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Voci e volti della nonviolenza. 147
- Subject: Voci e volti della nonviolenza. 147
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 12 Feb 2008 10:44:51 +0100
- Importance: Normal
============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 147 del 12 febbraio 2008 In questo numero: 1. Per le liste elettorali della sinistra della nonviolenza 2. Peppe Sini: Verso liste nonviolente 3. Quale sorpresa? 4. Severino Vardacampi: L'anno scorso a Zimmerwald 5. Della necessita' e dell'urgenza di costruire un'alternativa al regime della corruzione 6. Stanislao Arditi e Oliviero Lorelli: Le penultime lettere 7. Giobbe Santabarbara: Cada il governo della guerra e della corruzione. Cessi ogni complicita' con i partiti delle stragi e delle ruberie. Si costruisca la sinistra della nonviolenza 8. La caduta 9. Una cosa che chiunque capisce 10. Necessarie ed urgenti le liste elettorali della sinistra della nonviolenza 11. Un incontro delle persone amiche della nonviolenza 12. Subito le liste della sinistra della nonviolenza 13. Stanislao Arditi e Oliviero Lorelli: Dieci buone ragioni per cui e' necessario che alle prossime elezioni si presentino liste della sinistra della nonviolenza 1. PER LE LISTE ELETTORALI DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA Riproponiamo alcuni articoli apparsi nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" nel 2008 a sostegno della proposta della presentazione di liste elettorali della sinistra della nonviolenza alle imminenti elezioni politiche. Ricordiamo che il 2 marzo a Bologna si svolgera' l'assemblea promossa dall'appello di Michele Boato, Maria G. Di Rienzo, Mao Valpiana: "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza? Discutiamone il 2 marzo a Bologna" (per informazioni, adesioni, contatti: micheleboato at tin.it Per contattare individualmente i promotori: Michele Boato: micheleboato at tin.it, Maria G. Di Rienzo: sheela59 at libero.it, Mao Valpiana: mao at nonviolenti.org). 2. PEPPE SINI: VERSO LISTE NONVIOLENTE [Dalle "Minime" n. 324] Siamo gente pratica. Ci contentiamo di poco, sappiamo come vanno le cose del mondo e quanto profondo sia il pozzo del cuore umano. Cosi' possiamo ammettere che a governare la cosa pubblica ancora non sia la permanente assemblea dell'umanita' intera. E possiamo anche ammettere che si sbagli sovente, dacche' la forza della democrazia non e' nel non sbagliare, ma nell'aver la possibilita' e la capacita' di correggere gli errori. * Quello che non possiamo ammettere e' che governino gli assassini. Anche se essi hanno governato dalla notte dei tempi, e' giunta l'ora che questa processione finisca, e cominci una novella istoria. Cominci una nuova storia prima che quella processione tutto porti al naufragio, all'abisso, al nulla. Una nuova storia puo' cominciare qui e adesso prendendo sul serio quei principi fondamentali che chi sconfisse il fascismo volle scrivere negli articoli che aprono la Costituzione della Repubblica Italiana e definiscono i valori supremi cui essa fa riferimento. Una politica costituzionale, vorremmo. Si converra' che non e' chiedere la luna. * Ma questa politica costituzionale solo la scelta della nonviolenza puo' adempierla. Ed affinche' la scelta della nonviolenza amministri la cosa pubblica secondo le linee-guida dei principi fondamentali della Costituzione italiana, occorre che le persone amiche della nonviolenza entrino nelle istituzioni. E vi entrino non per gentile concessione degli assassini, ma con la propria identita' e le proprie forze. Non e' difficile. Ma occorre decidersi a farlo. E per farlo occorre innanzitutto rompere ogni subalternita' ed ogni collusione col partito della guerra e del razzismo, col partito del femminicidio e del collasso della biosfera, col partito degli assassini. * Occorre cessare di votare per il partito degli assassini e costruire liste elettorali di persone amiche della nonviolenza. Liste elettorali di donne e di uomini di volonta' buona e di tenace concetto che pongano a fondamento del proprio programma la scelta della nonviolenza. Sapendo che essa e' lotta, la piu' ardua e la piu' necessaria, contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le oppressioni e le vilta'. Questo oggi occorre, piu' ancora del pane. 3. QUALE SORPRESA? [Dalle "Minime" n. 337] Per cortesia: che vi siano partiti che sono fondamentalmente delle associazioni a delinquere nessuno lo ignora. Cio' che e' scandaloso e' che a certi personaggi si affidi il governo della cosa pubblica. Che i crimini vadano puniti, ci sembra il minimo. Cio' che e' scandaloso e' il sempiterno pretendere impunita' da parte dei potenti. Che il cosiddetto centrosinistra si sia rapidamente berlusconizzato, e' di un'evidenza solare. * Che sia necessario affrettarsi a costruire una nuova sinistra fondata sulla scelta della nonviolenza - sulla forza della verita', sull'opposizione alla guerra, sulla difesa della Costituzione, sul riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani - ci sembra l'urgenza delle urgenze. Che il soggetto storico fondamentale nella costruzione della sinistra della nonviolenza siano i movimenti femministi, ci sembra la certezza delle certezze. Che la sinistra della nonviolenza debba affrettarsi ad entrare nelle istituzioni e governare la cosa pubblica per contrastare il femminicidio, per contrastare il collasso della biosfera, per contrastare la guerra e il razzismo, per contrastare il golpe, per contrastare il modo di produzione dello sfruttamento, per contrastare il regime della corruzione, per contrastare i poteri criminali, ci sembra qui ed ora il dovere dei doveri. * Che ogni persona di retto sentire e di volonta' buona sia chiamata ad uscire dall'apatia e dalla rassegnazione, dall'ambiguita' e dalle collusioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. 