Coi piedi per terra. 175



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 175 del 10 aprile 2009

In questo numero:
1. Un esposto al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica
2. Ne' a Viterbo ne' a Frosinone
3. Antonella Litta: Relazione al convegno dell'Isde-Italia svoltosi a
Salsomaggiore dal 3 al 5 aprile 2009
4. Federica Fantozzi intervista Luigi Cancrini
5. Pier Luigi Cervellati: Ricostruire
6. Letture: Seyla Benhabib, Cittadini globali
7. Letture: Rosaria Capacchione, L'oro della camorra
8. Letture: Antonella Mascali, Lotta civile
9. Letture: Harald Weinrich, La lingua bugiarda
10. Riletture: Thomas Nagel, La possibilita' dell'altruismo
11. Riedizioni: Michel Foucault, "Bisogna difendere la societa'"
12. Per contattare il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo

1. DOCUMENTI. UN ESPOSTO AL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE
ECONOMICA

Alla segreteria del Comitato Interministeriale per la Programmazione
Economica
Oggetto: Esposto
Egregi signori,
con la presente vi segnaliamo che la proposta formulata da alcuni enti
pubblici affinche' si realizzi a Viterbo nell'area termale del Bulicame un
mega-aeroporto delle dimensioni atte ad accogliere un volume di traffico di
vari milioni di passeggeri all'anno e' del tutto priva dei requisiti di
legge ed e' del tutto irrealizzabile alla luce della situazione reale
dell'area e dei vincoli paesaggistici, idrogeologici, archeologici, termali
in essa presenti.
Infatti tale opera:
a) non ha mai superato ne' potrebbe mai superare un rigoroso espletamento
della Valutazione d'impatto ambientale e della Valutazione ambientale
strategica obbligatorie per legge;
b) confligge con precise norme di tutela dei beni pubblici sia nazionali che
europee;
c) e' in contrasto con le norme ed i vincoli di salvaguardia in vigore
nell'area considerata ai sensi della pianificazione territoriale ed
urbanistica tanto regionale quanto comunale;
d) provocherebbe la devastazione di rilevanti beni archeologici,
naturalistici, paesaggistici, storico-culturali, scientifici, terapeutici ed
economici insistenti nell'area;
e) provocherebbe un grave nocumento alla salute, alla sicurezza e alla
qualita' della vita della popolazione dei quartieri cittadini prossimi
all'area;
f) confligge con attuali esigenze di sicurezza militari di rilevanza
strategica nazionale;
g) porterebbe al collasso la rete infrastrutturale della mobilita' locale;
h) costituirebbe uno sperpero immenso di pubblico denaro;
i) la procedura sin qui seguita per l'individuazione dell'area e' viziata da
flagranti errori di merito e di metodo (tali per cui un ente locale ha gia'
presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio e
qualificati centri studi di settore hanno ripetutamente denunciato
l'inammissibilita' dell'opera).
Vi preghiamo quindi di esprimere parere contrario ad eventuali insensate ed
illegittime richieste di finanziamento per un'opera palesemente fuorilegge
de iure ed irrealizzabile de facto.
Distinti saluti,
la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del
mega-aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo,
Antonella Litta
il responsabile del Centro di ricerca per la pace di Viterbo, Peppe Sini
Viterbo, 9 aprile 2009

2. EDITORIALE. NE' A VITERBO NE' A FROSINONE

La notizia diffusa dai mezzi d'informazione che la Giunta Regionale del
Lazio avrebbe dato via libera alla realizzazione di un ulteriore
mega-aeroporto a Frosinone, oltre che a Viterbo, conferma che quegli
amministratori hanno perso il ben dell'intelletto.
Infatti anche a Frosinone un'opera di tal fatta, inquinante e distruttiva,
e' del tutto illecita ed irrealizzabile.
*
Cosi' come ci opponiamo al mega-aeroporto a Viterbo, ci opponiamo al
mega-aeroporto a Frosinone. E se politicanti ed amministratori insipienti ed
irresponsabili, insensati ed anomici, dovessero tentare di imporre un
ulteriore mega-aeroporto anche a Latina, anche a quello ci opporremmo con la
medesima persuasione e determinazione.
Cosi' come siamo solidali con i cittadini ed i comitati di Ciampino (e di
Marino), siamo solidali con i cittadini ed i comitati di Frosinone
nell'impegno contro i mega-aeroporti e per la riduzione del trasporto aereo,
nell'impegno per difendere ambiente e salute.
*
Occorre ridurre immediatamente e drasticamente il trasporto aereo.
Occorre bloccare la costruzione di nuovi mega-aeroporti e ridimensionare
quelli esistenti.
Occorre difendere ambiente e salute, legalita' e diritti, territori e
comunita' locali dall'aggressione speculativa di affaristi senza scrupoli e
politicanti irragionevoli.

