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Coi piedi per terra. 95
- Subject: Coi piedi per terra. 95
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Mon, 5 May 2008 12:52:12 +0200
- Importance: Normal
=================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 95 del 5 maggio 2008 In questo numero: 1. Si e' svolta il 3 maggio 2008 la conferenza "Viterbo incontra Ciampino" 2. Giovanna Boursier: Chi non vola e' perduto (parte terza e conclusiva) 3. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo 1. INCONTRI. SI E' SVOLTA IL 3 MAGGIO 2008 LA CONFERENZA "VITERBO INCONTRA CIAMPINO" [Riportiamo il seguente comunicato del 4 maggio 2008 del comitato, dal titolo completo "Si e' svolta il 3 maggio 2008 la conferenza "Viterbo incontra Ciampino, contro i mega-aeroporti che aggrediscono salute e ambiente, e per la riduzione drastica e immediata del trasporto aereo"] Sabato 3 maggio 2008 a Viterbo, presso la Sala delle conferenze dell'Amministrazione Provinciale, si e' svolta la conferenza "Viterbo incontra Ciampino", incontro con cittadini e comitati civici di Ciampino sul devastante impatto di un mega-aeroporto sulla salute, sull'ambiente e sulla qualita' della vita. L'iniziativa e' stata promossa dal comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo. * Lo svolgimento della conferenza La conferenza e' stata aperta da un intervento della dottoressa Antonella Litta, portavoce del comitato viterbese; la relazione introduttiva e' stata svolta dal professor Alessandro Pizzi. Hanno fatto seguito le appassionanti testimonianze e le documentatissime relazioni di Daniela Artibani, dell'Assemblea permanente "No fly" di Ciampino; di Viviana Bertoia, cittadina residente in prossimita' dell'aeroporto di Ciampino; di Roberto Barcaroli, esperto di problemi della mobilita' e dell'ambiente, residente in prossimita' dell'aeroporto di Ciampino; di Vincenzo Castagnacci, presidente del Comitato per la riduzione dell'impatto ambientale dell'aeroporto di Ciampino; di Paolo Sabatini, esperto di problemi della mobilita', vicecoordinatore nazionale del Sindacato dei Lavoratori intercategoriale. Ai relatori il pubblico presente ha potuto rivolgere domande, e sono state esaminate dettagliatamente varie questioni. Nel dibattito sono intervenuti anche Peppe Sini, che ha moderato l'incontro; Marco Prestininzi, gia' consigliere comunale di Viterbo e promotore di un appello che ha ottenuto vaste adesioni; Severo Lutrario, del coordinamento dei movimenti che anche a Frosinone si oppongono ai mega-aeroporti e al nocivo e distruttivo incremento del trasporto aereo. Ha presenziato all'incontro il professor Osvaldo Ercoli, del comitato che si oppone all'aeroporto e figura di grande autorevolezza morale nella citta' di Viterbo. Alla conferenza hanno assistito numerosi cittadini di Viterbo, e tra essi varie persone impegnate nella societa' civile e nelle istituzioni. Hanno partecipato tra gli altri anche Teresa Blasi, dell'Associazione "Achille Poleggi"; il consigliere comunale Enrico Mezzetti - che fu tra i fondatori della "Lega per l'ambiente" (oggi: Legambiente) negli anni '70; varie altre personalita' dell'impegno civile a Viterbo e nell'Alto Lazio. A tutti i partecipanti sono state messe a disposizione alcune pubblicazioni per l'approfondimento, tra cui l'agile ed accurato libro "Low cost quanto ci costi!" curato dall'Assemblea permanente "No fly" di Ciampino ed edito da Stampa alternativa. * Le parole della dottoressa Litta Nel suo intervento la dottoressa Antonella Litta ha espresso il sentire comune dei partecipanti all'incontro, affermando tra l'altro: "Le sofferenze, le difficolta' e le necessita' degli abitanti di Ciampino, come quelle di ogni essere umano, ci interrogano e non ci lasciano indifferenti. Sentiamo il peso della domanda