Minime. 109



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 109 del 3 giugno 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Floriana Lipparini: Cindy, la condizione umana, una via nonviolenta
2. Enzo Traverso presenta "Il linguaggio dell'Impero" di Domenico Losurdo
3. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" maggio 2007
4. La "Carta" del Movimento Nonviolento
5. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. FLORIANA LIPPARINI: CINDY, LA CONDIZIONE UMANA, UNA VIA
NONVIOLENTA
[Ringraziamo Floriana Lipparini (per contatti: effe.elle at fastwebnet.it) per
questo intervento.
Floriana Lipparini, giornalista (tra l'altro ha lavorato per il mensile
"Guerre e Pace", che per qualche tempo ha anche diretto, occupandosi
soprattutto della guerra nella ex Jugoslavia), impegnata nel movimento delle
donne (Collettivo della Libreria Utopia, Donne per la pace, Genere e
politica, Associazione Rosa Luxemburg), ha coordinato negli anni del
conflitto jugoslavo il Laboratorio pacifista delle donne di Rijeka,
un'esperienza di condivisione e relazione nel segno del femminile, del
pacifismo, dell'interculturalita', dell'opposizione nonviolenta attiva alla
guerra, da cui e' lentamente nato un libro, Per altre vie. Donne fra guerre
e nazionalismi, edito in Croazia da Shura publications, in edizione
bilingue, italiana e croata.
Cindy Sheehan ha perso il figlio Casey nella guerra in Iraq; per tutto il
successivo mese di agosto e' stata accampata a Crawford, fuori dal ranch in
cui George Bush stava trascorrendo le vacanze, con l'intenzione di parlargli
per chiedergli conto della morte di suo figlio; intorno alla sua figura e
alla sua testimonianza si e' risvegliato negli Stati Uniti un ampio
movimento contro la guerra; e' stato recentemente pubblicato il suo libro
Not One More Mother's Child (Non un altro figlio di madre), disponibile nel
sito www.koabooks.com; sta per uscire il suo secondo libro: Peace Mom: One
Mom's Journey from Heartache to Activism, per Atria Books; in italiano e'
disponibile: Mamma pace. Contro la guerra, per i nostri figli, Sperling &
Kupfer, Milano 2006]

Qualche volta e' difficile parlare, e' difficile scrivere. Per me diventa
difficile quando accade qualcosa che va oltre il livello dei normali
sentimenti, e tocca le corde piu' profonde dell'io nella sua essenza
semplice e umana. Questo mi e' appunto accaduto leggendo la lettera che
Cindy Sheehan ha scritto per dire addio al movimento pacifista degli Usa.
Vorrei che potesse giungerle il calore di un abbraccio, perche' non vi sono
parole per lenire la sua sofferenza, la sua delusione, il suo avvilimento.
Vorrei che potesse sentire attorno a se' l'amore di tutte le persone che nel
mondo hanno imparato a conoscerla, ad amarla, a soffrire con lei, a
preoccuparsi per lei... La grandezza del suo percorso, dall'immenso dolore
per la morte del figlio alla forza di lottare contro ogni guerra, ha
impresso un segno nel nostro tempo e dentro di noi.
Nella sua sconvolgente sincerita', nel suo impegno senza compromessi, nella
sua totale dedizione alla causa pacifista, Cindy ha dato fastidio. Lei vede
i corpi, il sangue, la morte, il dolore, l'assenza irreparabile non solo di
suo figlio, ma di tutti coloro che sono mandati a morire o a uccidere.
Dall'inizio dei tempi, come un'antica eroina, come una Cassandra. Questo la
muove, questo le da' forza, chiarezza, lucidita', coraggio. Se l'avesse
guardata in faccia, se Bush avesse mai accettato d'incontrarla, penso
sarebbe diventato di pietra.
Vogliamo dirci la verita'? Anche nei movimenti, non soltanto nella politica
istituzionale e ufficiale, scattano logiche di parte, se non addirittura di
ambizione personale e di potere. Qualcuno pensa a geometrie, a strategie,
all'immagine, a una successiva carriera politica... Qualcuno gestisce le
cose incanalandole secondo schemi controllabili. Ma d'un tratto tutte le
parole s'incarnano in una persona, testimonianza dolorosa e vivente di
quell'assenza, di quel corpo sottratto, di quell'essere unico che la guerra
ha cancellato, di tutti gli esseri unici che la guerra cancella. Una forza
che rompe gli argini, che grida la verita', che non puo' accettare schemi o
compromessi. Qui l'ideologia non c'entra, non e' assolutismo, non e'
politica di parte, e' la polis nel senso alto del termine, che prende linfa
dalla vita stessa e dalla condizione umana.
*
Sarebbe importante decifrare il perche' di questo addio, e capire i
meccanismi che Cindy l'hanno stritolata, per vedere se per caso possiamo
riconoscervi qualcosa che riguarda anche noi, qualcosa che magari ritorna
sempre nelle dinamiche politiche, qualcosa che ciclicamente arresta lo
sviluppo di quei movimenti, di quelle correnti d'energia positiva che tanto
promettono agli inizi e poi subiscono una sorta di mutazione genetica che li
trasforma in altro. Interrogarsi su questo nodo e' essenziale, se vogliamo
continuare a sperare e ad agire per un mondo diverso.
La vicenda di Cindy, con il suo generoso gettarsi nel fuoco di un impegno
totale, senza risparmio, senza cautele, drammaticamente svela il punto
debole dei movimenti. Come costruire un mondo diverso senza scegliere modi
diversi d'intendere la politica? Modi diversi che molto spesso il pensiero
delle donne ha teorizzato: cura delle relazioni, riconoscimento,
partecipazione, critica al potere, trasparenza, circolarita',
orizzontalita'... Modi diversi che dovrebbero contaminare di se' gli ambiti
neutri.
