La domenica della nonviolenza. 129



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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 129 del 16 settembre 2007

In questo numero:
1. I viterbesi che ragionano e che hanno a cuore la propria terra
ringraziano i dieci europarlamentari che si sono opposti all'aeroporto
2. Giacomo Alessandroni: Low cost, alto stress
3. Luisa Mondo: Un altro aeroporto? Ma e' questa la priorita'?
4. Annabella Morelli intervista Riccardo Valentini
5. L'appello del comitato di Viterbo

1. EDITORIALE. I VITERBESI CHE RAGIONANO E CHE HANNO A CUORE LA PROPRIA
TERRA RINGRAZIANO I DIECI EUROPARLAMENTARI CHE SI SONO OPPOSTI ALL'AEROPORTO
[Riportiamo il seguente comunicato dal titolo "I viterbesi che ragionano e
che hanno a cuore la propria terra e la propria citta' ringraziano i dieci
europarlamentari impegnati nella difesa di Viterbo dalla devastazione, nella
difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini" diffuso oggi dal
comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione
del trasporto aereo (per informazioni e contatti: e-mail:
info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org; per contattare
direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel.
3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it; per ricevere la newsletter
"Coi piedi per terra": nbawac at tin.it).
I dieci europarlamentari che hanno scritto al Ministro dei Trasporti per
esprimere la loro opposizione all'aeroporto e chiedere la Valutazione
d'impatto ambientale sono Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni
Berlinguer, Giusto Catania, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni,
Sepp Kusstatscher, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano]

I viterbesi che invece di urlare ragionano, i viterbesi che invece di
devastarla amano la propria terra e la propria citta', i viterbesi che
invece di aggredirla difendono la democrazia, ringraziano i dieci
parlamentari europei che con una lettera hanno chiesto al Ministro dei
Trasporti di impedire che a Viterbo si realizzi un'opera dannosa come il
mega-aeroporto per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" diretto a Roma.
I dieci parlamentari europei, rappresentativi di varie forze politiche e
culturali, e tra cui vi sono personalita' illustri della vita civile, della
lotta antimafia, del mondo universitario, della ricerca scientifica,
dell'impegno per la pace e i diritti umani, hanno infatti preso una
posizione limpida in difesa dei diritti della popolazione viterbese. Una
posizione limpida in difesa della legalita'. Una posizione limpida contro
inaccettabili manovre affaristiche ammantate da una becera propaganda
ingannevole. Una posizione limpida per la verita', per la giustizia, per il
bene comune.
E noi di questo li ringraziamo con tutto il cuore.
*
La verita' infatti e' che:
1. il mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo danneggia gravemente l'area
termale del Bulicame, cioe' uno dei beni ambientali, storici, culturali,
sociali ed economici piu' rilevanti della citta' e della provincia;
2. il mega-aeroporto per voli low cost provocherebbe un inquinamento
acustico cosi' forte che in interi quartieri della citta' cesserebbe la
possibilita' di riposare e di poter parlare a voce normale persino nelle
proprie case: migliaia e migliaia di viterbesi subirebbero un frastuono
intollerabile giorno per giorno, a tutte le ore, per le strade ed in casa:
una vera tortura;
3. all'inquinamento acustico si aggiunge quello chimico: le polveri sottili
emesse contribuiscono a provocare gravi patologie, come tutti sanno;
4. all'inquinamento acustico e a quello chimico, al danno ai beni dell'area
termale, al danno ambientale, all'enorme danno economico per il termalismo
(che invece andrebbe difeso e sviluppato), si aggiunge il danno a tutti i
cittadini e gli imprenditori dell'area circostante per chilometri e
chilometri, poiche' gli immobili e gli esercizi perderebbero
consistentemente di valore essendo collocati in una zona cosi' gravemente
danneggiata da questa enorme invasiva servitu';
5. il mega-aeroporto e' privo della Valutazione d'impatto ambientale,
obbligatoria per legge, valutazione che un'opera cosi' dissennata e
scellerata non superera' mai (ed e' per questo che certi affaristi
menefreghisti interessati vorrebbero che l'opera fosse realizzata senza
affrontare la procedura di Valutazione d'impatto ambientale, cioe' eludendo
la legge);
6 Infine. occorre ridurre e non incrementare il trasporto aereo, che gia'
provoca il 10% del surriscaldamento climatico, la piu' grave emergenza
planetaria che occorre assolutamente affrontare con misure drastiche in
tempi brevissimi. Non serve un terzo polo aeroportuale laziale, ma
l'immediata riduzione dei voli su Ciampino.
