Minime. 387



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 387 del 7 marzo 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Dall'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e
uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza
2. Michele Boato: Bologna 2 marzo 2008. Un'assemblea nonviolenta,
femminista, ecologista ed utile
3. Lorella Pica: Otto marzo, un progetto di solidarieta' concreta
4. Il 7 marzo a Lucca
5. Il 7 e 8 marzo a Modena
6. Il 9 marzo a Bracciano
7. Il "Cos in rete" di marzo
8. Riedizioni: Apuleio, L'asino d'oro. Sulla magia
9. Riedizioni: Arriano, Anabasi di Alessandro
10. Riedizioni: Plutarco, Vite parallele
11. Riedizioni: Poeti ellenistici. Callimaco, Teocrito, Meleagro
12. Riedizioni: Storici latini. Sallustio, Cornelio Nepote
13. Riedizioni: Publio Terenzio Afro, Commedie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'

1. MANIFESTI. DALL'ASSEMBLEA DI BOLOGNA DEL 2 MARZO 2008 NASCE UNA RETE DI
DONNE E UOMINI PER L'ECOLOGIA, IL FEMMINISMO E LA NONVIOLENZA
[Dai promotori dell'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 (per contatti:
Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it,
Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org) riceviamo e volentieri diffondiamo il
documento conclusivo di essa]

Dall'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 nasce una rete di donne e uomini
per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza.
*
Ci siamo incontrati in molti, da tutta Italia, per dare assieme una risposta
all'abisso che divide il Palazzo dalla popolazione, per uscire dalla
subalternita' e dal fatalismo del "non si puo' fare nulla" contro le
continue guerre, le devastazioni ambientali, il maschilismo e i
fondamentalismi che negano la dignita' di tutti gli esseri umani, le mafie e
il razzismo, le sopraffazioni e le ingiustizie.
Ci siamo detti che, sulle questioni piu' importanti, come la partecipazione
anticostituzionale dell'Italia alla guerra in Afghanistan, lo scandalo della
Tav, del Mose, dei rigassificatori e degli inceneritori, dell'incremento
dissennato del trasporto aereo e delle autostrade, la provocazione della
nuova base militare Usa a Vicenza e delle testate nucleari a Ghedi ed
Aviano, il razzismo, l'informazione negata, la corruzione e le complicita'
con i poteri criminali, i governi di destra e di centrosinistra non hanno
mostrato grandi differenze.
*
Percio' noi, che facciamo parte dell'arcipelago di comitati, associazioni,
movimenti e  persone che non si sono stancate di lottare contro le
ingiustizie, le guerre e le violenze (anche contro gli amici animali), il
razzismo e le mafie, il maschilismo e la devastazione delle relazioni umane
e della biosfera,  e ci sforziamo di realizzare una societa' e una vita piu'
amichevole e piu' sana, fuori dall'ossessione consumistica e dall'invasione
dei rifiuti, in armonia con la natura e nella difesa dei beni comuni, come
nostra sorella acqua, abbiamo deciso di riprendere il cammino iniziato con
la nonviolenza di Aldo Capitini e Maria Montessori, il socialismo libertario
di Rosa Luxemburg e Lelio Basso, l'anti-autoritarismo del '68, il femminismo
che dagli anni '70 illumina le nostre vite, l'ecologismo di Laura Conti e
Alex Langer e del primo arcipelago verde.
*
Per costruire, con un metodo basato su comunicazione, concretezza,
inclusione, democrazia dal basso e rispetto reciproco:
- una rete che colleghi e rafforzi le moltissime esperienze locali, e,
partendo da esse, prepari anche una presenza diretta del movimento nella
politica anche istituzionale, attraverso la costruzione di liste
pulitissime, fatte da uomini e donne coraggiose, disinteressate, nonviolente
e competenti;
- un programma che, uscendo dal "pensiero unico" di sviluppo e crescita, si
basi su:
1. decrescita e ricerca del benessere nella sobrieta';
2. energia solare, risparmio e bioarchitettura per diventare indipendenti
dai combustibili fossili, dal ricatto nucleare e dalle emissioni di gas
serra e di polveri cancerogene;
3. difesa della democrazia e suo ampliamento verso i referendum locali e il
potere dal basso;
4. smilitarizzazione del territorio, con riduzione delle spese militari,
abbandono di armamenti offensivi e basi Usa - nucleari e non -, creazione di
un corpo civile di pace europeo;
5. societa' accogliente, solidale e aperta alle diversita', nel rispetto
delle regole di convivenza e solidarieta', con un forte impegno per i
diritti delle donne e contro la violenza su di esse; con un particolare
impegno all'educazione al genere ed al rispetto tra i generi; un impegno
alla lotta contro la violenza di genere e all'analisi di genere di ogni
progetto; apertura alle varie culture, ma ne' tradizioni ne' ideologie
possono essere usate per negare alle donne i loro diritti umani.
*
Con regole di comportamento comuni che:
1. impediscano la politica come professione e come strumento di
arricchimento;
2. instaurino un confronto diretto sistematico tra elettori ed eletti;
3. pratichino il principio del 50% di presenza femminile in ogni sede
istituzionale;
4. applichino la scelta della nonviolenza anche nel linguaggio.
*
Constatando che la precipitazione della crisi di governo impedisce
materialmente la presentazione di queste liste alle prossime elezioni (con
la conseguenza di diverse scelte, dal voto per il "meno peggio" di quello
che i partiti di centro e di sinistra propongono, alla disponibilita' di
candidarsi nella lista civica "Per il bene comune", fino all'astensionismo
attivo) l'assemblea ha deciso di mettere le basi per la rete utilizzando
anche a questo scopo il quotidiano telematico "La nonviolenza e' in
cammino"; aprendo la lista di discussione "Donne e uomini per l'ecologia, il
femminismo e la nonviolenza" con l'aiuto tecnico della rete di Lilliput;
riconvocandosi subito dopo le elezioni, sabato 19 aprile dalle ore 10 alle
17, ancora a Bologna, nella stessa sala sindacale della stazione
ferroviaria, per decidere un programma, iniziative e ulteriori strumenti di
lavoro comuni.
*
Per informazioni, adesioni, contatti: Michele Boato: micheleboato at tin.it,
Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org