come l'urgenza della risposta. Perche' il mondo deve essere divorato da un preteso 'sviluppo' che non rispetta le persone, i popoli, il pianeta? Perche' la stessa sopravvivenza umana deve essere minacciata, aggredita, sacrificata sull'altare del profitto a ogni costo? Perche' troppo spesso i rappresentanti delle istituzioni pubbliche si asserviscono a lobbies affaristiche e speculative, e smettono di ascoltare e dialogare con i cittadini che li hanno eletti? Perche' si fa carta straccia della Costituzione della Repubblica Italiana? Salute ed ambiente sono continuamente aggrediti e devastati. Non possiamo permettere che questo continui ad accadere. L'Italia ha un territorio che deve essere prima di tutto conservato e rispettato nelle sue naturali vocazioni, caratteristiche e peculiarita'. E' necessario costruire una rete di cittadini e comitati, consapevoli e organizzati, tali da essere un baluardo, una difesa attenta e preparata per contrastare un modello di sviluppo assolutamente violento e contro natura di cui le vicende di Ciampino e Viterbo sono emblematiche. Siamo convinti che sia giunto il momento per una campagna nazionale per la drastica e immediata riduzione del trasporto aereo e per una mobilita' sostenibile e centrata sulla ferrovia". * Dopo la conferenza un incontro conviviale al centro sociale "Valle Faul" Dopo la conferenza si e' svolta una cena vegetariana presso il Centro sociale autogestito "Valle Faul" di Viterbo, cena che e' stata occasione di piu' informale prolungamento dell'incontro, di colloquiale approfondimento della riflessione e di fraterna e sororale convivialita'. 2. DOCUMENTAZIONE. GIOVANNA BOURSIER: CHI NON VOLA E' PERDUTO (PARTE TERZA E CONCLUSIVA) [Dal sito del programma televisivo d'inchiesta "Report" (www.report.rai.it) riprendiamo la trascrizione integrale della trasmissione di Giovanna Boursier, Chi non vola e' perduto, andata in onda su Rai Tre domenica 27 aprile 2008 alle 21,30. Giovanna Boursier, giornalista, e' anche una studiosa che ha dedicato particolare attenzione ed importanti ricerche alla storia e alla cultura dei rom, alla storia della lotta partigiana in Italia, allo sterminio nazista. Nata a Torino nel 1966, laureata in lettere e filosofia; ha realizzato diversi documentari e reportage di documentazione sociale; dopo aver collaborato come regista ai programmi Rai Diario italiano e La base inizia a lavorare come videogiornalista per Report nel 2002; per Report ha realizzato, tra le altre, le inchieste Amianto sul mare (2002), Clandestini (2004) e Perche' le centrali? (2004); nel 1994 e' stata consulente storica e della regia del documentario Pane, pace e liberta' di Mimmo Calopresti; nel 1995 collabora alla ricerca storica del documentario Torino in guerra di Guido Chiesa; l'anno successivo collabora alla regia del documentario Confini di Mimmo Calopresti e sempre con lui realizza Tutto era Fiat; dal 1999 viene coinvolta nel progetto Shoah Visual History Foundation di Steven Spielberg, come intervistatrice; nel 2001 vince il Premio Cipputi al Torino Film Festival; nel 2002 ha realizzato, insieme a Pierfranco Milanese, il documentario Storie di lotte e deportazione; attualmente vive a Roma] - Milena Gabanelli in studio: Quello che abbiamo capito e' che per tornare a fare progetti sensati, realizzarli in tempi ragionevoli a prezzi non esorbitanti dovremmo tornare alla fame. Non e' una bella prospettiva! Intanto a Viterbo per far marciare questi treni impresentabili il sindaco dice bisogna prima ingrandire l'aeroporto... La stessa cosa sulle colline del senese prima bisogna ingrandire un terminal che perde soldi, la stessa cosa vale per Grosseto. Questo perche' gli aeroporti devono farsi concorrenza fra loro. Gli scali commerciali aperti al traffico passeggeri in Italia sono 45, ma i