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Voci e volti della nonviolenza. 222
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 222
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 1 Sep 2008 09:46:53 +0200
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 222 del primo settembre 2008 In questo numero: 1. Con la guida di Gianfranco Ravasi tra recenti pubblicazioni religiose (parte prima) 2. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del giugno-luglio 2002 3. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'agosto-settembre 2002 4. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni dell'ottobre 2002 5. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del novembre 2002 6. Gianfranco Ravasi: I libri della fede. Segnalazioni del dicembre 2002 1. EDITORIALE. CON LA GUIDA DI GIANFRANCO RAVASI TRA RECENTI PUBBLICAZIONI RELIGIOSE (PARTE PRIMA) Proponiamo di seguito alcune segnalazioni bibliografiche estratte dalla rubrica "I libri della fede" tenuta negli scorsi anni dal prestigioso teologo cattolico Gianfranco Ravasi sul mensile "Letture". 2. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL GIUGNO-LUGLIO 2002 [Dal mensile "Letture", n. 588, giugno-luglio 2002, col titolo "Magistero, una stella nella navigazione". Gianfranco Ravasi (Merate, 1942) arcivescovo cattolico, teologo, biblista, ebraista e archeologo; presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. E' autore di numerose opere di grande valore] Il Magistero della Chiesa e' certamente una delle stelle fondamentali per la navigazione del credente nel mondo della fede. Il Concilio Vaticano II affermava che "il compito di interpretare autenticamente la parola di Dio scritta e trasmessa e' affidata al solo Magistero vivo della Chiesa, la cui autorita' e' esercitata nel nome di Gesu' Cristo. Il Magistero, pero', non e' superiore alla Parola di Dio ma ad essa serve" (Dei Verbum, 10). Partiamo, allora, per un'altra tappa del nostro itinerario nei libri della fede con due importanti raccolte documentarie magisteriali. La prima e' una sorta di nuovo e piu' articolato "Denzinger": con questo termine, che era poi il nome del teologo curatore (1819-1883), chi ha studiato teologia sa che si indica uno strumento capitale per l'attestazione dello sviluppo della tradizione ecclesiale. Quello che ora i gesuiti Josef Neuner e Jacques Dupuis hanno approntato nel volume La fede cristiana nei documenti dottrinali della Chiesa Cattolica (San Paolo, 2002, pp. 1108, euro 63) e' un sussidio meno meccanico dell'Enchiridion di Denzinger perche', pur non ignorando la contestualita' storica e quindi la diacronia, si opta per un percorso tematico. Cosi' la struttura e' affidata a 23 capitoli che sono veri e propri argomenti teologici, aperti dalla sequenza basilare dei simboli e delle professioni di fede: si ha, in tal modo, l'intero orizzonte del contenuto e delle risposte di fede sulla Rivelazione, sulla Tradizione, su Dio, sull'uomo, sul mondo, su Maria, sulla Chiesa, sui sacramenti e sulla liturgia, sulla vita cristiana, sulla dottrina sociale, sulla sessualita' e cosi' via. Ma in ogni ambito trattato la trama e' sempre storica cosi' da illustrare in modo limpido l'evoluzione e l'attualizzazione dell'insegnamento magisteriale, illustrazione favorita dalle puntuali introduzioni premesse a ogni citazione di documento. Ci spiace di poter dire cosi' poco di un'opera molto preziosa e dall'impostazione felice, anche a livello "didattico": tutti coloro che s'interessano di teologia o semplicemente vogliono "rendere ragione" a se' e agli altri della "speranza che e' in loro" dovrebbero tenere a portata di mano questo strumento di ricerca. Piu' specifica ma altrettanto esemplare e' la raccolta di testi magisteriali curata da Giorgio Filibeck del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, I diritti dell'uomo nell'insegnamento della Chiesa (Libreria Editrice Vaticana, 2001, pp. 951, euro 49,60). L'arco storico preso in considerazione e' il quarantennio 1958-1998: si va, dunque, da Giovanni XXIII a Giovanni Paolo II. Ma anche in questo caso si e' imboccata la via tematica e il panorama risultante e' veramente suggestivo perche' il Magistero ha toccato riguardo a questo tema tutte le questioni, anche le piu' delicate o drammatiche, dai diritti radicali alla vita, alla liberta' di coscienza, di religione e di espressione, al lavoro sino a quelli propri della famiglia, del fanciullo, delle minoranze, dei popoli autoctoni e cosi' via. Si tratta, dunque, di un repertorio che delinea la visione cristiana dell'uomo, animata sempre da una carica di partecipazione e passione: "Come tenerci in disparte di fronte al vilipendio dei diritti umani fondamentali di tante persone?... L'animo cristiano non puo' restare insensibile" (Novo Millennio ineunte, 51). * Paolo VI descritto dal segretario Macchi Ma il Magistero puo' essere