2. RIFLESSIONE. MICHELE BOATO: BOLOGNA 2 MARZO 2008. UN'ASSEMBLEA
NONVIOLENTA, FEMMINISTA, ECOLOGISTA ED UTILE
[Ringraziamo Michele Boato (per contatti: micheleboato at tin.it) per questo
intervento.
Michele Boato e' nato nel 1947, docente di economia, impegnato contro la
nocivita' dell'industria chimica dalla fine degli anni '60, e' impegnato da
sempre nei movimenti pacifisti, ecologisti, nonviolenti. Animatore di
numerose esperienze didattiche e di impegno civile, direttore della storica
rivista "Smog e dintorni", impegnato nell'Ecoistituto del Veneto "Alexander
Langer", animatore del bellissimo periodico "Gaia" e del foglio locale "Tera
e Aqua". Ha promosso la prima Universita' Verde in Italia. Parlamentare nel
1987 (e dimessosi per rotazione un anno dopo), ha promosso e fatto votare
importanti leggi contro l'inquinamento. Con significative campagne
nonviolente ottiene la pedonalizzazione del centro storico di Mestre,
contrasta i fanghi industriali di Marghera. E' impegnato nella campagna
"Meno rifiuti". E' stato anche presidente della FederConsumatori. Con Mao
Valpiana e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa
possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da
cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008. E' una delle
figure piu' significative dell'impegno ecopacifista e nonviolento, che ha
saputo unire ampiezza di analisi e concretezza di risultati, ed un costante
atteggiamento di attenzione alle persone rispettandone e valorizzandone
dignita' e sensibilita'. Tra le opere di Michele Boato: ha curato diverse
pubblicazioni soprattutto in forma di strumenti di lavoro; cfr. ad esempio:
Conserva la carta, puoi salvare un albero (con Mario Breda); Ecologia a
scuola; Dopo Chernobyl (con Angelo Fodde); Adriatico, una catastrofe
annunciata; tutti nei "libri verdi", Mestre; nella collana "tam tam libri"
ha curato: Invece della tv rinverdire la scuola (con Marco Scacchetti); Erre
magica: riparare riusare riciclare (con Angelo Favalli); In laguna (con
Marina Stevenato); Verdi tra governo e opposizione (con Giovanna Ricoveri)]

Marco Palombo e' venuto apposta dall'isola d'Elba per partecipare
all'assemblea di Bologna, convocata dall'appello "Crisi politica, abisso tra
palazzo e popolazione. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e
amici della nonviolenza?". Ha concluso il suo intervento (il ventiduesimo su
25 del pomeriggio e ce n'erano stati 31 nelle tre ore della mattinata) con
queste parole: "Sento una grande felicita', mi sono caricato di entusiasmo;
ora bisogna andare avanti, lavorare assieme; anche questa campagna
elettorale puo' essere un'occasione, ma la prospettiva e' molto piu' ampia".
Era una sensazione condivisa dall'ottantina di presenti, quasi tutti
arrivati in treno (a questo scopo e' stata scelta una sala nella stazione),
una ventina dall'Emilia Romagna, una decina da Veneto e Toscana, quasi
altrettanti da Lombardia, Piemonte e Lazio, tre dall'Umbria, due dal Friuli
Venezia Giulia, uno solo dal sud, Antonio Gagliardi del Comitato Elettrosmog
Volturino, nel foggiano. Erano annunciate anche persone da Sardegna e
Campania, ma le difficolta' hanno prevalso. Circa trenta le donne, in parte
gia' collegate alla trama femminista-nonviolenta tessuta anche da Giusi Di
Rienzo, che ha stimolato e convocato l'assemblea, assieme a Mao Valpiana e a
me.
*
Perche' questa felicita'?
Abbiamo sacrificato una domenica di sole, nessuno ci ha rimborsato il
viaggio, eppure anche il sole ha contribuito a questa bella sensazione,
assieme all'aver disposto (su pressante invito di Roberto Brambilla) la sala
a cerchio, in modo da non pontificare alla/dalla presidenza, ma colloquiare
tra noi.
Ha contribuito anche l'aver deciso assieme (e rispettato) un limite di
cinque minuti ad intervento, valido per tutti, costringendo anche chi era
abituato a inondare le platee di fiumi di parole a semplificare
l'intervento, rendendolo piu' gradevole ed incisivo. Cosi' hanno potuto
esprimere analisi, idee, dubbi e proposte una quarantina di persone, e una
quindicina (dopo il pranzo nell'ottima mensa dei ferrovieri) sono brevemente
re-intervenuti sul "che fare", alla luce delle moltissime cose sentite in
mattinata.
*
Il "manifesto di Bologna"
Un primo risultato dell'assemblea e' il documento "Una rete di donne e
uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza", in cui sono raccolte
le cose che ci uniscono, le idee-forza e le proposte per il futuro prossimo,
lasciando in secondo piano, appena accennate, le diverse opzioni relative
alle elezioni di aprile (votare il "meno peggio" del centro-sinistra, o
nostre candidature nella lista civica nazionale "per il bene comune", oppure
l'astensionismo attivo).
La scelta piu' importante e' di costituire, da subito, una rete di
associazioni e di persone che coniughi l'impegno di base con una presenza
diretta dei movimenti in politica. Questo significa anche preparare (con
pazienza, concretezza e rispetto reciproco) delle liste elettorali
"pulitissime, fatte di uomini e donne coraggiose, disinteressate,
nonviolente e competenti", come proponeva Capitini nel '68 (ma la morte
glielo ha impedito) e come abbiamo riportato nel "manifesto" conclusivo.
Rispetto alla assemblea ecologista tenuta a Firenze nell'ottobre 2007, la
principale area associativa di riferimento era quella nonviolenta; non si e'
persa pero' la connotazione ecologista e comincia a sentirsi (ma abbiamo
molta strada da fare) qualche concreta venatura femminista.
*
La proposta di liste "Per il bene comune" e non solo
Interessante la proposta del senatore Nando Rossi (uno dei due che hanno
votato contro l'esercito italiano in Afghanistan), presente per tutta la
mattinata: riempire di candidati dei movimenti la lista civica nazionale
"Per il bene comune", da lui messa a disposizione per poter partecipare alle
elezioni senza l'enorme (impossibile ora) raccolta di firme in ogni
circoscrizione d'Italia: questa proposta e' possibile perche' a Rossi ha
dato il suo aiuto "esterno" Franca Rame, che non partecipa direttamente alla
lista.
Personalmente (come altri dei presenti), pur avendo ben chiaro che non si
tratta ancora delle liste che questa rete intende costruire nei prossimi
mesi ed anni, ho deciso di partecipare come capolista in Veneto e come
candidato di sostegno in altre regioni (dal Friuli Venezia Giulia all'Emilia
Romagna, fino alla Sardegna). Il "candidato premier" sostenuto dalla lista
e'  Stefano Montanari, ricercatore specializzato in nanopolveri e
instancabile collaboratore dei comitati contro inceneritori, traffico e
turbogas.
Un'altra bella caratteristica dell'assemblea di Bologna e' stata
(finalmente!) la non contrapposizione, anzi il confronto dialogico tra chi
(circa un terzo degli intervenuti) proponeva di non votare per nessuno
facendone una campagna di denuncia, chi (altrettanti) contrapponeva la non
efficacia dell'astensione e il dovere di votare "il meno peggio" che ci
viene proposto ed infine chi (l'altro terzo dell'assemblea) riteneva utile
una nostra presenza diretta nelle uniche liste che ci sono state aperte,
quelle "Per il bene comune".
*
Le analisi e le proposte
E' impossibile riportare per esteso la quantita' e la qualita' delle cose
dette nei ben 56 interventi dell'assemblea, anche perche' pochissimi hanno
ripetuto cose gia' dette da altri. L'elaborazione del documento conclusivo
(che e' costata quasi tre giorni di scritture, aggiunte, limature e
modifiche) non e' assolutamente esaustiva di tutte le proposte
programmatiche e di regole.
Nei prossimi mesi, ci saranno elaborazioni piu' dettagliate nei vari campi,
come hanno gia' iniziato a fare, per esempio, Alberto L'Abate con la "Fucina
della nonviolenza" fiorentina sulla tematica antimilitarista e non solo,
Maria Giusi Di Rienzo sulle problematiche di genere e Lino Balza e la stessa
Giusi sulle regole e l'etica nel far politica.
La speranza e' che non si cada nell'ideologismo, nell'eccessivo
settorialismo (che facilmente si trasforma in settarismo) ma cresca una
comunita' dialogica, fantasiosa, allegra e... contagiosa.

3. EDITORIALE. LORELLA PICA: OTTO MARZO, UN PROGETTO DI SOLIDARIETA'
CONCRETA
[Ringraziamo Lorella Pica (per contatti: lorellapic at libero.it) per questo
intervento.
Lorella Pica, gia' apprezzata pubblica amministratrice, e' impegnata
nell'associazione di solidarieta' "Sulla strada" ed in molte iniziative di
pace, solidarieta', nonviolenza.
Per sostenere le attivita' di solidarieta' in America Latina e in Africa
dell'associazione "Sulla strada": via Ugo Foscolo 11, 05012 Attigliano (Tr),
tel. 0744992760, cell. 3487921454, e-mail: info at sullastradaonlus.it, sito:
www.sullastradaonlus.it]

Fra poco sara' l'8 marzo e tante di noi festeggeranno la giornata della
donna. Tante di noi avranno in regalo le mimose e tante altre saranno liete
di passare una serata con le amiche a divertirsi un po'.
Intanto pero' molte di noi passeranno l'ennesima giornata di terrore, nella
disperazione, perche' vittime di violenza. Troppe saranno in balia di
ingiustizie, soprusi e sopraffazioni fisiche e psicologiche.
Si parla tanto della differenza tra i popoli del nord e del sud del mondo.
Solo in poche cose siamo uguali: una di queste e' la violenza che si
esercita sulle donne. Sia nei paesi "sviluppati" che in quelli "in via di
sviluppo" la stessa percentuale di donne che hanno subito violenza e che
sono state uccise, ha avuto come carnefice il proprio partner.
La differenza e' che nei paesi impoveriti del sud del mondo non c'e' alcuna
forma di giustizia, di tutela dei diritti delle donne e delle bambine.
In Congo per esempio, come in tanti altri paesi in conflitto, lo stupro e'
diventato arma da guerra. Il ginecologo congolese Denis Mucwege denuncia
violenze selvagge subite dalle donne che si recano nel suo ospedale: sono
sempre di piu' le donne vittime di stupro che arrivano con gli apparati
riproduttivi e digestivi devastati da baionette e bastoni.
In Guatemala e' in atto quello che Amensty Interrnational chiama un
femminicidio: dal 2001 piu' di 2.200 donne sono state uccise e molte di loro
prima di essere uccise sono state violentate e torturate. Nonostante le
denunce degli organismi internazionali e' stato fatto ben poco e l'impunita'
e' ancora la grande forza di chi usa la violenza come arma di dominio sulle
donne. Basti pensare che nel 2005 a fronte degli oltre 600 assassini di
donne ci sono state solamente due sentenze.
Il Guatemala e' un paese dove si registrano numerosissimi omicidi, ma se
l'80% degli uomini assassinati sono stati vittime di arma da fuoco, le
donne, nella stragrande maggioranza, prima di essere assassinate subiscono
ogni sorta di violenza fisica e nella quasi totalita' dei casi non avvengono
arresti.
*
Anche nella nostra missione questa discriminazione nei confronti delle donne
si fa sempre piu' evidente fino a diventare insopportabile.
A fatica le donne iniziano a confessarci di subire violenze dai mariti e con
tanta paura ci chiedono di aiutarle.
Aumentano sempre di piu' le ragazzine che vengono abusate e che rimangono
incinte. Spesso si sposano a 15 anni, e da studi scientifici (dati Unicef)
e' provato che le donne che si sposano giovani sono piu' portate a credere
che sia accettabile che il marito picchi la moglie, rispetto alle donne che
si sposano in eta' adulta.
Il figlio di una ragazza che al momento del parto ha meno di 18 anni rischia
60 volte di piu' di morire entro il primo anno di eta' del figlio di una
donna che partorisce dopo i 19 anni, cioe' che ha completato lo sviluppo
fisico, ed ha pertanto meno probabilita' di avere complicazioni durante il
parto.
Da quando siamo presenti nel nostro villaggio La Granadilla, sono gia' tre
le ragazze che hanno avuto un figlio prima dei 15 anni. Sono ragazzine che
non hanno potuto frequentare la scuola, che si sono dovute occupare dei
fratelli perche' la mamma, abbandonata dal marito, o lei stessa ragazza
madre, aveva bisogno di una mano in casa e nel lavoro. Sono ragazze
cresciute senza padri, perche' sono emigrati negli Stati Uniti e non piu'
tornati, e che per tanti anni hanno aspettato un uomo che si prendesse cura
di loro. Sono ragazze che hanno dato fiducia al primo uomo conosciuto, e che
non sapevano neanche come potesse essere concepito un bambino.
Nello stesso tempo pero', da quando siamo presenti al villaggio La
Granadilla, sono sempre di piu' le bambine che si iscrivono alla nostra
scuola elementare.
Abbiamo lavorato duro per arrivare a questo risultato, e facciamo tutti i
giorni i conti con la mentalita' della popolazione locale, che preferisce
che a studiare siano i figli maschi e lasciare le bambine ad occuparsi dei
fratelli e della casa.
Nella nostra missione questa tendenza si e' finalmente invertita ma c'e'
ancora tanto lavoro da fare perche' vogliamo che le ragazze, una volta
finita la scuola elementare, abbiano la stessa opportunita' dei loro
compagni maschi di proseguire gli studi fino a professionalizzarsi.
Vogliamo che nella nostra scuola si insegni la dignita' dell'essere umano e
il suo diritto a vivere felice. Per questo dobbiamo insegnare il rispetto e
la sacralita' dell'uomo e della donna.
La poverta' e' un altro fattore che vede la donna, insieme ai bambini,
vittima principale. Vediamo troppe donne che sono rimaste sole perche' i
mariti sono stati costretti ad emigrare clandestini negli Stati Uniti per
cercare fortuna. E troppe volte vediamo donne stanche di aspettare denaro
per andare avanti, denaro per il debito che i mariti si sono lasciati alle
spalle per pagare il viaggio della speranza. Cosi' le donne diventano
schiave a vita degli strozzini e ogni giorno sono piu' abbrutite e disperate
perche' non sanno piu' dare risposte alle domande dei figli e alla loro
fame.
Per questo crediamo che e' necessario appoggiare e sostenere progetti di
sviluppo che aiutino questi donne a sollevarsi dalla schiavitu' del debito e
a ridare speranza per un futuro di esseri umani a loro e ai loro figli.
La nostra associazione si occupa di bambini, da sempre.
Per occuparsi dei bambini e' necessario occuparsi delle donne: delle loro
mamme e sorelle, delle bambine di oggi che saranno le donne di domani.
*
Per questo abbiamo avviato la campagna "Lei e'".
E' un'iniziativa per sensibilizzare sull'importanza di prendersi cura delle
donne indigene, perche' crediamo che prendersi cura delle donne e' prendersi
cura dell'intero mondo.
Per questa nuova avventura abbiamo bisogno di te, del tuo sostegno, del tuo
sogno di un mondo migliore. Perche' "sognare da soli e' solo un sogno, ma
sognare insieme e' gi" una realta'".
E' reale che le nostre bambine hanno un'opportunita' in piu'. E' reale che
le nostre donne si affidano a noi con sempre piu' speranza.
E' verita' che il mondo ha bisogno di tenerezza, ed e' verita' che dobbiamo
liberare le donne perche' sprigionino la tenerezza di cui sono capaci per
contagiare tutto l'universo.

