis ricordiamo Alice Doesn't:
Feminism, Semiotics, Cinema (1984), Technologies of Gender (1987), The
Practice of Love (1994). Ha curato tre raccolte di saggi: Feminist
Studies/Critical Studies (1986), The Cinematic Apparatus (1980), e The
Technological Imagination (1980). Ha curato inoltre il numero dedicato alla
"Queer Theory" del giornale differences: A Journal of Feminist Cultural
Studies (1990). Tra i libri in italiano: La sintassi del desiderio:
struttura e forme del romanzo sveviano (Ravenna, Longo 1976), Umberto Eco
(Firenze, La Nuova Italia 1981), Differenza e indifferenza sessuale. Per
l'elaborazione del pensiero lesbico (Firenze, Estro 1989), Sui generis.
Scritti di teoria femminista (Milano, Feltrinelli 1996), Pratica d'amore.
Percorsi del desiderio perverso (Milano, La Tartaruga 1997) e Soggetti
eccentrici (Milano, Feltrinelli 1999).
Su "Gay" e "Queer Theory", vedi Marco Pustianaz, "Teoria gay e lesbica", in
Izzo (1996) pp. 109-29, e, per gli sviluppi in Italia, Id., "Studi gay e
lesbici", in Di Cori-Barazzetti (2001) pp. 241-58.
Su Rosi Braidotti, vedi la recensione di S. Colella di Soggetto nomade e
Dissonanze (da "L'Indice" 1995, n. 7) a www.internetbookshop.it
In Cavarero-Restaino (2002) pp. 209-12 e' antologizzata parte di
un'intervista di Judith Butler a Braidotti apparsa in dwf 26-7 (1995).
Studi sul "corpo": in italiano, vedi tra i libri piu' recenti Ugo Volli,
Figure del desiderio. Corpo, testo, mancanza, Raffaello Cortina editore,
Milano 2002; Umberto Galimberti, Il corpo, Feltrinelli, Milano 2002.
Un'antologia di saggi in inglese: Londa Schiebinger, Edwin E. Sparks (edd.),
Feminism and the Body, Oxford University Press 2000.
Su Judith Butler, vedi anche Francesca Di Donato a
lgxserver.uniba.it/lei/personali/didonato/butler.html
Un saggio di Gayatri Spivak e' in Baccolini et al. (1997) pp. 105-33.
Qualche passo di Elogio del margine di bell hooks si puo' leggere a:
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/bell.htm ; sul suo ultimo libro,
Feminism is for Everybody: Passionate Politics, South End Press, Cambridge,
MA, 2000, vedi p. es. www.reconstruction.ws/BReviews/revFeminism.htm
*
8. Il "Manifesto" di Rivolta Femminile si puo' leggere a:
www.url.it/donnestoria/testi/percorso_900/lonzi.htm
Per la "Libreria delle donne" di Milano vedi www.libreriadelledonne.it
Su Luisa Muraro: www.ereditareilfemminismo.com
Sommario della annate di "dwf" (fino al 1997) a
www.racine.ra.it/udi/bibliografie/storia/storia02.htm
Il celebre articolo di Anna Koedt "The Myth of the Vaginal Orgasm" (1970) si
puo' leggere, tra i molti siti, per esempio a
www.cwluherstory.com/CWLUArchive/vaginalmyth.html
Oltre al citato Il pensiero della differenza sessuale (1987), Diotima ha
pubblicato, presso La Tartaruga di Milano, Mettere al mondo il mondo (1990),
Il cielo stellato dentro di noi (1992) e, presso Liguori di Napoli, Oltre
l'uguaglianza. Le radici femminili dell'autorita' (1995), La sapienza di
partire da se' (1996), Il profumo della maestra (1999), Approfittare
dell'assenza. Punti di avvistamento sulla tradizione (2002).
*
9. Due preziose introduzioni alla critica letteraria femminista (entrambe
con antologia di saggi in traduzione italiana) sono Baccolini et al. (1997),
e Chialant-Rao (2000).
Rassegna bibliografica di opere in italiano di e sulla critica letteraria
femminista dal 1975 al 1996, a cura di Laura De Nicola, a
rmcisadu.let.uniroma1.it/crilet/mostra900/zancan.htm
Bibliografia e links su Elaine Showalter:
virtual.clemson.edu/groups/womenstudies/flc436/showalter.html La traduzione
italiana dell'articolo di Showalter del 1981 ("La critica femminista nel
deserto") si puo' leggere in Chialant-Rao (2000) pp. 49-65).
*
Indice della presente dispensa
1. Le origini del pensiero femminista
1. 1. Alle radici del femminismo: Olympe de Gouges e Mary Wollstonecraft
1. 2. Il primo femminismo (1848-1918): la lotta per l'uguaglianza nelle
correnti liberale e socialista
1. 3. L'orientamento liberale: Harriett Hardy Taylor e John Stuart Mill
1. 4. Le suffragette americane e la "Dichiarazione di Seneca Falls"
1. 5. Friedrich Engels e il pensiero socialista
1. 6. Il femminismo in Italia tra Otto e Novecento
2. Uguaglianza vs differenza nel periodo di riflusso (1918-1968)
2. 1. Uguaglianza e differenza: Virginia Woolf
2. 2. Simone de Beauvoir: "Donna non si nasce, lo si diventa"
2. 3. Betty Friedan: la "mistica della femminilita'"
2. 4. Juliet Mitchell: "Donne: la rivoluzione piu' lunga"
3. Il femminismo radicale americano e la nascita della critica letteraria
femminista (fine anni Sessanta - meta' anni Settanta)
3. 1. Il femminismo radicale: "il personale e' politico"
3. 2. Il Redstockings Manifesto
3. 3. Shulamith Firestone.
3. 4. Kate Millett: la "politica del sesso"
3. 4. Germaine Greer: L'eunuco femmina
3. 5. Il femminismo lesbico e la nascita dei "Lesbian Studies"
3. 6. Gayle S. Rubin e il sistema "sesso-genere"
4. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (I): la critica della
psicoanalisi, la riflessione sulla maternita' e l'"etica della cura"
4. 1. Psicoanalisi e femminismo: Juliet Mitchell
4. 2. La riflessione su donna e maternita' negli Stati Uniti: Adrienne Rich
4. 3. Nancy Chodorow e Dorothy Dinnerstein
4. 4. L'"etica della cura": Carol Gilligan e Virginia Held
5. Temi femministi degli anni Settanta e Ottanta (II): la questione della
violenza sessuale e della pornografia
5. 1. Il problema della violenza sessuale: Susan Brownmiller
5. 2. Il dibattito sulla pornografia: Andrea Dworkin e Catherine MacKinnon
6. La teoria della differenza nel femminismo francese (dal 1968 a oggi)
6. 1. Il movimento delle donne in Francia
6. 2. Luce Irigaray: teoria della differenza e critica del
"fallogocentrismo"
6. 3. Helene Cixous: la "scrittura femminile"
6. 4. Julia Kristeva
7. Il femminismo nell'universita': la questione del soggetto e
dell'identita' (dalla meta' degli anni Ottanta a oggi)
7. 1. L'"accademizzazione" del femminismo
7. 2. Donna Haraway e il cyber-femminismo
7. 3. Teresa de Lauretis
7. 4. "Queer Theory"
7. 5. Rosi Braidotti
7. 6. Judith Butler e la riflessione sul concetto di "corpo"
7. 7. Il femminismo nero ed etnico
8. La teoria della differenza nel femminismo italiano (dal 1968 a oggi)
8. 1. Il movimento delle donne in Italia
8. 2. Carla Lonzi
8. 3. Il gruppo "Diotima": Luisa Muraro e Adriana Cavarero
9. La critica letteraria femminista
9. 1. La critica letteraria femminista: studi sulla letteratura
angloamericana e studi sul linguaggio
9. 2. Elaine Showalter e la "gynocritics"
9. 3. Sandra Gilbert e Susan Gubar: la "pazza in soffitta"
9. 4. L'influenza del femminismo francese sulla critica americana
9. 5. Problemi della critica femminista
9. 6. La critica della "voce personale"
Abbreviazioni bibliografiche
Approfondimenti bibliografici e internet

3. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL RITORNO DELLE
LEGGI RAZZIALI IN ITALIA

Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una
straordinaria influenza sulla intera societa' europea, dal Rinascimento
italiano al fascismo.
Non sempre sono state pero' conosciute in tempo.
In questo momento c'e' una grande attenzione sui giornali europei per alcuni
aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, pero', un
dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l'attenzione dell'opinione
pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni
passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si
riuscira' ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell'Europa e di far
arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero.
Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al
Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l'adozione di norme
discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si
vedevano dai tempi delle leggi razziali.
E' stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non piu' gli
ebrei bensi' la popolazione degli immigrati "irregolari", che conta
centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti
previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti.
Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalita', l'esercizio di
un diritto fondamentale quale e' quello di contrarre matrimonio senza
vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene
sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani.
Con una norma ancora piu' lesiva della dignita' e della stessa qualita'
umana, e' stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in
condizioni di irregolarita' amministrativa, di riconoscere i figli da loro
stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una
maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere "irregolari"
diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri
e messi nelle mani dello Stato.
Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi
razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei
loro figli, ne' le costringevano all'aborto per evitare la confisca dei loro
bambini da parte dello Stato.
Non ci rivolgeremmo all'opinione pubblica europea se la gravita' di queste
misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse
una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune
umanita'. L'Europa non puo' ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori
regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi
internazionali e i principi garantisti e di civilta' giuridica su cui si
basa la stessa costruzione politica europea.
E' interesse e onore di tutti noi europei che cio' non accada.
La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che
viene dall'Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa.
A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la
propria opposizione.
Roma, 29 giugno 2009
Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame,
Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio

4. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEI GIURISTI CONTRO L'INTRODUZIONE DEI REATI
DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE DEI MIGRANTI