dati dicono che un aeroporto rende soltanto quando riesce ad avere almeno un milione di passeggeri l'anno. Soltanto in 21 ci arrivano. Foggia per esempio non arriva a 10.000 passeggeri l'anno e Taranto ha 16 passeggeri l'anno, fonte Enac. Ma chi pianifica il sistema? - Stefano Paleari, Iccsai, Centro internazionale studi aviazione: Direi che una pianificazione coordinata vera e propria non e' esistita. Con la liberalizzazione europea in qualche modo ogni aeroporto si e' fatto carico di una propria imprenditorialita'. C'e' stato uno sviluppo diciamo un po' disordinato. - Giovanna Boursier fuori campo: Cominciamo dall'alto dello stivale: a Torino c'e' Caselle, con 3 milioni e mezzo di passeggeri, poi Cuneo, 23.000 passeggeri l'anno, poi Biella che ha solo 100 passeggeri l'anno. Ma vuole diventare un po' piu' grande, sempre per pareggiare i conti visto che e' in perdita. - Giampiero Marafante, direttore aeroporto di Biella: Portare adesso i libri in tribunale o decidere che ci si e' stufati o anche solo ridurlo alla sola attivita' di aeroclub sarebbe perdere un'occasione visto che la diversificazione io ritengo che possa essere una carta giusta in questo momento, in cui i microjet per i businessman cominciano a prendere una piega che cinque anni fa non avevano, perche' il mondo sta andando verso i microjet. - Giovanna Boursier fuori campo: A 70 chilometri da Biella c'e' Malpensa, ad altri 70 c'e' Linate. Per arrivare a Malpensa da Torino ci vogliono tre ore, da Bergamo due e mezza. Sulla tangenziale la storia e' sempre la stessa. La bretella che doveva collegare l'aeroporto all'autostrada non l'hanno mai fatta. Il Malpensa Express, che ci mette 40 minuti, parte solo da Milano Cadorna. Ce ne sono 36 al giorno. Per avere un'idea: fra Francoforte e il suo aeroporto ce ne sono piu' di 100. Da Milano, con Linate a due passi, che senso ha Malpensa? - Vito Riggio, presidente Enac: Malpensa e' un grande investimento del paese, abbiamo speso 800 e piu' milioni di euro noi e altrettanti la Sea, anzi di piu', per fare un grande aeroporto internazionale. Le due condizioni sono: trovare traffico, e si puo' trovare, pero' rivedere i rapporti con Linate. Non e' pensabile che io da tutta Italia vado a Linate e poi per andare a prendere un aereo intercontinentale devo andare a Malpensa. Anche se oggi mi dicono ci si mettera' 30 o 40 minuti. - Giovanna Boursier: Solo da Milano 30-40 minuti? - Vito Riggio, presidente Enac: Solo da Milano. - Giovanna Boursier: Tutto il resto lo fai con bretelle che non sono mai state fatte, code sull'autostrada... - Vito Riggio, presidente Enac: Esatto. Allora il problema e' portare in aereo la gente la' dove poi prosegue il viaggio. Ma questo significa chiudere Linate o comunque limitarlo di molto, e poi ovviamente anche come dire limitare la crescita di Bergamo, di Venezia, di Bologna, problema grave perche' fare questo significa come dire accettare una logica che non e' piu' quella municipalistica che domina in Italia ma una logica di sistema nazionale. - Giovanna Boursier fuori campo: A Bergamo c'e' Orio al Serio, il sesto d'Italia con quasi 6 milioni di passeggeri. E' diventato grande con le low cost. Ma a far concorrenza c'e' anche Brescia, a soli 50 chilometri, ma di passeggeri ne ha solo 200.000. Perde ma dovrebbe far sistema con Verona, a 70 chilometri, 3 milioni di passeggeri. Dopo 50 chilometri c'e' Vicenza: militare aperto al traffico civile, si' e no 500 passeggeri l'anno. La societa' di gestione e' pubblica e ovviamente in rosso. Anche qui vogliono ampliare. Poco lontano c'e' Treviso inaugurato un anno fa per far sistema con Venezia, da cui dista solo 30 chilometri. Molto spesso 30 chilometri di coda. - Giovanna Boursier: Ma anziche' fare Treviso non si potevano fare i 30 chilometri del passante di Mestre cosi' si