4. INCONTRI. IL 7 MARZO A LUCCA
[Dalla Scuola della pace di Lucca (per contatti:
scuolapace at provincia.lucca.it) riceviamo e diffondiamo]

Venerdi' 7 marzo 2008, ore 21, nella Sala Maria Luisa del Palazzo Ducale,
Cortile Carrara, a Lucca, si terra' un incotro sul tema "Che clima c'e'?
L'ultimo rapporto del Comitato Intergovernativo sul Cambiamento climatico
(Ipcc)".
Saluto di tefano Baccelli, presidente della Provincia di Lucca; introduce
Bianca Patrizia Andreini, Direzione generale dell'Agenzia regionale per la
protezione ambientale della Toscana (Arpat); interviene Sergio Castellari.
*
Sergio Castellari, laureato in Fisica all'Universita' di Bologna, dal 2000
ha partecipato, in qualita' di esperto italiano di scienza dei cambiamenti
climatici del Ministero dell'Ambiente, a sessioni del Comitato
Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc). Attualmente lavora
all'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e al Centro
Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici (Cmcc). Dal 2006 e' il
responsabile del Focal point nazionale Ipcc.
L'Intergovernmental Panel on Climate Change (Comitato Intergovernativo sul
Cambiamento Climatico, Ipcc) e' il comitato formato nel 1988 da due
organismi delle Nazioni Unite, la World Meteorological Organization (Wmo) e
l'United Nations Environment Programme (Unep) allo scopo di studiare il
riscaldamento globale.
I "rapporti di valutazione" periodicamente diffusi dall'Ipcc sono alla base
di accordi mondiali, quali la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui
cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyoto che le attua. Nel 2007 il
Comitato ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.
*
Per informazioni: Scuola per la pace della Provincia di Lucca, via Santa
Giustina 21, Lucca, tel. 0583433452, fax 0583433450, e-mail:
scuolapace at provincia.lucca.it, sito: www.provincia.lucca.it/scuolapace

5. INCONTRI. IL 7 E 8 MARZO A MODENA
[Dall'Udi - Unione Donne in Italia di Modena (per contatti: tel. 059366012,
fax 059374710, e-mail: udimodena at libero.it) riceviamo e diffondiamo]

8 marzo 2008. La mimosa dell'Udi per la difesa della liberta' femminile,
minata dalla precarieta', e per una nuova emancipazione della donna.
In occasione della Giornata internazionale della donna e nell'anno in cui
ricorre il centenario del sacrificio di 129 operaie che per rivendicare
migliori condizioni lavorative occuparono la loro fabbrica a Chicago, l'8
marzo del 1908, e vi trovarono la morte a causa di un incendio, l'Udi
rinnova il suo impegno per la promozione del pensiero, delle parole e delle
azioni delle donne.
Maternita', autodeterminazione, scelta libera e responsabile, precarieta'
delle donne nella vita e nel lavoro, applicazione e difesa della legge 194.
Sono questi i temi sui quali si incentra l'8 marzo 2008 dell'Udi che scende
nelle piazze per rilanciare il dialogo con la citta', rendere visibile la
propria attivita' e raccogliere sostegno per le proprie iniziative.
L'8 marzo e' per l'Udi il simbolo della lotta per la piena attuazione dei
diritti di cittadinanza delle donne, con l'assunzione del principio che
nelle istituzioni e in tutti i luoghi dove si decide, si cominci davvero a
vedere una parita' (50 e 50) di presenza tra i sessi e un'alternanza
dell'assunzione di cariche e responsabilita' a tutti i livelli.
Si apre quindi l'attivita' dei Centri di iniziativa "Ovunque si decide" per
l'avvio di vertenze locali in ogni citta' e in ogni ambito sulla
rappresentanza paritaria: amministrazioni pubbliche, fondazioni, enti,
universita', ordini professionali, sindacati e organizzazioni
imprenditoriali, partiti, luoghi di lavoro, scuola, ospedali, banche.
L'8 marzo e' per l'Udi riaffermare l'autodeterminazione delle donne e la
scelta libera e responsabile: nei rapporti con l'altro sesso, sul lavoro,
nel sociale, in politica e soprattutto rispetto al loro corpo fertile.
Sull'incalzare degli attacchi alla legge 194, l'Udi ha avviato una
discussione pubblica con la creazione di un gruppo nazionale di intervento,
riflessione e formazione, di cui Laura Piretti dell'Udi di Modena e'
coordinatrice. In citta' su questi temi si e' registrata una forte
mobilitazione che ha coinvolto centinaia di donne e uomini attorno alle
iniziative promosse dall'Udi: un incontro di riflessione collettiva e un
presidio in Piazza Grande. Molte voci si sono levate per una piena
applicazione della legge 194, affinche' sia spezzata la catena di
intimidazioni che vanno dagli ostacoli all'uso della RU486 - la pillola del
giorno dopo -, ai tentativi di introdurre i dissuasori nei consultori e
nelle cliniche. E' stata chiaramente espressa, inoltre, la necessita' e
l'intenzione di riportare la partecipazione diretta delle donne nei
consultori e nelle cliniche.
L'8 marzo e' per l'Udi nuova emancipazione e liberta' femminile, soprattutto
per le giovani donne e per le donne nate altrove che vivono nel nostro
Paese.
L'Udi di Modena a partire dai contenuti della piattaforma nazionale dell'Udi
"Generare oggi fra precarieta' e futuro", ha aperto nei mesi scorsi un
confronto locale con i soggetti, istituzionali e non, protagonisti delle
scelte politiche, economiche e culturali della nostra citta' per la
definizione di un nuovo welfare. Tra le future iniziative vi e'
l'organizzazione di un convegno nazionale che si svolgera' nei prossimi mesi
nella nostra regione per l'apertura di vertenze locali ai vari livelli.
Per tutto questo, l'8 marzo, l'Udi distribuisce la mimosa nelle piazze e
nelle case di molti comuni della provincia, come autofinanziamento della
propria attivita'.
*
Programma delle iniziative:
- Venerdi' 7 marzo 2008 dalle 8,30 alle 18,30, a Modena, in Piazza Mazzini e
nella Galleria I Gelsi, via Vignolese 835.
- Sabato 8 marzo  2008 dalle ore 7,30 alle 18,30 a Modena, in Piazza
Mazzini, in via Emilia sotto al portico presso Max Mara e sotto al Portico
del Collegio (di fronte alla Posta), e nella Galleria I Gelsi, via
Vignolese, 835.
Tra le iniziative di autofinanziamento dell'associazione modenese e' in
programma per sabato 12 aprile 2008, alle ore 20, la Festa di primavera con
cena e spettacolo. L'iniziativa si terra' a S. Vito (Modena) presso la sala
Arci "Rinascita" in via Medicine, 1. Le prenotazioni si raccolgono nei
giorni precedenti alla sede Udi di Modena (tel. 059366012, fax. 059374710,
e-mail: udimodena at libero.it).
Per tutto l'anno presso la sede Udi di Modena e' in funzione il mercatino
dei prodotti biologici e miele.
E' aperta, infine, la campagna di tesseramento Udi 2008. La tessera di socia
puo' essere richiesta presso la sede Udi di Modena entro e non oltre il mese
di giugno 2008.

6. INCONTRI. IL 9 MARZO A BRACCIANO

Per iniziativa dei volontari in servizio civile presso l'associazione "Terra
e liberta'", si svolgera' domenica 9 marzo a Bracciano (Roma), presso
l'Archivio storico comunale, dalle ore 16,30 alle ore 20, un incontro sul
tema "Politica e nonviolenza". Partecipa il responsabile del "Centro di
ricerca per la pace" di Viterbo.
Per informazioni e contatti: equoesolidale at assoterraeliberta.org

7. STRUMENTI. IL "COS IN RETE" DI MARZO
[Dall'associazione nazionale Amici di Aldo Capitini (per contatti:
l.mencaroni at libero.it) riceviamo e diffondiamo]

