Coi piedi per terra. 61



===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 61 del 7 dicembre 2007

In questo numero:
1. Peppe Sini. L'imbarazzo di Marrazzo, da Robin Hood ad Attila
2. Gennaro Francione: Natur e Kultur nell'Alto Lazio per la difesa
costituzionale del territorio. Relazione al convegno di Viterbo del 4
dicembre 2007
3. Umberto Cinalli: Una pietra tombale
4. Circolo Prc di Viterbo: Un'opera devastante
5. Verdi di Ciampino: Un girone infernale di traffico e inquinamento
6. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: L'IMBARAZZO DI MARRAZZO, DA ROBIN HOOD AD ATTILA
[Riportiamo il seguente comunicato del 6 dicembre 2007, dal titolo
"L'imbarazzo di Marrazzo, da Robin Hood ad Attila" e il sommario "La
decisione di favoreggiare il distruttivo incremento del trasporto aereo e'
una sciagurata sciocchezza. La decisione di imporre a Viterbo un nocivo e
distruttivo mega-aeroporto che devasterebbe salute, ambiente e diritti dei
cittadini e' una sciagurata sciocchezza. La decisione di sperperare ingenti
fondi pubblici a vantaggio di pochi speculatori e a danno di tutti i
cittadini e' una sciagurata sciocchezza. Il nocivo e devastante
mega-aeroporto a Viterbo non si fara': lo impediremo con la forza delle
leggi che difendono salute, ambiente, diritti. Lo impediremo con la forza
della verita'. Lo impediremo con la forza della democrazia"]