faceva prima a venire qua e non c'era bisogno di fare un altro aeroporto? - Enrico Marchi, presidente aeroporto di Venezia: No, perche' avremmo dovuto probabilmente spendere piu' soldi per ampliare la nostra aerostazione di Venezia, tra poco faremo degli investimenti per ampliarla in ogni caso, penso pero' che avere due aeroporti vicini che operano secondo una logica di sistema sia il modo migliore di rispondere alla domanda di trasporto aereo da parte di tutti i passeggeri. - Giovanna Boursier: Ma lei non ne chiuderebbe neanche uno di aeroporto italiano, magari quelli in perdita? - Stefano Paleari, Iccsai, Centro internazionale studi aviazione: che nella misura in cui svolgono un servizio che e' gradito ai cittadini, e la crescita del 10% nel 2007 in qualche modo lo dimostra, perche' mai dovrei sottrarre questo servizio? - Giovanna Boursier fuori campo: Il servizio va mantenuto perche' la domanda cresce. Mancando infrastrutture ferroviarie veloci, cresce per forza. - Vito Riggio, presidente Enac: Noi siamo un paese fatto cosi'. Speriamo che nei prossimi mesi ci sia qualcuno che prenda il coraggio a due mani e dica che la rete aeroportistica italiana e' basata su non piu' di 15 o 18 aeroporti veri, tutti gli altri sono aeroporti regionali utili per altre cose non per il traffico commerciale. - Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti: Ci siamo resi conto di questa situazione gia' all'inizio del mandato due anni fa, abbiamo avviato subito un'operazione di Piano nazionale degli aeroporti. Tenga conto abbiamo impegnato circa un miliardo solamente tra il 2000 e il 2006 di fondi comunitari. Questo non pensando che a 50 chilometri ce n'era un altro, a 200 un altro ancora. Il piano degli aeroporti serve esattamente a questo qui. - Giovanna Boursier: Ma chi ci deve pensare che a 50 chilometri c'e' un altro aeroporto? - Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti: Ci deve pensare esattamente il Ministero dei Trasporti. - Giovanna Boursier: Cioe' lei? - Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti: Si'. Ovviamente e' quello che sto cercando di pensare. - Giovanna Boursier fuori campo: Chi deve fare un piano nazionale trasporti e' caduto, chi c'era prima non lo ha mai fatto, vedremo cosa fara' il nuovo che arriva. Intanto pero' abbiamo allargato gli aeroporti. Ognuno il suo, sotto casa. In Emilia, oltre a Bologna, ce ne sono altri tre. Questo e' Parma, poco piu' di 100.000 passeggeri l'anno. - Giovanna Boursier: Ma ci vola qualcuno su questo aeroporto? - Paolo Cerino, area terminal aeroporto di Parma: Beh, stanno cominciando a volare sempre piu' persone, questo possiamo dirlo con certezza, i numeri sono numeri. Nel 2007 a gennaio del 2007 hanno volato 8.597 passeggeri, nel gennaio 2008 23.147. - Giovanna Boursier fuori campo: Come sempre, la societa' di gestione e' a maggioranza pubblica ed e' in rosso. Guadagna a Bologna, 100 chilometri a sud, ma perde a Forli', a 70 chilometri da Bologna. E' il deserto, ma dicono che d'estate il traffico aumenta. La societa' di gestione si chiama Seaf, e stanno cercando di privatizzare. Solo negli ultimi sei anni adeguarsi alle normative sulla sicurezza e' costato 17 milioni di euro. - Giovanna Boursier: Tutti questi soldi qua non varrebbe la pena di spenderli solo su un aeroporto e casomai migliorare strade e infrastrutture perche' tutti possano raggiungere velocemente Bologna? - Rodolfo Vezzelli, direttore aeroporto di Forli': Ma guardi questa e' una corrente di pensiero che sicuramente capisco, eccetera, pero' teniamo conto del fatto che gli aeroporti hanno comunque delle limitazioni, compreso quello di Bologna. Cioe' voglio dire, dove sta la crescita poi? Oggi come oggi gli aeroporti pero' sono uno strumento di sviluppo economico per i vari territori, questo qui non