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Minime. 894
- Subject: Minime. 894
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 27 Jul 2009 00:50:25 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 894 del 27 luglio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Contro la guerra, salvare le vite 2. Contro il razzismo, salvare le vite 3. Una proposta urgente 4. Modello di lettera al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati 5. Modello di ordine del giorno da proporre all'approvazione delle assemblee elettive (Comuni, Province, Regioni, etc.) 6. Appello al Presidente della Repubblica contro il colpo di stato razzista 7. Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in Italia 8. Appello dei giuristi contro l'introduzione dei reati di ingresso e soggiorno illegale dei migranti 9. Appello al Presidente della Repubblica di varie associazioni ed organizzazioni per i diritti dei bambini 10. Alessandro Pizzi: Le ragioni della lotta della popolazione viterbese contro il mega-aeroporto 11. Il 25 luglio 2009 si e' svolto a Viterbo un incontro di studio sulla mobilita' sostenibile 12. Riletture: Giuliana Morandini, ... E allora mi hanno rinchiusa 13. Riletture: Giuliana Morandini, La voce che e' in lei 14. La "Carta" del Movimento Nonviolento 15. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. CONTRO LA GUERRA, SALVARE LE VITE La guerra e' nemica dell'umanita'. Opporsi alla guerra e alle violenze e agli omicidi di cui consiste e' il primo dovere di ogni essere umano. Salvare le vite. 2. EDITORIALE. CONTRO IL RAZZISMO, SALVARE LE VITE Il razzismo e' nemico dell'umanita'. Opporsi al razzismo e alle violenze e agli omicidi di cui consiste e' il primo dovere di ogni essere umano. Salvare le vite. 3. UNA SOLA UMANITA'. UNA PROPOSTA URGENTE Proponiamo alle lettrici ed ai lettori di: a) scrivere ai Presidenti di Camera e Senato una lettera con la richiesta che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica; b) scrivere a tutti i parlamentari antinazisti affinche' sostengano questa richiesta; c) scrivere a tutti gli enti locali affinche' formulino anch'essi questa richiesta; d) scrivere a tutti i mass-media affinche' ne diano almeno notizia; e) scrivere a persone di volonta' buona, associazioni democratiche ed istituzioni fedeli alla Costituzione affinche' si associno alla richiesta. * Per chi volesse scrivere via posta elettronica gli indirizzi e-mail di tutti i parlamentari (compresi i Presidenti delle Camere) sono cosi' composti: a) per i deputati: cognome_inizialedelnome at camera.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale on. Mario Rossi sarebbe rossi_m at camera.it b) per i senatori: cognome_inizialedelnome at posta.senato.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale sen. Mario Rossi sarebbe rossi_m at posta.senato.it Ai Presidenti dei due rami del parlamenti si puo' scrivere anche attraverso i siti di Camera e Senato. 4. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI LETTERA AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ED AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati Signori Presidenti dei due rami del Parlamento, il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2 luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza". Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita, energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i principi della civilta' giuridica. Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori, principi e criteri della civilta' umana, con la presente siamo a richiedere che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Distinti saluti, firma luogo e data indirizzo completo del mittente 5. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ORDINE DEL GIORNO DA PROPORRE ALL'APPROVAZIONE DELLE ASSEMBLEE ELETTIVE (COMUNI, PROVINCE, REGIONI, ETC.) Il Consiglio ... di ..., premesso che il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2 luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza". Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita, energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i principi della civilta' giuridica. Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori, principi e criteri della civilta' umana, chiede al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Da' mandato al proprio presidente di trasmettere il presente ordine del giorno al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati e per opporuna conoscenza al Presidente della Repubblica, e di renderlo noto alla popolazione attraverso i mezzi d'informazione e nelle altre forme abitualmente usate per comunicare ai cittadini le deliberazioni del Consiglio. 6. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA Il colpo di stato razzista compiuto dal governo Berlusconi con la complicita' di una asservita maggioranza parlamentare puo' e deve essere respinto. E' nei poteri del Presidente della Repubblica rifiutare di avallare l'introduzione nel corpus legislativo di misure palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, palesemente criminali e criminogene, palesemente razziste ed incompatibili con l'ordinamento giuridico della Repubblica. Al Presidente della Repubblica in prima istanza facciamo ora appello affinche' non ratifichi un deliberato illegale ed eversivo che viola i fondamenti stessi dello stato di diritto e della civilta' giuridica, che viola i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 2 luglio 2009 7. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL RITORNO DELLE LEGGI RAZZIALI IN ITALIA Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera societa' europea, dal Rinascimento italiano al fascismo. Non sempre sono state pero' conosciute in tempo. In questo momento c'e' una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, pero', un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscira' ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell'Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero. Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l'adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali. E' stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non piu' gli ebrei bensi' la popolazione degli immigrati "irregolari", che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti. Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalita', l'esercizio di un diritto fondamentale quale e' quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani. Con una norma ancora piu' lesiva della dignita' e della stessa qualita' umana, e' stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarita' amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere "irregolari" diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, ne' le costringevano all'aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato. Non ci rivolgeremmo all'opinione pubblica europea se la gravita' di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanita'. L'Europa non puo' ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civilta' giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea. E' interesse e onore di tutti noi europei che cio' non accada. La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall'Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa. A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione. Roma, 29 giugno 2009 Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio 8. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEI GIURISTI CONTRO L'INTRODUZIONE DEI REATI DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE DEI MIGRANTI Il disegno di legge n. 733-B attualmente all'esame del Senato prevede varie innovazioni che suscitano rilievi critici. In particolare, riteniamo necessario richiamare l'attenzione della discussione pubblica sulla norma che punisce a titolo di reato l'ingresso e il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato, una norma che, a nostro avviso, oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all'uso simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e presenta molteplici profili di illegittimita' costituzionale. La norma e', anzitutto, priva di fondamento giustificativo, poiche' la sua sfera applicativa e' destinata a sovrapporsi integralmente a quella dell'espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l'assoluta irragionevolezza della nuova figura di reato; inoltre, il ruolo di extrema ratio che deve rivestire la sanzione penale impone che essa sia utilizzata, nel rispetto del principio di proporzionalita', solo in mancanza di altri strumenti idonei al raggiungimento dello scopo. Ne' un fondamento giustificativo del nuovo reato puo' essere individuato sulla base di una presunta pericolosita' sociale della condizione del migrante irregolare: la Corte Costituzionale (sent. 78 del 2007) ha infatti gia' escluso che la condizione di mera irregolarita' dello straniero sia sintomatica di una pericolosita' sociale dello stesso, sicche' la criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo. L'ingresso o la presenza illegale del singolo straniero dunque non rappresentano, di per se', fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale, ma sono l'espressione di una condizione individuale, la condizione di migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato discriminatorio ratione subiecti contrastante non solo con il principio di eguaglianza, ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia penale, in base alla quale si puo' essere puniti solo per fatti materiali. L'introduzione del reato in esame, inoltre, produrrebbe una crescita abnorme di ineffettivita' del sistema penale, gravato di centinaia di migliaia di ulteriori processi privi di reale utilita' sociale e condannato per cio' alla paralisi. Ne' questo effetto sarebbe scongiurato dalla attribuzione della relativa cognizione al giudice di pace (con alterazione degli attuali criteri di ripartizione della competenza tra magistratura professionale e magistratura onoraria e snaturamento della fisionomia di quest'ultima): da un lato perche' la paralisi non e' meno grave se investe il settore di giurisdizione del giudice di pace, dall'altro per le ricadute sul sistema complessivo delle impugnazioni, gia' in grave sofferenza. Rientra certo tra i compiti delle istituzioni pubbliche "regolare la materia dell'immigrazione, in correlazione ai molteplici interessi pubblici da essa coinvolti ed ai gravi problemi connessi a flussi migratori incontrollati" (Corte Cost., sent. n. 5 del 2004), ma nell'adempimento di tali compiti il legislatore deve attenersi alla rigorosa osservanza dei principi fondamentali del sistema penale e, ferma restando la sfera di discrezionalita' che gli compete, deve orientare la sua azione a canoni di razionalita' finalistica. "Gli squilibri e le forti tensioni che caratterizzano le societa' piu' avanzate producono condizioni di estrema emarginazione, si' che (...) non si puo' non cogliere con preoccupata inquietudine l'affiorare di tendenze, o anche soltanto tentazioni, volte a 'nascondere' la miseria e a considerare le persone in condizioni di poverta' come pericolose e colpevoli". Le parole con le quali la Corte Costituzionale dichiaro' l'illegittimita' del reato di "mendicita'" di cui all'art. 670, comma 1, cod. pen. (sent. n. 519 del 1995) offrono ancora oggi una guida per affrontare questioni come quella dell'immigrazione con strumenti adeguati allo loro straordinaria complessita' e rispettosi delle garanzie fondamentali riconosciute dalla Costituzione a tutte le persone. 25 giugno 2009 Angelo Caputo, Domenico Ciruzzi, Oreste Dominioni, Massimo Donini, Luciano Eusebi, Giovanni Fiandaca, Luigi Ferrajoli, Gabrio Forti, Roberto Lamacchia, Sandro Margara, Guido Neppi Modona, Paolo Morozzo della Rocca, Valerio Onida, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Livio Pepino, Carlo Renoldi, Stefano Rodota', Arturo Salerni, Armando Spataro, Lorenzo Trucco, Gustavo Zagrebelsky 9. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI VARIE ASSOCIAZIONI ED ORGANIZZAZIONI PER I DIRITTI DEI BAMBINI Torino, 14 luglio 2009 Egregio signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la presente lettera desideriamo manifestarLe la nostra profonda preoccupazione rispetto alle conseguenze che il Ddl 733 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", approvato al Senato in via definitiva il 2 luglio u. s., avra' sulla vita delle famiglie e dei bambini e dei ragazzi di origine straniera che vivono in Italia. Le nostre associazioni e organizzazioni, impegnate quotidianamente per la tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, non possono che esprimere il loro profondo disaccordo per una legge che prevede norme che riteniamo non conformi con alcuni fondamentali diritti sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che l'Italia si e' impegnata a rispettare. A nostro avviso, saranno molto gravi gli effetti del previsto reato di clandestinita' che spingera', di fatto, la popolazione straniera, oggetto del provvedimento, a non avere alcun contatto con le istituzioni ne' con alcun tipo di servizio pubblico, relegando alla marginalita' non solo gli adulti ma anche i loro figli, rendendo la loro presenza assolutamente invisibile con conseguenze sociali gravi e difficilmente prevedibili. La conseguente esclusione dai servizi scolastici e sociali cosi' come dalle prestazioni sanitarie, per il timore di un genitore di essere segnalato all'autorita', viola diritti fondamentali dei bambini e dei ragazzi quali il diritto all'istruzione e alle cure sanitarie. Mentre e' obbligo dello Stato - uno Stato responsabile di fronte ai propri doveri - riconoscere a tutti i minorenni pari trattamento senza alcuna discriminazione. Serissime saranno altresi' le conseguenze della mancata registrazione alla nascita dei nati da genitori "irregolari", in aperta violazione del diritto fondamentale ad un nome, previsto dalla Convenzione, nonche' notevoli gli ostacoli che i minori stranieri non accompagnati arrivati da adolescenti in Italia incontreranno al compimento della maggiore eta', non potendo di fatto regolarizzare la loro permanenza nel nostro Paese. Quanto