La domenica della nonviolenza. 201



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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 201 del primo febbraio 2009

In questo numero:
1. Giancarla Codrignani: Sicure?
2. Osvaldo Caffianchi: Il superstite
3. Osvaldo Caffianchi: Lungo il cammino
4. Osvaldo Caffianchi: Righe in omaggio al professor Pontara per la sua
antologia gandhiana del '73
5. Vanna Vannuccini intervista Antonia Grunenberg
6. Nadia Fusini presenta "Teresa, mon amour" di Julia Kristeva
7. Indice de "La domenica della nonviolenza" 118-196 (luglio 2007 - dicembre
2008)

1. RIFLESSIONE. GIANCARLA CODRIGNANI: SICURE?
[Dal sito di "Noi donne" (www.noidonne.org)]

Care amiche,
non viviamo tranquille in nessun senso.
Non in quello della sicurezza, sempre mistificata perche', proprio quando
qualcuno che si dice "amico" ci accompagna, puo' darsi che non siamo sicure;
ancor peggio sul piano generale, se e' vero che sicurezza non e' quando ci
militarizzano, ma quando non ci rintaniamo in casa e viviamo le strade in
tanti e tante.
Non in quello del giudizio comune, perche' le "battute" - improprie almeno
del suo ruolo - del presidente del Consiglio e le successive rettifiche non
cancellano un pensiero sempre offensivo nei confronti di tutte le donne; ma
anche perche' i meno insensati che tacciono, anche vicini a noi, pensano la
stessa cosa.
Non in quello della multiculturalita', che vorremmo vivere liberamente e che
ci esclude, anche perche' nei corsi che anche le migliori organizzazioni
fanno per gli stranieri non esiste l'educazione al genere; la quale peraltro
non esiste neppure all'interno della programmazione scolastica consentendo
alle ragazze solo di imparare a menare come i maschi per ricambiare le loro
attenzioni.
Non in quello dell'informazione perche' oggi non si trova neppure un
servizio che faccia link fra stupro e femminicidio.
Il corpo del maschio di ogni colore diventa un'arma, anche in famiglia, dove
si tace, quando la sua mente consente alla violenza: si capisce perche',
poi, puo' fare la guerra. Come diceva Freud, che era un maschio.

2. LE ULTIME COSE. OSVALDO CAFFIANCHI: IL SUPERSTITE

Immedicabile e' questo dolore
insuperabile questa stanchezza
e non c'e' cuore, non c'e' fiore o amore
che possa dar sollievo, ne' allegrezza.

Passano gli anni come fosser ore
e ti ritrovi qui, in questa vecchiezza
con il medesimo colore e odore
con la medesima bruna grevezza.

Ogni parola ancora ti ferisce
ogni silenzio ancora ti e' di scherno
non vi son cose per te lievi e lisce

ma tutte ti riportano all'inferno
ove nulla di umano piu' schiarisce
questo infinito nudo vuoto inverno.

3. LE ULTIME COSE. OSVALDO CAFFIANCHI: LUNGO IL CAMMINO

Nel candido silenzio della luna
lenta, gravata di un dolore cupo
in lunga fila va una schiera bruna
in questa landa del drago e del lupo.

Ovunque e' notte e non s'adocchia cruna
per aguzzar di ciglia, ed un dirupo
ed un deserto e' qui ove si rauna
fiaccata la teoria del crudo strupo.

E in questo andare unico barlume
di speme e' la carezza che conforta
chi e' insieme tratto in questo triste fiume

e il vivo volto che alla cosa morta
sa fare fronte e reca il buon costume
della pieta' che lotta e che sopporta.

4. LE ULTIME COSE. OSVALDO CAFFIANCHI: RIGHE IN OMAGGIO AL PROFESSOR PONTARA
PER LA SUA ANTOLOGIA GANDHIANA DEL '73

Non giunsi a scegliere la nonviolenza
seguendo Gandhi o King o Capitini
ma Leopardi e Marx, tra mezzi e fini
stringendo il nesso, all'intima esigenza

di agire e di pensare in coerenza
dando sviluppo, e cercando cammini
che contrastasser tutti i belluini
errori e orrori in scienza ed in coscienza.

L'antologia gandhiana di Pontara
fu a molti e a me strumento e specchio e pietra
d'inciampo e paragone, e non avara

limpida fonte e di dardi faretra
colma - all'arciere zen visione chiara -
per contrastar violenza cieca e tetra.

