Minime. 356



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 356 del 5 febbraio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Enrico Piovesana: La strage
2. Giobbe Santabarbara: Gli assassini
3. Peppe Sini: Subito le liste della sinistra della nonviolenza
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'

1. AFGHANISTAN. ENRICO PIOVESANA: LA STRAGE
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il seguente
articolo del 4 febbraio 2008, dal titolo "Italiani all'attacco: vittime
civili" e il sommario "Lo sostiene il governatore di Farah. Nel raid Nato
con soldati italiani, secondo la fonte, uccisi donne e bambini"
Enrico Piovesana, giornalista, lavora a "Peacereporter", per cui segue la
zona dell'Asia centrale e del Caucaso; e' stato piu' volte in Afghanistan in
qualita' di inviato]

Il governatore della provincia occidentale di Farah, Ghulam Mohaidun
Balouch, ha dichiarato questa mattina all'agenzia France Press che "truppe
Nato italiane" hanno preso parte all'attacco avvenuto la scorsa notte nel
distretto di Bakwa contro un'abitazione nella quale si trovavano alcuni
talebani, tra cui un loro comandante locale, il mullah Abdul Manan.
Secondo il governatore, le vittime del raid, condotto con il supporto aereo
dell'aviazione alleata, sono otto talebani e almeno due civili: una donna e
un bambino, moglie e figlio di uno dei guerriglieri.
Ma il governatore del distretto di Bakwa, Khan Agha, sostiene che le vittime
civili dell'attacco italiano sono di piu': "Nell'operazione - ha
dichiarato - sono state uccise nove persone, tra cui due donne e due
bambini. Mullah Manan non e' tra le vittime".
Secondo Khialbaz Sherzai, comandante provinciale della polizia, "nel raid
sono stati uccisi sette civili, tutti membri di una stessa famiglia, tra cui
una donna e due bambini".
*
Zona di operazione italiana
Nel distretto di Bakwa, nel sud della provincia di Farah, operano le forze
speciali italiane della Task Force 45 impegnate nell'operazione Sarissa e,
in situazioni di emergenza, i bersaglieri italiani della Forza di Reazione
Rapida, dotati di elicotteri da combattimento Mangusta e carri armati Dardo.
Gia' un anno fa, nel febbraio 2007, le forze italiane presero parte a
un'offensiva per la riconquista del distretto di Bakwa.
Lo scorso novembre, sempre nella provincia di Farah, le truppe italiane sono
state impegnate per tre settimane nelle operazioni di guerra contro i
talebani che avevano conquistato i distretti di Bakwa e Gulistan.
*
Il comando italiano smentisce
Il comando italiano di Herat si e' precipitato a smentire, con un
comunicato, le dichiarazioni del governatore della provincia di Farah.
"In relazione alle notizie riportate da un articolo di 'PeaceReporter' dal
titolo 'Italiani all'attacco: vittime civili' e ripreso successivamente da
alcune agenzie di stampa e giornali on line, il Comando della Regione
Occidentale a guida italiana precisa che la notizia e' falsa e priva di ogni
fondamento. In particolare nessuna unita' delle forze armate italiane ha
partecipato ad alcuna operazione svolta la scorsa notte nel distretto di
Bakwa".
*
Conferme e nuovi particolari
Successivamente, un altro lancio d'agenzia della France Presse, ripreso
anche dal sito di "Le Monde", riportava le dichiarazioni testuali del
governatore della provincia di Farah, Ghulam Mohaidun Balouch. "L'esercito
afgano e gli italiani della Forza internazionale d'assistenza alla sicurezza
della Nato hanno condotto un'operazione contro una presunta cellula di
talebani, riunita nell'abitazione di un comandante talebano di nome Namanat:
dieci persone sono state uccise, di cui otto talebani e la moglie e il
figlio del comandante".
Il lancio d'agenzia prosegue riportando le dichiarazioni del governatore del
distretto di Bakwa, Khan Agha: "Il raid ha causato nove morti, tra cui due
donne e tre bambini. Solo uno dei nove era un talebano. Le vittime sono
state uccise da colpi d'arma da fuoco". Quindi dalle truppe afgane e
italiane, non dalle bombe dell'aviazione Nato si diceva in un primo momento.
Il comando dell'Isaf, aggiunge il lancio dell'Afp, ha dichiarato che
indaghera' sull'accaduto.

2. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: GLI ASSASSINI

Gli assassini tutti sappiamo chi sono.
Gli assassini, e chi li vota non lo e' di meno.

3. RIFLESSIONE. PEPPE SINI: SUBITO LE LISTE DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA

Affinche' cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e
stragista in Afghanistan.
Affinche' cessi la violazione della Costituzione della Repubblica Italiana.
Affinche' cessi ogni complicita' con i governanti e i parlamentari
responsabili della partecipazione italiana alla guerra e alle stragi.
Alle prossime elezioni politiche ci sia la possibilita' di votare per liste
della sinistra della nonviolenza, liste dell'opposizione integrale alla
guerra, liste che si oppongano a tutte le uccisioni di esseri umani, liste
che riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto a vivere.

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

5. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.miritalia.org; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it,
sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 356 del 5 febbraio 2008

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
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