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Minime. 891
- Subject: Minime. 891
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 24 Jul 2009 00:49:49 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 891 del 24 luglio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Respingere il colpo di stato razzista 2. Una proposta urgente 3. Modello di lettera al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati 4. Modello di ordine del giorno da proporre all'approvazione delle assemblee elettive (Comuni, Province, Regioni, etc.) 5. Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati: Illegali deportazioni 6. Associazione medici di origine straniera in Italia: Esseri umani, diritti umani 7. Emmanuele Bertolo: Al Presidente della Repubblica 8. Giuseppe Catalini: Al Presidente della Repubblica 9. Alex Zanotelli: In questa tragedia 10. Appello al Presidente della Repubblica contro il colpo di stato razzista 11. Appello degli intellettuali contro il ritorno delle leggi razziali in Italia 12. Appello dei giuristi contro l'introduzione dei reati di ingresso e soggiorno illegale dei migranti 13. Appello al Presidente della Repubblica di varie associazioni ed organizzazioni per i diritti dei bambini 14. Movimento Nonviolento: Prepariamo bene e per tempo il 2 ottobre 2009, Giornata mondiale della nonviolenza 15. Alessandra Sciurba presenta "Intrusi" di Ramona Parenzan 16. La "Carta" del Movimento Nonviolento 17. Per saperne di piu' 1. UNA SOLA UMANITA'. RESPINGERE IL COLPO DI STATO RAZZISTA Occorre respingere il colpo di stato razzista che pretende di imporre nel nostro paese il regime dell'apartheid e il ritorno dello squadrismo nazifascista. Occorre abrogare le misure incostituzionali, antigiuridiche, disumane del cosiddetto "pacchetto sicurezza". Occorre abolire i campi di concentramento. Occorre far cessare le deportazioni. Occorre difendere la Costituzione della Repubblica Italiana, la legalita', la civilta', la dignita' e i diritti di tutti e di ciascun essere umano. * Nessuno si arrenda al razzismo. Nessuno si rassegni all'apartheid. La nonviolenza e' in cammino. 2. UNA SOLA UMANITA'. UNA PROPOSTA URGENTE Proponiamo alle lettrici ed ai lettori di: a) scrivere ai Presidenti di Camera e Senato una lettera con la richiesta che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica; b) scrivere a tutti i parlamentari antinazisti affinche' sostengano questa richiesta; c) scrivere a tutti gli enti locali affinche' formulino anch'essi questa richiesta; d) scrivere a tutti i mass-media affinche' ne diano almeno notizia; e) scrivere a persone di volonta' buona, associazioni democratiche ed istituzioni fedeli alla Costituzione affinche' si associno alla richiesta. * Per chi volesse scrivere via posta elettronica gli indirizzi e-mail di tutti i parlamentari (compresi i Presidenti delle Camere) sono cosi' composti: a) per i deputati: cognome_inizialedelnome at camera.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale on. Mario Rossi sarebbe rossi_m at camera.it b) per i senatori: cognome_inizialedelnome at posta.senato.it e per fare un esempio l'indirizzo di un eventuale sen. Mario Rossi sarebbe rossi_m at posta.senato.it Ai Presidenti dei due rami del parlamenti si puo' scrivere anche attraverso i siti di Camera e Senato. 3. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI LETTERA AL PRESIDENTE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA ED AL PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati Signori Presidenti dei due rami del Parlamento, il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2 luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza". Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita, energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i principi della civilta' giuridica. Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori, principi e criteri della civilta' umana, con la presente siamo a richiedere che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Distinti saluti, firma luogo e data indirizzo completo del mittente 4. UNA SOLA UMANITA'. MODELLO DI ORDINE DEL GIORNO DA PROPORRE ALL'APPROVAZIONE DELLE ASSEMBLEE ELETTIVE (COMUNI, PROVINCE, REGIONI, ETC.) Il Consiglio ... di ..., premesso che il 15 luglio 2009 il Presidente della Repubblica ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri della Giustizia e dell'Interno ed ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, una lettera nella quale poneva ed argomentava vari e gravi rilievi critici sulla legge approvata in via definitiva