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Voci e volti della nonviolenza. 223
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 223
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 2 Sep 2008 12:15:42 +0200
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 223 del 2 settembre 2008 In questo numero: 1. Con la guida di Gianfranco Ravasi tra recenti pubblicazioni religiose (parte seconda) 2. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del gennaio 2003 3. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del febbraio 2003 4. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del marzo 2003 5. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'aprile 2003 6. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del maggio 2003 1. EDITORIALE. CON LA GUIDA DI GIANFRANCO RAVASI TRA RECENTI PUBBLICAZIONI RELIGIOSE (PARTE SECONDA) Proponiamo di seguito alcune segnalazioni bibliografiche estratte dalla rubrica "I libri della fede" tenuta negli scorsi anni dal prestigioso teologo cattolico Gianfranco Ravasi sul mensile "Letture". 2. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL GENNAIO 2003 [Dal mensile "Letture", n. 593, gennaio 2003, col titolo "L'apostolo Paolo rivela se stesso". Gianfranco Ravasi (Merate, 1942) arcivescovo cattolico, teologo, biblista, ebraista e archeologo; presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. E' autore di numerose opere di grande valore] Fortemente segnata da un'impronta autobiografica, la Seconda Lettera ai Corinzi di Paolo - che finalmente e' affrontata anche da un esegeta italiano, Franco Manzi (finora questo non era mai accaduto), per la collana "I Libri Biblici" delle Paoline (2002, pp. 462, euro 27,50) - presenta una serie di sorprese. Ne evocheremo solo due. Innanzitutto, abbiamo tra le mani una sola lettera o piuttosto un testo redazionale che nasce da due o piu' scritti paolini "impastati" tra loro? L'acribia esegetica al riguardo si e' scatenata generando un impressionante caleidoscopio di ipotesi, a partire dal 1776 allorche' per la prima volta si sospetto' del carattere unitario di questa Lettera, carattere che Manzi conserva, sia pure con cautela, confermandolo attraverso un'accurata e suggestiva ricostruzione della struttura letteraria del testo cosi' come e' a noi giunto. Un'altra sorpresa, connessa alla questione precedente, nasce dalle variazioni di stile, di accenti e di temi che s'incrociano a piu' riprese nello scritto, rivelando non solo l'"esuberanza temperamentale" dell'Apostolo ma anche un cangiare di situazioni interiori. All'interno di questa iridescenza da sempre ha colpito il paragrafo 6, 14 - 7, 1 che sembrerebbe echeggiare simboli e ideologie qumraniche: anche su questo passo cosi' "colorato" (c'e', pero', chi vi ha visto una parentela piu' spiccata con Filone e, quindi, col mondo giudeo-ellenistico) l'analisi di Manzi riporta la "sorpresa" entro perimetri piu' naturali, riproponendo cosi' la paternita' paolina. Ma cio' che conta in questo commento e' indubbiamente la paziente e puntuale lettura dell'opera con l'intento costante di farne risaltare l'intensita' teologica che la renda rilevante per la cristologia e l'ecclesiologia. Non per nulla alla tradizionale definizione della Seconda ai Corinzi come "la lettera piu' personale e autobiografica" di Paolo, Manzi preferisce sostituire quella di "autobiografia teologica". * E ora due gioielli ebraico-biblici Dopo aver lasciato il volume a cui voglio assegnare per questo mese una sorta di primato, passiamo ora in modo piu' schematico ad altre segnalazioni secondo i generi. Per l'orizzonte ebraico-biblico segnaliamo due testi deliziosi. Il primo e' un gioiello, considerato anche l'autore, il grande e poliedrico orientalista Louis Massignon (1883-1962), ed e' uno stupendo ritratto del padre nella fede di ebrei, cristiani e musulmani: L'ospitalita' di Abramo (a cura di Domenico Canciani, Medusa, 2002, pp. 156, euro 17). E' questa, con la fedelta' alla parola, la lezione che il patriarca biblico lascia in eredita' alle tre "vie" monoteistiche verso la salvezza, lezione purtroppo non sempre ascoltata. Gioiosa e', invece, La preghiera ebraica del Sabato (Gribaudi, 2002, pp. 223, euro 13), tradotta e commentata da Luigi Cattani: indimenticabile e' l'inno Lekah Dodi', modulato sul Cantico dei cantici, esaltazione del Sabato come "sposa" e "regina" che ci porta il dono della creazione e della liberazione. Se passiamo all'orizzonte patristico, non e' da perdere il festoso e fastoso libro che Maria Pia Ciccarese ha dedicato agli Animali simbolici (Dehoniane, 2002, pp. 508, euro 33,90). E' il primo tomo che, in una sorta di sacro zoo, convoca 21 animali dall'A alla G, cioe' dal fondamentale "Agnello" fino al "Gufo", passando in mezzo anche a bestie misteriose come il formicaleone (generato da uno svarione linguistico dei Settanta, gli antichi traduttori greci della Bibbia) e incrociando il terribile "Drago", l'unico a essere negativo a livello simbolico. Il tutto, naturalmente, attestato attraverso un'esemplare antologia di passi patristici in originale e in versione. E dato che siamo in mezzo a meraviglie, suggeriamo un altro pellegrinaggio in un orizzonte topografico costellato di incanti paesaggistici e artistici. * "Provincia Arabia": un maestoso album E' il noto francescano archeologo Michele Piccirillo a guidarci nell'Arabia cristiana (Jaca Book, 2002, pp. 259, euro 85): il suo e' un maestoso album che affascina per l'apparato iconografico ma conquista anche per