[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Nonviolenza. Femminile plurale. 126
- Subject: Nonviolenza. Femminile plurale. 126
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Thu, 13 Sep 2007 11:52:46 +0200
- Importance: Normal
============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Numero 126 del 13 settembre 2007 In questo numero: Giuliana Martirani: La via della sobrieta' (parte seconda e conclusiva) RIFLESSIONE. GIULIANA MARTIRANI: LA VIA DELLA SOBRIETA' (PARTE SECONDA E CONCLUSIVA) [Dal sito www.carta.org/campagne/globalizzazione/decrescita/ riprendiamo il seguente testo di Giuliana Martirani, li' presentato col titolo "Le tre rivoluzioni per il pianeta" e con la seguente nota: "Pubblichiamo gli appunti di una relazione che Giuliana Martirani, docente di geografia politica ed economica dell'universita' di Napoli, ha preparato per un convegno promosso dai responsabili del sito web www.dimensionesperanza.it e dedicata ai temi della sobrieta'". Segnaliamo che la natura di "appunti per una conversazione" del seguente testo implica alcune evidenti approssimazioni, semplificazioni e talvolta qualche distrazione e qualche palese insostenibilita'; e come e' proprio dell'interlocuzione dialogica e dell'esposizione orale e cursoria tutto va interpretato come proposta di riflessione da sottoporre a verifica critica, da accogliere cum grano salis, eccetera eccetera; chi legge ne terra' conto. Giuliana Martirani e' nata a Napoli nel 1945, meridionalista, docente universitaria di geografia politica ed economica e di politica dell'ambiente, fa parte del direttivo dell'International Peace Research Association (Ipra), e' membro di Pax Christi, del Mir, e collabora con numerose altre esperienze pacifiste, ecologiste, della solidarieta', nonviolente. Dal sito www.giulianamartirani.it riprendiamo la seguente piu' ampia notizia: "Giuliana Martirani e' docente alla Facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Napoli 'Federico II'. E' docente alla Lumsa di Palermo, dell'Istituto interfamiliare della Famiglia Francescana di Nola, e dell'Istituto pastorale calabro Pastor Bonus di Lamezia Terme. Ha insegnato alla Ottawa University (Canada) ed e' stata direttrice del Corso di Educazione alla Pace, dell'International Peace Research Association (Ipra) all'Interuniversity Centre, Universita' di Dubrovnik, Jugoslavia. E' stata delegata ufficiale alle Conferenze Onu sulla criminalita' organizzata transnazionale (1994) e alla IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla donna (Pechino, settembre 1995). E' esperta per il V Programma Quadro della Commissione Europea relativamente agli "Aspetti socio-economici dello sviluppo sostenibile in ordine a cambiamenti globali, clima e biodiversita'". E' stata analista di scenario ed esperta per lo sviluppo sostenibile del Progetto Posidonia della Provincia di Napoli nell'ambito del Programma Terra della Commissione Europea. Ha collaborato con gli Istituti Regionali di Ricerca Sperimentazione e Aggiornamento Educativo (Irrsae) di Veneto, Campania, Toscana, Lombardia. E' delegata della Commisione Giustizia Pace Salvaguardia del Creato della Conferenza Episcopale Campana, ha animato un gruppo su Impegno sociale e politico al III Convegno della Chiesa Italiana (Palermo 1995) e sull'Interculturalismo alle Settimane Sociali (Napoli, 1999). E' membro del Progetto Policoro e l'Imprenditoria Giovanile nel Mezzogiorno. E' docente di Giustizia pace salvaguardia del creato e Pace e nonviolenza alla Facolta' di teologia della famiglia Francescana di S. Angelo in Palco (Nola). E' stata presidente dell'International Fellowship of Reconciliation - sezione italiana - Movimento Internazionale della Riconciliazione (Ifor-Mir, con stato consultivo presso Unesco ed Ecosoc). Come membro del direttivo dell'International Peace Research Association (Ipra, con stato consultivo presso le Nazioni Unite) ha creato molte "Universita' verdi", "Scuole popolari", "Istituti per la Pace", accompagnandole con conferenze, seminari nonviolenti, e l'organizzazione di numerosi convegni nazionali. Collabora alla formazione per Caritas italiana e Caritas Internationalis, Unione Superiore Maggiori d'Italia (Usmi), Unicef, Agesci, Azione Cattolica, Federazioni italiane di Organismi Non Governativi (Focsiv, Cipsi, Cocis), Legambiente, Pax Christi, Fondazione G. Serio, Commissione francescana Giustizia Pace e Integrita' del Creato, Terzo Ordine Francescano, Gifra. Comunita' di Vita Cristiana (CVX) ed altri. Ha scritto numerosi libri su sviluppo, pace, ambiente, nonviolenza, mondialita', interculturalismo per le edizioni Paoline, Dehoniane, Cittadella, Emi, Qualevita, Gruppo Abele... Collabora a molte riviste tra cui la Rivista della Conferenza Episcopale Italiana, Affari sociali e lavoro, Consacrazione e servizio, Segno Sette (Azione Cattolica), Horeb, Rassegna di Teologia, Cem Mondialita', Nord Sud (di Francesco Compagna), Azione nonviolenta, Italia