Un duplice gravissimo errore, una doppia sciagurata sciocchezza, ha commesso
il presidente della Giunta Regionale del Lazio decidendo di impegnarsi per
la realizzazione a Viterbo di un nocivo e distruttivo nuovo mega-aeroporto
per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma.
L'errore di fare del male al territorio e alla popolazione che ci vive, di
fare del male ai cittadini per conto ed a beneficio dei quali dovrebbe
esercitare l'ufficio di pubblico amministratore secondo le leggi, di fare
quindi del male alle istituzioni, di fare infine del male alla biosfera, la
casa comune dell'umanita'.
E l'errore di dimenticarsi del suo stesso passato: poiche' il motivo per cui
fu candidato ed eletto alla carica che attualmente occupa era il suo impegno
come conduttore di un programma televisivo in difesa dei diritti dei
cittadini, del diritto alla salute, al benessere, a non essere truffati da
affaristi senza scrupoli.
Ora il presidente della Giunta Regionale del Lazio viene meno a quella sua
caratteristica.
E dall'immagine - immagine, certo - di televisivo Robin Hood, assume ora
l'immagine - e non solo l'immagine, certo - di un Attila che contribuisce a
devastare l'ambiente in cui viviamo, la civile convivenza, i diritti di
tutti. Complimenti per la metamorfosi.
Il presidente Marrazzo non rende un buon servizio ne' ai cittadini, ne'
all'istituzione che rappresenta, e neppure a se stesso.
E non si lasci ingannare da una becera e goffa propaganda gia' ampiamente
smascherata come ignorante, mistificante, ingannevole.
A Viterbo. come ovunque nel Lazio, l'esperienza di Ciampino aggredita e
avvelenata, sta aprendo gli occhi ai cittadini: sempre piu' cittadini si
stanno interrogando, e stanno aderendo all'impegno promosso dal comitato che
si oppone al nocivo e distruttivo mega-aeroporto degli avvelenatori, degli
inquinatori, degli speculatori.
*
La decisione del presidente della Giunta Regionale del Lazio di incrementare
il trasporto aereo implica una tremenda devastazione ambientale. E' cosa
ormai nota a tutti che il trasporto aereo e' tra le principali cause
dell'effetto serra, ovvero dell'emissione di sostanze inquinanti che
provocano il surriscaldamento globale del clima. Unanimemente la comunita'
scientifica, le istituzioni internazionali (ad esempio l'Onu), le grandi
fondazioni culturali (ad esempio il Comitato Nobel), gli statisti piu'
avvertiti, indicano l'urgente necessita' di contrastare l'effetto serra. Ed
e' ormai indicazione condivisa finanche da politici di destra, e non
ambientalisti, come il presidente francese Nicolas Sarkozy e la cancelliera
tedesca Angela Merkel, che occorre fermare la costruzione di nuovi
aeroporti, che occorre drasticamente e urgentemente ridurre il trasporto
aereo.
*
Non solo: la decisione del presidente della Giunta Regionale del Lazio di
ubicare a Viterbo il nocivo e distruttivo terzo polo aeroportuale regionale
implica conseguenze gravissime per la salute, per l'ambiente, per il
territorio e i cittadini viterbesi. E' una decisione scellerata:
- perche' devasta la zona termale del Bulicame, un bene ambientale,
culturale, terapeutico, sociale, economico, simbolico di importanza
fondamentale. Chiederemo alla magistratura di impedire a tutti i nuovi
attila di distruggere questo bene che generazioni e generazioni di viterbesi
hanno difeso per secoli e secoli dalla distruzione.
- perche' provoca un inquinamento atmosferico gravissimo in un'area come
l'Alto Lazio gia' colpita dalle emissioni velenose del polo energetico
Civitavecchia-Montalto. Chiederemo alla magistratura di impedire a tutti i
nuovi attila di danneggiare cosi' delittuosamente la salute e il benessere
dei cittadini.
- perche' provoca un inquinamento acustico gravissimo per gli abitanti della
citta' e del circondario. E ancora una volta chiederemo alla magistratura di
impedire a tutti i nuovi attila di colpire cosi' violentemente la salute e
il benessere dei cittadini.
*
E ancora: la decisione del presidente della Giunta Regionale del Lazio di
far sperperare ingenti fondi pubblici per un'opera nociva e devastante come
un ennesimo mega-aeroporto che procura benefici solo a pochi speculatori
(come certe compagnie aeree) e danni enormi a tutti i cittadini, e' una
scelta insensata e scandalosa. Anche per questo chiederemo alla magistratura
di impedire a tutti i nuovi attila di distrarre e sperperare fondi del
pubblico erario per fare del male a tutti i cittadini.
*
La parte ragionevole e cosciente dei viterbesi difendera' Viterbo da questa
aggressione, da questa devastazione, da questa speculazione.
La parte ragionevole e cosciente difendera' Viterbo dai nuovi attila e dai
predoni di sempre.
Via via che verranno adeguatamente informati, sempre piu' viterbesi si
impegneranno per difendere la citta', il suo ambiente, la sua cultura, le
sue preziose risorse e le sue autentiche vocazioni produttive, la salute dei
cittadini, i diritti della comunita'.
Impediremo che a Viterbo si costruisca un nocivo e devastante mega-aeroporto
per voli low cost. Lo impediremo con la forza della verita', con la forza
della democrazia, con la partecipazione dei cittadini, con la scelta della
nonviolenza, con la forza delle leggi, facendo applicare dalle competenti
magistrature le leggi italiane che difendono la salute di tutti, l'ambiente
di tutti, i diritti di tutti.
Viterbo vincera'. E i nuovi attila, gli arraffoni volanti, i nuovi
avvelenatori e i soliti sperperatori saranno sconfitti. Il mega-aeroporto
non si fara'.
Che imbarazzo per Marrazzo.