dal Parlamento col voto del Senato del 2 luglio 2009 recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza", volgarmente nota come "pacchetto sicurezza". Dalla lettera del Capo dello Stato si evince la sua autorevole, esplicita, energica sollecitazione ad una riconsiderazione delle parti di essa che palesemente confliggono con la Costituzione della Repubblica Italiana, con le norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e con i principi della civilta' giuridica. Condividendo il comune convincimento che parti decisive di quella legge siano in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, e con i piu' basilari valori, principi e criteri della civilta' umana, chiede al Presidente del Senato della Repubblica ed al Presidente della Camera dei Deputati che la legge nota come "pacchetto sicurezza", recante norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti umani, sia nuovamente ed al piu' presto portata all'esame del Parlamento affinche' sia modificata conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro ordinamento e ai principi della civilta' giuridica. Da' mandato al proprio presidente di trasmettere il presente ordine del giorno al Presidente del Senato della Repubblica, al Presidente della Camera dei Deputati e per opporuna conoscenza al Presidente della Repubblica, e di renderlo noto alla popolazione attraverso i mezzi d'informazione e nelle altre forme abitualmente usate per comunicare ai cittadini le deliberazioni del Consiglio. 5. UNA SOLA UMANITA'. ALTO COMMISSARIATO DELLE NAZIONI UNITE PER I RIFUGIATI: ILLEGALI DEPORTAZIONI [Dal quotidiano "Il manifesto" del 22 luglio 2009 (che lo pubblica col titolo "L'Italia respinge in mare i rifugiati") riprendiamo il seguente comunicato dell'Unhcr del 14 luglio dopo una visita in un centro libico e l'incontro con alcuni degli immigrati respinti dall'Italia] L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) in Libia ha svolto dei colloqui con le 82 persone che erano state intercettate mercoledi' primo luglio dalla Marina Militare italiana a circa 30 miglia da Lampedusa e trasferite poi su una motovedetta libica per essere ricondotte in Libia. In base a quanto riportato durante i colloqui, non risulta che le autorita' italiane a bordo della nave abbiano cercato di stabilire la nazionalita' delle persone coinvolte ne' tantomeno le motivazioni che le hanno spinte a fuggire dai propri paesi. Una volta in Libia, il gruppo e' stato smistato in centri di detenzione dove l'Unhcr ha avuto l'opportunita' di svolgere gli incontri. Fra di loro vi sono 76 cittadini eritrei, di cui 9 donne e almeno 6 bambini. Sulla base delle valutazioni dell'Unhcr relative alla situazione in Eritrea e da quanto dichiarato dalle stesse persone, appare chiaro che un numero significativo di esse risulta essere bisognoso di protezione internazionale. 6. UNA SOLA UMANITA'. ASSOCIAZIONE MEDICI DI ORIGINE STRANIERA IN ITALIA: ESSERI UMANI, DIRITTI UMANI [Dall'Associazione medici di origine straniera in Italia (per contatti: sito www.amsimed.it, e-mail: amsi at libero.it) riceviamo e diffondiamo ampi stralci del seguente comunicato stampa dal titolo "Il sussistere del binomio 'immigrazione = problema di sicurezza' determina il fallimento delle politiche a favore dell'integrazione e dell'immigrazione in Italia] Il 9 luglio 2009, presso la sede dell'Ordine dei Medici di Roma, si e' svolta una riunione dell'Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), convocata per illustrare le ultime novita' ed il bilancio dell'associazione, riunione alla quale hanno partecipato numerosi medici ed operatori sanitari di origine straniera di Roma ed altre citta' italiane, nonche' numerosi membri del comitato scientifico dell'Amsi. * Nel corso di tale incontro sono state affrontate diverse tematiche... La tematica relativa al ddl sicurezza, discutendo anche di alcuni emendamenti che riguardano medici e presidi di scuola per cui attualmente non c'e' l'obbligo della "denuncia" dei pazienti e degli utenti in condizioni di "irregolarita'" amministrativa, ma l'inserimento nella legislazione penale del reato di "clandestinita'" non li lascia tranquilli; l'Amsi chiede a riguardo piu' chiarezza e ringrazia il governo italiano per la volonta' di mettere in regola badanti e assistenti familiari, ma non ha tralasciato di avanzare nuove proposte a riguardo, come valutare la necessita' di regolarizzare altre categorie che lavorano con grande sacrificio ed onesta' e tante persone che, gia' in regola, possono essere diventate "irregolari" per tantissimi motivi, anche perche' licenziati dalle fabbriche e dalle industrie, o non riescono a sbarcare il lunario perche' regolarmente pagati poco, o non hanno casa, o non hanno soldi per il rinnovo del permesso di soggiorno, i lavoratori part time, i ricercatori, gli artisti, gli studenti fuori corso, gli ambulanti, i cosiddetti "cervelli", e via dicendo... e citiamo ad esempio i muratori, molti dei quali si rivolgono agli ambulatori dell'Amsi per stranieri per patologie vertebrali e vari incidenti sul posto di lavoro, non rivolgendosi al pronto soccorso per paura di perdere il lavoro, data l'altissima percentuale che lavora senza contratto e coperture assicurative che tutelino i loro diritti. * Il presidente, insieme al consiglio direttivo dell'Amsi, ha ribadito l'appello, lanciato piu' volte negli ultimi mesi, con il quale si invitano tutte le istituzioni e le forze politiche a valorizzare i lati positivi che l'immigrazione reca e produce in Italia e non strumentalizzare l'immigrazione "clandestina" (come viene chiamata), mai dimenticando che si tratta di esseri umani in difficili condizioni, che vanno aiutati nei loro Paesi di origine attraverso accordi bilaterali e tramite una cooperazione internazionale, e sulla base di una programmazione degli ingressi in funzione delle esigenze del mondo del lavoro, rispettando i diritti umani essenziali, che vanno dalla salute alla scuola. * E' stato riferito anche dell'incontro di mercoledi' primo luglio 2009, presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana. L'Amsi ha partecipato ai lavori dell'Osservatorio Nazionale Carta di Roma, nato grazie al protocollo deontologico sottoscritto dal Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, rappresentati rispettivamente dal segretario nazionale della Fnsi, Roberto Natale, e dal tesoriere dell'Odg, Nicola Marini. Presenti al congresso anche il direttore scientifico della ricerca, il prof. Mario Morcellini, e Laura Boldrini, rappresentante in Italia dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. E' stato apprezzato il contributo dell'Amsi, alla quale e' stato rinnovato l'invito a collaborare e partecipare ai lavori dell'Osservatorio Nazionale Carta di Roma e alle sue ricerche. Il presidente dell'Amsi nel suo intervento ha messo in evidenza l'importanza di questa ricerca ed ha denunciato l'aspetto negativo che marchia la situazione attuale: il sussistere del binomio "immigrazione = problema di sicurezza" determina il fallimento delle politiche a favore dell'integrazione e dell'immigrazione programmata e qualificata, cosi' come il parlare solo di immigrazione "clandestina", con tutto quello che cio' comporta sull'opinione pubblica, che potrebbe dare una immagina non corretta della situazione dell'immigrazione e degli immigrati in Italia. E' percio' necessario cercare la giusta terminologia nei confronti dei cittadini di origine straniera in Italia - e non utilizzare termini generici -, per aiutare a cambiare la mentalita' di chi ha un approccio prevenuto e pregiudiziale nei confronti dei migranti, perche' spesso la lingua fa da apripista ai cambiamenti nella misura in cui essa stessa si lascia permeare dalle nuove realta' che si manifestano. Tramite una lungimirante terminologia linguistica e' possibile affrontare correttamente il problema e risolverlo in maniera civile... * Per informazioni e contatti: Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), viale Libia 5, 00199 Roma, tel. e fax: 0686325874, tel. 0623230988, fax: 062307030, sito www.amsimed.it, e-mail: amsi at libero.it 7. UNA SOLA UMANITA'. EMMANUELE BERTOLO: AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Caro Presidente, questo mio messaggio forse finira' archiviato insieme a tanti altri, forse non verra' mai letto, ma le voglio dire solo questo: io sono un semplice operaio, cassintegrato in questo momento, neosposato e quindi con moglie a carico, ma so di essere infinitamente piu' fortunato di qualsiasi immigrato coinvolto nel nuovo decreto sicurezza. Vorrei spendere piu' tempo per spiegarle le ragioni della mia contrarieta' a tutto questo, ma credo che sia sufficiente farle presente che qui stiamo parlando di persone, di esseri umani come me e come lei e non di numeri ne' tantomeno di animali da macello. Le chiedo quindi, come cristiano ma anche semplicemente come essere umano se questo la puo' tranquillizzare, di non promulgare il testo di legge noto come "pacchetto sicurezza" che non aiutera' certo l'integrazione, ne' la "sicurezza" di cui ormai si parla a