5. MEMORIA. VANNA VANNUCCINI INTERVISTA ANTONIA GRUNENBERG
[Dal quotidiano "La Repubblica" del 27 gennaio 2009]

Un amore in Germania nel secolo appena passato che mette a nudo le
lacerazioni della storia e della cultura tedesca. Un rapporto fatto di
felicita' e tragedia, impegno e delusione. Due amanti che per origine,
carattere e esperienze di vita non avrebbero potuto essere piu' distanti. Da
quando sono state pubblicate le lettere di Hannah Arendt e Martin Heidegger
(quelle di lui erano state a lungo inaccessibili) la loro storia d'amore si
e' rivelata al lettore in ogni dettaglio. Per quanto riguarda lei e' la
storia di una liberazione del pensiero, dell'emancipazione intellettuale di
una donna perseguitata perche' ebrea. Per quello che riguarda lui e' la
storia di un maestro che abbagliato dal potere tradisce se stesso e il
proprio pensiero. Per entrambi e' pero' anche la forza di un amore, al quale
soprattutto lei e' incondizionatamente fedele, in nome della fedelta' verso
se stessa. Il seme di questa fede incondizionata nell'entelechia dell'amore
lo aveva gettato il trentacinquenne professore che le citava Agostino ("amo
significa volo ut sis, voglio che tu sia come sei") e gia' nella sua seconda
lettera, il 21 febbraio 1925, le scriveva: "Perche' l'amore e' un dolce
fardello? Perche' noi ci trasformiamo in cio' che amiamo eppur restiamo noi
stessi. Vogliamo dire grazie all'amato ma non troviamo niente che sia
sufficiente se non il dono di noi stessi. Cosi' l'amore trasforma la
gratitudine in fedelta' a se stessi e nella capacita' di credere
incondizionatamente nell'altro". Tanta totale disponibilita' naturalmente
non sedusse solo sul piano filosofico la studentessa diciottenne, bella e
affamata di sapere. Tre anni dopo, lasciata Marburg dove insegnava
Heidegger, Hannah Arendt si laureo' a Heidelberg con Jaspers con una tesi
sul concetto di amore in Agostino.
Antonia Grunenberg, che dirige il Centro e l'Archivio Hannah Arendt
all'Universita' di Oldenburg, ci racconta in un libro ben curato e
dettagliato (Storia di un amore, Longanesi, pp. 500, euro 22) la storia di
questo amore che fece scandalo - non solo perche' era il legame tra una
ragazza e un uomo sposato e padre di famiglia; lo scandalo continuo' anche
dopo la guerra perche' lei, emigrata negli Stati Uniti, volle riprendere fin
dal suo primo viaggio di ritorno in Germania i contatti con lui, che si era
lasciato sedurre dal nazionalsocialismo e nel 1933 era stato nominato
rettore d'Universita'.
*
-  Vanna Vannuccini: Qual e' il segreto di un amore cosi' pervicace da
ignorare qualsiasi tipo di delusione?
- Antonia Grunenberg: Il segreto del loro amore era, io credo, quello di
prendere nutrimento da piu' fonti. Una di queste era la passione. Ma
un'altra era la fedelta', un'altra ancora la fede nella verita' del vissuto;
e infine il comune, ancorche' conflittuale, rapporto con il pensiero e il
suo sviluppo.
*
-  Vanna Vannuccini: Perche' Hannah Arendt volle riprendere i contatti con
Heidegger?
- Antonia Grunenberg: Dalle lettere e da tutte le notizie che abbiamo e'
evidente che Arendt prima di tutto voleva sapere se il suo amore era stato
vero, se aveva anche per Heidegger questo significato esistenziale che lei
gli attribuiva; o invece se per lui era stato soltanto un affaire, una
storia. Certamente c'era da parte di lei anche la curiosita' di sapere che
cosa fosse divenuto davvero quest'uomo che aveva tradito la filosofia, il
pensiero e lei stessa. Tra gli emigrati negli Stati Uniti si parlava
continuamente degli amici e dei colleghi di un tempo, di quanto si fossero
compromessi col nazismo, e su Heidegger correvano le voci piu' disparate. Si
sapeva che era stato uno dei primi rettori universitari a passare al nazismo
a bandiere spiegate. Percio' lei voleva sapere quello che veramente aveva
fatto, chi era, come si era comportato.
*
-  Vanna Vannuccini: La scoperta piu' interessante nelle sue ricerche?
- Antonia Grunenberg: E' stato capire a fondo quale fosse l'idea dell'amore
per Hannah Arendt. Secondo lei dall'amore tra due persone nasce una terza co
sa che e' un riferimento per entrambi. L'amore non consiste solo nei
sentimenti verso l'altro, ma prende una forma propria - che chiede qualcosa
a entrambi gli amanti. Ho anche capito perche' Hannah Arendt dopo la guerra
abbia sempre rifiutato la definizione di filosofa, anche se si muoveva
nell'ambito della filosofia. Aveva infatti elaborato una critica radicale al
modo in cui Heidegger e altri si occupavano di filosofia come materia di
riflessione senza sentire nessun impegno verso il mondo, senza manifestare
in alcun modo quella "cura" in senso ontologico di cui Heidegger parla
diffusamente in Essere e Tempo. Secondo Arendt questo pensiero che
distoglieva lo sguardo dal mondo fu una delle cause del fallimento degli
intellettuali europei di fronte agli avvenimenti politici del secolo scorso.
*
-  Vanna Vannuccini: Alla fine, diventa Hannah la figura dominante nel loro
rapporto?
- Antonia Grunenberg: Hannah Arendt era una figura dominante e Heidegger,
almeno quando lei lo incontro' di nuovo dopo la guerra, era un pensatore
chiuso in se stesso, che esercitava il pensiero non con la determinazione ma
piuttosto attraverso la calma, la contemplazione. Certamente lei non lo ha
mai dominato, ma poiche' si muoveva nel mondo piu' di lui, aveva piu'
collegamenti con il mondo reale, poteva nei loro colloqui anche sfidarlo,
provocarlo.
*
-  Vanna Vannuccini: Il rapporto tra Arendt e Heidegger e' secondo lei in
qualche modo paradigmatico dei rapporti tra tedeschi e ebrei?
- Antonia Grunenberg: In un certo modo e per un certo periodo senz'altro.
Rapporti di questo genere ce ne sono stati molti. Gli intellettuali tedeschi
e gli intellettuali ebrei si influenzavano reciprocamente. E' vero che alla
fine del XIX secolo c'era stata una divisione negli ambienti del movimento
giovanile nazionalista, ma prima del 1933 non aveva influito sui veri grandi
intellettuali. E questa era stata fino al '33 anche l'esperienza di Hannah
Arendt. Fu nel '33 che la situazione precipito' e gran parte degli
intellettuali tedeschi e europei si rivelarono volenterosi collaboratori dei
regimi autoritari. L'esperienza del crollo dell'intellighenzia europea fu
considerata paradigmatica da Arendt e fu quello che la spinse a riflettere
continuamente sul rapporto del pensiero filosofico col mondo.
*
-  Vanna Vannuccini: Uno dei temi su cui riflette e' la natura della
responsabilita' di chi e' sottoposto, praticamente disarmato, alla
propaganda di un regime totalitario. Qual e' il suo giudizio?
- Antonia Grunenberg: Nei dibattiti del dopoguerra sulla colpa e sulla
responsabilita' Hannah Arendt traccio' un confine preciso. In genere la
discussione oscilla tra due poli. Chi dice che sotto una dittatura non si
puo' parlare di responsabilita' perche' la dittatura e' violenza e
costrizione. E chi sostiene che esiste l'obbligo a resistere, anche a
rischio della vita. Hannah Arendt propone una terza prospettiva. Con Kant e
con Socrate lei sostiene che nessun uomo puo' voler convivere con il suo
alter ego criminale. Il nostro alter ego (che in termini cristiani e' la
coscienza) ci dice che non possiamo commettere crimini, altrimenti
diventiamo nemici del genere umano. Hannah Arendt non teorizza la resistenza
militante, ma dice che il minimo comune denominatore e' non diventare
complici del male, in quanto siamo portatori di una responsabilita' verso la
collettivita' e non possiamo accettare che vada distrutta. Quindi abbiamo
almeno la possibilita' di tirarci indietro. Se dessimo per scontato che i
regimi totalitari possono distruggere anche l'ultima capacita' dell'uomo
all'autocontrollo nei termini del senso comune, torneremmo in una situazione
precivilizzazione, in cui ognuno e' nemico dell'altro: homo homini lupus.
Questo e' quello che la colpi' particolarmente nella vicenda e nella persona
di Adolf Eichmann, che era palesemente un uomo privo di coscienza. Proprio
questo sensus communis era assente nell'epoca di cui parliamo, anche e
soprattutto tra gli intellettuali.

