Nonviolenza. Femminile plurale. 126



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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 126 del 13 settembre 2007

In questo numero:
Giuliana Martirani: La via della sobrieta' (parte seconda e conclusiva)

RIFLESSIONE. GIULIANA MARTIRANI: LA VIA DELLA SOBRIETA' (PARTE SECONDA E
CONCLUSIVA)
[Dal sito www.carta.org/campagne/globalizzazione/decrescita/ riprendiamo il
seguente testo di Giuliana Martirani, li' presentato col titolo "Le tre
rivoluzioni per il pianeta" e con la seguente nota: "Pubblichiamo gli
appunti di una relazione che Giuliana Martirani, docente di geografia
politica ed economica dell'universita' di Napoli, ha preparato per un
convegno promosso dai responsabili del sito web www.dimensionesperanza.it e
dedicata ai temi della sobrieta'".
Segnaliamo che la natura di "appunti per una conversazione" del seguente
testo implica alcune evidenti approssimazioni, semplificazioni e talvolta
qualche distrazione e qualche palese insostenibilita'; e come e' proprio
dell'interlocuzione dialogica e dell'esposizione orale e cursoria tutto va
interpretato come proposta di riflessione da sottoporre a verifica critica,
da accogliere cum grano salis, eccetera eccetera; chi legge ne terra' conto.
Giuliana Martirani e' nata a Napoli nel 1945, meridionalista, docente
universitaria di geografia politica ed economica e di politica
dell'ambiente, fa parte del direttivo dell'International Peace Research
Association (Ipra), e' membro di Pax Christi, del Mir, e collabora con
numerose altre esperienze pacifiste, ecologiste, della solidarieta',
nonviolente. Dal sito www.giulianamartirani.it riprendiamo la seguente piu'
ampia notizia: "Giuliana Martirani e' docente alla Facolta' di Scienze
Politiche dell'Universita' di Napoli 'Federico II'. E' docente alla Lumsa di
Palermo, dell'Istituto interfamiliare della Famiglia Francescana di Nola, e
dell'Istituto pastorale calabro Pastor Bonus di Lamezia Terme. Ha insegnato
alla Ottawa University (Canada) ed e' stata direttrice del Corso di
Educazione alla Pace, dell'International Peace Research Association (Ipra)
all'Interuniversity Centre, Universita' di Dubrovnik, Jugoslavia. E' stata
delegata ufficiale alle Conferenze Onu sulla criminalita' organizzata
transnazionale (1994) e alla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite
sulla donna (Pechino, settembre 1995). E' esperta  per il V Programma Quadro
della Commissione Europea relativamente agli "Aspetti socio-economici dello
sviluppo sostenibile in ordine a cambiamenti globali, clima e
biodiversita'". E' stata analista di scenario ed esperta per lo sviluppo
sostenibile del Progetto Posidonia della Provincia di Napoli nell'ambito del
Programma Terra della Commissione Europea. Ha collaborato con gli Istituti
Regionali di Ricerca Sperimentazione e Aggiornamento Educativo (Irrsae) di
Veneto, Campania, Toscana, Lombardia. E' delegata della Commisione Giustizia
Pace Salvaguardia del Creato della Conferenza Episcopale Campana, ha animato
un gruppo su Impegno sociale e politico al III Convegno della Chiesa
Italiana (Palermo 1995) e sull'Interculturalismo alle Settimane Sociali
(Napoli, 1999). E' membro del Progetto Policoro e l'Imprenditoria Giovanile
nel Mezzogiorno. E' docente di Giustizia pace salvaguardia del creato e Pace
e nonviolenza alla Facolta' di teologia della famiglia Francescana di S.
Angelo in Palco (Nola). E' stata presidente dell'International Fellowship of
Reconciliation - sezione italiana - Movimento Internazionale della
Riconciliazione (Ifor-Mir, con stato consultivo presso Unesco ed Ecosoc).
Come membro del direttivo dell'International Peace Research Association
(Ipra, con stato consultivo presso le Nazioni Unite) ha creato molte
"Universita' verdi", "Scuole popolari", "Istituti per la Pace",
accompagnandole con conferenze, seminari nonviolenti, e l'organizzazione di
numerosi convegni nazionali. Collabora alla formazione per Caritas italiana
e Caritas Internationalis, Unione Superiore Maggiori d'Italia (Usmi),
Unicef, Agesci, Azione Cattolica, Federazioni italiane di Organismi Non
Governativi (Focsiv, Cipsi, Cocis), Legambiente, Pax Christi, Fondazione G.
Serio, Commissione francescana Giustizia Pace e Integrita' del Creato, Terzo
Ordine Francescano, Gifra. Comunita' di Vita Cristiana (CVX) ed altri. Ha
scritto numerosi libri su sviluppo, pace, ambiente, nonviolenza,
mondialita', interculturalismo per le edizioni Paoline, Dehoniane,
Cittadella, Emi, Qualevita, Gruppo Abele... Collabora  a molte  riviste tra
cui la Rivista della Conferenza Episcopale Italiana, Affari sociali e
lavoro, Consacrazione e servizio, Segno Sette (Azione Cattolica), Horeb,
Rassegna di Teologia, Cem Mondialita', Nord  Sud (di Francesco Compagna),
Azione nonviolenta, Italia Caritas, Mosaico di pace, Arcobaleno di pace, Il
tetto, Qualevita, Qualeducazione, Nigrizia, Scuola viva, Ecole,  Gandhi
Marg...". Tra le opere di Giuliana Martirani: La geografia come educazione
allo sviluppo e alla pace, Dehoniane; A scuola dai poveri, Cittadella,
Assisi; La geografia della pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino; Sviluppo,
ambiente, pace, Emi, Bologna 1988; Gea. Un pianeta da amare, Edizioni Gruppo
Abele, Torino 1989; Progetto Terra, Emi, Bologna 1989; Facciamo pace? Lavori
di gruppo e progetti nonviolenti per lo sviluppo, l'ambiente, la pace,
Qualevita,1992; Giona, Qualevita, 1994; Facciamo politica!, Qualevita, 1995;
(con Carola Fluto, Vittoria Primack), Miriam. Un sogno di pace, giustizia e
salvaguardia del creato, La Meridiana, Molfetta 1995; Maria Romero.
Contempl-attiva al servizio degli ultimi, Paoline, 2002; La civilta' della
tenerezza. Nuovi stili di vita per il terzo millennio, Paoline, 1997; Il
drago e l'agnello. Dal mercato globale alla giustizia universale, Paoline,
2001; (con Antonio Bello), Fotografie del futuro. Le beatitudini come stile
di vita, Paoline, 2003; AA. VV., Pace! Voci a confronto sulla Lettera
enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII, Paoline, 2003; (con Antonio
Moroni, P. Francesco Ghetti), Acqua e aria per la vita, Istituto Rezzara,
2004; La danza della pace. Dalla competizione alla cooperazione, Paoline,
2004; Viandante maestoso. La via della bellezza, Paoline, 2006]

Il modello cooperativo: win/win, vinciamo insieme
"Diversamente dagli scambi di mercato, che ci si aspetta abbiano un
vincitore e uno sconfitto, nelle relazioni di rete ci si aspetta che le
attivita' condivise generino un risultato reciprocamente vantaggioso, una
cosiddetta situazione 'win/win'. La piu' convenzionale idea che concorrere
per risorse scarse sia un comportamento essenzialmente naturale nell'uomo
(l'etica hobbesiano-darwiniana) lascia il posto cosi' a un concetto
radicale, che vede nella cooperazione un elemento imprescindibile per la
sopravvivenza e il progresso" (Jeremy Rifkin).
*
Competitivita' o cooperazione? Chiudere il cerchio
"Possiamo ricavare una lezione fondamentale dalla natura: niente puo'
sopravvivere sul pianeta se non diventa parte cooperativa di un tutto piu'
vasto e globale" afferma Barry Commoner che, ricordando agli studiosi la
necessita' di "chiudere il cerchio", li ha riportati dall'eco-nomia
competitiva all''eco-logia cooperativa. La vita stessa ha imparato questa
lezione alle origini della terra.
Non dimentichiamo infatti che i primi esseri viventi, come l'uomo moderno,
consumavano la loro base nutritiva man mano che crescevano, trasformando la
riserva geochimica di materia organica in rifiuti che non potevano piu'
servire ai loro bisogni. La vita cosi' come apparve per la prima volta sulla
terra, si era avviata per un cammino lineare autodistruttivo. La salvo'
dall'estinzione l'invenzione, nell'arco evolutivo, di una nuova forma di
vita che riconvertiva i rifiuti degli organismi primitivi in materia
organica fresca. I primi organismi fotosintetici trasformarono l'avido
evolversi lineare della vita nel primo grande ciclo ecologico terrestre.
Chiudendo il cerchio essi ottennero quello che nessun organismo vivente da
solo puo' realizzare: la sopravvivenza.
Gli esseri umani hanno spezzato il cerchio della vita spinti non da
necessita' biologiche, ma da un'organizzazione sociale che hanno progettato
per "conquistare" la natura: strumento per acquisire ricchezze governato da
esigenze in conflitto con quelle che regolano la natura.
Il risultato ultimo e' la crisi ambientale, una crisi di sopravvivenza. Una
volta ancora, per sopravvivere, dobbiamo chiudere il cerchio. Dobbiamo
imparare a restituire alla natura la ricchezza che le chiediamo in prestito.
Per passare dall'economia di predazione ad un modello che corregga i danni e
riapra al futuro e' necessario passare dalla cultura dello sfruttamento
della natura a una cultura della sua utilizzazione.
*
Solo la bellezza ci salvera'
La natura non e' solo da rispettare e conservare, perche' ci da' da
mangiare.
Non e' solo da disinquinare e rigenerare, perche' altrimenti non ci sara'
sopravvivenza.
Non e' solo da conoscere piu' profondamente per poterla rispettare e capire.
La natura non e' solo da capire e rispettare ma e' una madre da amare.
Una madre che ne sa piu' di noi, una vecchia ragazza emancipata, una madre
che ci sorride, ci coccola, ci vizia, ma ci rimprovera anche.
La natura e' una sorella come l'acqua e un fratello indispensabile come
l'ossigeno, e' l'aria e il vento che spazza via lo sporco e ci porta antichi
odori e nuove brezze mattutine.
La natura e' un fratello che ci scalda col suo calore come il fuoco e ci
ripara dal sole con le querce o come il sole ci illumina di giorno.
La natura e' una madre che nel suo grande utero buono conserva tutti i suoi
figli, quelli morti e pure quelli vivi per regalarceli quando noi glieli
chiediamo.
E non e' solo Madre.
Ma e' anche la donna piu' bella che ci sia, la piu' affascinante e piu'
ammaliante.
E' bella, pero', se e' "naturale", senza belletti chimici ne' trucco.
E' bella se e' acqua e sapone, se e' pura semplicita'.
E solo se la guardiamo come una vergine bellissima e non la violentiamo;
solo se la curiamo come una madre amorevole, contro cui non ci ribelliamo;
solo se le facciamo compagnia come ad una sorella tenera che rispettiamo;
solo se ci stupiremo ogni momento per la sua magnitudine e per tutto il suo
splendore: solo allora la sua bellezza ci salvera'.
*
Terra, acqua, aria, fuoco: beni comuni
Bisogna andare verso il rafforzamento del bene comune, dilatato a tutto il
pianeta e farlo diventare bene comune universale e non solo un "bene" difeso
come "cosa europea". Bisogna anche andare verso l'effermazione delle
risorse, di acqua, terra, aria, fuoco come beni comuni.
Occorre, infatti, collegare i beni materiali alla loro fonte primaria:
acqua, terra, aria, fuoco, e per questi elementi bisogna definire lo status
di beni comuni (common goods) liberandoli dal concetto di proprieta', dal
valore di scambio e dal profitto, collegandoli invece al valore di
utilizzazione, perche' solo in tal modo si puo' giungere ad uno sviluppo
sostenibile ed equo.
*
Terra
E' necessario incominciare innanzitutto con quei beni materiali quali gli
alimenti (collegati a acqua e terra) che vanno pericolosamente sia verso
l'insicurezza alimentare e gli ogm, che verso la loro proprieta' e il
controllo a livello planetario.
Le grandi centrali di bioingegneria stanno, infatti, lavorando sul
patrimonio biologico, e da cio' il nome di "scienza della vita", per
produrre organismi geneticamente modificati (Ogm) per i quali non c'e'
nessuna sicurezza sulla loro innocuita', intaccando il loro stesso Dna, allo
scopo di avere frutti senza semi, pomodori meglio inscatolabili, prodotti
meno intaccabili da malattie...
*
Acqua
E' urgente fermare immediatamente la proprieta' privata sull'acqua,
sottoposta alla privatizzazione e al suo controllo planetario attraverso il
concetto di bene privato e non bene comune, di bene economico e non diritto
per tutti.
Al II Forum mondiale dell'acqua (L'Aja, marzo 2000) i ministri di circa
cento stati hanno approvato un progetto di Dichiarazione ministeriale che in
qualche modo apre la strada alla globalizzazione e privatizzazione
dell'acqua, alla sua petrolizzazione, come dicono gli oppositori.
Confermandola come bene economico, e non come bene comune e diritto, la
Dichiarazione dell'Aja affida la soluzione del problema dell'acqua al
modello di gestione privata (Intergrated Water Resource Management, Iwrm)
dando cosi' via libera alla privatizzazione dell'acqua, peraltro gia'
avviata in molti paesi.
All'Aja la classe dirigente delle multinazionali interessate all'affare
dell'acqua era rappresentata da Suez-Lyonnaise des Eaux, Vivendi, Biwater,
Culligan, Nuon...
L'americana McCurdy Enterprise era presente col suo progetto per la
commercializzazione ed esportazione dell'acqua dei Grandi Laghi e del S.
Lorenzo; Danone, con quello della gestione di tre sorgenti a tale scopo
acquistate in Indonesia, Cina e Usa; e Nestle', con quello dell'acqua
purificata mediante minerali.
*
Aria
Forse saranno i mutamenti climatici determinati dall'attivita' umana, con
relative alluvioni, desertificazioni, a far comprendere l'importanza dei
Protocolli di Kyoto e l'urgenza della loro firma da parte di tutti i paesi.
L'aria, ultimo elemento ancora non sottoposto di fatto a proprieta' privata,
ma in realta' sottoposto all'inquinamento dall'arbitrio degli inquinatori,
che la considerano bene privato, rischia di finire come l'acqua nel coacervo
delle ultime proprieta' decretate dall' homo non sapiens.
*
Fuoco
Fino all'inizio del Novecento esisteva ancora l'uso civico del legnatico e
del focatico che sanciva la possibilita' di tutti di accedere al fuoco,
fondamentale per qualsiasi trasformazione, oltre che per il cibo e il riparo
dal freddo. Con il passaggio dal legno al carbone, prima, e al petrolio e
all'atomo poi, si passa alla privatizzazione anche di questo elemento, la
cui proprieta' viene difesa come bene privato con guerre e invasioni
(Kossovo, Afghanistan e Irak...).
*
Decalogo della Terra
Acqua
1. Frenare l'eccessivo sfruttamento dei mari
2. Risparmiare acqua
3. Salvare gli ecosistemi
Aria
4. Usare veicoli ecologici
5. Abbassare la febbre del pianeta
Terra
6. Salvare i polmoni verdi
7. Crescere meno in fretta
8. Sconfiggere la fame
Fuoco
9. Non sprecare risorse
10. Puntare sull'energia rinnovabile
*
La danza dell'acqua e i nostri sensi
Signore donaci la gioia di far danzare i nostri cinque sensi con l'acqua,
e donaci la gioia di vedere allietato con essa il mondo intero,
noi e i figli dei nostri figli per il tempo infinito che tu hai decretato
e per lo spazio globale di tutto il pianeta.
Signore donaci la gioia di assaporarla sulle nostre mense,
con gusto schioccando la lingua quando e' buona,
e non e' inquinata e amara.
Signore donaci la gioia di goderla con la vista
cosi' saltellante e allegra, quando e' torrente
cosi' quieta e tranquilla, quando e' fiume
cosi' piena di vita che nasce, quando e' stagno,
cosi' benefica quando e' pioggia che lava le sozzure
e quando e' alimento per i campi e diventa grano e uva.
Signore donaci la gioia di ascoltarla con le nostre orecchie
quando scroscia furiosa nella tempesta,
quando e' schizzo che si tuffa nella pozzanghera
e quando e' mare che, costante, rumoreggia nella risacca.
Signore donaci la gioia di odorare l'acqua del mare
che si mescola con gli odori del finocchietto che spunta sulla costa
o che profuma tutta la casa quando diventa zuppa di pesce
e donaci la gioia di odorare l'acqua di rose
che delicatamente profuma le nostre mani e il viso.
Signore donaci la gioia di toccarla questa acqua che ci hai voluto regalare
come il piu' fresco e il piu' benefico dei tuoi doni.
Di toccarla con tutto il nostro corpo, nella doccia mattutina
o nel bagno rilassante dopo una giornata di stanchezza infinita.
E di vederla scorrere tra le dita tutte le volte, e sono tante,
che una sensazione di sporco ci viene tolta da questa sorellina
davvero umile, preziosa e casta.
Signore donaci la gioia di ricordarci quanto e' preziosa
e non solo per noi, le nostre case e citta',
ma per Mohammed, beduino nel deserto
e per Jamila e i suoi bambini nei campi profughi
e per Miriam che si vede sconquassata la casa sotto le bombe
e per Mercedes e la sua casa di latta costruita sui rifiuti.
Signore donaci la gioia di vederla come il sangue che scorre
nelle vene della terra, un sangue bianco, trasparente e casto,
sangue reale per l'umanita',
che umilmente e' al servizio di tutti gli umani
per diventare l'acqua del nostro corpo e non farci morire disidratati.
E che e' la stessa acqua da sempre,
da quando tu l'hai fatta e giustamente hai detto: E' davvero cosa buona!
*
"I Principi dell'acqua
1) L'acqua e' un dono della natura
Noi riceviamo l'acqua gratuitamente dalla natura. E' nostro dovere nei
confronti della natura usare questo dono secondo le nostre esigenze di
sostentamento, mantenerlo pulito e in quantita' adeguata. Le deviazioni che
creano regioni aride o allagate violano il principio della democrazia
ecologica.
2) L'acqua e' essenziale alla vita
L'acqua e' la fonte della vita per tutte le specie. Tutte le specie e tutti
gli ecosistemi hanno il diritto alla loro quota di acqua sul pianeta.
3) La vita e' interconnessa mediante l'acqua
L'acqua connette tutti gli esseri umani e ogni parte del pianeta attraverso
il suo ciclo. Noi tutti abbiamo il dovere di assicurare che le nostre azioni
non provochino danni ad altre specie e ad altre persone.
4) L'acqua deve essere gratuita per le esigenze di sostentamento
Poiche' la natura ci concede l'uso gratuito dell'acqua, comprarla e venderla
per ricavarne profitto viola il nostro insito diritto al dono della natura e
sottrae ai poveri i loro diritti umani.
5) L'acqua e' limitata e soggetta ad esaurimento
L'acqua e' limitata e puo' esaurirsi se usata in maniera non sostenibile.
Nell'uso non sostenibile rientra il prelevarne dall'ecosistema piu' di
quanto la natura possa rifornirne (non sostenibilita' ecologica) e il
consumarne piu' della propria legittima quota, dati i diritti degli altri a
una giusta parte (non sostenibilita' sociale).
6) L'acqua deve essere conservata
Ognuno ha il dovere di conservare l'acqua e usarla in maniera sostenibile,
entro limiti ecologici ed equi.
7) L'acqua e' un bene comune
L'acqua non e' un'invenzione umana. Non puo' essere confinata e non ha
confini. E' per natura un bene comune. Non puo' essere posseduta come
proprieta' privata e venduta come merce.
8) Nessuno ha il diritto di distruggerla
Nessuno ha il diritto di impiegare in eccesso, abusare, sprecare o inquinare
i sistemi di circolazione dell'acqua. I permessi di inquinamento
commerciabili violano il principio dell'uso equo e sostenibile.
9) L'acqua non e' sostituibile
L'acqua e' intrinsecamente diversa da altre risorse e prodotti. Non puo'
essere trattata come una merce".
(Vandana Shiva)
*
3. Rivoluzione della produzione
- Valorizzare l'autoproduzione
- Produrre beni fatti per durare
- Produrre su base locale
- Coltivare in maniera biologica
- Evitare produzioni inquinanti e pericolose
- Limitare l'uso delle risorse non rinnovabili
- Utilizzare per quanto possibile energia naturale
- Valorizzare il lavoro comunitario, creativo, non ripetitivo
*
Il Fattore 4 e gli elementi naturali
Il Fattore 4 che si presenta alla comunita' scientifica come Rapporto per il
Club di Roma, illustra come quadruplicare la produttivita' e
l'eco-efficienza delle risorse, ovvero come raddoppiare il benessere
dimezzando il prelievo di risorse naturali, e in particolare di materiali,
energia e trasporti. Il Fattore 4 puo', quindi, essere visto come una
sorprendente risposta alle previsioni catastrofiche dei modelli dei I limiti
dello sviluppo, dimostrando come la Rivoluzione dell'Efficienza
(eco-efficienza) sia un percorso ineludibile sin da ora per consentire alle
nostre societa' di avviarsi sulla strada della sostenibilita' ecologica e
sociale dello sviluppo.
La sostenibilita' ambientale e sociale, infatti, si puo' raggiungere solo
muovendosi contemporaneamente sulle vie dell'eco-efficienza e della
sufficienza. Il Fattore 4, nel momento in cui riduce l'impatto ambientale
moltiplicando per 4 l'efficienza della produzione e dell'uso, si muove sulla
linea dell'efficienza, mostrando come sia possibile raddoppiare la
diffusione del benessere nella popolazione mondiale dimezzando il prelievo
delle risorse naturali e dimezzando l'inquinamento ambientale.
*
Acqua
- Oceani
Rischi e punti di debolezza (-2): Overfishing, sovrappesca: dal 1950 al 1988
e' passato da 19 milioni di tonnellate (8 kg annui) agli attuali 97 milioni
di tonnellate annue.
Opportunita' e punti di forza (+2): Per il 2050 il pescato pro-capite non
puo' superare i 10,9 kg annui.
- Acqua dolce
Rischi e punti di debolezza (-2): Problemi di qualita' dell'acqua,
disponibilita' (70% in agricoltura, 20% industria, 10% uso residenziale).
Idroconflitti. Nel 2050 la quantita' di acqua potabile pro-capite scendera'
del 73% rispetto al 1950.
Opportunita' e punti di forza (+2): Acqua come diritto di tutti. Accordo
internazionale: Contratto Mondiale dell'acqua. Ottimizzazione degli usi.
Risparmio e non spreco: esempio F4 a portata di mano: l'acqua nei consumi
privati.
*
Aria
- Clima
Rischi e punti di debolezza (-2): Dalla rivoluzione industriale (1751) in
poi si sono aggiunte nell'atmosfera 271 miliardi di tonnellate di carbonio.
Le attuali emissioni annue sono di 6,3 miliardi di tonnellate (le piu' alti
negli ultimi 20 milioni di anni).
Opportunita' e punti di forza (+2): Politiche di risparmio energetico.
Passaggio a energie rinnovabili (solare, eolica, marina, biomassa,
vulcanica...). La riduzione delle emissioni di carbonio prevista a Kyoto di
meno 5% dovrebbe secondo gli scienziati essere, invece, di meno 60-80%.
Esempio F4: yogurt alla fragola: una passione tedesca che costa 8.000 km di
viaggio (-2) produzione in loco (+2). Esempio F4 : L'iperauto
- Urbanizzazione
Rischi e punti di debolezza (-2): Nel 1950 vivevano nelle citta' 760 milioni
di persone. Nel 2050 saranno 6,2 miliardi di persone a vivere nelle citta'.
Sono 326 le citta' che nel mondo hanno un milione di abitanti, 16 sono le
megalopoli con oltre 10 milioni di abitanti, a Tokyo 28 milioni. Cio'
comporta enormi problemi di trasporto.
Opportunita' e punti di forza (+2): Reimpostare le politiche dei trasporti
evitando su gomma quelli delle merci. Realizzazione di veicoli ad alta
efficienza (l'iperauto). Utilizzo di carburanti meno inquinanti. Esempio F4:
Curitiba: il successo di una politica intelligente dei trasporti
*
Terra
- Biodiversita'
Rischi e punti di debolezza (-2): Oggi si assiste a un'estinzione di massa
di molte specie causata dall'uomo per alterazione degli habitat,
inquinamento, invasione di specie esotiche... Dai 10 ai 30 milioni di specie
di animali piante funghi e microrganismi esistenti.
Opportunita' e punti di forza (+2): Applicazione della Convenzione mondiale
sulla Biodiversita'. Protezione degli habitat naturali.
- Foreste
Rischi e punti di debolezza(-2): Deforestazione, incendi, conversione a
pascolo. Nell'ultimo secolo si e' verificata la crescita del 75% della
popolazione con perdita parallela di area forestale globale. Europa,
Giappone e Nord America con il 19% della popolazione globale consumano il
63% della produzione di carta e la meta' della produzione industriale di
legno.
Opportunita' e punti di forza (+2): Riforestazione. Riduzione dei consumi di
carne, legno e carta.
- Popolazione
Rischi e punti di debolezza (-2): Secondo le Nazioni Unite nel 2050 potremmo
essere 9,3 miliardi di persone.
Opportunita' e punti di forza (+2): Miglioramento delle condizioni di vita e
istruzione femminile per una crescita consapevole
- Alimentazione
Rischi e punti di debolezza (-2): Diminuzione, iniziata nel 1982, della
superficie coltivata a cereali: 1/3 meno rispetto al 1972. Oggi la
produzione e' di 1855 milioni di tonnellate annue (1999).
Opportunita' e punti di forza (+2): L'aumento a 2.000 milioni di tonnellate
annue della produzione potrebbe alimentare 10 miliardi di persone. Cereali
per l'alimentazione umana e non per quella animale che deve ritornare al
pascolo. Riduzione del consumo di cereali e carne nel Nord del mondo.
Accesso dei contadini senza terra alla terra: riforme agrarie nel Sud del
mondo e riduzione delle estensioni di piantagioni e latifondi per la
produzione da esportazione. Esempio F4: Carne di manzo: minor consumo e
migliore qualita'.
*
Fuoco
- Materie prime
Rischi e punti di debolezza (-2): Forti consumi di materie provenienti dal
mondo minerale. In Usa il consumo di materie prime e' cresciuto in un secolo
del 1673%. Per la produzione di beni e servizi si consumano nel mondo 11
tonnellate di materiali pro capite all'anno.
Opportunita' e punti di forza (+2): Nell'arco di una generazione si puo'
arrivare a ridurre del 10% (Fattore 10) l'utilizzo di materie prime.
- Energia
Rischi e punti di debolezza (-2): Senza correttivi nel 2050 si passera' ad
un consumo energetico annuale di 10.247 milioni di tonnellate di petrolio.
Opportunita' e punti di forza (+2): Politiche di risparmio energetico.
Passaggio a energie rinnovabili che potrebbero coprire nel 2050 il 40% del
fabbisogno (prodotti per due terzi dai Paesi del Sud del mondo) e l'80% nel
2100. Esempi F4: Illuminazione: fabbriche di lampade a basso consumo invece
di centrali elettriche; il Rocky Mountain Institute: il primo ufficio al
mondo completamente biologico in alta montagna, riscaldato con il solare e
ci crescono... le banane; case fresche nell'assolata California:
climatizzare in modo naturale.
*
Due sono le vie, una conduce alla vita e un'altra alla morte.
Didache'
Il passaggio alla bellezza attraverso la sobrieta'
La via della sobrieta' nelle scienze della terra
- Spazio-natura
Da una concezione lineare a una concezione ciclica. Valore: cicli
biogeochimici
Da sfruttamento a cicli biogeochimici. Valore di utilizzazione
Da "Usa e getta" a Ridurre, Resistere, Rinunciare, Riparare, Riciclare,
Riusare, Conservare la vita
- Spazio-territorio
Da confini (proprieta') a usi civici, bene comune locale (Comune-unita')
Da megalopoli a conurbazioni citta'-campagna
Da Stati-blocchi a micro-macrobioregioni Bene comune universale
(Umana-unita')
Il passaggio alla bellezza attraverso la sobrieta'
*
La via della sobrieta' nell'economia
Beni comuni
Da la terra deve essere sottomessa dall'uomo, a l'uomo e la terra sono la
tela della vita.
Da l'uomo controlla con le sue leggi le leggi della natura (oicos nomos =
economia), aogni cosa e' collegata, uomo e natura sono legati da un comune
destino (prima legge di Barry Commoner).
Da l'importante e' produrre di piu' (teoria della crescita economica o
trickle down), al'importante e' sapere dove vanno a finire le cose prodotte
(seconda legge di Barry Commoner).
Da l''uomo sa gestire perche' e' la natura, a la natura e' l'unica a sapere
il fatto suo. L'attuale chimica della vita e' stata elaborata in tre
miliardi di anni di prove ed errori, i cicli disposti dalla natura sono i
piu' idonei (terza legge di Barry Commoner).
Da la scienza e la tecnologia potranno risolvere i problemi creati, a quando
si altera il sistema ambientale lo si fa contraendo un debito con la natura
(quarta legge di Barry Commoner).
Da il danaro e il capitale sono la dotazione e il patrimonio piu' importante
per dare benessere all'umanita', a le dotazioni piu' importanti sono quelle
naturali, biologiche e culturali perche' hanno tempi di accumulazione di
durata superiori. (D & P, C. Madden).
Da gli squilibri umani e naturali si vincono con un incremento di
tecnologia, a gli squilibri umani si vincono con un incremento di
fraternita' e quelli naturali si vincono se si considera la natura sorella,
fratello e non "cosa usa e getta".
*
Lavoro
Da Valore di scambio a Valore di utilizzazione (K. Madden)
Da Individuale a Cooperativo/comunitario
Da Mobbing a Valorizzazione delle specificita'
Da Divisione tra talenti spirituali e abilita' professionali a Integrazione
tra talenti spirituali e abilita' professionali
*
Agricoltura e Foreste
Da Sfruttamento q Utilizzazione
Da Desertificazione a Wilderness (natura selvaggia)
Da Agricoltura chimica a Agricoltura biologica
Da Agricoltura meccanica a Agricoltura naturale (Fukuoka)
Da Agricoltura intensiva/estensiva a Siepi/rotazione/maggese
Da Ogm e banche dei semi a Tutela biodiversita' e non brevettabilita' dei
semi
Da "Legno selvaggio" a Rimboschimento
Da Caccia a Oasi, zone protette
Da Distruzione paesaggio a Parchi
*
Acqua
Da Bisogno economico a Diritto e bene comune
Da Inquinamento a Controllo scarichi e depurazione
Da Imbrigliamento, dighe a Difesa ecosistemi
*
Energia
Da Non rinnovabili a Rinnovabili
Da Petrolio, gas, carbone, nucleare a geotermica, solare, biomasse,
eolica... idrogeno
Trasporti
Da Gomma a Rotaia
Da Auto a Bici e mezzi pubblici
Da Benzina a Idrogeno, elettrica, solare
Da Autostrade terrestri a Vie del mare
Da Viaggi business a Videoconferenze
*
Industria
Da Scoperta delle risorse a Risorse come patrimonio comune dell'umanita'
Da Privatizzazione a Beni comuni e cooperazione
Da Perdita artigianato a Valorizzazione artigianato
Da Cattedrali nel deserto a Piccole e medie imprese
Da Inquinamento a Riconversione ecologica
Da Bellica a Riconversione industriale
*
Commercio e Finanze
Da Scambio ineguale a Commercio equo
Da Consumi truffa ad Associazioni difesa consumatore
Da Consumi inconsapevoli e selvaggi a Consumi critici, sobrieta' felice
Da Finanziarizzazione dell'economia a Finanza etica
Da Capitalismo selvaggio a Controllo monopoli e conflitti d'interesse
Da Capitalismo mafioso a Confisca dei beni dei mafiosi e utilizzo sociale
*
Dal sogno americano, al sogno europeo, al sogno meridiano
Jeremy Rifkin ha analizzato recentemente, e con abbondanza di fonti e
parametri scientifici, come l'Europa abbia creato una nuova visione del
futuro che sta eclissando il sogno americano. Egli individua nel Sogno
europeo (Mondadori, 2005) una grande via di uscita per l'attuale situazione
geopolitica mondiale: "Quando si pensa al vecchio Sogno americano, viene in
mente l'uomo che si e' fatto da solo. Il nuovo Sogno europeo, al contrario,
riguarda piuttosto il progresso della qualita' della vita di un intero
popolo. Il primo mette l'accento sulle opportunita' individuali, il secondo
sul benessere collettivo della societa'. In ogni caso quando si parla di
opportunita' individuali, i dati sembrano indicare che l'Europa stia
rapidamente raggiungendo gli Stati Uniti. E per quanto riguarda la qualita'
della vita, il vecchio continente sembra molto piu' avanti del nuovo mondo.
Dovendo riassumere, direi che l'Europa e' diventata un grande laboratorio
sperimentale, senza vincoli, per ripensare la condizione umana e
riconfigurare le istituzioni nell'era della globalizzazione".
Nel passaggio al sogno meridiano la via intermedia sembra, quindi, sempre di
piu' essere il sogno europeo, come metodo di aggregazione fondato su valori
e forti ideali, gia' correttivi del sogno americano, maggiormente fondato
invece su mercato e liberismo.
Accogliere dai sogni e dai bisogni del sud del mondo i correttivi ai modelli
di sviluppo americano ed europeo e' una sfida non troppo utopistica quanto
una necessita' se si vuole dare futuro al pianeta. Le sfide riguardano,
quindi, non solo la modernizzazione infrastrutturale volta a rendere il
territorio piu' omogeneo e praticabile per chi ci vive e chi ci lavora,
operando una saldatura tra innovazione tecnologica e ambiente, ma anche la
capacita' di utilizzare tre risorse che la politica ha disimparato ad
attivare: il tempo , l'esperienza, le speranze degli uomini.
"'Grandi cose ha fatto il Signore per noi: ha fatto germogliare i fiori tra
le rocce!'.
Ecco, adventus e' questo germogliare dei fiori carichi di rugiada
tra le rocce del deserto battute dal sole meridiano".
(don Tonino Bello)
*
Idee guida dello sviluppo meridiano
In tale contesto appare prioritario definire, sulla falsariga degli studiosi
di Wuppertal, le idee guida per uno sviluppo meridiano a livello di persone,
comunita', ambiente ed etica:
Persona
- Sviluppo e tutela della persona.
- La consapevolezza che il fine ultimo di qualsiasi operare umano deve
essere la persona nella sua integralita' ed in equilibrio con l'ambiente in
cui vive.
- Vivere bene invece di avere molto.
Comunita'
- Il ruolo dei processi di empowerment nell'ambito della vita delle
comunita' locali.
- Sviluppo e tutela delle comunita'.
- Sviluppo e tutela delle culture.
- La valorizzazione delle vocazioni locali di cultura.
- La citta' costiera come ambiente di vita, di cultura, di interculturalismo
e internazionalismo.
- Fare una mappa di sviluppo equo delle sub-aree all'interno dei sistemi
sociali.
- Individuare le risorse imprenditoriali gia' esperite nel corso della
storia che costituiscono il patrimonio economico originale del territorio ad
un tempo naturale, biologico, culturale e finanziario e che costituiscono
l'economia della memoria e della conservazione.
- Individuare le risorse imprenditoriali non ancora esperite sul territorio
(economia dell'utopia) e che possono essere l'economia di passaggio al
postindustriale in particolare l'economia dell'entertainment, dei trasporti
e l'economia sociale.
Ambiente
- Conservazione e tutela dell'ambiente.
- Valorizzazione delle vocazioni locali di natura.
- Equilibrio tra locale e globale.
- Una giusta misura per lo spazio e per il tempo, e proposte di spazi comuni
costieri.
- Individuare le risorse naturali (che cosa abbiamo = economia) in base alle
potenzialita' naturali esistenti sul territorio, agli ecosistemi e alle
bioregioni.
- Un programma verde per il mercato e un programma blu per il mare.
- Il passaggio dal sistema di produzione lineare e quello ciclico.
- Infrastrutture intelligenti e riutilizzo delle vie marittime e delle
autostrade del mare...
- Rigenerazione del mare come alimentazione, entertainment e trasporto.
- Fare una mappa del rischio ambientale individuandone gli interventi
correttivi.
Etica
- Etica dello sviluppo e etica dei mercati.
- Tutela delle istituzioni immateriali, quali la fiducia, la fedelta' ai
patti, l'onesta', la legalita', lo scambio equo e solidale, la
responsabilita' sociale, l'impronta etica.
- Una corretta interpretazione e codificazione della globalizzazione.
- Creare un modello di sviluppo economico con implicazioni positive, nel
rispetto delle peculiarita' e della trasmissibilita' alle generazioni
future.
- La giustizia internazionale realizzata attraverso scambi mediterranei
equi.
- Il vicinato globale e la costruzione della pace mediante un'attivita'
diplomatica popolare per la risoluzione dei conflitti.
- Previsione del passaggio dal valore di scambio al valore di utilizzazione.
- Valutazione dei valori dedotti.
- Una circuitazione etica a dimensione dei sud del mondo dei flussi
economico-finanziari.
- Una circuitazione etica a dimensione dei sud del mondo dei flussi di
informazione.
- Una corretta interdipendenza globale dei sud del mondo: ogni agire, ogni
scelta particolare ha implicazioni universali.
*
Il passaggio alla bellezza attraverso il sogno meridiano
La Via meridiana
Andando maestosamente... verso il sogno meridiano
Dal sogno americano Al sogno europeo Al sogno meridiano
- Benessere
Da Dare importanza a cio' che si possiede a Godersi la vita, a Che tutti
abbiano vita e in abbondanza
Da L'uomo che si e' fatto da solo a I campanili e l'orgoglio comunale a
Convivialita' delle differenze
Da Convinzione di essere popolo eletto a Convinzione di essere popoli che si
sono combattuti a tutta l'umanita' e' popolo eletto
Da Essere produttivi agire a Riflettere, teorizzare, a Vedere giudicare
agire
Da La felicita' personale attraverso l'agire a La felicita' personale
attraverso il pensare a La felicita' personale attraverso il comunicare
Da La felicita' personale attraverso il successo materiale a La felicita'
personale nelle relazioni sociali e familiari a La felicita' personale
attraverso le relazioni familiari, comunitarie e umane
Da Forte autonomia individuale verso obiettivi personali a Interconnessioni
sociali e familiari per obiettivi di gruppo a Interconnessioni locali e
globali per obiettivi di giustizia e pace
- Spazio e tempo
Da Spazi ampi ed esclusivi (casa monofamiliare) Quartieri residenziali
Distanza casa lavoro a Spazi condivisi (condominio) Centro storico Vicinanza
casa lavoro a Condomini solidali Villaggio, comunita', quartiere, lavoro
comunitario
Da Localizzazioni a Luoghi a Luoghi condivisi
Da Tempo cronometro prestazioni ed efficienza (taylorismo) a Tempo
dell'agenda a Tempo dell'orologio municipale con successione di tempi
individuali familiari e comuni Tempi della natura (calendario) Tempi della
festa
Da Tempo libero programmato a Feste patronali a Tempo Kairos (ora e' la
salvezza)
Da Tempo lineare a Tempo ciclico a Tempo cosmico (liturgizzato)
- Lavoro e produzione
Da Mobilita' lavorativa a Radicamento lavorativo a Unita' di talenti
spirituali e abilita' professionali
Da Efficienza del lavoro e regole a Assicurazioni Etica del lavoro e Welfare
nazionali a Gusto del lavoro e del prodotto Etica e welfare mondiale
Da Mansioni a Funzioni a Creativita'
Da Prezzo di mercato a Prezzo giusto a Prezzo equo e solidale
- Relazioni
Da Relazioni regolate da contratti a Relazioni regolate da patti sociali e
familiari a Relazioni regolate dalla lealta' e dalla fedelta'
Da Utilitarismo nelle relazioni a Ethos consuetudinario nelle relazioni a
Sacralita' del prossimo e dello straniero
Da Coscienza individuale a Coscienza storica a Personalismo e universalismo
Da Valori materiali a Ideali storici e collettivi a Valori spirituali,
personali, familiari, comunitari
Da Utilitarismo e pragmatismo a Ideologie a Valori/Ideali
Da Riduzionismo scientifico a Razionalita' fideistica Fede e Laicismo a Fede
e ragione (Gerusalemme ed Atene)
Da Capacita' di produrre a Capacita' di relazionarsi a Capacita' di generare
*
Si e' ricchi in proporzione alle cose di cui riesce a fare a meno
I maestri di saggezza orientali e occidentali hanno certo avuto opinioni
diverse fra loro sulla natura dell'universo, ma tutti hanno raccomandato in
modo sostanzialmente unanime di condurre una vita ispirata al principio
della semplicita'. Non puo' essere un caso. Traendo insegnamento
dall'esperienza di generazioni passate, essi erano giunti alla conclusione
che la via che conduce alla felicita' difficilmente passa per l'accumulo di
ricchezza. Lungi da una concezione di privazione, essi hanno fatto della
semplicita' una regola dell'arte di vivere. Nella tradizione classica, il
contrario di uno stile di vita semplice non e' una vita lussuosa, ma
piuttosto una vita dispersiva. Un eccesso di cose intasa la vita quotidiana,
disperde l'attenzione, sperpera le energie e non permette di trovare il
senso della vita. Il girare a vuoto e l'essere sommersi dagli oggetti
inutili sono nemici della felicita'. In definitiva la semplicita' ha piu' a
che fare con la dignita' che con la morale, perche' il rischio
dell'abbondanza e' l'annientamento di se'.
(Mohandas K. Gandhi)

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE
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Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
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Numero 126 del 13 settembre 2007

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