Minime. 212



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 212 del 14 settembre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Un foglio volante a Viterbo
2. Peppe Sini: Dell'olio di ricino, delle taglie e di altre amenita'
3. Giulio Vittorangeli: Emergenza uragano Felix
4. Aumenta il criminale coinvolgimento italiano nella guerra terrorista e
stragista in Afghanistan
5. Riunione di "Usciamo dal silenzio" martedi' 18 settembre a Milano
6. Alessandro Zanotelli: Bomba atomica, peccato mortale
7. Enrico Peyretti presenta il n. 12 dei "Quaderni satyagraha"
8. Riletture: Franco Restaino, Adriana Cavarero, Le filosofie femministe
9. Riletture: Wanda Tommasi, I filosofi e le donne
10. Riletture: Chiara Zamboni, La filosofia donna
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. DOCUMENTI. UN FOGLIO VOLANTE A VITERBO
[Riproduciamo il testo di un volantino predisposto dal comitato che si
oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto
aereo]

Basta con i silenzi e le bugie.
Diciamo la verita' sull'aeroporto.
*
Gli effetti gravemente nocivi
Quali saranno gli effetti di un mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo?
- inquinamento da CO2 e da polveri sottili che danneggera' la salute dei
residenti
- inquinamento acustico che rendera' invivibili interi quartieri
- grave danno per l'area termale del Bulicame
- grave deprezzamento del valore degli immobili e degli esercizi in ampie
zone della citta'
*
Lo sapevate che...
- Lo sapevate che manca la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria
per legge?
- Lo sapevate che tra i propagandisti dell'aeroporto vi e' chi ha degli
interessi economici personali collegati all'aeroporto?
- Lo sapevate che le compagnie aeree godono di enormi agevolazioni e
addirittura di esenzioni fiscali?
- Lo sapevate che gli enti pubblici finanziano le compagne aeree con fiumi
di denaro mentre tagliano i servizi sociali e sanitari sostenendo che non ci
sono i soldi per garantire l'assistenza ai cittadini?
- Lo sapevate che la compagnia aerea low cost "Ryan Air" tiene il suo
personale in condizioni di precariato e si rifiuta di applicare le leggi
italiane a tutela dei lavoratori?
- Lo sapevate che il trasporto aereo contribuisce per il 10% al
surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza globale che l'umanita'
deve urgentemente affrontare per evitare una catastrofe planetaria?
- Lo sapevate che la quasi totalita' dei turisti "mordi e fuggi" che
atterrerebbero a Viterbo coi voli low cost non si fermeranno affatto a
Viterbo ma andranno direttamente a Roma, cosicche' per Viterbo ci sara'
pressoche' solo danno e nessun vantaggio?
- Lo sapevate che mentre si parla di sperperare cifre folli per fare un
mega-aeroporto, ancora non e' stata riaperta la ferrovia
Civitavecchia-Capranica-Orte, per andare in treno da Viterbo a Orte ci vuole
un'ora, e per andare da Viterbo a Roma ce ne vogliono addirittura due?
*
Non sarebbe meglio...
Non sarebbe meglio difendere la salute dei cittadini invece di danneggiarla?
Non sarebbe meglio difendere e valorizzare il termalismo invece di
aggredirlo?
Non sarebbe meglio difendere i beni ambientali e culturali invece di
devastarli?
Non sarebbe meglio difendere e promuovere le vocazioni produttive del
viterbese invece di subire una nuova nociva servitu'?
Non sarebbe meglio potenziare le ferrovie a vantaggio dei pendolari
viterbesi invece di lasciarle nell'abbandono?
Non sarebbe meglio scegliere il bene invece del male?
*
Il 21 settembre un convegno a Viterbo
Per informare la cittadinanza il Comitato che si oppone all'aeroporto ha
organizzato un convegno di studi il giorno venerdi' 21 settembre a Viterbo.
Partecipano al convegno:
- il magistrato Ferdinando Imposimato, una delle personalita' piu' illustri
delle istituzioni italiane;
- il dottor Mauro Mocci, medico, esperto di patologie derivanti da
inquinamento;
- la dottoressa Marinella Correggia, saggista, autrice di molti libri,
esperta di temi ambientali.
Invitiamo i cittadini a partecipare.
*
Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie
Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali
di Viterbo, l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro.
Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Difendiamo la democrazia.
Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva.
Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo
Per contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito:
www.coipiediperterra.org

