[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
La domenica della nonviolenza. 201
- Subject: La domenica della nonviolenza. 201
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Sun, 1 Feb 2009 10:52:17 +0100
- Importance: Normal
============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 201 del primo febbraio 2009 In questo numero: 1. Giancarla Codrignani: Sicure? 2. Osvaldo Caffianchi: Il superstite 3. Osvaldo Caffianchi: Lungo il cammino 4. Osvaldo Caffianchi: Righe in omaggio al professor Pontara per la sua antologia gandhiana del '73 5. Vanna Vannuccini intervista Antonia Grunenberg 6. Nadia Fusini presenta "Teresa, mon amour" di Julia Kristeva 7. Indice de "La domenica della nonviolenza" 118-196 (luglio 2007 - dicembre 2008) 1. RIFLESSIONE. GIANCARLA CODRIGNANI: SICURE? [Dal sito di "Noi donne" (www.noidonne.org)] Care amiche, non viviamo tranquille in nessun senso. Non in quello della sicurezza, sempre mistificata perche', proprio quando qualcuno che si dice "amico" ci accompagna, puo' darsi che non siamo sicure; ancor peggio sul piano generale, se e' vero che sicurezza non e' quando ci militarizzano, ma quando non ci rintaniamo in casa e viviamo le strade in tanti e tante. Non in quello del giudizio comune, perche' le "battute" - improprie almeno del suo ruolo - del presidente del Consiglio e le successive rettifiche non cancellano un pensiero sempre offensivo nei confronti di tutte le donne; ma anche perche' i meno insensati che tacciono, anche vicini a noi, pensano la stessa cosa. Non in quello della multiculturalita', che vorremmo vivere liberamente e che ci esclude, anche perche' nei corsi che anche le migliori organizzazioni fanno per gli stranieri non esiste l'educazione al genere; la quale peraltro non esiste neppure all'interno della programmazione scolastica consentendo alle ragazze solo di imparare a menare come i maschi per ricambiare le loro attenzioni. Non in quello dell'informazione perche' oggi non si trova neppure un servizio che faccia link fra stupro e femminicidio. Il corpo del maschio di ogni colore diventa un'arma, anche in famiglia, dove si tace, quando la sua mente consente alla violenza: si capisce perche', poi, puo' fare la guerra. Come diceva Freud, che era un maschio. 2. LE ULTIME COSE. OSVALDO CAFFIANCHI: IL SUPERSTITE Immedicabile e' questo dolore insuperabile questa stanchezza e non c'e' cuore, non c'e' fiore o amore che possa dar sollievo, ne' allegrezza. Passano gli anni come fosser ore e ti ritrovi qui, in questa vecchiezza con il medesimo colore e odore con la medesima bruna grevezza. Ogni parola ancora ti ferisce ogni silenzio ancora ti e' di scherno non vi son cose per te lievi e lisce ma tutte ti riportano all'inferno ove nulla di umano piu' schiarisce questo infinito nudo vuoto inverno. 3. LE ULTIME COSE. OSVALDO CAFFIANCHI: LUNGO IL CAMMINO Nel candido silenzio della luna lenta, gravata di un dolore cupo in lunga fila va una schiera bruna in questa landa del drago e del lupo. Ovunque e' notte e non s'adocchia cruna per aguzzar di ciglia, ed un dirupo ed un deserto e' qui ove si rauna fiaccata la teoria del crudo strupo. E in questo andare unico barlume di speme e' la carezza che conforta chi e' insieme tratto in questo triste fiume e il vivo volto che alla cosa morta sa fare fronte e reca il buon costume della pieta' che lotta e che sopporta. 4. LE ULTIME COSE. OSVALDO CAFFIANCHI: RIGHE IN OMAGGIO AL PROFESSOR PONTARA PER LA SUA ANTOLOGIA GANDHIANA DEL '73 Non giunsi a scegliere la nonviolenza seguendo Gandhi o King o Capitini ma Leopardi e Marx, tra mezzi e fini stringendo il nesso, all'intima esigenza di agire e di pensare in coerenza dando sviluppo, e cercando cammini che contrastasser tutti i belluini errori e orrori in scienza ed in coscienza. L'antologia gandhiana di Pontara fu a molti e a me strumento e specchio e pietra d'inciampo e paragone, e non avara limpida fonte e di dardi faretra colma - all'arciere zen visione chiara - per contrastar violenza cieca e tetra. 5. MEMORIA. VANNA VANNUCCINI INTERVISTA ANTONIA GRUNENBERG [Dal quotidiano "La Repubblica" del 27 gennaio 2009] Un amore in Germania nel secolo appena passato che mette a nudo le lacerazioni della storia e della cultura tedesca. Un rapporto fatto di felicita' e tragedia, impegno e delusione. Due amanti che per origine, carattere e esperienze di vita non avrebbero potuto essere piu' distanti. Da quando sono state pubblicate le lettere di Hannah Arendt e Martin Heidegger (quelle di lui erano state a lungo inaccessibili) la loro storia d'amore si e' rivelata al lettore in ogni dettaglio. Per quanto riguarda lei e' la storia di una liberazione del pensiero, dell'emancipazione intellettuale di una donna perseguitata perche' ebrea. Per quello che riguarda lui e' la storia di un maestro che abbagliato dal potere tradisce se stesso e il proprio pensiero. Per entrambi e' pero' anche la forza di un amore, al quale soprattutto lei e' incondizionatamente