Coi piedi per terra. 205



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 205 del 22 giugno 2009

In questo numero:
1. Peppe Sini: Scandaloso. Una lettera aperta al presidente della Regione
Lazio
2. Una lettera della dottoressa Litta ai ministri componenti del Comitato
interministeriale per la programmazione economica
3. Alessandro Pizzi: Una lettera ai ministri membri del Comitato
interministeriale per la programmazione economica
4. Anche la professoressa Barbara Demo dell'Universita' di Torino aderisce
all'appello contro il mega-aeroporto a Viterbo
5. Marinella Correggia: La bidonville e la foresta
6. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

1. DOCUMENTI. PEPPE SINI: SCANDALOSO. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA
REGIONE LAZIO
[Riportiamo la seguente lettera aperta gia' apparsa nelle "Notizie minime
della nonviolenza in cammino"]

Signor presidente della Regione Lazio,
a me sembra scandaloso.
Scandaloso che la Regione Lazio sia a favore della devastazione dell'area
archeologica e termale del Bulicame.
Scandaloso che la Regione Lazio sia a favore dell'aggressione
all'agricoltura nell'alto Lazio.
Scandaloso che la Regione Lazio sia a favore della distruzione di preziosi,
peculiari ed insostituibili beni ambientali e culturali.
Scandaloso che la Regione Lazio sia a favore dell'avvelenamento dei
cittadini di Viterbo.
Scandaloso che la Regione Lazio sia a favore dello sperpero dei soldi di
tutti.
Scandaloso che la Regione Lazio sia a favore della violazione della
legalita'.
Scandaloso che la Regione Lazio sia a favore dell'effetto serra che sta
aggredendo la biosfera.
Perche' la realizzazione di un mega-aeroporto nell'area archeologica e
termale del Bulicame a Viterbo proprio tutto cio' significa. Ed e'
scandaloso.
Non sarebbe ora che la Regione Lazio cessasse di essere complice di questa
operazione speculativa, distruttiva, nociva ed illegale?
Non sarebbe ora che la Regione Lazio tornasse al rispetto dell'ambiente, dei
cittadini, del diritto al lavoro, della salute, del bene pubblico, della
legalita'?
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
Viterbo, 17 giugno 2009

2. DOCUMENTI. UNA LETTERA DELLA DOTTORESSA LITTA AI MINISTRI COMPONENTI DEL
COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA
[Antonella Litta (per contatti: tel. 3383810091, e-mail:
isde.viterbo at libero.it) e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia).
Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale
ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni
medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi
africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato
"Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla
legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente]

