Messaggio



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MESSAGGIO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
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Supplemento straordinario de "La nonviolenza e' in cammino" del 14 luglio
2009

1. Adriana Bottini: Al Presidente della Repubblica
2. Virginia Del Re: Al Presidente della Repubblica
3. Jole Garuti: Al Presidente della Repubbblica
4. Una proposta

1. UNA SOLA UMANITA'. ADRIANA BOTTINI: AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Egregio Presidente della Repubblica,
con riferimento al potere attribuitole dall'art. 74, comma 1, della
Costituzione, insieme a tanti e tante italiani/e le chiedo:
- di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal
Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante
norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti
umani;
- di rinviarlo pertanto alle Camere con messaggio motivato affinche' esso
sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica
Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro
ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.
Con fiducia e speranza
Adriana Bottini
Sarzana (La Spezia)
*
Post scriptum:
Caro Presidente,
mi permetta una considerazione personale e confidenziale.
Da bambina, leggevo avidamente i libri della scrittrice danese Karen
Michaelis (la quale, tra l'altro, nascose in casa sua il fuggiasco Bertold
Brecht). Karen Michaelis fa raccontare alla sua protagonista, Bibi, una
ragazzina fiera di essere danese, l'episodio in cui il Re, di fronte
all'ordinanza nazista che imponeva agli ebrei di rendersi riconoscibili con
la stella gialla, esce in strada con una vistosa stella gialla sul cappotto.
Crescendo ho poi capito che forse l'episodio non era letteralmente accaduto,
ma le parole di Hannah Arendt sulle vicende degli ebrei in Danimarca ne
confermano il contenuto e il significato.
Caro Presidente, quando e' stato approvato il cosiddetto Lodo Alfano, che
coinvolge tutte le piu' alte cariche dello Stato per salvarne una, il
racconto sul Re di Danimarca mi e' tornato alla mente e confesso che avrei
voluto che Lei rifiutasse di godere degli effetti del lodo dicendo
semplicemente: Grazie, non ne ho bisogno e non desidero sfuggire alla
giustizia per un privilegio che anzi mi rende ancora piu' responsabile di
fronte ai cittadini italiani.
Voglio dire che capisco la difficolta' per il Presidente della Repubblica di
gestire un esecutivo pericoloso come questo, ma so che i gesti simbolici
hanno un effetto dirompente e che il loro contenuto morale e' contagioso,
nel bene e nel male. Percio' non importa se poi in seconda battuta il
Presidente deve firmare le leggi del Parlamento: intanto Lei avra'
riscattato la dignita' della meta' degli elettori italiani che non si
identifica nella disumanita' di queste leggi. E magari provochera' uno
scatto di coscienza in molti altri.
Grazie.