6. LIBRI. NADIA FUSINI PRESENTA "TERESA, MON AMOUR" DI JULIA KRISTEVA
[Dal quotidiano "La Repubblica" del 27 gennaio 2009 col titolo "Lacan e
Kristeva: come godono i santi"]

Teresa, mon amour e' non solo il titolo dell'ultimo libro di Julia Kristeva
(tradotto da Alessia Piovanello per Donzelli Editore, pp. 628, euro 35); e'
il ritornello che l'attraversa, quasi il libro tutto fosse una canzone, una
lunghissima serenata che l'autrice dedica alla santa spagnola, alla sua
estasi. In copertina, of course, la Transverberazione di Santa Teresa di
Gian Lorenzo Bernini.
Subito comprendiamo che lacaniano sara' il corteggiamento, debitore al
medesimo fremito barocco che scioglie perfino il marmo della famosa
scultura. E non a caso Jacques Lacan sceglieva lo stesso gruppo marmoreo a
copertina del suo seminario Encore dell'anno accademico 1972-'73. Dove nel
capitolo sesto a chi volesse intendere l'amore divino e il godimento mistico
si raccomandava di andare a Roma a contemplare la statua del Bernini.
Guardatela e vedrete, affermava Lacan, vedrete che lei gode! Non c'e'
dubbio. E di che cosa gode? Di che cosa godono i mistici, le mistiche? Fino
al secolo scorso, fino a Charcot, fino a Freud si sarebbe detto che era una
faccenda puramente sessuale, energia libidica repressa, e cosi' via. No,
dice Lacan, non e' una questione di foutre, o meno. C'e' di piu'. In
quell'attacco c'e' un vero e proprio passaggio all'ex-sistenza, un passaggio
in quell'"ex", in quel "fuori" che fa da prefisso alla parola ex-stasi. In
mille variazioni Julia Kristeva riprende il motivo lacaniano, intrecciando
il delirio mistico alla dimensione immaginativa e alla scrittura, e in
quest'ultima versione, in quanto scrittrice, fa "sua" la santa.
Letteralmente se ne appropria. Si identifica. Una volta adottata questa
chiave - la vera estasi e' la scrittura - non ci vuole molto a stabilire una
stretta affinita' tra la santa e la scrittrice. Tanto piu' che Teresa, oltre
che santa e scrittrice e fondatrice, fu interprete e analista dell'anima.
A dare piu' brio alla serenata, l'inno a Teresa viene affidato a un alter
ego, tale Sylvia Leclercq, psicoterapeuta, ossessionata, invasata dalla
santa, intorno alla quale monta la sua fiction; fiction postmoderna, piu'
che letteratura vera e propria, perche' solo nel registro di una bulimica
assimilazione, che procede per scorci temporali e incroci spaziali, pare a
Sylvia di riuscire ad afferrare la vita della santa. Se Sylvia legge con
passione le opere di Teresa, e' per comprendere se stessa, le donne di oggi
che incontra in terapia. E si esalta a certe affinita' che intravvede. E'
meno sensibile alle differenze.
Il termine fiction piace alla dotta dottoressa di Linguistica e Semiotica
Julia Kristeva, che in questa sua opera si sforza al massimo di rendere
contemporaneo il suo soggetto anche grazie a una scrittura che si vuole
veloce, gergale. E si concede vezzi modaioli che per via di slang ci
presentano Teresa come "un big-bang fatto donna" (p. 588); mentre per
descrivere la sua religiosa confidenza con Dio si ricorre all'espressione:
"fare una Tac al mistero del Signore" (p. 274). Abbondano allusioni all'idea
della rete. Internet, default sono termini che tornano. E i corsi di Derrida
e di Kristeva alla Columbia University vengono citati come occasioni uniche
per i pochi privilegiati che li frequentarono per penetrare, o meglio
decostruire i misteri della rete che per l'appunto connetterebbe i mistici e
i kamikaze. La nebulosa mistica si espande cosi' in nebbia religiosa, e si
aprono a ventaglio nel libro scottanti temi di attualita', tra cui sovrani i
problemi del fanatismo e della fede: con Teresa sempre al centro, al
crocevia di pensieri e concezioni di se' e del mondo che cambiano, che la
vedono accanto a Montaigne, a Spinoza, a Cervantes. Teresa esponente sublime
del Siglo de Oro. E ragazza d'oggi, runaway girl. Come Louise Bourgeois.
Come Julia Kristeva. Tutte donne capaci di darsi un altro padre, un'altra
patria. E di farsi un nome! In questo senso, Teresa mon amour e' una
"installazione" (p. 577).
E forse proprio tale termine meglio descrive questo strano libro troppo
lungo, interessante quando si presenta come "una avventura nel cuore del
credere" (p. 565). Meno, quando riduce quell'avventura a una spiegazione
della vita umana tutta - sia barocca sia contemporanea sia mistica sia
mondana - in chiave di parafrasi attualizzante tradotta in termini
psicoanalitici della vita medesima. A proposito della scrittura teresiana
Kristeva parla di "una scrittura fuori genere, perche' li mescola tutti" (p.
311). Cosi' fa lei qui; trasportata non dall'estasi, ma da una specie di
hybris intellettuale che di certo non le manca, si fa una e trina: autrice,
narratrice, protagonista del racconto, che e' insieme una biografia, una
autobiografia, un saggio, una fiction; alla fine, un monumento alla diva
Julia.

7. MATERIALI. INDICE DE "LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA" 118-196 (LUGLIO
2007 - DICEMBRE 2008)

Premessa: l'indice dei numeri 1-62 (dicembre 2004 - febbraio 2006) e'
apparso nel n. 121 del 22 luglio 2007; l'indice dei numeri 63-117 (marzo
2006 - giugno 2007) e' apparso nel n. 122 del 29 luglio 2007.
* "La domenica della nonviolenza", numero 118 del primo luglio 2007: 1.
Antonio Gargano intervista Paul Ricoeur sull'idea di giustizia; 2. Due
domande a Paul Ricoeur sui problemi attuali dell'etica; 3. Un'intervista a
Paul Ricoeur sull'etica secondo Aristotele.
* "La domenica della nonviolenza", numero 119 dell'8 luglio 2007: 1. Claudio
Cardelli: In memoria di Lamberto Borghi; 2. Giacomo Cives: In memoria di
Lamberto Borghi; 3. Francesco Codello: In memoria di Lamberto Borghi; 4.
Goffredo Fofi: In memoria di Lamberto Borghi.
* "La domenica della nonviolenza", numero 120 del 15 luglio 2007: 1.
Lamberto Borghi: Danilo Dolci (1956); 2. Francesco Codello ricorda Lamberto
Borghi; 3. Goffredo Fofi ricorda Lamberto Borghi.
* "La domenica della nonviolenza", numero 121 del 22 luglio 2007: 1. Albino
Bizzotto: Una lettera ai parlamentari; 2. Francesca Cutarelli intervista Ali
Abu Awwad; 3. Indice de "La domenica della nonviolenza" 1-62 (dicembre
2004 - febbraio 2006).
* "La domenica della nonviolenza", numero 122 del 29 luglio 2007: 1. Malalai
Joya: Prima che mi uccidano; 2. Fausto Concer; 3. Silvio Natoli; 4. Peppe
Sini: Una lettera dalla santabarbara; 5. Riletture: Margarete Buber Neumann:
Prigioniera di Stalin e Hitler; 6. Riletture: Ivone Gebara, Noi figlie di
Eva; 7. Indice de "La domenica della nonviolenza" 63-117 (marzo 2006 -
giugno 2007).
* "La domenica della nonviolenza", numero 123 del 5 agosto 2007: 1. La prima
lettera di Guenther Anders a Claude Eatherly; 2. La prima lettera di Claude
Eatherly a Guenther Anders; 3. Norberto Bobbio: Cinque tesi fondamentali; 4.
Ernesto Balducci: Le tre verita' di Hiroshima; 5. Una proposta di legge
d'iniziativa popolare per il disarmo atomico dell'Italia.
* "La domenica della nonviolenza", numero 124 del 12 agosto 2007: Umberto
Galimberti: Introduzione a "Il corpo".
* "La domenica della nonviolenza", numero 125 del 19 agosto 2007: 1.
"Diotima": Per Angela; 2. Angela Putino: Impersonale della politica; 3.
Chiara Zamboni: Angela Putino commenta Simone Weil.
* "La domenica della nonviolenza", numero 126 del 26 agosto 2007: 1. Il
programma del convegno del Centro educazione alla mondialita' che inizia
oggi a Viterbo; 2. Elena Loewenthal ricorda Raul Hilberg; 3. "Una citta'"
intervista Andrea Canevaro.
* "La domenica della nonviolenza", numero 127 del 2 settembre 2007: 1. Peppe
Sini: L'assalto dei barbari; 2. Un aeroporto a Viterbo? No, grazie; 3. Per
contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo.
* "La domenica della nonviolenza", numero 128 del 9 settembre 2007: 1. Libri
disponibili presso la Casa della nonviolenza di Verona; 2. Centro studi
"Sereno Regis" di Torino: Una bibliografia di base su pace e nonviolenza; 3.
Tre suggerimenti ulteriori.
* "La domenica della nonviolenza", numero 129 del 16 settembre 2007: 1. I
viterbesi che ragionano e che hanno a cuore la propria terra ringraziano i
dieci europarlamentari che si sono opposti all'aeroporto; 2. Giacomo
Alessandroni: Low cost, alto stress; 3. Luisa Mondo: Un altro aeroporto? Ma
e' questa la priorita'? 4. Annabella Morelli intervista Riccardo Valentini;
5. L'appello del comitato di Viterbo.
* "La domenica della nonviolenza", numero 130 del 23 settembre 2007: 1.
Alessandro Pizzi: Le ragioni del comitato che si oppone all'aeroporto e
s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; 2. Un documento di
riflessione; 3. www.coipiediperterra.org
* "La domenica della nonviolenza", numero 131 del 30 settembre 2007: Nanni
Salio: Per chi suona l'arpa birmana?
* "La domenica della nonviolenza", numero 132 del 7 ottobre 2007: 1.
Raffaella Mendolia: Il pensiero di Aldo Capitini (parte terza e conclusiva);
2. Raffaella Mendolia: Origini e contemporaneita' del Movimento Nonviolento.
* "La domenica della nonviolenza", numero 133 del 14 ottobre 2007: Elena
Camino, Giuseppe Barbiero, Alice Benessia: Abitanti globalizzati e
localizzati di un pianeta in crisi.
* "La domenica della nonviolenza", numero 134 del 21 ottobre 2007: 1. Maria
Serena Palieri: Doris Lessing; 2. Laura Lilli intervista Doris Lessing
(2002); 3. Deborah Ross intervista Doris Lessing (2002); 4. Leda Betti
intervista Doris Lessing (2003); 5. Doris Lessing: Non credano i potenti...
* "La domenica della nonviolenza", numero 135 del 28 ottobre 2007: 1. Un
grande abbraccio della cittadinanza di Viterbo alle ragioni del no
all'aeroporto; 2. Peppe Sini: Le bugie dei gabbamondo e una citta' che apre
gli occhi; 3. L'appello del comitato che si oppone al terzo polo
aeroportuale del Lazio e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo; 4.
Vandana Shiva: Principi costitutivi di una democrazia della comunita'
terrena.
* "La domenica della nonviolenza", numero 136 del 4 novembre 2007: Maria G.
Di Rienzo: Il nodo in gola. E due passi da fare.
* "La domenica della nonviolenza", numero 137 dell'11 novembre 2007: 1.
Appello in difesa del Bulicame; 2. Questo appello.
* "La domenica della nonviolenza", numero 138 del 18 novembre 2007: 0.
Comunicazione di servizio: centropacevt at gmail.com; 1. Peppe Sini: Nel lago
di sangue; 2. Giampiero Girardi: Beatificato l'obiettore contadino che si
oppose alla guerra hitleriana; 3. Maria Grazia Campari: Paura/sicurezza.
Riflessioni critiche sul diritto securitario.
* "La domenica della nonviolenza", numero 139 del 25 novembre 2007: Marco
Catarci intervista Goffredo Fofi su Aldo Capitini.
* "La domenica della nonviolenza", numero 140 del 2 dicembre 2007: 1. Enzo
Ferrara, Stefano Serafini e Benedetto Terracini ricordano Lorenzo Tomatis;
2. Patrizia Gentilini: Ricordando Lorenzo; 3. Isde Italia: Un medico per
l'ambiente; 4. Harri Vainio: Una breve biografia di Lorenzo Tomatis (1993).
* "La domenica della nonviolenza", numero 141 del 9 dicembre 2007: 1.
Giuliano Pontara: L'escalation della barbarie. Un estratto dal primo
capitolo de "L'antibarbarie"; 2. Giuliano Pontara: Il mondo come teatro
delle forze costruttive. Un estratto dall'ultimo capitolo de
"L'antibarbarie"; 3. Giuliano Pontara: Una via difficile. Le parole
conclusive de "L'antibarbarie".
* "La domenica della nonviolenza", numero 142 del 16 dicembre 2007: Il
Movimento Internazionale della Riconciliazione - Movimento Nonviolento del
Piemonte solidale con i lavoratori e vicino alle famiglie degli operai morti
sul lavoro.
* "La domenica della nonviolenza", numero 143 del 23 dicembre 2007: 1. La
lotta nonviolenta di dom Luiz; 2. Serena Corsi: Il vescovo del Sertao in
digiuno; 3. Dom Luiz Flavio Cappio: La nostra lotta; 4. Un breve profilo di
dom Luiz Flavio Cappio; 5. Un appello di Leonardo Boff a sostegno di dom
Luiz Flavio Cappio.
* "La domenica della nonviolenza", numero 144 del 30 dicembre 2007: Diana
Napoli intervista Daniele Lugli (parte prima).
* "La domenica della nonviolenza", numero 145 del 6 gennaio 2008: 1. Diana
Napoli intervista Daniele Lugli (parte seconda e conclusiva); 2. Enrico
Peyretti presenta "Paso doble per la pace" di Sirio Politi; 3. Nanni Salio
presenta "Nel rifugio della mente. La risposta zen al terrorismo" di Thich
Nhat Hanh.
* "La domenica della nonviolenza", numero 146 del 13 gennaio 2008: Charles
C. Walker: Manuale per l'azione diretta nonviolenta.
* "La domenica della nonviolenza", numero 147 del 20 gennaio 2008: 1.
"Amistrada": Una sottoscrizione straordinaria per la scuola delle ragazze e
dei ragazzi di strada di Citta' del Guatemala; 2. Sara Valentina Di Palma:
Bambini italiani nella Shoah. Una bibliografia ragionata.
* "La domenica della nonviolenza", numero 148 del 27 gennaio 2008: 1. Fabio
Levi e Anna Bravo: I giovani e la Shoah; 2. La legge istitutiva del Giorno
della Memoria.
* "La domenica della nonviolenza", numero 149 del 3 febbraio 2008: Giuliano
Battiston intervista Zygmunt Bauman.
* "La domenica della nonviolenza", numero 150 del 10 febbraio 2008: Ennio
Abate intervista Michele Ranchetti (2005).
* "La domenica della nonviolenza", numero 151 del 17 febbraio 2008: Diana
Napoli intervista Ettore Masina.
* "La domenica della nonviolenza", numero 152 del 24 febbraio 2008: 1. Per
le liste femministe, ecologiste, della nonviolenza alle elezioni politiche
di aprile; 2. Le due sole buone notizie; 3. Verso il 2 marzo. Tutto si
decide nel mese di febbraio; 4. Portare la proposta della nonviolenza nelle
istituzioni democratiche; 5. Armando Timballi: L'ossimoro; 6. Armando
Timballi: Il diritto di votare; 7. Severino Vardacampi: L'argomento
dell'acqua fresca; 8. Attilio Dartigli: La viaccia; 9. Nonviolenza o
barbarie; 10. Al bar dello sport; 11. Di qui al 2 marzo. Per costruire liste
femministe, ecologiste, della nonviolenza in cammino; 12. Giobbe
Santabarbara: Di un equivoco non innocente; 13. Severino Vardacampi: If the
red slayer; 14. La guerra; 15. Femministe, ecologiste, nonviolente. Le liste
necessarie per portare in parlamento l'opposizione al patriarcato, al