4. SEVERINO VARDACAMPI: L'ANNO SCORSO A ZIMMERWALD [Dalle "Minime" n. 338] Quei ministri e quei parlamentari che hanno ripetutamente votato per la partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Quei ministri e quei parlamentari che ripetutamente votando per la partecipazione militare italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan hanno ripetutamente violato l'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana. Quei partiti politici che or non e' guari dicevano di essere contro la guerra, addirittura facendo uso di formule tanto altisonanti quanto poco meditate, e che appena giunti al governo si sono arruolati e votano e votano e votano per mandare ragazzi italiani in divisa a correre il rischio di uccidere e morire in Afghanistan, e votano e votano e votano per la guerra e per le stragi, e votano e votano e votano facendo strame della Costituzione. * E quei loro manutengoli e tifosi che giustificano e sostengono chi vota per la guerra e viola la Costituzione, ed arrivano al delirio di dire che chi vota per la guerra e' contro la guerra, chi infrange la Costituzione la difende, cosi' come le streghe di Macbeth cantavano l'ebbra infernale canzone del capovolgimento di tutti i valori. * E le moltitudini degli arresi e dei complici. Che per vilta' o per interesse, per corruzione o per obnubilamento chiudono gli occhi, si danno di gomito, parlano d'altro, mentre l'Italia e' in guerra e' in guerra e' in guerra. * Di cosa dovremmo parlare se non di questo? Occorre, e' urgente, costruire un movimento che si oppone alla guerra e al golpe, un movimento che rompa ogni complicita' con lo pseudopacifismo ministeriale e guerriero e con lo pseudopacifismo cialtrone e squadrista (peraltro tra loro contigui); un movimento che faccia la scelta nitida ed intransigente della nonviolenza. Un movimento che smascheri e denunci e contrasti il delirio e l'infamia di ben tre partiti di governo che si riempiono la bocca della parola "nonviolenza" mentre votano la guerra e le stragi. Un movimento che si ponga il problema di portare al piu' presto la scelta della nonviolenza, e quindi persone amiche della nonviolenza che per quella scelta si battano, nelle istituzioni. Un movimento che costruisca dunque anche liste elettorali di una nuova sinistra, la sinistra della nonviolenza, e che si presenti alle elezioni con il preciso programma di opporsi alla guerra e alle stragi, con il programma della nonviolenza. Ed opporsi alla guerra e alle stragi significa opporsi al femminicidio. Significa opporsi alla devastazione dell'ambiente che sta portando la biosfera al collasso e la civilta' umana alla catastrofe. Significa battersi per i diritti umani di tutti gli esseri umani. Significa un programma socialista e libertario di liberazione dell'umanita', di solidarieta' che ogni essere umano raggiunga, di responsabilita' che tutte le persone interpelli e coinvolga. Significa lotta per inverare i principi fondamentali scritti nella nostra carta costituzionale. Significa scelta di lottare contro ogni violenza, contro ogni menzogna. * L'ora e' adesso. 5. DELLA NECESSITA' E DELL'URGENZA DI COSTRUIRE UN'ALTERNATIVA AL REGIME DELLA CORRUZIONE [Dalle "Minime" n. 339] A questo oggi tutte le persone amiche della nonviolenza sono chiamate. Nella catastrofe di un ceto politico tutto andreottizzato, tutto berlusconizzato, e' necessario e urgente rinunciare ad ogni illusione e prepararsi alla lotta. Occorre costruire subito la sinistra della nonviolenza. Questa sinistra nella societa' italiana c'e' gia', ma ancora non ha saputo fare due passi indispensabili. Il primo: uscire dalla subalternita' e decidere di autorappresentarsi nelle istituzioni. Il secondo: rompere ogni contiguita' con i corrotti e gli squadristi, i totalitari e i patriarcali, i militaristi e gli ecocidi, ed affermare la scelta della nonviolenza come criterio decisivo dell'unica proposta politica adeguata ad affrontare la tragica situazione del mondo ad apertura del XXI secolo. * Occorre dir chiaro che la sinistra della nonviolenza non puo' essere rappresentata dai partiti che hanno votato per la guerra. Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno votato per la guerra e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari. Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno votato per provvedimenti razzisti e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari. Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno appoggiato ladri di stato e corrotti, corruttori ed eversori dall'alto, non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari. Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno votato per provvedimenti di devastazione dell'ambiente e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta - mentre il collasso della biosfera e' in corso, e travolgera' l'umanita' intera se non si muta subito modello di sviluppo - non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari. Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno perpetuato il patriarcato e il maschilismo non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari. Occorre dir chiaro che tutti coloro della ex-sinistra al governo che hanno violato la legalita' costituzionale e tutti coloro che hanno appoggiato questa scelta non sono nostri compagni di lotta, ma nostri avversari. * La sinistra del femminismo e dell'ecologia, la sinistra dell'opposizione alla guerra e allo sfruttamento, la sinistra antimafia e antifascista, la sinistra della solidarieta' e della responsabilita', la sinistra socialista e libertaria, la sinistra della democrazia e della Costituzione: questa e' la sinistra della nonviolenza che e' chiamata oggi all'impegno di uscire da ogni rassegnazione, di uscire da ogni ambiguita', di proporsi come soggetto politico in grado di governare, di chiamare alla lotta ogni persona di retto sentire, ogni persona di volonta' buona. La nonviolenza e' matura, e' pronta alla prova. Occorre costruire subito liste elettorali della sinistra della nonviolenza per portare il criterio e le proposte della nonviolenza in tutte le istituzioni democratiche elettive. Il momento e' ora. 6. STANISLAO ARDITI E OLIVIERO LORELLI: LE PENULTIME LETTERE [Dalle "Minime" n. 340] Proviamo a dirlo in poche parole. Alle elezioni politiche del 2006 questo foglio sostenne ovviamente la coalizione del cosiddetto centrosinistra, ma sulla base di un solo argomento: la necessita' suprema di cacciare dal governo la destra eversiva berlusconiana, ovvero la necessita' suprema di difendere la Costituzione democratica, ovvero la necessita' suprema di impedire il trionfo della mafia come metodo e come sistema, la necessita' suprema. Qualche lettore ci chiese di indicare anche qualche motivo positivo per votare per la coalizione del cosiddetto centrosinistra. Non ne vedevamo alcuno, ma quell'unico motivo di fermare il golpe della destra eversiva bastava e avanzava. Siamo quindi di quelli che non si facevano alcuna illusione sul ceto politico del cosiddetto centrosinistra. Qualche illusione ci facevamo su alcune singole persone - accecati talvolta da un'antica amicizia -, poi anche quelle caddero. * La prova di se' data dal governo, e dalla maggioranza parlamentare che lo sostiene, in questi due anni e' stata peggiore delle peggiori previsioni. La Costituzione ancora e ancora violentata. La partecipazione militare alla guerra terrorista e stragista, imperialista e colonialista in Afghanistan che continua. Il razzismo fatto legge: sono ancora li' i campi di concentramento della legge Turco-Napolitano, poi Bossi-Fini. E la persecuzione dei migranti si e' fatta ancor piu' feroce. Il riarmo, incessante; la politica estera, sempre piu' militarizzata; addirittura risposte militarizzate anche alle emergenze sociali, ambientali ed amministrative interne. La corruzione, pervasiva come non mai. L'oppressione delle classi oppresse: sempre piu' furiosa, sempre piu' proterva, sempre piu' tracotante. L'accordo con la destra eversiva sempre piu' sfacciatamente cercato ed esibito, in un basso mercato in cui la cosa pubblica e' preda, e' bottino; in cui delle leggi e della morale si fa strame. E' il basso impero. E scelte di modello di sviluppo dissennate e onnicide: un'aggressione crescente all'ambiente di vita, alla casa comune, alla salute e ai diritti di tutti. Ed incessante prosegue lo smantellamento dello stato sociale, la demolizione dei diritti sociali, l'irrisione dell'etica pubblica, l'annichilimento di quella solidarieta' che fonda ogni ordinamento giuridico. La logica dell'orda, l'associazione a delinquere come unica forma di consorzio, la corruttela come una delle belle arti, una tabe che tutto divora. * Quella che fu la rappresentanza istituzionale della sinistra organizzata italiana si e' metamorfosata in una camarilla di ladroni. Urge ricostruire una sinistra, una sinistra adeguata ai compiti dell'ora. Una sinistra delle classi oppresse e dei diritti umani, della pace e della solidarieta', della difesa delle persone e dell'ambiente in cui le persone vivono, una sinistra antitotalitaria ed antimafia, una sinistra antimilitarista ed antimaschilista, una sinistra della legalita' costituzionale e della responsabilita' personale, una sinistra, in una parola, che faccia della scelta della nonviolenza - della lotta nonviolenta contro ogni oppressione, contro ogni devastazione, contro ogni menzogna, contro ogni uccisione - il criterio della sua azione. * Occorre chiamare ora, subito, a costruire la sinistra della nonviolenza. Ed a preparare liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Liste elettorali che puntino a portare in tutte le istituzioni, e quindi al governo della cosa pubblica, il criterio della nonviolenza. L'opposizione al femminicidio, e quindi al patriarcato. L'opposizione alla guerra, e quindi al militarismo e al riarmo. L'opposizione alla mafia, e quindi ai corrotti e ai collusi. L'opposizione all'ecocidio, e quindi all'industrialismo e al consumismo. L'opposizione allo sfruttamento. L'opposizione alla violenza. La difesa della Costituzione nata dalla Resistenza. La scelta della solidarieta' e della responsabilita'. * Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Rompendo quindi ogni ambiguita' ed ogni collusione con i predoni e con gli squadristi. Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Il contrario dell'estremismo. Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Contro ogni deriva populista, fracassona, ciarlatana: derive che tutte portano all'abisso. Liste elettorali della sinistra della nonviolenza. * Ed occorre creare altresi' uno strumento di collegamento e di orientamento: il giornale della nonviolenza. Della nonviolenza nitida e intransigente. Aperta e complessa, ma nitida e intransigente. Sperimentale e in ricerca, ma nitida e intransigente. Purale e dialogica, ma nitida e intransigente. La nonviolenza politica. * Siamo ancora una volta a un tornante della storia: non si puo' sconfiggere la barbarie cedendo alla barbarie. La scelta della nonviolenza e' l'urgenza delle urgenze. Quelle e quelli tra noi che vengono da una lunga vicenda di impegno politico, quelle e quelli tra noi che hanno servito con onore nella cosa pubblica per il pubblico bene, quelle e quelli tra noi che sono stati valenti pubblici amministratori, sanno, sappiamo quanto ingenti siano le risorse pubbliche e come esse possano indifferentemente essere usate a fine di male o di bene. Anche una presenza ridottissima di pubblici amministratori onesti puo' avere effetti straordinari, se quelle persone di volonta' buona non cedono al compromesso, non si lasciano irretire e corrompere. Per questo occorre predisporre liste elettorali della sinistra della nonviolenza, eleggere persone alla nonviolenza fedeli, che nel governo della cosa pubblica portino il criterio della nonviolenza, senza esitazioni, senza cedimenti, senza prostituzioni. * La sinistra italiana muore o rinasce oggi dinanzi a questa scelta: la nonviolenza. Il tempo e' poco, grave il momento. Indugiare non e' piu' consentito. 7. GIOBBE SANTABARBARA: CADA IL GOVERNO DELLA GUERRA E DELLA CORRUZIONE. CESSI OGNI COMPLICITA' CON I PARTITI DELLE STRAGI E DELLE RUBERIE. SI COSTRUISCA LA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA [Dalle "Minime" n. 343] Il governo della guerra e della corruzione merita di cadere, e merita di cadere perche' e' il governo della guerra e della corruzione. Ovvero perche' ha violato la Costituzione, ha proseguito la guerra e contribuito alle stragi, ha avallato e sostenuto il razzismo, ha continuato in pratiche ecocide che cooperano alla devastazione della biosfera a danno dell'umanita' intera e, infine, ha mantenuto pratiche di corruttela e saccheggio. Il governo della coalizione eletta con i voti di chi si opponeva a Berlusconi si e' rapidamente berlusconizzato. Il governo della coalizione eletta coi voti di chi si opponeva alla guerra e al riarmo si e' rapidamente allineato alla guerra e al riarmo. Il governo della coalizione eletta coi voti di chi difendeva la Costituzione ha subito violato e sfregiato la Costituzione. Il governo eletto coi voti delle persone e dei movimenti che si oppongono ai poteri criminali, al regime della corruzione, alla devastazione e distruzione della biosfera e del pubblico bene, ha subito caratterizzato la sua azione in continuita' con le scelte che implicano la devastazione e distruzione della biosfera e del pubblico bene, che implicano l'eternizzazione del regime della corruzione, che implicano il rafforzamento dei poteri criminali: una politica estera caratterizzata dalla guerra in Afghanistan, guerra che e' terrorista e alimentatrice di terrorismo, guerra che favoreggia i signori della droga e le mafie transnazionali, e' una politica a vantaggio dei poteri criminali; una politica interna sull'immigrazione e sui diritti sociali che perseguita i poveri e gli oppressi e li lascia in balia delle mafie, dei trafficanti e degli schiavisti, e' una politica a vantaggio dei poteri criminali. Questo governo e la coalizione parlamentare che lo sostiene, e i partiti politici che compongono l'uno e l'altra, hanno violato la Costituzione e si sono collocati fuori e contro la legge fondamentale del nostro ordinamento giuridico. Questo governo e la coalizione parlamentare che lo sostiene, e i partiti politici che compongono l'uno e l'altra, hanno avallato e attuato una politica criminale, assassina, stragista, terrorista. Questo governo e la coalizione parlamentare che lo sostiene, e i partiti politici che compongono l'uno e l'altra non possono rappresentare una sinistra che voglia essere sinistra, cioe' che abbia alla sua base la scelta della solidarieta' che tutti gli esseri umani raggiunga, la scelta dell'uguaglianza di diritti tra tutti gli esseri umani, la scelta della democrazia come impegno comune per il bene comune, la scelta della giustizia come responsabilita' di tutti e di ciascuno per la civile convivenza, la scelta della legalita' come inveramento del criterio del rispetto della liberta' e della dignita' di ogni essere umano. Occorre prenderne atto. * E prendendone atto si pone la necessita', urgente, di costruire una rappresentanza istituzionale della sinistra adeguata ai compiti dell'ora, che fronteggi la catastrofe delle organizzazioni che pretendevano di rappresentare le classi oppresse ed invece si erano gia' prostituite al regime dello sfruttamento e della corruzione entrando a farne parte. Occorre una rappresentanza istituzionale della sinistra che si organizzi sulla base della scelta della nonviolenza, come criterio rigoroso, come scelta nitida e intransigente, come fedelta' all'umanita'. Occorre organizzare le forme pratiche che consentano alla sinistra della nonviolenza di entrare nelle istituzioni e portare nelle istituzioni il punto di vista, il criterio, il progetto, le proposte e l'azione concreta della nonviolenza. Queste forme si compendiano in una essenziale: la costruzione di liste elettorali della sinistra della nonviolenza. * Liste elettorali della nonviolenza presa sul serio: ovvero rigorosamente antimaschiliste ed antipatriarcali. Ovvero rigorosamente antimilitariste ed antiriarmiste. Ovvero rigorosamente ecologiste ed antitotalitarie. Ovvero rigorosamente socialiste e libertarie. Ci sono in Italia movimenti sociali, ci sono esperienze organizzate, c'e' un blocco storico gia' pronto a questo passo? Noi crediamo di si'. Ma questo soggetto non sta che in minima parte nei movimenti che si autoproclamano nonviolenti (e tra i quali ben pochi lo sono con sincerita' d'intenti e profondita' di riflessione), e' soprattutto fuori di essi. E' nonviolenza in cammino la vicenda, la ricerca e la lotta dei movimenti delle donne: li' e' il soggetto storico centrale, li' e' la forza motrice del percorso che qui si propone. E' nonviolenza in cammino la resistenza delle classi oppresse al modo di produzione dello sfruttamento: e questa tradizione va ereditata e inverata nel progetto che qui si propone. E' nonviolenza in cammino la mobilitazione sociale in difesa dell'ambiente di cui viviamo, della biosfera di cui siamo parte: e questa cultura e questa prassi, questa ormai lunga e luminosa storia di resistenza e di coscienza, e' parte integrante della proposta che qui si formula. E' nonviolenza in cammino la resistenza alla guerra e al razzismo. E' nonviolenza in cammino la lotta contro ogni potere mafioso. E' nonviolenza in cammino l'azione individuale e collettiva perche' i valori supremi scritti nei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana cosi' come nella Dichiarazione universale dei diritti umani si inverino qui e adesso in azione politica, in organizzazione sociale, in ordinamento giuridico effettualmente cogente. * Non si potra' fermare il degrado delle istituzioni, la degenerazione nel crimine e nel razzismo, il disastro sociale e morale, la deriva anomica e totalitaria, se non si organizza una sinistra politica della nonviolenza che nelle istituzioni entri con tutta la propria forza e capacita' propositiva. * La nonviolenza non e' mera pedagogia, non e' mera testimonianza, e meno che mai e' mero insieme di tecniche o peggio generica e astratta aspirazione ed esortazione: la nonviolenza e' essenzialmente lotta politica per obiettivi politici. La nonviolenza e' volonta' di piu' ampia democrazia, e' impegno politico diretto senza deleghe e senza rinvii. La nonviolenza e' in cammino. Oggi in Italia si pone la necessita', l'urgenza, dell'ingresso della nonviolenza nelle istituzioni per combattere contro il crimine dei potenti e per governare la cosa pubblica secondo il criterio della difesa e della promozione dei diritti e della dignita' di tutti gli esseri umani. * Occorre abbandonere ogni pigrizia e ogni rassegnazione, occorre rompere ogni subalternita' e ogni ambiguita', occorre uscire dall'apatia e dall'esitazione, dalla minorita' e dall'irresolutezza. Ma non basta opporsi alla corruzione guerrafondaia e razzista ministeriale. Occorre opporsi anche alla corruzione squadrista e militarista di parte - piccola ma rumorosa, e assai vezzeggiata dai mass-media dominanti - dei cosiddetti "movimenti". La nonviolenza non puo' essere alleata di personaggi ed organizzazioni palesemente irresponsabili e violentisti. La nonviolenza o si propone in modo nitido e intransigente, o viene annichilita. Tante personalita' che vengono spacciate per "nonviolente" (e gia' questa aggettivazione e' grottesca: nessuna persona e' "nonviolenta", ma ogni persona puo' essere amica della nonviolenza - la nonviolenza e' un cammino, non uno stato; un esperimento esistenziale e politico, non un'essenza pretesamente incarnata) negli scorsi anni e ancora in questi mesi hanno compiuto atti di vilta' e di complicita' ripugnanti. Non sono loro i nostri compagni di lotta. Liste elettorali della sinistra della nonviolenza possono essere promosse solo da chi in questi anni si e' opposto alla guerra e al militarismo; solo da chi in questi anni si e' opposto alle ideologie e alle prassi del maschilismo e del patriarcato che portano al femminicidio; solo da chi in questi anni non si e' lasciato corrompere. Poiche' chi si e' prostituito una volta al potere assassino e' probabile che messo alla prova lo fara' ancora. Chi non ha ceduto e' probabile possa ancora e ancora resistere, e schiudere la via a un'alternativa che inveri la legalita' costituzionale, i diritti umani, e che almeno contrasti in modo nitido e intransigente la guerra, le stragi, il terrorismo, il razzismo, le mafie, l'ecocidio, il femminicidio. * Allo studio e al lavoro, dunque. 8. LA CADUTA [Dalle "Minime" n. 345] Cade il governo della guerra e del razzismo, del cedimento al male, della prostituzione ai potenti e della persecuzione dei poveri e degli oppressi. E proprio per il male commesso da questo governo fedifrago e corrotto si profila il pericolo del ritorno al potere dell'estrema destra eversiva e criminale. * Vi e' un solo modo per contrastare le due destre che dai neonazisti alla sedicente "cosa rossa" hanno governato lungo tutto il decennio per la guerra e per il razzismo, per il riarmo e per l'ecocidio, contro la Costituzione e contro l'umanita'. Occorre che la nonviolenza in cammino (incarnata nelle tante esperienze di lotta e di solidarieta' del movimento delle donne, del movimento delle classi oppresse, dei movimenti per la pace e per l'ambiente, dei movimenti di liberazione e per i diritti umani di tutti gli esseri umani) promuova liste elettorali della sinistra della nonviolenza, e persone amiche della nonviolenza entrino in quanto tali nelle istituzioni, per portare nel governo della cosa pubblica in tutte le istituzioni elettive la scelta, le proposte, la forza della nonviolenza. La scelta nitida e intransigente della nonviolenza. Le proposte concrete e coerenti della nonviolenza. La forza della verita'. * Non vi e' un minuto da perdere. Nessuna ambiguita' e' piu' ammissibile. Solo la scelta della nonviolenza puo' fondare oggi una politica all'altezza delle tragiche sfide dell'ora presente. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'. 