Egregio Ministro,
il sindaco di Viterbo (della cui attendibilita' peraltro e' ben lecito
dubitare) ha annunciato che il prossimo 26 giugno (e non piu' il 19 giugno,
come lo stesso personaggio aveva precedentemente annunciato con toni
roboanti) il governo (e per esso il Cipe) si appresterebbe a finanziare la
realizzazione a Viterbo di un mega-aeroporto nel cuore dell'area
archeologica e termale del Bulicame ed a ridosso di popolosi quartieri della
citta';
in merito a tale annuncio, e fortemente preoccupata per esso, a nome della
sezione di Viterbo dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
(International Society of Doctors for the Environment - Italia) con la
presente le segnalo ancora una volta quanto segue:
a) in quell'area insistono beni naturalistici, storico-culturali,
terapeutici ed economici preziosi e peculiari: devastarli per costruirvi un
mega-aeroporto e' un crimine;
b) la realizzazione dell'illegale mega-aeroporto in quell'area avrebbe come
conseguenza anche un danno enorme all'economia viterbese, come evidenziato
ad esempio dagli agricoltori della zona che giustamente fortemente si
oppongono al mega-aeroporto;
c) la realizzazione dell'illegale mega-aeroporto in quell'area avrebbe
altresi' come conseguenza un gravissimo nocumento alla salute, alla
sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dell'Alto Lazio e in
forma parossistica per le migliaia e migliaia di cittadini che vivono nei
popolosi quartieri a ridosso dell'area;
d) la realizzazione dell'illegale mega-aeroporto e' infine non solo del
tutto priva di fondamentali requisiti previsti dalle leggi vigenti, ma e'
anche palesemente in contrasto con le dirimenti normative europee ed
italiane a tutela di ambiente e salute e con i vigenti cogenti vincoli di
salvaguardia presenti nell'area.
Per tutto quanto precede con la presente la sezione di Viterbo
dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of
Doctors for the Environment - Italia) richiede un suo intervento per
impedire che il governo dissipi ingenti fondi pubblici per un'opera
palesemente dissennata, concretamente irrealizzabile, evidentemente nociva,
distruttiva, illegale.
Allego alla presente una recente lettera aperta della nostra associazione
che riassume alcuni dei termini della questione con particolar riferimento
ai profili sanitari.
Resto a disposizione per ogni opportuno approfondimento ed ogni ulteriore
informazione.
In attesa di un cortese cenno di riscontro, distinti saluti,
dottoressa Antonella Litta, per la sezione di Viterbo dell'Associazione
italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the
Environment - Italia)
Viterbo, 19 giugno 2009
*
Allegato. Una lettera dell'Associazione medici per l'ambiente (Isde-Italia)
ai colleghi medici dell'Alto Lazio del 19 febbraio 2009
Cari colleghi,
vi scriviamo perche' siamo sempre piu' preoccupati che si possa realizzare a
Viterbo un mega-aeroporto per voli low cost, infatti se questo progetto
dovesse realmente concretizzarsi, ingenti sarebbero i danni ambientali e
sanitari.
Il nostro territorio vive una delicata situazione dal punto di vista
ambientale: la presenza del piu' grande polo energetico d'Europa (le
centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro) al quale si andrebbe ad
aggiungere, una volta riconvertita a carbone, anche la centrale di Torre
Valdaliga Nord con le sue nocive emissioni di gas e polveri; la naturale
radioattivita' del sottosuolo dovuta alla presenza del radon; le acque
destinate a consumo umano con elevata presenza di sostanze dannose tra cui
l'arsenico (classificato come cancerogeno di classe 1 dall'Agenzia
Internazionale di Ricerca sul Cancro - Iarc), acque che sono potabili solo
in virtu' di deroghe rinnovate di anno in anno; la presenza di discariche
abusive di rifiuti tossici; la cementificazione di aree sempre piu' vaste,
soprattutto in quei comuni del viterbese piu' prossimi alla capitale.
Dal punto di vista sanitario registriamo, purtroppo, il triste primato di
essere la provincia con il piu' alto numero di patologie tumorali nella
nostra Regione, e proprio per studiare meglio questo dato preoccupante
abbiamo di recente chiesto l'istituzione di un Registro dei tumori in tutte
le Asl del Lazio (al momento l'unico Registro operativo e' quello della
provincia di Latina).
L'articolo 5 del nostro nuovo codice di deontologia afferma: "I medici
debbono considerare l'ambiente nel quale l'uomo vive e lavora come elemento
determinante e fondamentale per la salute dei cittadini", come medici siamo
dunque investiti di una nuova e maggiore responsabilita' e abbiamo il
diritto-dovere d'intervenire con le nostre conoscenze e competenze
scientifiche per evitare che si realizzano opere, infrastrutture e attivita'
senza che prima sia stato valutato il danno che da queste puo' derivare alla
salute delle persone e all'ambiente.
Non possiamo tollerare che si continui a ripetere l'errore di esporre
singole persone e intere comunita' a rischi per la salute, salvo poi, a
distanza di tempo, e purtroppo solo dopo morti e malati, riconoscere quanto
gia' l'evidenza scientifica aveva indicato e dimostrato.
Ci opponiamo dunque alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo per
ragioni di civilta' e amore per questa terra, ma prima di tutto per ragioni
di ordine sanitario: innumerevoli studi scientifici affermano e dimostrano
in modo certo che il trasporto aereo e' un rilevante elemento d'inquinamento
ambientale e di danno alla salute. Esso provoca inquinamento atmosferico,