sproposito. Questo stato mi rappresenta sempre di meno, io non pretendo di vantarmi di essere italiano, ma almeno di non vergognarmene! Distinti saluti Emmanuele Bertolo 8. UNA SOLA UMANITA'. GIUSEPPE CATALINI: AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Signor Presidente, nei giorni scorsi Le ho inviato un messaggio per invitarLa a non promulgare la legge recante "Disposizioni in materia di pubblica sicurezza". Per sostenere tale richiesta Le ho allegato sia l'appello dei giuristi, sia quello degli intellettuali, che bene hanno argomentato la necessita' di non fare tale passo. Allora mi dicevo preoccupato, ora, dopo che Lei ha promulgato la legge, sono anche profondamente deluso. Sebbene anche Lei abbia rilevato molti aspetti discutibili, invitando il Parlamento a correggerli, tale legge e' ora legge dello Stato. Sono nato in una Repubblica e non ho conosciuto direttamente la dittatura e la discriminazione razzista. Ho creduto e credo nell'integrazione dei Popoli e delle culture. Credo nell'Unione Europea, ma temo che non sapro' cosa dire ai miei amici di altri Paesi dell'Unione, quando mi faranno domande a tale riguardo. Arrivare a 55 anni e vergognarmi di come veniamo considerati all'estero, non era la mia aspirazione. Nonostante cio' non ho ancora perso la fiducia nelle Istituzioni e ho la speranza che i miei figli non debbano essere costretti a cercare altri Paesi dove la Democrazia sia una realta'. Per questo confido ancora nella possibilita' e nella volonta' di intervenire da parte di chiunque abbia a cuore il bene della nostra Repubblica. Giuseppe Catalini 9. UNA SOLA UMANITA'. ALEX ZANOTELLI: IN QUESTA TRAGEDIA [Da una piu' ampia lettera personale] ... siamo "strapresi" in questa tragedia... e non solo... Ho inviato una lettera a Napolitano che, purtroppo, ha gia' firmato! Ti mando il testo che ho scritto sul "pacchetto sicurezza"... 10. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CONTRO IL COLPO DI STATO RAZZISTA Il colpo di stato razzista compiuto dal governo Berlusconi con la complicita' di una asservita maggioranza parlamentare puo' e deve essere respinto. E' nei poteri del Presidente della Repubblica rifiutare di avallare l'introduzione nel corpus legislativo di misure palesemente in contrasto con la Costituzione della Repubblica Italiana, palesemente criminali e criminogene, palesemente razziste ed incompatibili con l'ordinamento giuridico della Repubblica. Al Presidente della Repubblica in prima istanza facciamo ora appello affinche' non ratifichi un deliberato illegale ed eversivo che viola i fondamenti stessi dello stato di diritto e della civilta' giuridica, che viola i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana. Il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 2 luglio 2009 11. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEGLI INTELLETTUALI CONTRO IL RITORNO DELLE LEGGI RAZZIALI IN ITALIA Le cose accadute in Italia hanno sempre avuto, nel bene e nel male, una straordinaria influenza sulla intera societa' europea, dal Rinascimento italiano al fascismo. Non sempre sono state pero' conosciute in tempo. In questo momento c'e' una grande attenzione sui giornali europei per alcuni aspetti della crisi che sta investendo il nostro paese, riteniamo, pero', un dovere di quanti viviamo in Italia richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica europea su altri aspetti rimasti oscuri. Si tratta di alcuni passaggi della politica e della legislazione italiana che, se non si riuscira' ad impedire, rischiano di sfigurare il volto dell'Europa e di far arretrare la causa dei diritti umani nel mondo intero. Il governo Berlusconi, agitando il pretesto della sicurezza, ha imposto al Parlamento, di cui ha il pieno controllo, l'adozione di norme discriminatorie nei confronti degli immigrati, quali in Europa non si vedevano dai tempi delle leggi razziali. E' stato sostituito il soggetto passivo della discriminazione, non piu' gli ebrei bensi' la popolazione degli immigrati "irregolari", che conta centinaia di migliaia di persone; ma non sono stati cambiati gli istituti previsti dalle leggi razziali, come il divieto dei matrimoni misti. Con tale divieto si impedisce, in ragione della nazionalita', l'esercizio di un diritto fondamentale quale e' quello di contrarre matrimonio senza vincoli di etnia o di religione; diritto fondamentale che in tal modo viene sottratto non solo agli stranieri ma agli stessi italiani. Con una norma ancora piu' lesiva della dignita' e della stessa qualita' umana, e' stato inoltre introdotto