9. UNA COSA CHE CHIUNQUE CAPISCE [Dalle "Minime" n. 346] Se non si presenteranno liste della sinistra della nonviolenza, molti elettori e molte elettrici che vogliono essere persone oneste non potranno votare alle prossime elezioni. * Se non si presenteranno liste della sinistra della nonviolenza, molti elettori e molte elettrici che vogliono essere persone democratiche e di sinistra non potranno votare alle prossime elezioni. * Se non si presenteranno liste della sinistra della nonviolenza, molti elettori e molte elettrici che vogliono essere persone di pace, solidali con l'umanita' intera e sollecite della biosfera, non potranno votare alle prossime elezioni. * Se non si presenteranno liste della sinistra della nonviolenza, molti elettori e molte elettrici il cui voto e' determinante per impedire la vittoria della coalizione della destra piu' oltranzista, nazista e mafiosa, non potranno votare alle prossime elezioni. * Se non altro per questo, per consentire a tante persone (persone di tenace concetto, di retto sentire, di volonta' buona) di votare, di godere ancora del diritto e del piacere di votare, di usare dello strumento democratico del voto per affermare giustizia e liberta', verita' e responsabilita', solidarieta' e dignita', e' indispensabile presentare liste della sinistra della nonviolenza alle prossime elezioni. 10. NECESSARIE ED URGENTI LE LISTE ELETTORALI DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA [Dalle "Minime" n. 352] Le liste elettorali della sinistra della nonviolenza sono necessarie ed urgenti. * Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che si opponga alla guerra, al razzismo, al riarmo, quando tutte le forze politiche presenti in parlamento nell'ultima legislatura hanno aderito alle politiche della guerra, del razzismo, del riarmo. Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che difenda la legalita' costituzionale violata da tutte le forze politiche presenti in parlamento nell'ultima legislatura. Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che abbia come suo fondamento le proposte dei movimenti femministi, le proposte dei movimenti ecologisti, le proposte dei movimenti antimilitaristi, le proposte del movimento delle classi sociali sfruttate ed oppresse. Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che avendo fatto la scelta fondamentale della nonviolenza si impegni quindi per leggi ed atti amministrativi intesi alla promozione di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani, si impegni per una prospettiva socialista e libertaria, femminista ed ecopacifista, di solidarieta' e di responsabilita' nei confronti dell'umanita' intera e della biosfera nostra casa comune. Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che inveri nell'ordinamento giuridico e nell'azione amministrativa quella ferma opposizione alla barbarie che e' necessaria per impedire la catastrofe dell'umanita'. Necessarie ed urgenti perche' ci deve essere la possibilita' di votare per eleggere una rappresentanza istituzionale che contrasti i poteri criminali e il regime della corruzione. * Dopo il fallimento del centrosinistra che, eletto coi voti di chi si opponeva alla mafia e al totalitarismo, alla corruzione e alla guerra, ha tradito la volonta' degli elettori e proseguito in molti e decisivi campi la politica della destra eversiva berlusconiana; dopo lo smascheramento dei gruppi dirigenti di un ceto politico che anche in esperienze che pur provenivano dalla storia del movimento delle oppresse e degli oppressi si e' rivelato alla prova dei fatti subalterno al regime dello sfruttamento e della corruzione, della violazione dei diritti umani, dell'uccidere con la guerra e con la rapina; dopo il fallimento dei collateralismi e degli attendismi, delle subalternita' e delle compromissioni; ebbene, dopo tutto cio' e' l'ora della politica della nonviolenza: della proposta autonoma, nitida, intransigente, aperta, complessa, umile e forte della nonviolenza. * Le liste elettorali della sinistra della nonviolenza sono necessarie ed urgenti. 11. UN INCONTRO DELLE PERSONE AMICHE DELLA NONVIOLENZA [Dalle "Minime" n. 354] Le persone amiche della nonviolenza che sono preoccupate del possibile esito di una vittoria della destra piu' estrema alle ormai prevedibilmente prossime elezioni sanno due cose che ad onor del vero nessuna persona onesta puo' fingere di non sapere: - la prima: che dopo due anni di governo di un centrosinistra che ha tradito gli impegni assunti con gli elettori su questioni decisive come l'opposizione alla guerra e al razzismo, che ha reiteratamente violato la Costituzione, che ha favoreggiato corrotti e corruttori attribuendo loro incarichi pubblici di decisiva rilevanza, che ha attuato politiche di complicita' coi ricchi e i potenti a danno degli sfruttati e degli oppressi, ebbene, vi e' ormai in Italia una vasta area di cittadine e cittadini che non sono piu' disponibili a farsi rappresentare da fedifraghi, da corruttori, da criminali. - La seconda: che proprio i progressivi cedimenti dell'area che fu democratica verso posizioni autoritarie, razziste, belliciste e violatrici della legalita' ha favorito la vittoria culturale della destra piu' violenta e criminale, la crescita del consenso alla ferocia e alla barbarie. * Per questo e' necessario che alle prossime elezioni politiche vi sia una presenza di liste elettorali della sinistra della nonviolenza. Affinche' possano votare tante persone democratiche che altrimenti sarebbero espropriate del proprio diritto di voto. Affinche' vi sia un punto di riferimento e una possibilita' di rappresentanza per tutta l'area democratica. Affinche' possa entrare nelle istituzioni una sinistra nitida e intransigente, dalla scelta della nonviolenza caratterizzata, che faccia da argine al dilagare dell'oltranzismo razzista e bellicista, che faccia da argine al dilagare del regime della corruzione e