si discute. E' chiaro che si creano le sovrapposizioni del traffico. - Giovanna Boursier fuori campo: A proposito di sovrapposizioni, a 50 chilometri c'e' anche Rimini, che pero' e' in attivo. D'estate porta qui i turisti dall'est e dal nord Europa. - Giovanna Boursier: Lei sa dirmi quanto costa il sistema aeroportuale italiano allo Stato? Quanto si spende per tutti questi aeroporti? - Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti: No, non lo so, non saprei neanche bene come andare a attribuire in termini di costo. Pero' se lei lo vuole sapere magari metto giu' quattro conti, e' anche possibile. I canali sono infiniti, come capisce, ci stanno i soldi che vanno per costruire gli aeroporti per esempio o le aerostazioni, ci sono quelli per gli oneri di servizio pubblico, ce ne sono a non finire, possiamo provare a farlo. - Giovanna Boursier fuori campo: In Spagna i conti li hanno gia' fatti. Gli aeroporti sono tutti pubblici e non costano niente allo Stato. La pianificazione la fa il Ministero con un'unica societa' che gestisce e controlla tutti gli aeroporti. Si autofinanzia e il bilancio e' positivo. - Fernando Palao, Ministero del Fomento: Gli aeroporti dello stato sono 47. Il ministero non mette un solo euro negli investimenti aeroportuali. E' la societa' di gestione che finanzia tutti gli investimenti, sia dei grandi aeroporti che dei piccoli, e con le tariffe che si applicano alle compagnie aeree. - Giovanna Boursier: E i bilanci dei vostri aeroporti sono tutti in salute? - Fernando Palao, Ministero del Fomento: C'e' una sola societa' di gestione e presenta un suo bilancio consolidato... Che e' abbastanza solido. Certamente ci sono aeroporti che guadagnano e altri meno, ma si tengono in vita per garantire la connettivita' del territorio. - Giovanna Boursier fuori campo: La Spagna e' piu' grande dell'Italia ma il numero degli aeroporti e' piu' o meno lo stesso. La differenza sta nella pianificazione, e cosi' non trovi un aeroporto che sta a 40 chilometri da un altro. - Fernando Palao, Ministero del Fomento: Qui ho le relazioni: Madrid muove 52 milioni di passeggeri, nell'anno passato, Barcellona ne muove 32, Palma di Maiorca 23, Malaga ne muove 13, questi sono i grandi, poi c'e' Siviglia 4,5, Bilbao 4,3, Tenerife 4,16, questo vuol dire che il traffico si suddivide fra tutti. - Giovanna Boursier fuori campo: Qui ogni aeroporto muove milioni di passeggeri. Cosa succederebbe se un privato volesse aprire un aeroporto in una zona che ha molta attrattiva turistica? - Fernando Palao, Ministero del Fomento: Primo bisogna vedere se e' compatibile con gli altri aeroporti che ci sono intorno, secondo bisogna calcolare se ha reali possibilita' di sviluppo. Dopodiche' ci vuole la valutazione d'impatto ambientale da parte del Ministero dell'Ambiente, che garantisca che non si stanno compromettendo sistemi ecologici in modo irrecuperabile. - Giovanna Boursier: La Via la fate sempre? - Fernando Palao, Ministero del Fomento: Certo, assolutamente. - Fernando Palao, Ministero del Fomento: Perche' e' una legge europea. Prima di fare un'infrastruttura dei trasporti la devi subordinare alla valutazione d'impatto ambientale! - Giovanna Boursier fuori campo: Questo e' l'aeroporto di Madrid, e' uno dei piu' grandi aeroporti d'Europa. Ogni giorno dalle quattro piste atterrano e decollano 1300 voli. Ci lavorano 45.000 persone, gli abitanti di una citta' come Cuneo. Questo terminal e' appena stato inaugurato. Il soffitto e' fatto con canne di bambu', cosi' non hanno tagliato alberi. Si raggiunge in 20 minuti di metropolitana dal centro citta'. - Miguel Angel Oleava, direttore aeroporto di Madrid: Il terminal, le due piste, il satellite, piu' la torre di controllo, e la centrale elettrica, e' costato seimila milioni di euro. - Giovanna Boursier: Chi