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Coi piedi per terra. 194
- Subject: Coi piedi per terra. 194
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Wed, 27 May 2009 09:55:55 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 194 del 27 maggio 2009 In questo numero: 1. Marinella Correggia: Fossili 2. Finanche il presidente dell'Ibar contrario al mega-aeroporto a Viterbo 3. Anche l'on. Alessandro Bratti solidale con l'impegno in difesa del Bulicame, dell'ambiente, della salute, contro il mega-aeroporto devastante ed illegale 4. Una lettera all'Associazione nazionale dei Comuni italiani 5. Una lettera all'assessore alla tutela dei consumatori della Regione Lazio 6. Manuela Cartosio: I pericoli delle nanotecnologie 7. Riedizioni: Karl Jaspers, Filosofia 8. Riedizioni: John Maynard Keynes, Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta 9. Riedizioni: John Stuart Mill, Principi di economia politica 10. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo 1. RIFLESSIONE. MARINELLA CORREGGIA: FOSSILI [Ringraziamo Marinella Correggia (per contatti: mari.liberazioni at yahoo.it) per questo intervento che estraiamo da una piu' ampia lettera personale] Dovremmo coniare per simili progetti - aeroporti, autostrade - la definizione di "opere fossili" poiche': a) inadatte al futuro; b) basate sui combustibili fossili. Io ho messo un modellino di aereo e un biglietto aereo - di molti anni fa - nella mostra "Cose fossili e cose per il futuro": ad esempio la bici e la borraccia sono del futuro, il Suv e l'aereo e gli usa-e-getta del passato... 2. RASSEGNA STAMPA. FINANCHE IL PRESIDENTE DELL'IBAR CONTRARIO AL MEGA-AEROPORTO A VITERBO Riferiscono le agenzie di stampa che nel corso dell'audizione alla Commissione Trasporti della Camera dei Deputati, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sul sistema aeroportuale italiano, Faisal Al-Saddik, presidente dell'Ibar (che riunisce 78 compagnie aeree di linea, italiane e straniere, presenti in Italia) ha contestato l'opportunita' di un mega-aeroporto a Viterbo ed ha invece sostenuto che "il denaro potrebbe essere speso meglio se destinato all'espansione di Fiumicino e dei suoi collegamenti stradali e ferroviari". * Se addirittura il portavoce delle compagnie aeree dichiara che il mega-aeroporto a Viterbo e' uno sperpero di denaro pubblico, e' evidente una volta di piu' che indubitabilmente quel mega-aeroporto e' un crimine e una follia. E' un crimine e una follia perche' devasta l'area archeologica e termale del Bulicame. E' un crimine e una follia perche' massacra l'agricoltura, il termalismo, i beni ambientali e culturali e l'economia viterbese. E' un crimine e una follia perche' avvelena la popolazione dell'Alto Lazio. E' un crimine e una follia perche' viola leggi, regolamenti, piani territoriali e vincoli di salvaguardia. E' un crimine e una follia perche' sperpera una montagna di soldi pubblici per un'opera malefica. E' un crimine e una follia perche' incrementa una modalita' di trasporto che va invece ridotta per contrastare l'effetto serra. * Il mega-aeroporto a Viterbo e' un crimine e una follia secondo autorevolissimi scienziati. Il mega-aeroporto a Viterbo e' un crimine e una follia secondo autorevolissime personalita' della cultura. Il mega-aeroporto a Viterbo e' un crimine e una follia secondo autorevolissimi rappresentanti delle istituzioni. Il mega-aeroporto a Viterbo e' un crimine e una follia secondo autorevolissime personalita' dell'impegno civile e della riflessione morale. * Che addirittura anche il rappresentante delle compagnie aeree ne abbia informato il Parlamento e' la definitiva conferma che la lobby speculativa del mega-aeroporto fuorilegge e' del tutto isolata, e definitivamente smascherata per quello che e': un coacervo di politicanti, di affaristi avventurieri, di pubblici funzionari fedifraghi, di insipienti mistificati, di variopinti soggetti che vorrebbero arricchirsi distraendo e sperperando il pubblico denaro, distruggendo rilevanti beni pubblici, avvelenando i cittadini, violando le leggi, tenendo in non cale la morale e il ben dell'intelletto. * Cessi questa ignobile truffa. No al mega-aeroporto a Viterbo. No al mega-aeroporto a Frosinone. Riduzione drastica e immediata dei voli a Ciampino. Riduzione immediata dei voli a Fiumicino. Riduzione generalizzata del trasporto aereo nel Nord del mondo. Il trasporto aereo e' fortemente corresponsabile dell'inquinamento globale e dell'effetto serra, esso quindi va drasticamente ridotto nell'interesse dell'intera umanita' presente e futura. Occorre scegliere e sostenere modalita' di trasporto compatibili con le caratteristiche e i limiti degli ecosistemi locali e della biosfera. Difendiamo la biosfera: e' l'unica casa comune che l'umanita' abbia. 