3. RIFLESSIONE. ANTONELLA LITTA: RELAZIONE AL CONVEGNO DELL'ISDE-ITALIA
SVOLTOSI A SALSOMAGGIORE DAL 3 AL 5 APRILE 2009
[Riportiamo il testo della relazione di Antonella Litta sul tema
"L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute,
dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti", relazione tenuta al
convegno dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International
Society of Doctors for the Environment - Italia) svoltosi a Salsomaggiore
dal 3 al 5 aprile 2009 sul tema "Promuovere ambiente e salute a livello
locale".
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per
l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia).
Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale
ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni
medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi
africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di
programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato
"Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla
legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente]

L'esperienza del Comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute,
dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti, comitato di cui sono
portavoce, rappresenta un'esperienza diretta di difesa del territorio e
della salute che e' anche espressione e contributo alla lotta di quella
parte dell'umanita' che non vuole sacrificare la bellezza del mondo alla
logica del profitto e dello sfruttamento. Una bellezza intesa anche come
armonia ed equilibrio tra gli esseri viventi e l'ambiente, nel rispetto e
nel corretto rapporto con gli elementi: aria, acqua, terra intesa nella sua
generalita' di territorio, e fuoco inteso come energia, gia' individuati
come fondamentali per la vita del genere umano dalla filosofia presocratica.
Il trasporto aereo e' un modo di viaggiare che fortemente attenta alla
bellezza e all'equilibrio ecologico ed energetico del pianeta; rappresenta
infatti una forma di mobilita' inquinante e dannosa per la salute e
l'ambiente, e contribuisce in ingente misura all'effetto serra, la piu'
drammatica emergenza ambientale planetaria attuale come gia' denunciato da
illustri personalita' internazionali e dai Premi Nobel Wangari Maathai e
Desmond Tutu, come anche dagli scienziati dell'Ipcc (l'Intergovernmental
Panel on Climate Change, la struttura scientifica dell'Onu che studia i
mutamenti climatici).
*
La storia
Circa due anni fa una decisione ministeriale superficiale, viziata da gravi
errori di fatto e procedurali, influenzata da forti interessi
politico-elettorali e speculativi, ha individuato in Viterbo la sede di un
nuovo scalo aeroportuale del Lazio. Qui si vorrebbero trasferire centinaia
di voli giornalieri delle compagnie low-cost che stanno devastando da anni
salute e ambiente dei cittadini della citta' di Ciampino. Abbiamo reagito a
questa folle decisione di "ciampinizzare" Viterbo non con la logica della
sola difesa locale del nostro territorio, ma ponendoci da un punto di vista
generale: quello dell'intera umanita'. E' con questo atteggiamento che
abbiamo programmato studi, interventi, iniziative e strategie che si sono
rivelate finora giuste e vincenti; a tutt'oggi infatti, a Viterbo, al di la'
delle chiacchiere, dei comunicati e dei proclami di una lobby
politico-affaristica trasversale e interessata solo ai grandi affari, nulla
si e' concretizzato di questo dissennato progetto aeroportuale.
Viterbo e' una bella citta' medievale e tutta la sua provincia e' un
patrimonio per l'umanita' dal punto di vista delle bellezze e delle
ricchezze paesaggistiche, naturalistiche, storiche, archeologiche,
artistiche, agricole, termali. Essa e' anche sede universitaria e centro di
ricerche universitarie in particolare in ambito agro-biologico. L'area
termale del Bulicame, cantata anche da Dante nella Divina Commedia, e quella
dell'Orto botanico, e la via Francigena che tutto il viterbese ed anche
precisamente quell'area attraversa, rappresentano l'identita' e il cuore
stesso di Viterbo, e proprio queste aree subirebbero i danni maggiori ed
irreversibili se dovesse essere costruito il mega-aeroporto e tutte le sue
strutture di supporto. L'aeroporto e' previsto proprio a ridosso del centro
abitato di Viterbo, su ampliamento di un piccolo aeroporto militare, in una
zona sottoposta a rilevanti vincoli archeologici, idrogeologici, naturalisti
e paesaggisti. Pur di realizzare questa mega-struttura l'attuale