dei poteri criminali, che faccia da barriera alla barbarie. * E perche' non ci siano equivoci, aggiungiamo: - liste elettorali della sinistra della nonviolenza presa su serio: quindi nessuna subalternita' e nessuna complicita' con quei partiti che pur si riempiono la bocca della parola "nonviolenza" e non hanno esitato per due anni di seguito a votare per la guerra, per le stragi di cui essa consiste, per il razzismo, per la complicita' con corrotti e criminali, per il riarmo e per l'ecocidio; - liste elettorali della sinistra della nonviolenza presa su serio: quindi nessuna complicita' con quei personaggi e con quelle organizzazioni che promuovono o avallano lo squadrismo di piazza o di sottoscala, l'ideologia del fine che giustifica i mezzi, l'irresponsabilita' della societa' dello spettacolo, e che peraltro poi sovente praticano anche il piu' sfrenato saccheggio delle pubbliche risorse e l'occupazione del sottogoverno parassitario con i loro compari ministeriali e bombardieri. * E sempre perche' non ci siano equivoci: quando diciamo sinistra della nonviolenza non ci riferiamo a piccoli movimenti sedicenti tali che sovente sono gremiti di personaggi palesemente inaffidabili, ma ad una cultura e una prassi, a una storia di esperienze e riflessioni ormai diffuse, che trova le sue espressioni migliori certo anche in alcuni storici movimenti nonviolenti, come ad esempio il Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini, ma anche in esperienze che la nonviolenza vivono e praticano, sovente senza chiamarla con questo nome, poiche' la nonviolenza e' la lotta contro tutte le violenze, e vive ovunque vive il conflitto che resiste al male - alla violenza, al crimine, all'ingiustizia, alla menzogna - senza riprodurlo nelle sue pratiche e nelle sue metodiche. * E quindi, dicendo sinistra della nonviolenza diciamo, in rapido elenco: i movimenti delle donne, che sono la corrente calda della nonviolenza in cammino, il massimo suo inveramento storico; i movimenti antimafia e antirazzisti; la viva e concreta memoria ed esperienza del movimento delle classi sociali oppresse e dei popoli oppressi in lotta per l'emancipazione dell'umanita' intera; i movimenti ecopacifisti ed ecoequosolidali; le infinite pratiche di aiuto e di liberazione, di verita' e di giustizia, di responsabilita' e di misericordia, negli infiniti ambiti in cui esse si danno; tutte le iniziative che affermano il riconoscimento di tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani. * E quindi quando diciamo sinistra della nonviolenza diciamo anche: antipatriarcale ed antimaschilista; antisviluppista ed invece ecosostenibile ed ecoequosolidale; contro la guerra, il terrorismo, le uccisioni, e quindi contro tutti gli strumenti e gli apparati che all'uccidere, al terrorizzare e al far guerra sono intesi; per la liberazione delle oppresse e degli oppressi in una condivisione solidale e responsabile; antirazzista ed antisegregativa, e quindi per il riconoscimento e l'inveramento di tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani; responsabile per la biosfera, e quindi non chiusa in uno specismo che tutto asserve, consuma e devasta, ma aperta in un'empatia che custodisce, rispetta, riconosce e sostiene. * Diciamo pertanto, con antica nostra parola, una sinistra socialista e libertaria. * E quando diciamo che la nonviolenza deve essere la scelta fondamentale, diciamo dunque opposizione integrale alla violenza e alle menzogna; diciamo anche difesa della legalita' costituzionale e quindi anche adesione alla Dichiarazione universale dei diritti umani. * Ma detto tutto questo, tutto e' ancora da ragionare insieme ed insieme da fare. E il tempo e' poco. * Occorrera' che le persone interessate a questa prospettiva si incontrino, riflettano insieme, suscitino ovunque le energie che ovunque sono disponibili e che devono uscire dalla rassegnazione, dall'apatia, dalla subalternita', dall'ambiguita'. Alcune - non poche - persone amiche della nonviolenza hanno gia' manifestato una generosa disponibilita'. Questo foglio e' disponibile a contribuire ad avviare questo percorso, che non puo' che essere un percorso di crescita dal basso, policentrico e reticolare, limpido e verificabile, pienamente democratico, "omnicratico" per usare l'espressione capitiniana, senza figure carismatiche e senza gerarchie. Un percorso, un incontro, un soggetto politico in formazione che sia intransigente sulla scelta di fondo della nonviolenza, ed insieme aperto e complesso, comprensivo e in ascolto, dialogico e plurale, quindi umile e forte. Quando e dove si potrebbe fare un primo incontro? Chi e' disponibile? 12. SUBITO LE LISTE DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA [Dalle "Minime" n. 356] Affinche' cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista in Afghanistan. Affinche' cessi la violazione della Costituzione della Repubblica Italiana. Affinche' cessi ogni complicita' con i governanti e i parlamentari responsabili della partecipazione italiana alla guerra e alle stragi. Alle prossime elezioni politiche ci sia la possibilita' di votare per liste della sinistra della nonviolenza, liste dell'opposizione integrale alla guerra, liste che si oppongano a tutte le uccisioni di esseri umani, liste che riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto a vivere. 13. STANISLAO ARDITI E OLIVIERO LORELLI: DIECI BUONE RAGIONI PER CUI E' NECESSARIO CHE ALLE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE SI PRESENTINO LISTE DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA [Dalle "Minime" n. 357] La prima ragione: l'immensita' delle risorse pubbliche che oggi vengono utilizzate a fini di male e potrebbero invece essere utilizzate a vantaggio dell'umanita'. Tutti quelli di noi che nel corso della loro vita sono stati pubblici amministratori recano in cuore una ferita che non cicatrizza: la consapevolezza di quante risorse pubbliche si sperperino (e peggio: si usino per provocare disastri), e come invece sarebbe agevole utilizzarle a beneficio di tutti se ad amministrarle vi fosse anche qualche persona di volonta' buona, di retto sentire, di tenace concetto. Per questo occorre che a contribuire a gestire le risorse pubbliche nelle istituzioni democratiche vadano persone amiche della nonviolenza; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * La seconda ragione: la crisi della democrazia in Italia e' un dato di fatto. Solo l'ingresso della nonviolenza nella politica e nelle istituzioni puo' salvare la democrazia dalla deriva autoritaria ed anomica in corso. Per questo occorre abbandonare ogni sentimento di minorita', di marginalita', di rassegnazione e decidersi a portare la lotta nonviolenta ovunque occorre lottare per difendere e inverare legalita' e democrazia; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * La terza ragione: il ceto politico attuale non si autoriformera' mai. Poiche' i meccanismi di cooptazione sono in se stessi corruttivi: e prova ne e' la triste sorte di alcune brave persone cooptate in questa legislatura: che si sono asservite quanto e piu' degli altri alla guerra e al razzismo. Per questo occorre mandare in parlamento persone amiche della nonviolenza, nitide e intransigenti; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * La quarta ragione: non c'e' piu' tempo da perdere, vi e' una catastrofe ambientale di dimensioni planetarie in corso, e se i pubblici poteri non mutano politiche non vi sara' salvezza. Per questo occorre portare la scelta della nonviolenza dove si decide del bene comune; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * La quinta ragione, e dirimente: occorre rovesciare i rapporti di genere nel governo della cosa pubblica, oppure il patriarcato e il maschilismo continueranno a provocare crimini e disastri. Per questo occorre candidare ed eleggere nelle istituzioni democratiche piu' donne che sia possibile, donne portatrici delle esperienze e delle riflessioni dei movimenti femministi; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza - che nel femminismo riconosce la sua corrente calda e il suo storico maggior inveramento - alle ormai imminenti elezioni politiche. * La sesta ragione: lo sfruttamento e le ideologie dello sfruttamento sono crescite negli ultimi decenni a tal punto che sembra oggidi' ovvio cio' che lungo gli ultimi due secoli parve a tutti cosi' oscenamente scandaloso che a piu' riprese le oppresse e gli oppressi si sollevarono per abolire quel modo di produzione che aliena e disumanizza chi al giogo della proprieta' e' collocato e ai fini della massimizzazione del profitto vampirizzato, e a scorpioni e frustate si pretende governarlo. Per riaprire una prospettiva di solidarieta' che ogni essere umano raggiunga e la dignita' umana di ciascuno rivendichi occorre occorre riaffermare una scelta socialista e libertaria concreta e coerente nei mezzi e nei fini; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * La settima ragione: e' la guerra, la guerra in corso, la guerra terrorista e stragista, imperialista e razzista, cui l'Italia sta partecipando in violazione della sua stessa legge fondamentale; e con la guerra il riarmo, il militarismo: l'organizzazione, la prassi e l'ideologia sterminista. E solo la nonviolenza si oppone alla guerra, al riarmo, al militarismo in modo adeguato. Solo la nonviolenza. Per contrastare la guerra, per difendere la Costituzione della Repubblica Italiana; per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * L'ottava ragione e' costituita dalle generazioni future e da quelle passate: accettare una politica irresponsabili e criminale che porta alla barbarie e al collasso della biosfera denega in radici i diritti umani degli esseri umani che verranno; e annienta il senso e il frutto di quell'impresa comune dell'umanita' che chiamiamo la storia della civilta' umana, il progredire dell'umana coscienza, dell'umana famiglia, dell'umana vicenda. Anche per le generazioni future e per le passate ancora, anche per loro e' oggi da lottare; anche per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * Una nona ragione: non fermeranno l'avanzata della destra eversiva e razzista e mafiosa coloro che in questi due anni hanno progressivamente ceduto alla sua aggressione lasciandosene insignorire fino a portarne avanti le politiche di guerra e razziste, ecocide e misogine. Potra' fermare l'avanzata dell'estrema destra barbarica e gangsteristica soltanto l'ingresso nelle istituzioni della nonviolenza. Per questo occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * E una decima, infine: quel comando morale che dice: "tu non uccidere". Perche' questo comando morale divenga criterio dell'azione politica, per questo, per questo occorre oggi presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. * Altre ragioni ancora vi sarebbero, ma qui e adesso bastino queste per dire, ancora una volta, che occorre presentare liste della sinistra della nonviolenza alle ormai imminenti elezioni politiche. ============================== VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA ============================== Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 147 del 12 febbraio 2008 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). 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