Minime. 205



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 205 del 7 settembre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Tre dimenticanze
2. In dieci citta' italiane l'11 settembre
3. Giovanni Mandorino: Chimere o "Il mondo nuovo"?
4. Severino Vardacampi: Dagli ogm alla creatura del dottor Frankenstein
5. Lidia Serenari
6. Mohandas Gandhi: La vera liberta'
7. Vandana Shiva: Un nuovo paradigma
8. Maria Luigia Casieri presenta "Anna Karenina" di Lev Tolstoj
9. Letture: Armando Massarenti, Il lancio del nano e altri esercizi di
filosofia minima
10. Letture. Roberto Massari, Dentro e oltre gli anni '60
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'

1. EDITORALE. PEPPE SINI: TRE DIMENTICANZE

Gli afgani assassinati dalla guerra terrorista e stragista cui l'esercito
italiano partecipa, al fianco del primo terrorista planetario (per sventura
del mondo presidente della prima superpotenza mondiale) e dei signori della
guerra, e a vantaggio dei signori dell'eroina e del terrorismo
internazionale.
La guerra terrorista e stragista che si prolunga da decenni; la guerra
terrorista e stragista che viola tutti i diritti umani, che viola i
fondamenti stessi del diritto internazionale, che viola la Costituzione
della Repubblica Italiana.
Cosa si aspetta ad imporre che l'Italia cessi di partecipare alla guerra e
s'mpegni finalmente per salvare le vite e costruire la pace?
Cosa si aspetta ad imporre che i soldati italiani tornino a casa, vivi, ed
integri nel corpo e nell'anima?
Cosa si aspetta ad imporre che governo e parlamento, cessata la scellerata
cupio dissolvi, cessata la criminale ubriacatura guerriera e assassina,
cessata la follia totalitaria, deliberino il rientro nell'alveo della
legalita' costituzionale e del diritto internazionale, cessino di essere
terroristi e stragisti?
Si vuole sicurezza? Un governo e un parlamento che fanno una politica
stragista e terrorista in Afghanistan non creano sicurezza, ma il suo esatto
contrario. Non la povera gente che chiede un obolo all'angolo delle vie
minaccia la sicurezza, ma chi dispone, ordina, commette, favoreggia stragi,
e col suo sciagurato agire nuove stragi richiama. Il sangue sparso in
Afghanistan anche con la complicita' dello stato italiano ricadra' sulle
nostre teste, tutti lo sentiamo nel profondo del nostro cuore lacerato.
La sola politica della sicurezza e' quella che rispetta e promuove i diritti
umani di tutti gli esseri umani, e' quella che promuove solidarieta', e'
quella che salva le vite, e' quella che nessun essere umano abbandona alla
miseria, alla sofferenza, all'oppressione, alla morte. La sola politica
della sicurezza e' la politica della nonviolenza attiva e operante.
*
I migranti che in fuga da carestie, guerre, dittature cercano di venire in
Europa per trovar scampo da sofferenze e persecuzioni inenarrabili.
Quei migranti che la Costituzione della Repubblica italiana (nata dalla
Resistenza antifascista e dalla sconfitta dell'ordine hitleriano) dispone
che hanno diritto di venire nel nostro paese a trovare salvezza, e dispone
che il nostro paese ha il dovere di accoglierli e salvarli, affinche'
trovino qui quei diritti e quelle liberta' che il nostro ordinamento
giuridico riconosce a tutti gli esseri umani e che nei loro paesi sono
proditoriamente, barbaramente negati.
Questi migranti che una politica anticostituzionale e disumana invece di
salvare condanna alla sofferenza e alla morte, abbandona nelle mani dei
poteri criminali schiavisti, riconsegna ai loro persecutori, reclude in
infami campi di concentramento, usa come corpi mercificati come i nazisti
usavano i corpi delle loro vittime, fa morire soffocati nei Tir e annegati
tra le onde, sui cigli delle strade seviziati e dilaniati.
Questi crimini contro l'umanita' non potranno mai essere perdonati,
condonati, dimenticati. Di questi crimini contro l'umanita' sono
responsabili, e ne dovranno pur rispondere - dinanzi a quel tribunale
dell'umanita' che e' la memoria storica di coloro che verranno, e la
coscienza di coloro che oggi non son ciechi - non solo quei politicanti
fascistizzati che tali feroci situazioni e anomiche norme ed aberranti
consuetudini hanno creato o non hanno contrastato e abolito avendone il
potere, non solo i funzionari prestatisi ad agire con logiche da Terzo
Reich, ma anche tutte le persone che non si sono opposte, che non si sono
ribellate, che non hanno levato la loro voce, le loro braccia, a difesa
della vita e della dignita' di tanti fratelli e tante sorelle che speravano
di trovare in noi Abele e non Caino. E' del mio dolore, e' della mia
vergogna che parlo.
*
Se il cuore non mi sanguinasse ed avessi ancora la capacita' di Swift o
almeno quella di Voltaire o se non altro quella di Wilde, agli
eccellentissimi signori legislatori e signori pubblici amministratori questa
esperienza proporrei di fare: andassero un pomeriggio in strada, in abiti
dimessi e non lavati ed affamati davvero dopo un lungo digiuno, a chiedere
un soldino per poter mangiare. Capirebbero tante cose.
Se il cuore non mi sanguinasse e potessi usare qui la lingua di Aristofane o
di Plauto o di Moliere, agli eccellentissimi signori legislatori e signori
pubblici amministratori questa esperienza proporrei di fare: si fermassero
una mezz'ora a ragionare, e si chiedessero perche' vi sono persone nel
nostro paese che nell'estate piu' torrida soffrono sotto il sole ai semafori
avvelenandosi degli scarichi delle automobili dei ricchi per poter avere una
misera, misera moneta da tanti, tanti insulti accompagnata.
Se il cuore non mi sanguinasse e potessi qui pacatamente argomentare sul
senso e sui fini dell'ordinamento giuridico, sul diritto all'assistenza, sui
doveri dei pubblici ufficiali, su cosa sia pubblica amministrazione, cosa
bene pubblica, e cosi' via (e saprei ben farlo, e' stato per tanti anni il
mio mestiere quando sedevo sui banchi in cui si rappresenta la volonta'
popolare e si serve il pubblico bene e si reca aiuto a chi e' nel bisogno -
che  a questo sarebbero intese le pubbliche funzioni, e gia' solo ricordarlo
suscita risa inestinguibili e non gia' tra gli dei beati ma nella bolgia
dell'infima canaglia), agli eccellentissimi signori legislatori e signori
pubblici amministratori questa esperienza proporrei di fare: di ricordarsi
di quanto le leggi vigenti dispongono in materia di pubblica assistenza, di
aiuto alle vere vittime del crimine vero, di rispetto dell'umana dignita',
ed anche di quanto le leggi dispongono in materia di omissione di soccorso,
di abuso, di violazione dei diritti personali, di lesione della dignita'
della persona: e se di quanto le leggi dispongono a loro protezione i poveri
avessero contezza, quanti processi penali e quante cause civili migliaia e
migliaia di persone potrebbero e dovrebbero oggi intentare contro sindaci,
assessori, parlamentari e ministri che con le loro crudelta' e barbarie
insozzano il nostro paese, con i loro atti amministrativi e le loro
esternazioni deliranti violano leggi e leggi e leggi, e l'umanita' di ogni
essere umano feriscono, e l'umanita' intera.
Se il cuore non mi sanguinasse: ma invece il cuore mi sanguina, e solo in
urlo mi prorompono dal petto le parole: come potete, voi investiti di
pubbliche funzioni, perseguitare vieppiu' i poveri invece di aiutarli? come
potete perseguitare gli oppressi invece di sostenerli? come potete tradire
cosi' ogni legge umana, ogni umano valore? Cosi' agendo da criminali agite,
e da fascisti. E proprio questo penso. E proprio questo dico.