2. EDITORIALE. PEPPE SINI. DELL'OLIO DI RICINO, DELLE TAGLIE E DI ALTRE
AMENITA'

Come e' vero che il cuore dell'essere umano non muta.
E' accaduto questo: che otto parlamentari europei hanno scritto una lettera
al Ministro dei Trasporti per chiedere che non si faccia l'aeroporto di
Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma.
Esprimendo un'opinione condivisa da illustri scienziati, da cattedratici e
intellettuali di immenso prestigio, da autorevoli personalita' della vita
civile e dell'impegno sociale, da senatori e deputati, da consiglieri
regionali, da assessori e consiglieri provinciali e comunali, e da tanti,
tanti, tanti viterbesi.
Altro che frottole: i viterbesi non sono affatto schierati con gli affaristi
dell'aeroporto low cost: basti pensare che quando Forza Italia ha tentato la
prova di forza di raccogliere firme a favore dell'aeroporto il giorno della
festa patronale di Santa Rosa a Viterbo ne ha raccolte la bella cifra - per
loro dichiarazione - di ben 149, a fronte di 60.000 abitanti e e non so
quante migliaia di visitatori che quel giorno erano  a Viterbo per la festa
e la fiera relativa. Fossi passato dinanzi alla loro bancarella forse avrei
messo una firma anch'io (che pure vengo descritto nella loro propaganda come
una sorta di metuendo vecchiaccio trinariciuto) se solo mi avessero
abbastanza impietosito: a una certa eta' si diventa fin troppo magnanimi.
*
La reazione. Chimica, naturalmente
Ma e' bastato che otto parlamentari europei (persone della rilevanza di
Giovanni Berlinguer, Claudio Fava, Giulietto Chiesa, tanto per far qualche
nome di persone che tutte le persone civili conoscono e ammirano - gli unici
a non conoscerle sembrano essere i prominenti dell'estrema destra viterbese,
e credo che nessuno se ne stupisca) chiedessero al Ministro di impedire lo
scempio, lo sperpero e il crimine dell'insensato devastante progetto, che
apriti cielo: i promotori viterbesi del mega-aeroporto per voli low cost
(ovvero dell'affare dell'aeroporto - affare per qualcuno e danno per tutti
gli altri, va da se') hanno avuto una reazione che ha fatto emergere i lati
peggiori del loro, diciamo cosi', carattere.
Qualcuno piu' intemperante ha veementemente proclamato che quei parlamentari
europei non sono nati a Viterbo, il che - come ognun sa - e' sufficiente ad
impedir loro di aprir bocca, poiche' e' regola condivisa in tutto l'orbe
terraqueo che un parlamentare europeo ha diiritto di parola (e immagino
anche di voto) solo se per avventura si parlasse del quartiere in cui ha
avuto i natali, meglio se del condominio, e per il resto deve tacere, che
non sono affari suoi.
*
La difesa della razza
Si sono usate dagli estremisti di destra nostrani (estremisti di destra che
siedono in parlamento o alla guida di enti locali, non sto parlando dei
giovani squadristi neonazisti che pure a Viterbo non mancano) parole grosse,
ma cosi' grosse, di una tal provinciale autarchica xenofobia che speriamo
esse parole non abbiano la ventura di quelle vesciche piene d'aria. E del
resto e' buffo che chi vuol proporsi di ospitare un aeroporto per turisti (e
sia pure turisti low cost "mordi e fuggi" diretti a Roma, che a Viterbo si
fermeranno il tempo di scender la scaletta dell'aereo e montare sul
torpedone e via verso il Colosseo e San Pietro frustando i cavalli perche'
in un breve week-end bisogna fare le fotografie agitando la manina davanti a
tutti i monumenti capitolini che contano, altrimenti il lunedi' che racconti
agli amici del bar dello sport?) manifesti un tale odio verso chi non e'
nativo del borgo. Non sembra a lorsignori un po' contraddittorio tanto
livore? O forse rivela qualcosa di profondo in loro stessi a loro stessi non
trasparente?
*
Wanted
Addirittura un rappresentante delle istituzioni (berlusconiano, certo) si e'
fatto ritrarre esibendo un cartello in cui quegli europarlamentari venivano
effigiati a un dipresso come si usa nei film western per i ricercati, o come
nelle pubblicita' televisive per chi si vuol mettere alla berlina. Che stile
squisito, che raffinata cultura, che nostalgica rievocazione - altro che
L'uomo in frac.
*
Caccia alle streghe ed olio di ricino
Ciliegina sulla torta, oscure roboanti e larvatamente minacciose espressioni
all'indirizzo di "chi" ha chiesto l'intervento degli eurodeputati, a lasciar
intendere che l'opposizione all'aeroporto sia a un dipresso l'ultimo colpo
di coda della congiura demoplutoeccetera.
Ohibo', e' proprio vero che quando si sono fatte nell'eta' provetta delle
cattive letture si finisce prima o poi per rigurgitarne il peggio.
Cosi' non stupiscono certi toni e certe espressioni e certi stilemi che
