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Coi piedi per terra. 175
- Subject: Coi piedi per terra. 175
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 10 Apr 2009 10:08:19 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 175 del 10 aprile 2009 In questo numero: 1. Un esposto al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica 2. Ne' a Viterbo ne' a Frosinone 3. Antonella Litta: Relazione al convegno dell'Isde-Italia svoltosi a Salsomaggiore dal 3 al 5 aprile 2009 4. Federica Fantozzi intervista Luigi Cancrini 5. Pier Luigi Cervellati: Ricostruire 6. Letture: Seyla Benhabib, Cittadini globali 7. Letture: Rosaria Capacchione, L'oro della camorra 8. Letture: Antonella Mascali, Lotta civile 9. Letture: Harald Weinrich, La lingua bugiarda 10. Riletture: Thomas Nagel, La possibilita' dell'altruismo 11. Riedizioni: Michel Foucault, "Bisogna difendere la societa'" 12. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo 1. DOCUMENTI. UN ESPOSTO AL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA Alla segreteria del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica Oggetto: Esposto Egregi signori, con la presente vi segnaliamo che la proposta formulata da alcuni enti pubblici affinche' si realizzi a Viterbo nell'area termale del Bulicame un mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di vari milioni di passeggeri all'anno e' del tutto priva dei requisiti di legge ed e' del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali in essa presenti. Infatti tale opera: a) non ha mai superato ne' potrebbe mai superare un rigoroso espletamento della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale strategica obbligatorie per legge; b) confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che europee; c) e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed urbanistica tanto regionale quanto comunale; d) provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici, naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed economici insistenti nell'area; e) provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi all'area; f) confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza strategica nazionale; g) porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale; h) costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro; i) la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata da flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia' presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato l'inammissibilita' dell'opera). Vi preghiamo quindi di esprimere parere contrario ad eventuali insensate ed illegittime richieste di finanziamento per un'opera palesemente fuorilegge de iure ed irrealizzabile de facto. Distinti saluti, la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, Antonella Litta il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini Viterbo, 9 aprile 2009 2. EDITORIALE. NE' A VITERBO NE' A FROSINONE La notizia diffusa dai mezzi d'informazione che la Giunta Regionale del Lazio avrebbe dato via libera alla realizzazione di un ulteriore mega-aeroporto a Frosinone, oltre che a Viterbo, conferma che quegli amministratori hanno perso il ben dell'intelletto. Infatti anche a Frosinone un'opera di tal fatta, inquinante e distruttiva, e' del tutto illecita ed irrealizzabile. * Cosi' come ci opponiamo al mega-aeroporto a Viterbo, ci opponiamo al mega-aeroporto a Frosinone. E se politicanti ed amministratori insipienti ed irresponsabili, insensati ed anomici, dovessero tentare di imporre un ulteriore mega-aeroporto anche a Latina, anche a quello ci opporremmo con la medesima persuasione e determinazione. Cosi' come siamo solidali con i cittadini ed i comitati di Ciampino (e di Marino), siamo solidali con i cittadini ed i comitati di Frosinone nell'impegno contro i mega-aeroporti e per la riduzione del trasporto aereo, nell'impegno per difendere ambiente e salute. * Occorre ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo. Occorre bloccare la costruzione di nuovi mega-aeroporti e ridimensionare quelli esistenti. Occorre difendere ambiente e salute, legalita' e diritti, territori e comunita' locali dall'aggressione speculativa di affaristi senza scrupoli e politicanti irragionevoli. 3. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: RELAZIONE AL CONVEGNO DELL'ISDE-ITALIA SVOLTOSI A SALSOMAGGIORE DAL 3 AL 5 APRILE 2009 [Riportiamo il testo della relazione di Antonella Litta sul tema "L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti", relazione tenuta al convegno dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) svoltosi a Salsomaggiore dal 3 al 5 aprile 2009 sul tema "Promuovere ambiente e salute a livello locale". Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia). Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente] L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, comitato di cui sono portavoce, rappresenta un'esperienza diretta di difesa del territorio e della salute che e' anche espressione e contributo alla lotta di quella parte dell'umanita' che non vuole sacrificare la bellezza del mondo alla logica del profitto e dello sfruttamento. Una bellezza intesa anche come armonia ed equilibrio tra gli esseri viventi e l'ambiente, nel rispetto e nel corretto rapporto con gli elementi: aria, acqua, terra intesa nella sua generalita' di territorio, e fuoco inteso come energia, gia' individuati come fondamentali per la vita del genere umano dalla filosofia presocratica. Il trasporto aereo e' un modo di viaggiare che fortemente attenta alla bellezza e all'equilibrio ecologico ed energetico del pianeta; rappresenta infatti una forma di mobilita' inquinante e dannosa per la salute e l'ambiente, e contribuisce in ingente misura all'effetto serra, la piu' drammatica emergenza ambientale planetaria attuale come gia' denunciato da illustri personalita' internazionali e dai Premi Nobel Wangari Maathai e Desmond Tutu, come anche dagli scienziati dell'Ipcc (l'Intergovernmental Panel on Climate Change, la struttura scientifica dell'Onu che studia i mutamenti climatici). * La storia Circa due anni fa una decisione ministeriale superficiale, viziata da gravi errori di fatto e procedurali, influenzata da forti interessi politico-elettorali e speculativi, ha individuato in Viterbo la sede di un nuovo scalo aeroportuale del Lazio. Qui si vorrebbero trasferire centinaia di voli giornalieri delle compagnie low-cost che stanno devastando da anni salute e ambiente dei cittadini della citta' di Ciampino. Abbiamo reagito a questa folle decisione di "ciampinizzare" Viterbo non con la logica della sola difesa locale del nostro territorio, ma ponendoci da un punto di vista generale: quello dell'intera umanita'. E' con questo atteggiamento che abbiamo programmato studi, interventi, iniziative e strategie che si sono rivelate finora giuste e vincenti; a tutt'oggi infatti, a Viterbo, al di la' delle chiacchiere, dei comunicati e dei proclami di una lobby politico-affaristica trasversale e interessata solo ai grandi affari, nulla si e' concretizzato di questo dissennato progetto aeroportuale. Viterbo e' una bella citta' medievale e tutta la sua provincia e' un patrimonio per l'umanita' dal punto di vista delle bellezze e delle ricchezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche, archeologiche, artistiche, agricole, termali. Essa e' anche sede universitaria e centro di ricerche universitarie in particolare in ambito agro-biologico. L'area termale del Bulicame, cantata anche da Dante nella Divina Commedia, e quella dell'Orto botanico, e la via Francigena che tutto il viterbese ed anche precisamente quell'area attraversa, rappresentano l'identita' e il cuore stesso di Viterbo, e proprio queste aree subirebbero i danni maggiori ed irreversibili se dovesse essere costruito il mega-aeroporto e tutte le sue strutture di supporto. L'aeroporto e' previsto proprio a ridosso del centro abitato di Viterbo, su ampliamento di un piccolo aeroporto militare, in una zona sottoposta a rilevanti vincoli archeologici, idrogeologici, naturalisti e paesaggisti. Pur di realizzare questa mega-struttura l'attuale amministrazione comunale di Viterbo ha chiesto che siano rimossi i vincoli previsti per queste zone dal piano paesaggistico regionale e ha proposto una variante all'attuale piano regolatore cittadino. Di questa mega-struttura che si vorrebbe realizzare a tutti i costi, al momento, ancora non esiste nemmeno un progetto generale, e quindi e' altresi' totalmente priva della Valutazione di impatto