2. UNA SOLA UMANITA'. VIRGINIA DEL RE: AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Caro Presidente,
mi unisco alle donne e agli uomini che Le hanno gia' scritto, persone
autorevoli del mondo intellettuale, giuristi, scrittori, artisti,
professionisti e operatori del volontariato e delle Ong, per chiederLe di
non ratificare le misure crudelmente discriminatorie e lesive dei diritti
basilari della persona contenute nel cosiddetto "pacchetto sicurezza"
approvato dal Senato in seconda lettura il 2 luglio scorso, rinviandolo alle
Camere per la necessaria modifica.
Vorrei, con il massimo rispetto, richiamare la Sua attenzione su alcuni
aspetti del Ddl e delle sue conseguenze: uno e' la crescente
criminalizzazione degli immigrati che spinge alla disperazione e a reale
criminalita' chi ormai sente che non puo' piu' che giocarsi il tutto per
tutto, se il solo fatto di "esserci" e' di per se' "delitto", che comporta
sanzioni pecuniarie impossibili e/o il disonore dell'espulsione. Questa
conseguenza e' gia' chiaramente percepibile nelle nostre piazze e strade,
anche in piccole citta' come Pisa, per esempio. E, una volta criminali
davvero, c'e' ovviamente il carcere. So, per esperienza di volontaria
carceraria, che il pericolo di suicidio tra i giovani immigrati - e sono la
maggioranza ormai nelle nostre carceri - e' reale e frequente, come e' da
aspettarsi da chi ha lasciato tutto dietro di se' con la speranza di vita
migliore e di aiuto per i suoi, e si trova di fronte la violenza e la
vergogna del carcere o del rimpatrio forzato.
E, per essere molto concreti, dove si metteranno tutti i nuovi criminali
creati dal pacchetto sicurezza visto che gia' le prigioni sono piene fino a
scoppiare? O dove si troveranno personale e aerei o altri mezzi per
espellerli? Come da piu' parti si fa notare, la conseguenza finale rischia
di essere un'altra serie di norme draconiane non applicate, di nuovi
"crimini" impuniti.
Certo, so che non e' facile governare un fenomeno come l'immigrazione di
questi anni, ma "governare" dovrebbe appunto significare usare saggia e
umana regolazione delle cose, non solo "sorvegliare e punire", e non cedere
all'istinto di terrore e di odio suscitato da ogni persona o cosa che appaia
minacciare benessere e miglioramenti nella scala sociale (del resto
recentissimi e comunque fragili: basti pensare alla presente crisi
economica, che certo non e' dipesa dagli immigrati) o "certezze"
identitarie, a volte del tutto inventate. La "sicurezza" in pericolo, di cui
si parla tanto, non maschera soprattutto le insicurezze di chi ha paura del
cambiamento, di dover confrontarsi e dividere qualcosa di proprio con altri?
Le nuove norme anti-immigrati appaiono inutilmente crudeli - contro lo
spirito della nostra Costituzione - non solo nelle punizioni promesse, ma
nelle gabelle previste. Lo straniero "illegalmente" in Italia, recita il
testo, rischia un'ammenda da 5.000 a 10.000 euro e l'espulsione... Ottanta,
cento euro sono normalmente somme enormi per gli immigrati onesti. Un'altra
vessazione con spinta a delinquere? E' crudelta' ipocrita, mi pare, anche
ignorare totalmente le mancanze gravi della giustizia e della
amministrazione pubblica italiana, per tutti (o quasi) i cittadini stessi, e
massimamente per chi cittadino non e'. Si esigono - a pagamento - i permessi
di soggiorno, ma i tempi per il rilascio e il controllo dei documenti sono
terribilmente lenti. Con questa legge si crea il paradosso per cui si
punisce non la lentezza della legge, ma chi chiede di poterla rispettare.
L'arresto, quello si', e' veloce, ma non cosi' i processi e le procedure a
garanzia dell'accusato. E la cura nell'informare su norme - e diritti - e'
di solito colpevolmente carente. Sappiamo che nelle more della legge in
Italia tutto diventa possibile, o impossibile, e questo da sempre fa comodo
ai potenti e ai disonesti, mentre inchioda chi e' innocente o vittima senza
privilegi ad attendere invano giustizia.
Un altro aspetto che mette angoscia in questa legge e' la penalizzazione di
fatto dei figli delle donne immigrate irregolari: vietare il riconoscimento
anagrafico dei figli e' violazione patente dei diritti umani. Bambini
fantasma, non esistenti? sottratti alle madri e messi nelle mani dello
Stato? E' possibile? Madri che per non essere scoperte clandestine
nascondono i figli, non li portano a scuola o dal medico? Sembra un incubo,
signor Presidente, un grottesco tentativo di ritorno alle lontane eta' di
Dracone e di Licurgo...
E le donne, le ragazzine fatte merce dagli sfruttatori e usate dai
"consumatori finali" (italiani). Come sottrarle alla tratta, ora? Altro
spregio delle donne, a conferma, se ce ne fosse bisogno, della mentalita'
ottusamente maschilista degli ideatori e firmatari di questo "pacchetto".
L'Italia (con l'Europa) ha una civilta' antica, certo, e uno dei suoi pregi
e' proprio di essere frutto di una meravigliosa - e faticosa - elaborazione
delle molte differenze, delle molte culture che hanno contribuito a
formarla. Le nostre radici affondano in un humus cosi' ricco che
distinguerne i singoli elementi e' ormai quasi impossibile. Sotto questo
rispetto, alla base del decreto cosiddetto "pacchetto sicurezza" sembra
esserci non lo spirito sereno del legislatore illuminato, ma un'opaca
ignoranza della nostra storia da una parte, e la mancata valutazione delle
conseguenze di leggi come questa, dall'altra. E questo, si', mi fa sentire
anche personalmente minacciata nella mia sicurezza di vivere in un paese
veramente civile, una volta considerato la patria del diritto. Ora, come
tutti gli amici che si stanno rivolgendo a Lei in questo appello, sono presa
da vergogna e ansia per l'Italia che sembra emergere da leggi come quella:
un'Italia egoista e xenofoba, "piccola piccola", di coscienza e di visione
sempre piu' angusta, e incapace di reagire all'atmosfera di grossolanita'
mentale e morale che si sta addensando su tutti noi.
La ringrazio vivamente dell'attenzione,
Virginia Del Re,
presidente della Casa della donna di Pisa e del Coordinamento movimenti e
associazioni di donne della Provincia di Pisa