acustico ed elettromagnetico. Queste forme d'inquinamento danneggiano
gravemente e principalmente la salute delle persone che vivono in aree
prossime agli aeroporti, come testimoniato anche da una realta' ben nota:
quella vissuta dagli abitanti di Ciampino, di Marino e del X Municipio di
Roma.
La situazione ambientale e sanitaria che questi cittadini vivono e' talmente
grave che immediatamente e drasticamente andrebbero ridotti i voli civili
sullo scalo di Ciampino.
Permettere che si realizzi un mega-aeroporto a Viterbo, praticamente a
ridosso del suo centro storico, devastando per sempre siti archeologici
rilevanti, l'area termale del Bulicame e l'Orto botanico, in assenza della
valutazione di impatto ambientale (Via) della valutazione ambientale
strategica (Vas) e della valutazione dell'impatto sanitario (Vis), significa
accettare consapevolmente il trasferimento alla citta' di Viterbo, ai suoi
cittadini e a quelli della sua provincia, degli stessi danni e delle stesse
sofferenze per le quali lo scalo di Ciampino deve essere subito chiuso o
almeno ridimensionato.
Non esistono aeroporti ad impatto zero se non nella propaganda
mistificatoria, interessata e senza alcuna base scientifica. Il diritto alla
salute e a vivere in un ambiente sano non deve essere barattato con nulla, e
meno che mai con le false promesse di sviluppo ed occupazione di chi cerca
di ricattare ed ottenere il consenso di tanti giovani, facendo leva sul loro
legittimo diritto al lavoro.
Vogliamo quindi richiamare le ragioni della nostra preoccupazione e del
nostro appello (a conclusione di questa lettera indichiamo altresi' i
riferimenti  bibliografici e sitografici  a sostegno di queste ragioni).
Le emissioni dei motori degli aerei
Le emissioni prodotte dai motori degli aerei, alimentati con cherosene (una
miscela composta da diversi tipi di idrocarburi) sono simili per
composizione a quelle generate dalla combustione di  altri carburanti
fossili e contribuiscono fortemente all'effetto serra. Esse generano gas
nocivi: Anidride Carbonica (CO2), Monossido di Carbonio (CO), Ossidi di
Zolfo (SOx), Ossidi di Azoto (NOx) e Idrocarburi (HC) - come il  benzene
noto cancerogeno e polveri (particolato - PM - di diverse dimensioni, anche
dell'ordine dei micron e dei nanometri). Il quantitativo maggiore di
particolato viene prodotto proprio nelle fasi di decollo ed atterraggio e
quindi rilasciato soprattutto nelle aree piu' prossime agli aeroporti. E'
ormai ben documentato che il particolato fine ed ultrafine attraversa i
sistemi di filtraggio, permane lungamente in sospensione nell'atmosfera, e
puo' essere trasportato per decine e centinaia di chilometri.
Queste polveri proprio in virtu' delle loro dimensioni possono penetrare
attraverso tutte le barriere e le membrane del nostro organismo e
direttamente anche nei nervi cranici. Possono superare la barriera
ematocerebrale, la placenta, gli endoteli, le membrane plasmatiche -
raggiungendo i nuclei delle cellule e portandovi il proprio carico di
metalli pesanti ed altri fattori cancerogeni, interferendo cosi' con i
sistemi di riparazione del Dna e con i complessi meccanismi dell'espressione
genica. Esistono evidenze sempre piu' consistenti di come numerosi
inquinanti introdotti nel corpo umano inducano processi infiammatori cronici
che determinano stress cellulare progressivo a carico di tutti gli organi e
i tessuti, aprendo la strada a patologie gravi come arteriosclerosi e
cancro. L'aspetto che allarma sempre di piu' tantissimi colleghi,
epidemiologi e pediatri in tutto il mondo, concerne la possibilita' che il
danno genetico coinvolga le cellule germinali materne o paterne (causando la
possibile trasmissione alle successive generazioni di lesioni e patologie
anche gravi) o direttamente il feto nel momento piu' delicato del suo
sviluppo.
Innumerevoli studi scientifici mostrano l'evidente correlazione tra
l'esposizione alle polveri sottili ed ultrasottili e l'aumento dei ricoveri
ospedalieri, della mortalita', del sistema cardiovascolare, delle malattie
respiratorie, delle malattie cronico-degenerative (Alzheimer, Sclerosi
Laterale Amiotrofica, Sclerosi Multipla), delle malattie endocrine, delle
malattie neoplastiche.
L'inquinamento acustico
Le zone prossime ad un aeroporto sono sottoposte anche allí'inquinamento
acustico generato dalle fasi di avvicinamento, atterraggio e decollo degli
aerei, e dal connesso traffico veicolare.
Il rischio di contrarre gravissime patologie cardiovascolari, insonnia e
disturbi delle fasi del sonno, irritabilita', astenia, disturbi del sistema
endocrino, del sistema digestivo e dell'udito e' elevatissimo, come ormai
noto da moltissimo tempo.
Lo studio internazionale Hypertension and Exposure to Noise near Airports:
the Hyena study [Jarup L., 2008] e' stato finanziato dalla Comunita' Europea
per studiare la correlazione tra inquinamento acustico prodotto dal traffico
aereo, da quello automobilistico e lo sviluppo di ipertensione arteriosa.
Questo studio ha selezionato e studiato 6.000 persone (dai 45 ai 70 anni di
eta') che avevano vissuto per almeno 5 anni vicino ad uno dei 6 maggiori
aeroporti europei.
In Italia  sono state selezionate 1.000 persone residenti vicino
all'aeroporto di Milano Malpensa.
Lo studio ha mostrato una relazione significativa tra l'esposizione,
soprattutto notturna, al rumore prodotto da traffico aereo e il rischio di
sviluppare ipertensione arteriosa e il conseguente aumento di rischio di
infarto del miocardio e ictus. Lo studio infine ha indicato  nella riduzione
dell'impatto acustico da traffico automobilistico e da traffico aereo
notturno una misura necessaria per la prevenzione delle malattie
cardiovascolari.
Ben documentati e ormai noti sono anche i disturbi dell'apprendimento nei
bambini che frequentano scuole ubicate in aree sottoposte ad inquinamento
acustico.
Nello  studio pubblicato sulla prestigiosa rivista "Lancet" Aircraft and
road traffic noise and children's cognition and health: a cross-national
study [Stansfeld S., 2005] sono stati analizzati gli effetti del rumore
prodotto dal traffico automobilistico e dal traffico aereo sullo sviluppo
cognitivo dei bambini. Oltre 2.800 bambini dai 9 ai 10 anni di eta',
frequentanti 89 scuole situate nei pressi di 3 importanti aeroporti europei
(Schiphol in Olanda, Barajas in Spagna e Heathrow in Inghilterra), sono
stati coinvolti nello studio. I ricercatori hanno misurato i livelli di
inquinamento acustico e li hanno rapportati ai risultati di una serie di
test cognitivi sottoposti ai bambini. Analizzando i dati si e' rilevato che
l'esposizione all'inquinamento acustico pregiudica la capacita' di leggere
correttamente. L'esposizione al rumore da traffico automobilistico non
sembra avere un effetto altrettanto significativo sulla capacita' di
leggere, ma e' risultato dannoso nei confronti della memoria. Un'esposizione
a livelli elevati di entrambi i tipi di inquinamento acustico e' associata
ad una peggiore qualita' della vita per i bambini e ad un netto aumento
dello stress. Gli autori dello studio concludono il loro lavoro affermando
che le scuole situate nei pressi di aeroporti non sono ambienti salutari ne'
adatti all'educazione e alla crescita dei bambini.
Lo studio Cristal (dall'acronimo del centro studi che lo ha realizzato:
Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio),
conclusosi recentemente, ha evidenziato che  le persone che vivono nei
comuni di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma sono sottoposte a
livelli d'inquinamento acustico da traffico aereo estremamente preoccupanti
in quanto capaci di danneggiarne la salute. Infatti le linee guida dell'Oms
sul rumore notturno affermano che sopra i 35 decibel iniziano a manifestarsi
effetti biologici che si aggravano tra i 40-55 decibel e diventano molto
pericolosi sopra i 55 decibel; questi limiti sono sempre stati
abbondantemente superati a Ciampino, come risulta dalle rilevazioni dello
studio Cristal.
L'inquinamento elettromagnetico
I sistemi radar delle torri di controllo e quelli a bordo degli aerei
insieme alle antenne di radiotrasmissione ed ai sistemi elettromagnetici
utilizzati per i controlli di sicurezza  producono inquinamento
elettromagnetico, e i lavoratori e i residenti in aree prossime agli
aeroporti possono essere esposti ad effetti di sommazione di campi
elettromagnetici provenienti da piu' fonti: antenne di telefonia, cavi
elettrici ad alta tensione, linee elettriche delle ferrovie etc.
Cari colleghi,
pensiamo che il nostro territorio non ha alcun bisogno di un mega-aeroporto,
ma prima di tutto di tutela e cura, proprio come i nostri pazienti.
Se solo si investisse una piccola parte dei pubblici investimenti previsti
per il mega-aeroporto per i servizi sociali, per le strutture scolastiche,
per  migliorare l'assistenza sanitaria sul territorio, risistemare il
sistema idrico degli acquedotti e quello di depurazione delle acque, questo
sarebbe gia' un grande e fondamentale sostegno per la tutela dello stato di
salute di tutti i nostri pazienti, come altrettanto necessario per questo
fine sarebbe il definitivo abbandono del dannosissimo progetto di
riconversione a carbone della centrale di Torre Valdaliga Nord a
Civitavecchia.
Ogni giorno nel nostro operare tutti noi esercitiamo il dovere della tutela
della salute dei nostri pazienti, di coloro che ne hanno bisogno, delle
giovani e future generazioni e della salubrita' dell'ambiente, per questo
ora chiediamo a tutti voi un impegno comune per risparmiare a Viterbo e ai
viterbesi un irreversibile danno sociale, ambientale e sanitario.
Cordialmente,
dottor Gianni Ghirga
dottoressa Antonella Litta
dottor Mauro Mocci
per il coordinamento dell'Alto Lazio dell'Isde - Associazione italiana
medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the
Environment - Italia)
Viterbo, 19 febbraio  2009
Post scriptum
Sostengono questo appello tantissimi cittadini di Viterbo e dell'Alto Lazio
ed anche scienziati, ambientalisti, parlamentari italiani ed europei,
scrittori, cattedratici universitari, intellettuali, saggisti; tra i tanti
nomi illustri: i professori Angelo Baracca, Virginio Bettini, Luigi
Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Luca Mercalli,
Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Stefano Montanari, Silvia
Vegetti Finzi; la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini; il
magistrato Ferdinando Imposimato. Hanno aderito e sottoscritto il nostro
appello anche numerosissimi operatori sociali, religiosi e laici, persone
impegnate per i diritti umani, personalita' della vita civile e della
riflessione morale, tra cui padre Alex Zanotelli, il cantautore Francesco
Guccini e numerose associazioni e movimenti impegnati in difesa della
biosfera, dei beni comuni, della pace. Numerose sono le interrogazioni
presentate al Parlamento e al Consiglio regionale del Lazio.
Una bibliografia e sitografia per approfondire
a) Alcuni articoli e volumi (...)
b) Alcuni siti (...)
Per ulteriori informazioni e contatti: isde.viterbo at libero.it