Eppure, quante volte, anche nelle reti di donne, non riusciamo a dare corpo
alle parole? Quante volte finiamo per seguire le vecchie strade della
politica che disegnano cerchie privilegiate, che chiedono obbedienze, che
contraddicono il "diritto di prender parola", negandola a chi non si allinea
a rassicuranti gerarchie e genealogie? Con una censura, con una modalita'
organizzativa autoritaria, si puo' escludere, si puo' cancellare, si possono
evitare le critiche, le visioni differenti o anche semplicemente ignorare i
richiami alla coerenza o la richiesta di democrazia sostanziale nei rapporti
interni alle organizzazioni. Il rischio e' che si guardino le differenze
scomode come eresie, ricalcando vecchi e drammatici errori della sinistra
storica.
Conosco molte persone, e in particolare molte donne, che dai movimenti si
sono allontanate perche' stanche e deluse dai giochi di potere. Si disperde
cosi' una preziosa ricchezza, proprio mentre vediamo riprendere spazio e
forza gli integralismi religiosi, le ingiustizie sociali, i privilegi, le
violenze contro le donne, le guerre infinite. Allora, non e' il caso di
mettere finalmente in pratica quei modi diversi? Una via per cambiare le
cose a partire da noi, e per iniziare a cambiare il mondo. Una via politica
differente, una via nonviolenta.

2. LIBRI. ENZO TRAVERSO PRESENTA "IL LINGUAGGIO DELL'IMPERO" DI DOMENICO
LOSURDO
[Dal quotidiano "Il manifesto" del primo maggio 2007.
Enzo Traverso, storico (nato nel 1957), docente all'Universita' della
Picardie "Jules Verne" di Amiens, saggista, acuto studioso della Shoah e del
totalitarismo. Tra le opere di Enzo Traverso. Gli ebrei e la Germania:
Auschwitz e la simbiosi ebraico-tedesca, Il Mulino, Bologna 1994; La
violenza nazista. Una genealogia, Il Mulino, Bologna 2002; Auschwitz e gli
intellettuali. La Shoah nella cultura del dopoguerra, il Mulino, Bologna
2004; (con Marina Cattaruzza, Marcello Flores e Simon Levis Sullam), Storia
della Shoah, Utet, Torino 2005; Il passato: istruzioni per l'uso, Ombre
corte, Verona 2006; in francese: Les marxistes et la question juive, La
Breche-Pec, Montreuil 1990; Les Juifs et l'Allemagne, de la "symbiose
judeo-allemande" a' la memoire d'Auschwitz, La Decouverte, Paris 1992;
L'Histoire dechiree. Essai sur Auschwitz et les intellectuels, Editions du
Cerf, Paris 1997; Pour une critique de la barbarie moderne. Ecrits sur
l'histoire des Juifs et l'antisemitisme, Editions Page deux (Cahiers
libres), Lausanne 2000; Le totalitarisme. Le XXeme siecle en debat, Seuil,
Paris 2001; La violence nazie. Essai de genealogie historique, La Fabrique,
Paris 2001; La pensee dispersee, Ed. Leo Scheer, Paris, 2004.
Su Domenico Losurdo dal sito www.filosofia.rai.it riprendiamo la seguente
scheda: "Domenico Losurdo, nato a Sannicandro di Bari nel 1941, ha studiato
a Tubinga e ad Urbino, dove si e' laureato in filosofia con Pasquale
Salvucci, con una tesi su Karl Rosenkranz. E' professore ordinario di
Filosofia della storia nell'Universita' di Urbino e presidente della
Internationale Gesellschaft fuer dialektische Philosophie- Societas
Hegeliana. Uno dei principali campi di ricerca di Domenico Losurdo e'
costituito dalla ricostruzione della storia politica della filosofia
classica tedesca da Kant a Marx, e del dibattito che su di essa si sviluppa
in Germania nella seconda meta' dell'Ottocento e nel Novecento. Partendo poi
da Hegel e da Marx, sta procedendo ad una rilettura critica della tradizione
liberale. Sempre nell'ambito della storia culturale tedesca, ha dedicato
ampi saggi a Nietzsche e un volume al rapporto tra la filosofia di Heidegger
e l'ideologia della guerra". Opere di Domenico Losurdo: Tra Hegel e
Bismarck. La rivoluzione del 1848 e la crisi della cultura tedesca, Editori
Riuniti, Roma 1983; Autocensura e compromesso nel pensiero politico di Kant,
Bibliopolis, Napoli 1983; Hegel, Marx e la tradizione liberale. Liberta',
uguaglianza, Stato, Editori Riuniti, Roma 1988; La catastrofe della Germania
e l'immagine di Hegel, Guerini e Associati, Milano 1988; Hegel und das
deutsche Erbe. Philosophie und nationale Frage zwischen Revolution und
Reaktion, Koeln 1989; La comunita', la morte, l'Occidente. Heidegger e
l'ideologia della guerra, Bollati Boringhieri, Torino 1991; Hegel e la
liberta' dei moderni, Roma, 1992, 1999; Democrazia o bonapartismo. Trionfo e
decadenza del suffragio universale, Bollati Boringhieri, Torino 1993; La
seconda Repubblica. Liberismo, federalismo, postfascismo, Bollati
Boringhieri, Torino 1994; Dai fratelli Spaventa a Gramsci. Per una storia
politico-sociale della fortuna di Hegel in Italia, La Citta' del Sole, 1997;
Antonio Gramsci, dal liberalismo al "comunismo critico", Gamberetti, Roma
1997; Hegel e la Germania. Filosofia e questione nazionale tra rivoluzione e
reazione, Guerini e Associati, Milano 1997; Nietzsche e la critica della
modernita'. Per una biografia politica, Manifestolibri, Roma 1997; Fuga