2. RIFLESSIONE. GENNARO FRANCIONE: NATUR E KULTUR NELL'ALTO LAZIO PER LA
DIFESA COSTITUZIONALE DEL TERRITORIO. RELAZIONE AL CONVEGNO DI VITERBO DEL 4
DICEMBRE 2007
[Ringraziamo il dottor Gennaro Francione (per contatti: e-mail:
adramelek at tin.it, sito: www.antiarte.it/eugius) per aver svolto una
straordinaria relazione al convegno tenutosi a Viterbo il 4 dicembre 2007
sul tema "Le emergenze ambientali e sanitarie nell'Alto Lazio", relazione di
cui il testo seguente e' una estrema sintesi (che non restituisce che in
minima parte la travolgente carica ermeneutica e parenetica del discorso
effettualmente pronunciato dal relatore, che ha letteralmente affascinato i
partecipanti non solo con il rigore argomentativo, non solo con la viva e
forte testimonianza personale, ma anche con l'energia e le agudezas del suo
dire).
Gennaro Francione, magistrato, consigliere di Corte di Cassazione, giudice
presso la sezione penale del Tribunale penale di Roma e membro del comitato
scientifico del Centro Studi Informatica Giuridica di Firenze, e' anche
scrittore, saggista, drammaturgo, artista, ricercatore. Dalla Wikipedia,
edizione italiana, riprendiamo per stralci la seguente voce: "Gennaro
Francione (Torre del Greco, 1 aprile 1950) e' uno scrittore italiano.
Personaggio poliedrico, ha svolto anche attivita' di attore e regista
teatrale, saggista, pittore. Dal punto di vista artistico e' influenzato
dalla Hacker art, dall'arte neogotica e dalla cosiddetta cyber-cultura. E'
inoltre Consigliere di Corte di Cassazione, giudice presso la sezione penale
del Tribunale penale di Roma e membro del comitato scientifico del Centro
Studi Informatica Giuridica di Firenze. E' stato autore di diverse sentenze
che hanno fatto molto discutere. Nel febbraio 2001 ha assolto quattro
venditori di cd contraffatti per "stato di necessita'" dato da "bisogno
alimentare non altrimenti soddisfatto", decisione che e' stata poi definita
dallo stesso Francione "sentenza anticopyright"; in merito ad essa e' stata
presentata un'interrogazione parlamentare, ma il Consiglio Superiore della
Magistratura ha assolto il giudice nell'inchiesta che ne e' scaturita.
Francione e' fondatore e presidente dell'Unione Europea dei Giudici
Scrittori ed ha promosso il Movimento Utopista - Antiarte 2000. E'
consulente artistico del Museo del Cinema di Roma. Gli e' stato assegnato il
Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri negli anni
1995, 1997, 2003, 2005". Tra le opere di Gennaro Francione: oltre a vari
romanzi, testi teatrali e saggi di vario argomento segnaliamo almeno i
seguenti lavori di argomento giuridico: La pirateria informatica, Edizioni
D'Agostino, Roma 1995; L'usura. Diritto e Rovescio, Edizioni D'Agostino,
Roma 1995; Il patteggiamento, Edizioni D'Agostino, Roma 1995; Tutela
dell'intelligenza informatica, Edizioni D'Agostino, Roma; Violenza alle
donne, Gee, Roma 2000; Pedofilia, analisi di un problema irrisolto, Edizioni
D'Agostino, Roma; Delinquenza giovanile (con F. Scala, G. Scala), Gee, Roma
1992; L'errore del giudice, contro il processo indiziario (con interventi di
Enzo Albano, Giuseppe Dante, Ferdinando Imposimato e Angelo Macri), Editrice
Ianua, Roma 2002; Processo agli animali (Il bestiario del giudice), Gangemi,
Roma 1996; I diritti degli animali, la responsabilita' penale con gli
animali, la responsabilita' civile con gli animali (in tre volumetti),
Edizioni D'Agostino, Roma 1995; Vademecum del consumatore: contro la
pubblicita' ingannevole (con David Gregor De Bono), Lupetti, Milano 1995]

"Per creare un mondo realmente democratico dobbiamo spaccare la Piramide
delle Caste e creare la Sfera degli Eguali, Liberi e Fraterni"
(Che cos'e' l'Antiarte)