Caritas, Mosaico di pace, Arcobaleno di pace, Il tetto, Qualevita, Qualeducazione, Nigrizia, Scuola viva, Ecole, Gandhi Marg...". Tra le opere di Giuliana Martirani: La geografia come educazione allo sviluppo e alla pace, Dehoniane; A scuola dai poveri, Cittadella, Assisi; La geografia della pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino; Sviluppo, ambiente, pace, Emi, Bologna 1988; Gea. Un pianeta da amare, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1989; Progetto Terra, Emi, Bologna 1989; Facciamo pace? Lavori di gruppo e progetti nonviolenti per lo sviluppo, l'ambiente, la pace, Qualevita,1992; Giona, Qualevita, 1994; Facciamo politica!, Qualevita, 1995; (con Carola Fluto, Vittoria Primack), Miriam. Un sogno di pace, giustizia e salvaguardia del creato, La Meridiana, Molfetta 1995; Maria Romero. Contempl-attiva al servizio degli ultimi, Paoline, 2002; La civilta' della tenerezza. Nuovi stili di vita per il terzo millennio, Paoline, 1997; Il drago e l'agnello. Dal mercato globale alla giustizia universale, Paoline, 2001; (con Antonio Bello), Fotografie del futuro. Le beatitudini come stile di vita, Paoline, 2003; AA. VV., Pace! Voci a confronto sulla Lettera enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII, Paoline, 2003; (con Antonio Moroni, P. Francesco Ghetti), Acqua e aria per la vita, Istituto Rezzara, 2004; La danza della pace. Dalla competizione alla cooperazione, Paoline, 2004; Viandante maestoso. La via della bellezza, Paoline, 2006] Il modello cooperativo: win/win, vinciamo insieme "Diversamente dagli scambi di mercato, che ci si aspetta abbiano un vincitore e uno sconfitto, nelle relazioni di rete ci si aspetta che le attivita' condivise generino un risultato reciprocamente vantaggioso, una cosiddetta situazione 'win/win'. La piu' convenzionale idea che concorrere per risorse scarse sia un comportamento essenzialmente naturale nell'uomo (l'etica hobbesiano-darwiniana) lascia il posto cosi' a un concetto radicale, che vede nella cooperazione un elemento imprescindibile per la sopravvivenza e il progresso" (Jeremy Rifkin). * Competitivita' o cooperazione? Chiudere il cerchio "Possiamo ricavare una lezione fondamentale dalla natura: niente puo' sopravvivere sul pianeta se non diventa parte cooperativa di un tutto piu' vasto e globale" afferma Barry Commoner che, ricordando agli studiosi la necessita' di "chiudere il cerchio", li ha riportati dall'eco-nomia competitiva all''eco-logia cooperativa. La vita stessa ha imparato questa lezione alle origini della terra. Non dimentichiamo infatti che i primi esseri viventi, come l'uomo moderno, consumavano la loro base nutritiva man mano che crescevano, trasformando la riserva geochimica di materia organica in rifiuti che non potevano piu' servire ai loro bisogni. La vita cosi' come apparve per la prima volta sulla terra, si era avviata per un cammino lineare autodistruttivo. La salvo' dall'estinzione l'invenzione, nell'arco evolutivo, di una nuova forma di vita che riconvertiva i rifiuti degli organismi primitivi in materia organica fresca. I primi organismi fotosintetici trasformarono l'avido evolversi lineare della vita nel primo grande ciclo ecologico terrestre. Chiudendo il cerchio essi ottennero quello che nessun organismo vivente da solo puo' realizzare: la sopravvivenza. Gli esseri umani hanno spezzato il cerchio della vita spinti non da necessita' biologiche, ma da un'organizzazione sociale che hanno progettato per "conquistare" la natura: strumento per acquisire ricchezze governato da esigenze in conflitto con quelle che regolano la natura. Il risultato ultimo e' la crisi ambientale, una crisi di sopravvivenza. Una volta ancora, per sopravvivere, dobbiamo chiudere il cerchio. Dobbiamo imparare a restituire alla natura la ricchezza che le chiediamo in prestito. Per passare dall'economia di predazione ad un modello che corregga i danni e riapra al futuro e' necessario passare dalla cultura dello sfruttamento della natura a una cultura della sua utilizzazione. * Solo la bellezza ci salvera' La natura non e' solo da rispettare e conservare, perche' ci da' da mangiare. Non e' solo da disinquinare e rigenerare, perche' altrimenti non ci sara' sopravvivenza. Non e' solo da conoscere piu' profondamente per poterla rispettare e capire. La natura non e' solo da capire e rispettare ma e' una madre da amare. Una madre che ne sa piu' di noi, una vecchia ragazza emancipata, una madre che ci sorride, ci coccola, ci vizia, ma ci rimprovera anche. La natura e' una sorella come l'acqua e un fratello indispensabile come l'ossigeno, e' l'aria e il vento che spazza via lo sporco e ci porta antichi odori e nuove brezze mattutine. La natura e' un fratello che ci scalda col suo calore come il fuoco e ci ripara dal sole con le querce o come il sole ci illumina di giorno. La natura e' una madre che nel suo grande utero buono conserva tutti i suoi figli, quelli morti e pure quelli vivi per regalarceli quando noi glieli chiediamo. E non e' solo Madre. Ma e' anche la donna piu' bella che ci sia, la piu' affascinante e piu' ammaliante. E' bella, pero', se e' "naturale", senza belletti chimici ne' trucco. E' bella se e' acqua e sapone, se e' pura semplicita'. E solo se la guardiamo come una vergine bellissima e non la violentiamo; solo se la curiamo come una madre amorevole, contro cui non ci ribelliamo; solo se le facciamo compagnia come ad una sorella tenera che rispettiamo; solo se ci stupiremo ogni momento per la sua magnitudine e per tutto il suo splendore: solo allora la sua bellezza ci salvera'. * Terra, acqua, aria, fuoco: beni comuni Bisogna andare verso il rafforzamento del bene comune, dilatato a tutto il pianeta e farlo diventare bene comune universale e non solo un "bene" difeso come "cosa europea". Bisogna anche andare verso l'effermazione delle risorse, di acqua, terra, aria, fuoco come beni comuni. Occorre, infatti, collegare i beni materiali alla loro fonte primaria: acqua, terra, aria, fuoco, e per questi elementi bisogna definire lo status di beni comuni (common goods) liberandoli dal concetto di proprieta', dal valore di scambio e dal profitto, collegandoli invece al valore di utilizzazione, perche' solo in tal modo si puo' giungere ad uno sviluppo sostenibile ed equo. * Terra E' necessario incominciare innanzitutto con quei beni materiali quali gli alimenti (collegati a acqua e terra) che vanno pericolosamente sia verso l'insicurezza alimentare e gli ogm, che verso la loro proprieta' e il controllo a livello planetario. Le grandi centrali di bioingegneria stanno, infatti, lavorando sul patrimonio biologico, e da cio' il nome di "scienza della vita", per produrre organismi geneticamente modificati (Ogm) per i quali non c'e' nessuna sicurezza sulla loro innocuita', intaccando il loro stesso Dna, allo scopo di avere frutti senza semi, pomodori meglio inscatolabili, prodotti meno intaccabili da malattie... * Acqua E' urgente fermare immediatamente la proprieta' privata sull'acqua, sottoposta alla privatizzazione e al suo controllo planetario attraverso il concetto di bene privato e non bene comune, di bene economico e non diritto per tutti. Al II Forum mondiale dell'acqua (L'Aja, marzo 2000) i ministri di circa cento stati hanno approvato un progetto di Dichiarazione ministeriale che in qualche modo apre la strada alla globalizzazione e privatizzazione dell'acqua, alla sua petrolizzazione, come dicono gli oppositori. Confermandola come bene economico, e non come bene comune e diritto, la Dichiarazione dell'Aja affida la soluzione del problema dell'acqua al modello di gestione privata (Intergrated Water Resource Management, Iwrm) dando cosi' via libera alla privatizzazione dell'acqua, peraltro gia' avviata in molti paesi. All'Aja la classe dirigente delle multinazionali interessate all'affare dell'acqua era rappresentata da Suez-Lyonnaise des Eaux, Vivendi, Biwater, Culligan, Nuon... L'americana McCurdy Enterprise era presente col suo progetto per la commercializzazione ed esportazione dell'acqua dei Grandi Laghi e del S. Lorenzo; Danone, con quello della gestione di tre sorgenti a tale scopo acquistate in Indonesia, Cina e Usa; e Nestle', con quello dell'acqua purificata mediante minerali. * Aria Forse saranno i mutamenti climatici determinati dall'attivita' umana, con relative alluvioni, desertificazioni, a far comprendere l'importanza dei Protocolli di Kyoto e l'urgenza della loro firma da parte di tutti i paesi. L'aria, ultimo elemento ancora non sottoposto di fatto a proprieta' privata, ma in realta' sottoposto all'inquinamento dall'arbitrio degli inquinatori, che la considerano bene privato, rischia di finire come l'acqua nel coacervo delle ultime proprieta' decretate dall' homo non sapiens. * Fuoco Fino all'inizio del Novecento esisteva ancora l'uso civico del legnatico e del focatico che sanciva la possibilita' di tutti di accedere al fuoco, fondamentale per qualsiasi trasformazione, oltre che per il cibo e il riparo dal freddo. Con il passaggio dal legno al carbone, prima, e al petrolio e all'atomo poi, si passa alla privatizzazione anche di questo elemento, la cui proprieta' viene difesa come bene privato con guerre e invasioni (Kossovo, Afghanistan e Irak...). * Decalogo della Terra Acqua 1. Frenare l'eccessivo sfruttamento dei mari 2. Risparmiare acqua 3. Salvare gli ecosistemi Aria 4. Usare veicoli ecologici 5. Abbassare la febbre del pianeta Terra 6. Salvare i polmoni verdi 7. Crescere meno in fretta 8. Sconfiggere la fame Fuoco 9. Non sprecare risorse 10. Puntare sull'energia rinnovabile * La danza dell'acqua e i nostri sensi Signore donaci la gioia di far danzare i nostri cinque sensi con l'acqua, e donaci la gioia di vedere allietato con essa il mondo intero, noi e i figli dei nostri figli per il tempo infinito che tu hai decretato e per lo spazio globale di tutto il pianeta. Signore donaci la gioia di assaporarla sulle nostre mense, con gusto schioccando la lingua quando e' buona, e non e' inquinata e amara. Signore donaci la gioia di goderla con la vista cosi' saltellante e allegra, quando e' torrente cosi' quieta e tranquilla, quando e' fiume cosi' piena di vita che nasce, quando e' stagno, cosi' benefica quando e' pioggia che lava le sozzure e quando e' alimento per i campi e diventa grano e uva. Signore donaci la gioia di ascoltarla con le nostre orecchie quando scroscia furiosa nella tempesta, quando e' schizzo che si tuffa nella pozzanghera e quando e' mare che, costante, rumoreggia nella risacca. Signore donaci la gioia di odorare l'acqua del mare che si mescola con gli odori del finocchietto che spunta sulla costa o che profuma tutta la casa quando diventa zuppa di pesce e donaci la gioia di odorare l'acqua di rose che delicatamente profuma le nostre mani e il viso. Signore donaci la gioia di toccarla questa acqua che ci hai voluto regalare come il piu' fresco e il piu' benefico dei tuoi doni. Di toccarla con tutto il nostro corpo, nella doccia mattutina o nel bagno rilassante dopo una giornata di stanchezza infinita. E di vederla scorrere tra le dita tutte le volte, e sono tante, che una sensazione di sporco ci viene tolta da questa sorellina davvero umile, preziosa e casta. Signore donaci la gioia di ricordarci quanto e' preziosa e non solo per noi, le nostre case e citta', ma per Mohammed, beduino nel deserto e per Jamila e i suoi bambini nei campi profughi e per Miriam che si vede sconquassata la casa sotto le bombe e per Mercedes e la sua casa di latta costruita sui rifiuti. Signore donaci la gioia di vederla come il sangue che scorre nelle vene della terra, un sangue bianco, trasparente e casto, sangue reale per l'umanita', che umilmente e' al servizio di tutti gli umani per diventare l'acqua del nostro corpo e non farci morire disidratati. E che e' la stessa acqua da sempre, da quando tu l'hai fatta e giustamente hai detto: E' davvero cosa buona! * "I Principi dell'acqua 1) L'acqua e' un dono della natura Noi riceviamo l'acqua gratuitamente dalla natura. E' nostro dovere nei confronti della natura usare questo dono secondo le nostre esigenze di sostentamento, mantenerlo pulito e in quantita' adeguata. Le deviazioni che creano regioni aride o allagate violano il principio della democrazia ecologica. 2) L'acqua e' essenziale alla vita L'acqua e' la fonte della vita per tutte le specie. Tutte le specie e tutti gli ecosistemi hanno il diritto alla loro quota di acqua sul pianeta. 3) La vita e' interconnessa mediante l'acqua L'acqua connette tutti gli esseri umani e ogni parte del pianeta attraverso il suo ciclo. Noi tutti abbiamo il dovere di assicurare che le nostre azioni non provochino danni ad altre specie e ad altre persone. 4) L'acqua deve essere gratuita per le esigenze di sostentamento Poiche' la natura ci concede l'uso gratuito dell'acqua, comprarla e venderla per ricavarne profitto viola il nostro insito diritto al dono della natura e sottrae ai poveri i loro diritti umani. 5) L'acqua e' limitata e soggetta ad esaurimento L'acqua e' limitata e puo' esaurirsi se usata in maniera non sostenibile. Nell'uso non sostenibile rientra il prelevarne dall'ecosistema piu' di quanto la natura possa rifornirne (non sostenibilita' ecologica) e il consumarne piu' della propria legittima quota, dati i diritti degli altri a una giusta parte (non sostenibilita' sociale). 6) L'acqua deve essere conservata Ognuno ha il dovere di conservare l'acqua e usarla in maniera sostenibile, entro limiti ecologici ed equi. 7) L'acqua e' un bene comune L'acqua non e' un'invenzione umana. Non puo' essere confinata e non ha confini. E' per natura un bene comune. Non puo' essere posseduta come proprieta' privata e venduta come merce. 8) Nessuno ha il diritto di distruggerla Nessuno ha il diritto di impiegare in eccesso, abusare, sprecare o inquinare i sistemi di circolazione dell'acqua. I permessi di inquinamento commerciabili violano il principio dell'uso equo e sostenibile. 9) L'acqua non e' sostituibile L'acqua e' intrinsecamente diversa da altre risorse e prodotti. Non puo' essere trattata come una merce". (Vandana Shiva) * 3. Rivoluzione della produzione - Valorizzare l'autoproduzione - Produrre beni fatti per durare - Produrre su base locale - Coltivare in maniera biologica - Evitare produzioni inquinanti e pericolose - Limitare l'uso delle risorse non rinnovabili - Utilizzare per quanto possibile energia naturale - Valorizzare il lavoro comunitario, creativo, non ripetitivo * Il Fattore 4 e gli elementi naturali Il Fattore 4 che si presenta alla comunita' scientifica come Rapporto per il Club di Roma, illustra come quadruplicare la produttivita' e l'eco-efficienza delle risorse, ovvero come raddoppiare il benessere dimezzando il prelievo di risorse naturali, e in particolare di materiali, energia e trasporti. Il Fattore 4 puo', quindi, essere visto come una sorprendente risposta alle previsioni catastrofiche dei modelli dei I limiti dello sviluppo, dimostrando come la Rivoluzione dell'Efficienza (eco-efficienza) sia un percorso ineludibile sin da ora per consentire alle nostre societa' di avviarsi sulla strada della sostenibilita' ecologica e sociale dello sviluppo. La sostenibilita' ambientale e sociale, infatti, si puo' raggiungere solo muovendosi contemporaneamente sulle vie dell'eco-efficienza e della sufficienza. Il Fattore 4, nel momento in cui riduce l'impatto ambientale moltiplicando per 4 l'efficienza della produzione e dell'uso, si muove sulla linea dell'efficienza, mostrando come sia possibile raddoppiare la diffusione del benessere nella popolazione mondiale dimezzando il prelievo delle risorse naturali e dimezzando l'inquinamento ambientale. * Acqua - Oceani Rischi e punti di debolezza (-2): Overfishing, sovrappesca: dal 1950 al 1988 e' passato da 19 milioni di tonnellate (8 kg annui) agli attuali 97 milioni di tonnellate annue. Opportunita' e punti di forza (+2): Per il 2050 il pescato pro-capite non puo' superare i 10,9 kg annui. - Acqua dolce Rischi e punti di debolezza (-2): Problemi di qualita' dell'acqua, disponibilita' (70% in agricoltura, 20% industria, 10% uso residenziale). Idroconflitti. Nel 2050 la quantita' di acqua potabile pro-capite scendera' del 73% rispetto al 1950. Opportunita' e punti di forza (+2): Acqua come diritto di tutti. Accordo internazionale: Contratto Mondiale dell'acqua. Ottimizzazione degli usi. Risparmio e non spreco: esempio F4 a portata di mano: l'acqua nei consumi privati. * Aria - Clima Rischi e punti di debolezza (-2): Dalla rivoluzione industriale (1751) in poi si sono aggiunte nell'atmosfera 271 miliardi di tonnellate di carbonio. Le attuali emissioni annue sono di 6,3 miliardi di tonnellate (le piu' alti negli ultimi 20 milioni di anni). Opportunita' e punti di forza (+2): Politiche di risparmio energetico. Passaggio a energie rinnovabili (solare, eolica, marina, biomassa, vulcanica...). La riduzione delle emissioni di carbonio prevista a Kyoto di meno 5% dovrebbe secondo gli scienziati essere, invece, di meno 60-80%. Esempio F4: yogurt alla fragola: una passione tedesca che costa 8.000 km di viaggio (-2) produzione in loco (+2). Esempio F4 : L'iperauto - Urbanizzazione Rischi e punti di debolezza (-2): Nel 1950 vivevano nelle citta' 760 milioni di persone. Nel 2050 saranno 6,2 miliardi di persone a vivere nelle citta'. Sono 326 le citta' che nel mondo hanno un milione di abitanti, 16 sono le megalopoli con oltre 10 milioni di abitanti, a Tokyo 28 milioni. Cio' comporta enormi problemi di trasporto. Opportunita' e punti di forza (+2): Reimpostare le politiche dei trasporti evitando su gomma quelli delle merci. Realizzazione di veicoli ad alta efficienza (l'iperauto). Utilizzo di carburanti meno inquinanti. Esempio F4: Curitiba: il successo di una politica intelligente dei trasporti * Terra - Biodiversita' Rischi e punti di debolezza (-2): Oggi si assiste a un'estinzione di massa di molte specie causata dall'uomo per alterazione degli habitat, inquinamento, invasione di specie esotiche... Dai 10 ai 30 milioni di specie di animali piante funghi e microrganismi esistenti. Opportunita' e punti di forza (+2): Applicazione della Convenzione mondiale sulla Biodiversita'. Protezione degli habitat naturali. - Foreste Rischi e punti di debolezza(-2): Deforestazione, incendi, conversione a pascolo. Nell'ultimo secolo si e' verificata la crescita del 75% della popolazione con perdita parallela di area forestale globale. Europa, Giappone e Nord America con il 19% della popolazione globale consumano il 63% della produzione di carta e la meta' della produzione industriale di legno. Opportunita' e punti di forza (+2): Riforestazione. Riduzione dei consumi di carne, legno e carta. - Popolazione Rischi e punti di debolezza (-2): Secondo le Nazioni Unite nel 2050 potremmo essere 9,3 miliardi di persone. Opportunita' e punti di forza (+2): Miglioramento delle condizioni di vita e istruzione femminile per una crescita consapevole - Alimentazione Rischi e punti di debolezza (-2): Diminuzione, iniziata nel 1982, della superficie coltivata a cereali: 1/3 meno rispetto al 1972. Oggi la produzione e' di 1855 milioni di tonnellate annue (1999). Opportunita' e punti di forza (+2): L'aumento a 2.000 milioni di tonnellate annue della produzione potrebbe alimentare 10 miliardi di persone. Cereali per l'alimentazione umana e non per quella animale che deve ritornare al pascolo. Riduzione del consumo di cereali e carne nel Nord del mondo. Accesso dei contadini senza terra alla terra: riforme agrarie nel Sud del mondo e riduzione delle estensioni di piantagioni e latifondi per la produzione da esportazione. Esempio F4: Carne di manzo: minor consumo e migliore qualita'. * Fuoco - Materie prime Rischi e punti di debolezza (-2): Forti consumi di materie provenienti dal mondo minerale. In Usa il consumo di materie prime e' cresciuto in un secolo del 1673%. Per la produzione di beni e servizi si consumano nel mondo 11 tonnellate di materiali pro capite all'anno. Opportunita' e punti di forza (+2): Nell'arco di una generazione si puo' arrivare a ridurre del 10% (Fattore 10) l'utilizzo di materie prime. - Energia Rischi e punti di debolezza (-2): Senza correttivi nel 2050 si passera' ad un consumo energetico annuale di 10.247 milioni di tonnellate di petrolio. Opportunita' e punti di forza (+2): Politiche di risparmio energetico. Passaggio a energie rinnovabili che potrebbero coprire nel 2050 il 40% del fabbisogno (prodotti per due terzi dai Paesi del Sud del mondo) e l'80% nel 2100. Esempi F4: Illuminazione: fabbriche di lampade a basso consumo invece di centrali elettriche; il Rocky Mountain Institute: il primo ufficio al mondo completamente biologico in alta montagna, riscaldato con il solare e ci crescono... le banane; case fresche nell'assolata California: climatizzare in modo naturale. * Due sono le vie, una conduce alla vita e un'altra alla morte. Didache' Il passaggio alla bellezza attraverso la sobrieta' La via della sobrieta' nelle scienze della terra - Spazio-natura Da una concezione lineare a una concezione ciclica. Valore: cicli biogeochimici Da sfruttamento a cicli biogeochimici. Valore di utilizzazione Da "Usa e getta" a Ridurre, Resistere, Rinunciare, Riparare, Riciclare, Riusare, Conservare la vita - Spazio-territorio Da confini (proprieta') a usi civici, bene comune locale (Comune-unita') Da megalopoli a conurbazioni citta'-campagna Da Stati-blocchi a micro-macrobioregioni Bene comune universale (Umana-unita') Il passaggio alla bellezza attraverso la sobrieta' * La via della sobrieta' nell'economia Beni comuni Da la terra deve essere sottomessa dall'uomo, a l'uomo e la terra sono la tela della vita. Da l'uomo controlla con le sue leggi le leggi della natura (oicos nomos = economia), aogni cosa e' collegata, uomo e natura sono legati da un comune destino (prima legge di Barry Commoner). Da l'importante e' produrre di piu' (teoria della crescita economica o trickle down), al'importante e' sapere dove vanno a finire le cose prodotte (seconda legge di Barry Commoner). Da l''uomo sa gestire perche' e' la natura, a la natura e' l'unica a sapere il fatto suo. L'attuale chimica della vita e' stata elaborata in tre miliardi di anni di prove ed errori, i cicli disposti dalla natura sono i piu' idonei (terza legge di Barry Commoner). Da la scienza e la tecnologia potranno risolvere i problemi creati, a quando si altera il sistema ambientale lo si fa contraendo un debito con la natura (quarta legge di Barry Commoner). Da il danaro e il capitale sono la dotazione e il patrimonio piu' importante per dare benessere all'umanita', a le dotazioni piu' importanti sono quelle naturali, biologiche e culturali perche' hanno tempi di accumulazione di durata superiori. (D & P, C. Madden). Da gli squilibri umani e naturali si vincono con un incremento di tecnologia, a gli squilibri umani si vincono con un incremento di fraternita' e quelli naturali si vincono se si considera la natura sorella, fratello e non "cosa usa e getta". * Lavoro Da Valore di scambio a Valore di utilizzazione (K. Madden) Da Individuale a Cooperativo/comunitario Da Mobbing a Valorizzazione delle specificita' Da Divisione tra talenti spirituali e abilita' professionali a Integrazione tra talenti spirituali e abilita' professionali * Agricoltura e Foreste Da Sfruttamento q Utilizzazione Da Desertificazione a Wilderness (natura selvaggia) Da Agricoltura chimica a Agricoltura biologica Da Agricoltura meccanica a Agricoltura naturale (Fukuoka) Da Agricoltura intensiva/estensiva a Siepi/rotazione/maggese Da Ogm e banche dei semi a Tutela biodiversita' e non brevettabilita' dei semi Da "Legno selvaggio" a Rimboschimento Da Caccia a Oasi, zone protette Da Distruzione paesaggio a Parchi * Acqua Da Bisogno economico a Diritto e bene comune Da Inquinamento a Controllo scarichi e depurazione Da Imbrigliamento, dighe a Difesa ecosistemi * Energia Da Non rinnovabili a Rinnovabili Da Petrolio, gas, carbone, nucleare a geotermica, solare, biomasse, eolica... idrogeno Trasporti Da Gomma a Rotaia Da Auto a Bici e mezzi pubblici Da Benzina a Idrogeno, elettrica, solare Da Autostrade terrestri a Vie del mare Da Viaggi business a Videoconferenze * Industria Da Scoperta delle risorse a Risorse come patrimonio comune dell'umanita' Da Privatizzazione a Beni comuni e cooperazione Da Perdita artigianato a Valorizzazione artigianato Da Cattedrali nel deserto a Piccole e medie imprese Da Inquinamento a Riconversione ecologica Da Bellica a Riconversione industriale * Commercio e Finanze Da Scambio ineguale a Commercio equo Da Consumi truffa ad Associazioni difesa consumatore Da Consumi inconsapevoli e selvaggi a Consumi critici, sobrieta' felice Da Finanziarizzazione dell'economia a Finanza etica Da Capitalismo selvaggio a Controllo monopoli e conflitti d'interesse Da Capitalismo mafioso a Confisca dei beni dei mafiosi e utilizzo sociale * Dal sogno americano, al sogno europeo, al sogno meridiano Jeremy Rifkin ha analizzato recentemente, e con abbondanza di fonti e parametri scientifici, come l'Europa abbia creato una nuova visione del futuro che sta eclissando il sogno americano. Egli individua nel Sogno europeo (Mondadori, 2005) una grande via di uscita per l'attuale situazione geopolitica mondiale: "Quando si pensa al vecchio Sogno americano, viene in mente l'uomo che si e' fatto da solo. Il nuovo Sogno europeo, al contrario, riguarda piuttosto il progresso della qualita' della vita di un intero popolo. Il primo mette l'accento sulle opportunita' individuali, il secondo sul benessere collettivo della societa'. In ogni caso quando si parla di opportunita' individuali, i dati sembrano indicare che l'Europa stia rapidamente raggiungendo gli Stati Uniti. E per quanto riguarda la qualita' della vita, il vecchio continente sembra molto piu' avanti del nuovo mondo. Dovendo riassumere, direi che l'Europa e' diventata un grande laboratorio sperimentale, senza vincoli, per ripensare la condizione umana e riconfigurare le istituzioni nell'era della globalizzazione". Nel passaggio al sogno meridiano la via intermedia sembra, quindi, sempre di piu' essere il sogno europeo, come metodo di aggregazione fondato su valori e forti ideali, gia' correttivi del sogno americano, maggiormente fondato invece su mercato e liberismo. Accogliere dai sogni e dai bisogni del sud del mondo i correttivi ai modelli di sviluppo americano ed europeo e' una sfida non troppo utopistica quanto una necessita' se si vuole dare futuro al pianeta. Le sfide riguardano, quindi, non solo la modernizzazione infrastrutturale volta a rendere il territorio piu' omogeneo e praticabile per chi ci vive e chi ci lavora, operando una saldatura tra innovazione tecnologica e ambiente, ma anche la capacita' di utilizzare tre risorse che la politica ha disimparato ad attivare: il tempo , l'esperienza, le speranze degli uomini. "'Grandi cose ha fatto il Signore per noi: ha fatto germogliare i fiori tra le rocce!'. Ecco, adventus e' questo germogliare dei fiori carichi di rugiada tra le rocce del deserto battute dal sole meridiano". (don Tonino Bello) * Idee guida dello sviluppo meridiano In tale contesto appare prioritario definire, sulla falsariga degli studiosi di Wuppertal, le idee guida per uno sviluppo meridiano a livello di persone, comunita', ambiente ed etica: Persona - Sviluppo e tutela della persona. - La consapevolezza che il fine ultimo di qualsiasi operare umano deve essere la persona nella sua integralita' ed in equilibrio con l'ambiente in cui vive. - Vivere bene invece di avere molto. Comunita' - Il ruolo dei processi di empowerment nell'ambito della vita delle comunita' locali. - Sviluppo e tutela delle comunita'. - Sviluppo e tutela delle culture. - La valorizzazione delle vocazioni locali di cultura. - La citta' costiera come ambiente di vita, di cultura, di interculturalismo e internazionalismo. - Fare una mappa di sviluppo equo delle sub-aree all'interno dei sistemi sociali. - Individuare le risorse imprenditoriali gia' esperite nel corso della storia che costituiscono il patrimonio economico originale del territorio ad un tempo naturale, biologico, culturale e finanziario e che costituiscono l'economia della memoria e della conservazione. - Individuare le risorse imprenditoriali non ancora esperite sul territorio (economia dell'utopia) e che possono essere l'economia di passaggio al postindustriale in particolare l'economia dell'entertainment, dei trasporti e l'economia sociale. Ambiente - Conservazione e tutela dell'ambiente. - Valorizzazione delle vocazioni locali di natura. - Equilibrio tra locale e globale. - Una giusta misura per lo spazio e per il tempo, e proposte di spazi comuni costieri. - Individuare le risorse naturali (che cosa abbiamo = economia) in base alle potenzialita' naturali esistenti sul territorio, agli ecosistemi e alle bioregioni. - Un programma verde per il mercato e un programma blu per il mare. - Il passaggio dal sistema di produzione lineare e quello ciclico. - Infrastrutture intelligenti e riutilizzo delle vie marittime e delle autostrade del mare... - Rigenerazione del mare come alimentazione, entertainment e trasporto. - Fare una mappa del rischio ambientale individuandone gli interventi correttivi. Etica - Etica dello sviluppo e etica dei mercati. - Tutela delle istituzioni immateriali, quali la fiducia, la fedelta' ai patti, l'onesta', la legalita', lo scambio equo e solidale, la responsabilita' sociale, l'impronta etica. - Una corretta interpretazione e codificazione della globalizzazione. - Creare un modello di sviluppo economico con implicazioni positive, nel rispetto delle peculiarita' e della trasmissibilita' alle generazioni future. - La giustizia internazionale realizzata attraverso scambi mediterranei equi. - Il vicinato globale e la costruzione della pace mediante un'attivita' diplomatica popolare per la risoluzione dei conflitti. - Previsione del passaggio dal valore di scambio al valore di utilizzazione. - Valutazione dei valori dedotti. - Una circuitazione etica a dimensione dei sud del mondo dei flussi economico-finanziari. - Una circuitazione etica a dimensione dei sud del mondo dei flussi di informazione. - Una corretta interdipendenza globale dei sud del mondo: ogni agire, ogni scelta particolare ha implicazioni universali. * Il passaggio alla bellezza attraverso il sogno meridiano La Via meridiana Andando maestosamente... verso il sogno meridiano Dal sogno americano Al sogno europeo Al sogno meridiano - Benessere Da Dare importanza a cio' che si possiede a Godersi la vita, a Che tutti abbiano vita e in abbondanza Da L'uomo che si e' fatto da solo a I campanili e l'orgoglio comunale a Convivialita' delle differenze Da Convinzione di essere popolo eletto a Convinzione di essere popoli che si sono combattuti a tutta l'umanita' e' popolo eletto Da Essere produttivi agire a Riflettere, teorizzare, a Vedere giudicare agire Da La felicita' personale attraverso l'agire a La felicita' personale attraverso il pensare a La felicita' personale attraverso il comunicare Da La felicita' personale attraverso il successo materiale a La felicita' personale nelle relazioni sociali e familiari a La felicita' personale attraverso le relazioni familiari, comunitarie e umane Da Forte autonomia individuale verso obiettivi personali a Interconnessioni sociali e familiari per obiettivi di gruppo a Interconnessioni locali e globali per obiettivi di giustizia e pace - Spazio e tempo Da Spazi ampi ed esclusivi (casa monofamiliare) Quartieri residenziali Distanza casa lavoro a Spazi condivisi (condominio) Centro storico Vicinanza casa lavoro a Condomini solidali Villaggio, comunita', quartiere, lavoro comunitario Da Localizzazioni a Luoghi a Luoghi condivisi Da Tempo cronometro prestazioni ed efficienza (taylorismo) a Tempo dell'agenda a Tempo dell'orologio municipale con successione di tempi individuali familiari e comuni Tempi della natura (calendario) Tempi della festa Da Tempo libero programmato a Feste patronali a Tempo Kairos (ora e' la salvezza) Da Tempo lineare a Tempo ciclico a Tempo cosmico (liturgizzato) - Lavoro e produzione Da Mobilita' lavorativa a Radicamento lavorativo a Unita' di talenti spirituali e abilita' professionali Da Efficienza del lavoro e regole a Assicurazioni Etica del lavoro e Welfare nazionali a Gusto del lavoro e del prodotto Etica e welfare mondiale Da Mansioni a Funzioni a Creativita' Da Prezzo di mercato a Prezzo giusto a Prezzo equo e solidale - Relazioni Da Relazioni regolate da contratti a Relazioni regolate da patti sociali e familiari a Relazioni regolate dalla lealta' e dalla fedelta' Da Utilitarismo nelle relazioni a Ethos consuetudinario nelle relazioni a Sacralita' del prossimo e dello straniero Da Coscienza individuale a Coscienza storica a Personalismo e universalismo Da Valori materiali a Ideali storici e collettivi a Valori spirituali, personali, familiari, comunitari Da Utilitarismo e pragmatismo a Ideologie a Valori/Ideali Da Riduzionismo scientifico a Razionalita' fideistica Fede e Laicismo a Fede e ragione (Gerusalemme ed Atene) Da Capacita' di produrre a Capacita' di relazionarsi a Capacita' di generare * Si e' ricchi in proporzione alle cose di cui riesce a fare a meno I maestri di saggezza orientali e occidentali hanno certo avuto opinioni diverse fra loro sulla natura dell'universo, ma tutti hanno raccomandato in modo sostanzialmente unanime di condurre una vita ispirata al principio della semplicita'. Non puo' essere un caso. Traendo insegnamento dall'esperienza di generazioni passate, essi erano giunti alla conclusione che la via che conduce alla felicita' difficilmente passa per l'accumulo di ricchezza. Lungi da una concezione di privazione, essi hanno fatto della semplicita' una regola dell'arte di vivere. Nella tradizione classica, il contrario di uno stile di vita semplice non e' una vita lussuosa, ma piuttosto una vita dispersiva. Un eccesso di cose intasa la vita quotidiana, disperde l'attenzione, sperpera le energie e non permette di trovare il senso della vita. Il girare a vuoto e l'essere sommersi dagli oggetti inutili sono nemici della felicita'. In definitiva la semplicita' ha piu' a che fare con la dignita' che con la morale, perche' il rischio dell'abbondanza e' l'annientamento di se'. (Mohandas K. Gandhi) ============================== NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE ============================== Supplemento settimanale del giovedi' de "La nonviolenza e' in cammino" Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Numero 126 del 13 settembre 2007 Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
- Prev by Date: Minime. 211
- Next by Date: Minime. 212
- Previous by thread: Minime. 211
- Next by thread: Minime. 212
- Indice: