Coi piedi per terra. 7



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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 7 del 17 agosto 2007

In questo numero:
1. Ferdinando Imposimato solidale con il comitato che si oppone
all'aeroporto
2. Bruno Segre: Un pensiero amorevole e rispettoso anche per coloro che
dovranno nascere
3. Peppe Sini: In tutta semplicita'
4. Antonella Litta: Ai medici dell'Alto Lazio
5. Tappeti volanti
6. Adriano Moratto: Una lettera di Umbertiano Bossiratto
7. Brunetto Salvarani: Tre domande sull'aeroporto
8. Mohandas Gandhi: La scelta
9. Giuliano Pontara: Quattro norme di morale intergenerazionale
10. Per contattare il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo

1. SOLIDARIETA'. FERDINANDO IMPOSIMATO SOLIDALE CON IL COMITATO CHE SI
OPPONE ALL'AEROPORTO
[Riportiamo il seguente comunicato del Comitato che si oppone all'aeroporto
di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo.
Ferdinando Imposimato, giudice istruttore dei piu' importanti casi di
terrorismo (caso Moro, attentato al papa, omicidio del presidente del Csm
Vittorio Bachelet e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione), si
e' occupato anche di processi contro mafia e camorra e di sequestri di
persona; eletto al Senato della Repubblica (1987 e 1994) e alla Camera dei
Deputati (1992), per tre legislature e' stato membro della Commissione
Antimafia. E' presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di
Cassazione. Dalla Wikipedia, edizione italiana, riportiamo per stralci la
seguente scheda: "Ferdinando Imposimato (Maddaloni - Caserta -, 9 aprile
1936), avvocato penalista, magistrato, senatore ed attualmente Presidente
onorario aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Si e' impegnato nella
lotta alla mafia e camorra, nella lotta contro il terrorismo: e' stato il
giudice istruttore dei piu' importanti casi di terrorismo, tra cui il
rapimento di Aldo Moro (1978), l'attentato a papa Giovanni Paolo II (1981),
l'omicidio del vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura
Vittorio Bachelet, e dei giudici Riccardo Palma e Girolamo Tartaglione. Si
occupa anche della difesa dei diritti umani. Dopo essersi laureato in
giurisprudenza all'Universita' di Napoli nel 1959, nel 1962 diventa
vicecommissario di Polizia e viene destinato prima a Brescia e poi a Forli'.
Un anno dopo torna a Roma come funzionario del Ministero del Tesoro, ove
lavora per un anno. Nel 1964 diventa magistrato. Quale giudice istruttore
istruisce alcuni tra i piu' importanti casi di terrorismo tra cui il
processo Aldo Moro, l'attentato al papa, l'omicidio dei presidente del
Consiglio Superiore della Magistratura, Vittorio Bachelet, la strage di
Piazza Nicosia. E' lo scopritore della pista bulgara in Europa e delle
connessioni internazionali del terrorismo. E' il primo a parlare delle
connessioni del terrorismo italiano con servizi segreti stranieri e della
presenza nel caso Moro del Kgb. Si occupa di processi contro mafia e
camorra. Tra gli altri istruisce il caso di Michele Sindona, il banchiere
siciliano legato a Cosa Nostra, accusato di bancarotta fraudolenta per il
fallimento di banche italiane e straniere. Nel 1981 istruisce il processo
alla banda della Magliana, una agenzia criminale legata a Cosa Nostra, al
terrorismo, a finanzieri, a usurai, costruttori, politici ed amministratori.
Nel 1983, il fratello Franco viene ucciso per vendetta trasversale. Nel 1984
viene designato come rappresentante dell'Italia a Strasburgo per i problemi
del terrorismo internazionale con abuso delle immunita' diplomatiche e
redige la mozione finale approvata all'unanimita' dai rappresentanti dei 16
paesi dell'Europa. Nel 1986, lasciata la magistratura, diviene consulente
legale delle Nazioni Unite nella lotta alla droga. Si reca piu' volte, per
incarico dell'Onu, nei paesi dell'America Latina per i programmi di
rafforzamento del sistema legale dei paesi afflitti dal narcotraffico.
Prepara per conto delle Nazioni Unite diversi programmi di addestramento dei
giudici colombiani, boliviani, peruviani ed ecuadoriani. Ad un programma che
si svolge in Italia, partecipano, tra gli altri, Giovanni Falcone, Gianni De
Gennaro, Rosario Priore, Giancarlo Caselli ed il Generale dei Carabinieri
Mario Mori. Si occupa di diritti umani e dei principi del giusto processo in
America Latina, ove svolge una importante missione in Peru'. Nel 1987, come
indipendente di sinistra, Imposimato viene eletto al Senato della
Repubblica, e nel 1992 alla Camera dei Deputati. Nel 1994 viene eletto di
nuovo al Senato. Per tre legislature e' membro della Commissione Antimafia.
Presenta numerosi disegni di legge sulla riforma dei servizi segreti, sugli
appalti pubblici, sui trapianti, sui sequestri di persona, sui pentiti, sul
terrorismo, sulla dissociazione. E' stato membro della Suprema Corte di
Cassazione, dove raggiunge il grado di Presidente onorario aggiunto della
Suprema Corte. E' direttore dell'osservatorio dell'Eurispes sulla
criminalita' organizzata in Italia. E' impegnato in attivita' di
volontariato e di solidarieta'. Nel 1984 viene designato dalla rivista
francese 'Le Point' Uomo dell'anno - giudice coraggio, e riceve il premio
dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa per avere proseguito le sue battaglie
al servizio della giustizia nonostante le minacce ricevute e l'assassinio
del fratello. Nel 1985 il 'Times' di Londra gli dedica una intera pagina
definendolo 'lo scudisciatore della mafia'. La rivista 'Reader's digest' gli
dedica un servizio per le sue inchieste su terrorismo e mafia. Nel 1985 un
libro dell'Onu lo sceglie, nell'Anno della gioventu', come 'simbolo della
giustizia'. Nel 1986 scrive sei soggetti cinematografici per la Rai, radio
televisione italiana. I film vengono prodotti da una coproduzione tra le
televisioni di Italia, Francia, Germania, Austria e Spagna. Si tratta di sei
storie giudiziarie, dal titolo Il giudice istruttore, che raccontano alcune
delle inchieste condotte da Imposimato. In esse e' ricorrente il problema
della fallacia della giustizia per la inafferrabilita' della verita' reale e
la contraddizione tra verita' processuale e verita' reale. Tra gli
interpreti, diretti dal regista Florestano Vancini, ci sono Erland
Josephson, l'attore prediletto dal regista Ingmar Bergman, che interpreta la
parte del giudice Imposimato, Danici Gelin, Horst Bucholz, Capucine e
Vittorio Gassman. Federico Fellini, amico fraterno del giudice, gli propone
di scrivere soggetti cinematografici su temi giudiziari. Ma il progetto non
va a termine per la morte del regista. Ha pubblicato diversi libri tra cui:
Terrorismo internazionale; Corruzione ad alta velocita'; Vaticano. Un affare
di Stato; La grande menzogna. Alcuni libri non sono stati editi in Italia,
ma sono stati tradotti e diffusi all'estero, come: Un juge en Italie. Il
blog di Ferdinando Imposimato e': http://ferdinandoimposimato.blogspot.com/
". Tra le opere recenti di Ferdinando Imposimato: (con Giuseppe Pisauro e
Sandro Provvisionato), Corruzione ad alta velocita'. Viaggio nel governo
invisibile, Koine' Nuove Edizioni, 1999; Terrorismo internazionale. La
verita' nascosta, Koine' Nuove Edizioni, 2002; Vaticano. Un affare di Stato,
Koine' Nuove Edizioni, 2003; La grande menzogna, Koine' Nuove Edizioni,
2006]

L'illustre magistrato, simbolo della lotta contro i poteri criminali e il
terrorismo, ha espresso la sua solidarieta' al comitato che si oppone
all'aeroporto a Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in
difesa dell'ambiente, della salute, della legalita', della democrazia.
Siamo assai grati a Ferdinando Imposimato, una delle figure piu' autorevoli
dell'Italia migliore, per il suo apprezzamento e sostegno alla nostra
iniziativa.
Il magistrato ha anche dato la sua disponibilita' a prendere parte alle
prossime iniwiative del comitato a Viterbo.
*
L'esperienza che il comitato sta conducendo (a Viterbo ma non solo per
Viterbo) e' in difesa dell'ambiente globale e locale, in difesa del diritto
alla salute per tutte le persone (diritto sancito dalla Costituzione della
Repubblica Italiana), in difesa dei beni ambientali e culturali e delle
autentiche vocazioni produttive del territorio, per il rigoroso rispetto
delle leggi vigenti in materia di ambiente e salute, in difesa del diritto
dei cittadini ad essere informati e a decidere insieme e consapevolmente su
scelte che possono avere conseguenze gravissime per tutti, in difesa dei
diritti umani di tutti gli esseri umani.
Ci colma di gioia che questo impegno riceva attenzione, apprezzamento e
amichevole sostegno da tante parsone, e tra esse alcune delle figure piu'
autorevoli della vita civile del nostro paese, come appunto Ferdinando
Imposimato.
*
Il comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la
riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della
legalita', dei beni culturali e ambientali, del diritto al lavoro e alla
sicurezza, dei diritti umani di tutti gli esseri umani

2. EDITORIALE. BRUNO SEGRE: UN PENSIERO AMOREVOLE E RISPETTOSO ANCHE PER
COLORO CHE DOVRANNO NASCERE
[Ringraziamo Bruno Segre (per contatti: bsegre at yahoo.it) per questo
intervento.
Bruno Segre, storico e saggista, e' nato a Lucerna nel 1930, ha studiato
filosofia alla scuola di Antonio Banfi; si e' occupato di sociologia della
cooperazione e di educazione degli adulti nell'ambito del movimento
Comunita' fondato da Adriano Olivetti; ha insegnato in Svizzera dal 1964 al
1969; per oltre dieci anni ha fatto parte del Consiglio del "Centro di
documentazione ebraica contemporanea" di Milano; per molti anni ha
presieduto l'associazione italiana "Amici di Neve Shalom Wahat as-Salam";
nel quadro di un'intensa attivita' pubblicistica, ha dedicato contributi a
vari aspetti e momenti della cultura e della storia degli ebrei; dirige la
prestigiosa rivista di vita e cultura ebraica "Keshet" (e-mail:
segreteria at keshet.it, sito: www.keshet.it). Tra le opere di Bruno Segre: Gli
ebrei in Italia, Giuntina, Firenze 2001; Shoah, Il Saggiatore, Milano 1998,
2003]

Carissimo Peppe,
seguo da vari giorni con grande interesse e partecipazione la vostra
campagna, coraggiosa e sacrosanta, contro l'aeroporto di Viterbo. E
francamente non saprei che altro di sensato aggiungere con la mia voce,
vecchia e flebile.
Si', sono ormai parecchio avanti negli anni, e ti confesso che amo di un
amore profondo e tenero i quattro nipoti che i miei figli mi hanno regalato.
Con l'approssimarsi dell'ora del commiato, questi quattro miei tesori - pure
tanto diversi l'uno dall'altro - sono alla cima dei miei pensieri e delle
mie preoccupazioni. Che tipo di mondo, mi domando, saro' mai capace di
consegnare loro in eredita'?
*
Fra gli infiniti aspetti che rendono tanto disumana la vita di questa nostra
umanita', uno particolarmente mi colpisce, ed e' la smania diffusa e
insensata di velocizzare ogni momento della nostra esistenza: una pulsione
patologica che definiro' "la frenesia per la 'fast-life'". Tutto deve essere
'"fast", sempre piu' "fast": certo, perche' il mercato e le ferree leggi del
profitto lo impongono, perche' "time is money".
La "fast-life" e' insieme il nostro Faraone e il nuovo vitello d'oro, e' il
grande feticcio della nostra epoca. Ma il processo di velocizzazione
dell'umana esistenza cresce, a sua volta, con una velocita' tanto rapinosa
da spingere sempre piu' la vita dell'umanita', a mio avviso, al di la' dei
limiti del fisiologicamente sopportabile. E a un certo punto mi par di
assistere a una corsa folle e generalizzata dietro al nulla, verso la morte,
con il finale irrompere, violentissimo, di una sorta di eschaton
auto-distruttivo: l'equivalente della peggiore delle paci possibili.
Insomma, se siamo ancora in tempo, credo sia giunto il momento di progettare
un'inversione di rotta: un compito non facile, lo so. Ma gia' la vostra
campagna contro l'aeroporto di Viterbo va letta come un impegno molto serio
e consapevole in questa direzione. E a essa va il mio plauso piu' convinto.
*
Ritorno per un attimo ai miei quattro nipoti per dirti che spero - prima che
la mia corsa personale giunga al traguardo - di vedere ingaggiati anche loro
in questa battaglia per ripristinare il gusto della "slow-life": una
"slow-life" che non intendo assolutamente proporre come l'otium riservato a
una minoranza di privilegiati, bensi' come il recupero, da parte di quanti
piu' uomini e donne possibile, della capacita' di dare responsabilmente un
senso alla propria esistenza, e di coltivare un pensiero amorevole e
rispettoso anche per coloro che dovranno nascere nel futuro.
Un abbraccio,
Bruno

3. EDITORIALE. PEPPE SINI: IN TUTTA SEMPLICITA'

Non c'e' bisogno di discorsi complicati per dire le forti e vere decisive
ragioni per le quali e' giusto, necessario ed urgente opporsi all'incremento
del trasporto aereo, opporsi alla costruzione di nuovi aeroporti, e chiedere
invece l'immediata riduzione dei voli.
1. Il trasporto aereo contribuisce enormemente al surriscaldamento del
clima, che costituisce oggi la piu' grave minaccia ambientale planetaria, il
piu' grande pericolo per la civilta' umana e per la biosfera.
2. Il trasporto aereo inquina gravemente l'ambiente e danneggia gravemente
la salute delle persone che ne subiscono l'impatto, sia con l'inquinamento
atmosferico che con l'inquinamento acustico.
3. Il trasporto aereo e' estremamente energivoro ed estremamente costoso:
una parte cospicua dei suoi costi e' pagata con soldi pubblici da parte
degli stati (sia in forma di contributi che in forma di agevolazioni e fin
esenzioni fiscali); soldi pubblici che vengono sottratti ai servizi sociali
e sanitari a beneficio di tutti i cittadini, e che vengono invece
scandalosamente regalati alle compagnie aeree avvelenatrici e speculatrici.
4. Il trasporto aereo e' un privilegio di pochissimi (il 5% dell'umanita') i
cui costi e i cui danni sono pagati dall'umanita' intera: grandissima parte
dei suoi costi sono pagati da chi non lo utilizza affatto. Esso e' quindi
vergognosamente ingiusto, deruba i poveri per il vantaggio e il piacere dei
ricchi, offende il sentimento di giustizia di ogni essere umano.
*
Occorre procedere al piu' presto a una drastica riduzione del trasporto
aereo, a una chiara presa di coscienza e assunzione di responsabilita' da
parte di tutte le persone di volonta' buona e delle istituzioni
democratiche, ad una forte promozione di altre forme di mobilita' e di
comunicazione piu' soddisfacenti, meno inquinanti, meno nocive, piu' sicure,
piu' economiche, piu' razionali, piu' giuste.
Come disse una volta Mohandas Gandhi: "Sii tu il cambiamento che vorresti
vedere nel mondo".

4. LETTERE. ANTONELLA LITTA: AI MEDICI DELL'ALTO LAZIO
[Ringraziamo Antonella Litta (per contatti: antonella.litta at libero.it) per
averci messo a disposizione questa sua lettera inviata ai medici dell'Alto
Lazio per sollecitare il loro interessamento con specifico riferimento ai
pericoli per la salute umana costituiti dall'inquinamento da polveri sottili
e dall'inquinamento acustico, e al grave danno ambientale del
surriscaldamento del clima, pericoli e danni connessi alla realizzazione di
una nuova struttura aeroportuale e al trasporto aereo nella sua globalita'.
Antonella Litta e' la portavoce del Comitato che si oppone alla
realizzazione dell'aeroporto a Viterbo; svolge l'attivita' di medico di
medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E' specialista in
Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica
presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione
di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani
sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato
sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11,
pp. 41-47, 1993. Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus
(Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di
numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario
nei paesi africani. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta'
nazionale ed internazionale. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e'
impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla
nonviolenza e al rispetto dell'ambiente]

Gentili colleghi,
vi scrivo per informarvi che a Viterbo si e' costituito un comitato di
opposizione all'aeroporto e per la riduzione del traffico aereo.
Una delle preoccupazioni fondamentali del comitato riguarda il rischio per
la salute umana rappresentato dall'inquinamento da polveri sottili e
dall'inquinamento acustico, inoltre il traffico aereo contribuisce
fortemente al surriscaldamento del clima.
Vi invio il comunicato che annuncia la costituzione del comitato - di cui
sono anche portavoce - perche' spero che si apra un dibattito anche tra
tutti gli operatori sanitari su questo aspetto che non e' stato ancora
considerato e valutato nella giusta maniera.
Cordiali saluti e a tutti buon lavoro.
*
Post scriptum: per maggiori informazioni potete visitare il sito del
comitato: www.coipiediperterra.org

5. RASSEGNA STAMPA. TAPPETI VOLANTI
[Dal sito www.tusciaweb.it riprendiamo integralmente la seguente notizia.
Viterbo, come e' noto, e' anche sede del comando dell'Aviazione
dell'Esercito (Aves), oltre ad avere anche una base dell'Aeronautica
Militare, e ancora una Scuola allievi sottufficiali dell'Esercito]

Viterbo - Procura militare di Roma. Tappeti dall'Afghanistan, sei militari
dell'Aves indagati. 16 agosto 2007.
Sei militari dell'Aves indagati per un traffico di tappeti dall'Afghanistan.
Due tenenti colonnello, tre capitani e un maresciallo hanno ricevuto sei
avvisi di garanzia dalla Procura militare di Roma.
I sei all'epoca dei fatti erano in forza al primo reggimento Aves e secondo
quanto appurato dopo delicate indagini, che hanno portato il pm Antonella
Masala a emettere gli avvisi, alcuni militari in servizio ad Herat in
Afghanistan, avrebbero approfittato dell'occasione per portare in Italia
tappeti di pregio.
Ma e' sul modo in cui questi tappeti erano acquistati poi fatti arrivare a
destinazione, che si concentrano gli accertamenti.
Essendo una zona a rischio, era impossibile andare da soli al mercato e
acquistarli direttamente. Per questo, sarebbero stati organizzati veri e
propri servizi con tanto di scorta armata.
Se dovesse corrispondere al vero, ci sarebbero gli estremi per i reati di
violata consegna, peculato continuato e aggravato in concorso.
Per fare arrivare i tappeti a destinazione, poi, bisognava superare i
serrati controlli per la merce in entrata, quindi si sarebbe preferito farli
transitare attraverso altri paesi, quindi fatti giungere in Italia.
Un meccanismo, che per essere individuato ha avuto bisogno di maggiori
accertamenti da parte della procura militare. Della vicenda potrebbe
occuparsi anche la magistratura ordinaria.

6. SWIFTIANA. ADRIANO MORATTO: UNA LETTERA DI UMBERTIANO BOSSIRATTO
[Ringraziamo Adriano Moratto (per contatti: (mir.brescia at libero.it) per
questo intervento.
Adriano Moratto e' impegnato nel Centro per la nonviolenza di Brescia, nella
Rete di Lilliput, in molte iniziative di pace e di solidarieta', ed e' una
delle figure piu' note e autorevoli dell'impegno nonviolento in Italia]

Viterbo: Opportunita' e Progresso
Mi sorprende che anche Beppe Sini non voglia un grande, utile aeroporto a
Viterbo (a Roma sono gia' occupati con i bagagli). Mi sorprende che uno come
lui, aperto alle novita', all'era dei computer, redattore di un giornale
telematico, possa essere contrario ad un bel e funzionale aeroporto low
cost. Anche per un semplice operaio un fine settimana a Goa o ad Acapulco,
una giornata a Londra, o a New York per lo shopping, diventano abbordabili.
Ma Beppe ha mai riflettuto sulle nuove possibilita' che si aprono? Allo
sviluppo nel viterbese? All'indotto? Ai nuovi posti di lavoro?
Non stiamo parlando di consumismo turistico! Un aeroporto come quello
proposto offre eccezionali occasioni d'incontro, di scambio fra genti di
paesi diversi, che finalmente potranno conoscersi e discutere. Insomma, i
viaggi aerei sono il primo passo per un futuro di pace e fratellanza nel
mondo. Si', vabbe', c'e' ancora qualche aspetto militare della questione
aeroporti, ma e' solo un fatto contingente, accidentale, e comunque
destinato tutto a finire in missioni di pace.
Purtroppo ci sono molti preconcetti. Si parlava con sospetto anche
dell'automobile. Invece ora e diventato un veicolo indispensabile anche per
ogni minimo spostamento, con tutte le comodita' che ne conseguono.
E non esageriamo con la rumorosita' e la pericolosita' dei fumi di scarico
delle aereomobili. Anche da noi a Milano, per l'aeroporto di Malpensa, ci si
era un po' lamentati perche' si scoperchiava qualche vecchio tetto e qualche
anziano non riusciva a prendere sonno. Pero' adesso non se ne parla quasi
piu'. Ci sono stati alcuni risarcimenti, si sono presi alcuni accorgimenti
ed ora e' tutto tranquillo. Certo, d'estate bisogna tener chiuse le
finestre, perche' oltre al caldo ed alle zanzare potrebbe entrare qualche
"suono" prodotto dagli aerei (quelli "ultra" nemmeno si sentono).
E non esageriamo nemmeno con il pericolo dei gas di scarico. Mi dicono che
il biossido di carbonio, zolfo e qualcos'altro emesso dagli aerei (non sono
un chimico) sono poca cosa in confronto ai gas di scarico delle abitazioni,
delle fabbriche e delle automobili. Per non parlar dei Tir. Ecco: le
emissioni del trasporto su gomma potrebbero essere ben piu' preoccupanti per
la salute pubblica. Si', c'e' anche la vecchia storiella che si puo'
digiunare per settimane, non bere per alcuni giorni, ma si puo' restare solo
pochi minuti senza respirare. Si capisce che non si puo' sottovalutare
l'importanza della qualita' dell'aria che respiriamo. Ma informiamoci! Gia'
scienziati e tecnici stanno studiando la soluzione. Esistono gia' i primi
progetti: bombole, distributori automatici di aria piu' salubre di quella
naturale. Siamo arrivati sulla luna e temiamo di non arrivare a produrre
aria buona per noi sulla terra?
Un nuovo aeroporto? Proviamo a vederlo come una opportunita'! Anche se ci
fossero degli effetti collaterali sulla salute per l'alta concentrazione dei
gas delle combustioni, che comunque rapidamente si disperdono nell'ambiente,
si potranno aprire nuove frontiere di ricerca in campo medico. Viterbo non
necessita di un avanzato polo clinico per la cura di - che so? - tumori,
angiomi, melanomi o altro (scusate non sono un oncologo)?
Ripeto, mi sorprende veramente l'opposizione anche da parte di altri
viterbesi a questo aeroporto. Non si butta via il bambino con l'acqua
sporca! A proposito di bambini... avete mai pensato al loro futuro? Sappiamo
tutti che l'uso del petrolio ha delle controindicazioni per l'ambiente.
Allora: prima lo finiamo e prima liberiamo le generazioni future dal rischio
di eventuali conseguenze. Il ragionamento potra' sembrare paradossale, ma se
ci pensiamo bene tutto il nostro sistema economico e sociale e' paradossale.
Ad esempio: si deve lavorare piu' a lungo e manca il lavoro, si moltiplicano
gli imballaggi e affoghiamo nei rifiuti, si danno farine animali per
alimentare gli erbivori, si fanno nuovi parcheggi per ridurre le auto in
circolazione, si mettono i condizionatori in casa e si riscalda l'ambiente
esterno. E' cosi' che funziona!
Insomma non staro' a scomodare il vostro quasi conterraneo G. Leopardi, ma
ricordo bene come fosse favorevole alle "magnifiche sorti progressive" del
nascente industrialesimo. Anch'io non posso che essere d'accordo con lui e
sperare che vi convinciate dell'utilita' e della magnifica occasione che vi
viene offerta. La gente vuol essere lasciata tranquilla. Diamogli sicurezza,
certezze e speranze. Non siate ideologici, non fate allarmismo catastrofico,
non buttate tutto in politica! Con quello che si spende in pubblicita',
propaganda e consigli vari sugli acquisti. Siate democratici, assecondate il
libero mercato.
Da Trecate nord: Umbertiano Bossiratto

7. RIFLESSIONE. BRUNETTO SALVARANI: TRE DOMANDE SULL'AEROPORTO
[Ringraziamo Brunetto Salvarani (per contatti: brunetto at carpinet.biz) per
questo intervento.
Brunetto Salvarani, teologo ed educatore, da molto tempo si occupa di
dialogo ecumenico e interreligioso, avendo fondato nel 1985 la rivista di
studi ebraico-cristiani "Qol"; ha diretto dal 1987 al 1995 il Centro studi
religiosi della Fondazione San Carlo di Modena; saggista, scrittore e
giornalista, collabora con varie testate, dirige "Cem-Mondialita'" (la
rivista dei missionari saveriani di Brescia, che a Viterbo tiene il suo
convegno nazionale annuale), fa parte del Comitato "Bibbia cultura scuola",
che si propone di favorire la presenza del testo sacro alla tradizione
ebraico-cristiana nel curriculum delle nostre istituzioni scolastiche; e'
direttore della "Fondazione ex campo Fossoli", vicepresidente
dell'Associazione italiana degli "Amici di Neve' Shalom - Waahat as-Salaam",
il "villaggio della pace" fondato in Israele da padre Bruno Hussar; e' tra i
promotori dell'appello per la giornata del dialogo cristiano-islamico. Ha
pubblicato vari libri presso gli editori Morcelliana, Emi, Tempi di
Fraternita', Marietti, Paoline]

Tre domande (ingenue) sull'aeroporto di un non viterbese che conosce ed ama
Viterbo.
1) Siamo proprio certi che la costruzione di un aeroporto sia la risposta
migliore alle attuali (ma anche future) esigenze dei cittadini viterbesi e
laziali?
2) E' proprio impossibile cominciare a prendere sul serio l'appello di
Latouche (e di tanti altri, ormai) alla sobrieta' e alla decrescita, di
fronte al mito, arrugginito, del progresso ad ogni costo?
3) Infine, siamo proprio sicuri che gli investimenti previsti non possano
essere opportunamente dirottati (absit iniuria...) altrove, ad esempio a
produrre la diffusione di sapere, cultura e arte?

8. MAESTRI. MOHANDAS GANDHI: LA SCELTA
[Da Mohandas K. Gandhi, Teoria e pratica della nonviolenza, Einaudi, Torino
1973, 1996, p. 354.
Mohandas K. Gandhi e' stato della nonviolenza il piu' grande e profondo
pensatore e operatore, cercatore e scopritore; e il fondatore della
nonviolenza come proposta d'intervento politico e sociale e principio
d'organizzazione sociale e politica, come progetto di liberazione e di
convivenza. Nato a Portbandar in India nel 1869, studi legali a Londra,
avvocato, nel 1893 in Sud Africa, qui divenne il leader della lotta contro
la discriminazione degli immigrati indiani ed elaboro' le tecniche della
nonviolenza. Nel 1915 torno' in India e divenne uno dei leader del Partito
del Congresso che si batteva per la liberazione dal colonialismo britannico.
Guido' grandi lotte politiche e sociali affinando sempre piu' la
teoria-prassi nonviolenta e sviluppando precise proposte di organizzazione
economica e sociale in direzione solidale ed egualitaria. Fu assassinato il
30 gennaio del 1948. Sono tanti i meriti ed e' tale la grandezza di
quest'uomo che una volta di piu' occorre ricordare che non va  mitizzato, e
che quindi non vanno occultati limiti, contraddizioni, ed alcuni aspetti
discutibili - che pure vi sono - della sua figura, della sua riflessione,
della sua opera. Opere di Gandhi:  essendo Gandhi un organizzatore, un
giornalista, un politico, un avvocato, un uomo d'azione, oltre che una
natura profondamente religiosa, i suoi scritti devono sempre essere
contestualizzati per non fraintenderli; Gandhi considerava la sua
riflessione in continuo sviluppo, e alla sua autobiografia diede
significativamente il titolo Storia dei miei esperimenti con la verita'. In
italiano l'antologia migliore e' Teoria e pratica della nonviolenza,
Einaudi; si vedano anche: La forza della verita', vol. I, Sonda; Villaggio e
autonomia, Lef; l’autobiografia tradotta col titolo La mia vita per la
liberta', Newton Compton; La resistenza nonviolenta, Newton Compton;
Civilta' occidentale e rinascita dell'India, Movimento Nonviolento; La cura
della natura, Lef; Una guerra senza violenza, Lef (traduzione del primo, e
fondamentale, libro di Gandhi: Satyagraha in South Africa). Altri volumi
sono stati pubblicati da Comunita': la nota e discutibile raccolta di
frammenti Antiche come le montagne; da Sellerio: Tempio di verita'; da
Newton Compton: e tra essi segnaliamo particolarmente Il mio credo, il mio
pensiero, e La voce della verita'; Feltrinelli ha recentemente pubblicato
l'antologia Per la pace, curata e introdotta da Thomas Merton. Altri volumi
ancora sono stati pubblicati dagli stessi e da altri editori. I materiali
della drammatica polemica tra Gandhi, Martin Buber e Judah L. Magnes sono
stati pubblicati sotto il titolo complessivo Devono gli ebrei farsi
massacrare?, in "Micromega" n. 2 del 1991 (e per un acuto commento si veda
il saggio in proposito nel libro di Giuliano Pontara, Guerre, disobbedienza
civile, nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996). Opere su Gandhi:
tra le biografie cfr. B. R. Nanda, Gandhi il mahatma, Mondadori; il recente
accurato lavoro di Judith M. Brown, Gandhi, Il Mulino; il recentissimo libro
di Yogesh Chadha, Gandhi, Mondadori. Tra gli studi cfr. Johan Galtung,
Gandhi oggi, Edizioni Gruppo Abele; Icilio Vecchiotti, Che cosa ha veramente
detto Gandhi, Ubaldini; ed i volumi di Gianni Sofri: Gandhi e Tolstoj, Il
Mulino (in collaborazione con Pier Cesare Bori); Gandhi in Italia, Il
Mulino; Gandhi e l’India, Giunti. Cfr. inoltre: Dennis Dalton, Gandhi, il
Mahatma. Il potere della nonviolenza, Ecig. Una importante testimonianza e'
quella di Vinoba, Gandhi, la via del maestro, Paoline. Per la bibliografia
cfr. anche Gabriele Rossi (a cura di), Mahatma Gandhi; materiali esistenti
nelle biblioteche di Bologna, Comune di Bologna. Altri libri particolarmente
utili disponibili in italiano sono quelli di Lanza del Vasto, William L.
Shirer, Ignatius Jesudasan, George Woodcock, Giorgio Borsa, Enrica Collotti
Pischel, Louis Fischer. Un'agile introduzione e' quella di Ernesto Balducci,
Gandhi, Edizioni cultura della pace. Una interessante sintesi e' quella di
Giulio Girardi, Riscoprire Gandhi, Anterem, Roma 1999; tra le piu' recenti
pubblicazioni segnaliamo le seguenti: Antonio Vigilante, Il pensiero
nonviolento. Una introduzione, Edizioni del Rosone, Foggia 2004; Mark
Juergensmeyer, Come Gandhi, Laterza, Roma-Bari 2004; Roberto Mancini,
L'amore politico, Cittadella, Assisi 2005; Enrico Peyretti, Esperimenti con
la verita'. Saggezza e politica di Gandhi, Pazzini, Villa Verucchio (Rimini)
2005; Fulvio Cesare Manara, Una forza che da' vita. Ricominciare con Gandhi
in un'eta' di terrorismi, Unicopli, Milano 2006; Giuliano Pontara,
L'antibarbarie. La concezione etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega,
Torino 2006]

Il genere umano puo' liberarsi dalla violenza soltanto ricorrendo alla
nonviolenza. L'odio puo' essere sconfitto soltanto con l'amore.

9. MAESTRI. GIULIANO PONTARA: QUATTRO NORME DI MORALE INTERGENERAZIONALE
[Da Giuliano Pontara, Etica e generazioni future, Laterza, Roma-Bari 1995,
pp. 159-160.
Giuliano Pontara e' uno dei massimi studiosi della nonviolenza a livello
internazionale, riproduciamo di seguito una breve notizia biografica gia'
apparsa in passato sul nostro notiziario (e nuovamente ringraziamo di tutto
cuore Giuliano Pontara per avercela messa a disposizione): "Giuliano Pontara
e' nato a Cles (Trento) il 7 settembre 1932. In seguito a forti dubbi sulla
eticita' del servizio militare, alla fine del 1952 lascia l'Italia per la
Svezia dove poi ha sempre vissuto. Ha insegnato Filosofia pratica per oltre
trent'anni all'Istituto di filosofia dell'Universita' di Stoccolma. E' in
pensione dal 1997. Negli ultimi quindici anni Pontara ha anche insegnato
come professore a contratto in varie universita' italiane tra cui Torino,
Siena, Cagliari, Padova, Bologna, Imperia, Trento. Pontara e' uno dei
fondatori della International University of Peoples' Institutions for Peace
(Iupip) - Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la
Pace (Unip), con sede a Rovereto (Tn), e dal 1994 al 2004 e' stato
coordinatore del Comitato scientifico della stessa e direttore dei corsi.
Dirige per le Edizioni Gruppo Abele la collana "Alternative", una serie di
agili libri sui grandi temi della pace. E' membro del Tribunale permanente
dei popoli fondato da Lelio Basso e in tale qualita' e' stato membro della
giuria nelle sessioni del Tribunale sulla violazione dei diritti in Tibet
(Strasburgo 1992), sul diritto di asilo in Europa (Berlino 1994), e sui
crimini di guerra nella ex Jugoslavia (sessioni di Berna 1995, come
presidente della giuria, e sessione di  Barcellona 1996). Pontara ha
pubblicato libri e saggi su una molteplicita' di temi di etica pratica e
teorica, metaetica  e filosofia politica. E' stato uno dei primi ad
introdurre in Italia la "Peace Research" e la conoscenza sistematica del
pensiero etico-politico del Mahatma Gandhi. Ha pubblicato in italiano,
inglese e svedese, ed alcuni dei suoi lavori sono stati tradotti in spagnolo
e francese. Tra i suoi lavori figurano: Etik, politik, revolution: en
inledning och ett stallningstagande (Etica, politica, rivoluzione: una
introduzione e una presa di posizione), in G. Pontara (a cura di), Etik,
Politik, Revolution, Bo Cavefors Forlag,  Staffanstorp  1971, 2 voll., vol.
I, pp. 11-70; Se il fine giustifichi i mezzi, Il Mulino, Bologna 1974; The
Concept of Violence, Journal of Peace Research , XV, 1, 1978, pp. 19-32;
Neocontrattualismo, socialismo e giustizia internazionale, in N. Bobbio, G.
Pontara, S. Veca, Crisi della democrazia e neocontrattualismo, Editori
Riuniti, Roma 1984, pp. 55-102; tr. spagnola, Crisis de la democracia,
Ariel, Barcelona 1985; Utilitaristerna, in Samhallsvetenskapens klassiker, a
cura di M. Bertilsson, B. Hansson, Studentlitteratur, Lund 1988, pp.
100-144; International Charity or International Justice?, in Democracy State
and Justice, ed. by. D. Sainsbury, Almqvist & Wiksell International,
Stockholm 1988, pp. 179-93; Filosofia pratica, Il Saggiatore, Milano 1988;
Antigone o Creonte. Etica e politica nell'era atomica, Editori Riuniti, Roma
1990; Etica e generazioni future, Laterza, Bari 1995; tr. spagnola, Etica y
generationes futuras, Ariel, Barcelona 1996; La personalita' nonviolenta,
Edizioni Gruppo Abele, Torino 1996; Guerre, disobbedienza civile,
nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele,  Torino 1996; Breviario per un'etica
quotidiana, Pratiche, Milano 1998; Il pragmatico e il persuaso, Il Ponte,
LIV, n. 10, ottobre 1998, pp. 35-49; L'antibarbarie. La concezione
etico-politica di Gandhi e il XXI secolo, Ega, Torino 2006. E' autore delle
voci Gandhismo, Nonviolenza, Pace (ricerca scientifica sulla), Utilitarismo,
in Dizionario di politica, seconda edizione, Utet, Torino 1983, 1990 (poi
anche Tea, Milano 1990, 1992). E' pure autore delle voci Gandhi,
Non-violence, Violence, in Dictionnaire de philosophie morale, Presses
Universitaires de France, Paris 1996, seconda edizione 1998. Per Einaudi
Pontara ha curato una vasta silloge di scritti di Gandhi, Teoria e pratica
della nonviolenza, Einaudi, nuova edizione, Torino 1996, cui ha premesso un
ampio studio su Il pensiero etico-politico di Gandhi, pp. IX-CLXI". Una piu'
ampia bibliografia degli scritti di Giuliano Pontara (che comprende circa
cento titoli) puo' essere letta nel n. 380 de "La nonviolenza e' in
cammino"]

Anzitutto mi pare vada sottolineata l'importanza di quell'atteggiamento che
porta a vedere noi stessi , individualmente e collettivamente, non come i
padroni del pianeta, o di questa o quella parte del pianeta, ma piuttosto
come amministratori fiduciari che in qualche modo debbano rendere ragione
del loro operato alle generazioni successive. Lo sviluppo di un siffatto
atteggiamento non puo' che avvenire attraverso la realizzazione di seri
programmi educativi nella scuola e piu' in generale nella societa'. Ma, per
fortuna, non si tratta di partire da zero. Un siffatto atteggiamento e' gia'
incorporato in varie religioni e in diverse dottrine etico-politiche, ad
esempio nella dottrina gandhiana dell'amministrazione fiduciaria, ed e'
implicito nella clausola limitativa di Locke, propria di ogni dottrina
liberale, per cui ciascuno puo' usare tanto delle risorse del pianeta quanto
e' compatibile con il lasciarne altrettante e altrettanto buone per altri.
Strettamente connesse a questo atteggiamento vi sono alcune norme di morale
intergenerazionale tra le quali vorrei mettere in rilievo almeno le quattro
seguenti:
1. Non fare scelte che abbiano effetti irreversibili, o comunque la cui
reversibilita' e' molto difficile ed estremamente costosa;
2. Massimizzare il tenore di vita sostenibile;
3. Salvaguardare la biodiversita';
4. Salvaguardare il patrimonio artistico scientifico, culturale.
Il rispetto generale di queste norme parrebbe essere condizione necessaria
affinche' alle generazioni future siano almeno lasciate aperte opzioni non
minori di quelle che hanno le generazioni oggi esistenti.

10. RIFERIMENTI. PER CONTATTARE IL COMITATO CHE SI OPPONE ALL'AEROPORTO DI
VITERBO

Per informazioni e contatti: Comitato contro l'aeroporto di Viterbo e per la
riduzione del trasporto aereo: e-mail: info at coipiediperterra.org , sito:
www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa
Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta at libero.it

===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 7 del 17 agosto 2007

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