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Minime. 572
- Subject: Minime. 572
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 8 Sep 2008 01:03:11 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 572 dell'8 settembre 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. In Afghanistan e qui 2. Il kamikaze 3. La newsletter n. 31 del Centro studi "Sereno Regis" 4. La rete dei centri antiviolenza "Le Nereidi" 5. Lorenzo Acquaviva intervista Fernanda Pivano (parte prima) 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento 7. Per saperne di piu' 1. EDITORIALE. IN AFGHANISTAN E QUI Riferiscono i notiziari di attentati suicidi in Afghanistan. Poi, in coda in fretta e a mezza voce, anche di altre decine di morti: che sono i morti vittime delle nostre armi, delle nostre "regolari" azioni di guerra. Ma quei morti non contano, sono destituiti di umanita'. Cosi' ogni giorno le stragi seguono alle stragi. Ma tu sei grato che anche per oggi, almeno per oggi, in quella guerra nessun nostro connazionale e' stato assassinato. E dimentichi che quelli che son morti erano esseri umani anche loro. * Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Cessi la criminale violazione del diritto internazionale e della legalita' costituzionale, che quella guerra proibiscono. Cessi la complicita' con le stragi. * Opporsi agli omicidi, opporsi alle stragi, opporsi alla guerra: questa e' la civilta'. Salvare le vite, disarmare e smilitarizzare i conflitti, costruire comunicazione e riconoscere ad ogni essere umano tutti i diritti umani, ed in primo luogo quello fondamentale a non essere ucciso: questa e' la civilta'. 2. LE ULTIME COSE. IL KAMIKAZE "Morto solo il kamikaze", dice la televisione. E tutti tiriamo un sospiro di sollievo come se niente di grave fosse accaduto. E invece un essere umano e' morto. 3. STRUMENTI. LA NEWSLETTER N. 31 DEL CENTRO STUDI "SERENO REGIS" [Riportiamo l'ultimo numero della newsletter telematica del Centro studi "Sereno Regis"; ovviamente su ogni tema segnalato si rinvia all'approfondimento relativo nel sito del Centro studi "Sereno Regis" www.cssr-pas.org e www.serenoregis.org] Newsletter del Centro studi "Sereno Regis", n. 31, 4 settembre 2008 * Primo piano A Torino dal 4 al 6 settembre 2008 la VI edizione del forum di "Sbilanciamoci!" Protagonisti i diritti dei lavoratori: 50 relatori, 6 plenarie e 10 workshop. * Fukuoka ci ha lasciati, con un filo di paglia... * Prossimi appuntamenti Il diritto alla terra: le lotte dei contadini in India. Testimonianze "indirette" da Singur Sala Gandhi, Centro studi "Sereno Regis", via Garibaldi 13, Torino, martedi' 9 settembre 2008, ore 18. Migliaia di manifestanti circondano da alcuni giorni la fabbrica dell'"auto della gente", la "Nano", la vetturetta piu' economica del mondo, imminente creazione della Tata Motors a Singur, a un'ora da Kolkata, la capitale del Bengala Occidentale. In gran parte sono i contadini della zona, le cui terre sono state espropriate dallo Stato per far posto allo stabilimento della "Nano". La situazione a Singur e' drammaticamente peggiorata a seguito dell'annuncio ufficiale emesso dalla Tata Motors di cancellazione del suo impegno a Singur. Pur essendo chiaro che si tratta di una possibile mossa tattica nello scontro che fino ad adesso si e' rivelato positivo per le varie forze che tenevano assieme la "blockade" (dieci giorni di blocco totale del lavoro nei cantieri della Tata a Singur) in quanto si era mantenuto nei limiti dell'opposizione nonviolenta, l'effetto per Tata Motors e' stato quello desiderato di iniziare a rompere l'unita' del movimento facendo iniziare violenze e una forma di "guerra fra poveri" fra chi sperava o gia' aveva lavoro all'interno della fabbrica e coloro invece che dall'esproprio della terra avevano perso il proprio lavoro. * Bruno Segre, l'avvocato, il giornalista, l'uomo Sala Gandhi, Centro studi "Sereno Regis", via Garibaldi 13, Torino, sabato 20 settembre 2008, dalle ore 15 alle 19. * Cinvegno di studi: Dal '68 all'89 una lezione per l'oggi, Torino, 2-4 ottobre 2008 Il Sessantotto fu una stagione complessa e densa, ricca di contraddizioni ma anche di feconde intuizioni e di slanci generosi. Non possiamo in questa sede affrontare tutti gli aspetti che in qualche misura ad essa si richiamano: dallo sviluppo del movimento delle donne al fiorire del dissenso cattolico, dalle lotte operaie ai movimenti di base che animarono diversi settori della societa'... * Segnalazioni "Metropoli, sviluppo crescita, rivoluzionare la vita urbana", con Piero Bevilacqua (docente di storia a Roma ed economista), presiede Maria Teresa Silvestrini (consigliera comunale), introduce Giorgio Monestarolo Lunedi' 8 settembre 2008, ore 21, sala Pasquale Cavaliere, via Palazzo di Citta' 4, Torino. Cio' che continuiamo a