sopra indicato rappresenta solo alcune delle gravi situazioni che dovranno affrontare, per il semplice fatto di non essere italiani, i minorenni di origine straniera in conseguenza dell'attuazione di queste norme previste a tutela della sicurezza pubblica. Il perseguimento della sicurezza, motivo e oggetto della legge, e' di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti e soprattutto per essi deve essere strumento di garanzia ai fini dell'esercizio di tutti i diritti che la Convenzione riconosce loro. Occorre pero' riflettere sull'accezione del termine: sicurezza, per chi lavora per i diritti, significa sicurezza sociale, ottenuta attraverso politiche inclusive e la promozione di una cultura dei diritti umani. Certi del Suo impegno a favore dei diritti umani, ci appelliamo a Lei affinche' siano adeguatamente valutati i profili di legittimita' della nuova normativa e di conformita' alle norme internazionali nonche' i gravi effetti negativi che si produrrebbero sulle famiglie e sui minori di origine straniera presenti in Italia. Associazioni e Organizzazioni che aderiscono: Ai.Bi. - Associazione Amici dei Bambini Aimmf - Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia Alisei, Societa' Cooperativa Sociale Anfaa - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie Arciragazzi nazionale Asgi - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione Associazione Antigone onlus Associazione Culturale Pediatri Associazione Ibfan Italia Onlus Associazione Nessun luogo e' lontano Associazione Progetto Diritti Batya - Associazione per l'accoglienza, l'affidamento e l'adozione onlus Cgil Ciai - Centro Italiano Aiuti all'Infanzia Cidis Onlus - Centro di Informazione, Documentazione ed Iniziativa per lo Sviluppo Cnca - Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza Coordinamento Italiano per il Diritto degli Stranieri a Vivere in Famiglia onlus Commissione Minori dell'Associazione Nazionale Magistrati Defence for Children International Italia Fondazione Terre des hommes Italia onlus Ifs - Istituto Fernando Santi La Gabbianella Coordinamento per il Sostegno a distanza onlus Legambiente Mais - Movimento per l'autosviluppo, l'interscambio e la solidarieta' Save the Children Italia Servizio Legale Immigrati onlus Sos Villaggi dei Bambini onlus Vis - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo 10. INIZIATIVE. ALESSANDRO PIZZI: LE RAGIONI DELLA LOTTA DELLA POPOLAZIONE VITERBESE CONTRO IL MEGA-AEROPORTO Una passeggiata al Bulicame Giovedi' 23 luglio si e' svolta una passeggiata nell'area archeologica e termale del Bulicame, a Viterbo, con la partecipazione dell'on. Domenico Scilipoti, presentatore di una interrogazione parlamentare contro il mega-aeroporto che devasterebbe irreversibilmente quel prezioso bene naturalistico, culturale e terapeutico. La giornata era calda, ma c'era un venticello che rendeva gradevole il nostro cammino e la sosta dei tanti cittadini, anziani, famiglie, bambini, che passavano un tranquillo pomeriggio presso le vasche naturali di acqua sulfurea della zona termale. Questa risorsa e questa oasi di tranquillita', molto vicina alla citta', verranno per sempre distrutte dall'aeroporto, con gli aerei che atterrano e decollano di continuo. Numerosi cittadini hanno partecipato all'iniziativa, e tra loro gli agricoltori della zona riuniti in comitato, i consiglieri comunali in carica Fersini e Mezzetti, il consigliere comunale della precedente consiliatura Bellucci, vari rappresentanti di diverse forze politiche, figure autorevoli dell'associazionismo, dei movimenti e della societa' civile. L'iniziativa ancora una volta ha confermato la volonta' della popolazione viterbese di difendere la propria terra e la propria vita dall'aggressione di una lobby speculativa, devastatrice, avvelenatrice e fuorilegge. L'on. Scilipoti ha dichiarato: "Questa iniziativa e' una testimonianza chiara dell'opposizione al mega-aeroporto che si vuole assurdamente costruire a Viterbo in una zona di immenso valore naturalistico, storico-culturale, terapeutico e sociale; questa e' un'area che va salvaguardata da ogni forma di inquinamento e deturpazione". L'on. Scilipoti e' impegnato nella difesa della salute dei cittadini, nella difesa dell'ambiente. Ad esempio nell'ultimo numero della rivista "Gaia" e' pubblicato un suo intervento sugli agenti inquinanti prodotti dagli inceneritori, in particolare analizza l'inceneritore di Brescia e la contaminazione da diossina del latte. La presenza degli agricoltori e' importante e significativa per il valore sociale e culturale della difesa delle risorse locali, che sono alla base dell'economia compatibile con il territorio, del benessere dei cittadini e della difesa del bene comune. La