paga? - Miguel Angel Oleava, direttore aeroporto di Madrid: Si paga attraverso quello che incassiamo con i passeggeri e le compagnie aeree. - Giovanna Boursier fuori campo: L'altro grande aeroporto spagnolo e' Barcellona. Da qui si vola in Messico, Argentina, Africa e Europa. Nel 2007 ha avuto 33 milioni di passeggeri e contano di raddoppiarli entro il 2025. Il prossimo anno inaugureranno un nuovo terminal per 8.500 passeggeri l'ora. - Giovanna Boursier: Siete in concorrenza con Madrid? - Fernando Echegaray, direttore aeroporto di Barcellona: No, perche' abbiamo due traffici perfettamente compatibili, e fra noi c'e' anche il ponte aereo piu' grande del mondo. Vede, tutti i 47 aeroporti spagnoli funzionano in rete, uno alimenta l'altro e viceversa. - Milena Gabanelli in studio: Abbiamo visto che in Spagna c'e' una sola societa' di gestione per tutti gli aeroporti, si chiama Aena ed e' pubblica, come sono pubbliche le societa' di gestione di tutti gli aeroporti europei. Si mantiene con le attivita' degli scali, ha un unico bilancio consolidato ed e' in attivo, e le perdite di alcuni vengono assorbite dagli utili degli altri. E quindi non pesano sul contribuente. In Italia, secondo i "quattro conti" che ci ha inviato il Ministero dei Trasporti nel 2007 sono usciti 70 milioni di euro in infrastrutture. Senza contare quello che ci hanno messo le Regioni, gli enti locali e i privati. Nonostante questo i conti non tornano mai. E il perche' lo vediamo dopo la pubblicita'. * - Milena Gabanelli in studio: Allora stavamo parlando di aeroporti: come guadagna un aeroporto? Con i servizi che pagano le compagnie ogni volta che atterrano e decollano, per il parcheggio, per la sicurezza, per tutti i servizi a terra. Quindi piu' voli ho e meglio sta. In Spagna abbiamo visto che gli aeroporti sono in rete, non si fanno concorrenza fra loro, e guadagnano. Da noi, siccome non c'e' una pianificazione, ognuno va per conto suo, e gli aeroporti per sopravvivere si rubano passeggeri e rotte, e succede che in alcuni casi le societa' di gestione per far quadrare i conti danno incentivi alle compagnie pur di attirare traffico sul loro aeroporto. Sarebbe vietato dalle normative europee. Ryanair vola su 23 aeroporti italiani. Per esempio la societa' di gestione dell'aeroporto di Pisa che sconto gli fa quando atterra li'? - Pier Giorgio Ballini, amministratore delegato aeroporto di Pisa: Quanto non glielo posso dire perche' questi sono aspetti societari. - Giovanna Boursier: Ma quanto gli date all'anno? - Enrico Marchi, presidente Save - Venezia: Gli diamo in relazione al numero dei passeggeri, al numero dei voli. - Giovanna Boursier : La cifra non me la dice? - Enrico Marchi, presidente Save - Venezia: Di solito le aziende non parlano dei lati riservati dei propri clienti. E siccome anche gli aeroporti sono delle aziende come tutti gli altri... - Giovanna Boursier fuori campo: I contratti sono riservati. Infatti dal sito della societa' di gestione Aeroporti di Roma e' scomparso questo documento. E' lo schema con gli incentivi che Ciampino offre ai vettori. Il contributo e' sui passeggeri. Sui voli nazionali 1 euro a passeggero, su quelli internazionali si arriva fino 5,30 euro. Qui dice 2 milioni di passeggeri l'anno, 25 internazionali al giorno, farebbe 10 milioni l'anno che la societa' di gestione da' al vettore, in questo caso Ryanair. - Giovanna Boursier: Sono giusti questi conti? - Peter Sherrard, Ryanair: Non so, beh, adesso non so i conti esatti, ma se sono su internet sono certamente giusti. Puo' chiederli all'aeroporto, provi a chiedere un appuntamento... Se poi non glieli vogliono dare, e' un loro diritto! - Giovanna Boursier fuori campo: In Sardegna l'aeroporto paga a Ryanair la pubblicita'. - Umberto Borlotti, direttore aeroporto di Alghero: Io investo