3. DOCUMENTI. ALESSANDRO PIZZI: UNA LETTERA AI MINISTRI MEMBRI DEL COMITATO
INTERMINISTERIALE PER LA PRGRAMMAZIONE ECONOMICA
[Il professor Alessandro Pizzi (per contatti: tel. 0761748820, e-mail:
alexpizzi at virgilio.it), gia' apprezzatissimo sindaco di Soriano nel Cimino
(Vt), citta' in cui il suo rigore morale e la sua competenza amministrativa
sono diventati proverbiali, e' fortemente impegnato in campo educativo e nel
volontariato, ha preso parte a molte iniziative di pace, di solidarieta',
ambientaliste, per i diritti umani e la nonviolenza, tra cui l'azione
diretta nonviolenta in Congo con i "Beati i costruttori di pace"; ha
promosso l'esperienza del corso di educazione alla pace presso il liceo
scientifico di Orte (istituto scolastico in cui ha lungamente insegnato); e'
uno dei principali animatori del comitato che si oppone al mega-aeroporto a
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; su sua iniziativa
l'ultimo congresso nazionale del Movimento Nonviolento ha approvato
all'unanimita' una mozione per la riduzione del trasporto aereo. Sul tema
del trasporto aereo, del suo impatto sugli ecosistemi locali e
sull'ecosistema globale, e sui modelli di mobilita' in relazione ai modelli
di sviluppo e ai diritti umani, ha tenuto rilevanti relazioni a vari
convegni di studio]