passeggiata si e' conclusa sulle splendide vallate coltivate, che costituiscono il paesaggio caratteristico della Tuscia e la fonte dei piu' apprezzati prodotti locali. Gli agricoltori, preoccupati e arrabbiati, denunciano il disastro che la lobby speculativa del mega-aeroporto provocherebbe. Abbiamo immaginato insieme a loro la colata di cemento e di asfalto per strade, svincoli e infrastrutture al servizio dell'aeroporto, che spezzerebbe i campi agricoli. E abbiamo condiviso la loro preoccupazione per l'inquinamento provocato dagli aerei, con la conseguente perdita di qualita' e salubrita' dei prodotti e il danno enorme per tutta l'economia viterbese. * Due anni di impegno, una crescente consapevolezza Come e' possibile che ci siano persone, amministratori e politici viterbesi in testa, che vogliono sostituire questi meravigliosi paesaggi con bretelle grigie e strade rumorose e trafficate? Proprio due anni fa, il 24 luglio 2007, sulla sollecitazione di una lettera aperta del responsabile de "La nonviolenza e' in cammino", nasceva il comitato che si oppone al mega-aeroporto a Viterbo e si impegna per la riduzione del trasporto aereo. Da allora e' cresciuta la consapevolezza della nocivita' del mega-aeroporto a Viterbo e la consapevolezza della necessita' di ridurre il trasporto aereo per il suo devastante impatto sul clima e sull'ambiente per l'emissione di gas ad effetto serra e per l'elevato consumo di carburante. Le ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto di Viterbo trovano consensi crescenti tra i cittadini, tra gli scienziati, tra gli esperti della sicurezza nei trasporti e del diritto aeronautico e tra i rappresentanti delle istituzioni. In una recente audizione alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati l'ingegner Bruno Salvi, presidente di Astra (Associazione per la sicurezza nei trasporti) ha dimostrato l'assurdita' della realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo (la trascrizione dell'intervento e' disponibile nel sito della Camera). Nelle ultime settimane, significativi e numerosi sono stati gli interventi di condivisione della nostra opposizione al mega-aeroporto da parte di deputati e senatori dell'Italia dei Valori, a partire dalle interrogazioni parlamentari degli onorevoli Leoluca Orlando, Antonio Borghesi e Domenico Scilipoti; di esponenti nazionali e locali di Sinistra e Liberta' (tra cui Claudio Fava, Roberto Musacchio, Giuliana Sgrena); di consiglieri regionali e dirigenti locali e nazionali del Prc; dell'on. Alessandro Bratti, del Partito democratico, professore dell'Universita' di Ferrara, che si occupa della ricerca sulla sostenibilita' ambientale ed autore di pubblicazioni scientifiche sul tema. Particolarmente significative le adesioni di moltissimi professori universitari per la difesa dell'area archeologica e termale del Bulicame. Cresce la consapevolezza della necessita' di un turismo responsabile verso l'ambiente, cosi' che da piu' parti si invitano i cittadini ad evitare i viaggi in aereo per l'impatto sul riscaldamento del clima e per il consumo elevato di carburante. Cresce la consapevolezza della necessita' di un consumo di prodotti a basso consumo di energia per il trasporto, con conseguente minore emissione di gas ad effetto serra. * Le ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto Voglio riassumere ancora una volta, brevemente, alcune delle principali ragioni dell'opposizione al mega-aeroporto: 1. Il mega-aeroporto danneggerebbe irreversibilmente l'area termale. Il Bulicame, cantato da Dante nella Divina Commedia, e' un bene prezioso per tutta la provincia di Viterbo e non deve essere distrutto per un aeroporto al servizio del turismo "mordi e fuggi" per Roma. Tutta la zona e' sottoposta a vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali. 2. Le aziende agricole della zona, oltre ai danni del traffico aereo subirebbero anche quelli per la costruzione delle infrastrutture viarie di collegamento. 3. Il mega-aeroporto nuocerebbe alla salute dei cittadini per l'inquinamento acustico e per le polveri sottili. Esistono molti studi epidemiologici sugli effetti devastanti per la salute dei cittadini che abitano nelle vicinanze di un aeroporto, per le polveri sottili e l'inquinamento acustico. Ne sono ben consapevoli i cittadini di Ciampino, del X Municipio di Roma e di Marino, a cui va tutta la nostra solidarieta'. 4. La scelta di Viterbo e' stata fatta dall'allora Ministro Bianchi senza conoscere la realta' del territorio e senza tenere conto delle leggi europee e italiane. Non esiste uno studio di Valutazione dell'impatto ambientale, ne' uno studio di Valutazione ambientale strategica. Non esiste un progetto. E' stato affidato uno studio di fattibilita' alla societa' privata Adr (Aeroporti di Roma), che dovrebbe gestire, poi, l'aeroporto. La stessa societa' che gestendo lo scalo di Ciampino e' corresponsabile del disastro ambientale e sanitario a Ciampino. 