amministrazione comunale di Viterbo ha chiesto che siano rimossi i vincoli
previsti per queste zone dal piano paesaggistico regionale e ha proposto una
variante all'attuale piano regolatore cittadino. Di questa mega-struttura
che si vorrebbe realizzare a tutti i costi, al momento, ancora non esiste
nemmeno un progetto generale, e quindi e' altresi' totalmente priva della
Valutazione di impatto ambientale, della Valutazione ambientale strategica e
della Valutazione d'impatto sanitario.
La realizzazione di questa infrastruttura trasformerebbe Viterbo
nell'ennesima citta'-scalo, devastata, inquinata e cementificata, soffocando
per sempre le attivita' economiche e le risorse presenti: quelle legate al
termalismo, all'agricoltura biologica, al turismo di qualita', alle
attivita' di formazione e ricerca universitaria; attivita' che se
opportunamente valorizzate e potenziate rappresenterebbero la risposta piu'
giusta, logica e naturale alla domanda di occupazione e sviluppo di Viterbo
e dell'intera provincia.
Il comitato, consapevole del danno alla salute e all'ambiente derivante da
un simile progetto, si e' assunto con responsabilita' il compito di studiare
tutte le problematiche legate alla realizzazione di questo scalo e il
compito di informare i cittadini. Un compito che avrebbero dovuto svolgere
con obiettivita' e imparzialita', nell'interesse di tutta la comunita', le
istituzioni e i mezzi d'informazione locali, che invece, salvo qualche
eccezione, hanno preferito schierarsi in modo acritico, trasversale e
superficiale a sostegno del mega-aeroporto, ripetendo il solito menzognero
ritornello che ha accompagnato tutte le devastazioni ambientali italiane,
ovvero che i grandi appalti, le grandi opere, le grandi infrastrutture
portano sempre "lavoro e sviluppo". La verita' e' un'altra: grandi opere,
grandi infrastrutture, grandi appalti, una volta realizzati lasciano vaste
aree devastate per sempre, creano poca occupazione, precaria, non
qualificata e solo temporanea, compromettono sino al soffocamento le
attivita' economiche locali preesistenti come le naturali e tradizionali
vocazioni di un territorio, aumentano la disoccupazione e generano spesso
danni incalcolabili alla salute delle popolazioni. La nostra intera penisola
da Nord a Sud, da Seveso a Brindisi, da Porto Marghera a Gela, da Porto
Vesme a Priolo, passando per Civitavecchia e Montalto di Castro, e' piena di
questi tragici esempi di "sviluppo e progresso".
Le persone che aderiscono al nostro comitato hanno dedicato e dedicano molta
parte della loro vita alla difesa dell'ambiente e del diritto di tutti a
vivere in un mondo sano, giusto e solidale. E l'impegno e la storia
personale di ognuna di queste persone ci da' la certezza che la citta' di
Viterbo non sara' sfigurata nella sua bellezza dal progetto devastante,
folle, illegale di un mega-aeroporto.
*
Il lavoro del comitato: le azioni, lo studio, le proposte
Innumerevoli sono state le iniziative d'informazione e formazione promosse
dal nostro comitato, fin dalla sua costituzione. Abbiamo realizzato il sito
www.coipiediperterra.org, organizzato numerosi convegni scientifici,
promosso passeggiate al Bulicame guidate dal professor Paolo Giannini e dal
professor Antonello Ricci, per far conoscere da vicino la bellezza e la
ricchezza di cio' che verrebbe distrutto se il mega-aeroporto fosse
realizzato. Sempre con questo intento, il 18 luglio dello scorso anno, si e'
tenuto per la prima volta nella storia di Viterbo un concerto notturno
proprio nella suggestiva area del Bulicame. Il nostro comitato ha
partecipato a  numerosi convegni, incontri e trasmissioni radiotelevisive
sul tema del trasporto aereo e in particolare alla trasmissione di "Report"
del 27 aprile 2008 trasmessa da Rai Tre. Stiamo lavorando alla costituzione
di una rete dei comitati che in Italia e all'estero sono impegnati
nell'opposizione alla costruzione e all'ampliamento degli aeroporti, e
abbiamo in programma molte iniziative e ulteriori giornate di studio e
approfondimento.
*
La solidarieta' e la collaborazione con i comitati di Ciampino e Marino
Abbiamo stretto un forte rapporto di solidarieta' con le persone impegnate
nei comitati di Ciampino e Marino; proprio la conoscenza diretta dei danni
che queste persone hanno subito e subiscono a causa della presenza dello
scalo aeroportuale ci ha spinto e ci rafforza costantemente nella nostra
opposizione al mega-aeroporto di Viterbo. La situazione ambientale e
sanitaria che questi cittadini vivono a causa dell'inquinamento atmosferico