chiamare sviluppo, l'insieme dei processi economici e sociali che nell'ultimo mezzo secolo ha moltiplicato i redditi individuali degli occidentali, elevato il loro benessere materiale, innalzato il loro orizzonte culturale, esteso gli spazi di liberta' e rafforzato la loro partecipazione democratica, si e' concluso: anzi si e' rovesciato nel suo contrario. * Premio Testimone di pace, terza edizone, Napoli protagonista nella serata di premiazione Giovedi' 11 settembre 2008, ore 21, Teatro Comunale di Ovada (Alessandria). Sara' idealmente dedicata a Napoli la serata di premiazione della terza edizione del Premio Testimone di pace. Una Napoli diversa da quella che abitualmente ci consegnano i media, una citta' che non si arrende e che rappresenta, con le sue migliori esperienze di lotta, un osservatorio e un laboratorio straordinario di resistenza alla criminalita' e alla violenza. * Sviluppo umano e pace Prospettive di cooperazione internazionale per le nostre comunita' con i programmi delle Nazioni Unite. 12-13 settembre 2008, Sestola (Modena). Nel convegno verra' illustrata la proposta di partenariato territoriale internazionale intesa come un'alleanza strategica tra comunita' a tutti i livelli (comuni, scuole, associazioni, imprese). * Giornata seminariale: Il pensiero di Lanza del Vasto Sabato 4 ottobre 2008, ore 9-19, Centro interdisciplinare Scienze per la pace, via San Zeno 17 (II piano), Pisa. A cura del Centro studi "Lanza del Vasto" col patrocinio del Corso di laurea in Scienze per la pace dell'Universita' di Pisa. * Quinto Premio Claudio Accardi, intitolato alla memoria del giornalista scomparso nel 2002 Si tratta di un concorso rivolto a tutti - giornalisti, studenti, chiunque desideri lavorare nel mondo della comunicazione - al quale si puo' partecipare inviando un elaborato sul tema: guerre in corso, conflitti dimenticati, ma anche le guerre quotidiane di chi si trova ad essere discriminato, ecc. La scadenza e' fissata al 10 settembre. * Riflessioni Spiritualita' e pace, di Johan Galtung Al nostro mondo mancano evidentemente alcune cose, in realta' molte, nei suoi sforzi per conseguire la pace. E una di esse e' espressa dal termine "spiritualita'", di cui si fa un uso eccessivo quasi quanto la parola "pace", proprio perche' entrambe incarnano molti nostri sogni... * La Campana dei caduti, di Cinzia Picchioni Torno da un viaggetto a Rovereto, dove sono andata a trovare un amico che e' la' per una ricerca universitaria. Mi ha portato a visitare molti luoghi incantevoli fra cui, ed e' per questo che mi state leggendo, la Campana dei caduti... * Perche' il biologico puo' sfamare il mondo... e gli ogm no Dieci motivazioni mostrano come il biologico sia l'unica risposta valida e sostenibile per affrontare la crisi alimentare mondiale e, sempre in dieci punti, come questo sia invece impossibile per l'industria biotech... * Libri Segnalazioni e recensioni a cura della Biblioteca del Centro studi "Sereno Regis" (orario: lunedi', mercoledi', venerdi': dalle ore 10 alle ore 16; martedi' e giovedi': dalle ore 12,30 alle ore 18,30). Paul Krugman, La coscienza di un liberal, Laterza, Roma-Bari 2008, pp. 308. * Pillole di semplicita' volontaria (a cura di Cinzia Picchioni) Se proprio devi truccarti... almeno cerca cosmetici non testati sugli animali. "La Lega Anti Vivisezione spiega che circa 45.000 animali ogni anno muoiono sfigurati da rossetti, intossicati da profumi, bruciati da creme e saponi". Esiste una direttiva europea che dal 1998 vieta di vendere cosmetici colpevoli di pet-cruelty; la direttiva ha subito numerose posticipazioni e ora il bando totale ai test cosmetici su animali all'interno della Unione Europea e il divieto di commercio arrivera' solo nel 2013. Si possono scegliere aziende che aderiscono allo "standard internazionale non testato sugli animali". * Centro studi "Sereno Regis", via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824 - 011549004, fax: 0115158000, e-mail: info at serenoregis.org, sito: www.serenoregis.org 4. ESPERIENZE. LA RETE DEI CENTRI ANTIVIOLENZA "LE NEREIDI" [Dal sito della Libera universita' delle donne di Milano (www.universitadelledonne.it) riprendiamo per stralci la seguente scheda di presentazione della Rete di centri antiviolenza "Le Nereidi" onlus] Rete centri antiviolenza "Le Nereidi" onlus; Siracusa, Rosolini, Avola, Augusta, Lentini. Sede centrale c/o Asl 8, Siracusa, tel. e fax: 0931492752 - 3477758401, sito: www.lenereidi.siracusa.it Fondata e diretta da Raffaella Mauceri, giornalista, editrice, esperta di women's studies e docente anche nell'ambito di progetti europei, l'Associazione "Le Nereidi" ha sede presso una pubblica struttura dell'Asl 8 di Siracusa e gestisce cinque centri antiviolenza e sette sportelli di collegamento che offrono sostegno e aiuto