in pubblicita' e tu sei il mio strumento di pubblicita'. Perche' tu hai un sito su 40 milioni di passeggeri, hai la stampa, sei conosciuto, io mi presento al mercato utilizzando il tuo veicolo pubblicitario, misuro la tua efficienza pubblicitaria dal ritorno di passeggeri che ho. - Giovanna Boursier fuori campo: In sostanza la compagnia chiede all'aeroporto una copertura sui costi per portare li' i suoi aerei. E quando l'aeroporto e' pubblico i fondi sono pubblici. - Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti: Allora tutto questo, voglio dire, ha poco a che fare con quello con cui si riempiono quasi sempre la bocca, che sono l'imprenditoria privata, che arriva e che fa miracoli, non e' cosi'. - Giovanna Boursier fuori campo: Nel 2001, Air France ha denunciato all'Unione Europea l'aeroporto belga di Charleroi dicendo che dando incentivi favoriva Ryanair. La Commissione indaga e nel 2004 condanna il governo vallone, proprietario di Charleroi, a pagare oltre un milione di multa per aiuti di stato non leciti, e Ryanair a restituire 4 milioni di contributi. - Peter Sherrard, Ryanair: Abbiamo fatto ricorso e siamo molto fiduciosi visto che quel che dice la Commissione sugli aiuti di stato non sta in piedi perche' sarebbe obbligata a provare che l'aeroporto non ha agito come un buon investitore privato. - Giovanna Boursier fuori campo: L'Europa dice che gli incentivi li puoi dare solo nella fase di avviamento di un aeroporto e se agisci come un imprenditore privato che fa un investimento proficuo. Adesso indagano su Alghero, che e' pubblico. Avrebbe dato milioni di euro a Ryanair perche' facesse voli con Londra, Francoforte e Barcellona e gli avrebbe scontato anche le tariffe normalmente richieste per le rotazioni dei Boeing. - Giovanna Boursier: E' vero o non e' vero? - Umberto Borlotti, direttore aeroporto di Alghero: Allora Ryanair ha avuto dal 2000, data di attivazione, n milioni di euro. - Giovanna Boursier: Quanti? - Umberto Borlotti, direttore aeroporto di Alghero: Globalmente? Circa sui 9 milioni. Va bene? In tutti gli anni. L'aeroporto ha avuto un ritorno su questo investimento di circa 2 milioni e mezzo di passeggeri. - Vito Riggio, presidente Enac: Il punto e' che noi abbiamo in corso istruttorie, in particolare su Alghero, perche' ci sono state segnalate come dire la violazione non della normativa comunitaria se non nel punto relativo a mancata pubblicita'. Quando si danno i contributi si deve fare un bando e si deve chiedere a tutti quelli che sono sul mercato se sono disponibili a quelle condizioni. - Peter Sherrard, Ryanair: Ma non c'e' ragione per fare bandi pubblici! Non ha senso fare bandi, c'e' il libero mercato e gli aeroporti devono competere tra loro per fare affari con le compagnie. - Umberto Borlotti, direttore aeroporto di Alghero: Ciampino o gli altri non fanno delle gare. Sono dei privati perche' hanno un capitale privato. Ma anche il pubblico si puo' comportare come privato. Cioe' non e' vietato! - Giovanna Boursier fuori campo: La differenza e' che quando sei pubblico e non fai un buon investimento a risanare sono i soldi dello Stato. Decidera' la Commissione europea. In Puglia secondo questa informativa adesso Ryanair promuove sul suo sito le mete pugliesi e per questo intaschera' altri contributi. - Domenico Assara, presidente aeroporto Puglia: Certamente devo dire un vettore che vuole arrivare a Londra caspita che deve pagare! Un vettore che deve arrivare a Taranto, dove pochi chiedono di andare e pochi chiedono poi di ripartire, probabilmente se qualcuno vuole quel volo per qualche destinazione deve pagare lui. - Giovanna Boursier fuori campo: Ma se un aeroporto fa girare mille passeggeri l'anno che senso ha? - Vito Riggio, presidente Enac: L'aeroporto nella sua prima fase dello start up legittimamente