ed acustico e' talmente grave che immediatamente e drasticamente andrebbero
ridotti i voli civili nello scalo di Ciampino. Lo studio "Cristal"
(dall'acronimo del centro studi che lo ha realizzato: Centro Regionale
Infrastrutture Sistemi Trasporto Aereo del Lazio) ha evidenziato, di
recente, quanto gia' si sapeva: ovvero che i residenti nei comuni di
Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma sono sottoposti a livelli
d'inquinamento acustico da traffico aereo estremamente preoccupanti.
Infatti, le linee guida dell'Oms affermano che sopra i 35 decibel iniziano a
manifestarsi effetti biologici che si aggravano tra i 40-55 decibel e
diventano molto pericolosi sopra i 55 decibel; questi limiti sono sempre
stati abbondantemente superati nelle rilevazioni condotte dallo studio
Cristal.
La situazione sanitaria a Ciampino e' talmente grave, come anche dimostrato
da questo recente studio, che abbiamo sollecitato il sindaco di Ciampino a
porre in atto ogni misura per la tutela della salute dei suoi cittadini
anche attraverso l'adozione di ordinanze volte ad una riduzione
significativa ed immediata dei voli sullo scalo.
*
Le solidarieta'
Il Comitato, anche grazie alla newsletter "Coi piedi per terra", che
raggiunge circa 20.000 persone, e' riuscito a far conoscere in Italia e
all'estero quanto sta accadendo a Viterbo. In questa maniera siamo riusciti
a intessere una importante rete di adesioni e solidarieta' al nostro
comitato. Hanno aderito e sostengono il nostro comitato rilevantissime
figure istituzionali, personalita' illustri del mondo accademico, della
cultura, dell'impegno sociale: ad esempio scienziati come Angelo Baracca,
Virginio Bettini, Luigi Cancrini, Marcello Cini, Paul Connett, Giorgio
Cortellessa, Gianni Mattioli, Luca Mercalli, Stefano Montanari, Giuseppe
Nascetti, Giorgio Nebbia, Gianni Tamino, Federico Valerio; il prestigioso
magistrato Ferdinando Imposimato; la vicepresidente del Parlamento Europeo
Luisa Morgantini; padre Alessandro Zanotelli; cattedratici universitari come
Rocco Altieri, Anna Bravo, Andrea Canevaro, Andrea Cozzo, Giovanna Fiume,
Nella Ginatempo, Domenico Jervolino, Fulvio Cesare Manara, Raffaele
Mantegazza, Arnaldo Nesti, Luigi Piccioni, Giuliano Pontara, Lorenzo Porta,
Elena Pulcini, Claudio Riolo, Annamaria Rivera, Antonella Sapio, Giovanni
Scotto, Sergio Tanzarella, Silvia Vegetti Finzi; le scrittrici Dacia Maraini
e Lea Melandri; la giornalista ed esperte di temi ambientali Marinella
Correggia; il cantautore Francesco Guccini, ed innumerevoli altri.
*
I rapporti con le istituzioni
Il comitato fin dall'inizio ha voluto ricercare un dialogo e un confronto
con i rappresentati delle istituzioni, sia a livello locale che nazionale ed
europeo, attraverso incontri e carteggi. Dieci parlamentari europei,
riconoscendo l'obiettivita' delle nostre ragioni, hanno sentito il dovere di
scrivere una lettera al precedente Ministro dei Trasporti, in cui
esprimevano contrarieta' alla sua  decisione. Sono state anche presentate
numerose interrogazioni parlamentari e regionali.
*
Lo studio dell'impatto ambientale e sanitario
Tutto il territorio viterbese vive una delicata situazione dal punto di
vista ambientale: la presenza del piu' grande polo energetico d'Europa (le
centrali di Civitavecchia e Montalto di Castro) al quale si andrebbe ad
aggiungere, una volta riconvertita a carbone, anche la centrale di Torre
Valdaliga Nord con le sue nocive emissioni di gas e polveri; la naturale
radioattivita' del sottosuolo dovuta alla presenza del radon; le acque
destinate a consumo umano con elevata presenza di sostanze dannose tra cui
l'arsenico (classificato come cancerogeno di classe 1 dall'Agenzia
Internazionale di Ricerca sul Cancro - Iarc), acque che sono potabili solo
in virtu' di deroghe rinnovate di anno in anno; la presenza di discariche
abusive di rifiuti tossici; la cementificazione di aree sempre piu' vaste,
soprattutto in quei comuni del viterbese piu' prossimi alla capitale. La
nostra provincia presenta il piu' alto numero di patologie tumorali nella
Regione Lazio. E' ovvio che in una situazione come questa, che meriterebbe
attenzione, tutela e bonifiche ambientali, aggiungere un ulteriore fattore
di rischio rappresentato dall'inquinamento prodotto dal traffico aereo
connesso al mega-aeroporto che si vorrebbe realizzare a Viterbo e'
irresponsabile e colpevole. Infatti quello che ha piu' preoccupato il
comitato, e che e' anche il motivo del mio impegno personale nel comitato in