Esordisco con una frase: "Che fortuna per i governanti che gli uomini non
pensino!". Sapete chi l'ha detta? Adolf Hitler!
Noi esseri lontani della Capitale, quando non pensavamo e sognavamo,
immaginavamo il Viterbese come un'oasi di Natura.
Invece in questo territorio, come ci hanno fatto rilevare quelli del
Comitato contro il terzo polo aeroportuale nell'Alto Lazio, ci sono numerose
discariche abusive, forme di inquinamento delle acque(presenza di metalli
pesanti e pesticidi) ed e' stato costruito il piu' grande polo energetico
d'Europa (Montalto-Civitavecchia). Il ministro Bersani ha tra l'altro in
progetto la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.
Ora c'e' in vista la costruzione di un aeroporto il cui impatto ambientale
e' di portata devastante. Contro la struttura si scaglia giustamente il
Comitato antiterzopolo aeroportuale nell'Alto Lazio.
In questo caso la natur diventa una questione di kultur. Non c'e' scontro ma
alleanza tra le genti per sapere onde potersi difendere contrapponendosi ai
poteri forti.
La costruzione di questo aeroporto devasterebbe col suo impatto un'area di
grande pregio ambientale, storico, culturale, sociale ed economico.
Basterebbe citare l'area delle terme e del Bulicame che costituisce per
Viterbo un irrinunciabile elemento di identita' storico-culturale e un
fondamentale bene ambientale e socio-economico.
L'analisi attraverso la  kultur porta a rilevare nello specifico i danni che
la  struttura provocherebbe alla biosfera, agli ecosistemi locali, alle
persone, all'economia e alle finanze dello stato. Il percorso seguito e'
anche quello del diritto, per cui si rileva l'antigiuridicita' del progetto,
fondata non sulle norme ordinarie ma sulla costituzione stessa che deve
sorreggere qualunque azione normativa del parlamento e operativa della
pubblica amministrazione.
Il nostro discorso ponendo il prevalere del Sapere sull'Economia, seguira'
il percorso delle richieste dei comitati di difesa del territorio,
analizzando come le stesse siano conforme a Costituzione e percio' valide.
*
I) Art. 3 della Costituzione. Eguaglianza dinamica
La chiave d'interpretazione globale e' l'art. 3  della Costituzione che,
mentre al primo comma afferma un'eguaglianza statica, al secondo comma la
dinamizza affermando che compito della Repubblica e' "rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la liberta' e
l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona
umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
politica economica e sociale del paese".
*
II) Art. 32 della Costituzione. Diritto alla salute
ll Comitato proclama: "Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute".
Un'invocazione coerente con l'art  32 della Costituzione dove si afferma:
"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e
interesse della collettivita' <omissis> La legge non puo' in nessun caso
violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
Ancora il Comitato:
"Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza".
"Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile".
E sottolinea:
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive
nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi
malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima.
3-4. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente e la biosfera.
Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita'
dell'aeroporto.
Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze
dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi'
rilevante.
*
III) Art. 4 della Costituzione. Diritto al lavoro. Art. 35 della
Costituzione. Tutela del lavoro
"Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro".
Cio' in linea con l'art. 4 della Costituzione, dove si afferma: "La
Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le
condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere
di svolgere, secondo le proprie possibilita' e la propria scelta,
un'attivita' o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale
della societa'".
Ma anche in linea con l'art. 35 della Costtuzione: "La Repubblica tutela il
lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni".
Il Comitato fa rilevare che:
4. L'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le compagnie
hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