3. SOLIDARIETA'. ANCHE L'ON. ALESSANDRO BRATTI SOLIDALE CON L'IMPEGNO IN DIFESA DEL BULICAME, DELL'AMBIENTE, DELLA SALUTE, CONTRO IL MEGA-AEROPORTO DEVASTANTE ED ILLEGALE L'on. Alessandro Bratti, parlamentare del Partito democratico, impegnato presso l'Universita' di Ferrara nella ricerca sulla sostenibilita' ambientale ed autore di pubblicazioni scientifiche sul tema, ha espresso attenzione e solidarieta' all'appello del comitato che si oppone al mega-aeroporto a Viterbo. In un messaggio al comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, l'on. Bratti ha espresso la sua condivisione dell'interrogazione parlamentare presentata dall'on. Leoluca Orlando e la sua disponibilita' a prossime iniziative. Sempre piu' vasta e' la solidarieta' da tutta Italia con l'impegno in difesa dell'area archeologica e termale del Bulicame; in difesa della salute della popolazione dell'Alto Lazio; in difesa dell'agricoltura, dei beni ambientali e culturali; in difesa della legalita'; contro un'opera nociva e distruttiva del tutto illegale che provocherebbe un immenso sperpero di soldi pubblici, un'immensa devastazione di beni pubblici, un immenso danno alla popolazione. L'attenzione e la solidarieta' dell'on. Bratti si aggiunge a quella di vari altri parlamentari italiani ed europei, ed a quella di molte illustri personalita' del mondo scientifico, dell'arte e della cultura, delle istituzioni, dell'impegno civile, della riflessione morale: dal magistrato Ferdinando Imposimato alla scrittrice Dacia Maraini, da padre Alessandro Zanotelli al segretario della Cgil Guglielmo Epifani, dallo scienziato americano Paul Connett al "padre nobile" dell'ambientalismo scientifico italiano Giorgio Nebbia. 4. DOCUMENTI. UNA LETTERA ALL'ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI COMUNI ITALIANI Al presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani Oggetto: una richiesta di intervento sul sindaco di Viterbo che sta operando per distruggere l'area archeologica e termale del Bulicame; devastare agricoltura, beni ambientali e culturali, termalismo; inquinare l'ambiente e quindi avvelenare la popolazione; sperperare i pubblici denari e violare le leggi vigenti; tutto cio' attraverso la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo, insensato e fuorilegge. Egregio presidente dell'Associazione nazionale dei Comuni italiani, segnaliamo a lei e alla sua associazione che il sindaco di Viterbo sta operando per distruggere l'area archeologica e termale del Bulicame; devastare agricoltura, beni ambientali e culturali, termalismo; inquinare l'ambiente e quindi avvelenare la popolazione; sperperare i pubblici denari e violare le leggi vigenti; tutto cio' attraverso la realizzazione di un mega-aeroporto nocivo, distruttivo, insensato e fuorilegge. Chiediamo all'Anci di intervenire sul sindaco di Viterbo affinche' receda da un cosi' sciagurato intendimento. Alleghiamo un recente articolo della prestigiosa scrittrice Dacia Maraini apparso sul "Corriere della sera" ed una interrogazione parlamentare recentemente presentata dall'on. Leoluca Orlando che chiariscono ulteriormente la gravita' della situazione qui rappresentata. Sollecitando un tempestivo e adeguato intervento, voglia gradire distinti saluti Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo Viterbo, 25 maggio 2009 * Allegato 1. Un intervento della prestigiosa scrittrice Dacia Maraini sul "Corriere della sera" del 5 maggio 2009 Dacia Maraini: L'aeroporto tra le terme C'e' qualcosa di dissennato nel mito del progresso tecnologico senza limiti? Lo dicono in molti. Il progresso tecnologico non guidato e non controllato porta all'inquinamento, al disastro ecologico, agli abusi contro il territorio, allo sperpero dei soldi pubblici, alle malattie. E ci sono sempre nuovi dati che lo confermano. Eppure chi insegue il pericoloso mito del progresso illimitato dice il contrario. Per costoro non puo' che portare ricchezza, benessere, lavoro e civilta'. Ma prendiamo un caso particolare: il progetto di un mega-aeroporto in una zona di grande valore archeologico e termale. La piccola e bellissima citta' di Viterbo con i suoi dintorni che mantengono vive le memorie della civilta' etrusca, e' stata scelta per la realizzazione di un gigantesco aeroporto del "mordi e fuggi" come lo definiscono i viterbesi. Li' in mezzo a un ricchissimo giardino archeologico, distruggendo resti preziosi, invadendo l'area termale chiamata Bulicame, si vorrebbero gettare tonnellate di cemento per un turismo diretto soprattutto verso Roma. Curioso questo fatto: mentre le linee aeree perdono clienti ed entrano in crisi, gli aeroporti aumentano. Non e' una contraddizione? Ora ogni piccola citta' pretende di avere il volo sotto casa per raggiungere le varie citta' del mondo. Naturalmente sono soldi che circolano, aziende che si arricchiscono, aerei che vengono comprati e venduti, biglietti che costano sempre meno. Ma qualcuno pensa alle conseguenze sul territorio, sul clima, sulla salute? Il "Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo", guidato da Antonella Litta, ha le idee chiare. Le sue battaglie vengono combattute soprattutto in rete, in collaborazione con il "Centro di ricerca per la pace" guidato da Peppe Sini. I due Comitati danno voce ai cittadini, ai medici, ai geologi, agli ambientalisti. Spediscono lettere alle istituzioni governative. Chiedono un freno all'irresponsabile foga di cementificare e adulterare il Paese. Spiegano con razionalita' le ragioni del no. Che non riguardano solo Viterbo ma tutto il nostro gia' troppo martoriato paese. Lo sviluppo tecnologico, ricordano, non puo' imporsi sulle leggi della natura che alla lunga si ribella provocando disastri: alluvioni, slavine, smottamenti, siccita', avvelenamento dell'acqua e dell'aria. Certo e' comodo volare da un aeroporto sotto casa nelle piu' belle citta' del mondo. Ma quanto ci costerebbe questa comodita'? Intanto riflettiamo sul fatto che il traffico aereo contribuisce in larga misura al surriscaldamento del clima. E proprio nel momento in cui l'Italia prende seri impegni per ridurre il surriscaldamento, ci mettiamo a progettare nuovi aeroporti? Certo la moltiplicazione dei voli puo' fare girare provvisoriamente il mercato, ma alla lunga risulta anche antieconomica perche' e' energivora. Mentre "l'umanita' ha bisogno di una economia della sobrieta' e della condivisione che consideri i limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse". Lo Stato si mostra generoso e avaro nello stesso tempo: con una mano da' soldi alle Compagnie aeree e con l'altra taglia i costi ambientali e sociali che vengono poi pagati dalle popolazioni piu' indifese e indigenti. Ha senso tutto questo? * Allegato 2. Interrogazione parlamentare dell'on. Leoluca Orlando sul mega-aeroporto di Viterbo Al Ministro dell'Ambiente, al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al Ministro dell'Economia Premesso che, - a Viterbo moltissimi cittadini, sostenuti da illustri scienziati, cattedratici, personalita' delle istituzioni e dell'impegno civile, si oppongono alla decisione di realizzare nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di passeggeri all'anno; un'opera del tutto priva dei requisiti di legge e del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti. Infatti tale opera: I. non potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge; II. confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; III. e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale; IV. provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area; V. provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area; VI. confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale; VII. porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale; VIII. costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro; IX. la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia' presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilita' dell'opera); - in una recente comunicazione agli Amministratori locali il Comitato dei cittadini che si oppongono all'opera ha elencato i seguenti effetti della realizzazione di un mega-aeroporto nell'area termale del Bulicame a Viterbo: 1. Impatto locale sull'ambiente: devastazione dell'area termale del Bulicame, un bene naturalistico, storico-culturale, terapeutico, economico, sociale e simbolico peculiare e insostituibile. 2. Impatto sanitario sulla popolazione viterbese: gravissimi danni alla salute, alla sicurezza, alla qualita' della vita. 3. Impatto sanitario sulla popolazione dell'Alto Lazio: cumulandosi il mega-aeroporto con le altre gravosissime servitu' gia' presenti (in particolare il polo energetico Civitavecchia-Montalto) la sinergia dei fattori di inquinamento incrementera' danni, disagi e patologie. 4. Impatto sanitario globale: essendo il trasporto aereo fortemente inquinante, ogni suo aumento si traduce in danno certo alla salute. 5. Impatto sociale su Viterbo: il mega-aeroporto non solo costituira' una profonda aggressione alla salute e alla sicurezza delle persone, ma provochera' anche un grave degrado della qualita' della vita, una forte lesione a fondamentali diritti dei cittadini, un grave danno all'economia e alla societa', il collasso delle infrastrutture del trasporto locale (gia' gravemente insufficienti), la distruzione di beni ambientali, culturali, agricoli, terapeutici, ricettivi, produttivi, scientifici. 6. Impatto sociale sull'Alto Lazio: accumulo di servitu' ed effetto sinergico dei fattori di rischio e di depauperamento e degrado del territorio e della sua economia. 7. Impatto globale sull'ambiente: essendo il mega-aeroporto finalizzato all'incremento del trasporto aereo complessivo, esso contribuira' ad accrescere l'inquinamento e l'effetto serra responsabile dei mutamenti climatici che stanno mettendo in pericolo il futuro dell'umanita' e gli equilibri della biosfera. 8. Per realizzare un'opera di tali dimensioni verrebbero sperperate ingenti risorse pubbliche (che pertanto verrebbero altresi' sottratte ad opere e servizi realmente utili e fin indispensabili per la popolazione); - in un recente esposto alla Soprintendenza per i beni archeologici per l'Etruria Meridionale e' stato evidenziato che dalla Planimetria redatta dal Comune di Viterbo recante i vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali presenti nell'area che sarebbe investita dall'opera, risulta che il mega-aeroporto sorgerebbe letteralmente sopra un'area di interesse archeologico con presenza di beni archeologici che la legge tutela; - gia' lo scorso anno, in una lettera al Presidente della Repubblica del 4 agosto 2008, il Comitato dei cittadini che si oppongono all'aeroporto segnalava, tra l'altro, che "la realizzazione a Viterbo di un devastante mega-aeroporto per voli low cost avrebbe i seguenti inaccettabili e disastrosi esiti: a) grave nocumento per la salute della popolazione, come dimostrato dal documento dell'Isde (International Society of Doctors for the Environment - Italia) del 18 marzo 2008; b) grave devastazione dell'area termale del Bulicame, peculiare bene naturalistico e storico-culturale, terapeutico e sociale, economico e simbolico, gia' citato da Dante nella Divina Commedia ed elemento fondamentale dell'identita' di Viterbo; c) grave impatto su un rilevante bene archeologico come l'emergenza in situ del tracciato dell'antica via consolare Cassia, come ammesso dall'assessore e vicepresidente della Regione Lazio Esterino Montino; d) grave impatto inquinante sull'Orto botanico dell'Universita' degli Studi della Tuscia, bene scientifico, di ricerca e didattico di cospicua rilevanza; e) grave impatto inquinante sulle colture agricole - di qualita' e biologiche - insistenti nell'area maggiormente investita; f) conflitto con attivita' ed esigenze di interesse strategico nazionale dell'Aeronautica Militare, come evidenziato da ultimo dal "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" in un recente documento diffuso il 2 agosto 2008 in cui si afferma testualmente "l'incompatibilita' tra l'intensa attivita' di aviazione civile commerciale e la permanenza di un'attivita' di volo militare importante - quella della Cavalleria dell'Aria - che rende Viterbo tra gli aeroporti militari di primaria importanza strategica (come fissato da un recente decreto)" e come gia' precedentemente puntualmente segnalato nella seduta del Consiglio comunale di Viterbo del 25 luglio 2008; g) immenso sperpero di fondi pubblici per un'opera nociva e distruttiva, quando Viterbo e l'Alto Lazio hanno bisogno di ben altri interventi della mano pubblica: e particolarmente di un forte sostegno a difesa e valorizzazione dei beni ambientali e culturali, dell'agricoltura di qualita', delle peculiari risorse locali; e per quanto concerne la mobilita' un forte sostegno al trasporto ferroviario (riaprendo la linea Civitavecchia-Capranica-Orte; potenziando la linea Viterbo-Orte; potenziando la linea Viterbo-Capranica-Roma); h) aggravamento di una condizione di servitu' per l'Alto Lazio, territorio gia' gravato da pesantissime servitu' energetiche, militari e speculative; i) infine, poiche' il punto di riferimento da parte dei promotori dell'opera e' il sedime di Ciampino e l'attivita' che in esso si svolge, si rileva come proprio la situazione di Ciampino sia insostenibile e gravemente lesiva dei piu' elementari diritti della popolazione locale, ed e' quindi evidentemente scandaloso voler "ciampinizzare" un'altra citta' (occorre invece una drastica e immediata riduzione dei voli su Ciampino). A cio' si aggiunga che: l) l'opera e' tuttora priva di adeguata progettazione, anzi della stessa precisa definizione di collocazione e dimensioni, come ammesso dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo nella parte narrativa dell'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008 in cui si afferma testualmente che "devesi fare presente che a tutt'oggi non si conoscono ne' la lunghezza della pista che potrebbe arrivare a superare i 3000 metri, ne' il suo orientamento"; peraltro il gia' citato "Centro Studi Tuscia per lo sviluppo di un aeroporto compatibile" ha rilevato "l'impossibilita' oggettiva - dimostrata dagli studi del nostro centro - di allungare la pista di almeno altri due chilometri mantenendone l'orientamento e, tanto meno, di smantellare l'attuale per costruirne altra - come sostenuto da ambienti dell'assessorato al volo - disassata di 10 gradi verso nord o sud"; m) l'opera confligge con il Piano territoriale paesaggistico regionale e le relative norme di salvaguardia, come riconosciuto dallo stesso Consiglio comunale di Viterbo con l'atto deliberativo n. 92 del 25 luglio 2008; n) l'opera e' totalmente priva di fondamentali verifiche e di fondamentali requisiti previsti dalla legislazione italiana ed europea in materia di Valutazione d'impatto ambientale, Valutazione ambientale strategica, Valutazione d'impatto sulla salute. Quanto alla procedura di individuazione di Viterbo come sede di un devastante mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma: o) la relazione ministeriale del novembre 2007 che ha dato il via ad una serie di atti amministrativi successivi e' destituita di fondamento in punto di diritto e di fatto, come dimostrato ad abundantiam da un documento del 18 gennaio 2008 del "Centro studi Demetra" che conclude la sua ampia ricognizione dichiarando che "gli atti ministeriali risultano palesemente affetti da gravi vizi di illegittimita' sotto il rilevato profilo dell'eccesso di potere per carenza dell'istruttoria tecnica condotta dalla commissione istituita presso il Ministero dei Trasporti"; p) non solo: quella relazione contiene dichiarazioni semplicemente dereistiche e si rivela nel merito come non rispondente ad un'analisi fattuale della realta' territoriale: essa infatti ignora del tutto il fatto che il sedime indicato ricade nel cuore dell'area termale del Bulicame e a ridosso di emergenze archeologiche, naturalistiche, scientifiche, culturali, agricole, terapeutiche, economiche ed insediative tali da rendere l'opera ipso facto irrealizzabile; cadendo quindi la validita' di quella relazione, cadono con essa tutti gli atti amministrativi conseguenti, viziati in radice dal vizio dell'atto presupposto e fondativo; q) peraltro la stessa compagnia aerea Ryan Air - che nelle dichiarazioni dei proponenti l'opera avrebbe dovuto essere il soggetto imprenditoriale maggior fruitore della nuova struttura aeroportuale - ha esplicitamente dichiarato di non intendere affatto trasferire la sua attivita' nell'eventuale scalo viterbese (cfr. intervista trasmessa dalla Rai il 27 aprile 2008 nell'ambito del programma "Report"). Infine: r) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce della situazione aeroportuale italiana (cfr. la gia' citata inchiesta televisiva della Rai: "Report", 27 aprile 2008); s) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'attuale trend del trasporto aereo internazionale (cfr. ad esempio l'intervento dell'europarlamentare Giulietto Chiesa del primo luglio 2008 che rinvia tra l'altro a un servizio dell'"International Herald Tribune" del 28-29 giugno 2008); t) realizzare un nuovo mega-aeroporto e' insensato alla luce dell'esigenza di ridurre il trasporto aereo per ridurre il surriscaldamento globale del clima (come richiesto dall'Onu, dalla comunita' scientifica internazionale, dagli statisti piu' avvertiti); u) occorre procedere alla riduzione drastica e immediata del trasporto aereo (particolarmente a fini di diporto), come richiesto da interventi di autorevoli personalita' come i premi Nobel Desmond Tutu e Wangari Maathai; e sostenere invece un modello di mobilita' piu' adeguato, sostenibile e democratico": - per sapere: quali iniziative i Ministri interrogati intendano prendere per impedire che i rilevanti beni naturalistici, culturali, terapeutici ed economici dell'area termale del Bulicame siano devastati, e che la salute e la sicurezza dei cittadini di Viterbo siano aggredite da un'opera aeroportuale priva dei requisiti previsti dalla legge, opera la cui realizzazione costituirebbe un sperpero di pubblici denari, un danno per la comunita' locale ed una flagrante violazione delle norme e dei vincoli di salvaguardia vigenti. Roma, 7 maggio 2009 Leoluca Orlando 5. DOCUMENTI. UNA LETTERA ALL'ASSESSORE ALLA TUTELA DEI CONSUMATORI DELLA REGIONE LAZIO All'Assessore alla Tutela dei consumatori della Regione Lazio e per opportuna conoscenza: al Presidente della Giunta Regionale del Lazio Oggetto: richiesta di impegno per impedire che nell'area archeologica e termale del Bulicame a Viterbo sia insensatamente ed illegalmente realizzato un nocivo e distruttivo mega-aeroporto Egregio assessore, come forse gia' sapra' Viterbo ed i suoi cittadini sono minacciati dalla realizzare, nell'area archeologica e termale del Bulicame, di un nocivo e distruttivo mega-aeroporto. L'opera avrebbe come immediate conseguenze: - la devastazione dell'area archeologica e termale del Bulicame, bene prezioso e peculiare, gia' cantato da Dante nella Divina commedia; - un grave danno alla salute, alla sicurezza e ai diritti dei cittadini, in particolare dei popolosi quartieri prossimi all'area; - la distruzione delle attivita' agricole pregiate nei pressi dell'area; - un enorme danno al termalismo ed ai beni ambientali e culturali, che insieme all'agricoltura costituiscono le autentiche vocazioni produttive e le sole opportunita' di sviluppo per Viterbo; - un colossale sperpero di soldi pubblici per un'opera nociva e distruttiva (mentre il viterbese avrebbe estremo bisogno di sostegno alla mobilita' ferroviaria); - una flagrante violazione delle leggi vigenti e dello stesso piano regolatore della citta'. All'appello promosso dal nostro comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, hanno aderito innumerevoli cittadini del viterbese e personalita' prestigiose a livello nazionale ed internazionale: ad esempio illustri scienziati di fama internazionale (tra gli altri, l'americano Paul Connett); personalita' autorevolissime delle istituzioni (tra gli altri il magistrato Ferdinando Imposimato e la vicepresidente del Parlamento europeo Luisa Morgantini); prestigiose figure della cultura come il cantautore Francesco Guccini, la scrittrice Dacia Maraini, la docente e saggista Silvia Vegetti Finzi; autorevoli personalita' dell'impegno