ambientale, della Valutazione ambientale strategica e della Valutazione d'impatto sanitario. La realizzazione di questa infrastruttura trasformerebbe Viterbo nell'ennesima citta'-scalo, devastata, inquinata e cementificata, soffocando per sempre le attivita' economiche e le risorse presenti: quelle legate al termalismo, all'agricoltura biologica, al turismo di qualita', alle attivita' di formazione e ricerca universitaria; attivita' che se opportunamente valorizzate e potenziate rappresenterebbero la risposta piu' giusta, logica e naturale alla domanda di occupazione e sviluppo di Viterbo e dell'intera provincia. Il comitato, consapevole del danno alla salute e all'ambiente derivante da un simile progetto, si e' assunto con responsabilita' il compito di studiare tutte le problematiche legate alla realizzazione di questo scalo e il compito di informare i cittadini. Un compito che avrebbero dovuto svolgere con obiettivita' e imparzialita', nell'interesse di tutta la comunita', le istituzioni e i mezzi d'informazione locali, che invece, salvo qualche eccezione, hanno preferito schierarsi in modo acritico, trasversale e superficiale a sostegno del mega-aeroporto, ripetendo il solito menzognero ritornello che ha accompagnato tutte le devastazioni ambientali italiane, ovvero che i grandi appalti, le grandi opere, le grandi infrastrutture portano sempre "lavoro e sviluppo". La verita' e' un'altra: grandi opere, grandi infrastrutture, grandi appalti, una volta realizzati lasciano vaste aree devastate per sempre, creano poca occupazione, precaria, non qualificata e solo temporanea, compromettono sino al soffocamento le attivita' economiche locali preesistenti come le naturali e tradizionali vocazioni di un territorio, aumentano la disoccupazione e generano spesso danni incalcolabili alla salute delle popolazioni. La nostra intera penisola da Nord a Sud, da Seveso a Brindisi, da Porto Marghera a Gela, da Porto Vesme a Priolo, passando per Civitavecchia e Montalto di Castro, e' piena di questi tragici esempi di "sviluppo e progresso". Le persone che aderiscono al nostro comitato hanno dedicato e dedicano molta parte della loro vita alla difesa dell'ambiente e del diritto di tutti a vivere in un mondo sano, giusto e solidale. E l'impegno e la storia personale di ognuna di queste persone ci da' la certezza che la citta' di Viterbo non sara' sfigurata nella sua bellezza dal progetto devastante, folle, illegale di un mega-aeroporto. * Il lavoro del comitato: le azioni, lo studio, le proposte Innumerevoli sono state le iniziative d'informazione e formazione promosse dal nostro comitato, fin dalla sua costituzione. Abbiamo realizzato il sito www.coipiediperterra.org, organizzato numerosi convegni scientifici, promosso passeggiate al Bulicame guidate dal professor Paolo Giannini e dal professor Antonello Ricci, per far conoscere da vicino la bellezza e la ricchezza di cio' che verrebbe distrutto se il mega-aeroporto fosse realizzato. Sempre con questo intento, il 18 luglio dello scorso anno, si e' tenuto per la prima volta nella storia di Viterbo un concerto notturno proprio nella suggestiva area del Bulicame. Il nostro comitato ha partecipato a numerosi convegni, incontri e trasmissioni radiotelevisive sul tema del trasporto aereo e in particolare alla trasmissione di "Report" del 27 aprile 2008 trasmessa da Rai Tre. Stiamo lavorando alla costituzione di una rete dei comitati che in Italia e all'estero sono impegnati nell'opposizione alla costruzione e all'ampliamento degli aeroporti, e abbiamo in programma molte iniziative e ulteriori giornate di studio e approfondimento. * La solidarieta' e la collaborazione con i comitati di Ciampino e Marino Abbiamo stretto un forte rapporto di solidarieta' con le persone impegnate nei comitati di Ciampino e Marino; proprio la conoscenza diretta dei danni che queste persone hanno subito e subiscono a causa della presenza dello scalo aeroportuale ci ha spinto e ci rafforza costantemente nella nostra opposizione al mega-aeroporto di Viterbo. La situazione ambientale e sanitaria che questi cittadini vivono a causa dell'inquinamento atmosferico ed acustico e' talmente grave che immediatamente e drasticamente andrebbero ridotti i voli civili nello scalo di Ciampino. Lo studio "Cristal" (dall'acronimo del centro studi che lo ha realizzato: Centro Regionale Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio) ha evidenziato, di recente, quanto gia' si sapeva: ovvero che i residenti nei comuni di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma sono sottoposti a livelli d'inquinamento acustico da traffico aereo estremamente preoccupanti. Infatti, le linee guida dell'Oms affermano che sopra i 35 decibel iniziano a manifestarsi effetti biologici che si aggravano tra i 40-55 decibel e diventano molto pericolosi sopra i 55 decibel; questi limiti sono sempre stati abbondantemente superati nelle rilevazioni condotte dallo studio Cristal. La situazione sanitaria a Ciampino e' talmente grave, come anche dimostrato da questo recente studio, che abbiamo sollecitato il sindaco di Ciampino a porre in atto ogni misura per la tutela della salute dei suoi cittadini anche attraverso l'adozione di ordinanze volte ad una riduzione significativa ed immediata dei voli sullo scalo. * Le solidarieta' Il Comitato, anche grazie alla newsletter "Coi piedi per terra", che raggiunge circa 20.000 persone, e' riuscito a far conoscere in Italia e all'estero quanto sta accadendo a Viterbo. In questa maniera siamo riusciti a intessere una importante rete di adesioni e solidarieta' al nostro comitato. Hanno aderito e sostengono il nostro comitato rilevantissime figure istituzionali, personalita' illustri del mondo accademico, della cultura, dell'impegno sociale: ad esempio scienziati come Angelo Baracca, Virginio Bettini, Luigi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio Cortellessa, Gianni Mattioli, Luca Mercalli, Stefano Montanari, Giuseppe Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio; il prestigioso magistrato Ferdinando Imposimato; la vicepresidente del Parlamento Europeo Luisa Morgantini; padre Alessandro Zanotelli; cattedratici universitari come Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume, Nella Ginatempo, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta, Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni Scotto, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi; le scrittrici Dacia Maraini e Lea Melandri; la giornalista ed esperte di temi ambientali Marinella Correggia; il cantautore Francesco Guccini, ed innumerevoli altri. * I rapporti con le istituzioni Il comitato fin dall'inizio ha voluto ricercare un dialogo e un confronto con i rappresentati delle istituzioni, sia a livello locale che nazionale ed europeo, attraverso incontri e carteggi. Dieci parlamentari europei, riconoscendo l'obiettivita' delle nostre ragioni, hanno sentito il dovere di scrivere una lettera al precedente Ministro dei Trasporti, in cui esprimevano contrarieta' alla sua decisione. Sono state anche presentate numerose interrogazioni parlamentari e regionali. * Lo studio dell'impatto ambientale e sanitario Tutto il territorio viterbese vive una delicata situazione dal punto di vista ambientale: la presenza del piu' grande polo energetico d'Europa (le centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro) al quale si andrebbe ad aggiungere, una volta riconvertita a carbone, anche la centrale di Torre Valdaliga Nord con le sue nocive emissioni di gas e polveri; la naturale radioattivita' del sottosuolo dovuta alla presenza del radon; le acque destinate a consumo umano con elevata presenza di sostanze dannose tra cui l'arsenico (classificato come cancerogeno di classe 1 dall'Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro - Iarc), acque che sono potabili solo in virtu' di deroghe rinnovate di anno in anno; la presenza di discariche abusive di rifiuti tossici; la cementificazione di aree sempre piu' vaste, soprattutto in quei comuni del viterbese piu' prossimi alla capitale. La nostra provincia presenta il piu' alto numero di patologie tumorali nella Regione Lazio. E' ovvio che in una situazione come questa, che meriterebbe attenzione, tutela e bonifiche ambientali, aggiungere un ulteriore fattore di rischio rappresentato dall'inquinamento prodotto dal traffico aereo connesso al mega-aeroporto che si vorrebbe realizzare a Viterbo e' irresponsabile e colpevole. Infatti quello che ha piu' preoccupato il comitato, e che e' anche il motivo del mio impegno personale nel comitato in quanto medico, e' il danno alla salute, soprattutto a quella dei bambini, che il traffico aereo determina. I motori degli aerei infatti sono alimentati con il cherosene, un combustibile fossile, e soprattutto nelle fasi di atterraggio e decollo rilasciano il quantitativo maggiore di gas nocivi, polveri sottili ed ultrasottili, e generano livelli di rumorosita' tali da alterare notevolmente la qualita' della vita e la salute di coloro che vivono e lavorano in prossimita' di uno scalo aereo. Ormai innumerevoli studi scientifici dimostrano che queste forme di inquinamento sono correlate a gravi malattie: respiratorie, cardiovascolari, cronico-degenerative, tumorali. Questa consapevolezza e certezza mi ha spinto a scrivere, insieme ai colleghi Mauro Mocci e Gianni Ghirga, anch'essi come me soci dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia), un appello a tutti i medici dell'Alto Lazio per denunciare questa minaccia per la salute e l'ambiente, e fornire numerosi riferimenti scientifici utili per l'informazione e la sensibilizzazione sia del personale sanitario, che dei pubblici amministratori e dei cittadini. I responsabili sanitari e gli operatori sanitari sono stati allertati circa la minaccia alla salute rappresentata dalla realizzazione di questo mega-aeroporto anche attraverso una serie di incontri in particolare con il direttore generale della Asl di Viterbo, i rappresentanti provinciali del sindacato Fimmg (Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale) e dell'Ordine dei medici di Viterbo. Inoltre l'Associazione italiana medici per l'ambiente, anche su proposta del nostro comitato, ha costituito un gruppo nazionale di studio sul tema "Il trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". * Lo studio degli aspetti legali Abbiamo studiato, evidenziato e denunciato gli aspetti illegali del progetto aeroportuale che si vorrebbe realizzare a Viterbo. Il progetto e' totalmente privo della Valutazione di impatto ambientale (Via), della Valutazione ambientale strategica (Vas) e della Valutazione d'impatto sanitario (Vis); viola norme vigenti a livello europeo e nazionale, regionale e comunale; la procedura fin qui seguita e' viziata da macroscopici e scandalosi errori, irregolarita' procedurali ed amministrative; inoltre, presso il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e' pendente una ricorso presentato dalla Provincia di Frosinone contro la decisione ministeriale del 27 novembre 2007 che ha indicato Viterbo quale sede del nuovo scalo aeroportuale. La realizzazione del mega-aeroporto oltre che palesemente illegale comporterebbe anche la violazione di numerosi articoli della nostra Costituzione, in particolare degli articoli 3, 4, 32, 35, 41 e 97, come ben evidenziato sia dal giudice Ferdinando Imposimato nel convegno del 21 settembre 2007 "Un mega-aeroporto a Viterbo? No grazie", sia dal giudice Gennaro Francione, nel corso del convegno "Le emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio" svoltosi il 4 dicembre 2007. Abbiamo anche segnalato come questa opera, che si vuole realizzare a tutti i costi e senza alcun rispetto delle vigenti leggi, possa divenire un forte richiamo di interessi speculativi e criminali. * La proposta di un diverso modello di sviluppo Il comitato ha indicato da subito come priorita' assoluta in tema di mobilita' per il territorio viterbese il miglioramento della rete ferroviaria. Se solo una piccola parte dei fondi pubblici che si pensa di sperperare per l'aeroporto fossero invece spesi per ammodernare la rete ferroviaria viterbese (e particolarmente per la riapertura della Civitavecchia-Capranica-Orte, per il potenziamento della Viterbo-Orte, per il miglioramento della Viterbo-Capranica-Roma) questo consentirebbe da subito una migliore qualita' della vita per i tantissimi pendolari viterbesi che per la tratta Viterbo-Roma impiegano oggi quasi due ore, e garantirebbe un flusso di turismo vero e costante verso il nostro territorio: quello degli abitanti della capitale e dell'area metropolitana circostante - e parliamo di milioni di persone che potrebbero conoscere le nostre vere ricchezze: il termalismo, l'arte, la storia, le bellezze naturalistiche, i prodotti delle colture biologiche e di qualita'. Le ingenti risorse pubbliche che verrebbero sperperate per realizzare a Viterbo una ennesima servitu' nociva e distruttiva come il mega-aeroporto potrebbero invece essere messe a disposizione di uno sviluppo sostenibile del nostro territorio, della nostra economia, della nostra cultura. 4. TERREMOTO. FEDERICA FANTOZZI INTERVISTA LUIGI CANCRINI [Dal quotidiano "L'Unita'" del 9 aprile 2009 col titolo "Non vanno eluse le domande dei bimbi. Trauma da sisma come da bombardamento" e il sommario "Ci vuole tempo, non bisogna far finta di niente. Intervista a Luigi Cancrini di Federica Fantozzi"] - Federica Fantozzi: Professor Luigi Cancrini, cosa sta succedendo con i bambini coinvolti nel terremoto? - Luigi Cancrini: Un numero importante di piccoli traumatizzati ma non feriti e' seguito dai servizi territoriali tra Pescara e Teramo. I casi sentiti piu' gravi sono stati trasportati a Roma in elicottero e appoggiati al Gemelli e al Bambin Gesu', dotati di rianimazione pediatrica. * - Federica Fantozzi: Come ci si relaziona con loro? Come reagiscono? - Luigi Cancrini: Esiste un modello di intervento terapeutico moderno: quello realizzato dal gruppo di Anna Freud a Londra sotto le bombe tedesche. Gli orfani furono ospitati a casa, ricevendo cure e sostegno. Il lavoro per riconnetterli alle famiglie dopo aver costruito relazioni terapeutiche con loro in questo "asilo" resta un sistema di organizzazione del lavoro valido. Un sisma e' il contesto piu' simile a un bombardamento. * - Federica Fantozzi: Cosa si impara? - Luigi Cancrini: Quanto ogni bambino sia diverso dall'altro e come la strategia di ascolto debba tenerne conto. Qui a Roma sono arrivati due bimbi molto piccoli, 2 e 5 anni, salvati dalle macerie in braccio ai genitori morti proteggendoli. Sembrano non essersi resi conto dell'accaduto, l'hanno vissuto come un'avventura. I familiari avranno bisogno di sostegno per aiutarli nel tempo a capire. * - Federica Fantozzi: Altri modi di reagire? - Luigi Cancrini: Bimbi piu' grandi sono rimasti come paralizzati, muti di fronte all'immensita' inaccettabile di quanto hanno visto. Occorre assicurare una presenza discreta ma costante in attesa che vengano fuori lacrime e domande. * - Federica Fantozzi: Qual e' l'eta' piu' critica? - Luigi Cancrini: 9-10 anni. A 13-15 la rete amicale rende le cose piu' facili. * - Federica Fantozzi: Quali gli errori da evitare? - Luigi Cancrini: Eludere le domande. Bisogna rispondere a tutte. A un piccolo dire: tua mamma e' molto lontana, spero che torni. A uno di 10 anni: tua mamma non c'e' piu', ti guarda dal cielo. Franchezza e chiarezza li aiutano piu' del tentativo di proteggerli dalla conoscenza della realta'. Del resto, finche' non sono pronti i bambini non chiedono. * - Federica Fantozzi: E' possibile prevedere i tempi di guarigione? - Luigi Cancrini: All'inizio no. Bisogna aspettare i loro tempi. La terapia e' soprattutto ascolto, sintonizzarsi sulla lunghezza d'onda. E tocca agli adulti di riferimento. Chiaro che in presenza di un parente affettuoso, il compito principale del terapeuta e' fargli passare del tempo insieme. * - Federica Fantozzi: La tendopoli sara' un altro trauma? - Luigi Cancrini: Minore. La grande lezione di Benigni, su cui bisogna sensibilizzare gli adulti, e' farla diventare un grande gioco. I bambini sono adattabili, l'importante e' la serenita' di mamme e papa'. * - Federica Fantozzi: Il futuro e' la new town lanciata da Berlusconi? - Luigi Cancrini: Io sono abruzzese di provenienza, conosco la mia gente. Il senso di appartenenza e amore per i luoghi in cui si e' cresciuti e' importantissimo e va rispettato finche' possibile. * - Federica Fantozzi: Come ricostruire, allora? - Luigi Cancrini: Utilizzando l'impianto familistico che e' il cardine di quella organizzazione sociale. Appoggiarsi a casa dei parenti e' normale: gente con cultura montanara e contadina cerca e offre aiuto con facilita'. 5. TERREMOTO. PIER LUIGI CERVELLATI: RICOSTRUIRE [Dal quotidiano "La Repubblica" del 9 aprile 2009 col titolo "Per carita', non facciamo una New L'Aquila" e il sommario "L'urbanista: la citta' va restaurata fedelmente e con criteri antisismici. Il terremoto non puo' essere occasione per distruggere il territorio. Bisogna utilizzare l'artigianato e non i prefabbricati. Le scosse hanno buttato giu' il moderno ospedale"] Tremendo sarebbe costruire una New L'Aquila. Si distruggerebbe per sempre la sua memoria e l'eventuale ripristino dei suoi monumenti sarebbe del tutto inutile. Privati del loro ambiente diventerebbero vuoti simulacri in mezzo alle rovine. L'Aquila, al pari degli altri centri terremotati, deve essere ricostruita fedelmente, con criteri giusti, antisismici. Cercando di mantenere il piu' possibile le murature esistenti, rafforzandole con trefoli in ferro o altri sistemi tecnici non invasivi. Si utilizzi l'artigianato e non le imprese di prefabbricati cementizi. Non si dimentichi che e' inagibile il nuovo ospedale inaugurato pochi anni fa e sono crollati lo studentato e altri edifici moderni, con struttura in cemento armato. Le new towns non sono un modello di ricostruzione. Si faccia il confronto fra "nuova" Coventry e la piazza di Varsavia ricostruita con l'orgoglio di riconquistare la memoria del passato. La prima e' diventata omologa ad altri moderni aggregati urbani, mentre la seconda e' ritornata ad esser una piazza di citta'. In Italia c'e' la nuova e, si fa per dire, modernissima Gibellina in Sicilia e Gemona e Venzone in Friuli, tutte distrutte dai terremoti. In Friuli la ricostruzione fedele e' un modello. Ha gratificato gli abitanti e ha mitigato il dolore delle perdite perche' ha ristabilito l'identita' dei luoghi e ha rilanciato le attivita' economiche. L'artigiano ha dimostrato di rappresentare una risorsa troppo presto abbandonata in nome di un'industria che non ha saputo reggere l'urto della globalizzazione. A Gibellina il concorso di grandi artisti, di insigni maestri dell'architettura moderna ha provocato lacerazioni, violente polemiche e un risultato tutt'altro che condiviso. La vecchia citta', lontana 20 chilometri dalla nuova - pur abbandonata a se stessa - per quanto insieme di ruderi fra sterpaglie, e' meno desolante della nuova. Forse per il Friuli l'esempio di Longarone ha insegnato che il nuovo non restituisce l'identita' perduta. Il terremoto non deve esser l'occasione per distruggere altro territorio non urbanizzato. Aggiungendo danno alla catastrofe. Al contrario, puo' offrire la possibilita' di ripensare l'assetto urbano e territoriale che a L'Aquila, come altrove, e' caratterizzato dal consumo progressivo dell'ambiente circostante. Non c'e' bisogno di una nuova citta'. La documentazione esistente, la sapienza del lavoro artigianale, le stesse tecniche tradizionali adeguate per impedire il rischio sismico, offrono tutte le garanzie per ripristinare, pietra su pietra, strada per strada, luogo pubblico per luogo pubblico, il fascino di una citta' storica che nello scenario del Gran Sasso e' - e potra' tornare a essere - una fra le piu' suggestive del nostro straordinario Paese. Non e' il tempo per realizzare new towns. Dopo il fascismo, ahime', non siamo piu' riusciti a farle. Abbiamo abbandonato o stravolto quelle vecchie nei centri storici e abbiamo consumato territorio costruendo solo periferie. Migliaia e migliaia di ettari di periferia. Per il territorio - il paesaggio, l'ambiente - il furore costruttivo puo' essere piu' dannoso di quello distruttivo del terremoto. Dal primo Paese che eravamo per presenza turistica siamo oggi il quinto. Cerchiamo di non scendere ancora. E si ricordi: senza memoria non si costruisce il presente e tantomeno il futuro. Ripristiniamo i centri storici aquilani, magari con l'aiuto di tutti, per dimostrare a tutti che il nostro Paese ha ancora un avvenire, in quanto capace di mantenere il suo patrimonio storico e artistico, conservando o ripristinando i suoi insediamenti storici, senza alterare ulteriormente un territorio/paesaggio/ambiente, unico al mondo. 6. LETTURE. SEYLA BENHABIB: CITTADINI GLOBALI Seyla Benhabib, Cittadini globali. Cosmopolitismo e democrazia, Il Mulino, Bologna 2008, pp. 144, euro 9. In questo saggio (dal titolo originale "Another Cosmopolitanism" e strutturato in due ampi capitoli, il primo su "I fondamenti filosofici delle norme cosmopolitiche" e il secondo sulle "Iterazioni democratiche") l'illustre pensatrice, docente di scienza politica alla Yale University, svolge un'ampia e acuta riflessione su cosmopolitismo e democrazia con riferimento sia a teorizzazioni ormai classiche, sia a vicende storiche che costituiscono noti casi di studio, sia a questioni di estrema attualita'. Un libro da leggere. 7. LETTURE. ROSARIA CAPACCHIONE: L'ORO DELLA CAMORRA Rosaria Capacchione, L'oro della camorra, Rcs, Milano 2008, pp. 288, euro 10. "Come i boss casalesi sono diventati ricchi e potenti manager che influenzano e controllano l'economia di tutta la penisola, da Casal di Principe al centro di Milano", recita l'ampio sottotitolo in copertina. Un bel libro d'inchiesta di una giornalista di forte impegno civile che da un anno e' costretta a vivere sotto scorta per le minacce ricevute dalla camorra. Con un'utile appendice documentaria di atti giudiziari. 8. LETTURE. ANTONELLA MASCALI: LOTTA CIVILE Antonella Mascali, Lotta civile. Contro le mafie e l'illegalita', Chiarelettere, Milano 2009, pp. XX + 316, euro 14,60. L'autrice - apprezzata giornalista di cronaca giudiziaria, formatasi nell'esperienza de "I Siciliani" - intervista i familiari di vittime dei poteri criminali che ricordano i loro congiunti e testimoniano un forte impegno morale e civile (le interviste sono ad Elena Fava figlia di Giuseppe Fava, a Giovanni Chinnici figlio di Rocco Chinnici, a Dario Montana fratello di Beppe Montana, ad Alessandro Antiochia fratello di Roberto Antiochia, ad Annamaria Torre figlia di Marcello Torre, a Lorenzo Clemente marito di Silvia Ruotolo, a Pina Maisano Grassi moglie di Libero Grassi, a Stefania Grasso figlia di Vincenzo Grasso, a Margherita Asta figlia di Barbara Asta, a Maddalena Rostagno figlia di Mauro Rostagno, a Daniela Marcone figlia di Francesco Marcone, a Viviana Matrangola figlia di Renata Fonte). Con una prefazione di don Luigi Ciotti in apertura e un'intervista conclusiva a Nando dalla Chiesa, e l'elenco di tutte le vittime della violenza mafiosa che vengono ricordate dall'associazione "Libera" ogni anno il 31 marzo. 9. LETTURE. HARALD WEINRICH: LA LINGUA BUGIARDA Harald Weinrich, La lingua bugiarda, Il Mulino, Bologna 2007, pp. 130, euro 9. Un saggio del '66 ormai classico, dal titolo originale Linguistik der Luege (Linguistica della menzogna), gia' tradotto in italiano nella raccolta Metafora e menzogna edita dal Mulino nel '76 per le cure di Lea Ritter Santini, ora riproposto in un volume a se' nella nuova traduzione di Franca Ortu e con una postfazione dell'autore scritta ad hoc dal titolo "Quarant'anni dopo". Leggere Weinrich e' sempre una festa dello spirito. 10. RILETTURE. THOMAS NAGEL: LA POSSIBILITA' DELL'ALTRUISMO Thomas Nagel, La possibilita' dell'altruismo, Il Mulino, Bologna 1994, pp. 204, lire 18.000. Per chi si occupa di filosofia morale questo saggio risalente al '70 e' ancora una lettura che commuove. Il capitolo primo si apre con queste parole che suonano ad un tempo ortative e programmatiche: "Esistono per l'azione, come per il pensiero, dei requisiti razionali, e l'altruismo e' uno di essi"; il capitolo conclusivo si chiude con queste altre: "Dire che l'altruismo e la moralita' sono possibili, in virtu' di qualcosa di fondamentale nella natura umana, non significa dire che gli uomini sono fondamentalmente buoni. Gli uomini sono fondamentalmente complessi; quanto siano buoni, dipende dal fatto che certe concezioni o modi di pensare siano o meno divenuti dominanti, un'egemonia comunque precaria. Il modo in cui gli esseri umani si sono sinora comportati, non invita certo all'ottimismo circa il futuro morale della specie". Con una presentazione di Carlo Galli. 11. RIEDIZIONI. MICHEL FOUCAULT: "BISOGNA DIFENDERE LA SOCIETA'" Michel Foucault, "Bisogna difendere la societa'", Feltrinelli, Milano 1998, 2009, pp. 284, euro 9. Il corso tenuto al College de France nel 1976: un'approfondita ed incandescente indagine sulla guerra, il razzismo, la biopolitica. Una riflessione straordinariamente influente in quest'ultimo decennio, non solo nel dibattito filosofico, ma anche - e soprattutto - nei movimenti sociali. Ottima edizione sotto la direzione di Francois Ewald e Alessandro Fontana, a cura di quest'ultimo e di Mauro Bertani. 12. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 175 del 10 aprile 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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