razzismo, alla mafia, alla guerra, allo sfruttamento onnicida. E il 2 marzo
a Bologna; 16. Peppe Sini: Qualche opportuno schiarimento sulla proposta
delle liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Si parva licet, in
forma di decalogo.
* "La domenica della nonviolenza", numero 153 del 2 marzo 2008: 1. Alcuni
materiali di riflessione; 2. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao
Valpiana: Crisi politica, abisso tra palazzo e popolazione: cosa possiamo
fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? 3. Maria G.
Di Rienzo: Le liste che vorremmo; 4. Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao
Valpiana: Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti
e amici della nonviolenza? Discutiamone il 2 marzo a Bologna; 5. "Centro di
ricerca per la pace" di Viterbo: Un contributo all'assemblea del 2 marzo a
Bologna; 6. Una glossa; 7. Centro studi "Sereno Regis" di Torino e Mir-Mn
del Piemonte: Un contributo all'assemblea del 2 marzo a Bologna; 8. Una
glossa; 9. "Fucina per la nonviolenza" di Firenze: Un contributo
all'assemblea del 2 marzo a Bologna; 10. Una glossa; 11. Giobbe
Santabarbara: In guisa di postilla.
* "La domenica della nonviolenza", numero 154 del 9 marzo 2008: Alcuni
estratti da "I lager nazisti" di Alessandra Chiappano (parte prima).
* "La domenica della nonviolenza", numero 155 del 16 marzo 2008: 1. Alcuni
estratti da "I lager nazisti" di Alessandra Chiappano (parte seconda e
conclusiva); 2. Un estratto da "Filosofia della Shoah" di Fabio Minazzi.
* "La domenica della nonviolenza", numero 156 del 23 marzo 2008: 1. Enzo
Bianchi: Per cosa combatte il Tibet; 2. Angelo Stefanini: I costi umani
dell'invasione dell'Iraq cinque anni dopo; 3. Marcelo Barros: Buona pasqua,
amici; 4. Elisabetta Donini: Donne, scienza e modelli di sviluppo; 5.
Francesco Pistolato intervista Hans-Peter Duerr.
* "La domenica della nonviolenza", numero 157 del 30 marzo 2008: Alcuni
estratti da "Niente come prima. Il passaggio del '68 tra storia e memoria" a
cura di Marina Giovannelli.
* "La domenica della nonviolenza", numero 158 del 6 aprile 2008: 1. Anna
Maffei: Martin Luther King; 2. Una bibliografia essenziale di e su Martin
Luther King; 3. Luisa Muraro: Giovane donna con un braccio per aria; 4.
Alberto Ghidini presenta "Spensierarsi. Raimon Panikkar e la macchina per
cinguettare" di Paulo Barone.
* "La domenica della nonviolenza", numero 159 del 13 aprile 2008: Giuseppe
Aragno ricorda Gaetano Arfe'.
* "La domenica della nonviolenza", numero 160 del 20 aprile 2008: 1. Aime'
Cesaire: L'uomo di cultura e le sue responsabilita'; 2. Marco Dotti ricorda
Aime' Cesaire; 3. Domenico Quirico ricorda Aime' Cesaire.
* "La domenica della nonviolenza", numero 161 del 27 aprile 2008: 1. Nadine
Gordimer: Rileggere Tolstoj (2003); 2. Nadine Gordimer: La paura (2003); 3.
Nadine Gordimer: L'informazione vittima della guerra (2003); 4. Nadine
Gordimer: Musei (2003); 5. Nadine Gordimer: Ventuno scrittori contro l'Aids
(2004).
* "La domenica della nonviolenza", numero 162 del 4 maggio 2008: Aldo
Capitini: Teoria della nonviolenza (parte prima).
* "La domenica della nonviolenza", numero 163 dell'11 maggio 2008: Aldo
Capitini: Teoria della nonviolenza (parte seconda e conclusiva).
* "La domenica della nonviolenza", numero 164 del 18 maggio 2008: Alcuni
estratti da "Nati per comprare" di Juliet B. Schor.
* "La domenica della nonviolenza", numero 165 del 25 maggio 2008: 1. Tre
tesi; 2. Giuseppe Di Lello: Lo scempio del diritto; 3. Enrico Piovesana
intervista Marco Rovelli; 4. Alex Zanotelli: No al razzismo dilagante; 5.
Rosie DiManno: I sudari sono per i morti; 6. Benedetto Vecchi intervista
Mark LeVine; 7. Letture: Umberto Santino: Dalla mafia alle mafie; 8.
Riletture: Miguel de Unamuno, Antologia poetica; 9. Riedizioni: Geoffrey
Parker, La rivoluzione militare; 10. Riedizioni: Sabina Pavone, Le astuzie
dei gesuiti.
* "La domenica della nonviolenza", numero 166 del primo giugno 2008: 1.
Commissione del premio Galilei 1992: Un profilo di Giovanni Pozzi; 2.
Giovanni Pozzi: Discorso di accettazione del Premio Galilei 1992; 3.
Giovanni Pozzi: Per ascoltare occorre tacere; 4. Dante Isella ricorda
Giovanni Pozzi (2002).
* "La domenica della nonviolenza", numero 167 dell'8 giugno 2008: 1. Un
estratto da "La vita e le regole" di Stefano Rodota'; 2. Simonetta Fiori
intervista Stefano Rodota' su "La vita e le regole" (2006).
* "La domenica della nonviolenza", numero 168 del 15 giugno 2008: Giuseppe
Fava: i quattro cavalieri dell'apocalisse mafiosa.
* "La domenica della nonviolenza", numero 169 del 22 giugno 2008: 1. Eva
Cantarella presenta "Voci" di Maurizio Bettini; 2. Eva Cantarella presenta
"La nascita dell'eroe" di Guido Paduano; 3. Nadia Fusini presenta "Il dio
ibrido" di Massimo Fusillo e "Ovid's Lovers" di Victoria Rimell; 4. Nadia
Fusini presenta i "Trattati d'amore cristiani del XII secolo" a cura di
Francesco Zambon; 5. Elena Loewenthal presenta "A poco a poco il ricordo" di
Saul Friedlander e "La tigre sotto la pelle" di Zvi Kolitz; 6. Elena
Loewenthal presenta "Il demiurgo e altri saggi" di Rene' Guenon.
* "La domenica della nonviolenza", numero 170 del 29 giugno 2008: 1. Umberto
Galimberti presenta le "Opere" di Baruch Spinoza; 2. Toni Negri presenta le
"Opere" di Baruch Spinoza; 3. Eugenio Scalfari presenta le "Opere" di Baruch
Spinoza; 4. Emanuele Severino presenta le "Opere" di Baruch Spinoza.
* "La domenica della nonviolenza", numero 171 del 6 luglio 2008: 1. Maria
Serena Palieri intervista Ismail Kadare'; 2. Federico Rampini intervista Gao
Xingjian; 3. Barbara Spinelli presenta "Arcipelago Gulag" di Aleksandr
Solzenicyn (2001).
* "La domenica della nonviolenza", numero 172 del 13 luglio 2008: 1. David
Grossman conversa con gli studenti a Firenze; 2. Tony Judt: Il significato
universale della Shoah; 3. Peppe Sini e Tomas Stockmann: Una postilla al
testo che precede; 4. Umberto De Giovannangeli intervista Elie Wiesel; 5.
Umberto De Giovannangeli intervista Abraham Yehoshua.
* "La domenica della nonviolenza", numero 173 del 20 luglio 2008: 1. Alex
Zanotelli: Una lettera agli amici; 2. Furio Colombo: Razzismo; 3. Stefano
Rodota': Politica prepotente; 4. Wanda Tommasi presenta "Oltre i propri
confini" di Luce Irigaray.
* "La domenica della nonviolenza", numero 174 del 27 luglio 2008: 1. Eric
Hobsbawm: Il mercato uccide le democrazie; 2. Eric Hobsbawm presenta "Il
caos prossimo venturo" di Prem Shankar Jha; 3. Derek Boothman: Eric
Hobsbawm; 4. Bruno Gravagnuolo: Eric Hobsbawm.
* "La domenica della nonviolenza", numero 175 del 3 agosto 2008: 1.
Pierluigi Panza ricorda Rudolf Arnheim; 2. Fernanda Pivano ricorda Saul
Bellow; 3. Claudio Strinati ricorda Ernst Gombrich; 4. Maurizio Giufre'
ricorda Ettore Sottsass.
* "La domenica della nonviolenza", numero 176 del 10 agosto 2008: 1. Hannah
Arendt; 2. Simone de Beauvoir; 3. Aldo Capitini; 4. Danilo Dolci; 5.
Mohandas K. Gandhi: 6. Martin Luther King; 7. Franca Ongaro Basaglia; 8.
Giuliano Pontara; 9. Vandana Shiva; 10. Simone Weil; 11. Virginia Woolf.
* "La domenica della nonviolenza", numero 177 del 17 agosto 2008: Antonio
Spadaro ricorda Flannery O'Connor.
* "La domenica della nonviolenza", numero 178 del 24 agosto 2008: Tonino
Pintacuda ricorda Paul Celan.
* "La domenica della nonviolenza", numero 179 del 31 agosto 2008: Fulvio
Panzeri: Kenzaburo Oe.
* "La domenica della nonviolenza", numero 180 del 7 settembre 2008: 1. Dacia
Maraini: La societa' dei padri; 2. Dacia Maraini: Il lavoro, i figli; 3.
Dacia Maraini: Come si costruisce un'invasione; 4. Dacia Maraini: Scorie,
ovvero bombe; 5. Dacia Maraini: Il viaggio di Amara; 6. Dacia Maraini: La
lezione d'amore di Pippa Bacca; 7. Dacia Maraini: Una scuola contro il
disprezzo; 8. Dacia Maraini: Le radici dell'odio; 9. Dacia Maraini:
Scrivere, leggere; 10. Dacia Maraini: Il dolore degli altri.
* "La domenica della nonviolenza", numero 181 del 14 settembre 2008: 1.
Fabio Gambaro intervista Tzvetan Todorov; 2. Luca Celada intervista Vandana
Shiva; 3. Lorenzo Ferrero: Luciano Berio.
* "La domenica della nonviolenza", numero 182 del 21 settembre 2008: 1.
Vandana Shiva: Sistemi alimentari ecologici e locali per ridurre le
emissioni di gas serra; 2. Marco Beck ricorda Italo Alighiero Chiusano.
* "La domenica della nonviolenza", numero 183 del 28 settembre 2008: 1.
Verso il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza; 2. Luciano
Benini: La risposta nonviolenta; 3. Luciano Capitini: Il bene di tutti; 4.
Tiziano Cardosi: Non sia solo una ricorrenza; 5. Maria D'Asaro: Un incontro
con Lanza del Vasto; 6. Alberto L'Abate: Gandhi e la pace; 7. Paola
Mancinelli: Storia di una grammatica zoppa; 8. Silvano Tartarini: Una
lettera e una poesia; 9. Mao Valpiana: Nonviolenza politica; 10. Mohandas
Gandhi: Del primato delle donne nell'azione nonviolenta.
* "La domenica della nonviolenza", numero 184 del 5 ottobre 2008: 1. In un
giorno di festa i vicentini; 2. Oggi a Vicenza si vota; 3. Ogni giorno la
nonviolenza; 4. Raffaele Mantegazza: Educazione e nonviolenza; 5. Enrico
Peyretti: Gandhi, la politica come cura delle creature; 6. Vittorio
Possenti: Principio-persona e nonviolenza; 7. Salvo Vaccaro: L'impensabile;
8. Mao Valpiana: Il 2 ottobre e oltre; 9. Riletture: Adriana Cavarero,
Orrorismo; 10. Riletture: Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di),
Donne disarmanti; 11. Riletture: Giovanna Providenti (a cura di), La
nonviolenza delle donne; 12. Riletture: Vandana Shiva, Il bene comune della
Terra.
* "La domenica della nonviolenza", numero 185 del 12 ottobre 2008: 1.
Ermanno Olmi. Il sentimento della realta'. Libro intervista di Daniela
Padoan; 2. Gianni Canova: Ermanno Olmi (2003).
* "La domenica della nonviolenza", numero 186 del 19 ottobre 2008: 1. Aldo
Capitini: La mia opposizione al fascismo; 2. Danilo Dolci ricorda Aldo
Capitini; 3. Osvaldo Caffianchi: Da Capitini, a quarant'anni dalla
scomparsa.
* "La domenica della nonviolenza", numero 187 del 26 ottobre 2008: Charles
C. Walker: Manuale per l'azione diretta nonviolenta.
* "La domenica della nonviolenza", numero 188 del 2 novembre 2008: 1. Ancora
per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della
nonviolenza; 2. Per invigilare se stessi (2001); 3. Alcuni elementi di
informazione essenziali per la contestualizzazione (2001); 4. Estratti da
tre documenti a vari soggetti istituzionali (2000-2001); 5. Una conferenza
stampa del 6 dicembre 2001 al Senato della Repubblica; 6. Il testo del
disegno di legge di iniziativa dei senatori Occhetto ed altri recante "Norme
di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e
l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" (2001); 7. Mohandas
Gandhi: Una polizia nonviolenta.
* "La domenica della nonviolenza", numero 189 del 9 novembre 2008: 1. Obama
e noi; 2. Mariuccia Ciotta: Obama e il movimento; 3. Marina Forti: Obama e
il clima; 4. Eduardo Galeano: Obama e il futuro; 5. Alessandro Portelli:
Obama e la storia; 6. Tariq Ali: Obama e la crisi.
* "La domenica della nonviolenza", numero 190 del 16 novembre 2008: Umberto
Santino: L'agenda dell'antimafia 2009.
* "La domenica della nonviolenza", numero 191 del 23 novembre 2008: 1.
Poiche' le armi uccidono; 2. Osvaldo Caffianchi: Dalle parole ai fatti. Si'
al referendum brasiliano per vietare il commercio delle armi; 3. Benito
D'Ippolito: Sette lapidi per dire un si'; 4. Le ragioni del si'. Nei volti
di persone assassinate; 5. Benito D'Ippolito: Incidente a Kabul; 6.
Ricciardo Aloisi: Io sono quello; 7. Tu; 8. Osvaldo Caffianchi: Paesaggio
dopo la battaglia.
* "La domenica della nonviolenza", nmero 192 del 30 novembre 2008: 1. Obama
e noi, ancora; 2. Marco d'Eramo intervista Marilyn Katz su Obama; 3. Eric
Foner: L'occasione di Obama; 4. Bruno Gravagnuolo intervista Thomas Nagel su
Obama; 5. Tom Hayden: Con Obama contro il militarismo; 6. Stefano Rodota':
Obama e i diritti.
* "La domenica della nonviolenza", numero 193 del 7 dicembre 2008: 1.
Francesco Adinolfi ricorda Odetta Holmes; 2. Flaviano De Luca ricorda Henri
Salvador; 3. Marco Deriu e Stefano Sarfati Nahmad ricordano Andre' Gorz; 4.
Marco Dotti ricorda Hugo Claus; 5. Luigi Onori ricorda Chet Baker; 6.
Fernanda Pivano ricorda David Foster Wallace; 7. Rossana Rossanda ricorda
Giuseppe Barbaglio; 8. Mohammed al Kurd; 9. Marco Dinoi; 10. John Michael
Hayes; 11. Edolo Masci; 12. John "Mitch" Mitchell; 13. Agostino Racalbuto.
* "La domenica della nonviolenza", numero 194 del 14 dicembre 2008: 1.
Claudio Magris presenta "Liberta'" di Dario Antiseri e Giulio Giorello e
"Verita' relativismo relativita'" di Tito Perlini; 2. Rossana Rossanda
presenta "Giustizia bendata" di Adriano Prosperi; 3. Ralf Dahrendorf
presenta "E adesso pover'uomo?" di Hans Fallada; 4. Alessandro Portelli
presenta "Sangue d'Italia" di Sergio Luzzatto.
* "La domenica della nonviolenza", numero 195 del 21 dicembre 2008: 1.
Piergiorgio Odifreddi: Libri al rogo; 2. Piergiorgio Odifreddi intervista
Jean-Pierre Serre; 3. Piergiorgio Odifreddi ricorda Kurt Goedel; 4.
Piergiorgio Odifreddi presenta "Matrimonio e morale" di Bertrand Russell.
* "La domenica della nonviolenza", numero 196 del 28 dicembre 2008: 1.
Michele Nani presenta alcuni recenti saggi di storia sociale; 2. Michele
Nani presenta "Tenere le fila" di Vanessa Maher; 3. Michele Nani presenta
"C'era una volta il mondo nuovo" di Marco Fincardi; 4. Michele Nani presenta
"Acciai speciali" di Alessandro Portelli; 5. Loris Campetti presenta "Acciai
speciali" di Alessandro Portelli; 6. Cesare Segre presenta le "Opere" di
Francois Villon.

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 201 del primo febbraio 2009

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