fedele, in nome della fedelta' verso se stessa. Il seme di questa fede incondizionata nell'entelechia dell'amore lo aveva gettato il trentacinquenne professore che le citava Agostino ("amo significa volo ut sis, voglio che tu sia come sei") e gia' nella sua seconda lettera, il 21 febbraio 1925, le scriveva: "Perche' l'amore e' un dolce fardello? Perche' noi ci trasformiamo in cio' che amiamo eppur restiamo noi stessi. Vogliamo dire grazie all'amato ma non troviamo niente che sia sufficiente se non il dono di noi stessi. Cosi' l'amore trasforma la gratitudine in fedelta' a se stessi e nella capacita' di credere incondizionatamente nell'altro". Tanta totale disponibilita' naturalmente non sedusse solo sul piano filosofico la studentessa diciottenne, bella e affamata di sapere. Tre anni dopo, lasciata Marburg dove insegnava Heidegger, Hannah Arendt si laureo' a Heidelberg con Jaspers con una tesi sul concetto di amore in Agostino. Antonia Grunenberg, che dirige il Centro e l'Archivio Hannah Arendt all'Universita' di Oldenburg, ci racconta in un libro ben curato e dettagliato (Storia di un amore, Longanesi, pp. 500, euro 22) la storia di questo amore che fece scandalo - non solo perche' era il legame tra una ragazza e un uomo sposato e padre di famiglia; lo scandalo continuo' anche dopo la guerra perche' lei, emigrata negli Stati Uniti, volle riprendere fin dal suo primo viaggio di ritorno in Germania i contatti con lui, che si era lasciato sedurre dal nazionalsocialismo e nel 1933 era stato nominato rettore d'Universita'. * - Vanna Vannuccini: Qual e' il segreto di un amore cosi' pervicace da ignorare qualsiasi tipo di delusione? - Antonia Grunenberg: Il segreto del loro amore era, io credo, quello di prendere nutrimento da piu' fonti. Una di queste era la passione. Ma un'altra era la fedelta', un'altra ancora la fede nella verita' del vissuto; e infine il comune, ancorche' conflittuale, rapporto con il pensiero e il suo sviluppo. * - Vanna Vannuccini: Perche' Hannah Arendt volle riprendere i contatti con Heidegger? - Antonia Grunenberg: Dalle lettere e da tutte le notizie che abbiamo e' evidente che Arendt prima di tutto voleva sapere se il suo amore era stato vero, se aveva anche per Heidegger questo significato esistenziale che lei gli attribuiva; o invece se per lui era stato soltanto un affaire, una storia. Certamente c'era da parte di lei anche la curiosita' di sapere che cosa fosse divenuto davvero quest'uomo che aveva tradito la filosofia, il pensiero e lei stessa. Tra gli emigrati negli Stati Uniti si parlava continuamente degli amici e dei colleghi di un tempo, di quanto si fossero compromessi col nazismo, e su Heidegger correvano le voci piu' disparate. Si sapeva che era stato uno dei primi rettori universitari a passare al nazismo a bandiere spiegate. Percio' lei voleva sapere quello che veramente aveva fatto, chi era, come si era comportato. * - Vanna Vannuccini: La scoperta piu' interessante nelle sue ricerche? - Antonia Grunenberg: E' stato capire a fondo quale fosse l'idea dell'amore per Hannah Arendt. Secondo lei dall'amore tra due persone nasce una terza co sa che e' un riferimento per entrambi. L'amore non consiste solo nei sentimenti verso l'altro, ma prende una forma propria - che chiede qualcosa a entrambi gli amanti. Ho anche capito perche' Hannah Arendt dopo la guerra abbia sempre rifiutato la definizione di filosofa, anche se si muoveva nell'ambito della filosofia. Aveva infatti elaborato una critica radicale al modo in cui Heidegger e altri si occupavano di filosofia come materia di riflessione senza sentire nessun impegno verso il mondo, senza manifestare in alcun modo quella "cura" in senso ontologico di cui Heidegger parla diffusamente in Essere e Tempo. Secondo Arendt questo pensiero che distoglieva lo sguardo dal mondo fu una delle cause del fallimento degli intellettuali europei di fronte agli avvenimenti politici del secolo scorso. * - Vanna Vannuccini: Alla fine, diventa Hannah la figura dominante nel loro rapporto? - Antonia Grunenberg: Hannah Arendt era una figura dominante e Heidegger, almeno quando lei lo incontro' di nuovo dopo la guerra, era un pensatore chiuso in se stesso, che esercitava il pensiero non con la determinazione ma piuttosto attraverso la calma, la contemplazione. Certamente lei non lo ha mai dominato, ma poiche' si muoveva nel mondo piu' di lui, aveva piu' collegamenti con il mondo reale, poteva nei loro colloqui anche sfidarlo, provocarlo. * - Vanna Vannuccini: Il rapporto tra Arendt e Heidegger e' secondo lei in qualche modo paradigmatico dei rapporti tra tedeschi e ebrei? - Antonia Grunenberg: In un certo modo e per un certo periodo senz'altro. Rapporti di questo genere ce ne sono stati molti. Gli intellettuali tedeschi e gli intellettuali ebrei si influenzavano reciprocamente. E' vero che alla fine del XIX secolo c'era stata una divisione negli ambienti del movimento giovanile nazionalista, ma prima del 1933 non aveva influito sui veri grandi intellettuali. E questa era stata fino al '33 anche l'esperienza di Hannah Arendt. Fu nel '33 che la situazione precipito' e gran parte degli intellettuali tedeschi e europei si rivelarono volenterosi collaboratori dei regimi autoritari. L'esperienza del crollo dell'intellighenzia europea fu considerata paradigmatica da Arendt e fu quello che la spinse a riflettere continuamente sul rapporto del pensiero filosofico col mondo. * - Vanna Vannuccini: Uno dei temi su cui riflette e' la natura della responsabilita' di chi e' sottoposto, praticamente disarmato, alla propaganda di un regime totalitario. Qual e' il suo giudizio? - Antonia Grunenberg: Nei dibattiti del dopoguerra sulla colpa e sulla responsabilita' Hannah Arendt traccio' un confine preciso. In genere la discussione oscilla tra due poli. Chi dice che sotto una dittatura non si puo' parlare di responsabilita' perche' la dittatura e' violenza e costrizione. E chi sostiene che esiste l'obbligo a resistere, anche a rischio della vita. Hannah Arendt propone una terza prospettiva. Con Kant e con Socrate lei sostiene che nessun uomo puo' voler convivere con il suo alter ego criminale. Il nostro alter ego (che in termini cristiani e' la coscienza) ci dice che non possiamo commettere crimini, altrimenti diventiamo nemici del genere umano. Hannah Arendt non teorizza la resistenza militante, ma dice che il minimo comune denominatore e' non diventare complici del male, in quanto siamo portatori di una responsabilita' verso la collettivita' e non possiamo accettare che vada distrutta. Quindi abbiamo almeno la possibilita' di tirarci indietro. Se dessimo per scontato che i regimi totalitari possono distruggere anche l'ultima capacita' dell'uomo all'autocontrollo nei termini del senso comune, torneremmo in una situazione precivilizzazione, in cui ognuno e' nemico dell'altro: homo homini lupus. Questo e' quello che la colpi' particolarmente nella vicenda e nella persona di Adolf Eichmann, che era palesemente un uomo privo di coscienza. Proprio questo sensus communis era assente nell'epoca di cui parliamo, anche e soprattutto tra gli intellettuali. 6. LIBRI. NADIA FUSINI PRESENTA "TERESA, MON AMOUR" DI JULIA KRISTEVA [Dal quotidiano "La Repubblica" del 27 gennaio 2009 col titolo "Lacan e Kristeva: come godono i santi"] Teresa, mon amour e' non solo il titolo dell'ultimo libro di Julia Kristeva (tradotto da Alessia Piovanello per Donzelli Editore, pp. 628, euro 35); e' il ritornello che l'attraversa, quasi il libro tutto fosse una canzone, una lunghissima serenata che l'autrice dedica alla santa spagnola, alla sua estasi. In copertina, of course, la Transverberazione di Santa Teresa di Gian Lorenzo Bernini. Subito comprendiamo che lacaniano sara' il corteggiamento, debitore al medesimo fremito barocco che scioglie perfino il marmo della famosa scultura. E non a caso Jacques Lacan sceglieva lo stesso gruppo marmoreo a copertina del suo seminario Encore dell'anno accademico 1972-'73. Dove nel capitolo sesto a chi volesse intendere l'amore divino e il godimento mistico si raccomandava di andare a Roma a contemplare la statua del Bernini. Guardatela e vedrete, affermava Lacan, vedrete che lei gode! Non c'e' dubbio. E di che cosa gode? Di che cosa godono i mistici, le mistiche? Fino al secolo scorso, fino a Charcot, fino a Freud si sarebbe detto che era una faccenda puramente sessuale, energia libidica repressa, e cosi' via. No, dice Lacan, non e' una questione di foutre, o meno. C'e' di piu'. In quell'attacco c'e' un vero e proprio passaggio all'ex-sistenza, un passaggio in quell'"ex", in quel "fuori" che fa da prefisso alla parola ex-stasi. In mille variazioni Julia Kristeva riprende il motivo lacaniano, intrecciando il delirio mistico alla dimensione immaginativa e alla scrittura, e in quest'ultima versione, in quanto scrittrice, fa "sua" la santa. Letteralmente se ne appropria. Si identifica. Una volta adottata questa chiave - la vera estasi e' la scrittura - non ci vuole molto a stabilire una stretta affinita' tra la santa e la scrittrice. Tanto piu' che Teresa, oltre che santa e scrittrice e fondatrice, fu interprete e analista dell'anima. A dare piu' brio alla serenata, l'inno a Teresa viene affidato a un alter ego, tale Sylvia Leclercq, psicoterapeuta, ossessionata, invasata dalla santa, intorno alla quale monta la sua fiction; fiction postmoderna, piu' che letteratura vera e propria, perche' solo nel registro di una bulimica assimilazione, che procede per scorci temporali e incroci spaziali, pare a Sylvia di riuscire ad afferrare la vita della santa. Se Sylvia legge con passione le opere di Teresa, e' per comprendere se stessa, le donne di oggi che incontra in terapia. E si esalta a certe affinita' che intravvede. E' meno sensibile alle differenze. Il termine fiction piace alla dotta dottoressa di Linguistica e Semiotica Julia Kristeva, che in questa sua opera si sforza al massimo di rendere contemporaneo il suo soggetto anche grazie a una scrittura che si vuole veloce, gergale. E si concede vezzi modaioli che per via di slang ci presentano Teresa come "un big-bang fatto donna" (p. 588); mentre per descrivere la sua religiosa confidenza con Dio si ricorre all'espressione: "fare una Tac al mistero del Signore" (p. 274). Abbondano allusioni all'idea della rete. Internet, default sono termini che tornano. E i corsi di Derrida e di Kristeva alla Columbia University vengono citati come occasioni uniche per i pochi privilegiati che li frequentarono per penetrare, o meglio decostruire i misteri della rete che per l'appunto connetterebbe i mistici e i kamikaze. La nebulosa mistica si espande cosi' in nebbia religiosa, e si aprono a ventaglio nel libro scottanti temi di attualita', tra cui sovrani i problemi del fanatismo e della fede: con Teresa sempre al centro, al crocevia di pensieri e concezioni di se' e del mondo che cambiano, che la vedono accanto a Montaigne, a Spinoza, a Cervantes. Teresa esponente sublime del Siglo de Oro. E ragazza d'oggi, runaway girl. Come Louise Bourgeois. Come Julia Kristeva. Tutte donne capaci di darsi un altro padre, un'altra patria. E di farsi un nome! In questo senso, Teresa mon amour e' una "installazione" (p. 577). E forse proprio tale termine meglio descrive questo strano libro troppo lungo, interessante quando si presenta come "una avventura nel cuore del credere" (p. 565). Meno, quando riduce quell'avventura a una spiegazione della vita umana tutta - sia barocca sia contemporanea sia mistica sia mondana - in chiave di parafrasi attualizzante tradotta in termini psicoanalitici della vita medesima. A proposito della scrittura teresiana Kristeva parla di "una scrittura fuori genere, perche' li mescola tutti" (p. 311). Cosi' fa lei qui; trasportata non dall'estasi, ma da una specie di hybris intellettuale che di certo non le manca, si fa una e trina: autrice, narratrice, protagonista del racconto, che e' insieme una biografia, una autobiografia, un saggio, una fiction; alla fine, un monumento alla diva Julia. 7. MATERIALI. INDICE DE "LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA" 118-196 (LUGLIO 2007 - DICEMBRE 2008) Premessa: l'indice dei numeri 1-62 (dicembre 2004 - febbraio 2006) e' apparso nel n. 121 del 22 luglio 2007; l'indice dei numeri 63-117 (marzo 2006 - giugno 2007) e' apparso nel n. 122 del 29 luglio 2007. * "La domenica della nonviolenza", numero 118 del primo luglio 2007: 1. Antonio Gargano intervista Paul Ricoeur sull'idea di giustizia; 2. Due domande a Paul Ricoeur sui problemi attuali dell'etica; 3. Un'intervista a Paul Ricoeur sull'etica secondo Aristotele. * "La domenica della nonviolenza", numero 119 dell'8 luglio 2007: 1. Claudio Cardelli: In memoria di Lamberto Borghi; 2. Giacomo Cives: In memoria di Lamberto Borghi; 3. Francesco Codello: In memoria di Lamberto Borghi; 4. Goffredo Fofi: In memoria di Lamberto Borghi. * "La domenica della nonviolenza", numero 120 del 15 luglio 2007: 1. Lamberto Borghi: Danilo Dolci (1956); 2. Francesco Codello ricorda Lamberto Borghi; 3. Goffredo Fofi ricorda Lamberto Borghi. * "La domenica della nonviolenza", numero 121 del 22 luglio 2007: 1. Albino Bizzotto: Una lettera ai parlamentari; 2. Francesca Cutarelli intervista Ali Abu Awwad; 3. Indice de "La domenica della nonviolenza" 1-62 (dicembre 2004 - febbraio 2006). * "La domenica della nonviolenza", numero 122 del 29 luglio 2007: 1. Malalai Joya: Prima che mi uccidano; 2. Fausto Concer; 3. Silvio Natoli; 4. Peppe Sini: Una lettera dalla santabarbara; 5. Riletture: Margarete Buber Neumann: Prigioniera di Stalin e Hitler; 6. Riletture: Ivone Gebara, Noi figlie di Eva; 7. Indice de "La domenica della nonviolenza" 63-117 (marzo 2006 - giugno 2007). * "La domenica della nonviolenza", numero 123 del 5 agosto 2007: 1. La prima lettera di Guenther Anders a Claude Eatherly; 2. La prima lettera di Claude Eatherly a Guenther Anders; 3. Norberto Bobbio: Cinque tesi fondamentali; 4. Ernesto Balducci: Le tre verita' di Hiroshima; 5. Una proposta di legge d'iniziativa popolare per il disarmo atomico dell'Italia. * "La domenica della nonviolenza", numero 124 del 12 agosto 2007: Umberto Galimberti: Introduzione a "Il corpo". * "La domenica della nonviolenza", numero 125 del 19 agosto 2007: 1. "Diotima": Per Angela; 2. Angela Putino: Impersonale della politica; 3. Chiara Zamboni: Angela Putino commenta Simone Weil. * "La domenica della nonviolenza", numero 126 del 26 agosto 2007: 1. Il programma del convegno del Centro educazione alla mondialita' che inizia oggi a Viterbo; 2. Elena Loewenthal ricorda Raul Hilberg; 3. "Una citta'" intervista Andrea Canevaro. * "La domenica della nonviolenza", numero 127 del 2 settembre 2007: 1. Peppe Sini: L'assalto dei barbari; 2. Un aeroporto a Viterbo? No, grazie; 3. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo. * "La domenica della nonviolenza", numero 128 del 9 settembre 2007: 1. Libri disponibili presso la Casa della nonviolenza di Verona; 2. Centro studi "Sereno Regis" di Torino: Una bibliografia di base su pace e nonviolenza; 3. Tre suggerimenti ulteriori. * "La domenica della nonviolenza", numero 129 del 16 settembre 2007: 1. I viterbesi che ragionano e che hanno a cuore la propria terra ringraziano i dieci europarlamentari che si sono opposti all'aeroporto; 2. Giacomo Alessandroni: Low cost, alto stress; 3. Luisa Mondo: Un altro aeroporto? Ma e' questa la priorita'? 4. Annabella Morelli intervista Riccardo Valentini; 5. L'appello del comitato di Viterbo. * "La domenica della nonviolenza", numero 130 del 23 settembre 2007: 1. Alessandro Pizzi: Le ragioni del comitato che si oppone all'aeroporto e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; 2. Un documento di riflessione; 3. www.coipiediperterra.org * "La domenica della nonviolenza", numero 131 del 30 settembre 2007: Nanni Salio: Per chi suona l'arpa birmana? * "La domenica della nonviolenza", numero 132 del 7 ottobre 2007: 1. Raffaella Mendolia: Il pensiero di Aldo Capitini (parte terza e conclusiva); 2. Raffaella Mendolia: Origini e contemporaneita' del Movimento Nonviolento. * "La domenica della nonviolenza", numero 133 del 14 ottobre 2007: Elena Camino, Giuseppe Barbiero, Alice Benessia: Abitanti globalizzati e localizzati di un pianeta in crisi. * "La domenica della nonviolenza", numero 134 del 21 ottobre 2007: 1. Maria Serena Palieri: Doris Lessing; 2. Laura Lilli intervista Doris Lessing (2002); 3. Deborah Ross intervista Doris Lessing (2002); 4. Leda Betti intervista Doris Lessing (2003); 5. Doris Lessing: Non credano i potenti... * "La domenica della nonviolenza", numero 135 del 28 ottobre 2007: 1. Un grande abbraccio della cittadinanza di Viterbo alle ragioni del no all'aeroporto; 2. Peppe Sini: Le bugie dei gabbamondo e una citta' che apre gli occhi; 3. L'appello del comitato che si oppone al terzo polo aeroportuale del Lazio e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; 4. Vandana Shiva: Principi costitutivi di una democrazia della comunita' terrena. * "La domenica della nonviolenza", numero 136 del 4 novembre 2007: Maria G. Di Rienzo: Il nodo in gola. E due passi da fare. * "La domenica della nonviolenza", numero 137 dell'11 novembre 2007: 1. Appello in difesa del Bulicame; 2. Questo appello. * "La domenica della nonviolenza", numero 138 del 18 novembre 2007: 0. Comunicazione di servizio: centropacevt at gmail.com; 1. Peppe Sini: Nel lago di sangue; 2. Giampiero Girardi: Beatificato l'obiettore contadino che si oppose alla guerra hitleriana; 3. Maria Grazia Campari: Paura/sicurezza. Riflessioni critiche sul diritto securitario. * "La domenica della nonviolenza", numero 139 del 25 novembre 2007: Marco Catarci intervista Goffredo Fofi su Aldo Capitini. * "La domenica della nonviolenza", numero 140 del 2 dicembre 2007: 1. Enzo Ferrara, Stefano Serafini e Benedetto Terracini ricordano Lorenzo Tomatis; 2. Patrizia Gentilini: Ricordando Lorenzo; 3. Isde Italia: Un medico per l'ambiente; 4. Harri Vainio: Una breve biografia di Lorenzo Tomatis (1993). * "La domenica della nonviolenza", numero 141 del 9 dicembre 2007: 1. Giuliano Pontara: L'escalation della barbarie. Un estratto dal primo capitolo de "L'antibarbarie"; 2. Giuliano Pontara: Il mondo come teatro delle forze costruttive. Un estratto dall'ultimo capitolo de "L'antibarbarie"; 3. Giuliano Pontara: Una via difficile. Le parole conclusive de "L'antibarbarie". * "La domenica della nonviolenza", numero 142 del 16 dicembre 2007: Il Movimento Internazionale della Riconciliazione - Movimento Nonviolento del Piemonte solidale con i lavoratori e vicino alle famiglie degli operai morti sul lavoro. * "La domenica della nonviolenza", numero 143 del 23 dicembre 2007: 1. La lotta nonviolenta di dom Luiz; 2. Serena Corsi: Il vescovo del Sertao in digiuno; 3. Dom Luiz Flavio Cappio: La nostra lotta; 4. Un breve profilo di dom Luiz Flavio Cappio; 5. Un appello di Leonardo Boff a sostegno di dom Luiz Flavio Cappio. * "La domenica della nonviolenza", numero 144 del 30 dicembre 2007: Diana Napoli intervista Daniele Lugli (parte prima). * "La domenica della nonviolenza", numero 145 del 6 gennaio 2008: 1. Diana Napoli intervista Daniele Lugli (parte seconda e conclusiva); 2. Enrico Peyretti presenta "Paso doble per la pace" di Sirio Politi; 3. Nanni Salio presenta "Nel rifugio della mente. La risposta zen al terrorismo" di Thich Nhat Hanh. * "La domenica della nonviolenza", numero 146 del 13 gennaio 2008: Charles C. Walker: Manuale per l'azione diretta nonviolenta. * "La domenica della nonviolenza", numero 147 del 20 gennaio 2008: 1. "Amistrada": Una sottoscrizione straordinaria per la scuola delle ragazze e dei ragazzi di strada di Citta' del Guatemala; 2. Sara Valentina Di Palma: Bambini italiani nella Shoah. Una bibliografia ragionata. * "La domenica della nonviolenza", numero 148 del 27 gennaio 2008: 1. Fabio Levi e Anna Bravo: I giovani e la Shoah; 2. La legge istitutiva del Giorno della Memoria. * "La domenica della nonviolenza", numero 149 del 3 febbraio 2008: Giuliano Battiston intervista Zygmunt Bauman. * "La domenica della nonviolenza", numero 150 del 10 febbraio 2008: Ennio Abate intervista Michele Ranchetti (2005). * "La domenica della nonviolenza", numero 151 del 17 febbraio 2008: Diana Napoli intervista Ettore Masina. * "La domenica della nonviolenza", numero 152 del 24 febbraio 2008: 1. Per le liste femministe, ecologiste, della nonviolenza alle elezioni politiche di aprile; 2. Le due sole buone notizie; 3. Verso il 2 marzo. Tutto si decide nel mese di febbraio; 4. Portare la proposta della nonviolenza nelle istituzioni democratiche; 5. Armando Timballi: L'ossimoro; 6. Armando Timballi: Il diritto di votare; 7. Severino Vardacampi: L'argomento dell'acqua fresca; 8. Attilio Dartigli: La viaccia; 9. Nonviolenza o barbarie; 10. Al bar dello sport; 11. Di qui al 2 marzo. Per costruire liste femministe, ecologiste, della nonviolenza in cammino; 12. Giobbe Santabarbara: Di un equivoco non innocente; 13. Severino Vardacampi: If the red slayer; 14. La guerra; 15. Femministe, ecologiste, nonviolente. Le liste necessarie per portare in parlamento l'opposizione al patriarcato, al razzismo, alla mafia, alla guerra, allo sfruttamento onnicida. E il 2 marzo a Bologna; 16. Peppe Sini: Qualche opportuno schiarimento sulla proposta delle liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Si parva licet, in forma di decalogo. * "La domenica della nonviolenza", numero 153 del 2 marzo 2008: 1. Alcuni materiali di riflessione; 2. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana: Crisi politica, abisso tra palazzo e popolazione: cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? 3. Maria G. Di Rienzo: Le liste che vorremmo; 4. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana: Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? Discutiamone il 2 marzo a Bologna; 5. "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo: Un contributo all'assemblea del 2 marzo a Bologna; 6. Una glossa; 7. Centro studi "Sereno Regis" di Torino e Mir-Mn del Piemonte: Un contributo all'assemblea del 2 marzo a Bologna; 8. Una glossa; 9. "Fucina per la nonviolenza" di Firenze: Un contributo all'assemblea del 2 marzo a Bologna; 10. Una glossa; 11. Giobbe Santabarbara: In guisa di postilla. * "La domenica della nonviolenza", numero 154 del 9 marzo 2008: Alcuni estratti da "I lager nazisti" di Alessandra Chiappano (parte prima). * "La domenica della nonviolenza", numero 155 del 16 marzo 2008: 1. Alcuni estratti da "I lager nazisti" di Alessandra Chiappano (parte seconda e conclusiva); 2. Un estratto da "Filosofia della Shoah" di Fabio Minazzi. * "La domenica della nonviolenza", numero 156 del 23 marzo 2008: 1. Enzo Bianchi: Per cosa combatte il Tibet; 2. Angelo Stefanini: I costi umani dell'invasione dell'Iraq cinque anni dopo; 3. Marcelo Barros: Buona pasqua, amici; 4. Elisabetta Donini: Donne, scienza e modelli di sviluppo; 5. Francesco Pistolato intervista Hans-Peter Duerr. * "La domenica della nonviolenza", numero 157 del 30 marzo 2008: Alcuni estratti da "Niente come prima. Il passaggio del '68 tra storia e memoria" a cura di Marina Giovannelli. * "La domenica della nonviolenza", numero 158 del 6 aprile 2008: 1. Anna Maffei: Martin Luther King; 2. Una bibliografia essenziale di e su Martin Luther King; 3. Luisa Muraro: Giovane donna con un braccio per aria; 4. Alberto Ghidini presenta "Spensierarsi. Raimon Panikkar e la macchina per cinguettare" di Paulo Barone. * "La domenica della nonviolenza", numero 159 del 13 aprile 2008: Giuseppe Aragno ricorda Gaetano Arfe'. * "La domenica della nonviolenza", numero 160 del 20 aprile 2008: 1. Aime' Cesaire: L'uomo di cultura e le sue responsabilita'; 2. Marco Dotti ricorda Aime' Cesaire; 3. Domenico Quirico ricorda Aime' Cesaire. * "La domenica della nonviolenza", numero 161 del 27 aprile 2008: 1. Nadine Gordimer: Rileggere Tolstoj (2003); 2. Nadine Gordimer: La paura (2003); 3. Nadine Gordimer: L'informazione vittima della guerra (2003); 4. Nadine Gordimer: Musei (2003); 5. Nadine Gordimer: Ventuno scrittori contro l'Aids (2004). * "La domenica della nonviolenza", numero 162 del 4 maggio 2008: Aldo Capitini: Teoria della nonviolenza (parte prima). * "La domenica della nonviolenza", numero 163 dell'11 maggio 2008: Aldo Capitini: Teoria della nonviolenza (parte seconda e conclusiva). * "La domenica della nonviolenza", numero 164 del 18 maggio 2008: Alcuni estratti da "Nati per comprare" di Juliet B. Schor. * "La domenica della nonviolenza", numero 165 del 25 maggio 2008: 1. Tre tesi; 2. Giuseppe Di Lello: Lo scempio del diritto; 3. Enrico Piovesana intervista Marco Rovelli; 4. Alex Zanotelli: No al razzismo dilagante; 5. Rosie DiManno: I sudari sono per i morti; 6. Benedetto Vecchi intervista Mark LeVine; 7. Letture: Umberto Santino: Dalla mafia alle mafie; 8. Riletture: Miguel de Unamuno, Antologia poetica; 