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Minime. 212
- Subject: Minime. 212
- From: "Centro di ricerca per la pace" <nbawac at tin.it>
- Date: Fri, 14 Sep 2007 00:34:26 +0200
- Importance: Normal
NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 212 del 14 settembre 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Sommario di questo numero: 1. Un foglio volante a Viterbo 2. Peppe Sini: Dell'olio di ricino, delle taglie e di altre amenita' 3. Giulio Vittorangeli: Emergenza uragano Felix 4. Aumenta il criminale coinvolgimento italiano nella guerra terrorista e stragista in Afghanistan 5. Riunione di "Usciamo dal silenzio" martedi' 18 settembre a Milano 6. Alessandro Zanotelli: Bomba atomica, peccato mortale 7. Enrico Peyretti presenta il n. 12 dei "Quaderni satyagraha" 8. Riletture: Franco Restaino, Adriana Cavarero, Le filosofie femministe 9. Riletture: Wanda Tommasi, I filosofi e le donne 10. Riletture: Chiara Zamboni, La filosofia donna 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento 12. Per saperne di piu' 1. DOCUMENTI. UN FOGLIO VOLANTE A VITERBO [Riproduciamo il testo di un volantino predisposto dal comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo] Basta con i silenzi e le bugie. Diciamo la verita' sull'aeroporto. * Gli effetti gravemente nocivi Quali saranno gli effetti di un mega-aeroporto per voli low cost a Viterbo? - inquinamento da CO2 e da polveri sottili che danneggera' la salute dei residenti - inquinamento acustico che rendera' invivibili interi quartieri - grave danno per l'area termale del Bulicame - grave deprezzamento del valore degli immobili e degli esercizi in ampie zone della citta' * Lo sapevate che... - Lo sapevate che manca la Valutazione d'impatto ambientale, obbligatoria per legge? - Lo sapevate che tra i propagandisti dell'aeroporto vi e' chi ha degli interessi economici personali collegati all'aeroporto? - Lo sapevate che le compagnie aeree godono di enormi agevolazioni e addirittura di esenzioni fiscali? - Lo sapevate che gli enti pubblici finanziano le compagne aeree con fiumi di denaro mentre tagliano i servizi sociali e sanitari sostenendo che non ci sono i soldi per garantire l'assistenza ai cittadini? - Lo sapevate che la compagnia aerea low cost "Ryan Air" tiene il suo personale in condizioni di precariato e si rifiuta di applicare le leggi italiane a tutela dei lavoratori? - Lo sapevate che il trasporto aereo contribuisce per il 10% al surriscaldamento del clima, la piu' grave emergenza globale che l'umanita' deve urgentemente affrontare per evitare una catastrofe planetaria? - Lo sapevate che la quasi totalita' dei turisti "mordi e fuggi" che atterrerebbero a Viterbo coi voli low cost non si fermeranno affatto a Viterbo ma andranno direttamente a Roma, cosicche' per Viterbo ci sara' pressoche' solo danno e nessun vantaggio? - Lo sapevate che mentre si parla di sperperare cifre folli per fare un mega-aeroporto, ancora non e' stata riaperta la ferrovia Civitavecchia-Capranica-Orte, per andare in treno da Viterbo a Orte ci vuole un'ora, e per andare da Viterbo a Roma ce ne vogliono addirittura due? * Non sarebbe meglio... Non sarebbe meglio difendere la salute dei cittadini invece di danneggiarla? Non sarebbe meglio difendere e valorizzare il termalismo invece di aggredirlo? Non sarebbe meglio difendere i beni ambientali e culturali invece di devastarli? Non sarebbe meglio difendere e promuovere le vocazioni produttive del viterbese invece di subire una nuova nociva servitu'? Non sarebbe meglio potenziare le ferrovie a vantaggio dei pendolari viterbesi invece di lasciarle nell'abbandono? Non sarebbe meglio scegliere il bene invece del male? * Il 21 settembre un convegno a Viterbo Per informare la cittadinanza il Comitato che si oppone all'aeroporto ha organizzato un convegno di studi il giorno venerdi' 21 settembre a Viterbo. Partecipano al convegno: - il magistrato Ferdinando Imposimato, una delle personalita' piu' illustri delle istituzioni italiane; - il dottor Mauro Mocci, medico, esperto di patologie derivanti da inquinamento; - la dottoressa Marinella Correggia, saggista, autrice di molti libri, esperta di temi ambientali. Invitiamo i cittadini a partecipare. * Un mega-aeroporto a Viterbo? No, grazie Difendiamo la salute dei cittadini, l'ambiente e i beni culturali e sociali di Viterbo, l'economia locale e il diritto a un lavoro valido e sicuro. Difendiamo la biosfera e i diritti di tutti. Difendiamo la democrazia. Impediamo una speculazione scandalosa e gravemente nociva. Il comitato che si oppone al mega-aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo Per contatti: e-mail: info at coipiediperterra.org, sito: www.coipiediperterra.org 2. EDITORIALE. PEPPE SINI. DELL'OLIO DI RICINO, DELLE TAGLIE E DI ALTRE AMENITA' Come e' vero che il cuore dell'essere umano non muta. E' accaduto questo: che otto parlamentari europei hanno scritto una lettera al Ministro dei Trasporti per chiedere che non si faccia l'aeroporto di Viterbo per voli low cost del turismo "mordi e fuggi" per Roma. Esprimendo un'opinione condivisa da illustri scienziati, da cattedratici e intellettuali di immenso prestigio, da autorevoli personalita' della vita civile e dell'impegno sociale, da senatori e deputati, da consiglieri regionali, da assessori e consiglieri provinciali e comunali, e da tanti, tanti, tanti viterbesi. Altro che frottole: i viterbesi non sono affatto schierati con gli affaristi dell'aeroporto low cost: basti pensare che quando Forza Italia ha tentato la prova di forza di raccogliere firme a favore dell'aeroporto il giorno della festa patronale di Santa Rosa a Viterbo ne ha raccolte la bella cifra - per loro dichiarazione - di ben 149, a fronte di 60.000 abitanti e e non so quante migliaia di visitatori che quel giorno erano a Viterbo per la festa e la fiera relativa. Fossi passato dinanzi alla loro bancarella forse avrei messo una firma anch'io (che pure vengo descritto nella loro propaganda come una sorta di metuendo vecchiaccio trinariciuto) se solo mi avessero abbastanza impietosito: a una certa eta' si diventa fin troppo magnanimi. * La reazione. Chimica, naturalmente Ma e' bastato che otto parlamentari europei (persone della rilevanza di Giovanni Berlinguer, Claudio Fava, Giulietto Chiesa, tanto per far qualche nome di persone che tutte le persone civili conoscono e ammirano - gli unici a non conoscerle sembrano essere i prominenti dell'estrema destra viterbese, e credo che nessuno se ne stupisca) chiedessero al Ministro di impedire lo scempio, lo sperpero e il crimine dell'insensato devastante progetto, che apriti cielo: i promotori viterbesi del mega-aeroporto per voli low cost (ovvero dell'affare dell'aeroporto - affare per qualcuno e danno per tutti gli altri, va da se') hanno avuto una reazione che ha fatto emergere i lati peggiori del loro, diciamo cosi', carattere. Qualcuno piu' intemperante ha veementemente proclamato che quei parlamentari europei non sono nati a Viterbo, il che - come ognun sa - e' sufficiente ad impedir loro di aprir bocca, poiche' e' regola condivisa in tutto l'orbe terraqueo che un parlamentare europeo ha diiritto di parola (e immagino anche di voto) solo se per avventura si parlasse del quartiere in cui ha avuto i natali, meglio se del condominio, e per il resto deve tacere, che non sono affari suoi. * La difesa della razza Si sono usate dagli estremisti di destra nostrani (estremisti di destra che siedono in parlamento o alla guida di enti locali, non sto parlando dei giovani squadristi neonazisti che pure a Viterbo non mancano) parole grosse, ma cosi' grosse, di una tal provinciale autarchica xenofobia che speriamo esse parole non abbiano la ventura di quelle vesciche piene d'aria. E del resto e' buffo che chi vuol proporsi di ospitare un aeroporto per turisti (e sia pure turisti low cost "mordi e fuggi" diretti a Roma, che a Viterbo si fermeranno il tempo di scender la scaletta dell'aereo e montare sul torpedone e via verso il Colosseo e San Pietro frustando i cavalli perche' in un breve week-end bisogna fare le fotografie agitando la manina davanti a tutti i monumenti capitolini che contano, altrimenti il lunedi' che racconti agli amici del bar dello sport?) manifesti un tale odio verso chi non e' nativo del borgo. Non sembra a lorsignori un po' contraddittorio tanto livore? O forse rivela qualcosa di profondo in loro stessi a loro stessi non trasparente? * Wanted Addirittura un rappresentante delle istituzioni (berlusconiano, certo) si e' fatto ritrarre esibendo un cartello in cui quegli europarlamentari venivano effigiati a un dipresso come si usa nei film western per i ricercati, o come nelle pubblicita' televisive per chi si vuol mettere alla berlina. Che stile squisito, che raffinata cultura, che nostalgica rievocazione - altro che L'uomo in frac. * Caccia alle streghe ed olio di ricino Ciliegina sulla torta, oscure roboanti e larvatamente minacciose espressioni all'indirizzo di "chi" ha chiesto l'intervento degli eurodeputati, a lasciar intendere che l'opposizione all'aeroporto sia a un dipresso l'ultimo colpo di coda della congiura demoplutoeccetera. Ohibo', e' proprio vero che quando si sono fatte nell'eta' provetta delle cattive letture si finisce prima o poi per rigurgitarne il peggio. Cosi' non stupiscono certi toni e certe espressioni e certi stilemi che sarebbero ridicoli se non fossero grotteschi. E su cui forse un giorno che saremo di buonumore ci eserciteremo in un'analisi linguistica, poiche' la lingua rivela molto piu' di cio' che certi parlanti credono di dire, e per quanto ci si imbelletti certe ideologie diciamo cosi' muscolari finiscono per riemergere quando meno si vorrebbe. Ma qui vorremmo solo sorridere di questa esibizione dei signori di Alleanza Nazionale e Forza Italia, se sorridere fosse possibile, poiche' cio' che hanno esibito e' qualcosa di profondo, di profondo e tristissimo, di profondo e inquietante. Come e' vero che il cuore dell'essere umano non muta. * Un invito E infine: se lorsignori che cercano con tanto clamore il "grande vecchio" che ha evocato i terribili europarlamentari vogliono davvero incontrarlo possono anche venire in una qualunque delle case dei promotori del comitato che si oppone al mega-aeroporto per voli low cost; tutta Viterbo sa chi siamo, poiche' noi siamo persone che agiscono in modo pubblico e trasparente: e' il piacere dell'onesta' a cui non sappiamo rinunciare. Ci perdoneranno lorsignori. Ed aggiungo che se volessero venire a casa mia (ma credo che lo stesso varrebbe per la casa degli altri amici del nostro comitato), ebbene, se avranno la gentilezza di lasciare i forconi, i cappi e le torce in portineria, e busseranno senza troppo fracasso, un buon caffe' glielo offriamo volentieri (anche perche' non c'e' pericolo di renderli piu' nervosi di quanto gia' non siano). Noi abbiamo infatti anche questo piccolo vantaggio: che ci piace essere persone civili. Non ce ne vogliano, siamo fatti cosi'. * Sara' per questo Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che devasterebbe rilevanti beni ambientali, storici, culturali ed economici della nostra citta', come l'area termale del Bulicame. Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che provocherebbe un tremendo inquinamento acustico in popolosi quartieri della citta' rendendo la vita impossibile a migliaia e migliaia di viterbesi. Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che sara' uno sperpero immane ed infame di soldi pubblici e da questo sperpero Viterbo ricavera' solo una nuova servitu', solo nuova devastazione di beni ambientali e culturali, solo nuova nocivita' per la salute delle persone, solo nuova distruzione di risorse. Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che danneggera' l'economia viterbese, deprezzera' il valore di immobili e degli esercizi, e se creera' un po' di occupazione al servizio delle compagnie aeree sara' occupazione perlopiu' precaria e umiliante (lo sanno o non lo sanno certi aedi del low cost che l'esimia compagnia Ryan Air rifiuta di rispettare le leggi italiane a tutela dei lavoratori ed ha una condotta da piu' parti denu nciata come esplicitamente antisindacale)? Sara' per questo che ci opponiamo a un mega-aeroporto che e' del tutto privo di Valutazione d'impatto ambientale (ahi, signori pubblici amministratori e legislatori che mentite cosi' spudoratamente cercando di far credere che la legge in materia sia stata rispettata e le procedure espletate quando cosi' non e' affatto, ed evidentemente neppure immaginate cosa sia la procedura di Valutazione d'impatto ambientale: attenti a voi, che le bugie hanno le gambe corte, e mentendo vi squalificate da soli). Sara' per questo che ci impegnamo per la riduzione del trasporto aereo, colpevole per il 10% dell'effetto serra globale (che sta provocando il collasso del pianeta, come documentato dalla Conferenza nazionale sui mutamenti climatici svoltasi il 12 e 13 settembre a Roma presso la Fao per iniziativa del Ministero dell'Ambiente). Sara' per questo che ci impegnamo per la riduzione del trasporto aereo che di tutte le forme di mobilita' e' la piu' energivora e la piu' antieconomica, e la piu' costosa per le casse del pubblico erario (giacche' sono gli enti pubblici che sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro, gli stessi enti pubblici che tagliano sanita' e assistenza per i cittadini sostenendo che non ci sono i soldi mentre li regalano ai nuovi attila e ai nuovi dracula del trasporto aereo). Sara' per questo che ci impegnamo per la riduzione del trasporto aereo in difesa della biosfera, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, delle generazioni future. Sara' per questo: perche' ci piace essere persone civili, ci piace essere persone oneste, ci piace essere persone responsabili, persone sollecite del pubblico bene. Venite a prendere un caffe' da noi, potremmo spiegarvi qualcosa di utile. 3. APPELLI. GIULIO VITTORANGELI: EMERGENZA URAGANO FELIX [Da Giulio Vittorangeli (per contatti: giulio.vittorangeli at tin.it) riceviamo e diffondiamo, invitando chi ci legge ad aderire. Giulio Vittorangeli e' uno dei fondamentali collaboratori di questo notiziario; nato a Tuscania (Vt) il 18 dicembre 1953, impegnato da sempre nei movimenti della sinistra di base e alternativa, ecopacifisti e di solidarieta' internazionale, con una lucidita' di pensiero e un rigore di condotta impareggiabili; e' il responsabile dell’Associazione Italia-Nicaragua di Viterbo, ha promosso numerosi convegni ed occasioni di studio e confronto, ed e' impegnato in rilevanti progetti di solidarieta' concreta; ha costantemente svolto anche un'alacre attivita' di costruzione di occasioni di incontro, coordinamento, riflessione e lavoro comune tra soggetti diversi impegnati per la pace, la solidarieta', i diritti umani. Ha svolto altresi' un'intensa attivita' pubblicistica di documentazione e riflessione, dispersa in riviste ed atti di convegni; suoi rilevanti interventi sono negli atti di diversi convegni; tra i convegni da lui promossi ed introdotti di cui sono stati pubblicati gli atti segnaliamo, tra altri di non minor rilevanza: Silvia, Gabriella e le altre, Viterbo, ottobre 1995; Innamorati della liberta', liberi di innamorarsi. Ernesto Che Guevara, la storia e la memoria, Viterbo, gennaio 1996; Oscar Romero e il suo popolo, Viterbo, marzo 1996; Il Centroamerica desaparecido, Celleno, luglio 1996; Primo Levi, testimone della dignita' umana, Bolsena, maggio 1998; La solidarieta' nell'era della globalizzazione, Celleno, luglio 1998; I movimenti ecopacifisti e della solidarieta' da soggetto culturale a soggetto politico, Viterbo, ottobre 1998; Rosa Luxemburg, una donna straordinaria, una grande personalita' politica, Viterbo, maggio 1999; Nicaragua: tra neoliberismo e catastrofi naturali, Celleno, luglio 1999; La sfida della solidarieta' internazionale nell'epoca della globalizzazione, Celleno, luglio 2000; Ripensiamo la solidarieta' internazionale, Celleno, luglio 2001; America Latina: il continente insubordinato, Viterbo, marzo 2003. Per anni ha curato una rubrica di politica internazionale e sui temi della solidarieta' sul settimanale viterbese "Sotto Voce" (periodico che ha cessato le pubblicazioni nel 1997). Cura il notiziario "Quelli che solidarieta'"] L'Associazione Italia-Nicaragua lancia una campagna di raccolta di fondi destinata all'emergenza e successivamente alla ricostruzione nella regione colpita dall'uragano in Nicaragua. I primi fondi raccolti verranno consegnati al Sinapred, il sistema nazionale per la prevenzione e l'intervento nei disastri naturali. Gli altri fondi verranno destinati a progetti di ricostruzione che l'Associazione Italia-Nicaragua individuera' tra quelli proposti. Per vedere l'appello: www.itanica.org Coloro che vogliono contribuire possono destinare i contributi al seguente conto corrente bancario: n. 19.990 Banca Popolare di Milano, agenzia 21, intestato a: Coord. Associazione Italia-Nicaragua, via Mercantini 15, 20158 Milano, Abi: 05584 Cab: 01621 (specificare nella causale: "emergenza uragano Felix"). 4. CRIMINI. AUMENTA IL CRIMINALE COINVOLGIMENTO ITALIANO NELLA GUERRA TERRORISTA E STRAGISTA IN AFGHANISTAN Il ministro della difesa italiano annuncia l'invio di nuovi soldati italiani in Afghanistan. Le stragi continuano. Cessi la partecipazione italiana alla guerra terrorista e stragista. Torni l'Italia al rispetto del diritto internazionale e della legalita' costituzionale. Cessi il silenzio complice di di questo duplice crimine. 5. INCONTRI. RIUNIONE DI "USCIAMO DAL SILENZIO" MARTEDI' 18 SETTEMBRE A MILANO [Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo] Le gerarchie ecclesiastiche hanno rilanciato l'attacco contro la legge 194, nuovi terribili episodi di violenza sulle donne hanno riempito le cronache dei giornali e resta, piu' aperto che mai, il tema della rappresentanza. Queste ed altre sono le questioni sulle quali e' urgente riprendere parola. Per questo ci vediamo martedi' 18 settembre alle ore 21 alla Libera Universita' delle donne, in Corso di Porta Nuova 32 a Milano. Usciamo dal silenzio 6. RIFLESSIONE. ALESSANDRO ZANOTELLI: BOMBA ATOMICA, PECCATO MORTALE [Da "Mosaico di pace" di settembre 2007 riprendiamo il seguente editoriale. Alessandro Zanotelli, missionario comboniano, ha diretto per anni la rivista "Nigrizia" conducendo inchieste sugli aiuti e sulla vendita delle armi del governo italiano ai paesi del Sud del mondo, scontrandosi con il potere politico, economico e militare italiano: rimosso dall'incarico e' tornato in Africa a condividere per molti anni vita e speranze dei poveri, solo recentemente e' tornato in Italia; e' direttore responsabile della rivista "Mosaico di pace" promossa da Pax Christi; e' tra i promotori della "rete di Lilliput" ed e' una delle voci piu' prestigiose della nonviolenza nel nostro paese. Tra le opere di Alessandro Zanotelli: La morte promessa. Armi, droga e fame nel terzo mondo, Publiprint, Trento 1987; Il coraggio dell'utopia, Publiprint, Trento 1988; I poveri non ci lasceranno dormire, Monti, Saronno 1996; Leggere l'impero. Il potere tra l'Apocalisse e l'Esodo, La meridiana, Molfetta 1996; Sulle strade di Pasqua, Emi, Bologna 1998; Inno alla vita, Emi, Bologna 1998; Ti no ses mia nat par noi, Cum, Verona 1998; La solidarieta' di Dio, Emi, Bologna 2000; R...esistenza e dialogo, Emi, Bologna 2001; (con Pietro Ingrao), Non ci sto!, Piero Manni, Lecce 2003; (con Mario Lancisi), Fa' strada ai poveri senza farti strada. Don Milani, il Vangelo e la poverta' nel mondo d'oggi, Emi, Bologna 2003; Nel cuore del sistema: quale missione? Emi, Bologna 2003; Korogocho, Feltrinelli, Milano 2003. Opere su Alessandro Zanotelli: Mario Lancisi, Alex Zanotelli. Sfida alla globalizzazione, Piemme, Casale Monferrato (Al) 2003] Le lancette del cosiddetto "Orologio del Giorno Finale" - cosi' annuncia il "Bollettino degli Scienziati Atomici" - sono state spostate a cinque minuti alla mezzanotte. In campo nucleare siamo sull'orlo del baratro. Una vera e propria febbre atomica, che cresce rapidamente, sta attanagliando l'umanita'. Tutte le nazioni del Club Atomico hanno iniziato a sperimentare nuove armi nucleari. Questo in barba a tutti i trattati firmati durante la guerra fredda e in piena noncuranza della crisi ecologica che ci sovrasta. Altri Paesi stanno imitando l'esempio dei membri del Club Atomico. La Corea del Nord ha gia' fatto esplodere la sua prima bomba atomica. Il Giappone (la cui costituzione mette al bando l'atomica) e' oggi tentato di imboccare la stessa strada. L'Iran, che sta preparando l'uranio arricchito, sta facendo infuriare il Club Atomico che vorrebbe essere un Club esclusivo. C'e' il timore fondato che Israele (che ha almeno 200 bombe atomiche) potrebbe attaccare l'Iran. Questo ci porterebbe diritto a una guerra atomica. Per proteggersi gli Usa stanno preparando lo Scudo Antimissile (lo Scudo Stellare di Reagan) a cui, in Europa, hanno aderito la Polonia, la Repubblica Ceca e l'Italia. E' incredibile che sia proprio il governo Prodi a farlo. E' un momento grave della storia dell'umanita': viviamo all'ombra di oltre 20.000 ordigni nucleari che possono far saltare per aria il mondo quattro volte. Questa situazione e' resa oggi ancora piu' delicata dalla corsa verso il "nucleare civile", che e' ritenuto da molti una buona alternativa all'uso del carbone e dei fossili, principali responsabili dell'effetto serra. Ma siamo sicuri che il nucleare civile sia un'alternativa valida per i costi e per la sicurezza? I costi sono altissimi: si calcola che negli Usa, il nucleare civile in questi quattro decenni sia costato sugli 870 miliardi di dollari. E le possibilita' degli incidenti e' alta (l'incidente nucleare in Giappone di alcuni mesi fa e' li' a dimostrarlo). Ma pensiamo al disastro di Chernobyl. Oggi sappiamo che il 90% delle 800.000 persone addette al risanamento di Chernobyl, hanno contratto tumori. Ma il problema piu' grosso e' che l'industria nucleare non sa cosa fare dei rifiuti nucleari. E possono durare fino a 200.000 anni. "Il nucleare civile non e' una soluzione per i cambiamenti climatici - afferma la rivista di spiritualita' americana "Sojourners" - ma una cinica scommessa dell'industria nucleare di salvare se stessa". Il nostro deve essere un no chiaro anche al nucleare civile. Purtroppo non e' questa la posizione oggi del Vaticano che ha accusato chi e' contro il nucleare civile di "pregiudizio ideologico". "Quanto e' ironica una tale affermazione - dice il missionario irlandese, esperto di tali problemi, Sean McDonagh - per una Chiesa che e' cosi' tanto a favore della vita!". Davanti a una tale gravissima situazione, chiediamo a tutti di fare propria la legge di iniziativa popolare presentata alla Corte Costituzionale il 25 luglio scorso: "Per un'Italia libera dal nucleare". Ricordiamoci che abbiamo sul nostro territorio almeno 90 bombe atomiche e una infinita' di sottomarini atomici che attraccano nei nostri porti, spesso civili (nel porto di Pozzuoli ne passano un centinaio all'anno). In questa legge chiediamo che il territorio della Repubblica Italiana, ivi compreso lo spazio aereo, il sottosuolo e le acque territoriali, sia ufficialmente dichiarato zona libera da armi nucleari. E' il minimo che si puo' chiedere e su cui si possono trovare delle larghe convergenze (la Grecia l'ha gia' fatto). Mi auguro che la raccolta delle firme serva a far discutere i cittadini italiani su un tema cosi' grave. Chiedo inoltre che i cristiani spingano la Chiesa, le Chiese, a proclamare "urbi et orbi" che non solo l'uso, ma la Bomba in se e' peccato mortale gravissimo. Il ragionamento e' semplice. Dio ha impiegato oltre quattro miliardi di anni per preparare questa splendida navicella spaziale che e' la terra. L'uomo puo' distruggere tutto questo nel giro di un pomeriggio. Non e' questo il supremo peccato, la suprema manifestazione dell'hubris umana, la tentazione di essere Dio? Pochi lo hanno espresso cosi' bene come il grande ex arcivescovo di Seattle (Usa) Hunthousen: "Le bombe nucleari sono un peccato. Nella societa' moderna la base della violenza e' data dalla nostra intenzione di utilizzare la bomba atomica. Una volta accettato questo, qualsiasi altro male e', al confronto, un male minore. Fino a quando non ci poniamo di fronte al problema del nostro consenso all utilizzo delle armi atomiche, ogni speranza di un miglioramento generalizzato della moralita' pubblica e' condannata al fallimento". 7. LIBRI. ENRICO PEYRETTI PRESENTA IL N. 12 DEI "QUADERNI SATYAGRAHA" [Ringraziamo Enrico Peyretti (per contatti: e.pey at libero.it) per questo intervento. Enrico Peyretti (1935) e' uno dei maestri della cultura e dell'impegno di pace e di nonviolenza; ha insegnato nei licei storia e filosofia; ha fondato con altri, nel 1971, e diretto fino al 2001, il mensile torinese "il foglio", che esce tuttora regolarmente; e' ricercatore per la pace nel Centro Studi "Domenico Sereno Regis" di Torino, sede dell'Ipri (Italian Peace Research Institute); e' membro del comitato scientifico del Centro Interatenei Studi per la Pace delle Universita' piemontesi, e dell'analogo comitato della rivista "Quaderni Satyagraha", edita a Pisa in collaborazione col Centro Interdipartimentale Studi per la Pace; e' membro del Movimento Nonviolento e del Movimento Internazionale della Riconciliazione; collabora a varie prestigiose riviste. Tra le opere di Enrico Peyretti: (a cura di), Al di la' del "non uccidere", Cens, Liscate 1989; Dall'albero dei giorni, Servitium, Sotto il Monte 1998; La politica e' pace, Cittadella, Assisi 1998; Per perdere la guerra, Beppe Grande, Torino 1999; Dov'e' la vittoria?, Il segno dei Gabrielli, Negarine (Verona) 2005; Esperimenti con la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini) 2005; e' disponibile nella rete telematica la sua fondamentale ricerca bibliografica Difesa senza guerra. Bibliografia storica delle lotte nonarmate e nonviolente, ricerca di cui una recente edizione a stampa e' in appendice al libro di Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza, Plus, Pisa 2004 (libro di cui Enrico Peyretti ha curato la traduzione italiana), e che e stata piu' volte riproposta anche su questo foglio; vari suoi interventi (articoli, indici, bibliografie) sono anche nei siti: www.cssr-pas.org, www.ilfoglio.info e alla pagina web http://db.peacelink.org/tools/author.php?l=peyretti Un'ampia bibliografia degli scritti di Enrico Peyretti e' in "Voci e volti della nonviolenza" n. 68] Ormai i lettori attenti sanno che, oltre il tremendo e risonante 11 settembre 2001, almeno altri due avvenimenti molto significativi, di segno diverso e opposto, sono accaduti in quel giorno di settembre: nel 1973 il feroce golpe in Cile di Pinochet, traditore della democrazia col sostegno degli Usa, contro Allende; nel 1906 la nascita della nonviolenza moderna, con l'avvio in Sudafrica della forte lotta nonviolenta in difesa dei diritti conculcati degli immigrati indiani, occasione per Gandhi di cominciare a costruire e formulare il metodo di lotta giusta per fini giusti, che chiamera' Satyagraha, forza che viene dallo stare attaccati alla verita'. L'anno scorso, nel centenario, un bel convegno si e' tenuto a Pisa per questa ricorrenza. Testi e scritti relativi sono ora pubblicati nel n. 12 dei "Quaderni Satyagraha", L'11 settembre di Gandhi. La luce sconfigge la tenebra, con contributi di quattordici autori (pp. 215, euro 16; per richieste: centrononviolenza at libero.it). Come e' stato fatto in diverse altre citta', abbiamo ricordato la data presentando questo quaderno a Torino, nel Centro Studi "Sereno Regis", la sera di martedi' 11, Alberto Pelissero, Nanni Salio ed io. Raccolgo qui soltanto alcune idee indicative dell'interesse di questo materiale di informazione e riflessione. Arun Gandhi, nipote del Mahatma, che vive negli Stati Uniti, scrive: "Mi sono tormentato a pensare se noi americani dobbiamo continuare a osservare ogni anno l'11 settembre come un giorno di lutto che mai piu' si ripeta, o possiamo trasformarlo in un giorno di speranza e armonia. Potremmo cambiarlo in un giorno di introspezione per accettare che noi individualmente e come societa' abbiamo bisogno di cambiare radicalmente le nostre vite e le nostre relazioni. (...) In ossequio a cio' che Gandhi ci insegno', noi possiamo osservare l'11 settembre come giorno di preghiera per la pace e l'armonia" (p. 7). Michael Nagler (autore di Per un futuro nonviolento, Ponte alle Grazie, Milano 2005) ricorda che "circa 1500 anni fa, in risposta a una crisi simile, sant'Agostino proclamo' la sua fede che la ricerca della pace e' insita nella natura umana. Che ne siamo consapevoli o no, egli disse, il nostro desiderio piu' profondo e' ricercare l'amicizia e, per quanto ci e' possibile, la pace con ogni uomo e donna, e tutto quello che vive. Ma quelli di noi che lavorano per la pace sono forse piu' consapevoli di questo desiderio e ne sentono le violazioni piu' profondamente, dato che non solo desideriamo la pace, ma crediamo in essa, crediamo che sia possibile anche nel nostro tempo" (p. 47). Questo pensiero nega il luogo comune sulla tendenza umana alla violenza come geneticamente programmata. Nel 1986 un seminario, indetto dall'Unesco, dei migliori psicologi comportamentali arrivava alle stesse conclusioni, depositate nella Dichiarazione di Siviglia (facilmente leggibile in rete). Lo stesso Nagler ricorda, con una formula sintetica, la sua osservazione che mentre la nonviolenza a volte funziona anche a breve termine, e sempre funziona (e' efficace) a lungo termine, invece la violenza a volte funziona nell'immediato, ma mai funziona (mai e' efficace) nel tempo lungo (p. 59). Questo mi ricorda un pensiero di Merleau-Ponty, per il quale la legge dell'azione non e' l'efficacia immediata, ma la fecondita'. Fulvio Cesare Manara, che ricostruisce con precisione le origini del Satyagraha, afferma all'inizio: "Non possiamo accettare, convenire e concordare con quanto i nostri governi decidono, ma non possiamo nemmeno agire per intervenire significativamente con un'opera di intervento e di trasformazione nonviolenta: non siamo ancora all'altezza" (p. 29). E' un lavoro a tempi secolari, quello per la nonviolenza? Balducci diceva che richiede una mutazione antropologica. Saremo in tempo prima della temibile catastrofe? Di questo abbiamo discusso. Ogni risultato futuro puo' diventare possibile, anche se non ne vediamo ora la possibilita', solamente attraverso il lavoro quotidiano continuo e costante. Per una incidenza politica della nonviolenza, occorre una grande unita' e chiarezza dei movimenti: mantenendo il valore delle loro specificita', dovrebbero federarsi in Italia (e nel mondo) in un'azione politica comune (mi permetto di indicare la proposta di una Federazione politica nonviolenta, su questo giornale telematico "Notizie minime della nonviolenza in cammino" del 27 luglio 2007). Bhikku Parekh propone un immaginario scambio di lunghe lettere, due ciascuno, tra Osama bin Laden e Gandhi (pp. 77-85). Nel loro carattere fittizio, questi testi sono molto interessanti. Osama presenta bene le "ragioni" del terrorismo islamico anti-occidentale. Ci sono infatti delle originarie ragioni, sebbene condotte a fini e con metodi criminali, inaccettabili. Anche Hitler aveva delle ragioni, con le quali ottenne il consenso dei tedeschi, nel denunciare la pace punitiva inflitta alla Germania nel 1919, ma le gesti', evidentemente, con progetti e metodi criminali. E il Gandhi di queste lettere accusa con grande chiarezza le azioni inaccettabili di bin Laden, pur comprendendo ma anche precisando i suoi motivi originari. Questi testi io ora li immagino letti e recitati vivamente da bravi attori, come esempio di quello che dovrebbe sempre avvenire: parlarsi tra avversari e anche tra nemici, salire dal gesto omicida, dalla catena violenza-vendetta, alla parola umana, anche dialettica. Nel contributo di Nanni Salio compare, tra molte idee, un'altra curiosa combinazione numerica (p. 95). Egli ha raccolto analisi precise, fino da Il potere della nonviolenza (Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995), delle lotte nonviolente del 1989, che culminarono nel 9 novembre (abbattimento del muro di Berlino). Ora, per combinazione, noi scriviamo questa data 9/11 e allo stesso modo gli statunitensi scrivono la data dell'11 settembre: 9/11 (prima il mese, poi il giorno). Il caso suggerisce questo accostamento tra due momenti di segno opposto: un giorno molto simbolico del successo delle lotte nonviolente accostato al giorno piu' simbolico della distruttivita' del terrorismo. Noi, scrivendo 9/11 la data del 1989 esprimiamo quasi un rovesciamento possibile dei fatti violenti dell'11/9 del 2001. Nello stesso contributo di Nanni Salio indico dieci punti, sulla linea del 1989, per uscire dalla catastrofe di civilta' che incombe sul nostro tempo (pp. 95-98). Queste indicazioni, e altre analoghe proposte, ci dicono che la nonviolenza e' spiritualita', cultura, e metodologia politica, un insieme valido per salvare l'umanita', se solo fosse compresa e diffusa nell'opinione pubblica dei popoli. Altro si potrebbe dire su questo ricco quaderno. Ma voglio ora ricordare, nell'ordine di idee delle ricorrenze che ci rendono presenti lontani eventi significativi, che il 30 gennaio 2008, cioe' fra poco piu' di quattro mesi, saranno sessant'anni dall'uccisione di Gandhi, in quel giorno del 1948. Una morte coraggiosa, feconda, che ancora mobilita tanti spiriti attivi nel mondo; un segno dello spendersi totale per la giustizia e l'amore, che continua a produrre vita. Cosa intendiamo fare, come intendiamo vivere questa prossima ricorrenza, e diffonderne il frutto? (Noto a margine che il senso completo di un mio intervento, che nel titolo compare solo nella prima parte, e': La nonviolenza ha bisogno di religione. La religione ha bisogno di nonviolenza). 8. RILETTURE. FRANCO RESTAINO, ADRIANA CAVARERO, LE FILOSOFIE FEMMINISTE Franco Restaino, Adriana Cavarero, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, pp. 260, lire 22.000. Un libro da adottare nelle scuole. 9. RILETTURE. WANDA TOMMASI: I FILOSOFI E LE DONNE Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272, lire 35.000. Un libro da adottare nelle scuole. 10. RILETTURE. CHIARA ZAMBONI: LA FILOSOFIA DONNA Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160, lire 14.000. Un libro da adottare nelle scuole. 11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti. Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono: 1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo. Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica. Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli. 12. PER SAPERNE DI PIU' * Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it * Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia: www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it, luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it * Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per contatti: info at peacelink.it NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO Numero 212 del 14 settembre 2007 Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su: nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe Per non riceverlo piu': nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe In alternativa e' possibile andare sulla pagina web http://web.peacelink.it/mailing_admin.html quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione). L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web: http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la redazione e': nbawac at tin.it
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