il divieto per le donne straniere, in condizioni di irregolarita' amministrativa, di riconoscere i figli da loro stesse generati. Pertanto in forza di una tale decisione politica di una maggioranza transeunte, i figli generati dalle madri straniere "irregolari" diverranno per tutta la vita figli di nessuno, saranno sottratti alle madri e messi nelle mani dello Stato. Neanche il fascismo si era spinto fino a questo punto. Infatti le leggi razziali introdotte da quel regime nel 1938 non privavano le madri ebree dei loro figli, ne' le costringevano all'aborto per evitare la confisca dei loro bambini da parte dello Stato. Non ci rivolgeremmo all'opinione pubblica europea se la gravita' di queste misure non fosse tale da superare ogni confine nazionale e non richiedesse una reazione responsabile di tutte le persone che credono a una comune umanita'. L'Europa non puo' ammettere che uno dei suoi Paesi fondatori regredisca a livelli primitivi di convivenza, contraddicendo le leggi internazionali e i principi garantisti e di civilta' giuridica su cui si basa la stessa costruzione politica europea. E' interesse e onore di tutti noi europei che cio' non accada. La cultura democratica europea deve prendere coscienza della patologia che viene dall'Italia e mobilitarsi per impedire che possa dilagare in Europa. A ciascuno la scelta delle forme opportune per manifestare e far valere la propria opposizione. Roma, 29 giugno 2009 Andrea Camilleri, Antonio Tabucchi, Dacia Maraini, Dario Fo, Franca Rame, Moni Ovadia, Maurizio Scaparro, Gianni Amelio 12. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO DEI GIURISTI CONTRO L'INTRODUZIONE DEI REATI DI INGRESSO E SOGGIORNO ILLEGALE DEI MIGRANTI Il disegno di legge n. 733-B attualmente all'esame del Senato prevede varie innovazioni che suscitano rilievi critici. In particolare, riteniamo necessario richiamare l'attenzione della discussione pubblica sulla norma che punisce a titolo di reato l'ingresso e il soggiorno illegale dello straniero nel territorio dello Stato, una norma che, a nostro avviso, oltre ad esasperare la preoccupante tendenza all'uso simbolico della sanzione penale, criminalizza mere condizioni personali e presenta molteplici profili di illegittimita' costituzionale. La norma e', anzitutto, priva di fondamento giustificativo, poiche' la sua sfera applicativa e' destinata a sovrapporsi integralmente a quella dell'espulsione quale misura amministrativa, il che mette in luce l'assoluta irragionevolezza della nuova figura di reato; inoltre, il ruolo di extrema ratio che deve rivestire la sanzione penale impone che essa sia utilizzata, nel rispetto del principio di proporzionalita', solo in mancanza di altri strumenti idonei al raggiungimento dello scopo. Ne' un fondamento giustificativo del nuovo reato puo' essere individuato sulla base di una presunta pericolosita' sociale della condizione del migrante irregolare: la Corte Costituzionale (sent. 78 del 2007) ha infatti gia' escluso che la condizione di mera irregolarita' dello straniero sia sintomatica di una pericolosita' sociale dello stesso, sicche' la criminalizzazione di tale condizione stabilita dal disegno di legge si rivela anche su questo terreno priva di fondamento giustificativo. L'ingresso o la presenza illegale del singolo straniero dunque non rappresentano, di per se', fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale, ma sono l'espressione di una condizione individuale, la condizione di migrante: la relativa incriminazione, pertanto, assume un connotato discriminatorio ratione subiecti contrastante non solo con il principio di eguaglianza, ma con la fondamentale garanzia costituzionale in materia penale, in base alla quale si puo' essere puniti solo per fatti materiali. L'introduzione del reato in esame, inoltre, produrrebbe una crescita abnorme di ineffettivita' del sistema penale, gravato di centinaia di migliaia di ulteriori processi privi di reale utilita' sociale e condannato per cio' alla paralisi. Ne' questo effetto sarebbe scongiurato dalla attribuzione della relativa cognizione al giudice di pace (con alterazione degli attuali criteri di ripartizione della competenza tra magistratura professionale e magistratura onoraria e snaturamento della fisionomia di quest'ultima): da un lato perche' la paralisi non e' meno grave se investe il settore di giurisdizione del giudice di pace, dall'altro per le ricadute sul sistema complessivo delle impugnazioni, gia' in grave sofferenza. Rientra certo tra i compiti delle istituzioni pubbliche "regolare