la descrizione dei siti archeologici della "Provincia Arabia" (tale e' la denominazione antica di un'area che non corrisponde alla nostra accezione del termine Arabia). Le tre localita' piu' impressionanti per la ricchezza dei loro monumenti sono il Nebo, Gerasa e Madaba, luoghi ove spesso il trionfo dei mosaici permette di scoprire la straordinaria qualita' di una cultura che avrebbe poi ceduto il passo ai vessilli dell'Islam. Dal mondo bizantino, con un salto storico di secoli, di epoche e di civilta', giungiamo, in questa libera selezione di testi, fino ai nostri giorni, a una cristianita' in travaglio e in fermento e, si spera, non in declino come quella bizantino-araba. Vorremmo, infatti, consigliare il tredicesimo volume della Storia del Cristianesimo di produzione francese, tradotto in italiano da Borla/Citta' Nuova: Crisi e rinnovamento dal 1958 ai nostri giorni, a cura di Jean-Marie Mayeur (edizione italiana a cura di Andrea Riccardi, traduzione di Fulvio Cavarocchi, 2002, pp. 683, euro 72,30). E' uno sguardo panoramico sulla complessita' del cristianesimo attuale, teso nel dialogo ecumenico ma ancora sospeso nelle sue differenti identita'. L'originalita' di questo sguardo sta proprio nella sua "panoramicita'", cioe' nello sforzo di superare l'eurocentrismo, aprendo davanti al lettore le immense distese dell'Ortodossia russa, dell'America Latina, del cristianesimo nero-africano, del confronto-scontro con l'Islam, delle minoranze cristiane asiatiche, inoltrandosi fino alle Filippine e all'Oceania. Si configura, cosi', un vero e proprio atlante del cristianesimo mondiale, dalle mille sfaccettature e dalle radici spesso smarrite e ritrovate. * Discernere la vera e falsa interiorita' Per concludere, lasciamo uno spazio anche alla spiritualita' e alla teologia con una semplice elencazione di titoli. Suggeriamo, infatti, di accostarsi a un testo che per la prima volta appare in italiano a cura di Marco Vannini: e' la Spiegazione delle Massime dei Santi sulla vita interiore (San Paolo, 2002, pp. 219, euro 17) di quel grande vescovo e maestro francese che fu Francois de Salignac Fenelon (1651-1715). In 45 capitoletti o "articoli" egli distingue tra vera e falsa interiorita' quando si e' alla ricerca del "puro amore". Infine, entriamo nella galleria oscura del male e della sofferenza, ove da sempre s'affollano consolatori e maestri, per far emergere due testi a piu' voci. Pier Paolo Portinaro fa trattare 23 Concetti del male (Einaudi, 2002, pp. 388, euro 30) da vari studiosi italiani: si va da "alienazione" a "volonta'", passando attraverso l'angoscia, la colpa, l'ingiustizia, la malattia, l'odio, il peccato, la sofferenza, ma anche Dio e la teodicea, in un viaggio inquietante ma necessario. A livello esperienziale, Sergio Zavoli, invece, convoca decine e decine di personalita' e di testimoni, "laici" e credenti, attorno al tema del Dolore inutile (Garzanti, 2002, pp. 468, euro 25,50), un'indagine su quella che il noto giornalista chiama "la cultura del dolore", combattendo inutili pudori, denunciando indolenze scientifiche e lentezze burocratiche, smitizzando il moralismo e gli stereotipi e rivelando una partecipe solidarieta'. 3. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL FEBBRAIO 2003 [Dal mensile "Letture", n. 594, febbraio 2003, col titolo "Tre saggi biblici agili e saporosi"] Partiamo ancora una volta dalla Parola che, per il credente, e' bereshit, "in principio", come dice la Bibbia proprio nel suo incipit. Selezioniamo alcuni piccoli saggi saporosi su temi biblici specifici ma significativi. Il messianismo e' il titolo esplicito di un volumetto del filosofo ebreo franco-lituano Emmanuel Levinas, morto novantenne nel 1995 (a cura di Francesco Camera, Morcelliana, 2002, pp. 145, euro 12). Si tratta di riflessioni diverse, tutte segnate in filigrana da rimandi giudaici, a partire dal trattato Sanhedrin del Talmud. Ma l'approdo a cui il pensatore ci vuole condurre ha un orizzonte universale: la speranza messianica e' una categoria radicale umana, propria della soggettivita'. L'io si scopre come destinato a impegnarsi per l'altro, ad assumere una responsabilita' nei confronti del prossimo. Percio', ogni uomo deve essere messia per essere veramente se stesso e compie la sua missione messianica non dominando ma servendo l'universo, cioe' l'"altro" umano e cosmico. Un altro tema capitale, l'Amore e sessualita' nella Bibbia, e' messo a fuoco dal libretto di un teologo francese, Pierre Deberge' (traduzione italiana di Lorenzo Bacchiarello, San Paolo, 2002, pp. 140, euro 10). Partendo dall'equivoco di una Bibbia sessuofobica, equivoco formalizzato nello stereotipo di una "morale giudaico-cristiana" oscurantista, puritana e repressiva, l'autore non esita ad affrontare proprio le argomentazioni addotte da questo fraintendimento: sesso e peccato originale, legislazione biblica matrimoniale, omosessualita', adulterio, misoginia paolina, celibato, verginita', e quant'altro. Ma il percorso interpretativo giunge a esiti ben diversi . e non solo perche' c'e' nelle Scritture il Cantico dei cantici! - esiti che permettono di ritrovare una concezione creativa e originale rispetto al logoro e consunto approccio contemporaneo alla sessualita', all'eros e all'amore. Il terzo soggetto e' ancor piu' curioso: I sogni della Bibbia sono vagliati da Rocco Quaglia (Borla, 2002, pp. 113, euro 12) alla luce dell'analisi psicologica dinamica. Certo, forse sarebbe necessario un previo e piu' rigoroso spoglio esegetico, ma questa lettura di un fenomeno che attraversa le Scritture (il profeta e' chiamato il Veggente per eccellenza e la visione onirica e' sinonimo di rivelazione) permette di individuare una struttura di conoscenza diversa rispetto a quella logica. Una conoscenza saporosa che assegna un senso piu' recondito e intimo al mondo e all'esistere. Suggestivo, a questo riguardo, e' il vaglio micropsicoanalitico dei sogni di Nabucodonosor presenti nel libro di Daniele e di quelli, altrettanto celebri, di Josef, il Giuseppe della Genesi (ma ci sarebbero anche quelli del Giuseppe del Vangelo di Matteo). * Un demone tormenta il monaco Stagirio Dalla Parola passiamo a quegli instancabili commentatori che sono stati i Padri. L'opera che proponiamo e' di sorprendente singolarita'. Lucio Coco ha curato una nitida edizione italiana dello scritto che Giovanni Crisostomo, famoso Padre della Chiesa cappadoce del IV secolo, ha indirizzato A Stagirio tormentato da un demone (Citta' Nuova, 2002, pp. 183, euro 12). Qual e' mai questo demone che tormenta il monaco Stagirio, antico compagno di ascesi del Crisostomo? E' la depressione, un morbo che riteniamo squisitamente moderno, segno dei nostri tempi da stress. E, invece, esso affiora anche nella quiete silenziosa dell'eremo, creando disagio, tormento, crisi di fede, nausea della vita. Giovanni non minimizza questa sindrome psichica e spirituale: "Cio' che ci porta alla sventura non sono tanto i nostri peccati quanto la disperazione". Ma guida il paziente alla speranza, con mano ferma, educandolo a ritrovare nel caos, nella contraddizione e nell'abbattimento un senso e una meta. Rimanendo nell'area dell'antica letteratura cristiana ma con una serie di sguardi gettati anche sui territori confinanti (il neopitagorismo, lo stoicismo, l'epicureismo, l'ermetismo, Porfirio), seguiamo una serie di studiosi che, sotto il coordinamento di Giovanni Filoramo, esaminano il rapporto tra Maestro e discepolo (Morcelliana, 2002, pp. 375, euro 28,50), cioe' le questioni riguardanti la direzione spirituale, tenendo conto dei grandi maestri come Origene, Girolamo e Ambrogio e dello stesso Giovanni del quarto Vangelo. "La struttura discepolare e', infatti, il modello principale di cui il redattore di quel Vangelo si serve per rappresentare il rapporto dinamico fra Gesu' e i suoi seguaci" (p. 141). La ricchezza delle informazioni e delle analisi svela quanto fosse decisivo quel rapporto che, peraltro, e' stato studiato anche in un'altra opera da noi gia' segnalata e riservata a un'altra epoca storica: Direzione spirituale tra ortodossia ed eresia. Dalle scuole filosofiche antiche al Novecento (Morcelliana, 2002). Il "padre spirituale" e', dunque, una figura di riferimento per la crescita interiore. La societa' contemporanea e', pero', spesso definita "senza padri" e proprio all'Eclissi del padre e' dedicato un bel saggio dell'arcivescovo tedesco Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio "Cor Unum" (traduzione di Carlo Danna, Marietti, 2002, pp. 183, euro 12). L'autore rimanda soprattutto agli studi della femminista americana Susan Faludi (Bastonati!, Lyra Libri, 2001, e Contrattacco, Baldini & Castoldi, 1992) secondo la quale ormai i padri svolgono un ruolo secondario rispetto a quello dominante delle madri. Da questo rapporto "disturbato" tra padri e figli (a differenza del passato) Cordes procede verso un'accurata e acuta ricomposizione del profilo paterno anche e soprattutto in sede teologica, vagliando una ricca serie di modelli: da quello di Pietro di Bernardone e Francesco alle intuizioni di Kierkegaard, di Agostino e Lutero sino a Freud, per giungere al nucleo radicale religioso, quello di Gesu' rivelatore del Padre. Tutto questo, pero', non esclude il rilievo cruciale della donna non solo nella formazione del figlio ma nella stessa storia della spiritualita'. Una coppia di sposi spagnoli, che sono anche studiosi, Maria Toscano e German Ancochea fanno scorrere in un agile volumetto quattordici secoli di mistiche cristiane, Donne in cerca dell'amato (Servitium, 2002, pp. 177, euro 12), partendo proprio da Maria, la madre di Gesu', e dalla Maddalena, fendendo la folla delle diaconesse, vedove, martiri, vergini, regine, "beghine", sostando con Ildegarda di Bingen e tante altre. Questa presenza femminile non s'arresta, pero', nel Medio Evo; lambisce anche i nostri giorni. Vorrei, allora, solo evocare la figura di Maddalena di Spello, una parigina trasferitasi da trent'anni a Spello (Perugia) ove vive con due sorelle consacrate e il marito nella Casa della povera gente, accogliendo ospiti desiderosi di pregare e poveri senza fissa dimora. Suo e' il libretto Da Antonio a Francesco (Messaggero, 2001, pp. 115, euro 7,23), un'autobiografia interiore alla luce dei due grandi santi della poverta' e dell'amore. * Bellezza, cultura e buona novella In appendice segnaliamo un importante strumento di consultazione e ricerca: e' l'Enchiridion dei beni culturali della Chiesa (Dehoniane, 2002, pp. 682, euro 35), una preziosa silloge di documenti ufficiali del relativo dicastero vaticano che ha avuto il suo impulso piu' efficace con l'opera dell'arcivescovo Francesco Marchisano. Si potranno trovare in queste pagine vere e proprie guide per la corretta impostazione di archivi, biblioteche e musei ecclesiastici, ma si potranno anche leggere testi di settore o appelli di ampio respiro come la nota "Lettera di Giovanni Paolo II agli artisti". L'annunzio evangelico non puo', infatti, prescindere dalla bellezza e dalla cultura, come e' testimoniato da secoli di storia. 4. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL MARZO 2003 [Dal mensile "Letture", n. 595, marzo 2003, col titolo "Alla riscoperta dell'ecclesiologia"] Per la nostra panoramica bibliografica mensile proporro' questa volta solo due settori distinti: quello della teologia in senso stretto e quello del dialogo interreligioso. Partiamo, dunque, con la "teo-logia", che non e' solo un discorso su Dio ma anche su tutto l'orizzonte che converge verso di lui. Il primo testo che vogliamo calorosamente suggerire e' un vero e proprio "trattato" e riguarda una disciplina teologica tradizionale che ha ricevuto una forte impronta evolutiva a partire dal Concilio Vaticano II, cioe' l'ecclesiologia. Trattato sulla Chiesa e' appunto il titolo del volume che uno dei migliori teologi italiani, Severino Dianich, ha elaborato con una giovane collega, Serena Noceti (Queriniana, 2002, pp. 587, euro 37). La Chiesa, analogamente all'Incarnazione, rivela una duplicita' non dialettica ma armonica tra logos, ossia trascendenza, mistero, carisma, spirito, e sarx, cioe' storia, societa', istituzione, struttura, umanita'. Il ritratto che questo volume abbozza tiene conto di entrambi i profili ma, ovviamente, si attesta soprattutto sul primo studiando la dimensione strettamente "teologica", misterica, sacramentaria. L'annunzio della Parola divina e l'efficacia sacramentale salvifica rendono la comunita' istituita e istituzionale una sede teofanica, un soggetto sacerdotale, santo, indefettibile, infallibile, unico e unito. L'analisi del volto "teandrico" della Chiesa e' condotta in queste pagine in modo limpido eppur preciso, senza indulgere a esoterismi di linguaggio ma neppure a semplificazioni di comodo, con lo sforzo continuo del confronto sia con la pluralita' vivace della ricerca teologica sia con la cultura contemporanea che e' al di la' del perimetro visibile ecclesiale. * Cristianesimo "attuale" Lasciamo a malincuore, con questa breve segnalazione, un'opera esemplare anche a livello didattico; siamo, pero', compensati dai vantaggi offerti anche dall'altro testo teologico che ora accostiamo: L'essenza del cristianesimo di un teologo notissimo, Bruno Forte (Mondadori, 2002, pp. 182, euro 15). Tuttavia il genere di questo scritto e' differente: si tratta, infatti, di una serie di lectures cattedratiche tenute a Barcellona, in realta' destinate a una platea di uditori piu' vasta, considerato anche il tema. Un tema facile e arduo al tempo stesso, perche' il cuore del cristianesimo sembra essere pacificamente acquisito, eppure la valanga di ricerche sui concetti centrali di quel messaggio, che si cristallizza in una sterminata e inesausta bibliografia, fa capire che non si e' ancora all'approdo. Il titolo evidentemente ammicca all'omonima opera che l'ateo Feuerbach pubblico' nel 1841 per ragioni antitetiche. Tuttavia l'operazione di Forte, che procede in senso contrario a quello del filosofo tedesco, deve pero' fare anche i conti con le nuove obiezioni, prima fra tutte l'istanza del contemporaneo nichilismo. Egli, percio', pur illustrando gli snodi capitali della dottrina cristiana (cristologia, Trinita', fede, ecclesiologia e cosi' via) e attingendo anche a temi meno frequentati come quello della bellezza, deve tener conto degli scenari che la modernita' ha configurato. Cosi', questo saggio diventa significativo per "attualizzare" l'essenza costante e definitiva dell'annunzio cristiano. * Categorie dell'etica e spazi della liturgia E ora rivolgiamoci a due altre branche della teologia. La prima e' la morale, che ha un suo primo stadio nell'etica, cioe' in una sorta di antefatto di taglio universale, radicale, "filosofico". Giorgio Campanini presenta proprio Le parole dell'etica (Dehoniane, 2002, pp. 271, euro 13), ossia quelle categorie fondamentali della persona nella sua autenticita' e specificita'. E' per questo che il sottotitolo ci orienta verso "il senso della vita quotidiana". Si', perche' categorie come amore, altruismo, ascolto, convivialita', fedelta'/infedelta', gratuita', legalita', solidarieta', uguaglianza, ci riconducono al cuore etico della vita stessa cosi' che si ritrovino le radici della coscienza e della vera natura umana. E' da qui che fiorira' la moralita' cristiana nella sua specificita' ma anche nella sua continuita' rispetto a quelle radici, ed e' proprio questo che le pagine di Campanini fanno intuire. L'altro ambito teologico a cui ci rivolgiamo e' quello della liturgia. Uno dei temi piu' controversi e dibattuti ai nostri giorni e' proprio quello dello Spazio sacro, cioe' del nesso tra architettura e liturgia, messo a tema da vari autori nel volume curato da Virginio Sanson (Messaggero di Sant'Antonio, 2002, pp. 191, euro 17), sintesi di due convegni tenuti a Vicenza nel 2000. Teologi, liturgisti, artisti, tecnici si confrontano su un argomento rilevante non solo a livello teorico (e' alle sorgenti stesse dell'evento religioso che si pone il quesito sullo spazio, come ha insegnato Eliade), ma anche in ambito operativo, come attesta la folla di moderne chiese "dissacranti" che purtroppo costellano citta' e campagne. Gli spunti offerti da queste pagine sono molti e non disdegnano anche aspetti solo apparentemente marginali, come l'acustica, i concorsi, la normativa ecclesiale. * Trittico sul dialogo interreligioso Come abbiamo promesso, ci vogliamo orientare anche verso un altro settore importante dei nostri giorni, perche' il dialogo interreligioso e' piu' che mai necessario nell'atmosfera tesa di questi tempi. Per fortuna la produzione editoriale e', al riguardo, vivacissima e c'e' solo l'imbarazzo della scelta. A livello generale segnaliamo tre testi suggestivi. Il primo e' opera di un'ebrea fiorentina, Manuela Sadun Paggi, da anni dedita a quell'attivita' che e' ben espressa nel titolo del suo volume, Dialogo guarigione del mondo (Editrice Missionaria Italiana, 2002, pp. 154, euro 8). Il suo programma e' chiaro ed e' alimentato da continui rimandi alla tradizione ebraica ma anche alla modernita': "dal conflitto al dialogo, dalla religione oppio dei popoli alla religiosita' e liberta' dell'uomo, dall'emarginazione all'integrazione, dalla separazione alla comunicazione, dall'identificazione all'identita', dall'uniformita' all'universalita'". Sorprendente e', invece, il titolo dell'altro volume, Il crocifisso e le religioni, nato da un convegno e curato da Piero Coda e Mariano Crociata (Citta' Nuova, 2002, pp. 376, euro 24). No, non siamo in presenza di una ripresa della stucchevole diatriba sul crocifisso nei luoghi pubblici: queste pagine, con la molteplicita' degli interventi e delle angolature, s'inoltrano in un orizzonte drammatico e teso, ove tutte le religioni sono chiamate a confrontarsi, quello della compassione di Dio e della sofferenza dell'uomo. Si parte dalla figura del Servo paziente di Isaia 53 e dalla kenosis del Cristo crocifisso, acutamente studiata anche negli echi coranici, e si procede nella tradizione ebraica, patristica, musulmana, cattolica (Newman, de Foucauld, Stein), ortodossa (Karsavin), protestante (Moltmann), per salire anche sui sentieri d'altura della riflessione sistematica "per una teologia delle religioni che scaturisca dal Crocifisso". Il nostro trittico comprende, infine, un profilo delle maggiori religioni mondiali dall'angolo di visuale della pace: Pier Francesco Fumagalli intitola il suo prezioso volumetto Percorsi di pace e vie di fede (Lampi di stampa, Milano, 2002, pp. 206, euro 16). La convinzione di fondo e' che non solo una conoscenza del cuore genuino delle fedi ma anche una loro pratica coerente non puo' che far germogliare pace e armonia. E' solo scostandosi da quelle sorgenti che si generano conflitti. Come scriveva Borges in Labirinti, "e' piu' facile morire per una religione che viverla assolutamente". Tra l'altro, questo volumetto potrebbe essere un'ottima guida introduttiva all'islam, all'induismo, al buddhismo e al confucianesimo. * Un attento sguardo su ebraismo e islam In appendice ecco un piccolo grappolo di segnalazioni sulle varie culture religiose. Una giovane editrice con sede a Desio (Milano), Aquilegia, propone coi rispettivi testi originali a fronte Mahberet Prima (Il destino) di Immanuel Romano, ebreo medievale che la leggenda volle amico di Dante (a cura di Stefano Fumagalli e M. Tiziana Mayer, 2002, pp. 178, euro 8,50) e Il libro dell'impurita' femminile (Kitab al-hayd) di Al-Kulayni, un giurista e poeta musulmano attivo a Baghdad nel X secolo (a cura di Annamaria Milicia, 2002, pp. 113, euro 8). L'autore ebreo, sul modello di Giobbe, s'interroga sul senso ultimo della sofferenza e del travaglio dell'esistere; il musulmano, invece, ci apre uno squarcio sulla simbolicita' del sangue e della corporeita' e sulla femminilita', svelandoci un ethos a noi ignoto. Infine, Shelomo Dov Goitein col suo vasto saggio Una societa' mediterranea (traduzione di Giuseppe Bernardi, Bompiani 2002, pp. 639, euro 25) traccia il profilo di una comunita' ebraica che nel Medioevo viveva all'interno dello stato musulmano. La ricerca accurata, condotta per ben 17 anni e che dette origine a 5 tomi (qui riassunti da Jacob Lassner), svela non solo una societa' vivace, complessa, fervida intellettualmente ed economicamente, ma anche fa emergere la possibilita' di una convivenza feconda che rende l'ebraismo simile a un lievito, capace di generare effetti anche verso lo stesso mondo cristiano esterno. Alla base c'e' la massa documentaria rinvenuta nella Ghenizah ebraica del Cairo, un deposito non solo di Scritture Sacre ma anche di archivi che attestano il vissuto di un'intera societa'. 5. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DELL'APRILE 2003 [Dal mensile "Letture", n. 596, aprile 2003, col titolo "Newman e Guardini maestri di teologia"] Questa volta lasceremo soprattutto spazio alla teologia nel senso stretto del termine. Vorremmo innanzitutto far emergere due figure ormai storiche. Da un lato, facciamo entrare in scena il cardinale John Henry Newman (1801-1890), il famoso pensatore inglese convertitosi al cattolicesimo dall'anglicanesimo, una straordinaria figura la cui opera e' sistematicamente presentata dalla Jaca Book, che ora ci offre, a cura di Luca Obertello, la traduzione, eseguita da Alfonso Prandi, del saggio Lo sviluppo della dottrina cristiana (2003, pp. 452, euro 33). Si tratta di un testo corposo e impegnativo del 1845 che sostanzialmente motiva l'adesione dell'autore al cattolicesimo, compiuta proprio penetrando all'interno di una delle questioni capitali della teologia, quella dello sviluppo autentico del dogma secondo criteri coerenti e corretti. Lo Spirito Santo, infatti, conserva il "deposito" della fede nella Chiesa cosi' come ci e' stato trasmesso dalle Scritture ma non in maniera asettica e materiale. La sua missione e' anche quella di svelarne progressivamente le ricchezze e di esprimerle secondo il divenire dei tempi, delle culture, delle idee. La stessa tradizione patristica, che Newman ben conosceva, ne e' un'attestazione emblematica. L'autore elabora, cosi', sette criteri che fungerebbero quasi da cartina di tornasole per la verifica della correttezza dell'evoluzione dottrinale: la permanenza di una unica tipologia, la continuita' dei principi, il potere di assimilazione, la coerenza logica, l'anticipazione dello sviluppo futuro, la conservazione della sostanza del passato, il vigore perenne. Questo settenario e', poi, applicato in una serie di esempi tematici e storici. D'altro lato, introduciamo una figura rilevante del Novecento teologico cattolico, Romano Guardini (1885-1968), di cui la Morcelliana sta pubblicando la maggior parte delle opere. Ora e' la volta della Conversione di sant'Agostino (traduzione di Virginia Fuleschini, 2002, pp. 314, euro 19,50), un testo apparso nel 1935. Affascinato dalla personalita' del grande protagonista, il teologo tedesco di origini italiane ne segue l'itinerario interiore, nella convinzione dell'assoluta modernita' di un "pensatore esistenziale" tanto popolare nel Medioevo ma in realta' poco compreso nel suo cuore intimo e nella sua originalita'. Ci vorra' Pascal per svelare l'attualita' estrema di Agostino, capace di intrecciare esperienza personale e riflessione teologica. Certo, il ritratto di Guardini e' piu' intuitivo che metodico e, forse proprio per questo, la sua lettura risulta stimolante e creativa. * L'inscindibile nesso tra fede e ragione Passiamo poi alla teologia sistematica in senso stretto e ad autori contemporanei. Vorremmo evocare innanzitutto un teologo meridionale, docente alla Pontificia Universita' Lateranense, che entra in libreria con due testi paralleli. Si tratta di Giuseppe Lorizio, 51 anni, che presenta La logica della fede (San Paolo, 2002, pp. 408, euro 24) e Fede e ragione (Paoline, 2003, pp. 229, euro 12,50). L'orizzonte entro cui si sviluppano questi scritti e' quello della teologia fondamentale. Il primo e' l'elaborazione di una serie di saggi (non per nulla il sottotitolo parla di "itinerari"), ma in filigrana si intravede un filo conduttore che ha la sua originalita' nel calibrare la dimensione fondativa permanente della fede cristiana con quella contestuale evolutiva. Per certi versi ci ritroviamo nell'ambito sopra delineato da Newman, ma percorso con nuove sensibilita' e criteri di orientamento. Questo progetto, peraltro molto praticato nell'attuale riflessione teologica, e' formalizzato in modo nitido e sintetico nell'altro volume che parte appunto dalla Fides et ratio di Giovanni Paolo II, dalla quale e' mutuato non solo il titolo ma anche l'immagine suggestiva delle "due ali". I limiti di queste segnalazioni impediscono l'approfondimento della proposta, ma vorremmo sottolineare l'interessante puntualizzazione della "metafisica della carita'" che permette di ripensare il nesso fede-ragione. Gia' Lorizio nelle opere citate rimandava all'orizzonte sacramentale della Rivelazione, e in particolare al "segno eucaristico dove l'unita' inscindibile tra la realta' e il suo significato permette di cogliere la profondita' del mistero". Ebbene, riserviamo un'attenzione particolare anche a due testi di teologia sacramentaria. Il primo, scritto a piu' mani (raccoglie gli atti di un corso di aggiornamento), punta sul battesimo tenendo conto soprattutto della prassi pastorale italiana: Il sacramento della fede (a cura di Maurizio Aliotta per l'Associazione teologica italiana, San Paolo, 2003, pp. 219, euro 15). Sono molti i dati offerti in queste pagine, sia dal punto di vista storico, sia dal punto di vista sistematico, sia da quello pastorale. Anche qui affiora il problema del riproporre i fondamenti dottrinali in contesti storico-culturali in fervida elaborazione ed evoluzione e non manca neppure il confronto interreligioso con altri riti di iniziazione alla fede, come si marca la necessita' di una declinazione piena, viva e rinnovata dei contenuti del sacramento. Piu' classico e solenne nell'impostazione e', invece, quello che potremmo definire un trattato sulla Confermazione nella tradizione della Chiesa latina, opera del gesuita Arturo Elberti dell'Universita' Gregoriana (San Paolo, 2003, pp. 692, euro 38). Siamo in presenza di un sacramento che e' stato da sempre oggetto di discussioni, gia' a partire dai suoi fondamenti biblici, che e' stato originariamente definito dalle liturgie orientali e che e' un po' appannato nella prassi pastorale piu' recente. Questo vasto studio teologico-storico-sacramentario lo delinea a tutto tondo, nella consapevolezza che sia necessario un disegno compiuto per poterlo far rivivere non solo nella sua celebrazione, ma anche nella sua efficacia esistenziale. La ricchezza dei materiali che sono imbanditi davanti al lettore quasi come in una mensa stracolma raggiungono pienamente questo scopo, anche se l'impianto - che ricalca quello classico dei trattati - puo' creare qualche appesantimento. * Lettera agli Efesini: un'analisi suggestiva Non vogliamo, a questo punto, lasciare la nostra rubrica priva di qualche segnalazione relativa agli altri generi della bibliografia religiosa. Per i testi biblici ci sembra interessante ritornare su una collana di commenti che le Paoline stanno da tempo mettendo in libreria: si tratta di commenti di esegeti italiani spesso ancora poco noti ma scientificamente ben attrezzati. E' ora la volta della Lettera agli Efesini, un testo del corpus paolino tutt'altro che facile, presentato dal friulano Stefano Romanello, 42 anni (Paoline, 2003, pp. 301, euro 25). Come e' accaduto per altri volumi di questa collana, si cerca di far coesistere due metodi di analisi apparentemente antitetici, quello storico-critico classico, che e' di sua natura diacronico, con l'approccio piu' sincronico di taglio letterario e retorico. I risultati, anche se non sempre omogenei e definitivi, sono comunque molto suggestivi, in particolare per uno scritto come gli Efesini di impronta oratoria, appassionata e di stile "amplificante". La prospettiva ecclesiologica universale e l'inedita impostazione di alcune categorie teologiche spingono Romanello a confermare il carattere pseudoepigrafico della Lettera. Infine, per la letteratura spirituale non abbiamo esitazione nel suggerire un personaggio medievale inglese, Aelredo di Rievaulx, morto a 57 anni nel 1167, riscoperto in questi ultimi decenni anche in Italia, soprattutto per la sua opera Amicizia spirituale e per l'impegno critico di Domenico Pezzini. A quest'ultimo dobbiamo anche la recente edizione della Regola delle recluse (Paoline, 2003, pp. 226, euro 18), con una vasta e importante introduzione. Composta per la sorella monaca, l'opera, proprio perche' e' un compendio di norme spirituali destinate a reggere la quotidianita' dell'esperienza monastica, diventa uno specchio dei luoghi, dei riti, delle difficolta' e delle glorie di una vita scandita da ritmi costanti ma anche misteriosi e segreti, capaci di coniugare "la vastita' del cielo con l'angustia della cella". 6. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL MAGGIO 2003 [Dal mensile "Letture", n. 597, maggio 2003, col titolo "Tempi pasquali, tempi di meditazione"] In apertura, lasciandoci condurre dal filo liturgico dominante in questo mese, proponiamo un libretto di meditazioni pasquali uscite dalla penna di quel grande testimone e teologo cristiano che fu Dietrich Bonhoeffer, morto impiccato dai nazisti a 39 anni il 9 aprile 1945: nel Miracolo del messaggio pasquale (traduzione di Paola Florioli, Gribaudi, 2003, pp. 55, euro 6,50) egli ci conduce dal Getsemani alla Pentecoste, scandendo in modo semplice ma intenso tutti gli eventi della salvezza. Manfred Weber ha allestito questa antologia tematica che dal dolore di un Dio ci guida alla "vera gioia che e' sempre qualcosa di incomprensibile, tanto per altri quanto per colui che la prova". Fatta questa premessa, simile a una piccola oasi spirituale, daremo questa volta alla nostra rubrica un'impronta monotematica di taglio interreligioso, transitando attraverso una selezione di testi molto variegati per generi, qualita', argomenti. Iniziamo con l'ebraismo e con un piccolo gioiello. Uno dei massimi pensatori ebrei contemporanei, Abraham Joshua Heschel (1907-1972), ci ha lasciato come sua ultima opera un trittico di volumi scritto in ebraico e intitolato Torah min ha-shamajim, cioe' "la Torah che discende dal cielo". Dal primo e secondo di quei volumi vengono ora estratti 13 capitoli, tradotti dall'ebraico da Paola Messori e prefati da Alberto Mello, sotto il titolo La discesa della Shekinah (Qiqajon, 2003, pp. 120, euro 8). La Shekinah e' la "Presenza" divina che qui e' tratteggiata nella sua "discesa" verso l'umanita' fino a condividere l'esilio di un popolo, la sua poverta' e la sua sofferenza in una "com-passione" che e' un originale parallelo ebraico dell'Incarnazione cristiana. Citando un antico midrash, Heschel mette in bocca a Dio queste parole: "Come voi siete stati ridotti in schiavitu', cosi' anch'io mi trovavo nella stessa schiavitu'. Infatti sta scritto: Chi colpisce voi, colpisce la pupilla del mio occhio". La "Presenza" del Signore in mezzo a noi e' "condivisione, e' identificazione, e' qualcosa di intrinseco che tocca Dio intimamente: a sua volta Egli e' colpito dalle sventure della nazione". * Islam, un dizionario per saperne di piu' Passiamo poi all'islam, il soggetto che piu' interessa, affascina e preoccupa il lettore attuale occidentale. Per rispondere in modo piano, essenziale e puntuale a tutti i quesiti, agli intoppi di nomi, di temi, di realta' in cui ci imbattiamo leggendo libri e giornali che trattano questo argomento, e' indispensabile avere sotto mano uno dei suggestivi (anche graficamente e funzionalmente) "dizionari San Paolo", quello appunto che ha approntato Cherubino Mario Guzzetti, un salesiano islamologo vissuto trent'anni nel Vicino e Medio Oriente, autore anche di una sua versione commentata del Corano: Islam (San Paolo, 2003, pp. 299, euro 48) e' un lessico di oltre 1.300 lemmi comprendente le maggiori figure storiche, profeti, teologi, mistici, filosofi, poeti e scrittori, dinastie, riti, luoghi santi, sette e popoli, scienze, leggi, istituzioni di quella religione e di quella cultura. Si tratta di un vero e proprio caleidoscopio che, a mosaico, raffigura una fede che e' al tempo stesso cultura e societa'. Una serie di appendici offre - oltre alle solite tavole e cronologie - anche una selezione di brani coranici a risonanza evangelica, ad uso del lettore cristiano. Lo stesso Guzzetti ha recentemente pubblicato un curioso libretto emblematicamente intitolato Il cristianesimo presentato ai musulmani (Elledici, 2003, pp. 31, euro 1,70), prezioso per il dialogo con quei musulmani che bussano alle nostre porte e vivono accanto a noi. E' significativo che questo piccolo testo si apra con una sorprendente citazione del Corano (sura 5, 82): "Troverai che i piu' cordiali amici di coloro che credono (cioe' i musulmani) sono quelli che dicono: 'Siamo cristiani!'". Ma ritorniamo al discorso generale e sistematico sull'islam. A questo riguardo vogliamo con particolare calore suggerire un'opera piuttosto ampia e densa ma anche di ottima leggibilita', ricca di documentazione e bibliografia, una sorta di filo descrittivo, teso dalle origini nell'Arabia preislamica fino all'islam dei nostri giorni e alla svolta fondamentalista, passando attraverso tutti i soggetti capitali di questa civilta' (Corano, il volto di Allah nelle Scritture e nella teologia, l'etica, la mistica e cosi' via). Sono I percorsi dell'Islam di Carlo Saccone, docente di Letteratura persiana e di Storia dei Paesi islamici (Messaggero, 2003, pp. 512, euro 25): non e' solo la mappa di una cultura e di una storia, e' anche una guida per seguirne "i percorsi" evolutivi o involutivi ed e' anche l'occasione per entrare nei meandri di un modo di pensare e vivere (da non perdere sono, a questo fine, le 16 appendici finali particolarmente vivaci e specifiche). Parlavamo di meandri. Ecco, sia pure a mo' di segnalazione, vorremmo allegare tre volumetti piu' settoriali. La donna nel mondo arabo e' il tema affrontato da una psicanalista franco-musulmana, Rita El Khayat (traduzione di Maria Elena Paniconi e Mattia Guidetti, Jaca Book, 2003, pp. 127, euro 9), e non e' necessario dire quanto sia attuale e rilevante questo argomento, spesso sbrigativamente affrontato secondo opposte interpretazioni. Dag Tessore, invece, col suo scritto La mistica della guerra (Fazi, 2003, pp. 254, euro 16), prefato da Franco Cardini, ci introduce in un altro soggetto particolarmente scottante, cioe' la spiritualita' delle armi non solo nell'islam ma nello stesso cristianesimo, lasciando spazio anche alla teologia "marziale" di altre culture e riservando un capitolo "alla mistica delle crociate e alla mistica del jihad". Sempre su quest'ultima linea, ma con una restrizione di campo molto netta, Massimo Introvigne offre tutte le coordinate del movimento fondamentalista islamico Hamas (Elledici, 2003, pp. 127, euro 8), una parola che significa "fervore" e che e' pero' anche l'acronimo di "Harakat al-Muqawama al-Islamiyya" ("Movimento di resistenza islamico"), movimento sorto nel dicembre 1987 per combattere lo Stato d'Israele e promuovere l'instaurazione in Palestina di uno Stato islamico. * Un buddhismo libero da stereotipi Usciamo dall'orizzonte musulmano e arabo, a cui abbiamo riservato quel primato che l'attuale contesto storico esige, e apriamo un piccolo squarcio su un'altra grande religione, quella buddhista. Ci accontenteremo di indicare due piccole pubblicazioni propedeutiche, utili per un primo approccio, libero dagli stereotipi che inquinano spesso la fisionomia di questa spiritualita' complessa e tutt'altro che trasparente (almeno per noi occidentali). Quasi sul modello dei vecchi catechismi a domanda-risposta, Francesco Saba Sardi con un taglio giornalistico e divulgativo risponde ai vari quesiti su Che cos'e' il Buddismo (Mondadori, 2003, pp. 163, euro 7,20), nella collana che comprende alcuni volumi che hanno per sottotitolo "Per favore rispondete". Donald S. Lopez, che e' invece docente di studi buddhisti negli Usa, delinea il particolare profilo del Buddhismo tibetano (traduzione di Stefano Salzani, Elledici, 2003, pp. 85, euro 8). E' un bel testo che ripropone una religiosita' particolarmente popolare in Occidente per le note vicende politiche e per la presenza del Dalai Lama, ma poco conosciuta nella sua anima profonda: siamo di fronte a un buddhismo sincretistico e deforme o al buddhismo piu' genuino e originario? E dato che, indirettamente, col buddhismo abbiamo evocato l'India, non bisognerebbe perdere Gli editti di Asoka (a cura di Giovanni Pugliese Carratelli, Adelphi, 2003, pp. 123, euro 12), un sovrano che regno' sull'India del III secolo a.C. Perche' ricordiamo questo remoto re indiano? Perche' fu il primo a incidere su un'epigrafe il suo rimorso per aver vinto una guerra col suo macabro corteo di morte, deportazione, dolore: "La conquista di un paese indipendente - scriveva questo sovrano pacifista ante litteram - e' strage, morte, cattivita' di uomini; e cio' e' fonte di pena e deplorazione per il re caro agli Dei". * Cristianesimo la "quarta via" Giunti al termine di questa carrellata nel mondo variopinto delle fedi, ci lasciamo attirare da una domanda provocatoria. La pone un originale e sempre interessante sacerdote filosofo e psicanalista francese, Maurice Bellet, nella sua Quarta ipotesi (traduzione di Armido Rizzi, Servitium, 2003, pp. 149, euro 12,50) riguardante il futuro del cristianesimo. La prima ipotesi ritiene che il cristianesimo sia ormai in via di estinzione; rimarranno solo i suoi monumenti come e' accaduto per gli dei di Egitto e Babilonia. La seconda: il cristianesimo si dissolve, disseminando i suoi valori nella cultura moderna e qui disperdendosi. Terza ipotesi: il cristianesimo continua attraverso una conservazione di autodifesa e di stasi. Ecco, allora, la "quarta ipotesi", quella condivisa da Bellet. Di fronte alla caduta o alla crisi degli ismi (idealismo, marxismo, materialismo, spiritualismo...), il cristianesimo deve opporsi alla sua riduzione a ideologia e ritrovare la sua vera anima. "Se per cristianesimo intendete il vangelo come vangelo, nella sua dimensione ancora inaudita, allora forse ne siamo appena agli inizi". ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 223 del 2 settembre 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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