2. INCONTRI. IN DIECI CITTA' ITALIANE L'11 SETTEMBRE
[Da Rocco Altieri (per contatti: centro at gandhiedizioni.com) riceviamo e
diffondiamo.
Rocco Altieri e' nato a Monteleone di Puglia, studi di sociologia, lettere
moderne e scienze religiose presso l'Universita' di Napoli, promotore degli
studi sulla pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti  presso
l'Universita' di Pisa, docente di Teoria e prassi della nonviolenza
all'Universita' di Pisa, dirige la rivista "Quaderni satyagraha". Tra le
opere di Rocco Altieri segnaliamo particolarmente La rivoluzione
nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca
Franco Serantini, Pisa 1998]

Dieci citta' italiane ricordano l'11 settembre, il Satyagraha di Gandhi, per
rilanciare in Italia e nel mondo l'azione nonviolenta.
*
L'11 settembre 1906, nel Teatro Imperiale di Johannesburg in Sudafrica, una
grande assemblea di immigrati indiani decideva di intraprendere una campagna
di disobbedienza civile alle leggi discriminatorie del cosiddetto Black Act.
Lo stesso Gandhi riconobbe in quell'evento l'atto di nascita del satyagraha,
cioe' di un modo nuovo di lottare che sostituisce alla forza fisica una
forza piu' grande, generata dalla Verita' e dall'Amore.
Il convegno del 2006 a Pisa per il centenario, promosso dalla rivista
"Quaderni Satyagraha", vide la partecipazione di oltre duecento abbonati e
lettori provenienti da tutta Italia, oltre ai principali studiosi e
personalita' del mondo della nonviolenza.
*
Quest'anno in occasione della pubblicazione del n.12 dei "Quaderni
Satyagraha" ( per riceverlo scrivere all'indirizzo e-mail:
centro at gandhiedizioni.com) che comprende le relazioni piu' importanti del
convegno: L'11 Settembre di Gandhi - la luce sconfigge la tenebra (Firenze,
Libreria Editrice Fiorentina, 16 euro) sono stati organizzati incontri di
riflessione, preghiera e presentazione del volume in dieci citta' italiane.
Di fronte allo smarrimento e al senso di impotenza di molti pacifisti,
all'uso spesso strumentale del termine "nonviolenza" e della stessa immagine
di Gandhi, il quaderno riafferma con forza che la nonviolenza non e'
passivita', rassegnazione al male minore: e' invece attiva obiezione di
coscienza alle strutture di dominio e di guerra, scelta rivoluzionaria di
trasformazione sociale per costruire il potere di tutti (l'omnicrazia di
Aldo Capitini).
Le varie iniziative italiane  sono collegate a quelle che si svolgono in
tutto il mondo in risposta all'appello di Arun Gandhi, nipote diretto del
Mahatma, per trasformare l'11 settembre in giornata della speranza, della
pace, del rilancio della lotta Satyagraha.
*
Ecco il calendario degli appuntamenti italiani:
Bergamo
Lunedi' 10 settembre, presso la sede universitaria, nell'aula 1, alle ore
18, presentazione del n. 12 dei "Quaderni Satyagraha", con Fulvio C. Manara,
coautore del volume.
*
Palmi di Calabria
Martedi' 11 settembre alle ore 17 si terra' un incontro di preghiera
ecumenica per la pace sul Monte S. Elia, uno dei luoghi simbolici della
citta', davanti al monumento dedicato a Domenico Antonio Cardone, filosofo
calabrese della pace, amico e collaboratore di Aldo Capitini, protagonista
negli anni '50 della campagna Russell-Einstein per la messa al bando delle
armi nucleari. Sara' rievocato il Satyagraha di Gandhi, nella compresenza
dei due grandi maestri Domenico Antonio Cardone e Danilo Dolci, che tanto
hanno insegnato  alla comunita' di Palmi con la loro presenza, nel
perdurante impegno quotidiano contro la violenza mafiosa, per il disarmo e
l'educazione alla nonviolenza. Animeranno l'incontro Raffaello Saffioti,
Rosellina Scarcella e  tutti gli amici della Casa per la pace "D. A.
Cardone".
*
Palermo
Martedi' 11 settembre alle ore 21 presso la Chiesa di San Francesco Saverio
nel quartiere storico dell'Albergheria  incontro di riflessione e di
presentazione del n. 12 dei "Quaderni Satyagraha". Partecipano allíincontro
don Cosimo Scordato, Andrea Cozzo, Enzo Sanfilippo, Augusto Cavadi.
*
San Ferdinando di Puglia
Martedi' 11 settembre alle ore 21 presso la Casa per la nonviolenza incontro
di preghiera e riflessioni sul Satyagraha di Gandhi con Mariella Dipaola e
Matteo Della Torre, coautori del n. 12 dei "Quaderni Satyagraha".
*
Tempio Pausania
Martedi' 11 settembre alle ore 17, a cura dell'associazione Nord Sud,
incontro di riflessione e presentazione del n. 12 dei "Quaderni Satyagraha",
con la partecipazione di Maria Erminia Satta, redattrice dei "Quaderni
Satyagraha".
*
Napoli
Martedi' 11 settembre, alle ore 17,15, presso l'Istituto Italiano Studi
Filosofici, in via Monte di Dio 14, presentazione del n. 12 dei "Quaderni
Satyagraha". Interverranno Rocco Altieri, Franz Amato, Gianfranco Borrelli,
Adriana Buffardi, Renato Briganti, Isadora D'Aimmo, Corrado Gabriele,
Giuseppe Ferraro, Geppino Fiorenza, Giovanni Laino, Gordon Poole, Francesco
Ruotolo, Donatella Trotta, Alex Zanotelli.
*
Firenze
Martedi' 11 settembre alle ore 21 presso la Chiesa di San Martino a Giogoli
di Scandicci incontro di preghiera e presentazione del n. 12 dei "Quaderni
Satyagraha". Sara' presente Pierpaolo Calonaci della redazione dei "Quaderni
Satyagraha".
*
Piacenza
Martedi' 11 settembre alle 21 presso il Caffe' letterario Baciccia, via D.
Carli, presentazione del n. 12 dei "Quaderni Satyagraha", con la
partecipazione di Piero P. Giorgi, Daniele Novara, Federico Fioretto.
*
Torino
Martedi' 11 settembre alle ore 20,30, presso il Centro Studi "Sereno Regis",
in via Garibaldi 13, presentazione del n. 12 dei "Quaderni Satyagraha".
Saranno presenti Alberto Pellissero, docente di sanscrito presso
l'Universita' di Torino, Enrico Peyretti e Nanni Salio del Centro Studi
"Sereno Regis".
*
Ovada
Martedi' 11 settembre presso il Teatro comunale, Corso martiri della
Liberta' 10, alle ore 9 con le scuole e alle ore 21,30 con la cittadinanza
nell'ambito della manifestazione "Testimone di pace" presentazione del n. 12
dei "Quaderni Satyagraha". Presenzieranno Ruben Dario Pardo Santamaria e
Carla Mariani della Rete di solidarieta' "Colombia Vive" e redattori dei
"Quaderni Satyagraha".

3. RIFLESSIONE. GIOVANNI MANDORINO: CHIMERE O "IL MONDO NUOVO"?
[Ringraziamo Giovanni Mandorino (per contatti: gmandorino at interfree.it) per
questo intervento.
Giovanni Mandorino e' una delle piu' rigorose e attive persone impegnate per
la nonviolenza, partecipa all'esperienza del Centro Gandhi di Pisa e cura il
sito della rivista "Quaderni satyagraha" (pdpace.interfree.it)]

Stamattina sono stato molto turbato dalla notizia del via libera dato in
Inghilterra alla creazione di embrioni "al 99% umani". I giornalisti parlano
di "chimere", rassicurandoci con il dire che a questi organismi "non verra'
permesso di 'vivere' piu' di 14 giorni" e, almeno a stare a "La Repubblica",
solo "la Chiesa" parla di un "atto mostruoso", mentre il 73% di chi risponde
al suo sondaggio in proposito si dice "favorevole". D'altra parte, lo
"scienziato" interpellato (e che scienziato!) suggerisce di lasciare la
risposta alla sperimentazione.
So che parlare di etica, di questi tempi e' demode' (salvo quando questo sia
utile a negare diritti a qualche minoranza), e per questo mi chiedo solo
quanti tra voi, vecchi come me, hanno ripensato agli uteri artificiali di
"Brave New World".

4. RIFLESSIONE. SEVERINO VARDACAMPI: DAGLI OGM ALLA CREATURA DEL DOTTOR
FRANKENSTEIN

Non tutto quello che si puo' fare si deve fare.
Dei parti dei dottori Frankenstein e Stranamore possiamo benissimo farne a
meno.
Il sogno di generare mostri e' antico, un antico incubo. Che resti un
incubo, che non divenga una realta'.
L'idea di produrre una subumanita' da adibire a funzioni servili e' un
antico delirio di lugubri dittatori. Come e' un antico progetto e una
politica sempre ritornante l'animalizzazione di esseri umani. Come e' un
intento ben noto quello di ridurre esseri umani a serbatoi di "pezzi di
ricambio": sappiamo che esistono gia' poteri criminali di questo infernale
traffico abominevoli gerenti. E sappiamo che non manca mai chi e'
disponibile a forzare i limiti della natura con esperimenti i cui esiti
possono essere catastrofici: ed e' per questo che esiste e sempre deve
valere quel principio di precauzione che vuole che "in dubio contra
projectum".
A chi opera nella direzione di creare le premesse perche' siano consentiti
palesi, apcalittici crimini contro l'umanita' occorre porre un veto, nitido,
argomentato, razionale e coerente, persuasivo per ogni persona di retto
sentire e volonta' buona.
Dei parti dei dottori Frankenstein e Stranamore possiamo benissimo farne a
meno.
Non tutto quello che si puo' fare si deve fare.

5. LUTTI. LIDIA SERENARI
[Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo la seguente nota
dell'ufficio stampa di Legambiente Lazio (per contatti: tel. 0685358051-77,
fax: 0685355495, e-mail legambientelazio at legambiente.lazio.it, sito:
www.legambiente.lazio.it)]

Ci ha lasciato ieri sera, a 68 anni, la nostra cara Lidia Serenari,
presidente del circolo Ecoidea di Roma e vicepresidente di Legambiente
Lazio, dopo una lunga e dolorosa malattia, che in queste ultime settimane si
era molto aggravata.
Regista programmista in Rai, Lidia ha sempre avuto un grande impegno civile
nei movimenti e nelle associazioni, come le Donne in Nero, e da molti anni
con Legambiente, di cui era dal 2003 vicepresidente regionale nel Lazio.
Tante le iniziative e le campagne di cui e' stata tra i protagonisti nel
quartiere di Monte Mario con il circolo Legambiente Ecoidea di cui era da
tempo presidente: per la chiusura del manicomio e l'uso pubblico dell'area
del Santa Maria della Pieta', nel coordinamento Citta' Ideale, per la
valorizzazione del Parco dell'Insugherata, o ancora contro il traffico e lo
smog nel quartiere. Pace, solidarieta', uguaglianza sono stati valori per i
quali costantemente era impegnata, partecipando e organizzando iniziative
contro la guerra, animando il "Tavolo della pace" e la Casa della pace di
Roma, inventando attivita' con gli artisti o sventolando la bandiera
arcobaleno nelle manifestazioni, intervenendo ai Social forum, seguendo e
alimentando il lavoro del circolo Giano di Legambiente nel carcere di
Rebibbia o dei detenuti dell'omonima cooperativa, di cui era presidente.
Ci mancheranno tanto la sua intelligenza sempre vivace e la passione con cui
portava avanti queste e tante altre vertenze e progetti, dando tutti i
giorni un umile e fondamentale contributo alla costruzione di un mondo
diverso, di pace e uguaglianza tra le persone ed i popoli.
Per darle l'ultimo saluto sara' allestita una camera ardente presso
l'Ospedale Bellaria di Bologna, in via Altura 3, Venerdi' 7 settembre, dalle
ore 9 alle ore 11. L'indirizzo della Famiglia Serenari e' via Usodimare 2,
40131 Bologna. Infine, Lidia aveva dato indicazione di preferire ai fiori
delle offerte, che la famiglia ha pensato di destinare all'ospedale dove era
ricoverata (c/c n. 29216199 intestato a Fondazione Hospice Maria Teresa
Chiantore Seragnoli Onlus, specificando nella causale "Contributo in memoria
di ... - Dare comunicazione a ...") e all'associazione che l'ha assistita
(c/c n. 11424405 intestato a Ant Italia Onlus con le stesse specifiche nella
causale).

6. MAESTRI. MOHANDAS GANDHI: LA VERA LIBERTA'
[Da Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino
1973, 1996, p. 138 (e' un brano da un articolo apparso su "Harijan" del 20
aprile 1940).
Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo
pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della
nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio
d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di
convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra,
avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro
la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della
nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito
del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico.
Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la
teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione
economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il
30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di
quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e
che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti
discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione,
della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un
giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una
natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere
contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua
riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede
significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In
italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza,
Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e
autonomia, Lef; l’autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la
liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton;
Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento; La cura
della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e
fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi
sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di
frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da
Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio
pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato
l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi
ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali
della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono
stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi
massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda
il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza
civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi:
tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente
accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro
di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori. Tra gli studi cfr. Johan Galtung,
Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente
detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il
Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il
Mulino; Gandhi e l’India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il
Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e'
quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia
cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti
nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente
utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L.
Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti
Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci,
Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di
Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti
pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero
nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark
Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini,
L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con
la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini)
2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi
in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara,
L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega,
Torino 2006]

Io ho sostenuto di essere un socialista molto prima che i socialisti indiani
che conosco avessero proclamato la loro fede. Il mio socialismo pero' era
naturale, non era stato imparato su nessun libro. Esso derivava dalla mia
incrollabile fede nella nonviolenza. Nessun uomo puo' essere attivamente
nonviolento e non ribellarsi contro l'ingiustizia sociale, dovunque si
verifichi. Sfortunatamente i socialisti occidentali, a quanto so, hanno
affermato la necessita' della violenza per realizzare la dottrina
socialista.
Io ho sempre sostenuto che la giustizia sociale, anche nei confronti dei
piu' deboli e dei piu' umili, non puo' essere ottenuta con la forza. E ho
sempre creduto che sia possibile, attraverso l'assidua educazione degli
umili al metodo della nonviolenza, ottenere la riparazione dei torti da essi
subiti. Tale metodo e' la noncollaborazione nonviolenta. A volte la
noncollaborazione diviene un dovere quanto la collaborazione. Nessuno e'
tenuto a collaborare alla propria rovina o alla propria schiavitu'. La
liberta' ottenuta grazie all'azione, anche se caritatevole, di altri, non
puo' essere conservata quando tale azione cessa. In altre parole, tale
liberta' non e' vera liberta'. Ma gli umili riescono a scoprire tutto lo
splendore della liberta' non appena apprendono l'arte di raggiungerla
attraverso la noncollaborazione nonviolenta.

7. MAESTRE. VANDANA SHIVA: UN NUOVO PARADIGMA
[Da Vandana Shiva, Le nuove guerre della globalizzazione, Utet, Torino 2005,
pp. 119-120.
Vandana Shiva, scienziata e filosofa indiana, direttrice di importanti
istituti di ricerca e docente nelle istituzioni universitarie delle Nazioni
Unite, impegnata non solo come studiosa ma anche come militante nella difesa
dell'ambiente e delle culture native, e' oggi tra i principali punti di
riferimento dei movimenti ecologisti, femministi, di liberazione dei popoli,
di opposizione a modelli di sviluppo oppressivi e distruttivi, e di denuncia
di operazioni e programmi scientifico-industriali dagli esiti
pericolosissimi. Tra le opere di Vandana Shiva: Sopravvivere allo sviluppo,
Isedi, Torino 1990; Monocolture della mente, Bollati Boringhieri, Torino
1995; Biopirateria, Cuen, Napoli 1999, 2001; Vacche sacre e mucche pazze,
DeriveApprodi, Roma 2001; Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta
di Sopravvivere allo sviluppo); Il mondo sotto brevetto, Feltrinelli, Milano
2002. Le guerre dell'acqua, Feltrinelli, Milano 2003; Le nuove guerre della
globalizzazione, Utet, Torino 2005; Il bene comune della Terra, Feltrinelli,
Milano 2006]

Per reagire alla frammentazione provocata dalle varie forme di
fondamentalismo abbiamo bisogno di un nuovo paradigma, di un nuovo movimento
che ci permetta di passare dalla cultura imperante e onnipresente della
violenza, della distruzione e della morte a quella della nonviolenza, della
pace creativa e della vita.

8. LIBRI. MARIA LUIGIA CASIERI PRESENTA "ANNA KARENINA" DI LEV TOLSTOJ
[Ringraziamo Maria Luigia Casieri (per contatti: nbawac at tin.it) per questo
articolo.
Maria Luigia Casieri, nata a Portici (Na) nel 1961, dottoressa in scienze
pedagogiche, insegna nella scuola dell'infanzia ed e' una delle principali
animatrici del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo. Ha organizzato a
Viterbo insieme ad altri il "Tribunale per i diritti del malato"; assistente
sociale, ha svolto un'esperienza in Germania nell'ambito dei servizi di
assistenza per gli emigrati italiani; rientrata in Italia si e' impegnata
nel settore educativo; per dieci anni ha prestato servizio di volontariato
in una casa-famiglia per l'assistenza ai minori; dal 1987 e' insegnante di
ruolo nella scuola per l'infanzia; ha preso parte a varie iniziative di
pace, di solidarieta', per i diritti; ha tenuto relazioni a convegni e corsi
di aggiornamento, e contribuito a varie pubblicazioni; ha collaborato con la
cattedra di psicologia dell'educazione presso la Terza Universita' di Roma.
Opere di Maria Luigia Casieri: Il contributo di Emilia Ferreiro alla
comprensione dei processi di apprendimento della lingua scritta, 5 voll.,
Viterbo 2004.
Lev Tolstoj, nato nel 1828 e scomparso nel 1910, non solo grandissimo
scrittore, ma anche educatore e riformatore religioso e sociale,
propugnatore della nonviolenza. Opere di Lev Tolstoj: tralasciando qui le
opere letterarie (ma cfr. almeno Tutti i romanzi, Sansoni, Firenze 1967; e
Tutti i racconti, Mondadori, Milano 1991, 2005), della gigantesca
pubblicistica tolstojana segnaliamo particolarmente almeno Quale scuola,
Emme, Milano 1975, Mondadori, Milano 1978; La confessione, SE, Milano 1995;
Perche' la gente si droga? e altri saggio su societa', politica, religione,
Mondadori, Milano 1988; Il regno di Dio e' in voi, Bocca, Roma 1894, poi
Publiprint-Manca, Trento-Genova 1988; La legge della violenza e la legge
dell'amore, Edizioni del Movimento Nonviolento, Verona 1998; La vera vita,
Manca, Genova 1991; l'antologia Tolstoj verde, Manca, Genova 1990. Opere su
Lev Tolstoj: dal nostro punto di vista segnaliamo particolarmente Pier
Cesare Bori, Gianni Sofri, Gandhi e Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1985; Pier
Cesare Bori, Tolstoj, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole
(Fi) 1991; Pier Cesare Bori, L'altro Tolstoj, Il Mulino, Bologna 1995; Amici
di Tolstoi (a cura di), Tolstoi il profeta, Il segno dei Gabrielli, S.
Pietro in Cariano (Vr) 2000]

Affascinante, lungo romanzo che ti fa gradualmente entrare in un mondo,
costruendo atmosfere che riecheggiano a lungo come mondi vitali.
Romanzo dell'interiorita', fatto di sguardi, di sentimenti, di sfumature,
dove grandi passioni dell'animo, conflitti, gioie, lacerazioni profonde sono
colti in movimenti rarefatti e in primi piani in cui appaiono rossori, occhi
pieni di luce, seducenti movimenti delle mani inanellate...
Tutti i personaggi hanno uno spessore, una complessita', una poliedricita'
di sfaccettature che aggettano sulla profondita' dell'animo umano, tali da
rendere il lettore piu' cauto, piu' benevolo, piu' compassionevole, sottile
e sospeso nell'affacciarsi al tremendo mistero del cuore dell'uomo. E della
donna.
Al fondo, la ricerca del significato infine trovato nell'imperativo
categorico del bene morale in quanto valore assoluto.
Attualissime le descrizioni delle dinamiche nelle relazioni personali e
sociali. Il mondo non e' cambiato.
Sapiente ed efficacissima la costruzione a montaggio alternato.
Di particolare rilievo l'esperienza della morte (e della nascita) che
interpella il lettore in prima persona, conducendolo in presenza della
morte, percepita in maniera viscerale, sbattuta in faccia, con acutezza di
sguardo, non in modo astratto, ma presa in carico con i suoi odori, con i
suoi tepori, il fare e il disfare, il manipolare che e' l'ultimo legame e
conforto del tenere in vita, del comunicare l'incomunicabile nostalgia di
intimita' nel separarsi definitivo, la paura di ghiaccio, la domanda di
senso, la solitudine irriducibile, l'esasperazione di vivere, l'irrompere
della quotidianita' e dell'assoluto.

9. LETTURE. ARMANDO MASSARENTI: IL LANCIO DEL NANO E ALTRI ESERCIZI DI
FILOSOFIA MINIMA
Armando Massarenti, Il lancio del nano e altri esercizi di filosofia minima,
Guanda, Parma 2006, Il sole 24 ore, Milano 2007, pp. 208, euro 7,90 (in
supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore"). Con una introduzione di Umberto
Eco, un libro che vivamente raccomandiamo; ma due cose ci sembrano
profondamente, scandalosamente inaccettabili, e molto ci rattristano: il
titolo del libro, e l'articolo da cui quel titolo e' ricavato.

10. LETTURE. ROBERTO MASSARI: DENTRO E OLTRE GLI ANNI '60
Roberto Massari, Dentro e oltre gli anni '60. Culture, politica e sociologia
(1960-1974), Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2005, pp. 608, euro 16. Con
questo volume, curato da Antonella Marazzi e introdotto da una conversazione
con Alessandro Portelli, Roberto Massari ha iniziato la pubblicazione dei
suoi scritti brevi, inediti o dispersi, quasi a configurare una sorta di
autobiografia documentaria di una vicenda intellettuale e militante che si
affianca alle sue opere maggiori di studioso ed editore (come studioso
benemerito particolarmente degli studi guevariani, come editore benemerito
particolarmente per la riproposizione di classici del pensiero socialista,
rivoluzionario o anche semplicemente razionalista, e per il recupero
filologicamente adeguato di una memoria storica dei movimenti della sinistra
rivoluzionaria secondo una prospettiva non irrazionalista: scelta ed impegno
oggi ancor piu' benemeriti a fronte dell'irrazionalismo isterico ed
irresponsabile che e' la moda infame attraverso cui tanta corrente
pubblicistica pretesamente "di sinistra" o "di movimento" ha gia' corrotto e
corrompera' ancora tanti giovani generosi quanto ingenui sedotti a
pappagallescamente ripetere stupidaggini sesquipedali e a perdere cosi' il
piacere dell'onesta' e l'autonomia di giudizio - che e' l'unico bene che
abbiamo). Tra i testi qui raccolti, ovviamente eterogenei e talora di valore
meramente testimoniale (ed alcuni invero ben prescindibili anche in un
percorso di ricostruzione biografica), ve ne sono taluni d'interesse non
solo documentario, ma ancora utili a riflessioni necessarie. Per richieste
alla casa editrice: Massari Editore, casella postale 144, 01023 Bolsena
(Vt), e-mail: erre.emme at enjoy.it, sito: www.enjoy.it/erre-emme

11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

12. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 205 del 7 settembre 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
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