9. Riedizioni: Geoffrey Parker, La rivoluzione militare; 10. Riedizioni: Sabina Pavone, Le astuzie dei gesuiti. * "La domenica della nonviolenza", numero 166 del primo giugno 2008: 1. Commissione del premio Galilei 1992: Un profilo di Giovanni Pozzi; 2. Giovanni Pozzi: Discorso di accettazione del Premio Galilei 1992; 3. Giovanni Pozzi: Per ascoltare occorre tacere; 4. Dante Isella ricorda Giovanni Pozzi (2002). * "La domenica della nonviolenza", numero 167 dell'8 giugno 2008: 1. Un estratto da "La vita e le regole" di Stefano Rodota'; 2. Simonetta Fiori intervista Stefano Rodota' su "La vita e le regole" (2006). * "La domenica della nonviolenza", numero 168 del 15 giugno 2008: Giuseppe Fava: i quattro cavalieri dell'apocalisse mafiosa. * "La domenica della nonviolenza", numero 169 del 22 giugno 2008: 1. Eva Cantarella presenta "Voci" di Maurizio Bettini; 2. Eva Cantarella presenta "La nascita dell'eroe" di Guido Paduano; 3. Nadia Fusini presenta "Il dio ibrido" di Massimo Fusillo e "Ovid's Lovers" di Victoria Rimell; 4. Nadia Fusini presenta i "Trattati d'amore cristiani del XII secolo" a cura di Francesco Zambon; 5. Elena Loewenthal presenta "A poco a poco il ricordo" di Saul Friedlander e "La tigre sotto la pelle" di Zvi Kolitz; 6. Elena Loewenthal presenta "Il demiurgo e altri saggi" di Rene' Guenon. * "La domenica della nonviolenza", numero 170 del 29 giugno 2008: 1. Umberto Galimberti presenta le "Opere" di Baruch Spinoza; 2. Toni Negri presenta le "Opere" di Baruch Spinoza; 3. Eugenio Scalfari presenta le "Opere" di Baruch Spinoza; 4. Emanuele Severino presenta le "Opere" di Baruch Spinoza. * "La domenica della nonviolenza", numero 171 del 6 luglio 2008: 1. Maria Serena Palieri intervista Ismail Kadare'; 2. Federico Rampini intervista Gao Xingjian; 3. Barbara Spinelli presenta "Arcipelago Gulag" di Aleksandr Solzenicyn (2001). * "La domenica della nonviolenza", numero 172 del 13 luglio 2008: 1. David Grossman conversa con gli studenti a Firenze; 2. Tony Judt: Il significato universale della Shoah; 3. Peppe Sini e Tomas Stockmann: Una postilla al testo che precede; 4. Umberto De Giovannangeli intervista Elie Wiesel; 5. Umberto De Giovannangeli intervista Abraham Yehoshua. * "La domenica della nonviolenza", numero 173 del 20 luglio 2008: 1. Alex Zanotelli: Una lettera agli amici; 2. Furio Colombo: Razzismo; 3. Stefano Rodota': Politica prepotente; 4. Wanda Tommasi presenta "Oltre i propri confini" di Luce Irigaray. * "La domenica della nonviolenza", numero 174 del 27 luglio 2008: 1. Eric Hobsbawm: Il mercato uccide le democrazie; 2. Eric Hobsbawm presenta "Il caos prossimo venturo" di Prem Shankar Jha; 3. Derek Boothman: Eric Hobsbawm; 4. Bruno Gravagnuolo: Eric Hobsbawm. * "La domenica della nonviolenza", numero 175 del 3 agosto 2008: 1. Pierluigi Panza ricorda Rudolf Arnheim; 2. Fernanda Pivano ricorda Saul Bellow; 3. Claudio Strinati ricorda Ernst Gombrich; 4. Maurizio Giufre' ricorda Ettore Sottsass. * "La domenica della nonviolenza", numero 176 del 10 agosto 2008: 1. Hannah Arendt; 2. Simone de Beauvoir; 3. Aldo Capitini; 4. Danilo Dolci; 5. Mohandas K. Gandhi: 6. Martin Luther King; 7. Franca Ongaro Basaglia; 8. Giuliano Pontara; 9. Vandana Shiva; 10. Simone Weil; 11. Virginia Woolf. * "La domenica della nonviolenza", numero 177 del 17 agosto 2008: Antonio Spadaro ricorda Flannery O'Connor. * "La domenica della nonviolenza", numero 178 del 24 agosto 2008: Tonino Pintacuda ricorda Paul Celan. * "La domenica della nonviolenza", numero 179 del 31 agosto 2008: Fulvio Panzeri: Kenzaburo Oe. * "La domenica della nonviolenza", numero 180 del 7 settembre 2008: 1. Dacia Maraini: La societa' dei padri; 2. Dacia Maraini: Il lavoro, i figli; 3. Dacia Maraini: Come si costruisce un'invasione; 4. Dacia Maraini: Scorie, ovvero bombe; 5. Dacia Maraini: Il viaggio di Amara; 6. Dacia Maraini: La lezione d'amore di Pippa Bacca; 7. Dacia Maraini: Una scuola contro il disprezzo; 8. Dacia Maraini: Le radici dell'odio; 9. Dacia Maraini: Scrivere, leggere; 10. Dacia Maraini: Il dolore degli altri. * "La domenica della nonviolenza", numero 181 del 14 settembre 2008: 1. Fabio Gambaro intervista Tzvetan Todorov; 2. Luca Celada intervista Vandana Shiva; 3. Lorenzo Ferrero: Luciano Berio. * "La domenica della nonviolenza", numero 182 del 21 settembre 2008: 1. Vandana Shiva: Sistemi alimentari ecologici e locali per ridurre le emissioni di gas serra; 2. Marco Beck ricorda Italo Alighiero Chiusano. * "La domenica della nonviolenza", numero 183 del 28 settembre 2008: 1. Verso il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza; 2. Luciano Benini: La risposta nonviolenta; 3. Luciano Capitini: Il bene di tutti; 4. Tiziano Cardosi: Non sia solo una ricorrenza; 5. Maria D'Asaro: Un incontro con Lanza del Vasto; 6. Alberto L'Abate: Gandhi e la pace; 7. Paola Mancinelli: Storia di una grammatica zoppa; 8. Silvano Tartarini: Una lettera e una poesia; 9. Mao Valpiana: Nonviolenza politica; 