Cari amici, vi segnaliamo l'ultimo aggiornamento di febbraio 2008 del "Cos i
n rete" (www.cosinrete.it).
Ricordando il Cos (Centro di orientamento sociale) di Capitini, il primo
esperimento di partecipazione democratica alle decisioni del potere locale e
nazionale, raccogliamo e commentiamo una scelta di quello che scrive la
stampa sui temi capitiniani della nonviolenza, difesa della pace,
liberalsocialismo, partecipazione al potere di tutti, controllo dal basso,
religione aperta, educazione aperta, antifascismo.
Tra gli altri,  in questo numero ci sono: La paura come indicazione di voto;
Giada e Concita, un racconto nonviolento; Don Fanzaga e don Milani, due
scelte della chiesa; i precari giapponesi; ecc.
La partecipazione al "Cos in rete" e' libera e aperta a tutti mandando i
contributi all'indirizzo e-mail: capitini at tiscali.it o al blog del Cos:
http://cos.splinder.com
Il sito con scritti di e su Aldo Capitini e': www.aldocapitini.it

8. RIEDIZIONI. APULEIO: L'ASINO D'ORO. SULLA MAGIA
Apuleio, L'asino d'oro. Sulla magia, Mondadori, Milano 2007, pp. VI + 696,
euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). Con testo latino a
fronte, a cura rispettivamente di Marina Cavalli e Costanza Viareggi.
Raccontava Amilcare Barcaccia: "Trovai ragazzino L'asino d'oro di Apuleio in
un'edizione da quattro soldi su una bancarella: lo lessi allora e poi mai
piu' per intero, ma non ne ho dimenticato l'atmosfera: il tragitto
iniziatico nell'incarto licenzioso, sembrano barzellette ed e' bildungsroman
(e ancor piu': sociologia della trascendenza e insieme inchiesta spietata
dei bassifondi e delle cialtronerie, e smascheramento di ogni fumisteria,
disvelamento della materialita' delle cose dette spirituali, ed appello alla
verita'), ma forse bisognerebbe rileggerlo abbandonandosi ancora all'incanto
della favola, e invece tu piu' non riesci, invecchi, e non esci piu' dal
labirinto delle tue acribie e delle tue disillusioni. Ma segnalare ancora
quella favola di Amore e Psiche ancora fa mestieri, e come essa fondi una
tecnica ermeneutica e un museo, e cangiante uno specchio in cui ogni persona
rilegge la storia di tutti i destini... Ed ovviamente e' anche Pinocchio
(lungo una lunga tradizione, e da Collodi esplicitamente citato nello
straziante episodio dell'asinina metamorfosi nel paese dei balocchi - quasi
che Carlo Lorenzini volesse segnalare quell'implicazione della sua ardita
ardente metafora). Quanto poi all'autodifesa nel noto processo e' ad un
tempo un pezzo di bravura e il documento di una vicenda di cui mi sono
sempre chiesto come mai non ne abbiano ricavato un film, o uno sceneggiato
televisivo: gli ingredienti ci sono tutti per farne un capolavoro (o la
solita lazzaronata: e quindi forse sarebbe meglio evitare di formulare
questo suggerimento)".

9. RIEDIZIONI. ARRIANO: ANABASI DI ALESSANDRO
Arriano, Anabasi di Alessandro, Fondazione Lorenzo Valla, 2001-2004,
Mondadori, Milano 2008, pp. LXXXII + 670, euro 12,90 (in supplemento a vari
periodici Mondadori). A cura di Francesco Sisti, col testo greco a fronte.
Alessandro e' il mito di Alessandro. Ma Flavio Arriano, l'allievo di
Epitteto (e benemerito della sua memoria - e dell'umanita' - avendocene
tramandato l'insegnamento) e il pubblico amministratore d'alto rango al
tempo di Adriano, e' storico vero. E su quell'uomo, quella vicenda, e
potremmo dire quel cataclisma dell'antichita' (che fungera' per piu' versi
da precedente e da modello all'imperialismo e al militarismo romano), scrive
con tratto sicuro e sguardo non offuscato. E della grecita' che andava
spegnendosi e trascolorando in altro, questo libro e' forse di quelli meno
celebrati, ma non dei meno utili a chi voglia disporsi all'ascolto.

10. RIEDIZIONI. PLUTARCO: VITE PARALLELE
Plutarco, Vite parallele, Mondadori, Milano 2008, 2 voll., pp. VIII + 1006
(vol. I) e XII + 1012 (vol. II), euro 12,90 + 12,90 (in supplemento a vari
periodici Mondadori). In questi due volumi trovi (con testo a fronte e
ingenti apparati per le cure di vari studiosi - Carmine Ampolo, Mario
Manfredini, Luigi Piccirilli, Carlo Carena, Maria Gabriella Angeli
Bertinelli, Giuliano Pisani, Luigi Santi Amantini) alcune delle Vite
parallele, quelle di Teseo e Romolo, Licurgo e Numa, Temistocle e Camillo,
Cimone e Lucullo, Nicia e Crasso, Lisandro e Silla, Demetrio e Antonio,
Solone. Leggere le Vite parallele e' una delle grandi avventure della vita.
Devi leggerle da giovane. Devi respirarne e lasciartene inondare gli occhi e
il cuore, come un mare incessante, un cielo infinito. Poi, ormai vecchio,
puoi rileggerle, e ritrovarti ancora.

11. RIEDIZIONI. POETI ELLENISTICI. CALLIMACO, TEOCRITO, MELEAGRO
Poeti ellenistici. Callimaco, Teocrito, Meleagro, Mondadori, Milano 2008,
pp. VI + 632, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori).
Ripresi da precedenti edizioni mondadoriane, gli Epigrammi di Callimaco, gli
Idilli e gli Epigrammi di Teocrito, gli Epigrammi di Meleagro, con testo a
fronte e per le cure rispettivamente di Paola Ferrari (e nella traduzione di
Giuseppe Zanetto), di Marina Cavalli, di Giulio Guidorizzi. Cianciando di
questi poeti al bar di Bozzella, dopo averne ingollato ben piu' di un
quartino di quello rosso buono (e dopo aver cantato a squarciagola tra un
litrozzo e l'altro prima la Marsigliese, e dopo La societa' dei magnaccioni
e poi l'Internazionale, e poi Vetralla qui presente voi vedete, e infine
l'Internazionale ancora, che e' il modo in cui concludiamo le nostre nottate
qui in paese), Annibale Scarpaccio amava confessare: "Mi dico sempre che
tutto dovrebbe predispormi a una distanza e un diniego, poi ogni volta che
torno a questi versi, di bel nuovo mi avvedo che amo questa poesia. E mi
chiedo quale sia la parte meno nobile di me, quella che se ne lascia
incantare, o quella che me ne sgrida".

12. RIEDIZIONI. STORICI LATINI. SALLUSTIO, CORNELIO NEPOTE
Storici latini. Sallustio, Cornelio Nepote, Mondadori, Milano 2008, pp. VI +
712, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). La congiura di
Catilina e La guerra giugurtina di Sallustio, e quel che resta delle Vite
degli uomini illustri di Cornelio Nepote, con testo a fronte,
rispettivamente a cura di Giancarlo Pontiggia, Lucia Zuccoli Clerici, Luca
Canali (e con un saggio di Domenico Magnino sul Bellum iugurthinum). Tanto
mi piace la prosa di Sallustio, quanto continuo a sottovalutare Cornelio
Nepote: e mi chiedo se non sia anche un mio pregiudizio che mi trascino
dietro dalla piu' verde eta'. Ma dove Cornelio Nepote e' sovente sciatto,
Sallustio e' sempre acuto, acuminato. E sia pur vero che non fu di buona
vita, ma Sallustio e' storico e scrittore e moralista possente; e sia pur
vero che non fu di profondo pensiero, ma almeno per il profilo di Annibale e
per quello di Attico, anche a Cornelio siano rese grazie.

13. RIEDIZIONI. PUBLIO TERENZIO AFRO: COMMEDIE
Publio Terenzio Afro, Commedie, Mondadori, Milano 2007, pp. XXX + 626, euro
12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). Col testo latino a
fronte, a cura di Lisa Piazzi e Laura Pepe, con un'introduzione di A. S.
Gratwick, i Fratelli, il Punitore di se stesso, l'Andria e la Suocera
(mancano all'appello Formione e l'Eunuco, ma pazienza). Ora che conosciamo
un po' meglio Menandro forse apprezziamo di piu' non solo Plauto, ma anche
Terenzio. Quel bimillenario sospetto di astuti o caotici intruglioni che
grava sui commediografi superstiti della romanita' sarebbe ora che
finalmente cadesse e potessimo cosi' goderci quelle opere, quel teatro (quel
gran teatro del mondo), per quello che sono. E in Terenzio tutto e' cosi'
stereotipato e tutto e' cosi' umano, tutto e' cosi' evanescente, come di
incubo e dormiveglia, e tutto e' cosi' epifania del mondo delle cose
fluttuanti e dolore e violenza e nonsenso delle gerarchie, di ogni
gerarchia, di ogni pretesa di possesso, di ogni rapina che per essersi a
lungo prolungata si dichiara legittima proprietaria. Sembra un labirinto ed
e' una scacchiera, al contrario di Marivaux. Sembra happy end ed e' un
abisso (e disvelatrice mise en abime, anche) come in Campanile. Sembrano
storie hollywoodiane, e di colpo pensi che sia filosofia, e forse un
manifesto rivoluzionario che anticipa il sogno di una cosa. E del resto
l'immortale divisa di Terenzio e' pur sempre quel suo: "homo sum, humani
nihil a me alienum puto". Ma tu vaneggi, vecchio Iaiotto di Checco Villone,
e attribuisci a cio' che leggi cio' che il tuo cuore ti detta, nel
dormiveglia qui all'osteria, quando risogni il sogno antico e ultimo, e
predichi la sua maturita', e chiami il tuo sentire satyagraha, reprobo
vecchio allievo di quel dubitoso Chuang-Tzu.

14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

15. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 387 del 7 marzo 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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