Minime. 113



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 113 del 7 giugno 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Ancora una primavera hitleriana
2. Il 7 giugno a Pisa
3. Dall'8 al 10 giugno a Gibilmanna
4. La newsletter del Centro studi "Sereno Regis" di Torino
5. Maria Teresa Carbone intervista Chris Abani
6. Adriana Perrotta Rabissi presenta "Hannah Arendt. Pensare il presente" di
Donatella Bassanesi
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: ANCORA UNA PRIMAVERA HITLERIANA

"Da poco sul corso e' passato a volo un messo infernale"
(Eugenio Montale, La primavera hitleriana, v. 8)

Sabato 9 giugno sara' a Roma il presidente degli Stati Uniti d'America.
Stringera' mani, dispensera' sorrisi, dira' parole di circostanza,
incontrera' chi deve, forse visitera' qualche monumento. Un esimio turista.
*
Ma il presidente degli Stati Uniti d'America e' anche - per suo e nostro
disdoro - il capo della folle guerra mondiale contro l'ambiente di vita
dell'umanita', e quindi contro l'umanita'; e' anche il capo del terrorismo
internazionale, che terrorismo e morti semina e miete, che terroristi guida
e suscita; e' anche il potentissimo imperatore che sta trascinando nel
baratro tutti. Non solo un esimio turista.
*
E' quindi giusto e necessario che sabato a Roma risuoni anche la voce di chi
si oppone alla sua politica onnicida, di chi vuole difendere l'umanita' e la
biosfera. E' l'unico mondo che abbiamo.
Ma questa protesta deve essere rigorosamente nonviolenta.
Deve essere limpidamente nonviolenta.
Deve essere intransigentemente nonviolenta.
La nonviolenza dei forti.
La nonviolenza di chi resiste e si oppone a tutte le uccisioni e le
devastazioni.
La nonviolenza che ogni fascismo contrasta.
*
Deve essere la protesta dell'umanita' contro la devastazione dell'ambiente,
contro la guerra e il terrorismo, contro i fascismi comunque si travestano.
Deve essere la protesta e la proposta di un'umanita' di persone libere ed
eguali, che affermano la dignita' di ogni essere umano, che si battono
perche' tutti i diritti umani siano riconosciuti a tutti gli esseri umani.
*
Deve essere corale e dialogica una parola, fraterno e sororale un gesto di
verita', deve essere la forza della verita', che Gandhi chiamava satyagraha.
Deve essere la forza dell'innocenza che si oppone al male, quella forza
dell'amore, quel fronte della coscienza, quell'innocenza combattiva che
Gandhi chiamava ahimsa.
*
E non puo' limitarsi a dire il ripudio degli orrori commessi da Bush, essa
deve dire altresi' il ripudio degli orrori commessi dai suoi complici tutti,
e tra essi il governo italiano.
E svolgendosi a Roma deve porre obiettivi politici concretamente
praticabili, e necessari, ed urgenti, qui e adesso: che l'Italia cessi di
partecipare alla guerra terrorista in Afghanistan; che l'Italia cessi di
ospitare armamenti atomici; che l'Italia inizi subito il disarmo e la
smilitarizzazione; che l'Italia inizi subito a praticare l'alternativa
concreta ed efficace della difesa popolare nonviolenta e dei corpi civili di
pace; che l'Italia scelga la pace e la costruzione della pace nell'unico
modo possibile: con la scelta politica e giuriscostituente della
nonviolenza; che l'Italia realizzi il legato grande e irrevocabile scritto
col sangue dei martiri della Resistenza ed inciso nell'articolo 11 della
Costituzione.
*
E questa protesta, questa proposta, deve collegarsi alla protesta e alla
proposta nonviolenta delle donne e degli uomini degli infiniti sud del mondo
in lotta per il diritto alla vita e alla dignita'; deve collegarsi alla
protesta e alla proposta nonviolenta dei veterani e dei familiari delle
vittime che negli stessi Stati Uniti d'America si oppongono a Bush, alla
guerra, ad ogni terrorismo, alla devastazione dell'ambiente e della vita.
*
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

2. INCONTRI. IL 7 GIUGNO A PISA
[Da Rocco Altieri (per contatti: roccoaltieri at interfree.it) riceviamo e
diffondiamo.
Rocco Altieri e' nato a Monteleone di Puglia, studi di sociologia, lettere
moderne e scienze religiose presso l'Universita' di Napoli, promotore degli
studi sulla pace e la trasformazione nonviolenta dei conflitti  presso
l'Universita' di Pisa, docente di Teoria e prassi della nonviolenza
all'Universita' di Pisa, dirige la rivista "Quaderni satyagraha". Tra le
opere di Rocco Altieri segnaliamo particolarmente La rivoluzione
nonviolenta. Per una biografia intellettuale di Aldo Capitini, Biblioteca
Franco Serantini, Pisa 1998]

Agli amici vicini e lontani del Centro Gandhi di Pisa,
nel salutarvi tutti vi do' comunicazione che Ruben Pardo Santamaria, un
giovane e sincero amico colombiano della nonviolenza, insieme a una
delegazione italiana di sostegno alle comunita' di pace della Colombia mi ha
chiesto un incontro per concordare un'attivita' editoriale sul tema della
resistenza nonviolenta in Colombia.
Chiunque dei vicini sia interessato e' invitato a partecipare.
L'incontro si svolgera' giovedi' 7 giugno alle ore 17,30 presso la sede del
Centro Gandhi in via Santa Cecilia 30 (al secondo piano) a Pisa.

3. INCONTRI. DALL'8 AL 10 GIUGNO A GIBILMANNA
[Da varie persone amiche riceviamo e diffondiamo]

La Scuola di formazione etico-politica "Giovanni Falcone" organizza il X
seminario estivo su "Spiritualita' e politica". Si svolgera' sul tema "La
laicita' in gioco" presso il Convento dei Cappuccini di Gibilmanna (Cefalu')
dall'8 al 10 giugno 2007.
Gli incontri saranno introdotti da Marcello Vigli, Giovanni D'Anna e
Vittorio Villa.
La pensione completa (due pernottamenti + pasti dalla cena di venerdi' al
pranzo di domenica) e' di 95 euro a persona.
Per altre informazioni e prenotazioni: tel. 091514871, 3288135673,
3386132301, e-mail: acavadi at alice.it

4. STRUMENTI. LA NEWSLETTER DEL CENTRO STUDI "SERENO REGIS" DI TORINO
[Dal Centro studi "Sereno Regis" (per contatti: news at cssr-pas.org) riceviamo
e diffondiamo]

Newsletter del Centro Studi Sereno Regis, n. 17 del primo giugno 2007
*
Come aiutarci con il 5x1000.
Anche quest'anno puoi destinare al Centro Studi Sereno Regis il 5 per mille
dell'imposta risultante dalla tua dichiarazione dei redditi 2007 relativo
all'anno 2006. La scelta non e' in alternativa all'8 per mille e non
influisce su quanto versato (o da versare) da parte del contribuente.
Con il tuo contributo ci aiuterai a portare avanti attivita' e progetti. Per
fare cio' indica il nostro codice fiscale: 97568420018, mettendo la tua
firma nel quadro dedicato alle Organizzazioni non lucrative (Onlus).
E' consentita una sola scelta di destinazione.
*
Prossimi appuntamenti
a) A scuola di conflitti: come affrontarli e risolverli positivamente
Un ciclo di incontri per imparare ad affrontare i conflitti ricercando
soluzioni che facciano stare bene tutte le parti in causa.
Gli incontri, gratuiti, si svolgeranno dalle ore 17,30 alle ore 19,30 al
Centro Pace Circoscrizione 5, in via Stradella, 192 (sede priva di barriere
archittettoniche) presso la ex-sala del consiglio al piano terra e saranno
riservati ad un massimo di 30 partecipanti.
Terzo incontro: 4 giugno 2007: Comunicazione e dialogo: decentramento,
ascolto ed empatia. Sviluppare le competenze comunicative, i vari modi per
comunicare, esprimere i messaggi in prima persona, imparare a dialogare
invece che a discutere. Comprendere che l'altro puo' avere un punto di vista
diverso, imparare ad ascoltare, saper assumere la prospettiva dell'altro e
sviluppare una comprensione empatica.
Informazioni e prenotazioni: Centro per la Promozione della Pace della
Circoscrizione 5, via Stradella 192, Torino, tel. 0114435557, fax:
0114435575, e-mail: cdpih5 at comune.torino.it
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=602
*
b) A 40 anni dall'occupazione israeliana dei territori palestinesi: quale
dialogo possibile?
Ne parlano due donne: Nisreen Abu Zayyad, palestinese, e Ruth El-Raz,
israeliana, il 5 giugno 2007, alle ore 20,30, presso il Salone dell'Antico
Macello, via Matteo Pescatore 7, Torino.
Organizzano: Centro Studi Sereno Regis, Comitato di solidarieta' con il
popolo palestinese di Torino, Donne in nero della casa delle donne di
Torino, Rete Eco.
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=609
*
c) "Serve del Signore" - Una testimonianza sul dramma delle bambine soldato
in Uganda
Venerdi' 8 giugno 2007, ore 20,30, Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi
13 Torino.
Il Centro Studi Sereno Regis, la rivista "Volontari per lo sviluppo" e
l'associazione "Livres Como o Vento" vi invitano a una serata sul tema delle
bambine rapite dall'Esercito di Resistenza del Signore in Uganda. Angelo
Miramonti, cooperante che ha lavorato in un progetto di riabilitazione dei
bambini soldato in Uganda, presentera' delle diapositive sul dramma delle
bambine soldato, sulle esperienze traumatiche vissute nella boscaglia e sul
loro difficile ritorno alla vita civile. Laura Operti, gia' giudice onorario
del tribunale per i minorenni di Torino, ci parlera' dell'attenzione della
magistratura minorile sul tema dei bambini soldato. Le attrici del gruppo
teatrale "Livres Como o Vento" daranno voce al racconto delle protagoniste
leggendo le interviste rilasciate dalle bambine.
Per informazioni: Angelo, tel. 3281827194, e-mail: torino at livres.it o Paolo,
tel. 3356410727, e-mail: pablo at livres.it
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=606
*
d) A scuola di conflitti: come affrontarli e risolverli positivamente
Un ciclo di incontri per imparare ad affrontare i conflitti ricercando
soluzioni che facciano stare bene tutte le parti in causa.
Gli incontri, gratuiti, si svolgeranno dalle ore 17,30 alle ore 19,30 al
Centro Pace Circoscrizione 5, in via Stradella, 192 (sede priva di barriere
archittettoniche) presso la ex-sala del consiglio al piano terra e saranno
riservati ad un massimo di 30 partecipanti.
11 giugno 2007: Creativita' e ricerca di soluzioni condivise. Imparare a
utilizzare la creativita' per trovare soluzioni senza ne' vincenti, ne'
perdenti. Sperimentazione di strategie orientate a "trascendere" il
conflitto. Valutazioni finali e conclusioni.
Informazioni e prenotazioni: Centro per la Promozione della Pace della
Circoscrizione 5, via Stradella 192, Torino, tel. 0114435557, fax:
0114435575, e-mail: cdpih5 at comune.torino.it
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=602
*
e) Ciclo di incontri organizzati da Kyoto dal Basso: Emergenza climatica:
che fare?
Emergenza climatica e compiti delle istituzioni, 14 giugno 2007, Sala
Incontri dell'Assessorato Regionale al Turismo, via Avogadro 30 (zona
Cittadella), Torino:
- ore 9,30-13: Paolo Degli Espinosa, dell'Istituto Sviluppo Sostenibile
Italia, "Una politica energetica per l'Italia"; interverranno: Andrea
Bairati, assessore regionale all'universita', ricerca e politiche per
l'innovazione; Monica Cerutti, presidente della Commissione ambiente del
Comune di Torino; Silvio De Nigris, assessorato all'ambiente della Provincia
di Torino; Leonardo Libero, direttore  di "Energia dal sole (Eds)", "La
politica degli incentivi in Italia"; Roberto Palea, della direzione
nazionale del Movimento Federalista Europeo: Unione Europea e obiettivo
2020.
- ore 15-18: dibattito
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=566
*
f) Campi Estivi 2007
A cura del Gruppo campi del Mir-Mn di Piemonte e Valle d'Aosta, e' on-line
il programma completo dei campi per l'estate del 2007 rivolti a tutte quelle
persone, di qualsiasi eta', che vogliono avvicinarsi alla nonviolenza.
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=565
*
Segnalazioni
a) Prima che sia troppo tardi. Appello ai G8 della Terra per la giustizia
nel mondo
La Campagna "Prima che sia troppo tardi": per gli Obiettivi di Sviluppo del
Millennio, a 40 anni dalla Enciclica di Papa Paolo VI "Populorum progressio"
organizza un incontro venerdi' primo giugno 2007, alle ore 21, presso
l'oratorio S. Giuseppe, a Ivrea.
Interverrano: mons. Arrigo Miglio, vescovo di Ivrea, Presidente della
Commissione Cei per i Problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace;
Sergio Marelli, direttore generale di Volontari nel mondo-Focsiv (entrambi
membri della delegazione di 11 cardinali e vescovi del mondo e presidenti di
ong, che hanno portato un appello ai capi di governo dei paesi ricchi
perche' si attivino a favore dei paesi poveri); don Fabio Corazzina,
coordinatore nazionale di Pax Christi; Piera Gioda, presidente Cisv (ong
federata alla Focsiv).
L'incontro e' organizzato dall'Ufficio diocesano per problemi sociali,
Centro Migranti, Ufficio per l'ecumenismo e il dialogo, Centro Missionario,
Caritas diocesana, Cisv, Good Samaritan, Pax Christi Ivrea, Centro
Documentazione Pace.
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=611
*
b) La Cisl del Piemonte e la Laogai Research Foundation vi invitano domenica
3 giugno, alle ore 17, presso gli Antichi Chiostri, via Garibaldi 25,
Torino.
Nell'anniversario della strage di Piazza Tian An Men Torino accoglie il
giovane operaio che oso' sfidare il regime (e che per il suo "crimine" ha
scontato 10 anni nei gulag cinesi).
Incontro con Lu Decheng. Interventi di Lu Decheng, operaio cinese esule in
Canada; Lan Ning, Falun Dafa; Antonello Brandi, Laogai Research Foundation;
Claudio Tecchio , Cisl Piemonte.
In collaborazione con la Falun Dafa Italia e con il patrocinio della Citta'
di Torino. Ingresso libero.
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=614
*
c) La crescita economica riduce la poverta'? Il caso dell'India
Con la partecipazione di S. Loganathan (Direttore di Assefa India), P.
Yesumarian Lyma S. J. (Fondatore del Dalit Human Rights Centre), martedi' 5
giugno 2007, ore 20,30, Sala Conferenze Galleria Civica d'Arte Moderna e
Contemporanea, corso Galileo Ferraris 30, Torino.
Assefa e' una delle piu' attive associazioni gandhiane dell'India, impegnata
da quasi quarant'anni in progetti di autosviluppo basati sull'idea di
Sarvodaya (il benessere di tutti) che coinvolgono piu' di  550.000 famiglie
in otto Stati dell'India.
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=607
*
d) L'Associazione Centro Astalli in occasione della Giornata del rifugiato
2007 invita all'incontro "Ritorniamo all'asilo. Per un'educazione ai diritti
umani capace di abbattere i pregiudizi".
Giovedi' 14 giugno 2007, ore 10,30, Sala Assunta, via Astalli 17, Roma;
intervengono: don Vinicio Albanesi, presidente nazionale Comunita'
Capodarco; Ennio Remondino, giornalista Rai; Kossi Komla-Ebri, scrittore;
Silvia Costa, assessora Regione Lazio alla Scuola, Diritto allo Studio e
Formazione; modera Lilly Garrone, giornalista del "Corriere della sera".
Informazioni e prenotazioni: Fondazione Centro Astalli: tel. 0669925099,
e-mail: astalli at jrs.net
*
e) L'isola. Training-laboratorio orientato alla nonviolenza
Il vostro gruppo e' perso in una foresta e non riesce piu' a trovare la
strada? Quando gli altri parlano vi sentite travolti dalle cascate del
Niagara? Partecipando alle riunioni vi sembra di entrare in un labirinto e
venite sbranati dal minotauro? Prendetevi due giorni di respiro e partite
per una gita metaforica e avventurosa! Attraverso il gioco saremo le vostre
guide alla scoperta di quell'isola che e' il gruppo. Il 16 e 17 giugno 2007
presso la Scuola Holden, corso Dante 118, 10126 Torino.
Per iscriversi, inviare una mail/telefonare (entro il 12 giugno 2007) a:
Arianna Pastorino: e-mail: aripasto at tiscalinet.it, cell. 3475168791.
Il laboratorio e' stato organizzato in collaborazione con: "Equociqua'" soc.
coop. sociale onlus, via della Divisione Torino 51-53, 00143  Roma, tel. e
fax: 065915784.
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=612
*
Riflessioni
a) La nonviolenza come contributo
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=574
*
b) Lo Scudo in Europa e' una mossa di guerra di Noam Chomsky ("Il
manifesto", 30 maggio 2005)
www.cssr-pas.org/notizia.php?id_notizia=613
*
Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13, 10122 Torino, tel. 011532824,
011549004, fax: 0115158000, e-mail: info at cssr-pas.org, sito:
www.cssr-pas.org

5. LIBRI. MARIA TERESA CARBONE INTERVISTA CHRIS ABANI
[Dal quotidiano "Il manifesto" del 17 maggio 2007.
Maria Teresa Carbone, traduttrice, saggista, organizzatrice culturale,
curatrice con Nanni Balestrini del sito di letture e visioni in rete
www.zoooom.it
Chris Abani (1966) e' nato e cresciuto in Nigeria; a causa dei suoi primi
due romanzi (il primo pubblicato a sedici anni) e' stato perseguitato nel
suo paese, incarcerato e torturato; dal 1991 vive in esilio, prima in Gran
Bretagna e oggi negli Stati Uniti, dove insegna alla University of
California, scrive e suona il sax; ha ricevuto diversi premi, tra cui il
prestigioso Hemingway Foundation/Pen Award, il Freedom-To-Write Award, il
Prince Claus Award e il California Book Award. Opere di Chris Abani:
GraceLand, Terre di Mezzo, 2006; L'ambigua follia di Mr. Black, Fanucci,
2007]

Nella mappa della attuale narrativa africana (una mappa assai ipotetica,
tanto grandi sono le differenze all'interno del continente), la Nigeria
occupa un posto centrale. Sulle tracce dei grandi autori di lingua inglese,
da Chinua Achebe a Wole Soyinka, si muove infatti adesso una nuova
generazione di scrittori che, dall'interno della Nigeria o piu' spesso dalla
diaspora sparsa per il mondo, raccontano le vicende di questo grande paese
(il piu' popoloso dell'Africa) tormentato dai conflitti politici e dagli
scontri sociali. E al gruppo sempre piu' folto dei giovani romanzieri
nigeriani appartiene il quarantenne Chris Abani che con i romanzi GraceLand
(edito da Terre di mezzo nella traduzione di Laura Prandino e di Isabella
Zani, pp. 349, euro 18) e The Virgin of Flames (uscito per Fanucci con
l'incongruo titolo L'ambigua follia di Mr Black, traduzione di Nicoletta
Brazzelli, pp. 291, euro 16) ha suscitato l'entusiasmo dei critici
statunitensi. Negli Usa infatti Abani vive da molti anni, dopo essere stato
costretto a lasciare nel 1991 la Nigeria dove un suo testo teatrale,
giudicato sovversivo dal governo, gli era costato la tortura e il carcere.
Alla Fiera del libro di Torino abbiamo incontrato lo scrittore, che
partecipa in questi giorni anche alla rassegna "Lingua madre" di Siena.
*
- Maria Teresa Carbone: Il romanzo con cui si e' imposto all'attenzione
della critica, GraceLand, e' ambientato a Lagos, ma il suo protagonista, il
giovanissimo Elvis, vive nel mito degli Stati Uniti e proietta il suo sogno
di diventare "il piu' grande ballerino di rock'n roll" (come l'Elvis Presley
di cui porta il nome) sulle strade della metropoli nigeriana. Ne emerge un
quadro diverso dall'immagine che si ha abitualmente di un paese africano.
- Chris Abani: In effetti, quello che mi interessava descrivere era
l'influenza che gli Stati Uniti esercitano sul Terzo Mondo, quella
"mitologia dell'imperialismo" fatta di cinema, musica, stili di vita, che
permea la quotidianita' di ogni grande citta' africana. Con questo pero' non
intendo esprimere un giudizio forzatamente negativo: nel momento in cui
viene esportata, infatti, la cultura americana si trasforma, e ad
affascinarmi e' proprio questa metamorfosi, il processo con cui nei diversi
paesi, e nel mio caso in Nigeria, le persone si appropriano dei "materiali
di importazione" secondo modalita' impreviste che hanno il potere di
conferire loro un nuovo fascino, diverso da quello originale, ma non meno
potente.
*
- Maria Teresa Carbone: GraceLand, pero', potrebbe essere definito anche
come un romanzo di formazione, il passaggio inevitabilmente doloroso verso
l'eta' adulta del giovane protagonista.
- Chris Abani: Scegliendo come personaggio principale del romanzo un
adolescente - come tutti gli adolescenti confuso e fragile, ma pieno di
possibilita' inespresse - ho cercato di seguire i suoi movimenti per capire
attraverso quali percorsi un giovane uomo puo' acquisire il senso della
propria individualita'. Ma Elvis rispecchia anche la difficile evoluzione di
un paese ancora relativamente giovane come la Nigeria, e d'altro canto
rappresenta certi atteggiamenti degli occidentali in Africa, curiosi e
inconsapevoli come bambini cresciuti. Attraverso questo ragazzo che ha
sedici anni (l'eta' che avevo io nel 1983, l'anno in cui e' ambientato il
romanzo) posso pormi le domande che mi coinvolgono di piu', quasi che la
scrittura fosse un laboratorio dove mettere alla prova i miei sentimenti,
scandagliare il senso della mia umanita', interrogarmi sul significato di
una possibile redenzione.
*
- Maria Teresa Carbone: Curiosamente, le pagine del romanzo sono intercalate
da schede che contengono ricette, descrizioni di piante, preghiere. Ce ne
vuole spiegare il motivo?
- Chris Abani: L'immagine che si ha di un paese dall'esterno e' quasi sempre
distorta, o troppo univoca. Sono in molti, per esempio, a collegare l'Italia
all'idea di mafia, come se qui la gente passasse il tempo a spararsi
addosso. Lo stesso vale per la Nigeria: il quadro che ne offro nel mio libro
e' molto cupo, le situazioni affrontate da Elvis e dai suoi amici rivelano
gli aspetti piu' duri del mio paese. Ma questo e' solo uno dei molti sguardi
possibili: cosi' intervallando i capitoli con "schede" all'apparenza
estranee alla narrazione, apro piccole parentesi per ricordare al lettore
che la Nigeria non e' solo sinonimo di di violenza. E dal momento che
mangiare e' anche un modo di "consumare cultura", le ricette in particolare
aiutano i lettori a guardare i personaggi da una angolazione piu'
ravvicinata e comprensibile.
*
- Maria Teresa Carbone: Se in GraceLand il giovane protagonista vive a Lagos
sognando gli Stati Uniti, nel suo ultimo romanzo, L'ambigua follia di Mr
Black, la situazione e' rovesciata: al centro del libro troviamo un uomo
adulto, che vive a Los Angeles e guarda alla Nigeria, il paese di suo padre,
come a un passato che si e' lasciato alle spalle. All'apparenza i due
personaggi sono lontani, ma si avverte un filo di continuita'.
- Chris Abani: Il clima dei due romanzi e' in realta' molto diverso. Nella
Nigeria di GraceLand i personaggi sono costretti a fare i conti con un
perenne stato di necessita'. Per certi versi la situazione e' piu' chiara,
la violenza e' evidente, il filtro della politica non esiste, o e' comunque
molto debole. E le regole della sopravvivenza valgono per tutti, ricchi e
poveri. A Los Angeles il quadro e' piu' ambiguo, i media usano parole
raffinate per nascondere le differenze. Los Angeles e' una metropoli enorme,
e al suo interno convivono culture e stili di vita differenti: ma
contrariamente a quanto accade in Europa, queste comunita' coesistono
separatamente, e ricchi e poveri non si incrociano mai. Quello che si
percepisce all'esterno e' un mito, che si incarna principalmente nel cinema,
ma nel mio libro volevo descrivere la citta' al di fuori degli stereotipi,
cercando al tempo stesso di individuare i motivi profondi per cui Los
Angeles attira tante persone diverse. Alla base pero', e in un certo senso
anche sfruttando questo mito, i temi sono gli stessi di GraceLand: la
crescita, la grazia, la possibilita' di una redenzione.
*
- Maria Teresa Carbone: Ad accentuare le somiglianze, i protagonisti dei due
romanzi amano entrambi travestirsi, l'uno per imitare Elvis Presley,
l'altro, Mr Black, indossando un abito da sposa "per sentirsi sicuro".
- Chris Abani: Chiunque sia stato in Africa ha notato come molti uomini si
comportino in modo "femminile", tenendosi per mano, abbracciandosi,
baciandosi. Questo non ha necessariamente a che fare con le inclinazioni
sessuali, ma tocca un nodo importante: in base a quali elementi un uomo si
definisce come tale? Mi e' sembrato interessante mettere in relazione questa
domanda prima con un adolescente che affronta il passaggio verso la
maturita' e poi con un uomo adulto che ha perso il senso del suo passato e
vuole per questo reinventarselo. Sotto questo aspetto, GraceLand e L'ambigua
follia di Mr Black sono davvero due capitoli di uno stesso libro.

6. LIBRI. ADRIANA PERROTTA RABISSI PRESENTA "HANNAH ARENDT. PENSARE IL
PRESENTE" DI DONATELLA BASSANESI
[Dal sito della Libera universita' delle donne di Milano
(www.universitadelledonne.it) riprendiamo il seguente intervento tenuto in
occasione di una recente tavola rotonda di presentazione del libro di
Donatella Bassanesi, Hannah Arendt. Pensare il presente, Edizioni Lud,
Milano 2006 (per richiedere il libro: universitadelledonne at tin.it).
Adriana Perrotta Rabissi e' docente di italiano e storia e fa parte della
Libera Universita' delle Donne; si occupa di storia del femminismo, di
lavoro, di linguaggio dal punto di vista psicosociale. Dal 1981 al 1994 e'
stata membro della segreteria del Centro di studi storici sul movimento di
liberazione della donna in Italia (trasformatosi nel 1994 in Fondazione
Elvira Badaracco); per il Centro ha svolto attivita' di organizzazione e
coordinamento di convegni nazionali ed internazionali e seminari di studio
su temi relativi alla condizione delle donne, al linguaggio sessuato, alla
letteratura e alla scrittura delle donne, alla storia dei movimenti politici
delle donne; attivita' di ricerca nei campi della storia dei movimenti
politici delle donne, in particolare dell'emancipazionismo e del
neofemminismo degli anni Settanta e Ottanta, della storia, della scrittura e
della letteratura delle donne; attivita' di documentazione nell'Archivio del
Centro. Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Badaracco, per la
quale cura i rapporti con la Rete Lilith (la rete dei centri, biblioteche e
archivi delle donne in Italia) e organizza momenti seminariali e convegni
nazionali e internazionali. E' socia dell'Associazione per una libera
universita' delle donne di Milano, per cui progetta, organizza e conduce dal
1994 corsi e seminari su temi relativi alla condizione delle donne in Italia
e alle sue modificazioni strutturali in relazione al sessismo della lingua,
alle rappresentazioni del maschile e del femminile sedimentate nella lingua
di comunicazione, alla storia e alla letteratura delle donne nel Novecento,
ai mutamenti sociali verificatisi nel campo della famiglia e del lavoro.
Svolge dal 1979 attivita' di formazione, di educazione degli adulti, di
aggiornamento dei docenti delle secondarie e delle/degli operatrici e
operatori culturali. Ha organizzato e condotto corsi monografici delle 150
ore sulla condizione delle donne per il Consorzio Ticino 3; dal 1991
organizza e conduce corsi rivolti alla cittadinanza per il Comune di Milano
sui temi del linguaggio sessuato, della letteratura, della storia delle
donne, delle modificazioni della condizione delle donne nella famiglia e nel
lavoro. E' stata docente di storia del Novecento, storia delle donne e della
letteratura delle donne in corsi di aggiornamento dei docenti di Milano,
Grosseto, Bergamo, Bolzano, Ferrara, Rovigo, e per l'Istituto svizzero di
pedagogia per la formazione professionale di Lugano. E' stata formatrice in
corsi e seminari sui linguaggi documentari e sull'indicizzazione tramite
thesaurus, organizzati da Istituzioni italiane, dalla Cee, da Centri di
ricerca e documentazione delle donne. Ha pubblicato saggi e articoli nelle
riviste "Dwf", "Lapis", "Leggere donna", "La Balena Bianca", "il Paese delle
Donne", "Golem. L'indispensabile". Tra le opere di Adriana Perrotta Rabissi:
"Itinerario bibliografico sul rapporto donne/scrittura", in Calabro' A. R.,
Grasso L. (a cura di), Dal movimento femminista al movimento diffuso.
Ricerca e documentazione nell'area lombarda, Milano, Franco Angeli, 1985;
"Questo balsamo, la lettura: ovvero la necessita' della cultura", in
Buttafuoco A., Zancan M. (a cura di), Svelamento. Sibilla Aleramo: una
biografia intellettuale, Milano, Feltrinelli, 1988; Assolo. Sibilla
Aleramo", in "Donnawomanfemme", n 3,1986; (a cura di, con Perucci M. B. ),
Perleparole. Le iniziative a favore dell'informazione e della documentazione
delle donne europee, Atti del convegno internazionale del Centro di studi
storici sul movimento di liberazione della donna in Italia, Utopia, Roma
1988; "Dalle parole delle donne a 'Linguaggiodonna'", in Perleparole, cit.;
(con Perucci M. B.), Perleparole, in "Minerva", n. 9, settembre 1988; "Tra
nuova sinistra e autocoscienza. Milano:1972-1974", in Crispino A. M. (a cura
di), Esperienza storica femminile nell'eta' moderna e contemporanea. Parte
seconda, Roma, Udi - La Goccia,1989; (con Perucci M.B.), Linguaggiodonna.
Primo thesaurus "di genere" in lingua italiana, Centro di studi storici sul
movimento di liberazione della donna in Italia, II ed., Milano 1991; (con
Perucci M. B.), Un Convegno sull'informazione 'al femminile', in
"Biblioteche oggi", n. 4, luglio-agosto 1988; "Le parole per dire", in
Buttafuoco A. (a cura di), Modi di essere. Studi,riflessioni, interventi
sulla cultura e la politica delle donne in onore di Elvira Badaracco,
Bologna, E M Ricerche, 1991; Fra una parola e l'altra. La riflessione delle
donne tra storia e memoria di genere, in "La Balena Bianca. I fantasmi della
societa' contemporanea", n. 4, 1992; "Di corpi e di parole. Viaggio
attraverso un dizionario di parolechiave, in "La Balena Bianca. I fantasmi
della societa' contemporanea", n. 5, 1992; "Parlare e scrivere senza
cancellare uno dei due sessi", in Eleonora Chiti (a cura di), Educare ad
essere donne e uomini. Intreccio tra teoria e pratica, Torino, Rosenberg e
Sellier, 1998;(con Luciana Tavernini), "Un percorso storiografico del
Novecento", nell'ipertesto consultabile al sito Donne e conoscenza storica,
www.url.it/donnestoria/; Sono soldi i soldi?, in "Golem. L'indispensabile",
giugno 2001; La lingua e' neutrale rispetto ai sessi?, nel sito
www.retelilith.it; (con varie coautrici), L'in-canto delle parole, Milano,
Universita' delle donne, 2002; Donne di parole, in "Scuola ticinese", a.
XXXII, serie III, n. 254, gennaio-febbraio 2003; (con varie coautrici), Le
parole mal-trattate, Milano, Universita' delle donne, 2003.
Donatella Bassanesi, docente, saggista, pittrice, vive tra Milano e Venezia,
laureata in design a Venezia, studi di filosofia a Milano; ha insegnato
grafica presso la Scuola del Libro della Societa' Umanitaria di Milano; ha
insegnato nei corsi monografici delle 150 ore a Milano, e nella Libera
universita' delle donne di Milano, conducendo analisi sulla citta', a
partire dall'esperienza e dal pensiero delle donne; insegna oggi nei corsi
della Libera universita' delle donne, intorno alle questioni dell'arte. Tra
le opere di Donatella Bassanesi: Donne di Picche, Salamandra; Mie belle
signore, Regione Lombardia; Spazio-tempo, Lud; Le porte della citta', Lud;
Rosso - la terra, l'ombra, Lud; Foto di gruppo in un quartiere, Comune di
Milano; Hannah Arendt. Pensare il presente, Lud, Milano 2006.
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica nel 1906, fu allieva
di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe
all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le
massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne
ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista
rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York nel
1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti
tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l
’anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell’edizione
originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951),
Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen
(1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti,
Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli,
Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e'
apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di
brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano,
1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969.
Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra
amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975,
Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio
Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2.
1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita'
e giudizio, Einaudi, Torino 2004, e la recente Antologia, Feltrinelli,
Milano 2006. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di
Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra
gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995;
Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?,
Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma
1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli,
Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto
Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt,
Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina,
Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005. Per chi
legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con
ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt,
Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv,
Muenchen 2000]

Non sono una filosofa, quindi esplicitero' subito le due direttrici della
breve riflessione sul libro di Donatella che vorrei condividere con voi,
direttrici che sono ovviamente collegate ma che distinguo ora per comodita'
di analisi, ma  procedero' intrecciando le due dimensioni:
1. una donna indaga la vita e il pensiero di un'altra donna:quali forme di
interrogazione attua una donna che ne indaga un'altra a partire dal comune
essere sessuato? Quali zone sensibili va e esplorare? Quale sguardo adotta
consapevolmente, quali attenzioni presta, quali rischi deve evitare?
naturalmente in questa sede io non daro' risposte, pongo solo le domande, ma
credo che chi leggera' questo libro trovere' delle risposte.
2. la scrittura di Donatella: lo stile espositivo scelto e' quello di un
dialogo tra la sua scrittura e quella di Hannah, quasi specchio contro
specchio, che chiama in causa la categoria del doppio: proprio durante la
lezione di un corso, tenuto quest'anno da Donatella all'Universita' delle
donne, si e' osservato come la figura del "doppio" riguardi di solito,
nell'arte e nel mito, gli uomini, in questo caso, e nel campo filosofico,
riguarda due donne; o meglio ancora, il suo libro potrebbe definirsi secondo
me partitura a due voci, e vedremo in seguito l'originalita' dell'operazione
di intreccio.
In questo momento poi, io sono il terzo soggetto di interpretazione, la mia
e' come un'interpretazione al quadrato, che vorrebbe rendere conto delle
scritture di altre due donne.
Per adeguarmi allo stile di scrittura di Donatella, che coglie come elemento
fondante del pensiero di Arendt la non sistematicita' programmatica
(nell'intento di seminare semi per sollecitare a pensare, piuttosto che
affermare verita' inoppugnabili) e ne fa  il filo conduttore della propria
narrazione filosofica, mi esprimero' in maniera frammentaria, per linee che
si spezzano e si intersecano, come scrive Donatella, riproducendo
l'andamento del pensiero, procedendo piuttosto per  suggestioni che per
osservazioni.
*
La mia riflessione parte dall'aspetto "inevitabilmente autobiografico" (P.
Melchiori) di ogni biografia, non a caso il testo di Arendt su Rahel
Varnhagen fu scritto quando la filosofa aveva tra i 25 e i 30 anni, anche se
pubblicato una ventina d'anni dopo. Francoise Collin ha effettuato una
lettura di questo testo e si e' chiesta se fosse in qualche misura
autobiografico: "S'identifica in qualche modo la giovane Arendt con questo
personaggio di cui un giorno dira' che e' stato, al di la' degli anni, la
sua amica piu' prossima?".
Proprio la dimensione narrativa, la dimensione del racconto, e' una
dimensione abituale di Arendt, che, amava raccontare storie, si e' parlato a
questo proposito della sua ebraicita' per la quale il libro e' un racconto e
al contempo del suo "senso del racconto" in relazione al pensiero greco.
Anche lo stile di Donatella  mi sembra piuttosto narrativo, ed e' questa la
prima domanda che vorrei rivolgerle, non solo ovviamente nella prima parte
del libro (biografia) ma anche nelle altre due, che sono rigorosamente di
analisi filosofica. Che cosa altro sono l'alternarsi di riflessioni sue
integrate con  le citazioni di Arendt se non un racconto a due voci?
Inevitabile a questo punto qui richiamare la modalita' del racconto come
privilegiata nello scambio di idee ed esperienze tra donne, rispetto ad una
modalita' "maschile" che ricorre piuttosto, nel campo del pensiero, ad un
serrato confronto di idee sul piano astratto: Essendo rapporto con se', il
pensiero e' favorito dalla solitudine (p. 36).
*
Indagare il pensiero e la vita di una donna significa per un soggetto
femminile fare i conti con un particolare coinvolgimento nello spazio
dell'interpretazione.
Conosciamo l'importanza crescente assunta dalla figura della lettrice di
poesia, narrativa, storia, filosofia... ad opera di donne, nel corso degli
ultimi trent'anni del secolo scorso, quando l'indagine divento' progetto
collettivo, rispetto all'azione individuale fino ad allora condotta da
singole studiose.
La necessita' di disordinare un simbolico e un immaginario a dominanza
maschili, anche se presentati come universali e neutri, comportava il
bisogno di ricercare nell'esperienza di pensiero e di vita di altre donne,
del presente e del passato, tracce per cominciare a costruire un simbolico e
un immaginario inediti rispetto all'ordine dominante del discorso.
Il nodo fondamentale apparve da subito riuscire a condurre l'indagine in
modo non neutro, evitando da un lato di leggere vita e pensiero solo
all'interno delle categorie esplicative ufficiali, apparentemente
universali, in realta' interne all'ordine dominante del discorso e del
simbolico maschile che lo  ispira; dall'altro pero' evitando anche il
rischio di un'adesione empatica, ostacolo ad un'azione reale di
comprensione, vizio di posizione tendente ad alimentare lo stereotipo di un
femminile indifferenziato, avvolgente e coinvolgente tutte le donne.
Non a caso Donatella apre il suo libro con un capitolo sull'interpretazione
e la distanza che le e' necessaria, mutuandola dalle parole di Arendt.
*
Inizio ora con la prima suggestione: il titolo scelto da Donatella, "pensare
il presente", mi risuona familiare, in un campo mio di ricerca diverso da
quello filosofico: quello della scrittura narrativa delle donne, che in
molti casi denota una particolare struttura temporale, meno orientata al
futuro, ma piuttosto al presente, in un intreccio con il passato e il futuro
che determina un andamento a spirale del racconto, che, non concludendosi
definitivamente ma ritornando, riapre ad altre possibilita', ad un altro
ordine di rapporti possibili, il che sovente disorienta e "risucchia" in un
altrove, il luogo del sogno e della fiaba, un nome per tutte: Ortese.
Cosi' le citazioni di Arendt ritornano piu' volte nella narrazione di
Donatella, ogni volta in un contesto di poco differente, ad aprire nuove
prospettive di indagine, anche qui un andamento a spirale, che apre e non
chiude il cerchio. Come nella scrittura di Arendt Donatella procede per
ripetizioni e spiazzamenti.
Stile narrativo e, data la forma scelta di intreccio di pensiero e parole di
entrambe, secondo le modalita' arendtiane di scambio appunto di pensieri e
parole, stile dialogico. Dal momento che si puo' comprendere solo in dialogo
con altri, preferibilmente, ma anche con i vari se' che costituiscono la
complessita' di ogni persona.
Altra suggestione per me: il discorso di Bachtin, che quasi negli stessi
anni di Arendt, dal profondo del suo esilio in Kazachstan elabora la sua
teoria del dialogo, funzionale ad una vera conoscenza, con la metafora dei
due uomini che si parlano l'uno di fronte all'altro (necessita' del doppio
movimento di immersione empatica ed emersione nell'extralocalita').
*
Ancora un suggestione che ho colto nel libro di Donatella: i concetti
arendtiani di singolarita' contrapposti a individualita' e di pluralita'
contrapposto a totalitarismo.
Come sappiamo per Arendt il termine individuo denota una parte di un tutto,
omogeneo agli altri e intercambiabile, mentre il singolo e' una persona
colta nella sua eterogeneita' e in rapporto con la pluralita' di piu'
singoli, uno di molti, e non parte di un tutto onnivoro.
Come non pensare all'attuale dramma dei nostri giorni e del nostro mondo,
caratterizzato dalla tensione ad un universalismo omologante, che scatena
conflitti identitari, di identita' culturali, sociali, politiche e, piu'
pericolose di tutte, religiose (perche' e' un Dio che detta): Societa' di
massa e evento totalitario (p. 56-57).
*
Un'ultima suggestione: ho enunciato all'inizio il mio campo di indagine, ora
leggendo queste parole di Arendt - Donatella mi sono venute in mente le
riflessioni del poeta nella fase iniziale di questo processo, agli inizi
dell'Ottocento, che prefigurava i mali che avrebbe procurato all'umanita' un
disegno socio-politico piu' attento alla massificazione di bisogni e
comportamenti, che non alle differenze tra persone, pur  presentandosi
incontestabilmente sotto l'aspetto del progresso civile.

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

8. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 113 del 7 giugno 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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