la materia dell'immigrazione, in correlazione ai molteplici interessi pubblici da essa coinvolti ed ai gravi problemi connessi a flussi migratori incontrollati" (Corte Cost., sent. n. 5 del 2004), ma nell'adempimento di tali compiti il legislatore deve attenersi alla rigorosa osservanza dei principi fondamentali del sistema penale e, ferma restando la sfera di discrezionalita' che gli compete, deve orientare la sua azione a canoni di razionalita' finalistica. "Gli squilibri e le forti tensioni che caratterizzano le societa' piu' avanzate producono condizioni di estrema emarginazione, si' che (...) non si puo' non cogliere con preoccupata inquietudine l'affiorare di tendenze, o anche soltanto tentazioni, volte a 'nascondere' la miseria e a considerare le persone in condizioni di poverta' come pericolose e colpevoli". Le parole con le quali la Corte Costituzionale dichiaro' l'illegittimita' del reato di "mendicita'" di cui all'art. 670, comma 1, cod. pen. (sent. n. 519 del 1995) offrono ancora oggi una guida per affrontare questioni come quella dell'immigrazione con strumenti adeguati allo loro straordinaria complessita' e rispettosi delle garanzie fondamentali riconosciute dalla Costituzione a tutte le persone. 25 giugno 2009 Angelo Caputo, Domenico Ciruzzi, Oreste Dominioni, Massimo Donini, Luciano Eusebi, Giovanni Fiandaca, Luigi Ferrajoli, Gabrio Forti, Roberto Lamacchia, Sandro Margara, Guido Neppi Modona, Paolo Morozzo della Rocca, Valerio Onida, Elena Paciotti, Giovanni Palombarini, Livio Pepino, Carlo Renoldi, Stefano Rodota', Arturo Salerni, Armando Spataro, Lorenzo Trucco, Gustavo Zagrebelsky 13. UNA SOLA UMANITA'. APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI VARIE ASSOCIAZIONI ED ORGANIZZAZIONI PER I DIRITTI DEI BAMBINI Torino, 14 luglio 2009 Egregio signor Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con la presente lettera desideriamo manifestarLe la nostra profonda preoccupazione rispetto alle conseguenze che il Ddl 733 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica", approvato al Senato in via definitiva il 2 luglio u. s., avra' sulla vita delle famiglie e dei bambini e dei ragazzi di origine straniera che vivono in Italia. Le nostre associazioni e organizzazioni, impegnate quotidianamente per la tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, non possono che esprimere il loro profondo disaccordo per una legge che prevede norme che riteniamo non conformi con alcuni fondamentali diritti sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che l'Italia si e' impegnata a rispettare. A nostro avviso, saranno molto gravi gli effetti del previsto reato di clandestinita' che spingera', di fatto, la popolazione straniera, oggetto del provvedimento, a non avere alcun contatto con le istituzioni ne' con alcun tipo di servizio pubblico, relegando alla marginalita' non solo gli adulti ma anche i loro figli, rendendo la loro presenza assolutamente invisibile con conseguenze sociali gravi e difficilmente prevedibili. La conseguente esclusione dai servizi scolastici e sociali cosi' come dalle prestazioni sanitarie, per il timore di un genitore di essere segnalato all'autorita', viola diritti fondamentali dei bambini e dei ragazzi quali il diritto all'istruzione e alle cure sanitarie. Mentre e' obbligo dello Stato - uno Stato responsabile di fronte ai propri doveri - riconoscere a tutti i minorenni pari trattamento senza alcuna discriminazione. Serissime saranno altresi' le conseguenze della mancata registrazione alla nascita dei nati da genitori "irregolari", in aperta violazione del diritto fondamentale ad un nome, previsto dalla Convenzione, nonche' notevoli gli ostacoli che i minori stranieri non accompagnati arrivati da adolescenti in Italia incontreranno al compimento della maggiore eta', non potendo di fatto regolarizzare la loro permanenza nel nostro Paese. Quanto sopra indicato rappresenta solo alcune delle gravi situazioni che dovranno affrontare, per il semplice fatto di non essere italiani, i minorenni di origine straniera in conseguenza dell'attuazione di queste norme previste a tutela della sicurezza pubblica. Il perseguimento della sicurezza, motivo e oggetto della legge, e' di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo dei bambini e degli adolescenti e soprattutto per essi deve essere strumento di garanzia ai fini dell'esercizio di tutti i diritti che la Convenzione riconosce loro. Occorre pero' riflettere sull'accezione del termine: sicurezza, per chi lavora per i diritti, significa sicurezza