dalla storia? Il movimento comunista tra autocritica e autofobia, La Citta'
del Sole, 1999, 2005; La sinistra, la Cina e l'imperialismo, La Citta' del
Sole, 1999; Il peccato originale del Novecento, Laterza, Roma-Bari 1999; Il
revisionismo storico. Problemi e miti, Laterza, Roma-Bari 2002; Nietzsche,
il ribelle aristocratico. Biografia intellettuale e bilancio critico,
Bollati Boringhieri, Torino 2002, 2004; Controstoria del liberalismo,
Laterza, Roma-Bari 2005; Il linguaggio dell'Impero. Lessico dell'ideologia
americana, Laterza, Roma-Bari 2007; Autocensura e compromesso nel pensiero
politico di Kant, Bibliopolis, Napoli 2007]

Nel suo Secolo-mondo, Marcello Flores definisce il Novecento come l'eta'
dell'occidentalismo, riassumendo in questo concetto le diverse
manifestazioni di un dominio al contempo economico, politico, militare e
culturale attraverso il quale l'Europa e gli Stati Uniti hanno imposto al
resto del pianeta gerarchie, modelli sociali e modi di vita. Dopo l'11
settembre 2001, l'occidentalismo ha avvertito il bisogno di riformulare i
suoi postulati in un disegno piu' o meno coerente che, per quanto fabbricato
con materiali spesso datati, presenta i tratti di una nuova ideologia
imperiale. E' il lessico di questa ideologia che Domenico Losurdo sottopone
a un esame critico nel suo ultimo libro (Il linguaggio dell'Impero. Lessico
dell'ideologia americana, Laterza, pp. 323, euro 23).
Del concetto di Occidente esistono molte definizioni, non tutte linearmente
riconducibili alla democrazia liberale. I neocon americani riconoscono
spesso il loro padre spirituale in Leo Strauss, profeta di un Occidente
figlio di Atene (la filosofia greca) e Gerusalemme (la Bibbia), ma e'
paradossale che questo critico inflessibile dell'Illuminismo sia oggi
rivendicato da chi identifica la difesa dell'Occidente alla resistenza della
civilta' illuminata contro la barbarie oscurantista. In realta', da oltre
due secoli a questa parte, l'Occidente e' stato tante cose diverse.
*
Una civilta' superiore
L'imperialismo dell'Ottocento lo identificava alla "missione civilizzatrice"
dell'Europa, legittimando cosi' le sue imprese coloniali. Hitler vi coglieva
il nocciolo della "razza ariana" e la giustificazione della guerra nazista
contro gli ebrei, il mondo slavo e la "barbarie asiatica" del bolscevismo.
Durante la guerra fredda, Churchill ne riassumeva l'essenza, in una lettera
al presidente americano Eisenhower, nell'idea di white English-speaking
World. Da Oswald Spengler a Samuel Huntington, l'Occidente e' una visione
della "civilta'" contrapposta ai suoi nemici. A questa lettura
essenzialista, Edward Said aveva a suo tempo replicato che le civilta' sono
sincretiche, ricordando che l'Occidente sarebbe storicamente inconcepibile
senza la mediazione arabo-musulmana del tardo Medioevo, attraverso la quale
la cultura della Grecia antica ha ritrovato l'Occidente cristiano.
Le frontiere dell'Occidente sono inoltre vaghe e fluttuanti. Infatti,
l'Occidente non e' ne' limitato a una precisa area geografica ne'
semplicemente identificabile al mercato e alla democrazia, e neppure
appannaggio esclusivo di una religione. Il suo tratto distintivo, sostiene
Losurdo citando un apologeta malinconico della "razza europea" come
Tocqueville, e' la vocazione al dominio.
Questo libro non vuole ricostruire la formazione dell'Occidente come sistema
di potere ma smascherarne l'ideologia. Da questo punto di vista, si tratta
di un contributo prezioso. Seguiamone le tracce. Il primo lemma e'
"terrorismo", un concetto generico che ingloba pratiche molto diverse, dagli
attentati suicidi iracheni alla guerriglia colombiana. Losurdo non ne studia
le metamorfosi - ad esempio il suo nuovo carattere "globale", non piu'
esclusivamente "tellurico" come in passato - ma ne rileva acutamente la
pluralita' di accezioni. Storicamente, il terrorismo e' l'arma dei poveri,
di chi non dispone di mezzi piu' efficaci di combattimento. La pratica del
terrorismo suicida non ha radici dottrinali nell'islam ma una lunga storia
di disperazione. Se ne potrebbero cogliere le origini nella resistenza degli
ebrei contro la conquista romana, il cui epilogo fu il suicidio collettivo
dei vinti a Masada, nel 74 d. C. In termini analoghi, C. L. R. James
interpretava il suicidio degli schiavi nelle piantagioni di Santo Domingo
come una protesta contro i loro proprietari. Questo richiamo alla storia e'
fruttuoso, benche' sarebbe utile distinguere il terrorismo suicida diretto
contro l'oppressore da quello che colpisce indiscriminatamente le
popolazioni civili. Converge con le osservazioni che Esther Benbassa dedica
nel suo ultimo saggio all'omologia tra il culto del martirio presente nella
tradizione ebraica (da Masada in avanti) e quello oggi diffuso in seno al
mondo islamico, entrambi ben piu' motivati dalla disperazione che dalla
religione (La souffrance comme identite', Fayard).