quanto medico, e' il danno alla salute, soprattutto a quella dei bambini,
che il traffico aereo determina. I motori degli aerei infatti sono
alimentati con il cherosene, un combustibile fossile, e soprattutto nelle
fasi di atterraggio e decollo rilasciano il quantitativo maggiore di gas
nocivi, polveri sottili ed ultrasottili, e generano livelli di rumorosita'
tali da alterare notevolmente la qualita' della vita e la salute di coloro
che vivono e lavorano in prossimita' di uno scalo aereo. Ormai innumerevoli
studi scientifici dimostrano che queste forme di inquinamento sono correlate
a gravi malattie: respiratorie, cardiovascolari, cronico-degenerative,
tumorali. Questa consapevolezza e certezza mi ha spinto a scrivere, insieme
ai colleghi Mauro Mocci e Gianni Ghirga, anch'essi come me soci
dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia), un appello a
tutti i medici dell'Alto Lazio per denunciare questa minaccia per la salute
e l'ambiente, e fornire numerosi riferimenti scientifici utili per
l'informazione e la sensibilizzazione sia del personale sanitario, che dei
pubblici amministratori e dei cittadini. I responsabili sanitari e gli
operatori sanitari sono stati allertati circa la minaccia alla salute
rappresentata dalla realizzazione di questo mega-aeroporto anche attraverso
una serie di incontri in particolare con il direttore generale della Asl di
Viterbo, i rappresentanti provinciali del sindacato Fimmg (Federazione
Italiana dei Medici di Medicina Generale) e dell'Ordine dei medici di
Viterbo. Inoltre l'Associazione italiana medici per l'ambiente, anche su
proposta del nostro comitato, ha costituito un gruppo nazionale di studio
sul tema "Il trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno
alla salute".
*
Lo studio degli aspetti legali
Abbiamo studiato, evidenziato e denunciato gli aspetti illegali del progetto
aeroportuale che si vorrebbe realizzare a Viterbo. Il progetto e' totalmente
privo della Valutazione di impatto ambientale (Via), della Valutazione
ambientale strategica (Vas) e della Valutazione d'impatto sanitario (Vis);
viola norme vigenti a livello europeo e nazionale, regionale e comunale; la
procedura fin qui seguita e' viziata da macroscopici e scandalosi errori,
irregolarita' procedurali ed amministrative; inoltre, presso il Tribunale
Amministrativo Regionale del Lazio e' pendente una ricorso presentato dalla
Provincia di Frosinone contro la decisione ministeriale del 27 novembre 2007
che ha indicato Viterbo quale sede del nuovo scalo aeroportuale. La
realizzazione del mega-aeroporto oltre che palesemente illegale
comporterebbe anche la violazione di numerosi articoli della nostra
Costituzione, in particolare degli articoli 3, 4, 32, 35, 41 e 97, come ben
evidenziato sia dal giudice Ferdinando Imposimato nel convegno del 21
settembre  2007 "Un mega-aeroporto a Viterbo? No grazie", sia dal giudice
Gennaro Francione, nel corso del convegno "Le emergenze ambientali e
sanitarie nell'Alto Lazio" svoltosi il 4 dicembre 2007. Abbiamo anche
segnalato come questa opera, che si vuole realizzare a tutti i costi e senza
alcun rispetto delle vigenti leggi, possa divenire un forte richiamo di
interessi speculativi e criminali.
*
La proposta di un diverso modello di sviluppo
Il comitato ha indicato da subito come priorita' assoluta in tema di
mobilita' per il territorio viterbese il miglioramento della rete
ferroviaria. Se solo una piccola parte dei fondi pubblici che si pensa di
sperperare per l'aeroporto fossero invece spesi per ammodernare la rete
ferroviaria viterbese (e particolarmente per la riapertura della
Civitavecchia-Capranica-Orte, per il potenziamento della Viterbo-Orte, per
il miglioramento della Viterbo-Capranica-Roma) questo consentirebbe da
subito una migliore qualita' della vita per i tantissimi pendolari viterbesi
che per la tratta Viterbo-Roma impiegano oggi quasi due ore, e garantirebbe
un flusso di turismo vero e costante verso il nostro territorio: quello
degli abitanti della capitale e dell'area metropolitana circostante - e
parliamo di milioni di persone che potrebbero conoscere le nostre vere
ricchezze: il termalismo, l'arte, la storia, le bellezze naturalistiche, i
prodotti delle colture biologiche e di qualita'. Le ingenti risorse
pubbliche che verrebbero sperperate per realizzare a Viterbo una ennesima
servitu' nociva e distruttiva come il mega-aeroporto potrebbero invece
essere messe a disposizione di uno sviluppo sostenibile del nostro
territorio, della nostra economia, della nostra cultura.