Come e' ampiamente documentato le compagnie low cost sovente hanno condotte
antisindacali e, quindi, deve essere preoccupazione dei pubblici poteri
tutelare i diritti dei lavoratori e garantire l'osservanza delle leggi.
La condotta antisindacale di talune compagnie low cost rivela anche come
esse non promuovano occupazione stabile e qualificata, ma forme di
precariato e di lavoro sottoposto a meccanismi di pressione ai limiti del
ricatto.
*
IV) Art. 41 della Costituzione. Impresa a misura d'uomo
"L'iniziativa economica privata e' libera", afferma l'art. 41 della
Costituzione, ma "Non puo' svolgersi in contrasto con l'utilita' sociale o
in modo da recare danno alla sicurezza, alla liberta', alla dignita' umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perche' l'attivita'
economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini
sociali".
Al riguardo il Comitato rileva quanto segue:
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro
mezzo di trasporto; <omissis> costa molto alla comunita' poiche' e'
fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici sia da esenzioni ed
agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati tagli di bilancio per
sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior parte dei costi del
trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano; danneggiando
l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie locali ma le
impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso precaria, e le
compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e'
soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i
bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri.
Cio' e' in contrasto anche con l'art. 3 della Costituzione.
*
V) Art. 97 della Costituzione. Correttezza della Pubblica Amministrazione
Recita l'art. 97 della Costituzione: "I pubblici uffici sono organizzati
secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon
andamento e l'imparzialita' dell'amministrazione".
Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo, sottolinea il Comitato, manca
completamente la Valutazione d'impatto ambientale.
Manca in ogni caso, come si rileva in altri settori della Pubblica
Amministrazione, un voto realmente democratico sul punto con coinvolgimento
diretto delle popolazioni creando un'autentica agora' dove veramente tutti
sono chiamati a esprimere il loro consenso in una materia cosi' delicata,
previa diffusione di una giusta informazione sui pro e i contro
dell'operazione.
*
Appello finale
Il Comitato conclude:
"Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo
per pochi privilegiati.
Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese
in modo democratico.
Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia".
A questo appello noi ci associamo.
Ci dobbiamo battere tutti insieme in nome della fraternite' per far
rispettare le leggi a tutela dell'ambiente, dei beni  culturali, della
salute e dei diritti dei cittadini; per onorare le procedure amministrative
e i vincoli urbanistici e territoriali; per attuare la normativa locale,
nazionale ed europea in linea con la Costituzione, nostra Legge Madre.
Contro le caste, invochiamo, decisioni da agora' informatico, oggi tanto
piu' necessarie se leggiamo l'inquietante relazione di  Peppe Sini: Sistema
di potere e penetrazione dei poteri criminali a Viterbo.
Solo un concreto  controllo democratico ad opera di tutti e la trasparenza
nelle azioni amministrative puo' permettere una reale democrazia.
Ancora il Sapere e' la fonte del contropotere da esercitare contro i sei
poteri dello Stato ad evitare azioni oligopoliche, fatte nell'oscurita' dei
meandri burocratici, a beneficio delle elite forti e a danno  dei cittadini
deboli.
Ad evitare un disastro ecologico, sanitario ed economico a Viterbo ma poi
nel mondo intero invochiamo una nuova politica di equilibrio dei mezzi di
trasporto che solo l'allerta di tutti i cittadini pensosi e operativi puo'
realizzare.
Il Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo s'impegna validamente e
con onore per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute,
dell'ambiente, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri
umani.
A questa battaglia, noi Robin Hood del Sapere prevalente sull'Economia,
aderiamo con tutte le nostre forze e il nostro cuore.