presentato in forma ancor piu' specifica e diretta. Proponiamo, come esempio, due testi. Il primo e' un vero gioiello, nato da una consuetudine non solo ideale ma vitale: il segretario monsignor Pasquale Macchi ha approntato un intenso ritratto di Paolo VI nella sua parola (Morcelliana, 2001, pp. 399, euro 25,82). Si ha, cosi', un intreccio tra biografia e messaggio perche' si parte dal ministero episcopale di Montini a Milano e si giunge a Roma, al Concilio, ai viaggi apostolici, fino agli ultimi anni e al luminoso congedo di questo Papa di grande finezza, intelligenza, spiritualita' e umanita'. Massimo Bettetini, invece, in modo piu' semplice ed essenziale raccoglie un'antologia di pronunciamenti di Giovanni Paolo II nel libro Strade d'amore (Bompiani, 2002, pp. 248, euro 12). Si tratta sostanzialmente di un abbozzo di antropologia cristiana attraverso una serie di tessere testuali ricomposte a mosaico attorno all'amore divino e umano. * Titoli a piu' voci sull'Aldila' e altro Riserviamo lo spazio che ci rimane a un altro genere bibliografico, quello delle opere in collaborazione attorno a un determinato asse tematico. Le pubblicazioni, al riguardo, sono sempre abbondanti e non sempre felici (talora sono pure e semplici edizioni di atti di convegni piuttosto eterogenei o pedanti). Ci accontenteremo ora di selezionarne alcune accompagnandole con un semplice appunto di lettura. Possiamo accostare due testi che trattano argomenti contigui. Da un lato la Pontificia Facolta' Teologica dell'Italia Meridionale offre i risultati di un seminario interdisciplinare su Tempo ed eternita' (a cura di Alberto Casalegno, San Paolo, 2002, pp. 399, euro 20), centrato su una relazione di uno dei maggiori studiosi dell'Apocalisse, Ugo Vanni. Il difficile "punto di intersezione tra tempo ed eternita'" - per usare un'espressione di Thomas S. Eliot - e' analizzato basandosi su vari passi biblici, su prospettive patristiche, teologiche e liturgiche ma anche protendendosi verso moderne istanze ermeneutiche e persino di antropologia culturale (la cultura africana). D'altro lato, sull'eternita', anzi sull'Aldila' & dintorni (San Paolo, 2002, pp. 108, euro 8,26) si affacciano dieci teologi e filosofi o studiosi interpellati con molta intelligenza da Roberto Righetto, prendendo avvio da un'ormai famosa catechesi di Giovanni Paolo II dell'estate 1999 sui "novissimi", cioe' sulle realta' ultime e metatemporali. Le reazioni dei vari intervistati sono veramente suggestive per riuscire a ricomporre una nuova interpretazione di quell'orizzonte che, nonostante la superficialita' contemporanea, continua a interessare e a inquietare le coscienze. Possiamo solo riservare un cenno alle altre due opere "collettive" che abbiamo scelto. Sul Monoteismo (Mondadori, 2002, pp. 259, euro 16,80), e quindi sulle prospettive della religione e del sacro nella nostra cultura sospesa tra moderno e postmoderno, intervengono 13 diverse personalita' (tra costoro, Ratzinger, Bobbio, Girard) o attraverso interviste o con saggi propri (c'e' persino la ripresa di un curioso inedito di Soeren Kierkegaard con la sua "predica dimissionaria" di abilitazione all'ordinazione pastorale). Il tema, spesso incandescente, e' cosi' letto da angolature diverse, con esiti indubbiamente interessanti e fecondi, pur nella dialettica delle opinioni. Molto piu' approfondito e con una serie di analisi accurate e talora specialistiche e', invece, il volume di saggi dedicati alla Direzione spirituale tra ortodossia ed eresia (Morcelliana, 2002, pp. 361, euro 23,50). Si spazia dalle antiche scuole della classicita' greco-romana e si approda fino alla contemporaneita' con un profilo di Giuseppe Lazzati, sempre con la consapevolezza che la guida spirituale e' una realta' delicata e complessa che puo' produrre frutti esaltanti ma anche deformare le personalita' dei discepoli in esaltati. Anche se nato da un seminario di studio sul tema, questo affresco storico-teorico rivela percorsi sorprendenti e degni di riflessione per tutti perche' tutti siamo orientati e orientiamo, siamo guidati e guide, siamo discepoli e maestri. 3. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DELL'AGOSTO-SETTEMBRE 2002 [Dal mensile "Letture", n. 589, agosto-settembre 2002, col titolo "I classici per vincere l'inerzia estiva"] "Ci battiamo contro gli ostacoli per aver riposo e, quando lo abbiamo, il riposo e' insopportabile". Molti (e non solo i pensionati) devono riconoscere la verita' di questa osservazione presente nell'Educazione di Henry Adams, in cui l'omonimo storico e saggista ottocentesco americano descriveva in verita' il malessere dell'intellettuale. A nostro avviso, un antidoto a questa sindrome che si manifesta nel periodo estivo potrebbe essere il ritorno ai classici (nel senso piu' lato del termine): la loro lettura richiede quiete ma al tempo stesso esige impegno e rigore. Ecco, allora, una sequenza di grandi opere o saggi di taglio religioso. Partiamo dal remoto Oriente col primo di una serie di tomi destinati a contenere integralmente - per la prima volta in italiano - I centomila canti di Milarepa (traduzione di Kristin Blancke e Franco Pizzi, a cura di Roberto Donatoni, Adelphi, 2002, pp. 307, euro 23). E' questa una summa del buddhismo tibetano tantrico, posta in connessione con un altro celebre scritto, la Vita di Milarepa (edita lo scorso anno dalla Utet a cura di C. Gianotti). Incorniciati da episodi brevi e brillanti, talora striati di ironia e persino di comicita', si snodano questi canti di impronta didascalica nei quali il maestro alza il velo sul mistero della meditazione e sui frutti gioiosi che essa genera. La scoperta di questa esperienza che esalta l'anima e' "sceneggiata" attraverso lo sfilare di una folla di personaggi spesso sorprendenti: saggi incartapecoriti, giovani discepoli ribelli e ottusi, taumaturghi spettacolari, esseri misteriosi e non umani, figure modeste e dolci. Ma in tutte le pagine sfavilla un caleidoscopio di simboli e di paradossi e si dipana un percorso di ricerca e di purificazione interiore che la vasta introduzione di Fabrizio Torricelli riesce a illustrare costringendoci a quella fatica che puo' spezzare l'inerzia delle vacanze, a cui sopra si accennava. * Dal monachesimo all'etica di Weber Dall'Oriente corriamo subito all'Occidente con un classico indiscusso della spiritualita', La Regola di San Benedetto (traduzione e commento di Anna Maria Quartiroli, Scritti Monastici Abbazia di Praglia, 2002, pp. 508, euro 29), un testo edito e riedito infinite volte, commentato e soprattutto vissuto da legioni di monaci nei secoli. Non e' il caso di descrivere questo piccolo monumento di ascesi e di realismo, di contemplazione e di quotidianita', di formazione e di mistica. Diremo solo che, oltre al vantaggio di offrirci il testo a fronte, questa edizione si presenta quasi come un amoroso assedio alle pagine di Benedetto: introduzioni, premesse, note, bibliografie e indici sono simili a brecce aperte cosi' che lo sguardo del lettore possa placarsi sui panorami aperti da quest'opera-guida. Si', perche' la Regola e' una sorta di itinerario dalla terra fino a Dio, dalla storia all'eterno, sempre sul sentiero tracciato dal Vangelo. Nell'Occidente rimaniamo con uno scritto di tutt'altro genere ma con un esito finale non del tutto alieno rispetto a quello del patriarca del monachesimo. Si tratta del famoso dittico di Anselmo d'Aosta, arcivescovo di Canterbury (1033-1109), Monologio e Proslogio (a cura di Italo Sciuto, Bompiani, 2002, pp. 525, euro 12), offerto col testo latino a fronte. Nel Monologio (1076) si ha forse la prima sistematica e potente celebrazione cristiana del compito della ragione umana nel penetrare il mistero della Verita' divina, compito legittimo e proficuo. Nel Proslogio (1077) si assiste, invece, a un colloquio che coinvolge l'autore, la sua anima, il lettore e Dio, e che si profila come un itinerario il cui approdo e' fatto balenare, anche se non raggiunto, ed e' quello della "visione" contemplativa di Dio. Pagine ardue, che non ammettono pigrizie mentali, ma che lentamente catturano e costringono a proseguire anche sui percorsi d'altura della piu' nitida e rigorosa speculazione. Stando ancora in Occidente e venendo piu' vicino a noi, ci permettiamo di associare a figure cosi' aureolate un personaggio piu' discusso ma cosi' rilevante da esser diventato un classico, nonostante la sua recente cronologia. Intendiamo riferirci al tedesco Max Weber (1864-1920), uno dei padri delle moderne scienze storico-sociali, uomo politico e cattedratico. Di lui vogliamo segnalare due importanti volumi (il primo e il quarto) del suo capolavoro, Sociologia della religione, cioe' Protestantesimo e spirito del capitalismo (pp. 331, euro 23) e L'etica economica delle religioni universali. Il Giudaismo antico (pp. 409, euro 25), entrambi editi da Comunita' e curati da Pietro Rossi. Il primo scritto, citatissimo e qui illustrato sapientemente da un esegeta di alta qualita' come il professor Rossi, e' un modello veramente "classico" di analisi comparata sui rapporti tra religione e vita economica, nella ferma convinzione che il capitalismo moderno abbia la sua culla nel protestantesimo piu' rigido e ascetico: la ricerca di una "conferma" e di una retribuzione salvifica escatologica sarebbe la molla che stimola l'impegno professionale nella storia e nella societa'. Nel volume dedicato all'ebraismo (altri saggi sono riservati alle varie religioni universali) Weber prende le mosse da una caratteristica a suo avviso specifica della "confederazione israelitica", quella dell'essere "un popolo paria inserito in un ambiente privo di caste" (com'era, invece, quello indiano). Da questa situazione apparentemente sfavorevole si configura un'avventura sociale e storica inattesa che l'autore segue attraverso i testi biblici con un approccio non di rado discutibile ma pur sempre suggestivo. * La missione dei laici secondo Crisostomo Per concludere ritorniamo in Oriente, in quello pero' a noi vicino e, nella molteplicita' dei libri usciti in questi ultimi mesi sul mondo cristiano orientale, ne scegliamo due molto differenti tra loro. Il primo e' un "classico" della ricerca esegetica. Eduard Norden (1868-1941), uno dei maggiori latinisti tedeschi, nel 1913 pubblico' un saggio complesso e affascinante intitolato Agnostos Theos, che e' l'espressione usata da san Paolo per indicare l'altare in cui si era imbattuto camminando per Atene, un'ara dedicata appunto al Dio ignoto (a cura di Chiara Ombretta Tommasi Moreschini, Morcelliana, 2002, pp. 529, euro 35). Significativo e' il sottotitolo, "Ricerche sulla storia della forma del discorso religioso": Norden, infatti, scava con grande finezza non solo nelle fonti e nella genesi del discorso tenuto da Paolo all'Areopago ateniese (Atti 17, 22-31) ma anche nelle sue modalita' retoriche, nella sua originalita' e nella sua capacita' di intrecciare visioni religiose e culturali diverse. Prezioso e' anche il saggio introduttivo della curatrice che elabora un bilancio dello studioso tedesco. Infine, solo un cenno a un altro classico dell'oratoria cristiana, quel san Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa greca del IV secolo, divenuto celebre per la sua opera omiletica al punto tale da meritarsi quel soprannome greco ("bocca d'oro"). Uno studioso, Ottorino Pasquato, ha cercato di individuare all'interno della produzione di quel Padre una particolare figura, I laici in Giovanni Crisostomo (Las, 2002, pp. 244, euro 12,91). Il famoso vescovo di Costantinopoli e', infatti, l'unico a interessarsi del laicato cristiano in modo ampio e accurato, non soffermandosi solo sul loro posto nella Chiesa ma anche delineando la loro missione familiare di genitori e figli, di educatori e di testimoni nella vita sociale, economica e culturale della polis. 4. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DELL'OTTOBRE 2002 [Dal mensile "Letture", n. 590, ottobre 2002, col titolo "Nell'orizzonte della Sacra Scrittura"] "In principio la Parola": sulla scia del motto giovanneo, iniziamo anche noi il solito appuntamento coi "libri della fede" suggerendo il nuovo volume della collana "Bibbia ebraica interlineare", coraggiosa impresa editoriale della San Paolo. Dopo l'Esodo, di scena ora e' il Deuteronomio (a cura di Piergiorgio Beretta, 2002, pp. 233, euro 25). L'offerta e' abbondante: testo ebraico a cui si aggiungono le indicazioni per l'uso nella liturgia sabbatica sinagogale, traduzione interlineare la piu' "materiale" possibile (a cura della carmelitana Cristiana Doveri), il testo dell'antica versione greca dei Settanta, il testo latino della Vulgata, la "Nuovissima Versione" italiana gia' edita dalla San Paolo e, in appendice, una serie di repertori utili per maneggiare e usare anche "tecnicamente" questo prezioso strumento di conoscenza della Parola nella sua matrice genuina. Se continuiamo a stare nell'orizzonte della Scrittura, un ambito sempre fertile di pubblicazioni, vorremmo proporre anche un'opera di esegesi condotta secondo il metodo classico storico-critico ma con un rimando pure alla cosiddetta "lettura canonica", cioe' tenendo conto anche dell'unita' di un libro biblico e del suo attuale innesto nel Libro della Bibbia. Si tratta del commento al profeta Amos di Horacio Simian-Yofre (Paoline, 2002, pp. 242, euro 23). Tradizionalmente usato come vessillo degli oppressi e degli sfruttati, questo scritto profetico rivela in realta' molti altri temi di identico impatto: l'aspra polemica nei confronti delle ingerenze politiche in questioni religiose, il "kerygma" che appella a un culto coerente con la prassi, l'intreccio tra giudizio ("il giorno di Jhwh") e salvezza. Il corpo centrale del volume e' dedicato a una puntuale lettura delle pagine di Amos, che si apre a una sobria sezione finale riservata a una sintesi del messaggio teologico globale di questo profeta dell'VIII secolo a.C. Per il Nuovo Testamento, invece, scegliamo un numero della collana periodica "Sussidi Biblici" (in pratica e' come se si trattasse di una rivista), curata dalle Edizioni San Lorenzo di Reggio Emilia e che ha all'attivo una serie di interessanti pubblicazioni. Di Umberto Neri, della comunita' di don Dossetti, e' proposto in memoriam il suo commento all'Addio di Gesu' ai discepoli (2001, pp. 183, euro 13), cioe' ai capitoli 13-16 di Giovanni, quella splendida e grandiosa sezione del quarto Vangelo che Neri pone all'insegna del tema dell'"andare" di Cristo, scandito in apertura (13, 33) e in finale (16, 28). Saremmo, quindi, in presenza di un vero e proprio testamento di Gesu' la cui eredita' spirituale si sfrangia in molte traiettorie di pensiero. Esse compongono, in ultima analisi, sia il volto di Dio e del suo Cristo sia il profilo del discepolo. Infine, non possiamo ignorare, tra i tanti testi di taglio scritturistico, una suggestiva raccolta di teologia e spiritualita' biblica, approntata da uno dei piu' importanti esegeti contemporanei (che ricordo con gratitudine anche perche' fu mio maestro di esegesi), il tedesco Norbert Lohfink, col suo libro All'ombra delle tue ali (traduzione di Vincenzo Gatti, Piemme, 2002, pp. 303, euro 16,90). Sono 14 saggi che partono dalla prima pagina della Genesi ("La statua di Dio"), evocano i patriarchi e Mose', accompagnano Israele nell'ingresso nella terra promessa, presentano una suggestiva selezione di Salmi e giungono anche in terreni inattesi come quello del rapporto tra Geremia 31, 31-34 e il Cuore di Gesu' o quello dell'annunzio antico testamentario di "un nuovo patto senza Israele". * Alla scuola dei Salmi e della liturgia L'altro orizzonte a cui vorremmo riservare spazio con una serie di segnalazioni essenziali e' quello della liturgia. Sostanza del pregare anche cristiano sono i Salmi. Un benedettino, che e' anche uno studioso di patristica e spiritualita', Benoit Standaert col suo bel saggio Come si fa a pregare? (traduzione di Maria Luisa Milazzo, Vita & Pensiero, 2002, pp. 249, euro 16) ci mette - come recita il sottotitolo - "alla scuola dei Salmi, con parole e oltre ogni parola" e le sue sono note veramente originali soprattutto quando ci riporta alla preghiera "originaria" trinitaria. Tra l'altro, il suo itinerario s'inoltra anche nel Padre Nostro e nella preghiera mariana. A guidarci nell'uso liturgico del Salterio c'e', pero', anche un maestro straordinario: e' Giovanni Paolo II, che da mesi e mesi sta dedicando le sue catechesi dell'udienza generale del mercoledi' ai Salmi e ai cantici delle Lodi. Esce ora la raccolta Liturgia delle Lodi. Prima Settimana (Libreria Editrice Vaticana, 2002, pp. 130, euro 7) che commenta i 21 testi salmici e anticotestamentari della prima delle quattro settimane in cui e' articolata la preghiera del mattino della Chiesa. Una curiosita': il direttore della Cappella Sistina, Giuseppe Liberto, ha approntato anche le melodie per far cantare dall'assemblea questi testi che il Papa commenta con attenzione esegetica ma anche con freschezza spirituale. * La riproposta di due classici Passiamo, infine, alla trattatistica liturgica che illustreremo con due esempi. Appare ora un saggio che, alla sua prima pubblicazione (1922), suscito' un vespaio di polemiche. A scriverlo era un teologo benedettino dell'abbazia tedesca di Maria Laach, Odo Casel (1886-1948), e il titolo era Liturgia come mistero (traduzione di Paola Sofia Baghini, Medusa, 2001, pp. 153, euro 17,50). La sua tesi era sorprendente: i riti cristiani non si sono sviluppati in una sorta di limbo sacrale ma hanno respirato l'atmosfera circostante: nel "mistero" celebrato dalla liturgia della Chiesa s'infiltrarono e furono "battezzati" elementi dei culti misterici greco-romani di Iside, di Eleusi, di Mitra e Attis. Al di la' delle estenuanti contestazioni che colpirono questo suo studio, in realta' Casel conserva sempre nella sua analisi la centralita' di Cristo nel culto cristiano, intuendolo pero' come "pienezza" dinamica e quindi come punto di convergenza catartica e santificante dei vari percorsi culturali esterni. Un altro "classico" e' anche il Saggio sul sacrificio, pubblicato nel 1899 da Henri Hubert e Marcel Mauss, discepoli del sociologo Durkheim (traduzione di Velleda Meneghetti Minelli, Morcelliana, 2002, pp. 158, euro 13). Ci muoviamo, quindi, nell'ambito della storia delle religioni e dell'antropologia culturale. I due autori, attraverso una vasta indagine comparativa che spazia dall'India alla Mesopotamia transitando per il Vicino Oriente e l'area greco-romana, cercano di individuare la struttura centrale ideale dell'atto sacrificale comune a tutte le esperienze religiose. Essa e' da identificare nella finalita' di "stabilire una comunicazione fra il mondo sacro e quello profano mediante l'intermediario di una vittima". Il sacrificio si rivelerebbe, cosi', come uno dei momenti capitali dell'esistenza sociale. 5. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL NOVEMBRE 2002 [Dal mensile "Letture", n. 591, novembre 2002, col titolo "Nuove provocazioni dalla Parola di Dio"] S'impilano a colonne i volumi in queste ultime settimane: il mese alle nostre spalle e' segnato dalla Fiera del libro di Francoforte e ormai tutti gli editori, anche quelli di testi religiosi, hanno i loro stand e i loro opuscoli promozionali in inglese per quella grande vetrina libraria e naturalmente diffondono le nuove pubblicazioni. Come sempre, la nostra selezione e' circoscritta e, questa volta, per comprimere il maggior numero di opere che ci sono parse interessanti, siamo costretti al genere allusivo della mera segnalazione. Partiamo dalla Parola e da un libro biblico immeritatamente collegato agli eventi catastrofici emblematici dell'11 settembre 2001 e al relativo corteo bellico e terroristico. Apocalisse di Gesu' Cristo secondo Giovanni e' il nuovo titolo di un commento che Eugenio Corsini aveva pubblicato nel 1980 e che ora ripropone con alcuni aggiustamenti (Sei, 2002, pp. 454, euro 19,50). Al suo primo apparire questo scritto aveva sollevato una vivace reazione nel campo degli addetti ai lavori perche' schiodava in modo radicale ogni lettura "apocalittica" dell'Apocalisse riportandola alla sua funzione di "rivelazione": essa, cioe', vuole solo "rivelare" il senso globale della storia della salvezza, aperta con la creazione, manifestata nell'economia antica dai santi e dai profeti uccisi ed entrati nella gloria, giunta al suo apice nella croce e nella risurrezione di Cristo e ora in continuazione nella Chiesa, la "nuova Gerusalemme". Un'Apocalisse del passato e del presente, quindi, e non la spasmodica anticipazione di un futuro ignoto. Sempre attorno alla Parola ruota un altro libro "provocatorio". In realta', trattandosi di saggi diversi raccolti in unita' dopo la morte del suo autore, la "provocazione" e' ormai gia' nota agli specialisti, ma non lo e' al pubblico. Angelo Tosato, biblista morto nel 1999, con questo Vangelo e ricchezza (Rubbettino, 2002, pp. 611, euro 40) ha voluto toccare quel nervo scoperto che collega l'annunzio evangelico con la ricchezza e il denaro, cercando di accostarvisi senza presupposti fondamentalistici. Il nodo e' certamente molto delicato e si puo' essere tentati di procedere in modo radicale riportando Cristo al pauperismo assoluto o in modo concordistico, cercando di accomodare l'"utopia" evangelica nel solco di un eventuale "capitalismo misericordioso". E', percio', importante vagliare le analisi e le ragioni di Tosato che traccia il confine piu' che tra poverta' e ricchezza, tra ricchezza perversa e ricchezza onesta e laboriosa. * Per chi ama il canto e la sua bellezza Dalla Parola allo Spirito. Ecco ora una selezione di testi di figure alte sia per i loro percorsi spirituali sia per la loro stessa biografia. Nelle biblioteche pubbliche o private di rilievo non potranno mancare i due grossi tomi dei Cantici di Romano il Melodo, curati da Riccardo Maisano, con testo greco a fronte (Utet, 2002, pp. 646 e 663, euro 109). Riguardo a quest'opera, che meriterebbe una recensione a se' stante, possiamo in questa sede sollecitare solo l'attenzione di tutti coloro che amano la bellezza anche nel cantare e nel lodare Dio nel culto, come fece questo poeta nato in Siria e vissuto a Costantinopoli in epoca giustinianea (VI secolo). Un altro personaggio dalla statura intellettuale e interiore straordinaria e' il domenicano Meister Eckhart (1260-1328), contemporaneo di Dante, arditissimo artefice di un incrocio tra filosofia greca e messaggio evangelico, in pagine spesso roventi. Marco Vannini del "Meister", cioe' del "maestro" per eccellenza, ci offre i 104 Sermoni (Paoline, 2002, pp. 688, euro 28), in una versione nitida, sostenuta da un'importante introduzione e da un apparato di note. E' un'esperienza di lettura da cui si puo' uscire forse un po' stremati (tra l'altro, nasce qui la lingua letteraria tedesca) ma non indenni, come accadde a Hegel, Schopenhauer e a Heidegger. Piu' dolce ma non per questo meno incisiva e', invece, la testimonianza di Charles de Foucauld, il famoso apostolo e martire tra i Tuareg del Sahara, ucciso il primo dicembre 1916. Ezio Bolis, coadiuvato per la traduzione dei testi da Laura Passerone, ci offre una sorta di itinerario spirituale attraverso gli scritti del fondatore dei "Piccoli Fratelli e Sorelle di Gesu'": Solo con Dio in compagnia dei fratelli (Paoline, 2002, pp. 443, euro 23,50). L'antologia attinge ampiamente all'epistolario ma anche agli scritti giuridico-spirituali destinati a configurare le norme della sua congregazione e scandisce in quattro tappe quel viaggio spaziale e interiore che dalla trappa giunge a Nazaret, si immerge nel mondo a Beni-Abbes in Algeria e approda alla solitudine e all'olocausto di Tammanrasset. Piu' lievi, anche per i disegni trasognati dello stesso autore che accompagnano il testo, sono invece i Dialoghi con il Silenzio (traduzione di Cristina Ascoli, San Paolo, 2002, pp. 190, euro 14) di Thomas Merton, monaco trappista, attratto dal desiderio di incrociare in Cristo diverse spiritualita'. Si tratta di preghiere intense, talora toccanti, non di rado folgoranti, ritagliate dal curatore Jonathan Montaldo all'interno delle opere, dei diari, delle lettere e delle poesie di questo famoso autore mistico. * Come resistere contro la decadenza Nello spazio ancora a disposizione riusciamo a collocare ora una collana curiosa da poco inaugurata e un paio di saggi di indole religiosa. Innanzitutto vorrei segnalare i "Breviari Bompiani". Si tratta di "solidi" (anche materialmente) volumetti che raccolgono schegge testuali di autori capitali nella storia dell'umanita'. Accanto a "laici" come Platone, Seneca o Nietzsche, ecco far capolino Pascal, sempre emozionante, san Francesco e due grandi guide religiose: c'e' un Buddha e un Maometto, entrambi "selezionati" nel loro messaggio da Gabriele Mandel (2002, rispettivamente pp. 267, euro 8,50 e pp. 219, euro 8). Ma vorremmo porre l'accento sui due saggi coi quali concludiamo questa carrellata necessariamente sbrigativa e ristretta. Acuta e' l'analisi che Jesus Ballesteros dell'Universita' spagnola di Valencia conduce sulla Postmodernita': decadenza o resistenza (traduzione di Angelica Ratti ed Elisa Gambare', Ares, 2002, pp. 168, euro 18). Di fronte al modello tecnocratico, apparentemente trionfante, ci si puo' acquietare in un atteggiamento lieve e leggero (soft e light, tanto per ricorrere alla koine' inglese) che reprime le obiezioni, estingue la lotta, semplifica la razionalita': e' questa la "decadenza". Ma e' possibile e auspicabile il ritorno alle esigenze pure e forti della ragione, della democrazia, della critica, della solidarieta' ed e' questa la "resistenza" necessaria e suggerita da questo saggio. Infine - e ci spiace accontentarci di una semplice indicazione - non si perda l'intenso eppur limpido saggio di Vito Mancuso su uno dei temi piu' tempestosi per la storia delle religioni e della stessa umanita', Il dolore innocente (Mondadori, 2002, pp. 243, euro 16). La natura e Dio, la ragione e la fede, s'incrociano in questo terreno ove si possono celebrare le apostasie come gli atti supremi di fede. Silenzio di Dio e silenzio dell'uomo possono farci sprofondare nella contraddizione e nella paura ma possono anche trasformarsi in un misterioso grembo di luce, di senso e di attesa. 6. LIBRI. GIANFRANCO RAVASI: I LIBRI DELLA FEDE. SEGNALAZIONI DEL DICEMBRE 2002 [Dal mensile "Letture", n. 592, dicembre 2002, col titolo "I grandi percorsi della teologia"] Apriamo la nostra rassegna con un dizionario lapidariamente intitolato Teologia e curato da tre noti teologi italiani, Giuseppe Barbaglio, Giampiero Bof e Severino Dianich (San Paolo, 2002, pp. 1953, euro 99): 91 lemmi tematici - da "alleanza" a "vita" - delineano i grandi percorsi della teologia, rivelando nettamente alcune attenzioni tipiche della ricerca contemporanea: i rapporti tra fede e ragione, il dialogo ecumenico e interreligioso, il metodo specifico dell'analisi teologica, una nuova rilettura dell'antropologia, dell'ecclesiologia e dell'escatologia. In questo piccolo mare di pagine si scoprono tracciati di navigazione inattesi, disegnati da voci come "comunicazione e teologia", "lavoro", "linguaggio", "politica", "secolarizzazione", "teologia femminista". Costante e' il tentativo di affacciarsi sugli interrogativi della cultura moderna, tener conto delle acquisizioni delle discipline contigue, di affondare la mano anche nei grovigli delle relazioni tra fede e scienza, tra religione e societa' e cosi' via. Un dizionario di sua natura dev'essere solo consultato ai fini di ottenere una risposta specifica su un tema. In questo caso, pero', chi avra' tempo e pazienza potra' arrischiare una lettura integrale (a questi temerari viene offerta persino una mappa di lettura sistematica nelle pp. XVII-XIX); avra' cosi' la possibilita' di seguire un vero e proprio corso di teologia aggiornatissimo e approfondito, pur da una visuale panoramica. Certo, non tutte le voci sono di agevole lettura (anzi, in qualche caso si inciampa in oscurita' esoteriche non necessarie, legate al vezzo di alcuni teologi che rifuggono dalla chiarita' quasi per istinto), ma l'insieme dell'opera e' indubbiamente una bella testimonianza della qualita' della ricerca teologica italiana. Per rimanere nel campo delle sintesi, dobbiamo accostare a questo lessico un'indagine che uno dei curatori di Teologia, Giuseppe Barbaglio, ha condotto sulla figura del cosiddetto "Gesu' storico", un tema che ha attirato una legione di studiosi tra i quali, pero', si sono infiltrati anche giornalisti, cultori indipendenti, liberi battitori e persino qualche ciarlatano. Gesu' ebreo di Galilea (Dehoniane, 2002, pp. 671, euro 45,98) e' il titolo del saggio in questione che fa il punto su questa investigazione delicata perche' eseguita su testi (i Vangeli) che intrecciano storia e teologia in modo inscindibile. Quella di Barbaglio e', quindi, da un lato, un bilancio dell'inchiesta finora esperita dall'esegesi, dalla storiografia e dalla teologia, ma e' anche un ritratto compiuto della figura storica di Gesu', tenendo pure conto "della fede di Gesu' e della fede in Gesu'", secondo quell'impasto a cui sopra si accennava. * Bioetica, ricerca ancora "in fieri" Continuando il viaggio nei testi di ricognizione non possiamo non segnalare due opere dedicate a una nuova disciplina, la bioetica. E appunto Bioetica e' intitolato il bel volume di Giannino Piana (Garzanti, 2002, pp. 288, euro 23), uno dei nostri piu' fini teologi morali. Il sottotitolo "Alla ricerca di nuovi modelli" ben illustra il travaglio di una ricerca che e' ancora in fieri, anche perche' frenetico e' il dinamismo della ricerca, destinato a scompigliare continuamente le carte dell'etica e a sfiatare il teologo che ha bisogno di pacatezza nei suoi giudizi. La proposta di Piana s'estende a tutto quel variegato banchetto che i giornali quotidianamente imbandiscono: dall'accanimento terapeutico all'eutanasia, dalla fecondazione artificiale agli organismi geneticamente modificati, dalla clonazione ai trapianti e cosi' via. Ma la sua disamina non e' ne' meramente fenomenologica ne' solo normativa; il suo sforzo e' quello di collocare dati e regole nel loro contesto globale, culturale e religioso, sociale e morale, impresa ardua e persino scabrosa ma che Piana sa condurre a termine con la sua ottima attrezzatura di conoscenze non solo teologiche. In forma piu' divulgativa e tradizionale gli stessi temi sono ripresi nell'altro volume, il Dizionario di bioetica del nuovo arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi (a cura di Marco Doldi, Piemme, 2002, pp. 457, euro 18,90), frutto di una lunga frequentazione del cardinale con questa branca della teologia. Qui i temi sono articolati in voci - da "aborto" a "xenofobia" - e permettono di aver sotto mano in modo nitido ed essenziale l'oggetto delle questioni e il relativo giudizio morale, accompagnato dalla documentazione puntuale dell'insegnamento ufficiale della Chiesa. E dato che siamo sul terreno dei nuovi itinerari teologici, potremmo almeno accennare a un capitolo sempre interessante, quello della teologia politica. Paolo Bettiolo e Giovanni Filoramo hanno coordinato in un seminario una quindicina di studiosi proprio su questo argomento e i risultati sono ora offerti nell'opera Il Dio mortale (Morcelliana, 2002, pp. 474, euro 31). All'interpretazione di testi classici, come Romani 13 o Agostino, subentra un vaglio del dibattito novecentesco che ha visto emergere figure come Carl Schmitt, Erich Peterson e Jacob Taubes. * Religioni e societa': territorio rovente A questo punto vogliamo velocemente impilare una fila di libri che ci portano in un altro territorio piuttosto rovente, quello delle relazioni interreligiose. Partiamo con un testo-base di taglio antropologico, considerato ormai un classico, cioe' Furore Simbolo Valore del famoso Ernesto De Martino, morto nel 1965 (Feltrinelli, 2002, pp. 190, euro 19), tre saggi che hanno nel primo di essi una sorta di manifesto generale sul valore del mito e delle scienze religiose all'interno della civilta' moderna. Jens Schlieter ci insegna, invece, in modo esemplare ed essenziale Il buddhismo, un modello religioso originale e di difficile decifrazione per un occidentale (traduzione di Fabio Boccio, Carocci, 2002, pp. 134, euro 11). Ralf Elger e Friederike Stolleis rendono disponibili nel loro Piccolo dizionario dell'islam (edizione e traduzione italiana di Roberto Tottoli, Lorenzo Lilli e Laura Castoldi, Einaudi, 2002, pp. 380, euro 12) tutti i dati fondamentali della storia, della societa' e della cultura di una civilta' con la quale siamo costretti a confrontarci ogni giorno, mentre Alberto Leoni col suo saggio La croce e la mezzaluna (Ares, 2002, pp. 448, euro 22) mette in luce l'aspetto storico dialettico di questo raffronto, illustrando il lungo filo bellico che ha opposto nazioni cristiane e islam nei secoli, in uno scontro segnato da reciproca violenza. * Strenne natalizie: ecco qualche idea E le strenne? E' possibile sceglierne una tra le decine e decine proposte dagli editori per il regalo natalizio? Se proprio volete avviarvi su questa strada, optate per uno dei tanti maestosi volumi delle collane iconografiche della Jaca Book: un esempio per tutti, L'arte della Cappadocia di Catherine Jolivet-Levy (traduzione di Gloria Romagnoli, 2001, pp. 407, euro 92,96). Oppure ricorrete a un gioiello mistico, molto meno appariscente esteriormente ma adatto a smuovere mente e cuore, cioe' I Sermoni di quel geniale e sconcertante "maestro" che fu Meister Eckhart, contemporaneo di Dante (a cura di Marco Vannini, Paoline, 2002, pp. 688, euro 28). O, continuando nell'anticlimax della semplicita' rispetto alla tradizionale opulenza delle strenne, regalate uno dei candidi libretti della Locusta, Il Natale, opera di quello straordinario sacerdote che fu don Primo Mazzolari (La Locusta, 2002, pp. 89, euro 13). Un piccolo dono ma colmo della fragranza della fede di un vero testimone di Cristo. ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 222 del primo settembre 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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