Minime. 53



NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 53 dell'8 aprile 2007

Notizie minime della nonviolenza in cammino proposte dal Centro di ricerca
per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Sommario di questo numero:
1. Giobbe Santabarbara: Contro la pena di morte (e per la correzione
fraterna)
2. Maria G. Di Rienzo: Una lettera a M.
3. La "Carta" del Movimento Nonviolento
4. Per saperne di piu'

1. EDITORIALE. GIOBBE SANTABARBARA: CONTRO LA PENA DI MORTE (E PER LA
CORREZIONE FRATERNA)

"Anche il carnefice non lesinava
il di' di festa la sua lacrimuccia"
(Triboletto Senzaveri, Cose inaudite ed altre strambe ancora, I, 1)

Perdoni il colto pubblico e l'inclita guarnigione a questo povero
miscredente le veramente eretiche proposizioni che qui seguono.
- E tu speri che questo ti eviti una querela per diffamazione o vilipendio?
- Spererei proprio di si'.
- Relapso e recidivo come sei, te le vai proprio a cercare. E per cosa poi?
per niente...
*
Una marcia contro la pena di morte nel giorno della pasqua cristiana. Bene.
Ogni giorno dovrebbe proseguire.
E che ad essa partecipino anche quei tronfi sanguinari governanti che
ordinano la guerra e fanno uccidere altri esseri umani. Ebbene, ogni giorno
dovrebbero marciare da penitenti contro la pena di morte, e smetterla di
assassinare.
Vi e' una sola umanita'. Tu non uccidere.
Si marci dunque, e si agisca, contro la pena di morte, e contro i suoi
strumenti e i suoi apparati; contro la guerra, contro le armi, contro gli
eserciti e le milizie, contro ogni terrorismo, contro ogni uccisione; per
salvare la vita e la dignita' di ogni essere umano, dell'umanita' intera.
*
- E anche oggi ci siamo fatti qualche nuovo amico.
- Amicus Plato e quel che segue, caro. Del resto non ho mica chiesto che i
carabinieri intervenissero per arrestare sul posto quei ministri fedifraghi
per eversione e strage: forse perche' nella mia miseria e pena ed
evanescenza riesco per avventura un po' piu' mite, o piu' stanco, di loro;
giacche' so che tutti abbiamo i nostri limiti - terribili limiti - e le
nostre tristizie e tristezze, e questo e' il bello e il doloroso della
nostra umanita', e cio' per cui ogni persona mi sembra infine meritevole di
compassione e aiuto. E vorrei, tapino, che anche la giustizia fosse
misericordiosa.
- Sara', comunque vado a telefonare all'avvocato.

2. RIFLESSIONE. MARIA G. DI RIENZO: UNA LETTERA A M.
[Ringraziamo Maria G. Di Rienzo (per contatti: sheela59 at libero.it) per
questo intervento.
Maria G. Di Rienzo e' una delle principali collaboratrici di questo foglio;
prestigiosa intellettuale femminista, saggista, giornalista, narratrice,
regista teatrale e commediografa, formatrice, ha svolto rilevanti ricerche
storiche sulle donne italiane per conto del Dipartimento di Storia Economica
dell'Universita' di Sydney (Australia); e' impegnata nel movimento delle
donne, nella Rete di Lilliput, in esperienze di solidarieta' e in difesa dei
diritti umani, per la pace e la nonviolenza. Tra le opere di Maria G. Di
Rienzo: con Monica Lanfranco (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra
Moenia, Napoli 2003; con Monica Lanfranco (a cura di), Senza velo. Donne
nell'islam contro l'integralismo, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2005]