morale e civile come il missionario padre Alessandro Zanotelli; autorevoli figure del mondo del lavoro come il segretario della Cgil Guglielmo Epifani. Tra le molte testimonianze di questa vasta mobilitazione civile le segnalo particolarmente due testi recenti: un articolo di Dacia Maraini apparso pochi giorni fa sul "Corriere della sera", ed una interrogazione parlamentare dell'on. Leoluca Orlando che riassume i termini essenziali della vicenda. Entrambi i testi allego alla presente. Con questa lettera, a nome del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, sono a richiedere un suo impegno a tutela dei cittadini viterbesi, dell'ambiente, della legalita'. Restando a disposizione per ogni ulteriore informazione ed opportuno chiarimento (e rinviandola fin d'ora alla vasta documentazione disponibile nel nostro sito www.coipiediperterra.org), e restando altresi' in attesa di un cortese riscontro, voglia gradire un cordiale saluto, dottoressa Antonella Litta, portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti Viterbo, 26 maggio 2009 6. MONDO. MANUELA CARTOSIO: I PERICOLI DELLE NANOTECNOLOGIE [Dal quotidiano "Il manifesto" del 24 maggio 2009 col titolo "L'enigma degli ultrapiccoli" e il sommario "'Nano': una tecnologia in espansione, un brand di moda, talvolta abusato. 800 i prodotti gia' in commercio che si fregiano del prefisso, mentre manca ancora una tossicologia delle nanoparticelle. Allarme per i nanotubi di carbonio che, secondo un test sui topi, provocano danni simili a quelli dell'amianto. Il parlamento europeo chiede d'indagare di piu' sulla sicurezza dei nanomateriali". Abbiamo cassato una boutade inammissibile (p. s.)] A Torino il processo Eternit era iniziato da pochi giorni quando la parola amianto in un lancio della Reuters catturava l'attenzione. L'agenzia riferiva dell'allarme lanciato dalle Trade Unions australiane sui rischi delle nanotecnologie: "Le loro conseguenze per la salute umana potrebbero rivaleggiare con quelle causate dall'amianto. E' necessaria la massima cautela perche' in futuro la strage non si ripeta". Roba da sobbalzare sulla sedia. Nelle stesse ore, un servizio della Bbc dall'Uganda raccontava come, grazie alle nanoparticelle di oro contenute nei reagenti, si riescono a effettuare in tempo reale i test del sangue anti-Hiv nei villaggi piu' sperduti e con temperature superiori ai 40 gradi. Ottima notizia. Strattonati tra i pro e i contro, che cosa dobbiamo pensare delle nanotecnologie? Da una decina d'anni il prefisso "nano" e' entrato nel lessico corrente. Per i non addetti ai lavori, e' un misterioso prezzemolo dalle mille promesse: dalle creme che spianano le rughe ai calzini che non puzzano, dalle vernici che non si graffiano ai lavelli che si puliscono da soli. Cose piacevoli ma non essenziali. Le nanotecnologie promettono anche cose serie e vitali: farmaci antitumorali in grado di colpire solo le cellule malate, membrane capaci di purificare l'acqua, composti per bonificare terreni inquinati, ritrovati per rendere piu' efficienti le energie alternative, ulteriori mirabilia nell'elettronica. Dal basso della nostra incompetenza, cerchiamo di capire cosa sono le nanotecnologie e di valutarne rischi e benefici. Il mondo delle nanotecnologie e' quello compreso tra 1 e 100 nanometri. Un nanometro (nm) e' un miliardesimo di metro o, se si preferisce, un millesimo di micron. Un atomo di idrogeno e' circa un decimo di nm, una proteina semplice e' grande una decina di nm, un capello ha un diametro di 80.000 nm. Sono nanoprodotti i materiali o i dispositivi che hanno almeno un componente funzionale di dimensioni inferiori a 100 nm. A scala nanometrica i materiali cambiano le loro proprieta' chimiche, fisiche e biologiche. Le nanoscienze studiano queste diversita'. Le nanotecnolgie intendono sfruttarle. Quanti nanoprodotti sono gia' in commercio? Il Woodrow Wilson International Center for Scholars ne ha censiti 803 (per la gran parte sono antibatterici a base di argento, telai di racchette e manubri di biciclette rinforzati con nanotubi di carbonio, detergenti e cosmetici con dentro ossidi di zinco e di titanio, marmitte catalitiche contenenti biossido di titanio, componenti di cellulari e computer). Da un recente convegno organizzato tra gli altri dal Cnr apprendiamo che nel 2007 nel mondo tra fondi pubblici e privati si sono spesi 13 miliardi di dollari per ricerca e sviluppo delle nanotecnologie. Nel 2008 il mercato dei nanoprodotti ha toccato i 310 miliardi di dollari. Nel mondo le imprese impegnate nel settore sono circa 2.000, in Italia sono solo 65 a cui vanno aggiunti oltre un centinaio di centri pubblici di ricerca. Nel quadriennio 2005-2009 l'Unione Europea ha destinato alle nanotecnologie 3,5 miliardi di euro. Un po' in ritardo, il Parlamento europeo si e' accorto che di quella somma la quota impiegata per indagare sulla sicurezza dei nanomateriali e' "decisamente insufficiente". Il 24 aprile ha approvato quasi all'unanimita' una risoluzione che sollecita maggiori investimenti sulla sicurezza. I parlamentari lamentano "una mancanza di chiarezza e di informazioni" sull'utilizzo dei nanomateriali, ricordano che per alcuni di essi sono stati segnalati "pericoli specifici per la salute", chiedono alla Commissione Ue di compilare e di rendere pubblico entro il 2011 un inventario dei nanomateriali presenti sul mercato europeo. Poiche' il Reach, la direttiva europea sulle sostanze chimiche, non dice nulla sui nanomateriali, la risoluzione invita a disciplinarli secondo i principi della "precauzione", della "responsabilita' del fabbricante" e del "chi inquina paga". Negli Stati Uniti, che detengono due terzi dei brevetti nanotech, solo il 2,5% (secondo alcuni solo l'1%) dei fondi destinati dall'amministrazione Bush alle nanotecnologie e' stato impiegato per valutarne i rischi. Lo scorso febbraio la Camera ha votato una legge che chiede piu' informazioni e piu' trasparenza sui danni che alcuni nanomateriali potrebbero arrecare all'uomo e all'ambiente (entro l'anno il Senato Usa dovrebbe fare altrettanto). All'Austria non dispiacerebbe una moratoria sulle nanotecnologie. Il Canada, al momento, e' l'unico paese che obbliga le aziende che producono o importano piu' di un chilo di nanomateriali all'anno a fornire tutte le informazioni disponibili su di essi (una bella contraddizione: il Canada continua a essere un grande produttore di amianto ed e' il capofila dei paesi che rifiutano di metterlo al bando). Veniamo ai rischi. Quelli piu' citati si appuntano sui nanotubi di carbonio, ultramicroscopici cilindri di grafite. I piu' lunghi hanno forma e struttura simile alle fibre dell'amianto. Test sui topi realizzati al Woodrow Wilson International Center dimostrano che provocano nei polmoni dei topi alterazioni simili a quelle causate dall'amianto. Pur non essendoci ancora la prova che provocano anche il mesotelioma (il tumore maligno della pleura e del peritoneo), c'e' questo test di laboratorio dietro l'allarme lanciato dal sindacato australiano, che torna su tutti i siti, compreso quello della svizzera Suva, l'equivalente del nostro Inail, ma "partecipato" dalle aziende, che per decenni ha coperto le malefatte dell'Eternit. A cosa vanno incontro i lavoratori che potrebbero inalare o ingerire nanotubi di carbonio producendo oggetti che li contengono? "Al momento non lo sappiamo", ammette il professor Paolo Milani, direttore del Centro interdisciplinare materiali e interfacce nanostrutturati dell'Universita' di Milano, "giusto, quindi, usare massima cautela". Non lo sappiamo perche' non esiste ancora una tossicologia adeguata per valutare gli effetti biologici di alcune nanoparticelle. La tossicologia adeguata manca, "non perche' scienziati e ricercatori sono cattivi, ma perche' e' difficile, va costruita caso per casoª". La difficolta' deriva dal fatto che a livello nano la forma e' particolarmente importante, crea nel corpo umano risposte biologiche diverse da quelle provocate dalle stesse sostanze a livello macro e micro. Cio' e' contemporaneamente un vantaggio e un'incognita. Grazie alla forma, i nanovettori di farmaci antitumorali "ingannano" le barriere biologiche e riescono a colpire solo le cellule malate. A causa della forma, non sappiamo quali rischi correranno i lavoratori che produrranno questi farmaci del futuro. O che gia' ora stanno producendo oggetti che incorporano nanotubi di carbonio. Per non scoprirlo a babbo morto occorre molta ricerca pubblica e, nel frattempo, molta attenzione sia nella fase di lavorazione (filtri, circuiti chiusi) che dello smaltimento. "Gridare al lupo e' sbagliato", dice il professor Milani. Altrettanto sbagliato sostenere che le nanotecnologie "risolveranno tutti i nostri problemi". Fatto questo preambolo, il professore invita a fare "un po' di pulizia". Molti prodotti spacciati per nano, non lo sono (per converso, molte cose sono "naturalmente" nano e non ci facciamo caso. Ogni combustione produce nanoparticelle, a ogni tirata di sigaretta ne inaliamo e ne emettiamo una certa dose). "E' un brand di moda, sventolato dalle aziende per vendere di piu' e dai centri di ricerca per ottenere fondi". I prodotti in commercio effettivamente nano sono pochi, pochissimi quelli di largo consumo. "Le nanoparticelle sono molto instabili, tendono a reagire con cio' che hanno attorno. Per questo e' molto difficile stare sotto la soglia dei 100 nm". Questo fatto e le affabulazioni del marketing hanno allungato abusivamente la lista dei nanoprodotti. Mentre gli Ogm si fa di tutto per nasconderli, le nanocose sono state esibite, persino in versione taroccata. Fin qui sono state percepite dal consumatore come cosine carine e sostanzialmente innocue. Ci sono i primi segnali d'inversione di tendenza. "Contiene molecole d'argento", strilla lo spot di un deodorante maschile, evitando d'usare il prefisso "nano". Anche altri prodotti per l'igiene e la cura del corpo hanno lasciato cadere il "nano". Probabilmente i persuasori occulti sensibili nel registrare le oscillazioni del senso comune hanno percepito che il "nano" sta smettendo d'essere magico e comincia a essere inquietante. Di certo, le aziende iniziano a cautelarsi in vista di eventuali normative che obblighino a dichiarare sulle etichette cosa c'e' di nano nei loro prodotti. L'argento (le cui proprieta' antibatteriche erano note gia' agli antichi egizi) offre lo spunto per analizzare un altro versante problematico delle nanotecnologie, quello dell'accumulo e dello smaltimento. Nel 2006 la Samsung ha messo in commercio negli Usa la lavatrice "SilverCare" che, rilasciando ioni di argento, pulisce e disinfetta la biancheria in acqua fredda. Vero o falso che sia, le nanoparticelle d'argento finiscono nelle acque di scarico, negli impianti di depurazione e nella catena alimentare dei pesci. Ne e' nato un contenzioso con l'Environment Protection Agency. Secondo un dossier di Legambiente sulle nanotecnologie, la "SilverCare" e' ancora in commercio; secondo il professor Milani, e' stata ritirata, "una decisione piu' che opportuna". L'opacita' regna sovrana anche nel settore dei nanofoods. Gli Amici della terra tedeschi hanno censito un centinanio di alimenti che contengono nanoparticelle: additivi per esaltarne gli aromi e l'aspetto oppure per incrementare l'azione antibatterica del packaging e allungare cosi' la durata dei cibi. Pure su questa lista il nostro professore e' scettico. "Le multinazionali degli alimenti stanno investendo parecchio su involucri e contenitori. Per ora i costi sono proibitivi, inciderebbero troppo sulla spesa al supermarket. Questo ci lascia il tempo per fare ricerca sulla sicurezza del nanopackaging". Ricerca indipendente: "mica possiamo fidarci solo di Nestle' o di Danone". A marzo, su richiesta della Commissione Ue, l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha rilasciato un parere sui nanofoods che finisce diritto in un vicolo cieco. Da una parte, afferma che e' necessario "un approccio caso per caso"; dall'altra, sostiene che le attuali limitazioni dei dati e l'assenza di metodologie di test convalidati potrebbero rendere molto difficile la valutazione del singolo nanoprodotto, "assoggettandola a un livello elevato di incertezza". Succo della lezioncina impartitaci dal professor Milani: "Gli scienziati non sono oracoli. A loro vanno fatte solo le domande a cui sanno rispondere"... * Postilla. Niente dati, niente mercato E' canadese l'associazione ambientalista piu' radicalmente antinanotech. Si chiama Etc Group (www.etcgroup.org) e si batte per la messa la bando delle nanotecnologie. Greenpeace ha un atteggiamento possibilista, fondato su uno studio commissionato all'Imperial College di Londra. Secondo lo studio, che pero' risale al 2003, i rischi delle nanotecnologie sarebbero circoscritti e controllabili e il gioco, tutto sommato, varrebbe la candela. Legambiente, partern italiano del progetto Nanocap finanziato dalla Commissione Ue, condivide la risoluzione approvata lo scorso aprile dal Parlamento europeo. Chiede piu' investimenti per indagare sui possibili effetti tossici ed ecotossici dei nanomateriali, un inventario pubblico dei nanoprodotti e l'applicazione del principio "no data, no market". Solo i prodotti che dichiarano cosa contengono possono stare sul mercato. 7. RIEDIZIONI. KARL JASPERS: FILOSOFIA Karl Jaspers, Filosofia, Mursia, Milano 1972-1978, Utet, Torino, 1978, 1996, Mondadori, Milano 2009, pp. 1194, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). A cura di Umberto Galimberti, una delle opere maggiori e piu' affascinanti di Jaspers, e della riflessione del Novecento. Amava dire Annibale Scarpante: "Sempre mi parve che Jaspers fosse sottovalutato, come pensatore e come persona, mentre assai son state sopravvalutate persone con cui non avrei vegliato nel deserto ne' giocato a morra. Credo invece sia stato tra i pensatori piu' grandi e le persone migliori del tragico secolo breve: messo alla prova, resistere seppe al male, e questo solo infine conta. Siano queste righe occasione per rendergli ancora una volta omaggio". 8. RIEDIZIONI. JOHN MAYNARD KEYNES: TEORIA GENERALE DELL'OCCUPAZIONE, DELL'INTERESSE E DELLA MONETA John Maynard Keynes, Teoria generale dell'occupazione, dell'interesse e della moneta, Utet, Torino 1971, 2005, Mondadori, Milano 2009, pp. 588, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). Nella traduzione di Alberto Campolongo rivista da Terenzio Cozzi, autore anche dell'ampia introduzione, forse una delle opere piu' influenti del Novecento. 9. RIEDIZIONI. JOHN STUART MILL: PRINCIPI DI ECONOMIA POLITICA John Stuart Mill, Principi di economia politica, Utet, Torino 1983, Mondadori, Milano 2009, pp. 1274, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). A cura di Biancamaria Fontana, con un'introduzione di Giacomo Becattini, uno dei capolavori di Mill, e della storia del pensiero economico. 10. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 194 del 27 maggio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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