3. DOCUMENTAZIONE. UMBERTO CINALLI: UNA PIETRA TOMBALE
[Riportiamo il seguente comunicato di Umberto Cinalli a nome dei "Verdi per
la pace" di Viterbo.
Umberto Cinalli, formatore ed educatore interculturale, e' impegnato in vari
centri del viterbese in attivita' in collaborazione con scuole, biblioteche
ed associazioni; collabora alle attivita' del Centro di educazione alla
mondialita'; impegnato nell'esperienza dell'Associazione universitaria per
la cooperazione allo sviluppo (Aucs) e nella Legambiente; ha condotto
esperienze di solidarieta' concreta e condivisione di vita in casa-famiglia
con persone in situazioni di difficolta'; e' impegnato nei movimenti
ambientalisti, di solidarieta', per la legalita' e i diritti, ed e'
portavoce dei "Verdi per la pace" di Viterbo]

Una volta spenti i riflettori sulle feste e le celebrazioni sara'
indispensabile tornare a discutere sul serio dell'aeroporto, ovvero se sia
accettabile una operazione cosi' invasiva e inquinante nella piana termale
di Viterbo. Perche' e' certo che lo scalo sara' una pietra tombale per
quest'ultima.
Oltre le necessarie valutazioni sulla scelta strategica di optare per uno
sviluppo "di servizio" piuttosto che per la valorizzazione delle risorse
locali, e' indispensabile considerare che la realizzazione dello scalo non
e' scontata.
Non lo e' per il semplice fatto che, per fortuna, in Italia ed in Europa
vige uno stato di diritto che mette in relazione la tutela ambientale e
della salute dei cittadini con le scelte economiche e industriali.
Se cosi' non fosse sarebbero possibili ancora episodi come quello di Seveso,
di Porto Marghera, della Valle del Sacco.
La sostanza, nel caso dell'aeroporto a Viterbo, e' altra rispetto a quello
che appare sulle pagine dei mass-media e attraverso tante dichiarazioni.
*
Non vi e' nessuna garanzia che lo scalo produca conseguenze come il
raddoppio della ferrovia Roma-Viterbo; anzi: abbiamo la certezza che questo
non avverra', con buona pace dei pendolari.
Non vi e' nessuna certezza che gli scali nel Lazio rimangano tre.
In caso di un probabile quarto scalo, la scelta dei low cost sara'
indipendente dalla volonta' dei viterbesi, che hanno ben poco da proporre
rispetto alle realta' pontine e del frusinate in termini di convenzioni e
trasporti.
Non vi e' nessuna certezza che l'immagine della Tuscia esca migliorata da
questa vicenda: una volta dissolto il fumo della propaganda arriveranno i
professionisti della gestione degli appalti a corrompere un sistema gia'
fragile e intaccato.
Questo, e molto altro, viene sottaciuto, come rimane una chimera una vera
strategia complessiva di sviluppo della Tuscia che punti sull'ammodernamento
della macchina amministrativa, sulle nuove tecnologie, sulla promozione
culturale, sulla competenza vera e non quella strumentale della varie
"foundation" dell'imprenditore onorevole Berlusconi.
*
I Verdi di Viterbo avanzano la richiesta agli organi preposti di fare
chiarezza su questi e su tutti gli aspetti connessi con la eventuale
realizzazione di uno scalo aeroportuale a Viterbo, a partire dalla
necessita' di provvedere alla realizzazione della Valutazione di impatto
ambientale e della valutazione ambientale strategica, come previsto dalle
norme europee, anche per gli eventuali interventi di collegamento
Viterbo-Orte.

4. DOCUMENTAZIONE. CIRCOLO PRC DI VITERBO: UN'OPERA DEVASTANTE
[Riportiamo il seguente comunicato del circolo di Viterbo del Prc]

A seguito dell'ufficializzazione della scelta, da parte del Ministro
Bianchi, sull'ubicazione del terzo scalo aeroportuale del Lazio, il circolo
di Viterbo del Partito della Rifondazione Comunista rinnova fermamente la
sua opposizione alla realizzazione di un'opera che consideriamo devastante.
E' una scelta profondamente errata. Sia sul piano globale, poiche' asseconda
lo sviluppo incontrollato del traffico aereo e, quindi, una crescita
sostanziale delle emissioni di CO2 che vari organismi internazionali ci
impongono di ridurre. Sia a livello locale, poiche' va ad incidere su di un
territorio che gia' sta pagando al "progresso" un prezzo elevatissimo in
termini di qualita' ambientale, in particolare su un'area termale che
rappresenta un patrimonio economico, culturale e storico per tutta la
collettivita'.
Auspicavamo che il Ministro, il Governo, gli Enti locali prestassero ascolto
ai cittadini ed alle voci autorevoli locali e nazionali che da piu' parti
hanno invitato, portando argomenti inconfutabili, ad evitare la scelta di
Viterbo come sede di un aeroporto ad intenso traffico e, nello stesso tempo,
a ripensare complessivamente la politica dei trasporti che da pubblici
servizi si stanno sempre piu' trasformando in occasione di speculazione
affaristica a scapito delle reali esigenze sociali, della vivibilita' del
territorio e della salute di tutti noi.
Continueremo pertanto ad impegnarci affinche' questo insensato progetto non
diventi realta' e perche' si ponga un freno alla crescita senza limiti del
traffico aereo.

5. DOCUMENTAZIONE. VERDI DI CIAMPINO: UN GIRONE INFERNALE DI TRAFFICO E
INQUINAMENTO
[Riportiamo questo comunicato dei "Verdi - citta' dei diritti" di Ciampino
del 29 novembre 2007, dal titolo "Aeroporti laziali: scelto il terzo scalo
per decogestionare Ciampino, ma solo fra qualche anno. Pero' anche Frosinone
potra' fare il suo scalo... Basta con gli annunci e con gli interessi
economici"]