3. UNA SOLA UMANITA'. JOLE GARUTI: AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Caro Presidente,
il 2 luglio e' un giorno molto triste per il nostro sfortunato Paese. Triste
perche' quel giorno il Parlamento ha votato una legge definita "pacchetto
sicurezza" ma che invece che sicurezza produrra' grandissima insicurezza e
grandissimo dolore. Le chiedo percio' di non firmare quella legge e di non
farsi complice di una tale bruttura.
Le argomento il perche':
1. La sicurezza cui si riferiscono i sostenitori della legge e' un fantasma
agitato da una concezione egoistica della societa'. Un fantasma che nasce
dalla volonta' di criminalizzare coloro che vivono in condizioni di poverta'
e marginalita'. In nome della sicurezza vengono quindi calpestati i principi
di eguaglianza e di fratellanza che dal '700 in poi hanno caratterizzato la
societa' europea, con l'ovvia eccezione dei regimi dittatoriali.
2. I nostri doveri non cambiano qualunque sia la nostra ideologia e la
nostra concezione dell'aldila': se siamo cristiani siamo tutti figli di Dio
e quindi fratelli, se non siamo credenti vale per noi il diritto naturale di
uguaglianza dei diritti e dei doveri di tutti gli esseri viventi.
3. Questa legge e' quindi in contrasto con la coscienza di tutti gli
italiani e con la Costituzione della Repubblica.
4. Le persone che facendo enormi sacrifici e rischiando la vita arrivano in
Italia, fuggono a situazioni di fame, di guerra o di persecuzioni e hanno
quindi diritto di asilo o almeno di essere accolti umanamente. Con questa
legge vengono invece considerati come delinquenti, da trattenere nei Centri
di identificazione e di espulsione per un periodo di anche 180 giorni, prima
di essere espulsi. E per di piu' dovranno pagare somme notevoli (fino a 200
euro) per ottenere il permesso di soggiorno.
5. Questa legge produrra' maggiore insicurezza per tutti i cittadini
italiani. I cosiddetti clandestini dovranno infatti rimanere nascosti, non
potranno avere un alloggio normale, ne' un lavoro, percio' saranno costretti
ad accettare le offerte della criminalita' organizzata che sara' disponibile
a soddisfare le loro esigenze primarie in cambio di... collaborazione. I
mafiosi ringraziano.
6. L'altro fenomeno di insicurezza deriva dal rischio che i "clandestini"
rifiutino di servirsi del servizio medico ospedaliero per paura di essere
denunciati. Cio' mettera' a rischio la salute pubblica, per le possibilita'
di contagio.
7. Dall'applicazione di questa legge nasceranno inoltre contrasti fra coloro
che la sosterranno e coloro, medici in primo luogo, che giustamente
rifiuteranno di applicarla e si dichiareranno obiettori di coscienza.
Lei e' l'unica persona in Italia che puo' evitare che tale legge pur
approvata dal Parlamento diventi realta' nel nostro sfortunato paese.
Il suo rifiuto a firmarla potra' far riflettere i parlamentari e convincerli
a modificarla e, se non abrogarla, almeno ridurne gli effetti deleteri. Che
sia stata emanata senza la consapevolezza delle conseguenze che avrebbe
creato e' gia' dimostrato dalla questione badanti, a cui si sta ponendo un
rimedio raffazzonato.
Chiedo alla Sua coscienza, al Suo rigore e alla Sua volonta' di essere il
capo di una nazione ben guidata di provvedere con tutti i mezzi a Sua
disposizione.
La ringrazio per l'attenzione e Le porgo cordiali e deferenti saluti
Jole Garuti,
direttrice dell'Associazione Saveria Antiochia Omicron onlus di Milano

4. UNA SOLA UMANITA'. UNA PROPOSTA

Contro la violenza razzista e squadrista ogni persona di retto sentire, ogni
associazione democratica, ogni istituzione fedele alla Costituzione scriva
al Presidente della Repubblica affinche' respinga le incostituzionali,
anomiche, criminali e disumane misure del cosiddetto "pacchetto sicurezza".
Di seguito una proposta di testo utilizzabile.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
con riferimento al potere attribuitole dall'art. 74, comma 1, della
Costituzione, le chiediamo:
- di non promulgare il testo di legge deliberato in via definitiva dal
Senato il 2 luglio 2009, noto come "pacchetto sicurezza", in quanto recante
norme palesemente incostituzionali e violatrici di fondamentali diritti
umani;
- di rinviarlo pertanto alle Camere con messaggio motivato affinche' esso
sia modificato conformemente al dettato della Costituzione della Repubblica
Italiana, alle norme di diritto internazionale recepite nel nostro
ordinamento e ai principi della civilta' giuridica.
*
Per scrivere al Presidente della Repubblica l'indirizzo postale e':
Presidente della Repubblica, piazza del Quirinale, 00187 Roma; il fax:
0646993125; l'indirizzo di posta elettronica e':
presidenza.repubblica at quirinale.it ; nel web:
https://servizi.quirinale.it/webmail/
Ci si ricordi che, ovviamente, le lettere devono recare nome, cognome e
indirizzo preciso del mittente.

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Supplemento straordinario de "La nonviolenza e' in cammino" del 14 luglio
2009
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