M. P., 16 anni, frequentava un istituto tecnico di Torino. Dallo scorso anno
scolastico era stato preso di mira dai compagni, che lo deridevano perche'
lo identificavano come omosessuale. Martede' 3 aprile si e' gettato da una
finestra della sua abitazione al quarto piano.
*
Buona Pasqua, M. P.
Ti scrivo per la prima e l'ultima volta, sapendo che non ci conosceremo mai.
Avremmo potuto, pero'.
Avrei potuto essere quella signora spettinata dall'aria stramba, chiamata a
parlare di nonviolenza nella tua scuola, quella che dopo i saluti avrebbe
esordito dicendo: "Vorrei ricambiare il vostro benvenuto dandovi il mio. Il
mio benvenuto alle vostre differenze. Ai vostri corpi. A coloro che vivono
con un problema di salute, visibile o meno. Ai vostri sogni, ai vostri
desideri, alle vostre passioni. Alle vostre emozioni: gioia, dolore, rabbia,
indignazione, contentezza Alle lingue che parlate. Ai sopravvissuti e
sopravvissute a qualsiasi tipo di violenza. Ai gay, alle lesbiche, ai
bisessuali, agli eterosessuali. A coloro che vi sostengono e credono sia
importante che voi continuiate a studiare. Alle vostre famiglie. A coloro
che amate. A coloro che ci erano cari e sono scomparsi... Qualcun altro
desidera ricevere un benvenuto?". E poi avremmo parlato e raccontato e fatto
qualche esperimento, ed avremmo riso e pensato e giocato, e a volte ci
sarebbe scappata pure una lacrima di commozione.
Forse, come mi e' accaduto spesso, mi avresti fermato nel corridoio, dopo
l'incontro, con una scusa qualsiasi, e poi mi avresti parlato di te. Ma tu
sei volato via, come un angelo o un uccellino, e non accadra'.
*
Io non sono credente, pure, se mai ho desiderato che ci fosse un'esistenza
dopo la morte, M., l'ho desiderato oggi, per te di cui non conosco nulla
tranne la sofferenza che ti ha condotto alla fine del viaggio. Sarebbe
facile e troppo comodo, e lo so, mettere il fermo immagine al tuo salto nel
vuoto e rivolgere a chi piange la tua scomparsa solo parole di conforto e
cordoglio. Quel salto e' terminato nella morte, ed io la sequenza la vedo
intera.
So che parleranno molto di te, per qualche giorno, sino a che una notizia
piu' "fresca" e appetibile ti cancellera'. Ci saranno gli psicologi e i
sociologi e i docenti e i sacerdoti interpellati dai giornali: neppure loro
ti hanno mai conosciuto, ma diranno di te come se avessero fra le dita la
tua anima da sfogliare, giustificheranno e ammoniranno, ognuno in una
direzione differente che li confermi nelle ideologie o teorie che
propugnano.
Io intendo fare qualcosa di diverso, per te. Innanzitutto dire a coloro che
per settimane e mesi, nel nostro paese, hanno invaso i media italiani con
una campagna d'odio contro le persone omosessuali che il bullismo di cui sei
stato vittima a scuola si nutre delle loro parole. Che se ci sono "cattivi
maestri" per la gioventu' sono proprio loro. Che il tuo suicidio e' uno dei
risultati finali dei loro sforzi: e che devono fermarsi, deporre odio e
disprezzo e cominciare a riflettere su quel che fanno, perche' di brutti
risultati possono essercene ancora. Che se vogliono difendere le famiglie
avrebbero potuto cominciare da quelle come la tua, in cui oggi una madre si
ripete singhiozzando: "Perche' me lo hanno trattato cosi'? Non aveva fatto
niente di male, era un essere umano come tutti loro".
*
Desidero assicurarti questo, M., che assieme a tanti altri ed altre lottero'
perche' non capiti di nuovo. Voglio i ragazzi e le ragazze qui, etero o omo,
di qualsiasi colore e fede, qui, per discuterci e progettare e costruire, e
persino per litigare se serve, ma li voglio qui. Perche' nessun essere umano
e' superfluo, e amare non e' mai sbagliato.
Questo ti avrei detto, se ci fossimo parlati in quel corridoio.

3. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell’ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell’uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

4. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per
contatti: azionenonviolenta at sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
www.peacelink.it/users/mir; per contatti: mir at peacelink.it,
luciano.benini at tin.it, sudest at iol.it, paolocand at libero.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: www.peacelink.it; per
contatti: info at peacelink.it

NOTIZIE MINIME DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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