Signor Ministro,
il sindaco di Viterbo (della cui attendibilita' peraltro e' ben lecito
dubitare) ha annunciato che il prossimo 26 giugno (e non piu' il 19 giugno,
come lo stesso personaggio aveva precedentemente annunciato con toni
roboanti) il governo attraverso il Comitato interministeriale per la
programmazione economica si appresterebbe a finanziare la realizzazione a
Viterbo di un mega-aeroporto nell'area archeologica e termale del Bulicame.
Vivamente preoccupato per la notizia, giacche' quell'opera sarebbe
palesemente insensata ed illegale, con la presente, a nome e per conto del
Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo, le segnalo che:
1. l'area archeologica e termale del Bulicame e' protetta da norme e vincoli
di salvaguardia tali da rendere impossibile ed illecita la realizzazione nel
suo cuore di un'opera come un mega-aeroporto;
2. la realizzazione di un mega-aeroporto avrebbe conseguenze disastrose per
i beni ambientali e culturali, per l'economia locale, per la rete
infrastrutturale esistente, per la salute e la sicurezza dei cittadini;
3. l'opera aeroportuale e' priva degli adempimenti previsti dalla
legislazione europea ed italiana vigente in materia di Via e di Vas, ed a
tutt'oggi non esiste neppure alcuna vera progettazione di essa;
4. sic stantibus rebus finanziare un mega-aeroporto irrealizzabile e
fuorilegge costituirebbe da parte del Cipe e del governo un colossale
sperpero di fondi pubblici, e un simile sciagurato ed irresponsabile atto
comporterebbe tutte le conseguenze amministrative e giudiziarie del caso.
Alla presente allego:
a) una precedente diffida inviata al Cipe dal nostro comitato;
b) un recente intervento del professor Osvaldo Ercoli.
Restando a disposizione per ogni eventuale opportuna ulteriore informazione,
e rinviando anche ai materiali disponibili nel sito del nostro comitato:
www.coipiediperterra.org, auspicando un tempestivo cenno di riscontro,
distinti saluti,
professor Alessandro Pizzi, per il Comitato che si oppone al mega-aeroporto
di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti
Viterbo, 19 giugno 2009
*
Allegato A: A tutti i componenti del Comitato interministeriale per la
programmazione economica
Oggetto: Diffida e preannuncio di azione legale qualora il Comitato
interministeriale per la programmazione economica (Cipe) finanziasse
un'opera nociva, distruttiva e fuorilegge come il mega-aeroporto a Viterbo
Egregi signori,
giorni addietro i mezzi d'informazione hanno dato notizia dell'intenzione
del Ministro dei Trasporti di proporre al Cipe di finanziare la
realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo.
Con la presente vi segnaliamo:
a) che l'opera ricadrebbe nell'area termale del Bulicame, un'area di enorme
pregio archeologico, naturalistico, culturale, terapeutico ed economico che
ne verrebbe totalmente devastata;
b) che l'opera recherebbe grave nocumento alla salute ed alla sicurezza dei
cittadini residenti nella campagna circostante e nei popolosi quartieri di
Viterbo piu' prossimi all'area;
c) che l'opera recherebbe grave danno all'economia viterbese distruggendo
beni fondamentali per lo sviluppo del territorio;
d) che l'opera provocherebbe il collasso della rete infrastrutturale locale;
e) che l'opera e' del tutto priva della Valutazione di impatto ambientale e
della Valutazione ambientale strategica, obbligatorie per legge;
f) che addirittura ancora non esiste neppure un progetto vero e proprio
dell'opera;
g) che l'opera e' in assoluto contrasto con gli strumenti di pianificazione
territoriale ed urbanistica vigenti e relativi vincoli di salvaguardia;
h) che l'opera costituirebbe un colossale sperpero di soldi pubblici;
i) che l'opera e' quindi allo stato dei fatti del tutto fuorilegge ed un
eventuale finanziamento di essa con soldi pubblici, sic stantibus rebus, si
configurerebbe come palesemente inammissibile.
Autorevoli scienziati di fama internazionale, personalita' illustri delle
istituzioni, della cultura e della vita civile, e numerosissimi cittadini
del viterbese hanno espresso una ferma opposizione al mega-aeroporto
insensato ed illegale.
Ancora una volta in questi ultimi giorni le ragioni dell'opposizione al
mega-aeroporto a Viterbo sono state riassunte dalla scrittrice Dacia Maraini
con un articolo sul "Corriere della sera" del 5 maggio 2009, e  dall'on.
Leoluca Orlando con una interrogazione parlamentare del 7 maggio 2009.
Tutto quanto precede premesso, qualora il Cipe decidesse di finanziare
un'opera priva di progetto, illegale, nociva e distruttiva, con la presente
siamo a preannunciarvi la conseguente richiesta di intervento delle
competenti magistrature civili, penali ed amministrative in difesa del
diritto, del territorio, dei cittadini e della comunita' viterbese.
Distinti saluti,
Antonella Litta. portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del
mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di
tutti
Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo
Viterbo, 13 maggio 2009
*
Allegato B: Un recente intervento del professor Osvaldo Ercoli: In nome
della ragione, in nome dell'umanita', in nome dell'unica casa comune che
abbiamo
L'irragionevole intenzione di realizzare nel cuore dell'area archeologica e
termale del Bullicame a Viterbo un nuovo mega-aeroporto, minaccia la
devastazione irreversibile di uno dei beni piu' preziosi del nostro paese,
gia' cantato da Dante Alighieri nel suo capolavoro.
Salvare il Bulicame
L'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo e' una ricchezza unica,
un bene prezioso, un gioiello della natura, un luogo di suggestiva bellezza,
e le sue sorgenti termali sono una risorsa terapeutica, una fonte di
benessere, da proteggere e da valorizzare.
Perche' distruggere i nostri beni naturalistici, archeologici, termali, con
un mega-aeroporto?
Difendere l'agricoltura
Ed intorno all'area archeologica e termale del Bulicame vi e' un'agricoltura
pregiata, con aziende fiorenti: la zona e' molto fertile, le produzioni di
qualita'. L'agricoltura e' la prima e fondamentale risorsa della nostra
terra.
Una terra che va difesa da un falso progresso che cementifica e distrugge
beni insostituibili, necessari alla vita.
Perche' devastare il nostro territorio e la nostra agricoltura con un
mega-aeroporto?
Proteggere la salute delle persone
E sono ormai a ridosso dell'area archeologica e termale del Bulicame anche
popolosi quartieri della citta' di Viterbo. Un mega-aeroporto in quell'area
provocherebbe un grave inquinamento, un vero avvelenamento, un danno alla
salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita di migliaia e migliaia di
cittadini viterbesi.
Si vuole imporre ai viterbesi di subire le stesse sofferenze della
popolazione di Ciampino, che da anni sta lottando per difendere la propria
salute, la propria sicurezza e i propri diritti aggrediti dall'insostenibile
attivita' aeroportuale di cui e' vittima? Non e' giusto: a Ciampino si deve
ridurre drasticamente ed immediatamente il traffico aereo, e a Viterbo non
si deve realizzare un'opera cosi' nociva.
Perche' avvelenare le persone con un mega-aeroporto?
Un'opera illegale
Non solo: la realizzazione di un mega-aeroporto a Viterbo e' in contrasto
con le leggi italiane ed europee che tutelano l'ambiente; e' in contrasto
con i vincoli di salvaguardia degli strumenti di pianificazione territoriale
in vigore; e' in contrasto con fondamentali diritti soggettivi e legittimi
interessi dei cittadini protetti dalle leggi vigenti. E' insomma un'opera
illegale.
Perche' si dovrebbe realizzare un'opera fuorilegge?
Uno scandaloso spreco di soldi pubblici
Ed infine: per realizzare il mega-aeroporto lo stato dovrebbe spendere una
montagna di soldi pubblici; soldi peggio che sprecati, usati male per
un'opera distruttiva, nociva, illecita.
Perche' si dovrebbero sperperare cosi' tanti soldi pubblici per fare un
mega-aeroporto cosi' dannoso?
Per le generazioni future
E c'e' una questione piu' ampia: il trasporto aereo contribuisce in notevole
misura all'effetto serra che sta alterando il clima del pianeta: e' la piu'
grave emergenza planetaria che l'umanita' intera deve affrontare.
Occorre ridurre il trasporto aereo per contribuire a ridurre l'effetto
serra. E' un dovere che abbiamo nei confronti dell'umanita' e delle
generazioni future.
Perche' realizzare un nuovo mega-aeroporto quando al contrario il dovere
dell'umanita' e' di ridurre il trasporto aereo?
Un invito
Ancora una volta invito tutte le persone oneste e ragionevoli a fermarsi a
riflettere.
Dobbiamo lasciar distruggere la nostra natura, i nostri monumenti storici,
le nostre produzioni agricole di qualita', la nostra salute?
Dobbiamo lasciar fare un'opera illegale e sperperare i soldi di tutti per
farci del male?
Dobbiamo lasciare alle generazioni future un mondo ridotto a un
immondezzaio, un mondo invivibile?
Io credo che sarebbe un grave errore.
Dobbiamo invece difendere la nostra terra e la nostra vita, i diritti nostri
e di tutti.
In nome della ragione, in nome dell'umanita', in nome dell'unica casa comune
che abbiamo.
Osvaldo Ercoli
Viterbo, 15 giugno 2009