sarebbero ridicoli se non fossero grotteschi. E su cui forse un giorno che
saremo di buonumore ci eserciteremo in un'analisi linguistica, poiche' la
lingua rivela molto piu' di cio' che certi parlanti credono di dire, e per
quanto ci si imbelletti certe ideologie diciamo cosi' muscolari finiscono
per riemergere quando meno si vorrebbe.
Ma qui vorremmo solo sorridere di questa esibizione dei signori di Alleanza
Nazionale e Forza Italia, se sorridere fosse possibile, poiche' cio' che
hanno esibito e' qualcosa di profondo, di profondo e tristissimo, di
profondo e inquietante.
Come e' vero che il cuore dell'essere umano non muta.
*
Un invito
E infine: se lorsignori che cercano con tanto clamore il "grande vecchio"
che ha evocato i terribili europarlamentari vogliono davvero incontrarlo
possono anche venire in una qualunque delle case dei promotori del comitato
che si oppone al mega-aeroporto per voli low cost;  tutta Viterbo sa chi
siamo, poiche' noi siamo persone che agiscono in modo pubblico e
trasparente: e' il piacere dell'onesta' a cui non sappiamo rinunciare. Ci
perdoneranno lorsignori.
Ed aggiungo che se volessero venire a casa mia (ma credo che lo stesso
varrebbe per la casa degli altri amici del nostro comitato), ebbene, se
avranno la gentilezza di lasciare i forconi, i cappi e le torce in
portineria, e busseranno senza troppo fracasso, un buon caffe' glielo
offriamo volentieri (anche perche' non c'e' pericolo di renderli piu'
nervosi di quanto gia' non siano).
Noi abbiamo infatti anche questo piccolo vantaggio: che ci piace essere
persone civili. Non ce ne vogliano, siamo fatti cosi'.
*
Sara' per questo
Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che devasterebbe
rilevanti beni ambientali, storici, culturali ed economici della nostra
citta', come l'area termale del Bulicame.
Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che provocherebbe un
tremendo inquinamento acustico in popolosi quartieri della citta' rendendo
la vita impossibile a migliaia e migliaia di viterbesi.
Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che sara' uno sperpero
immane ed infame di soldi pubblici e da questo sperpero Viterbo ricavera'
solo una nuova servitu', solo nuova devastazione di beni ambientali e
culturali, solo nuova nocivita' per la salute delle persone, solo nuova
distruzione di risorse.
Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che danneggera'
l'economia viterbese, deprezzera' il valore di immobili e degli esercizi, e
se creera' un po' di occupazione al servizio delle compagnie aeree sara'
occupazione perlopiu' precaria e umiliante (lo sanno o non lo sanno certi
aedi del low cost che l'esimia compagnia Ryan Air rifiuta di rispettare le
leggi italiane a tutela dei lavoratori ed ha una condotta da piu' parti denu
nciata come esplicitamente antisindacale)?
Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che e' del tutto privo
di Valutazione d'impatto ambientale (ahi, signori pubblici amministratori e
legislatori che mentite cosi' spudoratamente cercando di far credere che la
legge in materia sia stata rispettata e le procedure espletate quando cosi'
non e' affatto, ed evidentemente neppure immaginate cosa sia la procedura di
Valutazione d'impatto ambientale: attenti a voi, che le bugie hanno le gambe
corte, e mentendo vi squalificate da soli).
Sara' per questo che ci impegnamo per la riduzione del trasporto aereo,
colpevole per il 10% dell'effetto serra globale (che sta provocando il
collasso del pianeta, come documentato dalla Conferenza nazionale sui
mutamenti climatici svoltasi il 12 e 13 settembre a Roma presso la Fao per
iniziativa del Ministero dell'Ambiente).
Sara' per questo che ci impegnamo per la riduzione del trasporto aereo che
di tutte le forme di mobilita' e' la piu' energivora e la piu'
antieconomica, e la piu' costosa per le casse del pubblico erario (giacche'
sono gli enti pubblici che sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di
denaro, gli stessi enti pubblici che tagliano sanita' e assistenza per i
cittadini sostenendo che non ci sono i soldi mentre li regalano ai nuovi
attila e ai nuovi dracula del trasporto aereo).
Sara' per questo che ci impegnamo per la riduzione del trasporto aereo in
difesa della biosfera, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri
umani, delle generazioni future.
Sara' per questo: perche' ci piace essere persone civili, ci piace essere
persone oneste, ci piace essere persone responsabili, persone sollecite del
pubblico bene.
Venite a prendere un caffe' da noi, potremmo spiegarvi qualcosa di utile.

3. APPELLI. GIULIO VITTORANGELI: EMERGENZA URAGANO FELIX
[Da Giulio Vittorangeli (per contatti: giulio.vittorangeli at tin.it) riceviamo
e diffondiamo, invitando chi ci legge ad aderire.
Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questo
notiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre
nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di
solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di
condotta impareggiabili; e' il responsabile dell’Associazione
Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di
studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta'
concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione
di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra
soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha
svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e
riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti
interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui
promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra
altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre
1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara,
la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo,
Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996;
Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La
solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I
movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto
politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria,
una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra
neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della
solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno,
luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio
2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per
anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della
solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha
cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che
solidarieta'"]

L'Associazione Italia-Nicaragua lancia una campagna di raccolta di fondi
destinata all'emergenza e successivamente alla ricostruzione nella regione
colpita dall'uragano in Nicaragua.
I primi fondi raccolti verranno consegnati al Sinapred, il sistema nazionale
per la prevenzione e l'intervento nei disastri naturali.
Gli altri fondi verranno destinati a progetti di ricostruzione che
l'Associazione Italia-Nicaragua individuera' tra quelli proposti.
Per vedere l'appello: www.itanica.org
Coloro che vogliono contribuire possono destinare i contributi al seguente
conto corrente bancario: n. 19.990 Banca Popolare di Milano, agenzia 21,
intestato a: Coord. Associazione Italia-Nicaragua, via Mercantini 15, 20158
Milano, Abi: 05584 Cab: 01621 (specificare nella causale: "emergenza uragano
Felix").

4. CRIMINI. AUMENTA IL CRIMINALE COINVOLGIMENTO ITALIANO NELLA GUERRA
TERRORISTA E STRAGISTA IN AFGHANISTAN

Il ministro della difesa italiano annuncia l'invio di nuovi soldati italiani
in Afghanistan.
Le stragi continuano.
Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista.
Torni l'Italia al rispetto del diritto internazionale e della legalita'
costituzionale.
Cessi il silenzio complice di di questo duplice crimine.

5. INCONTRI. RIUNIONE DI "USCIAMO DAL SILENZIO" MARTEDI' 18 SETTEMBRE A
MILANO
[Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo]

Le gerarchie ecclesiastiche hanno rilanciato l'attacco contro la legge 194,
nuovi terribili episodi di violenza sulle donne hanno riempito le cronache
dei giornali e resta, piu' aperto che mai, il tema della rappresentanza.
Queste ed altre sono le questioni sulle quali e' urgente riprendere parola.
Per questo ci vediamo martedi' 18 settembre alle ore 21 alla Libera
Universita' delle donne, in Corso di Porta Nuova 32 a Milano.
Usciamo dal silenzio

6. RIFLESSIONE. ALESSANDRO ZANOTELLI: BOMBA ATOMICA, PECCATO MORTALE
[Da "Mosaico di pace" di settembre 2007 riprendiamo il seguente editoriale.
Alessandro Zanotelli, missionario comboniano, ha diretto per anni la rivista
"Nigrizia" conducendo inchieste sugli aiuti e sulla vendita delle armi del
governo italiano ai paesi del Sud del mondo, scontrandosi con il potere
politico, economico e militare italiano: rimosso dall'incarico e' tornato in
Africa a condividere per molti anni vita e speranze dei poveri, solo
recentemente e' tornato in Italia; e' direttore responsabile della rivista
"Mosaico di pace" promossa da Pax Christi; e' tra i promotori della "rete di
Lilliput" ed e' una delle voci piu' prestigiose della nonviolenza nel nostro
paese. Tra le opere di Alessandro Zanotelli: La morte promessa. Armi, droga
e fame nel terzo mondo, Publiprint, Trento 1987; Il coraggio dell'utopia,
Publiprint, Trento 1988; I poveri non ci lasceranno dormire, Monti, Saronno
1996; Leggere l'impero. Il potere tra l'Apocalisse e l'Esodo, La meridiana,
Molfetta 1996; Sulle strade di Pasqua, Emi, Bologna 1998; Inno alla vita,
Emi, Bologna 1998; Ti no ses mia nat par noi, Cum, Verona 1998; La
solidarieta' di Dio, Emi, Bologna 2000; R...esistenza e dialogo, Emi,
Bologna 2001; (con Pietro Ingrao), Non ci sto!, Piero Manni, Lecce 2003;
(con Mario Lancisi), Fa' strada ai poveri senza farti strada. Don Milani, il
Vangelo e la poverta' nel mondo d'oggi, Emi, Bologna 2003; Nel cuore del
sistema: quale missione? Emi, Bologna 2003; Korogocho, Feltrinelli, Milano
2003. Opere su Alessandro Zanotelli: Mario Lancisi, Alex Zanotelli. Sfida
alla globalizzazione, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2003]

Le lancette del cosiddetto "Orologio del Giorno Finale" - cosi' annuncia il
"Bollettino degli Scienziati Atomici" - sono state spostate a cinque minuti
alla mezzanotte.
In campo nucleare siamo sull'orlo del baratro.
Una vera e propria febbre atomica, che cresce rapidamente, sta attanagliando
l'umanita'.
Tutte le nazioni del Club Atomico hanno iniziato a sperimentare nuove armi
nucleari. Questo in barba a tutti i trattati firmati durante la guerra
fredda e in piena noncuranza della crisi ecologica che ci sovrasta.
Altri Paesi stanno imitando l'esempio dei membri del Club Atomico. La Corea
del Nord ha gia' fatto esplodere la sua prima bomba atomica. Il Giappone (la
cui costituzione mette al bando l'atomica) e' oggi tentato di imboccare la
stessa strada. L'Iran, che sta preparando l'uranio arricchito, sta facendo
infuriare il Club Atomico che vorrebbe essere un Club esclusivo. C'e' il
timore fondato che Israele (che ha almeno 200 bombe atomiche) potrebbe
attaccare l'Iran. Questo ci porterebbe diritto a una guerra atomica. Per
proteggersi gli Usa stanno preparando lo Scudo Antimissile (lo Scudo
Stellare di Reagan) a cui, in Europa, hanno aderito la Polonia, la
Repubblica Ceca e l'Italia. E' incredibile che sia proprio il governo Prodi
a farlo.
E' un momento grave della storia dell'umanita': viviamo all'ombra di oltre
20.000 ordigni nucleari che possono far saltare per aria il mondo quattro
volte.
Questa situazione e' resa oggi ancora piu' delicata dalla corsa verso il
"nucleare civile", che e' ritenuto da molti una buona alternativa all'uso
del carbone e dei fossili, principali responsabili dell'effetto serra. Ma
siamo sicuri che il nucleare civile sia un'alternativa valida per i costi e
per la sicurezza? I costi sono altissimi: si calcola che negli Usa, il
nucleare civile in questi quattro decenni sia costato sugli 870 miliardi di
dollari. E le possibilita' degli incidenti e' alta (l'incidente nucleare in
Giappone di alcuni mesi fa e' li' a dimostrarlo). Ma pensiamo al disastro di
Chernobyl. Oggi sappiamo che il 90% delle 800.000 persone addette al
risanamento di Chernobyl, hanno contratto tumori.
Ma il problema piu' grosso e' che l'industria nucleare non sa cosa fare dei
rifiuti nucleari. E possono durare fino a 200.000 anni.
"Il nucleare civile non e' una soluzione per i cambiamenti climatici -
afferma la rivista di spiritualita' americana "Sojourners" - ma una cinica
scommessa dell'industria nucleare di salvare se stessa".
Il nostro deve essere un no chiaro anche al nucleare civile. Purtroppo non
e' questa la posizione oggi del Vaticano che ha accusato chi e' contro il
nucleare civile di "pregiudizio ideologico". "Quanto e' ironica una tale
affermazione - dice il missionario irlandese, esperto di tali problemi, Sean
McDonagh - per una Chiesa che e' cosi' tanto a favore della vita!".
Davanti a una tale gravissima situazione, chiediamo a tutti di fare propria
la legge di iniziativa popolare presentata alla Corte Costituzionale il 25
luglio scorso: "Per un'Italia libera dal nucleare".
Ricordiamoci che abbiamo sul nostro territorio almeno 90 bombe atomiche e
una infinita' di sottomarini atomici che attraccano nei nostri porti, spesso
civili (nel porto di Pozzuoli ne passano un centinaio all'anno).
In questa legge chiediamo che il territorio della Repubblica Italiana, ivi
compreso lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, sia
ufficialmente dichiarato zona libera da armi nucleari.
E' il minimo che si puo' chiedere e su cui si possono trovare delle larghe
convergenze (la Grecia l'ha gia' fatto). Mi auguro che la raccolta delle
firme serva a far discutere i cittadini italiani su un tema cosi' grave.
Chiedo inoltre che i cristiani spingano la Chiesa, le Chiese, a proclamare
"urbi et orbi" che non solo l'uso, ma la Bomba in se e' peccato mortale
gravissimo. Il ragionamento e' semplice. Dio ha impiegato oltre quattro
miliardi di anni per preparare questa splendida navicella spaziale che e' la
terra. L'uomo puo' distruggere tutto questo nel giro di un pomeriggio. Non
e' questo il supremo peccato, la suprema manifestazione dell'hubris umana,
la tentazione di essere Dio?
Pochi lo hanno espresso cosi' bene come il grande ex arcivescovo di Seattle
(Usa) Hunthousen: "Le bombe nucleari sono un peccato. Nella societa' moderna
la base della violenza e' data dalla nostra intenzione di utilizzare la
bomba atomica. Una volta accettato questo, qualsiasi altro male e', al
confronto, un male minore. Fino a quando non ci poniamo di fronte al
problema del nostro consenso all utilizzo delle armi atomiche, ogni speranza
di un miglioramento generalizzato della moralita' pubblica e' condannata al
fallimento".

7. LIBRI. ENRICO PEYRETTI PRESENTA IL N. 12 DEI "QUADERNI SATYAGRAHA"
[Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per questo
intervento.
Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di
pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato
con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il
foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel
Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian
Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro
Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo
comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione
col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento
Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora
a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di),
Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni,
Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi
1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?,
Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'.
Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e'
disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica
Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e
nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al
libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro
di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu'
volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli,
indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org,
www.ilfoglio.info e alla pagina web
http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia
degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n.
68]

Ormai i lettori attenti sanno che, oltre il tremendo e risonante 11
settembre 2001, almeno altri due avvenimenti molto significativi, di segno
diverso e opposto, sono accaduti in quel giorno di settembre: nel 1973 il
feroce golpe in Cile di Pinochet, traditore della democrazia col sostegno
degli Usa, contro Allende; nel 1906 la nascita della nonviolenza moderna,
con l'avvio in Sudafrica della forte lotta nonviolenta in difesa dei diritti
conculcati degli immigrati indiani, occasione per Gandhi di cominciare a
costruire e formulare il metodo di lotta giusta per fini giusti, che
chiamera' Satyagraha, forza che viene dallo stare attaccati alla verita'.
L'anno scorso, nel centenario, un bel convegno si e' tenuto a Pisa per
questa ricorrenza. Testi e scritti relativi sono ora pubblicati nel n. 12
dei "Quaderni Satyagraha", L'11 settembre di Gandhi. La luce sconfigge la
tenebra, con contributi di quattordici  autori (pp. 215, euro 16; per
richieste: centrononviolenza at libero.it). Come e' stato fatto in diverse
altre citta', abbiamo ricordato la data presentando questo quaderno a
Torino, nel Centro Studi "Sereno Regis", la sera di martedi' 11, Alberto
Pelissero, Nanni Salio ed io.
Raccolgo qui soltanto alcune idee indicative dell'interesse di questo
materiale di informazione e riflessione.
Arun Gandhi, nipote del Mahatma, che vive negli Stati Uniti, scrive: "Mi
sono tormentato a pensare se noi americani dobbiamo continuare a osservare
ogni anno l'11 settembre come un giorno di lutto che mai piu' si ripeta, o
possiamo trasformarlo in un giorno di speranza e armonia. Potremmo cambiarlo
in un giorno di introspezione per accettare che noi individualmente e come
societa' abbiamo bisogno di cambiare radicalmente le nostre vite e le nostre
relazioni. (...) In ossequio a cio' che Gandhi ci insegno', noi possiamo
osservare l'11 settembre come giorno di preghiera per la pace e l'armonia"
(p. 7).
Michael Nagler (autore di Per un futuro nonviolento, Ponte alle Grazie,
Milano 2005) ricorda che "circa 1500 anni fa, in risposta a una crisi
simile, sant'Agostino proclamo' la sua fede che la ricerca della pace e'
insita nella natura umana. Che ne siamo consapevoli o no, egli disse, il
nostro desiderio piu' profondo e' ricercare l'amicizia e, per quanto ci e'
possibile, la pace con ogni uomo e donna, e tutto quello che vive. Ma quelli
di noi che lavorano per la pace sono forse piu' consapevoli di questo
desiderio e ne sentono le violazioni piu' profondamente, dato che non solo
desideriamo la pace, ma crediamo in essa, crediamo che sia possibile anche
nel nostro tempo" (p. 47).
Questo pensiero nega il luogo comune sulla tendenza umana alla violenza come
geneticamente programmata. Nel 1986 un seminario, indetto dall'Unesco, dei
migliori psicologi comportamentali arrivava alle stesse conclusioni,
depositate nella Dichiarazione di Siviglia (facilmente leggibile in rete).
Lo stesso Nagler ricorda, con una formula sintetica, la sua osservazione che
mentre la nonviolenza a volte funziona anche a breve termine, e sempre
funziona (e' efficace) a lungo termine, invece la violenza a volte funziona
nell'immediato, ma mai funziona (mai e' efficace) nel tempo lungo (p. 59).
Questo mi ricorda un pensiero di Merleau-Ponty, per il quale la legge
dell'azione non e' l'efficacia immediata, ma la fecondita'.
Fulvio Cesare Manara, che ricostruisce con precisione le origini del
Satyagraha, afferma all'inizio: "Non possiamo accettare, convenire e
concordare con quanto i nostri governi decidono, ma non possiamo nemmeno
agire per intervenire significativamente con un'opera di intervento e di
trasformazione nonviolenta: non siamo ancora all'altezza" (p. 29). E' un
lavoro a tempi secolari, quello per la nonviolenza? Balducci diceva che
richiede una mutazione antropologica. Saremo in tempo prima della temibile
catastrofe? Di questo abbiamo discusso. Ogni risultato futuro puo' diventare
possibile, anche se non ne vediamo ora la possibilita', solamente attraverso
il lavoro quotidiano continuo e costante. Per una incidenza politica della
nonviolenza, occorre una grande unita' e chiarezza dei movimenti: mantenendo
il valore delle loro specificita', dovrebbero federarsi in Italia (e nel
mondo) in un'azione politica comune (mi permetto di indicare la proposta di
una Federazione politica nonviolenta, su questo giornale telematico "Notizie
minime della nonviolenza in cammino" del 27 luglio 2007).
Bhikku Parekh propone un immaginario scambio di lunghe lettere, due
ciascuno, tra Osama bin Laden e Gandhi (pp. 77-85). Nel loro carattere
fittizio, questi testi sono molto interessanti. Osama presenta bene le
"ragioni" del terrorismo islamico anti-occidentale. Ci sono infatti delle
originarie ragioni, sebbene condotte a fini e con metodi criminali,
inaccettabili. Anche Hitler aveva delle ragioni, con le quali ottenne  il
consenso dei tedeschi, nel denunciare la pace punitiva inflitta alla
Germania nel 1919, ma le gesti', evidentemente, con progetti e metodi
criminali. E il Gandhi di queste lettere accusa con grande chiarezza le
azioni inaccettabili di bin Laden, pur comprendendo ma anche precisando i
suoi motivi originari. Questi testi io ora li immagino letti e recitati
vivamente da bravi attori, come esempio di quello che dovrebbe sempre
avvenire: parlarsi tra avversari e anche tra nemici, salire dal gesto
omicida, dalla catena violenza-vendetta, alla parola umana, anche
dialettica.
Nel contributo di Nanni Salio compare, tra molte idee, un'altra curiosa
combinazione numerica (p. 95). Egli ha raccolto analisi precise, fino da  Il
potere della nonviolenza (Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995), delle lotte
nonviolente del 1989, che culminarono nel 9 novembre (abbattimento del muro
di Berlino). Ora, per combinazione, noi scriviamo questa data 9/11 e allo
stesso modo gli statunitensi scrivono la data dell'11 settembre: 9/11 (prima
il mese, poi il giorno). Il caso suggerisce questo accostamento tra due
momenti di segno opposto: un giorno molto simbolico del successo delle lotte
nonviolente accostato al giorno piu' simbolico della distruttivita' del
terrorismo. Noi, scrivendo 9/11 la data del 1989 esprimiamo quasi un
rovesciamento possibile dei fatti violenti dell'11/9 del 2001.
Nello stesso contributo di Nanni Salio indico dieci punti, sulla linea del
1989, per uscire dalla catastrofe di civilta' che incombe sul nostro tempo
(pp. 95-98). Queste indicazioni, e altre analoghe proposte, ci dicono che la
nonviolenza e' spiritualita', cultura, e metodologia politica, un insieme
valido per salvare l'umanita', se solo fosse compresa e diffusa
nell'opinione pubblica dei popoli.
Altro si potrebbe dire su questo ricco quaderno. Ma voglio ora ricordare,
nell'ordine di idee delle ricorrenze che ci rendono presenti lontani eventi
significativi, che il 30 gennaio 2008, cioe' fra poco piu' di quattro mesi,
saranno sessant'anni dall'uccisione di Gandhi, in quel giorno del 1948. Una
morte coraggiosa, feconda, che ancora mobilita tanti spiriti attivi nel
mondo; un segno dello spendersi totale per la giustizia e l'amore, che
continua a produrre vita. Cosa intendiamo fare, come intendiamo vivere
questa prossima ricorrenza, e diffonderne il frutto?
(Noto a margine che il senso completo di un mio intervento, che nel titolo
compare solo nella prima parte, e': La nonviolenza ha bisogno di religione.
La religione ha bisogno di nonviolenza).

8. RILETTURE. FRANCO RESTAINO, ADRIANA CAVARERO, LE FILOSOFIE FEMMINISTE
Franco Restaino, Adriana Cavarero, Le filosofie femministe, Paravia, Torino
1999, pp. 260, lire 22.000. Un libro da adottare nelle scuole.

9. RILETTURE. WANDA TOMMASI: I FILOSOFI E LE DONNE
Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp.
272, lire 35.000. Un libro da adottare nelle scuole.

10. RILETTURE. CHIARA ZAMBONI: LA FILOSOFIA DONNA
Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona)
1997, pp. 160, lire 14.000. Un libro da adottare nelle scuole.

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 212 del 14 settembre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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