*
Questa e' la realta', per questo siamo grati ai dieci europarlamentari che
hanno raccolto il nostro appello e ci stanno aiutando a difendere Viterbo e
i viterbesi dall'aggressione dei nuovi barbari.
Difendiamo Viterbo.
Restiamo coi piedi per terra.
Invitiamo tutti i citadini al convegno che si svolgera' a Viterbo presso la
sala conferenze della Provincia, a Palazzo Gentili, in via Saffi, con inizio
alle ore 17, venerdi' 21 settembre 2007.

2. RIFLESSIONE. GIACOMO ALESSANDRONI: LOW COST, ALTO STRESS
[Ringraziamo Giacomo Alessandroni (per contatti:
g.alessandroni at peacelink.it) per questo intervento.
Giacomo Alessandroni, amico della nonviolenza, ingegnere, docente, da sempre
impegnato in iniziative di pace e di solidarieta', collaboratore di
Peacelink, del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo e di altre
esperienze nonviolente, e' uno dei fondamentali collaboratori di questo
notiziario]

C'erano una volta le piazze, luoghi in cui le persone si incontravano, posti
ed eventi dove ci si recava anche senza appuntamento perche' qualche viso
noto lo si sarebbe sicuramente incontrato, la cosiddetta "polis". E questa
era cosa buona.
Poi arrivo' la tecnologia. Parlarsi, fissare un appuntamento divento' via
via sempre piu' semplice, complici il telefono, il computer e le mille cose
che hanno - allo stesso tempo - semplificato e complicato la vita a milioni
di persone. E' stata una rivoluzione lenta e lunga. Molti pensano
erroneamente che questi processi siano figli della terza rivoluzione
industriale, quella informatica tutt'ora in atto, ma un pensiero simile e'
molto miope. Un esempio per tutti: Martin Lutero. Senza la stampa a
caratteri mobili figlia di Johannes Gansfleisch (noto a tutti noi come
Gutenberg), la riforma protestante sarebbe stata un'impresa impossibile da
diffondere con il semplice passaparola. Ecco perche' le scienze e le
tecniche sono cosa molto buona. Va da se' che se un coltello viene impiegato
per uccidere, anziche' per cucinare, il discorso cambia, ma tutto dipende -
come sempre - da chi usa gli strumenti che la tecnica ci mette a
disposizione.
(Qui va aperta una doverosa parentesi: a tutt'oggi solo una piccolissima
percentuale del genere umano ha accesso a tutte queste potenzialita'. La
maggior parte sa che esistono, che sono cose estremamente complicate e di
enorme potenzialita', pur non avendo la piu' vaga idea di cosa siano e di
come si usino. E questo vale anche per quella dodicenne cinese che passa le
sue giornate ad assemblare le parti piu' intime e complicate di un personal
computer: lei sa montarlo, sa che si tratta di qualcosa di molto costoso,
delicato e null'altro).
*
Il tempo e' passato. La vecchia osteria e' stata rimpiazzata dal fast-food
(e quando il pasto, la cosa piu' importante per la vita umana dopo la
respirazione, diventa un'azione da svolgere nel minor tempo possibile le
conseguenze possono essere solo tragiche); le piazze sono ancora piene ma
spesso ci si sente soli e non si conoscono le persone che si incontrano
(diversamente non molti anni fa si andava in piazza per fare nuove amicizie
e nessuno si meravigliava di questo); mano a mano che la tecnologia ha reso
piu' semplice la comunicazione tra le persone e' - al tempo stesso - sorta
una cortina invisibile che ne amplifica le distanze (perche' uscire se posso
fare tutto da casa?).
E' cambiato anche il modo di viaggiare. Tutti vogliono viaggiare anche se i
politici di ogni schieramento ci ricordano che dobbiamo "stringere la
cinghia", allora qualcuno deve aver pensato a noi e si e' detto: "un viaggio
in aereo costa tot per tot passeggeri, ma se io infilo nello stesso aereo
due tot di passeggeri posso gia' dimezzargli il biglietto, se poi tolgo
tutte le comodita' ho un ulteriore risparmio, se poi mi viaggiano
addirittura senza bagaglio meglio ancora, pero' qualcuno disdice sempre,
allora vai con i last-minute ed i last-second e tutti - soprattutto io -
vivranno felici e contenti".
Quello che spesso non si dice e' che un bravissimo pilota quest'estate ha
fatto un pessimo atterraggio: suo figlio era morto il giorno prima, ma la
dieta imposta dalla compagnia aerea per cui lavorava non faceva eccezioni di
nessun genere.
Quello che spesso non si dice e' che quelle che un tempo erano bellissime
hostess con i tacchi a spillo, sempre pettinate e truccatissime ora sono
semplici donne delle pulizie che parlano inglese.
Quello che spesso non si dice e' che i piloti, tra un volo e l'altro,
nemmeno scendono dall'aereo, il quale si ferma lo stretto tempo necessario
per scaricare i bagagli, caricare quelli del volo successivo e -
contemporaneamente - fare rifornimento di carburante.
Quello che spesso non si dice e' che - pur di risparmiare veramente su
tutto - i biglietti non sono nominativi: se vuoi sedere vicino a tuo figlio
devi correre per prendere un posto. A tal proposito ho visto una bambina
terribile in aereo quest'estate, che sulle prime pensavo fosse orfana. Sono
alla fine del volo ho scoperto che il padre era di fianco a lei,
pietrificato dalla paura ed incapace di qualsivoglia reazione. La madre
sedeva, ahime' lontano.
Quello che spesso non si ricorda e' che quando i piloti hanno cominciato i
primi scioperi e la politica gli ha chiesto "Ma si puo' sapere che cosa
volete?", loro risposero "Vogliamo guadagnare quanto un usciere di
Montecitorio".
*
Si', l'ho appena confessato: anch'io viaggio in aereo. Ma sono anche andato
fino a Danzica in treno (25 ore di viaggio) ed a Londra in pullman
(altrettante). Nell'estate 1997 con mia moglie abbiamo fatto un viaggio
meraviglioso per il centro Italia, passando per Marche, Umbria, Toscana,
Lazio e ritorno in un bellissimo girotondo (in particolare nel Grande
Raccordo Anulare dove credo d'essermi perso piu' di una volta). Ogni giorno
un agriturismo diverso alla scoperta di sapori e terre nuove, evitando
rigorosamente autostrade e superstrade. Il bello era viaggiare, non
arrivare. Ci piace molto anche il parco nazionale dei Monti Sibillini (che
consigliamo): per noi del centro Italia e' stato buffo e piacevole scoprire
come paesaggi tipici delle dolomiti abitavano piu' a sud di casa nostra.
Come ingegnere e amante dei bei viaggi e - soprattutto - della buona cucina,
dei colori e dei sapori che ogni luogo ti lascia sulla pelle avrei molti
argomenti per un no ad un terzo polo aeroportuale nel Lazio, argomenti che
forse gli onorevoli Angelo Maria Cicolani, Giulio Marini e Cosimo Ventucci
potrebbero aver sottovalutato. Ma procediamo con ordine.
1. Un polo aeroportuale per voli low-cost sito in Viterbo (la provincia piu'
a nord) implica un traffico locale (gomma/rotaia) che andra' inevitabilmente
a sommarsi ai disagi provocati dal traffico aereo. Al 26 marzo 2007 Viterbo
registrava soli 7 giorni di superamento delle soglie di polveri sottili
(concentrazioni di PM10 superiori a 50 microgrammi/m3). In tutta Italia solo
sei provincie hanno fatto di meglio. Sarei facile profeta se dicessi che
questo fiore all'occhiello della provincia viterbese verrebbe vilipeso
dopo - se non durante - l'eventuale costruzione del polo aeroportuale.
Infatti il sen. Cicoliani ha precisato: "E' impensabile progettare uno
sviluppo degli aeroporti senza programmare un adeguamento delle
infrastrutture esistenti".
2. "Il congestionamento del traffico aereo a Ciampino - ha affermato il sen.
Cicolani - impone decisioni urgenti e scelte precise. La gravita' della
situazione mi ha indotto a presentare un disegno di legge con cui affrontare
il riordino del sistema aeroportuale della capitale all'interno del sistema
aeroportuale nazionale. Il disegno di legge si articola su due punti
essenziali: la delocalizzazione del traffico aereo di Ciampino ad un altro
sito e l'affidamento al concessionario dello sviluppo dell'intero sistema.
Con questo disegno di legge si sceglie Viterbo in sintonia con quanto emerso
dai colloqui tecnici intercorsi con Enac ed Enav che hanno ravvisato in
questa scelta numerosi punti di forza tra cui quello evidente del
posizionamento a nord verso cui e' diretta la quasi totalita' del traffico
aereo che ora insiste su Ciampino. La scelta di Viterbo risponde quindi alla
necessita' di massimizzare quel rapporto tra quantita' di traffico aereo e
ubicazione che consente di sfruttare a pieno le potenzialita' di questo tipo
di trasporto".
Tre sole obiezioni:
2.1. Come sovente nel nostro paese, decisioni che implicano coinvolgimenti
urbani, vengono assunti senza mai consultare la popolazione locale. Vero che
il motto americano "not in my garden" sconsiglia tali consultazioni; vero
anche che le scelte calate dall'alto generano sempre pruriti verso il basso
(come dimostra la storia della linea ad alta velocita' Torino-Lione,
l'ampliamento della base Usaf di Vicenza e l'elenco potrebbe continuare). Se
le scelte vengono fatte in armonia con la popolazione tutto cambia. Ad
esempio "Sentite, costruiamo un aeroporto vicino a casa vostra, ma voi
sarete tutti assunti a tempo indeterminato presso lo stesso". Oppure
"Pensiamo di costruire qui, se avete idee migliori ditele ed argomentatele".
Ma cose di questo tipo sembrano essere fantapolitica.
2.2. Si dice che "la quasi totalita' del traffico aereo" di Ciampino e'
diretta verso nord e questo mi sembra normale.
In matematica, la distanza Euclidea e' la tipica distanza fra due punti,
quella misurabile con un righello, la si ottiene dall'applicazione ripetuta
del teorema di Pitagora. La letteratura tradizionale si riferisce a questa
metrica come metrica Pitagorica fino a giungere al famoso adagio che recita
"La piu' breve distanza tra due punti e' una retta".
Pero' cosi' non va. Non e' possibile che da ogni aeroporto ci sia un aereo
per ogni destinazione. Ne consegue che esistono punti di accumulazione e
smistamento del traffico aereo (un vicino esempio e' Londra) dal quale poi,
una volta fatto lo "scalo", si riparte per la destinazione desiderata.
Ma cio' non implica che:
2.2.1. io sia diretto a nord;
2.2.2. e - soprattutto - che io parta da sud, motivo che, a detta del
senatore Cicolani, localizza in Viterbo il punto piu' idoneo.
2.3. Ne consegue che dirottare a Viterbo il traffico low-cost, significa
dirottare verso nord la quasi totalita' del traffico privato. Le conseguenze
per l'ambiente sono vertiginose, ma di certo non interessano i consigli di
amministrazione di Enac ed Enav.
"Trattiamo bene la terra su cui viviamo: essa non ci e' stata donata dai
nostri padri, ma ci e' stata prestata dai nostri figli" recita la saggezza
della cultura Masai, una tribu' indigena africana semi-nomade, diffusa
principalmente in Kenya e nel nord della Tanzania, dalla quale abbiamo molto
da imparare.
3. Certo, il profitto deve venire prima di tutto, ma perche' prima della
vita e della salute di mio figlio?
*
Per non concludere.
L'assessore Pasquale Fusco, in una sua nota del 22 agosto 2007 dichiarava
che "Si sta facendo un gran parlare sull'aeroporto ma tutti dimenticano che
la Regione Lazio attraverso l'ex assessore Ciani, aveva dichiarato che
l'aeroporto veniva realizzato a Latina.", provincia che ha ribadito "il
proprio parere favorevole affinche' si realizzi l'aeroporto a Latina nella
sede del Comani".
Anche in questo caso si dimentica che il punto non e' dove realizzare il
polo aeroportuale, ma se e' necessario. Secondo l'associazione Aeroporto per
Latina "Un chilometro di strada non porta da nessuna parte, un chilometro di
pista porta in tutto il mondo!". Vero, ma continuo a ribadire: e'
necessario? Per fortuna chi conta molto piu' del sottoscritto e' molto
ottimista. Il 3 luglio, il quotidiano "Il messaggero", a pagina 33,
riportava le seguenti parole di Luca Cordero di Montezemolo: "Sono pronto a
scommettere che tra dieci anni tornero' qui e l'aeroporto non sara' ancora
fatto".
Speriamo abbia ragione.

3. RIFLESSIONE. LUISA MONDO: UN ALTRO AEROPORTO? MA E' QUESTA LA PRIORITA'?
[Ringraziamo Luisa Mondo (per contatti: lu.mondo at tiscalinet.it) per questo
intervento.
Luisa Mondo, di Torino, e' medico epidemiologo, da anni si occupa della
tutela della salute degli immigrati; fa parte del gruppo di Epidemiologi
contro la guerra. E' mamma di un ragazzino e due bimbe ai quali vorrebbe
lasciare un mondo migliore. Pacifista, animalista, vegetariana]

Un altro aeroporto? Ma e' questa la priorita'?
Basta ascoltare in un momento qualsiasi di una giornata qualsiasi (non di
quelle col "bollino nero", per intenderci) il collegamento con Onda Verde
per avere la lista delle priorita': ci sono tratti delle nostre strade
perennemente bloccati (chi non conosce a memoria, come un ritornello, i guai
della "Salerno - Reggio Calabria"? quando non viene citata tra le strade
bloccate mi vien da pensare che, semplicemente, si siano dimenticati di
leggere la nota, o l'abbiano data per scontata.).
Andare a Viterbo per raggiungere Roma? Gia' si atterra a Varese per
raggiungere Milano, a Fiumicino per arrivare a Roma, costretti poi a
camminare in corridoi lunghissimi per finire ammassati su un trenino e,
infine, scendere a Termini...
*
Ci sono alternative?
- Per chi si sposta per lavoro occorrerebbe iniziare a riflettere su quando
la presenza fisica ad un incontro (le famose "riunioni", per dirne una) sia
determinante: le videoconferenze, le riunioni telefoniche, le mail, l'invio
di plichi o cd contenenti materiali o progetti non sarebbero sufficienti?
- Per chi si sposta per turismo, l'han detto in tanti, il viaggio inizia dal
progetto di farlo, dal preparare la valigia (senza dimenticare la borraccia
e la borsa di stoffa!), un viaggio lento, una tappa intermedia, un nuovo
incontro... Nel mio lavoro mi capita di dovermi spostare abbastanza,
talvolta mi e' inevitabile raggiungere Roma in aereo perche' gli orari mi
obbligano a questa scelta, ma se posso, ogni volta che posso vado col treno,
salgo in centro a Torino, scendo in centro a Roma: niente code al check-in,
niente attesa per l'imbarco. Durante i miei viaggi ho incontrato persone di
ogni genere, certo ci sono gli urlatori nei telefonini, i tarantolati, i
ciarlieri oltre ogni limite, ma ho anche avuto modo di conoscere persone
interessanti, di avere gradevoli conversazioni, piacevoli scambi di idee, ho
incontrato il mio amatissimo Giuseppe Cederna preso dalla lettura si un
libro...
*
A ben pensarci ci sarebbe anche un'altra possibilita': che un politico
influente si trasferisca a Viterbo. Nel 1973, Silvio Berlusconi riusci' a
far deviare le rotte degli aerei che disturbavano il suo nuovo quartiere
Milano 2, decollando dalla vicina Linate.
Qualche possibilita' l'avete anche voi, date incarico ad un'agenzia
immobiliare di piazzare una bella casa a qualche illustre personaggio,
magari cosi' vi miglioreranno qualche strada per il passaggio delle auto
blu!
*
Concludo, ho gia' scritto troppo, vi ringrazio per quando state facendo, la
mia adesione e' sincera, grintosa ed affettuosa allo stesso tempo.

4. RASSEGNA STAMPA. ANNABELLA MORELLI INTERVISTA RICCARDO VALENTINI
[Dal quotidiano "Il messaggero", cronaca di Viterbo, del 15 settembre 2007,
riportiamo la seguente intervista dal titolo "Cambia il clima, la Tuscia a
rischio. Ambiente e territorio, l'innalzamento della temperatura colpisce
l'economia".
Annabella Morelli e' una giornalista della cronaca di Viterbo del
"Messaggero".
Riccardo Valentini e' docente di Complementi di ecologia forestale,
Telerilevamento e sistemi informativi forestali, Ecologia forestale
all'Universita' della Tuscia a Viterbo, e' autore di molte pubblicazioni,
sulle sue ricerche e i suoi lavori cfr. il sito
http://gaia.agraria.unitus.it/lab/rik/rik.html Dal sito del Centro
euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici
(www.cmcc.it:8080/web/public/-Valentini) riprendiamo la seguente scheda: "Il
professor Riccardo Valentini e' il responsabile della Divisione Impatti
sull'Agricoltura, Foreste ed Ecosistemi Naturali Terrestri (Iafent) del
Centro euro-mediterraneo per i cambiamenti climatici. Si e' laureato in
Fisica nel 1985, nel 1987 e' diventato Ricercatore presso l'niversita' della
Tuscia. Nel periodo 1990-1991 ha svolto attivita' di ricerca  presso il
Department of Plant Biology della Carnegie Institution of Washington
(Stanford, California - Usa). Nel periodo 1993-1994 ha lavorato presso il
Joint Research Center della Commissione Europea (Ispra, Varese). Dal 2000 e'
professore ordinario presso l'Universita' degli Studi della Tuscia
(Dipartimento di Scienze dell'Ambiente Forestale e delle sue Risorse). Nel
2002 e' diventato Direttore del Dipartimento di scienze dell'Ambiente
Forestale e delle sue Risorse. L'attivita' di ricerca del professor Riccardo
Valentini riguarda una serie di temi principalmente nel settore della
ecologia, delle foreste e delle problematiche connesse con l'attuazione
delle convenzioni internazionali per la protezione dell'ambiente globale. Il
professor Valentini e' stato il pioniere delle ricerche che hanno riguardato
il ruolo delle foreste nei cambiamenti climatici e l'effetto serra. Il suo
gruppo di ricerca negli anni '90 ha sviluppato una tecnologia nuova per la
misura della quantita' di anidride carbonica che viene catturata dalle
foreste. Questa tecnologia e' oggi utilizzata in piu' di 200 stazioni di
misura nel mondo ed e' considerata ormai uno standard per il monitoraggio
ambientale. Le sue ricerche pubblicate su riviste scientifiche
internazionali di grande prestigio come "Science" e "Nature" hanno mostrato
come le foreste siano importanti elementi di cattura dei gas serra
inquinanti, come l'anidride carbonica, e come le politiche di gestione e
miglioramento delle foreste possono portare un contributo positivo a
mitigare il riscaldamento climatico. Il suo gruppo di ricerca e' costituito
da circa venti giovani ricercatori formatisi presso l'Universita' della
Tuscia in Scienze Agrarie, Forestali e in Scienze Ambientali che oggi
svolgono attivita' di ricerca in molti progetti internazionali in Europa ed
in paesi extraeuropei come Brasile, Argentina, Cina, Algeria, Albania e
India. I suoi studenti hanno partecipato a spedizioni scientifiche di grande
rilievo internazionale in  Siberia, Himalaya ed Amazzonia. E' stato
coordinatore dei seguenti pogetti Europei: Cee Carboeuroflux "An
Investigation on Carbon and Energy Exchanges of terrestrial ecosystems in
Europe", Carbodata "Carbon balance estimates and resource management -
support with data from project networks implemented at European continental
scale" e della Concerted Action Carboeurope Ghg "Synthesis of the European
greenhouse gases budget". E' stato inoltre responsabile di unita' operativa
in vari progetti europei: Lba-Carbosink "The future of the tropical forest
Carbon Sink", Tacos "Terrestrial and Atmospheric Carbon Observing System
Infrastructure", Carbomont "Effects of land-use changes and on sources,
sinks and fluxes of carbon in European area", Tcos- Siberia "Terrestrial
Carbon Observation System of Siberia". E' attualmente coordinatore del
progetto Strep "CarboAfrica" e membro dell'exectuive board del progetto
integrato "CarboEurope". L'attivita' del professor Valentini inoltre si e'
indirizzata alle questioni di politiche ambientali globali e sviluppo
sostenibile. Fa parte degli esperti del Ministero dell'Ambiente e Territorio
per la negoziazione del Protocollo di Kyoto. E' nominato dal 2000 come
esperto dell'Ipcc (Intergovernmental Panel on Climate Change). Nel 2004 le
Nazioni Unite affidano al professor Valentini l'incarico di Presidente del
Comitato Scienza e Tecnologia della convenzione Onu per la lotta alla
desertificazione. Nell'ambito di questa convenzione ha promosso molti
progetti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e con l'Africa.
Ulteriori riconoscimenti del professor Valentini sono l'incarico di
presidente della commissione del Cnr per i Cambiamenti Globali, membro del
comitato scientifico del Max Plank Insitute di Biogeochimica (Jena,
Germania), del Centre for Terrestrial Carbon Dynamics (Sheffield, UK), del
consiglio di ammnistrazione del Centro Euromediterraneo di Simulazione del
Clima e presidente presso la Fao del Panel Tco (Terrestrial Carbon
Observation) del programma Gtos. E' autore inoltre di piu' di 170
pubblicazioni di cui 90 su riviste internazionali"]

Riccardo Valentini, dell'Universita' della Tuscia, tra i cento scienziati
che a Roma hanno parlato dei cambiamenti climatici del pianeta. Ed e'
proprio Valentini a parlare delle conseguenze di tali variazioni sul
territorio viterbese.
L'aumento di temperature causa fenomeni disastrosi per l'ambiente. In primo
luogo per l'agricoltura, per il turismo e per la tutela dei beni
archeologici. Riccardo Valentini lancia alcune proposte finalizzate a
salvaguardare queste potenzialita', in special modo per le coltivazioni. E
chiama a raccolta studiosi, associazioni ed enti locali.
Piu' di cento scienziati sono accorsi a Roma per un approfondito consulto
sulle condizioni di salute del grande malato della terra, il clima. Tra
loro, un personaggio di spicco dell'Universita' della Tuscia, Riccardo
Valentini, docente di ecologia forestale, che ha portato le sue esperienze
alla prestigiosa conferenza sui cambiamenti climatici.
Bisogna intervenire sulle politiche di mitigazione del Protocollo di Kioto e
le strategie di adattamento. Il professor Valentini (che e' anche membro
dell'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nonche' ricercatore del
Centro euromediterraneo per i cambiamenti climatici) lancia le sue proposte.
- Annabella Morelli: Quali ritiene prioritarie per la provincia viterbese?
- Riccardo Valentini: La variabilita' climatica che viviamo e' un segnale
preoccupante insieme all'innalzamento della temperatura media. Sono fattori
che possono influenzare molto l'economia della Tuscia che ha un'anima votata
all'agricoltura, cui sono legate molte attivita', e i cambiamenti climatici
hanno un impatto molto negativo sul territorio. Vedi la tromba d'aria del 23
agosto: un accumulo di energia che poi sfoga in tempesta. Serve, quindi, un
piano di protezione dell'agricoltura, mettendo in rete universita',
associazioni di categoria ed enti locali. Penso, ad esempio, alla
distribuzione idrica, alla razionalizzazione dell'acqua usando modelli
matematici per prevedere, dare informazioni in rete e dosare i consumi,
evitando un dannoso sfilacciamento tra le varie parti interessate.
*
- Annabella Morelli: Riduzione delle emissioni gassose e mix energetico.
Quanto puo' influire la scelta consapevole del cittadino?
- Riccardo Valentini: Non darei troppa responsabilita' al singolo, le
catastrofi sono causate dalle lobby, pero' incentiverei gli atteggiamenti
positivi: per non usare la propria auto, si deve avere un mezzo di trasporto
pubblico a disposizione. Porto l'esempio, poi, di Udine dove i cittadini che
fanno la raccolta differenziata hanno un libretto con il punteggio
accumulato in base al quale pagano meno la Tarsu. Perche' se uno si comporta
bene, in qualche modo va ricompensato e che c'e' di meglio dell'abbassare le
tasse? Va anche resa piu' snella la procedura per ottenere i fondi per i
pannelli fotovoltaici, liberalizzando l'accesso all'energia in proprio.
*
- Annabella Morelli: L'economia della Tuscia punta molto sul turismo e i
beni culturali rappresentano un volano irrinunciabile...
- Riccardo Valentini: Che puo' essere danneggiato fortemente dai cambiamenti
climatici e penso soprattutto ai reperti archeologici esposti a fortissimi
sbalzi di temperatura e all'inquinamento. Ogni anno si perdono 5 tonnellate
di suolo per ettaro a causa dell'erosione che danneggia, appunto, anche le
opere esposte che vanno protette con un lavoro di prevenzione.
*
- Annabella Morelli: Non ci sono grandi di possibilita' di miglioramento
climatico quindi?
- Riccardo Valentini: Da otto anni a questa parte ogni estate si e' parlato
di record di temperature in continua ascesa. In mezzo secolo la temperatura
media in Italia e' aumentata di 1,4 gradi, il doppio che nel resto del
mondo, con cambiamenti che costano circa 50 miliardi annui. Pianifichiamo il
futuro e teniamo presente che se vogliamo costruire un rigassificatore sulla
costa, dobbiamo pensare che in tempi non troppo lunghi potrebbe finire
sott'acqua.
Un Sos da raccogliere.

5. DOCUMENTI. L'APPELLO DEL COMITATO DI VITERBO
[Riproduciamo nuovamente l'appello del Comitato di Viterbo che si oppone
alla realizzazione del terzo polo aeroportuale laziale e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa dell'ambiente, del diritto alla
salute, della democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani
comprese le generazioni future]

Un aeroporto a Viterbo? No, grazie.
E' necessario invece ridurre il trasporto aereo.
*
1. Un aeroporto provoca gravi danni alla salute della popolazione che vive
nei dintorni: sia attraverso l'inquinamento dell'aria, che causa gravi
malattie; sia attraverso l'inquinamento acustico.
2. Il trasporto aereo contribuisce fortemente al surriscaldamento del clima.
3. Il trasporto aereo danneggia gravemente l'ambiente.
4. Il trasporto aereo e' antieconomico: consuma piu' energia di ogni altro
mezzo di trasporto; danneggia gravemente la biosfera; costa molto alla
comunita' poiche' e' fortemente sovvenzionato sia da finanziamenti pubblici
sia da esenzioni ed agevolazioni fiscali (mentre si effettuano sciagurati
tagli di bilancio per sanita' ed assistenza): paradossalmente la maggior
parte dei costi del trasporto aereo li pagano i cittadini che non lo usano;
danneggiando l'ambiente e sottraendo risorse pubbliche non aiuta le economie
locali ma le impoverisce; l'occupazione nel settore e' limitata, spesso
precaria, e le compagnie hanno spesso condotte gravemente antisindacali.
5. Il trasporto aereo e' iniquo: statisticamente e' dimostrato che e'
soprattutto un privilegio dei ricchi, ma i costi li pagano soprattutto i
bilanci pubblici, e le conseguenze nocive le pagano innanzitutto i poveri.
6. Nel caso specifico dell'aeroporto a Viterbo manca completamente la
Valutazione d'impatto ambientale.
*
Viterbo nell'ambito della mobilita' ha bisogno innanzitutto di migliorare la
rete ferroviaria ed i collegamenti con Roma, con Orte e con Civitavecchia.
Una mobilita' coerente con la difesa e la valorizzazione dei beni ambientali
e culturali e delle vocazioni produttive del viterbese.
*
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla salute.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla sicurezza.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un ambiente vivibile.
Chiediamo che sia rispettato il diritto a un lavoro dignitoso e sicuro.
Chiediamo che sia rispettato il diritto alla mobilita' per tutti e non solo
per pochi privilegiati.
Chiediamo che decisioni che riguardano tutti siano discusse da tutti e prese
in modo democratico.
Chiediamo che prevalga la responsabilita', la solidarieta', la democrazia.
*
Siamo solidali con i cittadini di Ciampino, vittime dell'estrema nocivita'
dell'aeroporto.
Siamo solidali con tutti gli esseri umani che subiscono le conseguenze
dell'effetto serra cui il trasporto aereo contribuisce in misura cosi'
rilevante.
*
Chiediamo a chi condivide questo appello di aderire ad esso, di diffonderlo,
di sostenere l'impegno del comitato.
*
Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
democrazia, dei diritti umani di tutti gli esseri umani
Per informazioni e contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito:
www.coipiediperterra.org

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 129 del 16 settembre 2007

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