In questi giorni si assiste al fenomeno dell'esternazione mediatica sulla
scelta del terzo (o quarto) scalo aeroportuale nel Lazio, portando
all'attenzione pubblica gli argomenti piu' vari: gli investimenti, lo
sviluppo, l'inquinamento ambientale, le previsioni di traffico nei prossimi
anni ecc.
Ma una riflessione generale sugli impegni collettivi, sul futuro del
territorio e' completamente assente dal panorama dell'informazione.
La scelta del terzo scalo aeroportuale laziale viene giustificata con la
necessita' di decongestionare la crescita selvaggia, incontrollata e
fuorilegge dell'aeroporto di Ciampino, e, soprattutto, per le proteste
portate avanti dai cittadini e dalle istituzioni in questi anni.
Giova ricordare che questo aeroporto, per meri calcoli economici, in barba a
tutte le legislazioni nazionali e internazionali, con la connivenza degli
organi che avrebbero dovuto vigilare, si e' tramutato dal 2001 ad oggi in
una vera e propria "gallina dalle uova d'oro" per i gestori e per i
fornitori di servizi turistici.
Ora, dato che finalmente sono disponibili dati sull'inquinamento atmosferico
ed acustico negati per anni da chi avrebbe dovuto fornirli preventivamente,
e' opinione comune che la situazione sia insostenibile, quindi bisogna
trovare un altro posto.
Ma come si trova questa alternativa? Ripetendo gli stessi errori che sono
stati fatti a Ciampino, anzi, aumentandoli!
In nome di quale previsione, di quale studio "blasonato" sono stati
calcolati i 56 milioni di passeggeri che transiteranno nella nostra regione
nel 2020?
Per quale motivo si continuano a firmare appelli contro i cambiamenti
climatici, ad approvare studi dell'Ipcc che dicono senza mezzi termini che
dobbiamo fermarci, cambiare questo stile di vita, ridurre le emissioni di
CO2 oppure sara' catastrofe, e poi si programma un decuplicamento dei
collegamenti aerei, responsabili, senza pagare tasse sui carburanti, di
oltre il 5% delle emissioni in atmosfera?
Perche' ci si ostina a parlare di riduzione delle emissioni, di nuovi
modelli di societa', di collegamenti sostenibili, se poi si continua a
pianificare l'insostenibile?
Si parla di una possibile ricettivita' del terzo scalo laziale di circa 10
milioni di passeggeri, omettendo di produrre uno scenario di mappa acustica,
pure prevista dalla legge, e dimenticandosi di simulare, quantomeno, un
impatto ambientale sul territorio.
Siamo tutti pronti a sottoscrivere una petizione ambientalista, purche' non
disturbi i progetti sulle infrastrutture, sul mattone, sugli interessi
economici in generale.
Basta con i proclami che servono solo agli interessi economici!
Prima di pensare a 56 milioni di passeggeri (e perche' non 100? Dopo tutto
basta fare un accordo con una compagnia Low cost, concedendo diritti di
atterraggio a prezzi stracciati, condizioni di favore sui servizi a terra,
esclusiva sui collegamenti su gomma, etc.), a collegamenti stradali e
ferroviari che serviranno solo agli interessi di progettisti ed imprese, a
infrastrutture turistiche che faranno la fortuna di pochi bene introdotti,
pensiamo ad un progetto per il territorio, per chi ci vive, ad un turismo
consapevole, responsabile, in grado di apprezzare cio' che resiste da
millenni nonostante la specie umana.
I bisogni primari non sono quelli che ci permettono di raggiungere una
capitale europea con una spesa infima per, magari, mangiare un panino in un
fast-food spendendo meno che per una scampagnata fuori porta...
*
Bisogna rimettere al centro dell'azione politica la sostenibilita', non i
consumi, e, soprattutto, fare in modo che le parole salute, diritti,
ambiente, legalita', non siano prive di significato oppure convenienti solo
in certi contesti.
Non abbiamo bisogno di viaggiare a 10 euro per visitare l'Europa, ma di
poter andare al lavoro su trasporti pubblici decenti a prezzi accettabili,
senza essere costretti ad usare mezzi privati.
Siamo stanchi di respirare aria inquinata da troppe automobili, da troppi
aerei, di essere frastornati dal rumore eccessivo per tutta la giornata.
Per poi leggere che "la scelta di un terzo aeroporto e' necessaria per lo
sviluppo e che, soprattutto, dato che questa scelta viene fatta per i
cittadini di Ciampino, Marino e Roma, la societa' di gestione (AdR -
Aeroporti di Roma) dovra' essere favorita per gli investimenti finora fatti
su Ciampino... che la Comunita' Europea dovra' aiutare questa scelta, che la
Camera di Commercio di Roma, il cui Presidente e' anche membro del Consiglio
d'amministrazione di AdR (scelto da Provincia e Regione), appoggera' gli
investimenti necessari".
Perche', come si legge nella relazione del Centro Studi Demetra sul "Sistema
aeroportuale laziale, sviluppo compatibile con la tutela dell'ambiente", le
istituzioni hanno permesso che si sviluppasse un sistema ai limiti della
legalita' senza alcun tipo di controllo non solo ambientale, ma anche di
mercato?
Forse solo ora ci si rende conto che le inadempienze sono insostenibili?
Che si e' riservato un trattamento di favore ad alcune compagnie a discapito
di altre, compresa la ormai ex compagnia di bandiera?
E che queste compagnie (magari una in particolare) hanno potuto operare
indisturbate, anzi, aumentando a dismisura gli utili, grazie anche allo
sfruttamento del mercato del lavoro senza alcun controllo da parte delle
agenzie italiane preposte?
Ora basta con gli interessi economici e di spartizioni varie in nome di uno
sviluppo insostenibile.
Non abbiamo bisogno di 56, ma neanche di 5,6 milioni di passeggeri!
Abbiamo bisogno che le istituzioni si rendano conto che le priorita' sono
altre, che non sono quelle di chi trae profitto senza alcuna
responsabilita'.
Che la salute, l'ambiente, il territorio, sono i beni piu' preziosi che
abbiamo, e che e' nostro dovere fare in modo che possiamo consegnarli, per
quanto possibile, integri alle generazioni future.
*
Prima di pensare ad un altro scalo, bisogna porsi qualche domanda:
1) l'attuale scalo internazionale (hub) di Fiumicino quale volume di
traffico puo' sostenere?
2) Ciampino cosa puo', ragionevolmente, rappresentare nel trasporto aereo
regionale? E' veramente insostenibile la sua collocazione in un'area cosi'
urbanizzata? Se e' cosi', va chiuso.
3) La scelta di Viterbo come sito per il terzo scalo laziale e' compatibile
con il territorio? E' stata fatta la Valutazione di Impatto ambientale e la
Valutazione Ambientale Strategica che si e' omesso di fare per Ciampino e
per Fiumicino?
4) I numeri a corredo dei progetti faraonici di terzo (e magari anche
quarto) scalo laziale da cosa vengono? Sono in linea con le previsioni di
riduzione delle emissioni di gas serra deliberate dall'Unione Europea e
sottoscritte dai vari governi nelle sessioni Onu? Oppure queste riunioni
sono solo passerelle mediatiche cui fanno da contraltare gli interessi
economici veri?
5) Chi e' responsabile del far-west causato su Ciampino? Chi non ha fatto il
suo dovere nel controllare, programmare, vigilare, denunciare?
6) Chi ha gia' deciso di affidare il terzo (e magari il quarto) scalo
laziale alla stessa societa' di gestione del sistema aeroportuale romano
senza gara, prefigurando da subito una modifica della normativa vigente? Chi
bisogna favorire?
7) Con quali capitali si realizzeranno gli investimenti per trasformare la
tranquilla provincia viterbese in un girone infernale di traffico e
inquinamento?
*
Sono anni che denunciamo, inascoltati, questa situazione e i vari intrecci.
Ora che e' di dominio pubblico la sconsideratezza ciampinese, vogliamo
denunciare l'altrettanto miope e insostenibile scelta di privilegiare i
soliti interessi economici a danno dei diritti della salute, dell'ambiente,
della partecipazione delle comunita'.
E' ora che le scelte politiche ed economiche siano orientate verso un
modello di sostenibilita' vero, che pensi ai bisogni reali dei cittadini,
del territorio, in una visione globale che non puo' prescindere dalle
emergenze effettive, dai cambiamenti climatici, dalla insostenibilita' del
modello di sviluppo basato su combustibili fossili, da un societa' "mordi e
fuggi" che ha quasi distrutto la Terra.
Ma, come saggiamente diceva il poeta Hoelderlin, "La' dove cresce il
pericolo, cresce anche cio' che salva"; si puo' ancora credere in un
cambiamento profondo della nostra societa'.

6. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it
Per ricevere questo notiziario: nbawac at tin.it

===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 61 del 7 dicembre 2007

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it