4. SOLIDARIETA'. ANCHE LA PROFESSORESSA BARBARA DEMO DELL'UNIVERSITA' DI
TORINO ADERISCE ALL'APPELLO CONTRO IL MEGA-AEROPORTO A VITERBO

La professoressa Barbara Demo, del Dipartimento di Informatica
dell'Universita' di Torino, ha espresso la sua adesione all'appello contro
il mega-aeroporto a Viterbo.
Dagli atenei di tutta Italia e' sempre crescente il pronunciamento della
cultura italiana contro la distruzione dell'area archeologica e termale del
Bulicame, contro la devastazione dell'agricoltura dell'Alto Lazio, contro
l'attentato alla salute della popolazione viterbese, contro il dissennato
incremento del trasporto aereo, contro lo scandaloso sperpero dei pubblici
denari per un'opera nociva e distruttiva: insomma, contro il mega-aeroporto
insensato ed illegale.
Il Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti di tutti, ringrazia i tanti docenti universitari che
da tutta Italia (ma tra le solidarieta' vi sono anche quelle di scienziati e
docenti di universita' straniere), e naturalmente a partire dal professor
Giuseppe Nascetti dell'Universita' della Tuscia, stanno prendendo posizione
per impedire un ennesimo scempio di peculiari ed insostituibili beni
ambientali e culturali, un ennesimo scempio della salute e dei diritti di
tutti, un ennesimo scempio della legalita'.

5. MONDO. MARINELLA CORREGGIA: LA BIDONVILLE E LA FORESTA
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 17 giugno 2009 col titolo "La bidonville
e la foresta"]

Baraccopoli e foreste sembrerebbero essere mondi geograficamente molto
distanti. Le bidonville o slum o favelas sono il simbolo dell'urbanizzazione
selvaggia e disperata, "citta'" informali spesso di lamiere, plastica e
cartoni, inferni di caldo, freddo, l'uno o l'altro alternativamente, senza
fognature ne' acqua potabile; posti dove sopravvivono un miliardo di esseri
umani che minacciano di diventare due nel 2025. Le foreste sono le case
della biodiversita' superstite, le protettrici del clima, abitate da
popolazioni che cercano di resistere alla distruzione operata da tagli
indiscriminati, incendi, pascoli, piantagioni, clima, attivita' estrattive,
strade, dighe...
In Brasile queste due realta' difficilissime si sfiorano. O meglio si
scontrano. Tanto che si e' pensato di costruire muri. Per proteggere,
dicono, l'ecosistema forestale dall'avanzata delle lamiere. Ma forse c'e'
una soluzione migliore, meno da apartheid e anche piu' naturale. La si sta
sperimentando a Rio de Janeiro. La', arriva a ridosso delle favelas la
foresta Mata Atlantica che percorre 16 stati brasiliani e di cui rimane in
piedi solo il 7% dell'estensione originaria, secondo quanto rivelato dal
recente "Atlante di quanto rimane della Mata Atlantica" curato dalla
relativa Fondazione e dall'Istituto nazionale per la ricerca spaziale. Il
tasso annuo di deforestazione della Mata sarebbe raddoppiato negli ultimi
tre anni. Incendi, espansione urbana e occupazione da parte delle attivita'
umane sono la causa del disastro.
Le 750 favelas di Rio, popolate da 1,5 milioni di persone, sono raddoppiate
in superficie fra il 1994 e il 2004. Schiacciate fra le colline e l'oceano,
per non parlare dei quartieri per gli abbienti, non possono che espandersi
verso la foresta circostante. I difensori della Mata Atlantica, comunque,
dicono che la pressione sulla foresta non viene solo dagli abitanti delle
favelas ma anche dai condomini di lusso e dagli hotel.
Il governo di Rio, con l'obiettivo dichiarato di prevenire la deforestazione
e anche evitare costruzioni pericolanti in aree a elevato rischio di frane,
aveva proposto di costruire un muro di 15 km di lunghezza per 3 di altezza,
intorno a 14 delle favelas della capitale. Il progetto aveva iniziato a
prendere forma con un muro di acciaio e cemento nella favela Santa Marta. Ma
in tanti sono insorti contro una simile metafora dell'apartheid geografico.
Adesso i rappresentanti della bidonville Rocinha e il governo cittadino si
sono accordati per un progetto che secondo alcuni potrebbe diventare un
modello per il resto della "frontiera" fra slum e foresta. Il muro di
cemento sara' sostituito da un "confine naturale" fatto di percorsi (anche
per disabili e per bici e skateboard), campi sportivi, parchi e muretti di
non piu' di 90 centimetri. Il muro di 3 metri sara' solo nelle zone soggette
a erosione. Saranno addestrate guardie forestali provenienti dalla comunita'
per assicurare il rispetto dei confini.
Quanto alla soluzione al problema degli slum, foresta o non foresta, secondo
alcuni attivisti brasiliani intervistati dall'agenzia di stampa
internazionale "Inter Press Service", "i governi pensano ai muri perche' non
vogliono investire nelle case popolari a basso reddito" (il Brasile ha un
deficit di 8 milioni di unita' abitative, soprattutto nel sud).
Magari bisognerebbe guardare ai (pochi) esempi di riabilitazione vera delle
baraccopoli. Nella capitale del Malawi grazie a programmi di credito e alla
partecipazione popolare, gli slum della periferia sono stati trasformati.
Tanto che non hanno piu' l'aspetto di slum. Sono quartieri organizzati e
pianificati.

6. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

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COI PIEDI PER TERRA
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 205 del 22 giugno 2009

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