5. Il mega-aeroporto incrementerebbe il trasporto aereo, che, gia' oggi, contribuisce in modo significativo al surriscaldamento del clima, e al consumo eccessivo di carburante. In una recente conferenza, dal titolo "Il tuo viaggio e' davvero necessario?", il presidente dell'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change, organo delle Nazioni Unite), lo scienziato indiano Rajendra Pachauri, richiamava la necessita' di una riduzione drastica del numero dei voli. La scelta del mega-aeroporto si inserisce infatti nel modello di economia violenta dominante, che non prende in considerazione la limitatezza delle risorse, non rispetta i principi fondamentali della natura, la degradabilita' entropica della materia e dell'energia, e produce danni alla biosfera, ingiustizie sociali e violazioni dei diritti umani per una parte rilevante dell'umanita'. Il trasporto aereo e' frutto dell'alta tecnologia, la tecnoscienza, usa grandi quantita' di energia e materia, produce grandi quantita' di gas ad effetto serra, raggiunge alte velocita', e' molto rumoroso, e' usato da una esigua minoranza, produce guadagni per le compagnie aeree e costi per la collettivita', provoca gravi danni alla salute dei cittadini che vivono nei pressi degli aeroporti, danneggia in modo serio l'ambiente contribuendo in misura considerevole al riscaldamento del clima. * La saggezza di Gandhi Puo' essere utile ricordare che nel 1909 Gandhi sosteneva: "Il nostro pianeta ha risorse sufficienti per soddisfare i bisogni fondamentali di tutti, non l'avidita' di qualcuno". Forse e' arrivato il momento per pensare ad una economia che abbia come obiettivo il soddisfacimento dei bisogni fondamentali di tutti e che abbandoni la vecchia strada fallimentare delle grandi opere, che necessitano di un rilevante consumo di materia ed energia. 11. INCONTRI. IL 25 LUGLIO 2009 SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO SULLA MOBILITA' SOSTENIBILE Si e' svolto il 25 luglio 2009 presso la sede del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo un incontro di studio sulla questione della mobilita' sostenibile. Nel corso dell'incontro si e' anche confermato l'impegno per difendere l'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo, un'area di preziose emergenze e memorie storiche e culturali, e di altrettanto preziosi beni naturalistici e risorse terapeutiche, minacciata di distruzione dalla volonta' di una lobby speculativa di realizzarvi un illegale mega-aeroporto. La realizzazione del mega-aeroporto avrebbe come immediate conseguenze - come e' stato evidenziato in un recente appello -: "lo scempio dell'area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano; la devastazione dell'agricoltura della zona circostante; l'impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali; un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico di grave nocumento per la salute e la qualita' della vita della popolazione locale (l'area e' peraltro nei pressi di popolosi quartieri della citta'); il collasso della rete infrastrutturale dell'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesanti servitu'; uno sperpero colossale di soldi pubblici; una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio". E' stata evidenziata altresi' l'urgente necessita' di un forte impegno delle persone, delle associazioni e delle istituzioni per la riduzione globale del trasporto aereo, per la drastica riduzione dell'automobilismo privato, per scelte di responsabilita' e di giustizia in difesa della biosfera e dei diritti umani di tutti gli esseri umani. 12. RILETTURE. GIULIANA MORANDINI: ... E ALLORA MI HANNO RINCHIUSA Giuliana Morandini, ... E allora mi hanno rinchiusa. Testimonianze dal manicomio femminile, Bompiani, Milano 1977, 1985, pp. XVIII + 242. Un libro che occorre aver letto. Con una prefazione di Franca Ongaro Basaglia. 13. RILETTURE. GIULIANA MORANDINI: LA VOCE CHE E' IN LEI Giuliana Morandini, La voce che e' in lei. Antologia della narrativa femminile italiana tra '800 e '900, Bompiani, Milano 1980, pp. II + 400. Una raccolta di testi di autrici tra Ottocento e primo Novecento che e' anche una straordinaria pista di ricerca, e un invito alla presa di coscienza e alla lotta, per la dignita' umana di tutti gli esseri umani. 14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 15. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 894 del 27 luglio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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