Losurdo ricorda inoltre che gli Stati Uniti non hanno esitato a ricorrere a
metodi terroristici, sia organizzando attentati contro leader politici
nemici sia calpestando i diritti umani piu' elementari dei prigionieri di
guerra e delle popolazioni civili dei paesi vinti. Dagli scalpi dei
pellerossa (comprese donne e bambini) durante le guerre dell'Ottocento
americano a quelli dei soldati giapponesi durante la seconda guerra
mondiale, dai massacri del Vietnam alle torture di Guantanamo e Abu Grahib,
la storia del terrorismo di stato americano permetterebbe di allestire un
ricchissimo museo degli orrori.
Il fondamentalismo islamico, categoria alla quale l'Occidente assimila oggi
i suoi principali oppositori, e' interpretato da Losurdo come un fenomeno
"reattivo": non tanto un atteggiamento ostile alla modernita', quanto
piuttosto un ripiegamento verso la religione ispirato dal rigetto
dell'ideologia e dei valori che accompagnano il dominio occidentale. Questa
reazione inghiotte tuttavia anche la dimensione emancipatrice
dell'Occidente: un'idea universale di umanita' e di uguaglianza che ha
ispirato in passato l'anticolonialismo e che l'ideologia imperiale cerca ora
di strumentalizzare presentando le sue guerre di conquista come battaglie
per la liberta' e la democrazia. Insomma due fondamentalismi contrapposti:
da un lato quello islamico e, dall'altro, quello dei neoconservatori
americani, ferventi difensori del "destino manifesto" di una nazione alla
quale Dio avrebbe conferito la missione di estendere all'intero pianeta le
virtu' della democrazia e del libero mercato.
Questa interpretazione converge sotto molti aspetti con quella di Tariq Ali
(Lo scontro dei fondamentalismi, Fazi, 2006), che sottolinea da parte sua
l'aspetto non solo reattivo ma anche regressivo di questo fondamentalismo
antioccidentale, che ha sostituito la religione alle ideologie laiche,
panarabe o socialiste predominanti in Medio Oriente almeno fino al trionfo
della rivoluzione iraniana. Vero e' anche, come aggiunge Losurdo, che gli
Stati Uniti non hanno esitato, durante la guerra fredda, a sostenere il
fondamentalismo islamico in funzione antisovietica, contribuendo a costruire
un boomerang che si ritorce oggi contro di loro.
Altrettanto ambigui sono concetti come antiamericanismo, antisemitismo,
antisionismo o ancora "filo-islamismo". L'antiamericanismo e' generalmente
bollato come sintomo di arretratezza culturale, gretto nazionalismo, o come
forma mascherata di antisemitismo. Questa diagnosi non e' falsa, come hanno
mostrato i lavori di Philippe Roger (L'ennemi americain: genealogie de
l'antiamericanisme francais, Seuil) e Dan Diner (Feinbild America,
Propyleen), ma unilaterale. "Americanismo" e' anch'essa un'etichetta che
contrassegna prodotti molto diversi. Heidegger l'ha usata come metafora
della modernita' tecnica e della "massificazione dell'uomo", cogliendone i
tratti anche nel bolscevismo. Il Ku Klux Klan l'ha fatto proprio nei suoi
rituali razzisti. Negli anni Venti, il sociologo Roberto Michels e Adolf
Hitler sottolineavano le affinita' del fascismo e del nazismo con
l'americanismo, considerato dal primo come ricettacolo delle energie vitali
di una giovane nazione e dal secondo come culto della supremazia bianca.
Prendendo le distanze da una visione ebreo-centrica tesa a dividere il mondo
in due entita' ontologicamente diverse, gli ebrei e i gentili, e a
raccontarne la storia come il dispiegamento progressivo del loro conflitto,
dal cristianesimo delle origini fino allo sbocco tragico della "Soluzione
finale", Losurdo ristabilisce alcune utili distinzioni metodologiche.
L'antigiudaismo rientra nella tradizione illuministica della critica della
religione, alla quale appartengono filosofi come Voltaire o Marx, che si
opponevano con forza alle discriminazioni contro gli ebrei. L'antisemitismo
e' invece una forma di ostilita' nei confronti degli ebrei considerati come
una razza nociva. Nasce nell'ultimo quarto dell'Ottocento, entra in osmosi
con i nazionalismi moderni e sfocia, in Germania, nell'ideologia
sterminatrice del nazismo. Losurdo riconosce i possibili slittamenti dalla
giudeofobia tradizionale all'antisemitismo moderno, favoriti dalla
singolarita' del giudaismo come religione di un popolo, ma non dedica forse
la dovuta attenzione alle frequenti osmosi fra i due. La sua distinzione
rimane tuttavia metodologicamente necessaria, come pure quella tra
antisemitismo e antisionismo.
*
La barbarie inventata
Se e' vero che la critica di Israele e' spesso uno scudo dietro il quale si
nascondono gli antisemiti, l'identificazione aprioristica di antisionismo e
antisemitismo e' un altrettanto facile pretesto per legittimare ad ogni
costo la politica israeliana. Bisogna quindi ricordare, sulla scia di Hannah
Arendt, che il sionismo politico delle origini, quello di Herzl e Nordau,
gettava le sue radici in una visione del mondo eurocentrica che vedeva nel
Medio Oriente uno spazio colonizzabile nel quale gli ebrei avrebbero creato
"un avamposto della civilta' contro la barbarie". Qui risiedono anche tutte
le ambiguita' della percezione occidentale dell'islam. La critica
illuministica della religione musulmana non e' sempre innocente (come
suggeriscono gli studi postcoloniali), ma certo possiede una sua
legittimita'. Troppo spesso, tuttavia, la difesa della laicita' diventa il
vettore di un anti-islamismo di stampo razzista.
La legge francese che proibisce il velo islamico nelle scuole pubbliche e'
un esempio emblematico di questa insidiosa tendenza a riaffermare il
carattere "superiore" dell'Occidente, benche' ora rivendicato in nome della
democrazia e non piu' della razza. Ma il discorso occidentalista e' davvero
cosi' nuovo? La prosa islamofoba di Oriana Fallaci sembra riprodurre
letteralmente molti stereotipi dell'antisemitismo di un secolo fa:
l'invasione dei meteci, la corruzione della cultura, la penetrazione di un
corpo estraneo nelle nazioni cristiane.
Certo una rassegna critica del lessico imperiale potrebbe includere altri
lemmi oggi diffusi, da quello di "guerra umanitaria" a quello di
"totalitarismo", che permette di riattivare il vecchio arsenale ideologico
della guerra fredda contro il terrorismo islamista. Losurdo ha iniziato a
dissodare il terreno. Per questo il suo libro e' prezioso.

3. MATERIALI. INDICE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" MAGGIO 2007
* "Minime", numero 76 del primo maggio 2007: 1. Forum sociale antimafia
"Felicia e Peppino Impastato": Programma delle iniziative a Cinisi dal 6 al
9 maggio 2007; 2. Brenda Gazzar: La liberta' e' femmina; 3. Minimo e banale
un parere sulla strage al Virginia Tech; 4. Maria Grazia Giannichedda: Il
prezzo della follia lasciata a se stessa; 5. Giacomo Alessandroni: Fuoco
amico; 6. Una legge elettorale che apra vie di liberta'; 7. Una carovana
contro la guerra, per il disarmo e la pace; 8. Peppe Sini: Un appello con
molti contenuti condivisibili ed una anacronistica omissione; 9. Il 5 per
mille al Movimento Nonviolento; 10. "La porta di Jaffa"; 11. Giovanni
Mandorino: Perche' abbonarsi ai "Quaderni satyagraha"; 12. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza", numero 59 del primo maggio 2007: 1.
Patrizia Caporossi: Il dono della liberta' femminile; 2. Et coetera.
* "Minime", numero 77 del 2 maggio 2007: 1. No alla guerra; 2. Luce
Irigaray: Segolene Royal e le altre. Torna la passione per la politica; 3.
Normanna Albertini: Donne che resistono; 4. Enzo Collotti: Perche' e' viva
la Resistenza; 5. Nella Ginatempo: Dal giornale dei paradossi; 6. Severino
Vardacampi: Nel paese di Barbablu'; 7. Tiziana Plebani: L'abitare delle
donne e la geografia di genere; 8. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento;
9. Il 3 maggio a Roma; 10. Letture: AA. VV., Se vuoi la pace educa alla
pace; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 78 del 3 maggio 2007: 1. Maso Notarianni: Cosa
aspettiamo? 2. Non piu' dimidiata e cieca; 3. Federica Giardini: La forza e
la grazia. Di una certa femminilizzazione della forza; 4. Mario Tronti:
Antonio Gramsci; 5. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 6. Letture:
Ernesto Ferrero, Primo Levi; 7. Letture: Roberto Saviano, Gomorra; 8. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 100 del 3 maggio 2007: 1. Valeria
Ando': Donne e nonviolenza: si dice in molti modi; 2. Maria G. Di Rienzo:
Femminista nonviolenta; 3. Paola Mancinelli: Il grembo come potenza
kenotica.
* "Minime", numero 79 del 4 maggio 2007: 1. Virginia Del Re: Nonviolenza
femminile plurale; 2. Michela De Santis: Storia di Salome'; 3. Anna Maria
Crispino: Chi vince nel corpo a corpo tra maschi? 4. Tiziana Plebani: Gli
ulivi di Sparta e i conti in sospeso con la storia; 5. Liliana Moro: Le
donne sono nonviolente? 6. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 7.
Riedizioni: Antonio Gramsci, Le opere; 8. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 80 del 5 maggio 2007: 1. "Azione nonviolenta" di maggio
2007; 2. Augusto Cavadi: In lunghe catene difficili da spezzare; 3.
Maddalena Micotti: La mia storia e la nonviolenza; 4. Barbara Romagnoli:
Genova 2001. Una riflessione sulla nonviolenza a partire da se'; 5. Lorella
Pica: Notizie di Vilma; 6. Mario Tiberi ricorda Federico Caffe'; 7. Il 5 per
mille al Movimento Nonviolento; 8. Di Annibale Scarpone un fiero motto; 9.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 81 del 6 maggio 2007: 1. Gerard Lutte: Per Maurizio
Bruziches; 2. Un'intervista a Maria G. Di Rienzo; 3. Angela Giuffrida:
Affettivita' e ragione; 4. Il 10 maggio a Roma; 5. Le donne del sindacato
pensionati Cgil aderiscono alla proposta di legge "50 e 50 ovunque si
decide"; 6. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 7. Verso l'assemblea
nazionale della Rete Lilliput; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9.
Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza", numero 110 del 6 maggio 2007: 1.
Rosangela Pesenti: Quale rapporto tra donne e nonviolenza? 2. Elena Pulcini:
La violenza senza emozioni. Donne e nonviolenza.
* "Minime", numero 82 del 7 maggio 2007: 1. Maria G. Di Rienzo: In morte di
Doaa; 2. Chiara Cavallaro: I modelli immaginari, la nonviolenza e le donne;
3. Angela Giuffrida: Femminicidio; 4. Susanna Camusso: 50 e 50. Genere,
rappresentanza, sinistra; 5. Rossana Rossanda: Gramsci; 6. Severino
Vardacampi: Frettolosa una postilla; 7. Il 5 per mille al Movimento
Nonviolento; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di
piu'.
* "Minime", numero 83 dell'8 maggio 2007: 1. La cosa piu' urgente; 2. Enrico
Piovesana: Non vedo, non sento, non parlo; 3. Rete Lilliput: Al fianco delle
cooperative della Locride minacciate dalla 'ndrangheta; 4. Il 9 maggio a
Firenze; 5. Nicoletta Buonapace: Perche' 50 e 50? 6. Il 5 per mille al
Movimento Nonviolento; 7. Carlo Pagetti: Alice Munro. Straniamento e
quotidianita' in perfetto equilibrio; 8. Letture: Tzvetan Todorov, Lo
spirito dell'illuminismo; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per
saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza", numero 60 dell'8 maggio 2007: 1. Martin
Luther King: Pellegrinaggio alla nonviolenza; 2. Et coetera.
* "Minime", numero 84 del 9 maggio 2007: 1. La guerra afgana, il nostro
Vietnam; 2. A Palermo il 10 maggio; 3. A Messina il 12 maggio; 4. Women of
Zimbabwe Arise: Per chi pregate? 5. "Usciamo dal silenzio" aderisce alla
campagna e alla proposta di legge "50 e 50 ovunque si decide"; 6. Campi
estivi per avvicinarsi alla nonviolenza; 7. Il "Cos in rete" di maggio 2007;
8. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 9. Silvia Calamandrei presenta
"Il delitto Rosselli" di Mimmo Franzinelli; 10. Luisa Muraro presenta
"Middlemarch" di George Eliot; 11. Letture: Vittorio Feltri e Renato
Brunetta (a cura di), Il berlusconismo; 12. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 13. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 85 del 10 maggio 2007: 1. Oggi a Palermo; 2. Oggi a
Ferrara; 3. Maria G. Di Rienzo: Una porta nell'oceano. All'ascolto di Joan
Slonczewski; 4. Pina Nuzzo e Milena Carone: A tutte le donne interessate; 5.
Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 6. Letture: Danilo Dolci, Una
rivoluzione nonviolenta; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per
saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 101 del 10 maggio 2007: 1. Maria
G. Di Rienzo: La violenza dei fondamentalismi; 2. Elisabetta Donini: La rete
delle Donne in nero: tra capacita' e limiti, tra locale e globale.
* "Minime", numero 86 dell'11 maggio 2007: 1. Danilo Dolci: Dell'etica
professionale; 2. Enrico Piovesana: Altri 21 civili uccisi in un
bombardamento Nato; 3. Maso Notarianni: Fare qualcosa; 4. Si e' svolta la
"Settimana della nonviolenza" in Iraq; 5. A Messina il 12 maggio la
nonviolenza delle donne; 6. Assemblea annuale del Centro studi difesa
civile; 7. In ottobre un convegno a Pienza su "La pedagogia di Aldo Capitini
tra profezia e liberazione"; 8. Il Centro femminista separatista aderisce
alla proposta di legge "50 e 50 ovunque si decide"; 9. Il 5 per mille al
Movimento Nonviolento; 10. Benedetto Vecchi presenta "La ricchezza della
rete" di Yochai Benkler; 11. Letture: Gustavo Zagrebelsky, Lo Stato e la
Chiesa; 12. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 13. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 87 del 12 maggio 2007: 1. Oggi a Messina; 2. Pablo
Stancanelli: Quelle silenziose, implacabili "pazze" della Plaza de Mayo; 3.
Hebe de Bonafini: I trent'anni delle Madri di Plaza de Mayo; 4. Il 5 per
mille al Movimento Nonviolento; 5. Un estratto dalla relazione conclusiva
del corso di educazione alla pace svoltosi al liceo scientifico di Orte
nell'anno scolastico 2006-2007; 6. Zina Borgini presenta "I quattro libri
delle piccole donne" di Louisa May Alcott; 7. Renata Dionigi presenta
"Francesca Cabrini. Tra la terra e il cielo" di Lucetta Scaraffia; 8. Laura
Modini presenta "Nelle immagini l'anima" di Antonia Pozzi; 9. Liliana
Rampello presenta "La mano che non mordi" di Ornela Vorpsi; 10. La "Carta"
del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 88 del 13 maggio 2007: 1. Gerard Lutte: Una lettera alle
persone amiche; 2. Ilaria Ciriaci: Solidarieta' alle cooperative della
Locride colpite da attentati mafiosi; 3. Adopt Srebrenica; 4. Oggi a
Tuscania; 5. Il 17 maggio a Roma; 6. Il 5 per mille al Movimento
Nonviolento; 7. Indice de "La nonviolenza e' in cammino" aprile 2007; 8. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza", numero 111 del 13 maggio 2007: 1. Nadia
Neri: Le donne, la nonviolenza. L'esempio di Etty Hillesum; 2. Maria G. Di
Rienzo: Per cosa mio figlio va a morire? Il linguaggio semplice delle madri
statunitensi.
* "Minime", numero 89 del 14 maggio 2007: 1. Pina Nuzzo: Due incontri a Roma
per la campagna "50 e 50 ovunque si decide"; 2. Paolo Candelari: Relazione
all'assemblea annuale del Mir; 3. Fraterna un'obiezione al testo che
precede; 4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 5. Maria Teresa Carbone
intervista Sandra Cisneros; 6. Letture: Fabio Levi, In viaggio con Alex; 7.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 90 del 15 maggio 2007: 1. Il 17 maggio a Firenze; 2.
Monica Lanfranco: Non di sola carne. Uomini in crisi tra violenza
maschilista e presa di coscienza; 3. Liliana Boranga: le donne, la violenza;
4. Helene Paraskeva': Coltivare la nonviolenza; 5. Il 5 per mille al
Movimento Nonviolento; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per
saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza", numero 61 del 15 maggio 2007: 1. Sandra
Endrizzi: La pace che viene da sud. Donne ed economie che cambiano la vita;
2. Et coetera.
* "Minime", numero 91 del 16 maggio 2007: 1. Riportiamoli a casa; 2.
Ricciardo Aloisi: L'escalation (tre stasimi); 3. Il 5 per mille al Movimento
Nonviolento; 4. Bruna Peyrot: Ricordare il 25 aprile a Belo Horizonte; 5.
Elena Buia intervista Francesca Brezzi su Etty Hillesum; 6. Rino Genovese
presenta "Marxismo e nuova sinistra" di Herbert Marcuse; 7. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 92 del 17 maggio 2007: 1. Una scelta democratica ed
antifascista; 2. Marisa Rodano: Adesione alla campagna "50 e 50 ovunqe si
decide"; 3. Fulvio Cesare Manara: Pubblicato il sesto volume dei "Papers" di
Martin Luther King; 4. Elena Buia intervista Cristiana Dobner su Etty
Hillesum; 5. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 6. Benedetto Vecchi
presenta "Modus vivendi" di Zygmunt Bauman; 7. Letture: Pietro Pertici (a
cura di), La nonviolenza attiva in marcia; 8. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 102 del 17 maggio 2007: 1.
Giovanna Providenti: Disarmare il mondo; 2. Giancarla Codrignani: Donne,
diplomazie, nonviolenza.
* "Minime", numero 93 del 18 maggio 2007: 1. Oggi a Roma; 2. Oggi e domani a
Palermo; 3. Luca Martinelli intervista Lorenzo Barbera su Danilo Dolci; 4.
Elena Buia intervista Lucetta Scaraffia su Etty Hillesum; 5. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 94 del 19 maggio 2007: 1. No alla guerra; 2. Maso
Notarianni: Spese di distruzione; 3. Oggi a Pescara; 4. Oggi a Pordenone; 5.
Maura Cossutta: Adesione alla campagna "50 e 50 ovunque si decide"; 6. Il 5
per mille al Movimento Nonviolento; 7. Lauren Wilcox intervista Alice
Walker; 8. Guglielmo Epifani ricorda Federico Caffe'; 9. Maria Agostinelli
presenta le "Lettere" di Etty Hillesum; 10. Un training di formazione alla
nonviolenza a Firenze; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per
saperne di piu'.
* "Minime", numero 95 del 20 maggio 2007: 1. De te fabula narratur; 2. Amy
DePaul intervista Yanar Mohammed; 3. Benedetto Vecchi intervista Saskia
Sassen; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza", numero 112 del 20 maggio 2007: 1. Alcuni
recenti interventi di Umberto Santino; 2. Umberto Santino: Un
Memoriale-laboratorio della lotta alla mafia; 3. Umberto Santino: Mafia e
camorra, Palermo e Napoli; 4. Umberto Santino: La citta' reale e le buone
intenzioni; 5. Umberto Santino: Sulla Commissione parlamentare antimafia; 6.
Umberto Santino: Di chiodi e di libri; 7. Umberto Santino: Portella della
ginestra, sessanta anni dopo.
* "Minime", numero 96 del 21 maggio 2007: 1. Non altro che questo; 2. Oggi a
Verona; 3. Il 23 maggio a Lucca; 4. Tiziana Bartolini: La politica come
diritto; 5. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 6. Giuliano Battiston
intervista Edouard Glissant; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per
saperne di piu'.
* "Minime", numero 97 del 22 maggio 2007: 1. La legge fondamentale; 2. E' in
corso la carovana contro la guerra, per la pace e il disarmo; 3. Medea
Benjamin: L'ambasciata; 4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 5. Una
breve notizia biografica di Etty Hillesum; 6. Elena Buia presenta "Pagine
mistiche" di Etty Hillesum; 7. Tullia Fabiani presenta "Un'estrema
compassione" di Nadia Neri; 8. "Leggendaria" n. 62; 9. La "Carta" del
Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza", numero 62 del 22 maggio 2007: 1. Maria
G. Di Rienzo: Difendiamo chi difende i diritti umani delle donne in Iran; 2.
Et coetera.
* "Minime", numero 98 del 23 maggio 2007: 1. Opporsi alla guerra; 2. Con
l'altra America fermiamo le guerre di Bush. Un appello; 3. Due osservazioni
critiche all'appello che precede; 4. Il 5 per mille al Movimento
Nonviolento; 5. Umberto Santino: Appunti a proposito di liberta' di
informazione in terra di mafia; 6. Letture: AA. VV. Nicaraguita, la utopia
de la ternura; 7. Riedizioni: Euripide, Le tragedie; 8. Riedizioni: Rosa
Luxemburg, La rivoluzione russa; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento;
10. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 99 del 24 maggio 2007: 1. Peppe Sini: Di una tragedia e
di una farsa ancora; 2. Alessandro Zanotelli: Una lettera al presidente del
Consiglio dei ministri; 3. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 4.
Massimo Serafini intervista Lea Melandri; 5. Massimo Raffaeli presenta
'Fiori nei cannoni" di Amoreno Martellini; 6. Riedizioni: Jose' Carlos
Mariategui, Sette saggi d'interpretazione della realta' peruviana; 7. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 103 del 24 maggio 2007: 1.
Giovanna Providenti: Un contributo alla storia dell'antimilitarismo in
Italia; 2. Maria G. Di Rienzo: Il seme della terra. All'ascolto di Octavia
Butler; 3. Enza Panebianco: La famiglia non mi piace; 4. Maria Teresa
Carbone intervista Monique Truong.
* "Minime", numero 100 del 25 maggio 2007: 1. Non un giorno all'anno; 2.
Guido Viale: Rifiuti, che fare; 3. Giobbe Santabarbara: Del servo encomio e
del codardo oltraggio (un discorsetto tra noi del tressette al centro
anziani); 4. Normanna Albertini intervista Raffaello Zini; 5. Il 5 per mille
al Movimento Nonviolento; 6. Letture: Giorgio Amico, Wifredo Lam; 7.
Riletture: Marcello Flores, 1956; 8. Riedizioni: La favola antica. Esopo e
Fedro; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 101 del 26 maggio 2007: 1. Aut aut; 2. Un appello per
Rahmatullah Hanefi; 3. Maria G. Di Rienzo: La stanchezza di Archiloco; 4.
Umberto Santino: La lotta per la casa a Palermo; 5. Il 5 per mille al
Movimento Nonviolento; 6. Un convegno al Cnr sulla ricerca sociale in
Italia; 7. Enrico Pugliese: La ricerca sociale in italia; 8. Fabrizia
Ramondino: L'inchiesta alla luce della predestinazione; 9. Letture. Giuseppe
Mogavero, I muri ricordano; 10. Riedizioni: Amiri Baraka (LeRoi Jones), Il
popolo del blues; 11. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 12. Per saperne
di piu'.
* "Minime", numero 102 del 27 maggio 2007: 1. Come in uno specchio; 2. Maria
G. Di Rienzo: Per Haleh Esfandiari; 3. Shaul Bakhash: Haleh Esfandiari, mia
moglie; 4. Ancora agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi; 5. Gianfranco
Benincasa intervista Fabio Levi su Alexander Langer; 6. Il 5 per mille al
Movimento Nonviolento; 7. Miguel Mellino presenta "Wars of position" di
Timothy Brennan; 8. Riedizioni: Guy Debord, La societa' dello spettacolo; 9.
La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "La domenica della nonviolenza", numero 113 del 27 maggio 2007: 1. Alcuni
ulteriori recenti interventi di Umberto Santino; 2. Umberto Santino: I
pregiudicati nell'Antimafia; 3. Umberto Santino: Una pagina di storia reale
che puo' darci qualche indicazione per l'oggi; 4. Umberto Santino: Teppisti,
collusi e buone intenzioni.
* "Minime", numero 103 del 28 maggio 2007: 1. Opporsi; 2. Ziya Us Salam
intervista Asra Nomani; 3. Prosegue la carovana contro la guerra, per la
pace e il disarmo; 4. Campi estivi per avvicinarsi alla nonviolenza; 5.
Lidia Campagnano: Un evento; 6. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 7.
Mario Pezzella presenta "Dostoevskij e la filosofia" di Sergio Givone; 8.
Letture. Jean-Paul Sartre, Visita a Cuba; 9. La "Carta" del Movimento
Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Minime", numero 104 del 29 maggio 2007: 1. La guerra continua; 2.
Solidarieta' per Malalai Joya; 3. Una lettera di solidarieta' con Malalai
Joya da inviare alle autorita' afgane; 4. "Human Rights Watch" per Malalai
Joya; 5. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 6. Augusto Cavadi: Un'idea
di societa'; 7. Pina Nuzzo: Ripartiamo dalla cittadinanza duale e dalla
democrazia paritaria; 8. Letture. Martin Suhr, Jean-Paul Sartre tra
"esistenza" e "impegno"; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per
saperne di piu'.
* "Voci e volti della nonviolenza", numero 63 del 29 maggio 2007: 1. Martin
Luther King: Io ho un sogno; 2. Martin Luther King: Sono stato sulla cima
della montagna; 3. Et coetera.
* "Minime", numero 105 del 30 maggio 2007: 1. Un nesso; 2. Giovanna Boursier
ricorda Vania de Gila Kochanowski; 3. Programma del convegno su "La
pedagogia di Aldo Capitini tra profezia e liberazione", Pienza, 5-7 ottobre
2007; 4. Il 5 per mille al Movimento Nonviolento; 5. Guido Franzinetti
presenta la "Storia del Gulag" di Oleg Chlevnjuk; 6. Letture: Adys Cupull,
Froilan Gonzalez, Marti' nel Che; 7. Letture: Guido Viale, Vita e morte
dell'automobile; 8. Riletture: Ashley Montagu, Il buon selvaggio; 9. La
"Carta" del Movimento Nonviolento; 10. Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 104 del 30 maggio 2007, edizione
straordinaria: 1. Cindy Sheehan: Una lettera; 2. Nostra sorella Cindy; 3. La
"Carta" del Movimento Nonviolento.
* "Minime", numero 106 del 31 maggio 2007: 1. All'osteria de la sora
Nocenza; 2. "Anche tu col naso all'aria?". Un volantino genovese; 3.
Margherita Bebi: Per il sessantaduesimo compleanno di Aung San Suu Kyi; 4.
Augusto Cavadi: Lotta alla mafia, solitudine e solidarieta'; 5. Il 5 per
mille al Movimento Nonviolento; 6. Roberta Ascarelli presenta "Diari e
lettere" di Arthur Schnitzler; 7. Letture: Ossip K. Flechtheim, Hans-Martin
Lohmann, Karl Marx. Introduzione al suo pensiero; 8. Riedizioni: Giommaria
Monti, Falcone e Borsellino; 9. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 10.
Per saperne di piu'.
* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 105 del 31 maggio 2007: 1. "50 e
50 ovunque si decide"; 2. Il 2 giugno a Roma inizia la raccolta delle firme;
3. Per costituire un centro di raccolta delle firme; 4. Un promemoria per i
Centri di raccolta delle firme; 5. Il testo della proposta di legge; 6. Per
sostenere l'iniziativa.

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

5. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 109 del 3 giugno 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

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