4. TERREMOTO. FEDERICA FANTOZZI INTERVISTA LUIGI CANCRINI
[Dal quotidiano "L'Unita'" del 9 aprile 2009 col titolo "Non vanno eluse le
domande dei bimbi. Trauma da sisma come da bombardamento" e il sommario "Ci
vuole tempo, non bisogna far finta di niente. Intervista a Luigi Cancrini di
Federica Fantozzi"]

- Federica Fantozzi: Professor Luigi Cancrini, cosa sta succedendo con i
bambini coinvolti nel terremoto?
- Luigi Cancrini: Un numero importante di piccoli traumatizzati ma non
feriti e' seguito dai servizi territoriali tra Pescara e Teramo. I casi
sentiti piu' gravi sono stati trasportati a Roma in elicottero e appoggiati
al Gemelli e al Bambin Gesu', dotati di rianimazione pediatrica.
*
- Federica Fantozzi: Come ci si relaziona con loro? Come reagiscono?
- Luigi Cancrini: Esiste un modello di intervento terapeutico moderno:
quello realizzato dal gruppo di Anna Freud a Londra sotto le bombe tedesche.
Gli orfani furono ospitati a casa, ricevendo cure e sostegno. Il lavoro per
riconnetterli alle famiglie dopo aver costruito relazioni terapeutiche con
loro in questo "asilo" resta un sistema di organizzazione del lavoro valido.
Un sisma e' il contesto piu' simile a un bombardamento.
*
- Federica Fantozzi: Cosa si impara?
- Luigi Cancrini: Quanto ogni bambino sia diverso dall'altro e come la
strategia di ascolto debba tenerne conto. Qui a Roma sono arrivati due bimbi
molto piccoli, 2 e 5 anni, salvati dalle macerie in braccio ai genitori
morti proteggendoli. Sembrano non essersi resi conto dell'accaduto, l'hanno
vissuto come un'avventura. I familiari avranno bisogno di sostegno per
aiutarli nel tempo a capire.
*
- Federica Fantozzi: Altri modi di reagire?
- Luigi Cancrini: Bimbi piu' grandi sono rimasti come paralizzati, muti di
fronte all'immensita' inaccettabile di quanto hanno visto. Occorre
assicurare una presenza discreta ma costante in attesa che vengano fuori
lacrime e domande.
*
- Federica Fantozzi: Qual e' l'eta' piu' critica?
- Luigi Cancrini: 9-10 anni. A 13-15 la rete amicale rende le cose piu'
facili.
*
- Federica Fantozzi: Quali gli errori da evitare?
- Luigi Cancrini: Eludere le domande. Bisogna rispondere a tutte. A un
piccolo dire: tua mamma e' molto lontana, spero che torni. A uno di 10 anni:
tua mamma non c'e' piu', ti guarda dal cielo. Franchezza e chiarezza li
aiutano piu' del tentativo di proteggerli dalla conoscenza della realta'.
Del resto, finche' non sono pronti i bambini non chiedono.
*
- Federica Fantozzi: E' possibile prevedere i tempi di guarigione?
- Luigi Cancrini: All'inizio no. Bisogna aspettare i loro tempi. La terapia
e' soprattutto ascolto, sintonizzarsi sulla lunghezza d'onda. E tocca agli
adulti di riferimento. Chiaro che in presenza di un parente affettuoso, il
compito principale del terapeuta e' fargli passare del tempo insieme.
*
- Federica Fantozzi: La tendopoli sara' un altro trauma?
- Luigi Cancrini: Minore. La grande lezione di Benigni, su cui bisogna
sensibilizzare gli adulti, e' farla diventare un grande gioco. I bambini
sono adattabili, l'importante e' la serenita' di mamme e papa'.
*
- Federica Fantozzi: Il futuro e' la new town lanciata da Berlusconi?
- Luigi Cancrini: Io sono abruzzese di provenienza, conosco la mia gente. Il
senso di appartenenza e amore per i luoghi in cui si e' cresciuti e'
importantissimo e va rispettato finche' possibile.
*
- Federica Fantozzi: Come ricostruire, allora?
- Luigi Cancrini: Utilizzando l'impianto familistico che e' il cardine di
quella organizzazione sociale. Appoggiarsi a casa dei parenti e' normale:
gente con cultura montanara e contadina cerca e offre aiuto con facilita'.

5. TERREMOTO. PIER LUIGI CERVELLATI: RICOSTRUIRE
[Dal quotidiano "La Repubblica" del 9 aprile 2009 col titolo "Per carita',
non facciamo una New L'Aquila" e il sommario "L'urbanista: la citta' va
restaurata fedelmente e con criteri antisismici. Il terremoto non puo'
essere occasione per distruggere il territorio. Bisogna utilizzare
l'artigianato e non i prefabbricati. Le scosse hanno buttato giu' il moderno
ospedale"]

Tremendo sarebbe costruire una New L'Aquila. Si distruggerebbe per sempre la
sua memoria e l'eventuale ripristino dei suoi monumenti sarebbe del tutto
inutile. Privati del loro ambiente diventerebbero vuoti simulacri in mezzo
alle rovine. L'Aquila, al pari degli altri centri terremotati, deve essere
ricostruita fedelmente, con criteri giusti, antisismici. Cercando di
mantenere il piu' possibile le murature esistenti, rafforzandole con trefoli
in ferro o altri sistemi tecnici non invasivi. Si utilizzi l'artigianato e
non le imprese di prefabbricati cementizi. Non si dimentichi che e'
inagibile il nuovo ospedale inaugurato pochi anni fa e sono crollati lo
studentato e altri edifici moderni, con struttura in cemento armato.
Le new towns non sono un modello di ricostruzione. Si faccia il confronto
fra "nuova" Coventry e la piazza di Varsavia ricostruita con l'orgoglio di
riconquistare la memoria del passato. La prima e' diventata omologa ad altri
moderni aggregati urbani, mentre la seconda e' ritornata ad esser una piazza
di citta'. In Italia c'e' la nuova e, si fa per dire, modernissima Gibellina
in Sicilia e Gemona e Venzone in Friuli, tutte distrutte dai terremoti. In
Friuli la ricostruzione fedele e' un modello. Ha gratificato gli abitanti e
ha mitigato il dolore delle perdite perche' ha ristabilito l'identita' dei
luoghi e ha rilanciato le attivita' economiche. L'artigiano ha dimostrato di
rappresentare una risorsa troppo presto abbandonata in nome di un'industria
che non ha saputo reggere l'urto della globalizzazione.
A Gibellina il concorso di grandi artisti, di insigni maestri
dell'architettura moderna ha provocato lacerazioni, violente polemiche e un
risultato tutt'altro che condiviso. La vecchia citta', lontana 20 chilometri
dalla nuova - pur abbandonata a se stessa - per quanto insieme di ruderi fra
sterpaglie, e' meno desolante della nuova. Forse per il Friuli l'esempio di
Longarone ha insegnato che il nuovo non restituisce l'identita' perduta.
Il terremoto non deve esser l'occasione per distruggere altro territorio non
urbanizzato. Aggiungendo danno alla catastrofe. Al contrario, puo' offrire
la possibilita' di ripensare l'assetto urbano e territoriale che a L'Aquila,
come altrove, e' caratterizzato dal consumo progressivo dell'ambiente
circostante. Non c'e' bisogno di una nuova citta'. La documentazione
esistente, la sapienza del lavoro artigianale, le stesse tecniche
tradizionali adeguate per impedire il rischio sismico, offrono tutte le
garanzie per ripristinare, pietra su pietra, strada per strada, luogo
pubblico per luogo pubblico, il fascino di una citta' storica che nello
scenario del Gran Sasso e' - e potra' tornare a essere - una fra le piu'
suggestive del nostro straordinario Paese.
Non e' il tempo per realizzare new towns. Dopo il fascismo, ahime', non
siamo piu' riusciti a farle. Abbiamo abbandonato o stravolto quelle vecchie
nei centri storici e abbiamo consumato territorio costruendo solo periferie.
Migliaia e migliaia di ettari di periferia. Per il territorio - il
paesaggio, l'ambiente - il furore costruttivo puo' essere piu' dannoso di
quello distruttivo del terremoto. Dal primo Paese che eravamo per presenza
turistica siamo oggi il quinto. Cerchiamo di non scendere ancora. E si
ricordi: senza memoria non si costruisce il presente e tantomeno il futuro.
Ripristiniamo i centri storici aquilani, magari con l'aiuto di tutti, per
dimostrare a tutti che il nostro Paese ha ancora un avvenire, in quanto
capace di mantenere il suo patrimonio storico e artistico, conservando o
ripristinando i suoi insediamenti storici, senza alterare ulteriormente un
territorio/paesaggio/ambiente, unico al mondo.

6. LETTURE. SEYLA BENHABIB: CITTADINI GLOBALI
Seyla Benhabib, Cittadini globali. Cosmopolitismo e democrazia, Il Mulino,
Bologna 2008, pp. 144, euro 9. In questo saggio (dal titolo originale
"Another Cosmopolitanism" e strutturato in due ampi capitoli, il primo  su
"I fondamenti filosofici delle norme cosmopolitiche" e il secondo sulle
"Iterazioni democratiche") l'illustre pensatrice, docente di scienza
politica alla Yale University, svolge un'ampia e acuta riflessione su
cosmopolitismo e democrazia con riferimento sia a teorizzazioni ormai
classiche, sia a vicende storiche che costituiscono noti casi di studio, sia
a questioni di estrema attualita'. Un libro da leggere.

7. LETTURE. ROSARIA CAPACCHIONE: L'ORO DELLA CAMORRA
Rosaria Capacchione, L'oro della camorra, Rcs, Milano 2008, pp. 288, euro
10. "Come i boss casalesi sono diventati ricchi e potenti manager che
influenzano e controllano l'economia di tutta la penisola, da Casal di
Principe al centro di Milano", recita l'ampio sottotitolo in copertina. Un
bel libro d'inchiesta di una giornalista di forte impegno civile che da un
anno e' costretta a vivere sotto scorta per le minacce ricevute dalla
camorra. Con un'utile appendice documentaria di atti giudiziari.

8. LETTURE. ANTONELLA MASCALI: LOTTA CIVILE
Antonella Mascali, Lotta civile. Contro le mafie e l'illegalita',
Chiarelettere, Milano 2009, pp. XX + 316, euro 14,60. L'autrice - apprezzata
giornalista di cronaca giudiziaria, formatasi nell'esperienza de "I
Siciliani" - intervista i familiari di vittime dei poteri criminali che
ricordano i loro congiunti e testimoniano un forte impegno morale e civile
(le interviste sono ad Elena Fava figlia di Giuseppe Fava, a Giovanni
Chinnici figlio di Rocco Chinnici, a Dario Montana fratello di Beppe
Montana, ad Alessandro Antiochia fratello di Roberto Antiochia, ad Annamaria
Torre figlia di Marcello Torre, a Lorenzo Clemente marito di Silvia Ruotolo,
a Pina Maisano Grassi moglie di Libero Grassi, a Stefania Grasso figlia di
Vincenzo Grasso, a Margherita Asta figlia di Barbara Asta, a Maddalena
Rostagno figlia di Mauro Rostagno, a Daniela Marcone figlia di Francesco
Marcone, a Viviana Matrangola figlia di Renata Fonte). Con una prefazione di
don Luigi Ciotti in apertura e un'intervista conclusiva a Nando dalla
Chiesa, e l'elenco di tutte le vittime della violenza mafiosa che vengono
ricordate dall'associazione "Libera" ogni anno il 31 marzo.

9. LETTURE. HARALD WEINRICH: LA LINGUA BUGIARDA
Harald Weinrich, La lingua bugiarda, Il Mulino, Bologna 2007, pp. 130, euro
9. Un saggio del '66 ormai classico, dal titolo originale Linguistik  der
Luege (Linguistica della menzogna), gia' tradotto in italiano nella raccolta
Metafora e menzogna edita dal Mulino nel '76 per le cure di Lea Ritter
Santini, ora riproposto in un volume a se' nella nuova traduzione di Franca
Ortu e con una postfazione dell'autore scritta ad hoc dal titolo
"Quarant'anni dopo". Leggere Weinrich e' sempre una festa dello spirito.

10. RILETTURE. THOMAS NAGEL: LA POSSIBILITA' DELL'ALTRUISMO
Thomas Nagel, La possibilita' dell'altruismo, Il Mulino, Bologna 1994, pp.
204, lire 18.000. Per chi si occupa di filosofia morale questo saggio
risalente al '70 e' ancora una lettura che commuove. Il capitolo primo si
apre con queste parole che suonano ad un tempo ortative e programmatiche:
"Esistono per l'azione, come per il pensiero, dei requisiti razionali, e
l'altruismo e' uno di essi"; il capitolo conclusivo si chiude con queste
altre: "Dire che l'altruismo e la moralita' sono possibili, in virtu' di
qualcosa di fondamentale nella natura umana, non significa dire che gli
uomini sono fondamentalmente buoni. Gli uomini sono fondamentalmente
complessi; quanto siano buoni, dipende dal fatto che certe concezioni o modi
di pensare siano o meno divenuti dominanti, un'egemonia comunque precaria.
Il modo in cui gli esseri umani si sono sinora comportati, non invita certo
all'ottimismo circa il futuro morale della specie". Con una presentazione di
Carlo Galli.

11. RIEDIZIONI. MICHEL FOUCAULT: "BISOGNA DIFENDERE LA SOCIETA'"
Michel Foucault, "Bisogna difendere la societa'", Feltrinelli, Milano 1998,
2009, pp. 284, euro 9. Il corso tenuto al College de France nel 1976:
un'approfondita ed incandescente indagine sulla guerra, il razzismo, la
biopolitica. Una riflessione straordinariamente influente in quest'ultimo
decennio, non solo nel dibattito filosofico, ma anche - e soprattutto - nei
movimenti sociali. Ottima edizione sotto la direzione di Francois Ewald e
Alessandro Fontana, a cura di quest'ultimo e di Mauro Bertani.

12. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE AL MEGA-AEROPORTO
DI VITERBO E S'IMPEGNA PER LA RIDUZIONE DEL TRASPORTO AEREO

Per informazioni e contatti: Comitato che si oppone al mega-aeroporto di
Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della
salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti: e-mail:
info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 175 del 10 aprile 2009

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