puo' dare dei contributi purche' siano limitati nel tempo e servano a fare crescere. Poi una volta cresciuto naturalmente cessano. - Giovanna Boursier: Da quando a quando dura questo contratto? - Umberto Borlotti, direttore aeroporto di Alghero: Puo' durare fino all'infinito! - Peter Sherrard, Ryanair: Beh, dipende, normalmente preferiamo i contratti lunghi che sono una garanzia per una crescita maggiore. - Giovanna Boursier: Per esempio? - Peter Sherrard, Ryanair: Possono durare 5, 10, 15 o anche 20 anni. - Giovanna Boursier fuori campo: Non si puo' chiamare contributo allo start up un contratto che dura all'infinito, anche perche' per aiutare chi parte svantaggiato i contributi pubblici ci sono gia'. - Giovanna Boursier fuori campo: Anche ad Alghero, che perde circa un milione l'anno, la Regione da' un contributo e loro lo girano a Ryanair pagandogli il costo della pubblicita'. In qualche modo il biglietto low cost, il contribuente lo ha pagato in anticipo. - Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti: Non e' vero che con 15 euro quanto e' si puo' andare a Londra, non e' vero, ci vogliono di piu', al costo puro, allora se lo faccio cosi' significa che qualcuno mi risarcisce dall'altra parte. - Giovanna Boursier: Cioe' lo stato o l'ente pubblico? - Alessandro Bianchi, ministro dei trasporti: L'ente pubblico, si'... - Peter Sherrard, Ryanair: Non fraintendiamo, li' e' una questione di mercato: se i costi di Alghero fossero piu' alti noi non ci saremmo andati, saremmo andati in un altro aeroporto. Noi stiamo sviluppando traffico a costi bassi, portiamo masse di turisti. Quindi e' un beneficio per l'aeroporto, perche' non e' piu' vuoto, e per la regione perche' ha turisti che prima non aveva. - Giovanna Boursier fuori campo: I turisti non arrivano se non ci sono i voli, e i voli li deve pagare il contribuente. Torniamo in Spagna. Ryanair vola anche sull'aeroporto di Madrid. - Giovanna Boursier: Ma Ryanair non vi chiede sconti? - Miguel Angel Oleava, direttore aeroporto di Madrid: No, qui non ha nessuno sconto. Noi non paghiamo le compagnie, sono loro che pagano noi. - Giovanna Boursier fuori campo: E a Barcellona date incentivi? - Fernando Echegaray, direttore aeroporto di Barcellona: Noi non finanziamo ne' sovvenzioniamo alcuna compagnia aerea. E' assolutamente proibito dall'Unione Europa. E' una pratica assolutamente irregolare e quindi noi come gestori dell'aeroporto non possiamo portarla avanti. - Milena Gabanelli in studio: Insistendo molto pero' si scopre che Ryanair anche in Spagna prende gli incentivi. Non dalla societa' di gestione, che e' una sola ed e' pubblica, ma dagli enti locali. Ce lo scrive il Ministero del Fomento, quel ministero che raggruppa sviluppo, infrastrutture e trasporti, tanto perche' la mano destra sappia sempre cosa fa la sinistra. Cosa ci scrive il Ministero: che e' una pratica non ufficiale e poco trasparente, cioe' pagano di nascosto e succede in aeroporti molto piccoli come Girona, Leon, nelle Asturie e Minorca. Ryanair invece da noi gli incentivi li prende anche da quegli aeroporti che fanno traffico come Venezia, Ciampino o Pisa. Sempre Ryanair in questi giorni ha chiesto la revoca del prestito ponte fatto dalla stato ad Alitalia perche' e' un aiuto di stato e quindi viola le regole della concorrenza. Come dire che a volte il bue dice cornuto all'asino. 3. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI VITERBO Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito: www.coipiediperterra.org Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it =================== COI PIEDI PER TERRA =================== Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 95 del 5 maggio 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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