sociale, ottenuta attraverso politiche inclusive e la promozione di una cultura dei diritti umani. Certi del Suo impegno a favore dei diritti umani, ci appelliamo a Lei affinche' siano adeguatamente valutati i profili di legittimita' della nuova normativa e di conformita' alle norme internazionali nonche' i gravi effetti negativi che si produrrebbero sulle famiglie e sui minori di origine straniera presenti in Italia. Associazioni e Organizzazioni che aderiscono: Ai.Bi. - Associazione Amici dei Bambini Aimmf - Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia Alisei, Societa' Cooperativa Sociale Anfaa - Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie Arciragazzi nazionale Asgi - Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione Associazione Antigone onlus Associazione Culturale Pediatri Associazione Ibfan Italia Onlus Associazione Nessun luogo e' lontano Associazione Progetto Diritti Batya - Associazione per l'accoglienza, l'affidamento e l'adozione onlus Cgil Ciai - Centro Italiano Aiuti all'Infanzia Cidis Onlus - Centro di Informazione, Documentazione ed Iniziativa per lo Sviluppo Cnca - Coordinamento nazionale comunita' di accoglienza Coordinamento Italiano per il Diritto degli Stranieri a Vivere in Famiglia onlus Commissione Minori dell'Associazione Nazionale Magistrati Defence for Children International Italia Fondazione Terre des hommes Italia onlus Ifs - Istituto Fernando Santi La Gabbianella Coordinamento per il Sostegno a distanza onlus Legambiente Mais - Movimento per l'autosviluppo, l'interscambio e la solidarieta' Save the Children Italia Servizio Legale Immigrati onlus Sos Villaggi dei Bambini onlus Vis - Volontariato Internazionale per lo Sviluppo 14. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO: PREPARIAMO BENE E PER TEMPO IL 2 OTTOBRE 2009, GIORNATA MONDIALE DELLA NONVIOLENZA [Dal Movimento Nonviolento (per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org) riceviamo e diffondiamo] Per il prossimo 2 ottobre (anniversario della nascita di Gandhi e Giornata mondiale della nonviolenza proclamata dall'assemblea generale della Nazioni Unite), il Movimento Nonviolento promuove una giornata di iniziativa comune. Proponiamo a tutti gli iscritti, ai simpatizzanti, ai singoli amici della nonviolenza, ai gruppi e ai centri del Movimento, di organizzare nella propria citta' o nel proprio paese, un'iniziativa pubblica, comunicandola alla stampa locale: una presenza in piazza, un banchetto, l'esposizione della bandiera della nonviolenza, una conferenza, la distribuzione di un volantino... insomma, una presenza, anche modesta ma visibile, che in quel giorno colleghi idealmente tutte le realta' del Movimento Nonviolento a livello nazionale. Per l'occasione e' in preparazione un numero speciale di "Azione nonviolenta" (il numero doppio di agosto-settembre) che sara' interamente dedicato all'attualita' dell'azione e del pensiero gandhiano (titolo provvisorio: Sulle orme di Gandhi. Quest'anno ricorre il centenario del 1909 che e' un anno fondamentale nell'esperienza di Gandhi: incarcerato in Sudafrica perche' rifiuta i documenti di identificazione; poi in Inghilterra dove si scontra con i terroristi indu'; e' anche l'anno nel quale traduce "Lettera a un indu'" di Tolstoj ed e' in corrispondenza con lui; e' l’anno in cui, in India, lancia il boicottaggio delle merci inglesi). Vi invitiamo fin d'ora a prenotare copie di questo numero speciale, come strumento utile da diffondere nelle varie realta' il 2 ottobre. I membri del comitato di coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento sono anche disponibili a partecipare alle presentazioni pubbliche del numero speciale di "Azione nonviolenta" che saranno organizzate nella varie citta'. Sollecitiamo, quindi, a prendere contatto, da subito, con la sede nazionale del Movimento Nonviolento per organizzare in ogni realta' locale l'iniziativa del 2 ottobre, e a comunicarla (per telefono, lettera tradizionale, e-mail), ordinando le copie di "Azione nonviolenta" che vi saranno spedite immediatamente. La riuscita di questo evento, molto significativo per la nonviolenza e per il Movimento Nonviolento (e' un impegno che ci siamo assunti nel nostro Congresso), dipende esclusivamente da quello che ciascuno di noi sapra' mettere in campo. Ad ognuno di fare qualcosa. Il comitato di coordinamento del Movimento Nonviolento via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: azionenonviolenta at sis.it, sito: www.nonviolenti.org 15. LIBRI. ALESSANDRA SCIURBA PRESENTA "INTRUSI" DI RAMONA