10. Mohandas Gandhi: Del primato delle donne nell'azione nonviolenta. * "La domenica della nonviolenza", numero 184 del 5 ottobre 2008: 1. In un giorno di festa i vicentini; 2. Oggi a Vicenza si vota; 3. Ogni giorno la nonviolenza; 4. Raffaele Mantegazza: Educazione e nonviolenza; 5. Enrico Peyretti: Gandhi, la politica come cura delle creature; 6. Vittorio Possenti: Principio-persona e nonviolenza; 7. Salvo Vaccaro: L'impensabile; 8. Mao Valpiana: Il 2 ottobre e oltre; 9. Riletture: Adriana Cavarero, Orrorismo; 10. Riletture: Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti; 11. Riletture: Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne; 12. Riletture: Vandana Shiva, Il bene comune della Terra. * "La domenica della nonviolenza", numero 185 del 12 ottobre 2008: 1. Ermanno Olmi. Il sentimento della realta'. Libro intervista di Daniela Padoan; 2. Gianni Canova: Ermanno Olmi (2003). * "La domenica della nonviolenza", numero 186 del 19 ottobre 2008: 1. Aldo Capitini: La mia opposizione al fascismo; 2. Danilo Dolci ricorda Aldo Capitini; 3. Osvaldo Caffianchi: Da Capitini, a quarant'anni dalla scomparsa. * "La domenica della nonviolenza", numero 187 del 26 ottobre 2008: Charles C. Walker: Manuale per l'azione diretta nonviolenta. * "La domenica della nonviolenza", numero 188 del 2 novembre 2008: 1. Ancora per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza; 2. Per invigilare se stessi (2001); 3. Alcuni elementi di informazione essenziali per la contestualizzazione (2001); 4. Estratti da tre documenti a vari soggetti istituzionali (2000-2001); 5. Una conferenza stampa del 6 dicembre 2001 al Senato della Repubblica; 6. Il testo del disegno di legge di iniziativa dei senatori Occhetto ed altri recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" (2001); 7. Mohandas Gandhi: Una polizia nonviolenta. * "La domenica della nonviolenza", numero 189 del 9 novembre 2008: 1. Obama e noi; 2. Mariuccia Ciotta: Obama e il movimento; 3. Marina Forti: Obama e il clima; 4. Eduardo Galeano: Obama e il futuro; 5. Alessandro Portelli: Obama e la storia; 6. Tariq Ali: Obama e la crisi. * "La domenica della nonviolenza", numero 190 del 16 novembre 2008: Umberto Santino: L'agenda dell'antimafia 2009. * "La domenica della nonviolenza", numero 191 del 23 novembre 2008: 1. Poiche' le armi uccidono; 2. Osvaldo Caffianchi: Dalle parole ai fatti. Si' al referendum brasiliano per vietare il commercio delle armi; 3. Benito D'Ippolito: Sette lapidi per dire un si'; 4. Le ragioni del si'. Nei volti di persone assassinate; 5. Benito D'Ippolito: Incidente a Kabul; 6. Ricciardo Aloisi: Io sono quello; 7. Tu; 8. Osvaldo Caffianchi: Paesaggio dopo la battaglia. * "La domenica della nonviolenza", nmero 192 del 30 novembre 2008: 1. Obama e noi, ancora; 2. Marco d'Eramo intervista Marilyn Katz su Obama; 3. Eric Foner: L'occasione di Obama; 4. Bruno Gravagnuolo intervista Thomas Nagel su Obama; 5. Tom Hayden: Con Obama contro il militarismo; 6. Stefano Rodota': Obama e i diritti. * "La domenica della nonviolenza", numero 193 del 7 dicembre 2008: 1. Francesco Adinolfi ricorda Odetta Holmes; 2. Flaviano De Luca ricorda Henri Salvador; 3. Marco Deriu e Stefano Sarfati Nahmad ricordano Andre' Gorz; 4. Marco Dotti ricorda Hugo Claus; 5. Luigi Onori ricorda Chet Baker; 6. Fernanda Pivano ricorda David Foster Wallace; 7. Rossana Rossanda ricorda Giuseppe Barbaglio; 8. Mohammed al Kurd; 9. Marco Dinoi; 10. John Michael Hayes; 11. Edolo Masci; 12. John "Mitch" Mitchell; 13. Agostino Racalbuto. * "La domenica della nonviolenza", numero 194 del 14 dicembre 2008: 1. Claudio Magris presenta "Liberta'" di Dario Antiseri e Giulio Giorello e "Verita' relativismo relativita'" di Tito Perlini; 2. Rossana Rossanda presenta "Giustizia bendata" di Adriano Prosperi; 3. Ralf Dahrendorf presenta "E adesso pover'uomo?" di Hans Fallada; 4. Alessandro Portelli presenta "Sangue d'Italia" di Sergio Luzzatto. * "La domenica della nonviolenza", numero 195 del 21 dicembre 2008: 1. Piergiorgio Odifreddi: Libri al rogo; 2. Piergiorgio Odifreddi intervista Jean-Pierre Serre; 3. Piergiorgio Odifreddi ricorda Kurt Goedel; 4. Piergiorgio Odifreddi presenta "Matrimonio e morale" di Bertrand Russell. * "La domenica della nonviolenza", numero 196 del 28 dicembre 2008: 1. Michele Nani presenta alcuni recenti saggi di storia sociale; 2. Michele Nani presenta "Tenere le fila" di Vanessa Maher; 3. Michele Nani presenta "C'era una volta il mondo nuovo" di Marco Fincardi; 4. Michele Nani presenta "Acciai speciali" di Alessandro Portelli; 5. Loris Campetti presenta "Acciai speciali" di Alessandro Portelli; 6. Cesare Segre presenta le "Opere" di Francois Villon. ============================== LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 201 del primo febbraio 2009 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
- Prev by Date: Minime. 718
- Next by Date: Minime. 719
- Previous by thread: Minime. 718
- Next by thread: Minime. 719
- Indice: