Voci e volti della nonviolenza. 64



==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Numero 64 del 5 giugno 2007

In questo numero:
1. Mao Valpiana: La nonviolenza, o della sconfitta
2. Et coetera

1. MAO VALPIANA: LA NONVIOLENZA, O DELLA SCONFITTA
[Ringraziamo Mao Valpiana (per contatti: mao at sis.it) per questo intervento]

E' quando ti sembra di aver perso tutto, che ritrovi te stesso. E' il
paradosso della nonviolenza, per la quale la vera forza sta nell'amore.
Quell'amore vero che richiede la spoliazione dell'io, quell'amore che nasce
solo quando si fa spazio all'altro. E' il paradosso di un re che si fa
incoronare con le spine, che trova il trono su di una croce. E' quell'amore
cosi' strano che vince solo quando perde, che nasce solo quando muore.
Il popolo sottomesso aspettava l'esercito liberatore e invece e' arrivato un
piccolo gruppo di uomini disarmati, vestiti di stracci, che hanno promesso
solo fatiche e tribolamenti; il popolo voleva la vittoria immediata, e ha
subito anni e anni di sconfitte; il popolo voleva cacciare il nemico, ma gli
straccioni spiegavano che il nemico era dentro loro stessi, e loro per primi
si dovevano liberare, imparando ad amare anche i nemici. Insomma, accadde
proprio il contrario di quello che il mondo si aspettava, in Palestina
duemila anni fa, e in Sudafrica un secolo fa.
Un mondo che esalta la forza, la violenza, la potenza, non riesce a capire
chi accetta e riconosce la propria debolezza. La debolezza, il limite,
l'impotenza, diventano i segni distintivi di chi vuole rompere con il
passato, di chi rifiuta una storia fatta di soprusi, di ingiustizie, di
stragi. Resistenza, difesa, tolleranza, digiuno, sono le parole di uno
sconfitto, del corpo morto di un deportato senza nome che viene bruciato nel
forno crematorio. Ma quello e' il momento della sua resurrezione, ed e' la
sconfitta storica del carnefice in divisa nazista. La logica della
nonviolenza non e' la stessa di questo mondo. Questo mondo (con la sua sete
di successo, di potenza, di vittoria) e' lanciato in una corsa suicida, e'
un treno senza freni che corre a folle velocita' su un binario morto. La
nonviolenza sta in profondita', va lentamente, cerca la dolcezza, ma e'
l'unica salvezza per l'umanita'.
Quando cogli questa verita', non e' piu' possibile stare nel mondo come ci
stavi prima. E' quello il momento di dimissionare, di abbandonare il tuo
posto di combattimento, di andartene altrove. Ancora non sai dove, ma senti
che non puoi piu' stare li' come prima. Vivevi a corte e lasci tutto per
andare a fare il mendicante, ti trattano come un reietto e ringrazi in
perfetta letizia; stavi nel palazzo della politica e vai a nasconderti da
solo sotto un albero, per dire la tua ultima preghiera. Tutti dicono che sei
impazzito, che hai perso il controllo, ma solo tu sai che finalmente puoi
cominciare.
Ecco, sono questi i pensieri emersi mentre leggevo la lettera di Cindy
Sheehan.
Grazie a Cindy per averla scritta.
Grazie a Maria per averla tradotta.

2. ET COETERA

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della
nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive ed opera come
assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel
Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come
metodo innovativo di intervento nel sociale"), e' membro del comitato di
coordinamento nazionale del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa
della nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione
Nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al
servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla
campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione
della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario
nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione
diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per
"blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del consiglio
direttivo della Fondazione Alexander Langer, ha fatto parte del Consiglio
della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione
di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato
di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per
la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il
digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana
rapita in Afghanistan e poi liberata. Un suo profilo autobiografico, scritto
con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4
dicembre 2002 di questo notiziario.
Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey nella guerra in Iraq; per tutto il
successivo mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch in
cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di parlargli
per chiedergli conto della morte di suo figlio; intorno alla sua figura e
alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio
movimento contro la guerra; e' stato recentemente pubblicato il suo libro
Not One More Mother's Child (Non un altro figlio di madre), disponibile nel
sito www.koabooks.com; sta per uscire il suo secondo libro: Peace Mom: One
Mom's Journey from Heartache to Activism, per Atria Books; in italiano e'
disponibile: Mamma pace. Contro la guerra, per i nostri figli, Sperling &
Kupfer, Milano 2006.
Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) e' una delle
principali collaboratrici di questo foglio; prestigiosa intellettuale
femminista, saggista, giornalista, narratrice, regista teatrale e
commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche storiche sulle donne
italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica dell'Universita' di
Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle donne, nella Rete di
Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei diritti umani, per
la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di Rienzo: con Monica
Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003;
con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne nell'islam contro
l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005. Un piu' ampio profilo di
Maria G. Di Rienzo in forma di intervista e' in "Notizie minime della
nonviolenza" n. 81.

==============================
VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
==============================
Supplemento settimanale del martedi' de "La nonviolenza e' in cammino"
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 64 del 5 giugno 2007

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su
"subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196
("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing
list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica
alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004
possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web:
http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

L'unico indirizzo di posta elettronica utilizzabile per contattare la
redazione e': nbawac at tin.it