legale, psicologico e sociale a donne e bambini vittime di maltrattamenti, abusi e gravi difficolta'. L'Associazione e' socia fondatrice della Rete nazionale dei centri antiviolenza, fa parte del direttivo della casa-rifugio provinciale ed e' associata al Csv etneo (Centro servizi per le associazioni di volontariato). L'Associazione e' capofila del Cds, Coordinamento delle donne siciliane contro la violenza, che aggrega 12 associazioni per un totale di 13 centri antiviolenza e 3 case-rifugio. I Centri antiviolenza "Le Nereidi" costituiscono un caso unico in Italia. In nessuna provincia italiana, infatti, esiste una rete di 5 centri e 7 sportelli di collegamento strategicamente distribuiti nel territorio per essere vicine alle donne di tutta la provincia. Il Centro del capoluogo opera presso il reparto materno-infantile della Asl 8 di Siracusa. I Centri periferici operano nei comuni di: Rosolini, Avola, Augusta, Lentini. Gli sportelli di collegamento operano presso i servizi sociali dei Comuni di: Floridia, Priolo, Noto, Canicattini, Buccheri, Palazzolo, Francofonte, Melilli. L'associazione conta 106 socie e comprende: un ufficio legale composto da 20 avvocate (penale, civile, minorile, lavoro, ecc.), una giudice di pace, una viceprocuratore, una criminologa forense, una vicedirettrice di penitenziario e una cancelliera di corte d'assise; un gruppo socio-psico-pedagogico composto da 9 psicologhe, 12 pedagogiste, 5 docenti e 3 assistenti sociali); un gruppo sanitario composto da una pedagogista clinica, una medico di base, una ginecologa, una pediatra, una naturopata e due assistenti socio-sanitarie. Accoglienza: il Centro del capoluogo fa 5 aperture settimanali, ma nelle emergenze si attiva in qualunque momento. Le volontarie offrono accoglienza telefonica (14 ore al giorno esclusi i festivi) e accoglienza personale utilizzando specifiche competenze maturate con una lunga e profonda formazione permanente e l'esperienza quotidiana nei Centri. Dopo l'accoglienza, l'utente viene presa in carico dalle specialiste: l'avvocata, la psicoterapeuta, l'assistente sociale, la pedagogista per i figli minori, ecc. Rifugio: le utenti a rischio di letalita' possono essere rifugiate presso le case di fuga ad indirizzo segreto del Cds e altri centri convenzionati, insieme ai loro bambini. Utenza: ogni anno il Centro accoglie oltre un centinaio di donne (ad oggi oltre 700) insieme ai loro bambini, inviate dalle forze dell'ordine, da medici di ogni ordine e grado, docenti, stampa, consultori, enti locali, uffici giudiziari, altre utenti, ecc. In ambito legale: l'associazione si costituisce parte civile in favore delle utenti, vengono applicate le misure previste dalla legge 154, e sono state ottenute condanne per violenza sessuale in ambito coniugale, condanne per stalking e sottrazione della patria potesta' ai soggetti violenti. Tirocinio: le universitarie e le neolaureate in psicologia, scienze della formazione, scienze della comunicazione, possono espletare il tirocinio pre-laurea e post-laurea presso i nostri Centri. Formazione: a prescindere dal titolo di studio e dalla professione, tutte le operatrici ricevono una formazione specifica: - corsi di formazione di base (ad oggi 13) per le operatrici e le specialiste, e successivi seminari di approfondimento, avvalendosi anche di docenti universitarie esterne, e di soggiorni in altre analoghe strutture operanti nel Paese; - seminari formativi (ad oggi 36) sul fenomeno della violenza di genere agli operatori di tutte le categorie sociali: forze dell'ordine, mondo della sanita', mondo della scuola, stampa, altre associazioni; alla fine, viene rilasciato materiale didattico specifico e differenziato per categoria, e attestati con crediti formativi. Ad esempio: l'8 marzo del 2007, segnando un primato nazionale, "Le Nereidi" ha tenuto un seminario formativo ai giornalisti e agli studenti di scienze della comunicazione, organizzato e patrocinato dall'Assostampa e dalla Cpo della Federazione nazionale della stampa, rilasciando attestati di credito formativo dell'universita' di Messina; - conferenze formative (ad oggi 20 nelle province di Siracusa, Messina, Ragusa, Cagliari). L'Associazione partecipa a progetti locali, regionali ed europei. La presidente ha espletato moduli di docenza anche nellpambito di progetti europei. Premio scuola 8 marzo: l'8 marzo del 2007, insieme al Club delle Donne, "Le Nereidi" ha fondato un ìPremio scuola 8 Marzo" per le studentesse e gli studenti dell'ultimo triennio delle medie superiori di Siracusa e provincia su temi inerenti l'educazione di genere. Informazione: con la sua intensa attivita' conferenziale e seminariale e attraverso vari materiali informativi l'associazione promuove e diffonde cultura contro la violenza a donne e bambini. Biblioteca e Centro di documentazione: l'associazione e' dotata di una biblioteca-cineteca di genere e centro di documentazione unico nella sua tipologia ed offre anche un servizio di noleggio alle donne di tutta la provincia. Accordi e protocolli d'intesa: l'associazione stringe alleanze finalizzate ad una sempre maggiore diffusione della conoscenza e della sensibilizzazione pubblica rispetto al fenomeno della violenza di genere. Ha stipulato protocolli e accordi di intesa con varie istituzioni ed associazioni. 5. MAESTRE. LORENZO ACQUAVIVA INTERVISTA FERNANDA PIVANO (PARTE PRIMA) [La seguente intervista e' presente in vari siti della rete telematica in versioni piu' o meno ampie (confidiamo di aver scelto la migliore e piu' ampia); non siamo riusciti ad accertare la fonte da cui si diramano le successive riprese; ce ne scusiamo con chi legge. Lorenzo Acquaviva, nato a Trieste nel 1968, si e' formato con attori e registi italiani e stranieri e studia recitazione presso l'Advanced Residential Theatre and Television Skillcentre in Inghilterra. Nel 1997 entra a far parte del Liubljana & Zagreb Actors' Studio. Approfondisce lo studio della maschera nella Commedia dell'arte, partecipa con teatri pubblici e privati a tournee in Italia e all'estero, ospite di festival internazionali. Ha collaborato come docente con servizi sociosanitari ed ha preso parte a produzioni teatrali negli istituti penitenziari; laureato con una tesi sull'impatto culturale, sociale e politico della Beat Generation in America, sviluppa e approfondisce ulteriormente lo studio della poesia beat realizzando spettacoli di cui e' regista e interprete e partecipando a readings con il poeta Jack Hirschman. Fernanda Pivano, intellettuale italiana impegnata nei movimenti per i diritti civili, studiosa della cultura americana e personalmente intensamente partecipe delle piu' rilevanti esperienze di impegno civile, artistiche, letterarie e culturali nordamericane novecentesche (e particolarmente di quelle legate alla cultura ed alla militanza democratica e radicale, pacifista ed antirazzista, di opposizione e di contestazione, ed agli stili di vita alternativi), generosa maestra, amica della nonviolenza. Tra le opere di Fernanda Pivano: oltre a numerose e giustamente celebri traduzioni (tra cui la classica versione dell'Antologia di Spoon River, di Edgar Lee Masters; la stupenda raccolta di poesie di Allen Ginsberg, Jukebox all'idrogeno; la fondamentale antologia Poesia degli ultimi americani), ha pubblicato tra altri volumi: La balena bianca e altri miti, 1961; America rosso e nera, 1964; Le belle ragazze, 1965; L'altra America negli anni Sessanta, 1971; "Pianeta Fresco", 1967; Beat hippie yippie, 1972, Mostri degli anni Venti, 1976, C'era una volta il beat, 1976, Hemingway, 1985. Dal sito di "Rai news 24" riprendiamo la seguente scheda: "Ferdinanda Pivano e' una figura di rilievo nella scena culturale italiana soprattutto per il suo contributo alla divulgazione della letteratura americana in Italia. Ha iniziato l'attivita' letteraria sotto la guida di Cesare Pavese nel 1943 con la traduzione dell'Antologia di Spoon River di Edgard Lee Masters. Da allora ha tradotto molti romanzieri americani (fra gli altri Faulkner, Hemingway, Fitzgerald, Anderson, Gertrude Stein) e a quasi tutte le traduzioni ha preposto lunghi saggi bio-socio-critici. Come talent scout editoriale ha suggerito la pubblicazione degli scrittori contemporanei piu' significativi d'America, da quelli citati degli Anni Venti e a quelli del dissenso nero (come Richard Wright) ai protagonisti del dissenso nonviolento degli anni Sessanta (quali Ginsberg, Kerouac, Burroughs, Ferlinghetti, Corso) agli autori ora giovanissimi quali Leavitt, McInerney, Ellis (per il quale ha scritto un lungo saggio che costituisce una breve storia del minimalismo letterario americano). Si e' presto affermata come saggista confermando in Italia un metodo critico basato sulla testimonianza diretta, sulla storia del costume e sull'indagine storico-sociale degli scrittori e dei fenomeni letterari. Opere di Fernanda Pivano: La balena bianca e altri miti, Mondadori, 1961, Il Saggiatore, 1995; America rossa e nera, Vallecchi, 1964; Beat hippie yippie, Arcana, 1972, Bompiani, 2004; Mostri degli anni Venti, Formichiere, 1976, Rizzoli, 1976; C'era una volta un Beat, Arcana 1976, Frassinelli, 2003; L'altra America negli anni Sessanta, Officina-Formichiere, 1971, 1993; Intervista a Bukowski, Sugar, 1982; Biografia di Hemingway, Rusconi, 1985; Cos'e' piu' la virtu', Rusconi, 1986; La mia kasbah, Rusconi, 1988, Marsilio, 1998; La balena bianca e altri miti, Il Saggiatore, 1995; Altri amici, Mondadori, 1996; Amici scrittori, Mondadori, 1996; Hemingway, Rusconi, 1996, Bompiani 2001; Dov'e' piu' la virtu', Marsilio, 1997; Viaggio americano, Bompiani, 1997; Album americano. Dalla generazione perduta agli scrittori della realta' virtuale, Frassinelli, 1997; I miei quadrifogli, Frassinelli, 2000; Dopo Hemingway. Libri, arte ed emozioni d'America, Pironti, 2000; Una favola, Pagine d'arte, 2001; Un po' di emozioni, Fandango, 2002; Mostri degli anni Venti, La Tartaruga, 2002; De Andre' il corsaro, con C. G. Romana e M. Serra, Interlinea, 2002; The beat goes on, Mondadori, 2004". Tra le piu' recenti pubblicazioni: Pagine americane. Narrativa e poesia 1943-2005, Frassinelli, 2005; I miei amici cantautori, Mondadori, 2005; (con William Willinghton), Spoon River, ciao, Dreams Creek, 2006; Ho fatto una pace separata, Dreams Creek, 2006; Lo scrittore americano e la ragazza per bene. Storia di un amore: Nelson Algren e Simone de Beauvoir, Pironti, 2007; Complice la musica. 30+1 cantautori italiani si raccontano a Fernanda Pivano, Rizzoli, 2008; Diari 1917-1973, Bompiani, 2008] - Lorenzo Acquaviva: Qual e' stato il reale impatto del movimento beat sui giovani americani degli anni '50? - Fernanda Pivano: E' stato un impatto colossale, limitato tuttavia in un primo momento a frange minoritarie. Perche' la generazione degli anni '50, quella che e' stata chiamata la "generazione silenziosa", la generazione che non parla, non vede e non sente, era la generazione di un'amministrazione come quella di Eisenhower che non era stata in grado di limitare o quantomeno attenuare l'enorme impatto che aveva avuto Joseph McCarthy nella costituzione di un neofascismo strisciante grazie alle famose interviste concesse alla televisione. In questa storia l'America e' stata molto saggia perche' - come mi diceva il senatore Paul Douglas - e' riuscita ad assorbire questo fenomeno senza ricorrere a modi cruenti, in tempo utile. E io ho avuto lo straordinario privilegio di assistere all'ultima volta che McCarthy e' andato al ristorante del Senato nel '56. Douglas mi aveva invitata proprio li' a colazione dove, a un certo punto, si e' affacciato sulla porta questo omone grande e grosso con un garofano all'occhiello, come usano fare i cattolici americani nel giorno di St. Patrick. Accompagnato da due guardie del corpo, McCarthy e' entrato e tutte le persone che si trovavano nello sterminato salone del ristorante sono rimaste ammutolite. Paul Douglas mi ha fatto segno, cosi', di stare zitta, e siamo stati tutti immobili e senza fiatare fino a quando lui ha attraversato il salone e si e' seduto al suo tavolo con le sue guardie del corpo. Subito dopo tutti quanti hanno ricominciato a chiacchierare e Douglas mi ha detto: "Vedi, noi ora gli stiamo facendo un boicotttaggio, e con questo boicottaggio noi lo espelleremo dal Senato". Poi ha proseguito: "Questa e' una lezione della democrazia americana perche' noi siamo riusciti ad eliminare questa persona senza spargimento di sangue", e questa e' una cosa che io ho proprio recepito. Poi avrebbero dovuto fare la stessa cosa con il Vietnam, ma lei mi sta chiedendo degli anni '50. Comunque in questa situazione si e' formata questa frangia minoritaria di giovani che, nata per reagire all'amministrazione di Eisenhower, ha formulato una serie di pensieri coi quali si e' raccolta come gruppo. I pensieri erano liberazione omosessuale e liberazione sessuale in genere perche' regnava una grande apprensione, naturalmente, mentre si stava formando il neofascismo e si puo' capire che genere di repressione esisteva in quel momento. Le richieste, ovviamente, riguardavano anche la liberazione femminile perche' e' li' che e' nato il movimento di liberazione delle donne... * - Lorenzo Acquaviva: Anche se poi Joyce Johnson ha scritto un libro intitolato Minor Characters, con cio' significando che le donne sono state dei personaggi minori nella cultura beat, che hanno avuto spesso la funzione di mogli o fidanzate che aspettavano i propri uomini in casa; lei forse e' stata una privilegiata in mezzo a tutti questi uomini. - Fernanda Pivano: Si', si', certo, pero' sono stati loro che le hanno liberate; la liberazione femminile e' cominciata da li'. Poi c'e' stata la liberazione razziale, nel senso che loro sognavano che finisse la segregazione razziale che negli anni '50 era molto forte e che qualsiasi cosa se ne dica e' ancora molto forte oggi, perche' loro sono sempre li' a giocare ai bianchi e neri, insomma. Poi esisteva una forte spinta verso l'ecologia, perche' l'ecologia e' incominciata allora. Noi avevamo dei giornalini underground, cosi' li chiamavamo, e uno di questi aveva come titolo una "E", che voleva dire ecologia; ed e' stato Gary Snyder che ha cominciato a creare una coscienza ecologista. Poi, naturalmente, c'era una forte spinta antiatomica. E' l'unica di tutte queste cose che ha avuto veramente una risposta, perche' oramai tutti se ne fregavano e se ne fregano; oltre a quella di suscitare l'interesse verso le religioni orientali perche' in queste - contrariamente a quel che avviene nel sistema giudaico-cristiano, dove esiste il senso del giudizio e della punizione - ognuno si regola sulla sua coscienza cercando, senza violenza e senza sovrapporsi agli altri, di raggiungere le sue finalita'. In questa situazione i ragazzi si sono trovati a dover scegliere e lentamente, molto lentamente, una frangia minoritaria, costituita da una trentina di persone, e' diventata una frangia ben piu' consistente che si e' sparsa capillarmente da New York agli altri stati. * - Lorenzo Acquaviva: Quindi non moda, non sandali, barbe, capelli piu' o meno o lunghi, c'era una coscienza nei giovani di appartenere ad una generazione in trasformazione. - Fernanda Pivano: Ma certo, certo, quella storia dei sandali e' un affare borghese che e' venuto fuori quando i mercanti hanno messo nelle vetrine della Fifth Avenue la scritta: "Jeans usati da un vero beat". * - Lorenzo Acquaviva: Quindi possiamo parlare, signora Pivano, di movimento beat? Voglio dire: l'atteggiamento degli stessi esponenti beat spesso e' stato di critica nei confronti di una categorizzazione. Ricordo ad esempio che il titolo suggerito dallo stesso Ginsberg per la famosa introduzione a "Jukebox all'idrogeno" e': "Un poeta, non soltanto un minestrone beat". Quindi possiamo parlare di movimento beat? - Fernanda Pivano: Ad un certo momento si', si e' potuto parlare di un movimento beat, da principio non era un movimento ma solo dei ragazzi che avevano delle idee comuni e che si riunivano, si sedevano per terra in un luogo isolato per non disturbare nessuno, a gambe incrociate, a fumare un joint, perche' allora non si chiamava ancora spinello, dividendoselo magari tra dieci o dodici persone. E cio' non era per ubriacarsi o per drogarsi ma era per fumare una specie di pipa della pace, come avevano fatto a loro tempo gli indiani, cosa che poi ha preso altre vie, altri canali. Questa nostra illusione e' durata fin quando non sono intervenuti i mercanti della droga, perche' prima la droga era un puro simbolo. La droga era come l'alcool negli anni '20, quando non si poteva sopportare la repressione del proibizionismo e per reagire a cio' loro bevevano, con il risultato che al momento in cui il proibizionismo e' finito si sono ritrovati alcolizzati. Con la marijuana invece cio' non si verifica, perche' non da' questa assuefazione, sicche' ad un certo punto, quando e' cominciato il commercio della droga vera (come i derivati degli oppiacei, come l'eroina, la cocaina e tutte queste cose terribili) hanno smesso di fumare marijuana perche' poteva essere frainteso. * - Lorenzo Acquaviva: Signora Pivano possiamo considerare i beats una sottocultura, visto che la controcultura emergera' decisamente negli anni '60, direttamente influenzata dal fenomeno beat e caratterizzata da una coesione, da una consapevolezza politica che i beats non avevano o non volevano avere, oppure una via intermedia, ne' sottocultura, ne' controcultura? - Fernanda Pivano: La controcultura e' venuta piu' tardi: all'inizio era una sottocultura perche' era una cultura costituita da giovani che lasciavano l'universita', che rifiutavano l'insegnamento universitario e facevano le universita' libere, come le chiamavano, dove insegnavano gli argomenti che interessavano i giovani. * - Lorenzo Acquaviva: Il Black Mountain College? - Fernanda Pivano: No, la Black Mountain era una comune universita', dove sono nate le forme d'arte moderna, dove e' nata Merce Cunningham, dove e' nato John Cage, ed era soprattutto una universita' di avanguardia, di totale avanguardia, dove hanno dato luogo al primo happening; l'hanno svolto li' perche' li' si trovavano tutti questi artisti che non volevano sottostare alla regola conformista dell'accademismo e hanno fatto un loro accademismo. * - Lorenzo Acquaviva: Lei quindi dice che e' una sottocultura, pero' una sottocultura presuppone una accettazione sociale che il movimento beat non aveva, quindi forse neanche sottocultura. Cosa ne pensa? - Fernanda Pivano: No, era una sottocultura nel senso che rifiutava la cultura universitaria perche' era una cultura a se' stante; la controcultura invece e' venuta anni dopo quando sono incominciati i movimenti rivoluzionari, allora quella si e' chiamata controcultura. * - Lorenzo Acquaviva: Con Mario Savio nel '63 a Berkeley c'e' l'inizio di una consapevolezza... - Fernanda Pivano: Si', Mario Savio e' stato quello che ha dato inizio al movimento studentesco di tutto il mondo, poi e' finito facendo il barista, questo per dire che era una persona onesta, che non voleva guadagnare soldi. La controcultura aveva avuto poi come eroi Abbie Hoffman e Jerry Rubin, quelli erano stati gli eroi della controcultura. La controcultura era gia' un movimento rivoluzionario. Era gia' un'altra cosa, perche' questi, i beats, non facevano rivoluzioni, si limitavano ad esporre delle idee alla base delle quali, naturalmente, stava la nonviolenza, la fine delle guerre, il disarmo: i nostri sogni erano quelli. * - Lorenzo Acquaviva: Alberoni distingue tra una situazione di "stato nascente" caratterizzata da effervescenza, critica, mutamento della propria vita, delle proprie attitudini, nonche' di incipiente critica verso il mondo, e distingue cio' dal "movimento" che invece e' una istituzionalizzazione almeno in nuce di tutto questo, attraverso programmi, organizzazioni, etc. Si puo' pensare all'esistenza di un passaggio simile tra beat generation e movement? - Fernanda Pivano: Si', il movimento si e' chiamato "movimento" quando e' diventato rivoluzionario, cioe' quando e' diventato controcultura, da principio non era un movimento, da principio era un sogno. * - Lorenzo Acquaviva: Quindi non esisteva neanche la volonta' di organizzarlo. - Fernanda Pivano: No, no, no, non ci si pensava neanche da lontano ad organizzarsi, non c'era niente di organizzato. Avevano una base anarchica molto forte e la prima regola della base anarchica era la non organizzazione. Invece la controcultura si e' immediatamente politicizzata, ha completamente negato l'anarchia. * - Lorenzo Acquaviva: Nelle opere, nei romanzi, nelle poesie, nella condotta esistenziale stessa degli esponenti beat e' chiaramente rilevabile una forte carica di critica sociale. Molto spesso cio' e' apparso strumentale ad un proprio atteggiamento, ad una propria esigenza personale: il che ha favorito una generica critica - soprattutto di sinistra - che vorrebbe i beats come dei "disimpegnati", dei protestatari senza un programma. Che cosa ne pensa? - Fernanda Pivano: Questa e' la cosa che a suo tempo mi aveva proprio indignato, perche' questa critica, in Italia, ha messo allo scoperto un'ignoranza terribile. Da noi non avevano capito che si era venuta formando una nuova sinistra. La sinistra storica, che e' l'unica che abbiamo conosciuto nel nostro paese, e' la sinistra che si occupa dei sindacati, dei movimenti per l'organizzazione del lavoro, e cosi' via; invece la nuova sinistra americana era quella che si occupava dei problemi esistenziali. Questi giovani, di cui lei sta parlando, sono confluiti in gran parte nella nuova sinistra e a un certo punto il loro portavoce piu' clamoroso, che era Ginsberg, e' giunto a dire in una biografia scritta, quella del current biography, "io faccio parte della nuova sinistra"; cosi' questa nuova sinistra che aveva fatto i sit-in, che aveva fatto tutti i movimenti rivoluzionari pacifici - ribadisco pacifici, perche' la base era la nonviolenza - ha preso un determinato contorno. Gli italiani pero' hanno pensato di non tenerne conto o non l'hanno mai saputo. * - Lorenzo Acquaviva: Troppo il peso, forse, di un passato fatto di partito, di centralizzazione, forse di ideologia... - Fernanda Pivano: Ma si', l'ideologia certo. Ma del resto anche quella della nuova sinistra era ideologia, pero' non rientrava nella norma sovietica. E' stato questo questo il fatto nuovo. Allora e' sorto questo terribile fraintendimento e questi ragazzi, che si stavano battendo con un coraggio leonino, sono stati considerati dei borghesi, dei velleitari soprattutto. Noi avevamo la famosa espressione "qualunquista", che in America non sanno neanche cosa vuol dire, mentre per loro l'insulto piu' comune era "velleitario", e poi quelli che volevano farsi una strizzatina d'occhio dicevano che erano dei qualunquisti. Questa e' stata una ingiuria e soprattutto ha evidenziato una totale incomprensione. * - Lorenzo Acquaviva: Quindi c'era in loro un qualche tipo di consapevolezza del fatto che la politica, la politica intesa come potere in senso lato, non e' riduttivamente l'apparato ma soprattutto un fenomeno che entra a distorcere gli stessi rapporti sociali, la coscienza, realizzando quindi un ampliamento del campo semantico della politica, che poi Marcuse, la Scuola di Francoforte analizzera'... - Fernanda Pivano: Marcuse e la Scuola di Francoforte pero' fanno parte della controcultura. * - Lorenzo Acquaviva: Certo, io intendevo i beats come iniziatori di una certa idea di politica vista in un senso piu' diffuso, piu' allargato. - Fernanda Pivano: Vede, c'e' proprio un abisso tra i beats e la controcultura. Per i beats la politica era solo una manipolazione del pensiero esercitata dai potenti per dominare le anime, attraverso la meccanizzazione delle anime, come diceva Ginsberg, ed era fatta per mezzo della scuola, della chiesa, della politica, che poi era la stampa, i mass media, tutte cose che sono state descritte come una specie di enorme spettro da Burroughs in Naked Lunch, Il pasto nudo. Li' c'e' stata la teorizzazione delle forze che dominano le coscienze e impediscono loro di essere libere. * - Lorenzo Acquaviva: Liquefazionisti, Unionisti, Divisionisti e Fattualisti: insomma, i quattro partiti che Burroughs distingue in Naked Lunch. - Fernanda Pivano: Quelle sono fantasie, pero' cio' che non e' fantasia e' che lui ha individuato quali sono i quattro elementi che manipolano il pensiero umano. Quello e' stato straordinario, e' stata la sua idea. * - Lorenzo Acquaviva: Esisteva quindi questa consapevolezza di falsa coscienza, di manipolazione che era molto forte in tutte le opere dei beat. - Fernanda Pivano: Certo, loro l'hanno scoperta, la manipolazione, sulla base di Burroughs, cosa che poi naturalmente hanno sviluppato e ripreso; hanno scoperto che l'uomo non era piu' libero perche' le forze del potere e le istituzioni manipolavano il pensiero ed allora, per questo, si sono chiamati underground, si sono chiamati sotterranei rifiutando il potere che c'era in quel momento, proponendo la liberazione e tutte le cose che le ho detto prima. Quella era la base dei discorsi, dei sogni e dei pensieri dei beat: vede che la politica non c'entra proprio, che era tutto un fatto di umanita', di sviluppo della propria umanita', del ritrovare o meno rapporti piu' sinceri, piu' liberi. * - Lorenzo Acquaviva: Tuli Kupferberg dice che il marxismo era preelettrico, prepsichedelico, quindi oramai superato e non piu' rispondente alle esigenze di una societa' postmoderna. Quindi in generale qual era l'atteggiamento nei confronti del marxismo, perche' per esempio in Sulla Strada c'e' un personaggio che si chiama Carlo Marx che e' Allen Ginsberg... - Fernanda Pivano: Kerouac ha preso in giro Ginsberg chiamandolo Marx perche' Ginsberg faceva discorsi marxisti. * - Lorenzo Acquaviva: E poi se vogliamo Cassady e Corso sono un po' dei lumpenproletariat moderni. - Fernanda Pivano: No, sono degli anarchici. Lei tutte queste persone le deve definire degli anarchici, se no non ne viene a capo. * - Lorenzo Acquaviva: Forse neanche anarchici, perche' l'anarchismo presuppone comunque un'idea politica che loro non volevano avere. - Fernanda Pivano: L'anarchismo presuppone solo liberta', non idea politica, e presuppone il rifiuto di qualsiasi forma politica. * - Lorenzo Acquaviva: Quindi nei confronti del marxismo come si ponevano? - Fernanda Pivano: Nei confronti del marxismo non si ponevano in modo negativo, pero' ne facevano parte solo agli estremi limiti dell'ideologia, perche' bisogna vedere se quando si parla di marxismo ci si riferisce al marxismo morale, all'ideologia o all'organizzazione politica. Questi all'organizzazione politica si sottraevano totalmente! * - Lorenzo Acquaviva: E per quanto riguarda l'ideologia? - Fernanda Pivano: Non erano certo dei conservatori - e' chiaro - con le cose che sostenevano e con le cose che facevano; pero' il marxismo era gia' un fenomeno politico, costituiva gia' un tentativo di organizzazione politica alla quale loro si sottraevano perche' erano anarchici. * - Lorenzo Acquaviva: Prendendo le tre opere principali, poi ce ne sono tantissime tutte ugualmente importanti. Personalmente amo molto Corso, forse sottovalutato... - Fernanda Pivano: Era sottovalutato perche' voleva fare il poeta maledetto e lo faceva: era sempre ubriaco, era sempre drogato, rubava i soldi. Faceva tutto questo genere di cose... * - Lorenzo Acquaviva: Nel suo libro C'era una volta un beat ho avuto modo di leggere le sue vicissitudini con Corso, di cui ha subito anche un assalto... - Fernanda Pivano: (ride) Era un disastro. Adesso pero' le posso dare la notizia che Gregory sta molto meglio ed e' aiutato da uno scultore e pittore giapponese che si chiama Yamasaki che lo ha trovato che faceva l'homeless in Times Square, dormiva per terra, e non dico a Roma dove l'hanno trovato... Meglio non pensarci, ma a New York, quando Ginsberg e' riuscito a farlo tornare a New York, lui dormiva per terra in mezzo a questi disgraziati e questi senza tetto. Pare che Clinton li abbia tutti in qualche modo sistemati, i senza tetto, riattivando quelle assicurazioni, agevolazioni e protezioni che erano in vigore con i governi democratici e che Reagan aveva abolito. Allora questi poveri disgraziati, fuori dai ricoveri o dai manicomi, senza una lira, dormivano per terra assieme ai senza lavoro e agli sfrattati. Clinton e' riuscito in qualche modo a riorganizzare il sistema del lavoro e anche della protezione, perche' tutti questi ragazzi vivevano con i sussidi governativi. (Parte prima - segue) 6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 7. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 572 dell'8 settembre 2008 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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