Il disegno di legge n. 733-B attualmente all'esame del Senato prevede varie
innovazioni che suscitano rilievi critici.
In particolare, riteniamo necessario richiamare l'attenzione della
discussione pubblica sulla norma che punisce a titolo di reato l'ingresso e
il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato, una norma
che, a nostro avviso, oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all'uso
simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e
presenta molteplici profili di illegittimita' costituzionale.
La norma e', anzitutto, priva di fondamento giustificativo, poiche' la sua
sfera applicativa e' destinata a sovrapporsi integralmente a quella
dell'espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l'assoluta
irragionevolezza della nuova figura di reato; inoltre, il ruolo di extrema
ratio che deve rivestire la sanzione penale impone che essa sia utilizzata,
nel rispetto del principio di proporzionalita', solo in mancanza di altri
strumenti idonei al raggiungimento dello scopo.
Ne' un fondamento giustificativo del nuovo reato puo' essere individuato
sulla base di una presunta pericolosita' sociale della condizione del
migrante irregolare: la Corte Costituzionale (sent. 78 del 2007) ha infatti
gia' escluso che la condizione di mera irregolarita' dello straniero sia
sintomatica di una pericolosita' sociale dello stesso, sicche' la
criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si
rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo.
L'ingresso o la presenza illegale del singolo straniero dunque non
rappresentano, di per se', fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale,
ma sono l'espressione di una condizione individuale, la condizione di
migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato
discriminatorio ratione subiecti contrastante non solo con il principio di
eguaglianza, ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia
penale, in base alla quale si puo' essere puniti solo per fatti materiali.
L'introduzione del reato in esame, inoltre, produrrebbe una crescita abnorme
di ineffettivita' del sistema penale, gravato di centinaia di migliaia di
ulteriori processi privi di reale utilita' sociale e condannato per cio'
alla paralisi. Ne' questo effetto sarebbe scongiurato dalla attribuzione
della relativa cognizione al giudice di pace (con alterazione degli attuali
criteri di ripartizione della competenza tra magistratura professionale e
magistratura onoraria e snaturamento della fisionomia di quest'ultima): da
un lato perche' la paralisi non e' meno grave se investe il settore di
giurisdizione del giudice di pace, dall'altro per le ricadute sul sistema
complessivo delle impugnazioni, gia' in grave sofferenza.
Rientra certo tra i compiti delle istituzioni pubbliche "regolare la materia
dell'immigrazione, in correlazione ai molteplici interessi pubblici da essa
coinvolti ed ai gravi problemi connessi a flussi migratori incontrollati"
(Corte Cost., sent. n. 5 del 2004), ma nell'adempimento di tali compiti il
legislatore deve attenersi alla rigorosa osservanza dei principi
fondamentali del sistema penale e, ferma restando la sfera di
discrezionalita' che gli compete, deve orientare la sua azione a canoni di
razionalita' finalistica.
"Gli squilibri e le forti tensioni che caratterizzano le societa' piu'
avanzate producono condizioni di estrema emarginazione, si' che (...) non si
puo' non cogliere con preoccupata inquietudine l'affiorare di tendenze, o
anche soltanto tentazioni, volte a 'nascondere' la miseria e a considerare
le persone in condizioni di poverta' come pericolose e colpevoli". Le parole
con le quali la Corte Costituzionale dichiaro' l'illegittimita' del reato di
"mendicita'" di cui all'art. 670, comma 1, cod. pen. (sent. n. 519 del 1995)
offrono ancora oggi una guida per affrontare questioni come quella
dell'immigrazione con strumenti adeguati allo loro straordinaria
complessita' e rispettosi delle garanzie fondamentali riconosciute dalla
Costituzione a tutte le persone.
25 giugno 2009
Angelo Caputo, Domenico Ciruzzi, Oreste Dominioni, Massimo Donini, Luciano
Eusebi, Giovanni Fiandaca, Luigi Ferrajoli, Gabrio Forti, Roberto Lamacchia,
Sandro Margara, Guido Neppi Modona, Paolo Morozzo della Rocca, Valerio
Onida, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Livio Pepino, Carlo Renoldi,
Stefano Rodota', Arturo Salerni, Armando Spataro, Lorenzo Trucco, Gustavo
Zagrebelsky

5. RILETTURE. JULIA KRISTEVA: ETRANGERS A' NOUS MEMES
Julia Kristeva, Etrangers a' nous-memes, Fayard, Paris 1988, Gallimard,
Paris 1991, pp. 314. Merita sempre di essere riletta questa acuta
riflessione della grande intellettuale.

6. RILETTURE. FRANCOISE SIRONI: PERSECUTORI E VITTIME
Francoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli,
Milano 2001, pp. 212. Segnaliamo ancora una volta questo testo sulla pratica
della tortura e le sue conseguenze sulle vittime; l'autrice insegna
psicologia clinica e psicopatologia all'Universita' Paris VII e dirige il
"Centro di etnopsichiatria Georges Devereux" a Parigi. E' cofondatrice del
"Centro Primo Levi" specializzato nell'assistenza alle vittime di tortura e
violenza collettiva.

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 263 del 27 luglio 2009

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