PARENZAN [Dal quotidiano "Il manifesto" del 22 luglio 2009 col titolo "Voci migranti per scacciare la paura" e il sommario "Saggi. Gli 'Intrusi' tra noi"] Ramona Parenzan, Intrusi. Vuoto comunitario e nuovi cittadini, Ombre corte, pp. 159, euro 14. * "Cio' che si registra negli ultimi anni e' uno stacco, un passaggio d'epoca, ovvero una demolizione e una metamorfosi di certe immagini d'esistenza che termina, e trova nuova nascita, nel raggiungimento di altre soglie e di altre figure di verita'". Cosi' inizia il libro della studiosa Ramona Parenzan, che di questo stacco e di questa metamorfosi dipinge un quadro a tinte forti, ricostruendoli soprattutto attraverso la presa di parola di chi concretizza in se' il passaggio a un nuovo mondo. Gli Intrusi, i fuori posti, gli appena arrivati o i dislocati, sono le figure di questo tempo e di questo spazio in divenire, che impone la decostruzione e la riedificazione di comunita' che possono avere caratteristiche potenzialmente opposte. La fuga nell'immaginario nostalgico di un'unita' mai realizzata ma sempre evocata, monolingua, monocultura, monocolore. Oppure la presa di coscienza coraggiosa di cosa significhi oggi ridefinire uno stare insieme sociale all'epoca della mondializzazione e delle diaspore, ma che i discorsi ufficiali e le parole impaurite dei vecchi cittadini continuano a rifiutare. Attraverso un'analisi attenta delle dinamiche profonde che hanno scatenato e poi accompagnato l'evoluzione ancora in atto della disgregazione dei Balcani, Parenzan dimostra come il mito politico del guerriero, o il circo umanitario e la politica della pieta', rappresentino un aspetto delle nuove guerre che si riproduce costantemente anche nelle societa' formalmente pacificate. Guardando a un'Italia sempre piu' piccola e travolta dall'insicurezza, questo libro restituisce l'immagine di una societa' miope, incapace di produrre progetti a lungo termine, pervasa da luoghi comuni che innescano un consumismo mediatico ed emotivo dalle conseguenze pericolose e disgreganti. Eppure, intessendo una preziosa trama di testimonianze provenienti dall'ex Jugoslavia e di narrazioni in prima persona raccolte tra i migranti in Italia, intrusi per antonomasia nelle metropoli e non solo, Parenzan riesce anche a raccontare la parte construens di questa societa' in evoluzione, in cui le parole migranti diventano forme insopprimibili di resistenza, capaci di proporre un modello di cittadinanza che superi definitivamente lo spirito del borgo proprio della palanka serba come dei miserevoli miti del nuovo nazionalismo xenofobo che in Italia si traduce nelle ronde padane e nell'apartheid istituzionale. Le badanti e in generale i migranti lavoratori in nero, cosi' come i rifugiati e le seconde generazioni, offrono il loro punto di vista sulla realta' italiana, dipingono per quello che sono le case nelle quali lavorano o dove abitano, liberati, attraverso la pratica del racconto, dello spoliticizzato ruolo di "schiavi domestici" che si vorrebbe attribuire loro. In questo modo, come si legge nella bella prefazione di Augusto Illuminati, l'estraneo si rivela "portatore di una vita che altrimenti si spegnerebbe", al di la' di tutte le retoriche e la "paura", propria di "una societa' meticcia, variegata, plurale" che "produce sofferenza e cristallizza il risentimento". Risalendo alle cause profonde, sociali, antropologiche, della guerra nei Balcani, Intrusi porta alla luce le possibili degenerazioni implicite in ogni idea di comunita' che non sia quella inoperosa del filosofo francese Jean-Luc Nancy: una comunita' semplicemente vissuta prima che immaginata, incompiuta per definizione e in continuo divenire, all'interno della quale non esiste alcun noi originario, ma differenti soggettivita' che si annodano insieme, una moltitudine che produce inedite forme di con-cittadinanza, come le definisce Parenzan, prive di paternalistiche richieste di integrazione, come di guerresche chiusure identitarie. E questo e' l'unico esperimento da tentare: la costruzione di un terzo spazio in cui ciascuno riassuma l'arendtiana capacita' di azione e di parola, di apparire al mondo e agli altri in quanto essere politico e singolare che ricostruisce, e senza sensi di colpa o costrizioni, la propria appartenenza alla comunita'. 16. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 17. PER SAPERNE DI PIU' Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 891 del 24 luglio 2009 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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